Grande festa a Pantalica per i 60 anni dell UGL. Sanzaro: Sul porto di Augusta la politica è spesso distratta. Vogliamo vederci chiaro

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1 Anno 2, n. 28 Settimanale gratuito di fatti e di opinioni Reg. Trib. di Siracusa n 1509 del 25/08/ redazione@lacivettapress.it Direttore: Franco Oddo Vicedirettore: Marina De Michele MARIKA DI MARCO Il PRG si adegui al Piano strategico PAG.2 edizione online: ROSOLINI ARAS sfrattato Era diventata una bottega PAG.7 (Ferro) Sabato GARIPOLI (CISL) Domiciliare I Comuni non si attivano PAG.5 (Festa) Finalmente la diffida a Sai8. Una grande vittoria de La Civetta E ora nessuno chieda ai Comuni la consegna delle reti idriche Il sacerdote e la ministra pag.16 Riteniamo che il Presidente Bono e tutti i sindaci facenti parte dell Assemblea dell ATO abbiano dei validi motivi per essere grati alla Civetta delle ripetute, insistenti, perseveranti e ineludibili domande che il settimanale ha continuato a porre, richiamando l attenzione sulla necessità di verificare gli impegni di SAI8, di accertarne inadempimenti. PAG.3 (Rossitto) Grande festa a Pantalica per i 60 anni dell UGL All evento parteciperanno, oltre al Segretario Generale dell Ugl nazionale Giovanni Centrella, anche le massime autorità politiche regionali, la Deputazione nazionale, regionale e provinciale, autorità civili, militari e religiose. A PAG. 14 ASSICURAZIONI E SPS Vogliamo vederci chiaro Guadagnano in tanti, ma l utente ci perde A PAGINE 8-9 (De Michele) Camera vicina Pippo Gianni La Giunta per le elezioni ha votato la decadenza di Drago. Subentra Gianni. A PAG. 5 Tessera tifoso Banche Solo un regalo alle banche che avvicinano milioni di potenziali clienti. A PAG. 11 Quartieri Nuovo rinvio La rimodulazione dovrà attendere ancora un mese prima del voto consiliare. PAG. 15 Sanzaro: Sul porto di Augusta la politica è spesso distratta PRIMO PIANO INDENNITÀ Per Burgaretta e Granata doppio stipendio LA MANNA Al Plemmirio persino una via dell Amianto AUTOSTRADE 800 km Anas a pagamento, anche la Sr-Ct e la Sa-Rc Finalmente c è un presidente. Per troppo tempo, infatti, il porto di Augusta è rimasto senza una guida e un rappresentante, e solo dopo un lungo vuoto è arrivata la nomina. Questa vacanza ha creato un forte danno sia in termini di immagine che da un punto di vista economico, rallentando le capacità progettuali dell ente. La politica è spesso distratta. Del caso della cinese HNA non ha parlato nessuno dei nostri politici, malgrado la gravità dell evento; la politica è rimasta in silenzio e non ha rivolto la doverosa attenzione al problema. Nel momento in cui Augusta e Siracusa sono state escluse dalle zone franche urbane, nessuno ha criticato questa scelta. A PAG. 4 (Di Mauro) Un Comitato al Sindaco A Melilli la ZTL pagina 11 (Privitera) BNL: Con la 662 prestiti garantiti pagina 10 (Lanaia)

2 2 Sfuggire a questo compito sarebbe per la maggioranza un atto di arrogante irresponsabilità Le scelte di Piano Regolatore vanno messe in coerenza con la vision del Piano Strategico della nostra città di MARIKA CIRONE DI MARCO Il 1 ottobre, a Palazzo Impellizzeri, presenti l Amministrazione e uno sparuto numero di cittadini, il Piano Strategico della città ha fatto un altro importante passo avanti.il documento di piano prodotto, distribuito in quell occasione, offre, infatti, importanti elementi di riflessione a quanti, nel pubblico e nel privato, nelle istituzioni e nella società sono chiamati a svolgere azioni di promozione e crescita del territorio. Colpisce, nel documento, la forte propensione all innovazione con la decisa inversione di tendenza rispetto all attuale declinante modello di sviluppo. L individuazione del cosidetto Asse magnete, centrato sull Economia della Conoscenza e declinato nelle aree Cultura e Beni Archeologici, Territorio e Ambiente, Turismo, segnala le vie attraverso le quali promuovere una nuova identità della città, rafforzandone il ruolo politico, sociale, economico nell ambito nazionale ed euro-mediterraneo. Una sfida affascinante, che vale la pena di cogliere, a condizione che l intera classe dirigente e la politica ne comprendano fino in fondo le potenzialità e sappiano mettere in coerenza governance, progettualità,,risorse. In questo senso, il dibattito acceso, che si è aperto sulla revisione del PRG, deve essere colto come un opportunità e non come una iattura o un fastidioso intralcio, come invece si è colto negli interventi di Amministratori della città e, ahimè, della Ministra per l Ambiente. Questi incorreggibili disturbatori, infatti, mettono in luce questioni fondanti per il futuro della città, che a mio avviso ricevono conferma e incoraggiamento dal Piano Strategico, che, come il Piano Paesistico, sarà sovraordinato a tutti gli strumenti di regolazione del territorio. Fare spallucce e prender tempo non risolve i problemi che abbiamo qui ed ora, piaccia o no. Estrapolerò dal documento di piano, elaborato da esperti e tecnici comunali, un paio di riferimenti che mi pare intreccino alcune delle questioni più controverse poste dalle associazioni riunite in SOS Siracusa A proposito dello sviluppo turistico, necessario ad implementare l asfittica economia della provincia, il documento segnala gli incrementi ragguardevoli intervenuti nella ricettività alberghiera, per i quali Siracusa denota dotazioni decisamente superiori (circa 7 volte) alla media nazionale e posizioni di avanguardia rispetto agli altri capoluoghi di provincia. Aggiunge il documento che il tasso di crescita dei posti letto è cresciuto del 124/% tra il 2002 e il 2006, spingendo Siracusa al primo posto tra le città italiane,in coabitazione con Caserta. A quanti sostengono l ineluttabilità della formula Villaggi Turistici come l unica per aumentare l offerta, il documento non offre appigli: il 15.mo posto in Italia e l 11.mo per i posti letto in alberghi a 4 e 5 stelle danno un posizionamento da condividere con le maggiori città italiane e il distretto turistico di Rimini.Troppo poco? Ambiamo risalire la graduatoria conquistandone le vette?vogliamo aumentare la nostra competitività? Un modo c è. Lavoriamo, ventre a terra, ad abbassare le quantità di PM10 nell aria, per cui siamo al primo posto su 103 capoluoghi, ad investire con determinazione nella raccolta differenziata, a potenziare le infrastrutture per la mobilità, correggendo le forti criticità connesse all arretramento dei servizi su ferro. Altrettanto deciso e netto è il richiamo del documento alla difesa del patrimonio storico-archeologico e monumentale, insidiato nelle aree a tutela da usi assolutamente non congruenti (produttivo-industriali ma anche turistici) o da fenomeni di espansione e/o trasformazione delle aree insediate, in forma pianificata e non. E evidente il riferimento all assalto cementificatorio dell Epipoli e altrettanto chiara è la manifestazione di una grande preoccupazione per le Mura Dionigiane. Nel documento si paventa in forte crisi la riconoscibilità delle Mura Dionigiane, e subito si aggiunge l invito a non dilapidare il valore dell inserimento della città tra i siti Unesco, quasi lo si vedesse messo in serio rischio. Spunti utili, elementi di un ragionamento pacato, non astratto, semmai estraneo e lontano dalle logiche accomodanti e sbagliate di certe scelte del PRG, indicazioni sagge cui fare riferimento e a cui uniformarsi per qualsiasi azione programmatoria. Mettere in coerenza, da subito, scelte del PRG con la vision del Piano Strategico è compito ineludibile per l attuale maggioranza; sfuggirvi un gesto di arrogante irresponsabilità, che ricadrebbe sulle generazioni future. LETTERE AL DIRETTORE Lasci perdere gli avvocati e chieda la restituzione dei soldi versati con gli interessi Un abuso far pagare un contatore mai installato nella Sua abitazione Spett/le redazione, ho letto l articolo, sul vostro e nostro splendido settimanale, su Sai 8 circa il pagamento in fattura di una voce (quota utenza) che, come dite, riguarda l affitto del contatore, ma tale voce la trovo anche nelle bollette della sola fogna in zone balneari, dove non c è il contatore; quindi è illegale far pagare circa 8 l anno che non spetta di pagare? Aspetto risposta in quanto alla Sai 8 non mi danno nessuna notizia. Emanuele Lucchesi Gentile signor Lucchesi, la ringraziamo innanzitutto per l apprezzamento che Ella mostra nei confronti del nostro settimanale e rispondiamo al Suo quesito. Se SAI8 Le fa pagare il noleggio per un contatore che nella Sua abitazione (sita nella zona balneare) non è installato, compie un abuso. Nessuno può far pagare al cittadino un servizio non erogato; il contatore non è stato noleggiato e non è neanche installato; dunque, nessuno può pretendere da lei il pagamento del servizio di noleggio di un contatore inesistente. E quasi un sillogismo. Le consigliamo di rivolgersi personalmente a SAI8 per iscritto, inviando lettera raccomandata con avviso di ricevimento, in cui Ella potrà diffidare la ditta dal pretendere ulteriori somme a titolo di noleggio di un contatore inesistente. Chieda anche la restituzione, cogli interessi, delle somme che Le hanno fatto pagare erroneamente. Non saranno grosse somme ma è una questione di principio. Eviti di rivolgersi ad un avvocato. Provveda personalmente. E se non rispondono a Lei, tratteremo il Suo caso sulla Civetta. La salutiamo cordialmente. Il direttore DA SOLI NON CE LA FACCIAMO, ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO. DIVENTA SOSTENITORE

3 Una grande battaglia del nostro giornale, che ha dato voce a tutti i movimenti dissidenti 3 Dopo la diffida del presidente Bono a Sai 8, nessuno pretenda dai sindaci inadempienti la consegna delle reti idriche Il Presidente della Provincia Nicola Bono, in qualità di Presidente dell ATO Idrico, dando seguito a una decisione unanime del Consiglio di Amministrazione, ha inviato a SAI8 una diffida a presentare, entro trenta giorni, la fidejussione bancaria a garanzia dei 14 milioni di finanziamento di start up che, ai sensi del contratto stipulato l 8 febbraio 2008, la società di gestione avrebbe dovuto dimostrare di avere a disposizione interamente disponibili ed incondizionati, pena la rescissione del contratto stesso per responsabilità esclusiva del concessionario. Sembra così avviarsi all epilogo la triste vicenda di una privatizzazione invisa ai cittadini e caratterizzata da vari sospetti sulla validità dell affidamento. Gli ultimi sviluppi confermano la fondatezza di quei dubbi che la Civetta ha sollevato da tempo, dando voce alle questioni che vari Comitati di Iniziativa Civica (confluiti poi in un Forum Provinciale dei movimenti per l acqua) hanno cercato in vario modo di proporre all attenzione di politici ed amministratori. Riteniamo che il Presidente Bono e tutti i sindaci facenti parte dell Assemblea dell ATO abbiano dei validi motivi per essere grati alla Civetta delle ripetute, insistenti, perseveranti e ineludibili domande che il settimanale ha continuato a porre, richiamando l attenzione sulla necessità di verificare gli impegni di SAI8, di accertarne eventuali inadempimenti e disservizi e di avviare, conseguentemente, le procedure di risoluzione. Pare che i fatti ci stiano adesso dando ragione e stiano dando ragione a quei cittadini che non hanno esitato ad ingaggiare una resistenza ad oltranza contro una privatizzazione del servizio idrico, che non accettano per una estrema varietà di motivi, e che hanno osteggiato con le armi civiche dell informazione, dei quesiti posti agli amministratori, della raccolta di firme per il Referendum e per la Proposta di legge di iniziativa popolare regionale. Gutta cavat lapidem, ossia uno stillicidio di iniziative che ha davvero scavato un macigno! La Civetta è fiera ed orgogliosa d aver dato voce a coloro che hanno operato all interno dei Comitati e del Forum con una serie pressoché ininterrotta di articoli, che hanno contribuito a tenere desta l attenzione sull argomento. E devono essere grati, crediamo, anche gli amministratori a cui la nostra stizzana di articoli non ha consentito di distrarsi dagli adempimenti dovuti. Salutiamo con gioia l iniziativa assunta dal Presidente Bono, e condivisa, pare, da tutti i sindaci. Ci auguriamo che sia veramente così, cioè che proprio tutti tutti i sindaci si siano ricreduti, schierandosi contro l affidamento del Servizio Idrico a privati e dalla parte dei cittadini. Se qualcuno di loro, che magari non ha avuto modo di partecipare alle riunioni in cui sono giunte a maturazione le posizioni attuali, mantenesse ancora delle convinzioni ostili alla risoluzione del contratto, la Civetta sarà lieta di ospitare un eventuale contributo di idee. Ben venga il dibattito costruttivo sui problemi più vari e sui diritti e la tutela degli interessi dei cittadini. Forse ci sbagliamo, ma presumiamo che SAI8 non riuscirà a produrre, nel mese concesso dal Presidente, la documentazione richiesta per scongiurare l avvio della risoluzione. Non basta che il gestore riesca, in questo mese concessogli, ad ottenere quei finanziamenti di start up, previsti dal contratto, ma dovrà produrre la documentazione certa, chiara ed inoppugnabile che attesti l esistenza di tali finanziamenti interamente di CONCETTO ROSSITTO disponibili ed incondizionati già entro l 8 giugno 2008, ossia a distanza di quattro mesi dalla stipula dell atto. Se li avesse avuti già da allora, certamente avrebbe prodotto la relativa documentazione nei termini espressamente previsti. Tuttavia, attenderemo gli sviluppi, e cercheremo di aprire gli occhi per vedere anche al buio, com è tipico della Civetta di Minerva. E non mancheremo di allertare i nostri amministratori. E vogliamo continuare a farlo da subito, puntualizzando alcune questioni. Secondo il comunicato stampa della Provincia, Bono ha inoltre spiegato che in caso di rescissione del contratto di concessione il Codice Civile prevede che la responsabilità della gestione ordinaria resta al concessionario, quindi SAI 8, fino alla individuazione di un nuovo gestore. Questo potrà essere pubblico o privato. Ricordiamo al Presidente Bono che gli ATO sono ormai in fase di estinzione e che la Regione (con l art. 50 della finanziaria, parzialmente impugnato dal Commissario Regionale) aveva già disposto la ripubblicizzazione dell acqua. Inoltre l art. 23 bis della 133 è sotto la ghigliottina di un referendum, la cui raccolta di firme ha dimostrato un interesse strepitoso da parte dei cittadini: per nessun altro referendum sono state mai raccolte altrettante firme. E poi c è anche il ricorso di alcune Regioni alla Corte Costituzionale, che potrà annullare le norme che impongono la privatizzazione del servizio. Dunque? Dunque forse bisognerebbe tener conto di questo scenario in evoluzione e, pur senza omettere qualche passo attualmente obbligato, bisognerebbe puntare su una soluzione che colga i segni dei tempi. Una gestione pubblica da parte di Comuni vicini (senza la creazione di ulteriori carrozzoni amministrativi che comportino poltrone ed elargizioni non più compatibili coi tempi attuali e non più tollerabili) presumiamo che potrebbe essere la soluzione più in linea con le attese e gli interessi della cittadinanza. Pubblicheremo prossimamente un idea più articolata di come si potrebbe organizzare la collaborazione tra Comuni. Il C.A.P.I.V.A. (Comitato Acqua Pubblica Iblei Val d Anapo) già costituito dal Sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta (che ha invitato a partecipare all iniziativa altri sindaci dei Comuni vicini e altri cittadini interessati) in qualche modo prefigura un organismo che, con qualche modifica, potrebbe costituire un primo passo verso una soluzione che va individuata. Secondo. Il sindaco Paolo Amenta di Canicattini si è augurato che faccia marcia indietro, dopo l atto di diffida, chiunque abbia fatto pressioni contro i sindaci inadempienti (cioè che non hanno ancora affidato gli impianti a SAI8). Anche dalla Regione sarebbe stato minacciato l invio di commissari ad acta con l incarico di sostituirsi ai Sindaci per questo adempimento. Amenta ha ragione! Di fronte alla diffida, nessuno potrà più pretendere che i sindaci renitenti (che sono anche quelli più sensibili agli interessi dei cittadini) consegnino gli impianti a un gestore che, probabilmente, dovrà prendere atto della rescissione del contratto per sua esclusiva responsabilità. Sarebbe a questo punto quanto mai opportuna una circolare, da parte del Presidente dell ATO, che liberi i sindaci da ogni obbligo in relazione agli affidamenti a un gestore che deve ancora dimostrare di avere titolo a gestire il servizio e che forse non potrà dimostrarlo affatto. Terzo. Intrapresa la strada giusta, perché il Presidente non si coalizza con il sindaco di Melilli, Giuseppe Sorbello, nell iniziativa del ricorso al CGA, che potrebbe per altre ragioni confermare la non validità dell affidamento? Non ci sarebbe alcuna contraddizione nell intraprendere questa iniziativa, in quanto la funzione di Presidente della Provincia e dell ATO era svolta da una persona diversa, all epoca dei fatti contestati. Quarto. Lasci il Presidente che SAI8 pubblichi come atti di impegno unilaterali la Carta dei Servizi ed un Autoregolamento, onde evitare che l approvazione di tali atti possa essere invocata domani come implicita ammissione della validità del contratto di affidamento pur in assenza delle prescritte garanzie. E una questione di prudenza. Ed essere prudenti non guasta. Soprattutto nella gestione della cosa pubblica. Quinto. La diffida poteva essere comminata prima, ma il passo compiuto è comunque di grande importanza. Tuttavia non è ancora il momento di gridare vittoria. Bisognerà vigilare affinché l estromissione di SAI8 non si traduca in un lucroso affare per il gestore attraverso l enfatizzazione degli investimenti effettuati e la conseguente richiesta di consistenti danni emergenti. Un eventuale eccesso di generosità nella valutazione rischierebbe di tradursi in un salasso di risorse pubbliche e in un ulteriore danno dei cittadini contribuenti. Conviene tenere in mente l espressione per responsabilità esclusiva del concessionario contenuta nel contratto di affidamento, lì dove si parla di rescissione. Ed anche la volontà del legislatore regionale, che in sede di ripubblicizzazione del servizio idrico non intendeva riconoscere alcun danno emergente in presenza di un 40% di non realizzato rispetto al totale degli interventi programmati. Il che significa che il danno sarebbe stato riconosciuto solo se il gestore avesse realizzato più del 60% di quanto programmato. Peccato che il Commissario Regionale Ma non spetta a lui l ultima parola. Attendiamo con fiducia. Sesto. Ora forse è anche il caso di sensibilizzare i deputati regionali. Ma di questo parleremo nelle prossime puntate. DEL GIORNALE CON UN BONIFICO DI 100 EURO SUL C/C INTESTATO AD ASSOCIAZIONE -->

4 4 Quando i cinesi sono fuggiti, la politica è rimasta distratta nonostante le gravi conseguenze Sanzaro (Cisl): Se il Porto di Augusta non decollerà anche l autoporto diventerà una cattedrale nel deserto di CARMELO DI MAURO Ciclicamente si torna a parlare della rinascita del porto di Augusta e delle sue prospettive di sviluppo. Si sono sempre sprecati i convegni, i dibattiti, gli incontri pubblici. Durante le campagne elettorali la politica ha sempre fatto sfoggio delle proprie presunte competenze in materia di porti e traffici marittimi. Finalmente, sembra si sia giunti a un punto di svolta in cui le parole lasciano spazio ai risultati. Questo è quanto si potrebbe dedurre dal testo dell intervista che l attuale presidente dell Autorità Portuale di Augusta, il dott. Aldo Garozzo, ha rilasciato alla Civetta, pubblicata lo scorso 18 settembre. Si parte da un fatto: quattro giorni prima della citata intervista, da Augusta è partita la prima nave Ro.Ro. in servizio sulla tratta Chioggia Augusta La Valletta. Segue un obiettivo: consolidare ed ampliare le banchine attrezzate, in modo tale da avere ben un milione di metri quadri di superficie utilizzabile. Si esprime una speranza: definire entro il 2010 le linee guida per la realizzazione del nuovo piano regolatore del porto. Giudicheremo, ovviamente, dai fatti e dai risultati conseguiti. Il tema delle opportunità di sviluppo dello scalo portuale megarese è però particolarmente complesso e merita di essere analizzato sotto punti di osservazione diversi, per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno sentire anche Paolo Sanzaro, attuale segretario della CISL, per cercare di comprendere come il sindacato veda ed interpreti le considerazioni del presidente della Port Autorithy di Augusta e quali problematiche intenda sottolineare. Finalmente c è un presidente - inizia Sanzaro. Per troppo tempo, infatti, il porto di Augusta è rimasto senza una guida e un rappresentante, e solo dopo un lungo vuoto è arrivata la nomina. Questa vacanza ha creato un forte danno sia in termini di immagine che da un punto di vista economico, rallentando le capacità progettuali dell ente. Si è solo parlato invano e per troppo tempo di fare del porto di Augusta un hub internazionale e un elemento attrattivo per i traffici marittimi lungo le autostrade del mare, invece, come abbiamo spesso denunciato, i traffici sono sempre andati altrove, verso Gioia Tauro e il nord Europa. È indubbiamente positivo che dopo un lungo vuoto vi sia un presidente, con una storia personale e professionale importante, e un progetto che detti puntuali linee di sviluppo e programmi gli investimenti. In passato abbiamo definito quello di Augusta come il porto delle nebbie in cui gli operatori e gli imprenditori che avessero intenzione di investire si smarrivano a causa della mancanza di un adeguato supporto programmatico, strutturale e logistico e anche a causa delle lungaggini burocratiche; l esempio della HNA, multinazionale cinese interessata ad investire ma poi fuggita, è emblematico in tutta la sua gravità. Il porto di Augusta è una delle opportunità più importanti per l economia della provincia di Siracusa, eppure la politica sembra non rivolgere la dovuta attenzione alle problematiche ad esso connesse. Ritiene sufficiente l impegno dei nostri amministratori e dei politici siracusani nella rivalutazione di questa risorsa? La politica è spesso distratta. Del caso della HNA non ha parlato nessuno dei nostri politici, malgrado la gravità dell evento; la politica è rimasta in silenzio e non ha rivolto la doverosa attenzione al problema. Occorre anche sottolineare quanto accaduto in occasione della creazione delle zone franche urbane, che in un primo tempo si era deciso di realizzare anche ad Augusta. Nel momento in cui sono state definitivamente approvate, Augusta è stata esclusa e con essa l intera provincia di Siracusa, nessuno ha criticato questa scelta attraverso la strenua difesa di un importante occasione di sviluppo. Il dott. Garozzo sottolinea, tra l altro, che il porto dovrà puntare sul transhipment anche perché non esiste una produzione locale da poter esportare. Questa considerazione fa pensare a come negli anni vi sia stato uno scarsissimo rinnovamento del settore produttivo della provincia. Come giudica questo aspetto del problema? Non ritiene che manchi un progetto di politica industriale nella provincia di Siracusa, in grado anche di rivalutare il porto di Augusta? Non c è dubbio che le imprese nascano laddove vi siano i giusti presupposti e le adeguate opportunità. Condizioni necessarie perché ciò accada è che vi sia una burocrazia snella e importanti infrastrutture. Quando negli anni 70 si sviluppò la zona industriale, gli interventi che vennero realizzati si inserivano in un progetto nazionale di ampio respiro, oggi manca sicuramente questa unità di intenti. Manca un progetto politico credibile e capace di portare investimenti, impresa ed occupazione. Poi vi è anche la responsabilità del tessuto industriale e produttivo e della classe degli imprenditori, che si è adagiata, per quel che riguarda le proprie iniziative economiche, sulle esigenze delle grandi imprese ed è forse poco capace di seguire i tempi. Non si è realizzato poi quello che è invece accaduto in Veneto, dove gli imprenditori hanno trovato importanti opportunità di investimento e di lavoro anche grazie ad adeguate iniziative politiche. Per rilanciare l industria, anche quella portuale, occorre un più agile accesso al credito, agevolazioni di natura fiscale, tempi burocratici certi, il sostegno della politica diventa quindi necessario. In questo contesto è fondamentale l infrastruttura porto, che però potrebbe svolgere al meglio il proprio ruolo nel momento in cui venisse integrata con altre infrastrutture. Tra queste cito ad esempio l autoporto il quale, benché sia stato inaugurato già da tempo ed abbia una propria importante struttura amministrativa, ancora serve a ben poco e rischia di diventare l ennesima cattedrale nel deserto se il porto di Augusta non venisse messo in condizioni di esprimere tutte le proprie potenzialità. A Siracusa servono diversi interventi, anche peculiari, che messi insieme facciano sistema. Il lavoro portuale è cambiato molto negli ultimi decenni, oggi ci si confronta in un contesto internazionale, estremamente concorrenziale, in cui si richiedono nuove competenze. Lei ritiene che i lavoratori della provincia di Siracusa siano sufficientemente preparati per cogliere tale occasione? Non c è dubbio che le competenze ci siano ed esista un know how industriale che possa permettere alle imprese che intendano investire di trovare adeguate figure professionali. Ciò non toglie che, dovendo questa realtà portuale competere su uno scenario globale, sia anche necessaria una forte capacità di rinnovamento che coinvolga anche le istituzioni scolastiche e l università. Sarebbe una bella sfida professionale per molti lavoratori. Tempo fa il presidente della Port Authority di Catania ha ventilato l ipotesi di una fusione tra l Autorità Portuale di Augusta, quella di Siracusa e, appunto, quella di Catania. Lei come vedrebbe questa eventualità, sarebbe più uno scippo o l occasione di una migliore organizzazione delle risorse? Un ipotesi del genere sarebbe un ingerenza da parte di chi ha già potere e ne vorrebbe ancora di più. Spostare su Catania l Autorità Portuale significa anche spostare un importante centro decisionale. Sarebbe uno scippo nei confronti della provincia e sarebbe solo l ultimo dopo quelli che hanno avuto come oggetto la sede della Banca d Italia e le zone franche urbane. Augusta può essere il cuore del mediterraneo portuale, mentre Siracusa può divenire un centro molto importante nella portualità turistica e da diporto, ma devono rimanere autonome sotto il profilo amministrativo. Quello che davvero si rende necessario, però, perché si esprimano appieno le potenzialità del porto di Augusta, è che l attività progettuale dell ente Autorità Portuale si realizzi in tempi congrui, solo così Augusta diventerà da porto delle nebbie a porto del sole. Per Fabio Granata e Sebastiano Burgaretta doppio stipendio Fabio Granata e Sebastiano Burgaretta continueranno a percepire, almeno fino a dicembre, le doppie indennità come ex parlamentari della Regione Siciliana e per gli attuali incarichi: l avolese Burgaretta presidente dell Agenzia Regionale dei precari e Granata deputato nazionale e vicepresidente della Commissione Nazionale Antimafia. È la decisione assunta dai vertici dell ARS scrive Repubblica che a inizio giugno avevano deliberato lo stop al beneficio ma che si erano poi trovati di fronte al ricorso di molte delle vittime del provvedimento. A beneficiare della doppia indennità sono in tutto 14 ex deputati regionali, tra cui appunto i due siracusani. Se a dicembre la delibera verrà approvata, l assemblea regionale siciliana risparmierà circa un milione di euro l anno. Tra i 14 ex deputati regionali figurano personaggi importanti quali Salvo Fleres, l ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, l ex ministro Calogero Mannino, l ex presidente dell Ars Nicola Cristaldi, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, l ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, Dore Misuraca del PDL. Dal bilancio preventivo dell Ars per il 2010, il capitolo di spesa per la previdenza e l assistenza (sia per i deputati in carica che per gli ex) è pari a circa 22 milioni di euro. Sarebbe un bel gesto se i personaggi in questione rinunciassero a queste altre indennità. --> CULTURALE MINERVA, BANCA UGF VIALE TERACATI, SIRACUSA,

5 Lombardo (Cgil): Nonostante la richiesta, Visentin non riunisce la Conferenza dei Municipi 5 Pasquale Garipoli (Cisl): Per l assistenza domiciliare integrata accordi con l ASP (700 utenti) ma i Comuni non si attivano di STEFANIA FESTA Trovare il comune di Siracusa in fondo alla classifica del Bil, nuovo indicatore che comincia ad affiancare il classico Pil nelle stesura delle statistiche e che misura la qualità della vita dell uomo e della comunità in cui vive, non ci stupisce. Così come non ci stupisce il fatto che le prime vittime di una città non esattamente a misura d uomo siano le fasce meno abbienti, in primis anziani e pensionati. I pensionati che si rivolgono al nostro sindacato ci spiega Lucia Lombardo, segretaria provinciale dello SPI CGIL si lamentano soprattutto della pensione che subisce continue riduzioni poiché ultimamente la perequazione è stata solo in automatico rispetto all inflazione, facendo perdere negli ultimi anni più del 30% del potere d acquisto. A una pensione falcidiata si aggiunge l aumento dell irpef regionale e comunale, il non adeguamento del tetto minimo Isee per l esenzione fiscale e l aumento di tasse e gabelle locali che rendono quasi impossibile sopravvivere, e sicuramente non vivere, a chi dovrebbe barcamenarsi con euro al mese. Ma anche chi è beneficiario di una pensione più cospicua e potrebbe quindi stare meglio, di fatto meglio non sta perché sono in tanti ad aiutare i figli, più o meno cresciuti, sposati e non, che magari si ritrovano in cassa integrazione o senza lavoro e con un mutuo e una famiglia sulle spalle. I nonni non solo pagano la disoccupazione dei figli continua la signora Lombardo ma si sono sostituiti a 360 gradi alle istituzioni per la cura dei nipoti perché i nidi privati costano, mentre in quelli pubblici mancano i posti. Sono ben felici di farlo, ovviamente chi se lo può permettere in termini di età e salute, e quindi, visto il ruolo cardine che espletano nella nostra società, non si capiscono i numerosi tentativi di contrapporre giovani e anziani, genitori e figli come nell eclatante proposta di Brunetta. Conferma il disagio economico sempre più evidente dei pensionati anche il segretario provinciale FNP CISL, Pasquale Garipoli: Se va al Pantheon, trova una fila di gente che va a mangiare, e non mi sto riferendo solo ai beneficiari delle pensioni sociali, ma anche a chi prende 700 euro di pensione al mese. E il Pantheon non usa i fondi Caritas, ma sono gli stessi parrocchiani che si autotassano per rispondere a un bisogno sociale. Mi chiedo, si può andare avanti in questo modo? Molti hanno lavorato una vita, magari non gli hanno versato i contributi totali e dopo tanti anni di sacrifici si ritrovano in una situazione di assoluta precarietà, e si vergognano, anche se ormai un po meno rispetto a qualche tempo fa. Così come si vergognano, ci racconta Lucia Lombardo, ad uscire la social card, presentata come la panacea di tutti i mali, ma che non interviene in maniera strutturale. Sulla loro condizione continua la segretaria dello SPI gli anziani hanno molta riservatezza. Se ci sono situazioni estremamente gravi addirittura si vergognano a parlarne. Ma nonostante tutti i loro problemi, quando si rivolgono a noi spesso non chiedono neanche per se stessi, ma per i figli, indipendentemente dal ceto sociale. I dati pubblicati dal sindacato unitario dei pensionati siciliani comprovano quanto osservato a livello locale: nella nostra regione i redditi da pensione raggiungono una media mensile di circa 521 euro contro una media nazionale di 666 euro, e l 82,16% delle pensioni si trova al di sotto dei 1000 euro mensili. E questa situazione sembra essere affrontata, da parte delle istituzioni regionali e locali, con l assenza di provvedimenti organici e con interventi improvvisati che non hanno nessun carattere programmatico. Questo governo commenta Garipoli ci aveva promesso che sarebbero state create nuovamente le condizioni per un tavolo di trattativa di merito, che però non è stato mai realizzato. Come confederazione e federazione abbiamo scelto la strada del confronto dal basso, nel senso che i problemi nazionali saranno risolti a livello nazionale, così come quelli regionali a livello regionale, ma prima ancora è necessario confrontarsi con le amministrazioni comunali e con gli organi di competenza del territorio, in particolar modo con l Asp. L assistenza socio-sanitaria è uno dei nodi cruciali delle rivendicazioni dei sindacati unitari, che si battono per il recepimento della 328 da parte della regione Sicilia e per l elaborazione, da parte del governo regionale, di una legge organica sulle politiche sociali. Mercoledì scorso afferma Garipoli abbiamo allestito dei gazebo davanti i vari uffici postali per far firmare una petizione popolare dove chiediamo agli organi competenti l emanazione di una legge quadro per le politiche sociali, l integrazione socio-sanitaria in Sicilia che recepisca la 328 del 2000, una legge regionale sulla non autosufficienza che non riguarda solo i pensionati ma anche i diversamente abili e i non autosufficienti, una legge sull accreditamento dei servizi e delle prestazioni sociali, e interventi immediati di contrasto alla povertà. Spesso situazioni di indigenza spingono i pensionati a non curarsi perché, nonostante l esenzione dai ticket per chi rientra nella fascia dei 9000 euro di Isee, non riescono ad affrontare tutte le spese necessarie. Una porta, tuttavia, è stata aperta, almeno parzialmente, per quanto riguarda l assistenza domiciliare integrata. Questo è stato un nostro cavallo di battaglia commenta Lucia Lombardo, un grosso scoglio che abbiamo voluto affrontare benché avessimo trovato molte porte chiuse. L assistenza domiciliare integrata Si avvicina per Gianni la Camera dei Deputati La giunta per le elezioni della Camera ha votato in settimana la decadenza del madato di parlamentare per Giuseppe Drago, di Ragusa, ex presidente della Regione, a causa dei procedimenti giudiziari in corso, deliberando anche il nome del successore: l attuale deputato regionale Pippo Gianni. Il provvedimento è passato a causa dell assenza dei rappresentanti della Lega in Commissione. Determinanti sono stati, pertanto, gli uomini di Fini. Perchè Pippo Gianni lasci l ARS e subentri alla Camera, occorre ora il voto dell aula di Montecitorio. Pippo Gianni, che ha da poco lasciato l UDC, nelle cui fila aveva militato per molti anni, ha seguito l ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro e l ex ministro Lillo Mannino i quali, in aperta contestazione a Piergiorgio Casini, hanno fondato un nuovo soggetto politico in transizione verso il PDL. Il divorzio tra i deputati dell UDC e Casini è maturato nel corso della campagna acquisti di Silvio Berlusconi nell imminenza del voto di fiducia sui cinque punti del programma di fine legislatura. In molti hanno ipotizzato che il passaggio dei sette parlamentari ex UDC nella coalizione di centro destra sarà premiato da Berlusconi almeno con un sottosegretariato. Non sarà certo Pippo Gianni, ma il deputato priolese potrà recitare ruoli a livello nazionale nelle commissioni legislative. era già partita a Siracusa, ma poi era stata interrotta. Con l assessore Russo è stata riavviata, anche perché ci sono delle premialità attraverso i fondi europei se si raggiungono determinati budget, e attraverso l ADI, quindi non ospedalizzando i pazienti, si possono abbattere i costi anche del 90%. Abbiamo fatto un accordo con l Asp, che già a luglio aveva 700 utenti. Ma non è solo l azienda sanitaria l unico attore dell assistenza domiciliare integrata, servizio cui si accede su segnalazione del medico di famiglia o dopo una dismissione dall ospedale in caso di continuazione delle cure mediche. L altro protagonista non secondario è l amministrazione comunale, che dovrebbe fornire l assistenza sociale, e che a tutt oggi non si è ancora attivata. L Asp ha già contattato i comuni continua la segretaria provinciale dello SPI chiedendo di intervenire nel momento in cui l azienda sanitaria li avverte di avere un paziente in cura, in modo da attivarsi e mandare l assistenza sociale. Ebbene, fino ad oggi non c è stata ancora nessuna risposta. L Asp aveva presentato al sindaco un protocollo d intesa per stabilire oneri e competenze, avevano chiesto a Visentin di convocare la conferenza dei sindaci per discutere di questo, ma ancora non abbiamo notizie in merito. Addebitare questi ritardi o l impossibilità di rivedere tasse, tariffe e canoni sociali ad una mancanza di risorse è una risposta che non piace. È chiaro che i comuni, per dare servizi, hanno bisogno di risorse commenta Pasquale Garipoli e che senza risorse possiamo firmare tutti i protocolli d intesa che vogliamo, con la certezza però che rimarranno carta straccia. Se non si interviene seriamente sul sistema clientelare, che sembra largamente diffuso, non si arriva da nessuna parte. Per questo noi chiediamo una formalizzazione e una trasparenza sui criteri per l accreditamento e una legge organica sui problemi socio-sanitari e fiscali in modo che nessuno ci possa sguazzare. In questo discorso si innesta anche quello della responsabilità, discorso che la CISL ha pienamente sposato. Noi non vogliamo il sindaco nemico, ma il sindaco amico, nel senso che l amministrazione locale non deve essere la nostra controparte ma, ognuno con la propria funzione e le proprie competenze, dovremmo rivolgerci all amministrazione regionale con le stesse richieste per avere maggiore potere contrattuale. Un fisco più equo per i pensionati, a livello sia nazionale che regionale e locale, è anche la richiesta dello SPI, che avanza delle proposte, unitariamente agli altri due sindacati confederali, per reperire le risorse, come quella di devolvere una parte delle somme recuperate dell evasione fiscale all assistenza agli anziani, o ridurre alcune tasse comunali come la tarsu o l irpef. Siamo convinti conclude Lucia Lombardo che all interno di un bilancio comunale si può intervenire eliminando quelli che possono essere considerati sprechi. È vero che ci sono stati i tagli, ma possono essere messi in campo dei meccanismi virtuosi o trovare le giuste modalità per reperire le risorse. Questo a livello locale. A livello nazionale chiediamo un fisco più equo nel senso che, volendo semplificare perché non è questa la sede per entrare nei dettagli, dovrebbero pagare di più i redditi più alti e meno quelli più bassi. Addirittura per i lavoratori dipendenti c è una fascia esente di 7500 euro Isee, mentre per i pensionati non c è stato alcun adeguamento e siamo ancora fermi al tetto di 7000 euro. La Siracusa-Catania sarà a pagamento Gara indetta dall Anas per mettere a pedaggio 800 chilometri di raccordi autostradali da essa gestiti., da cui l Azienda conta di ricavare più di 300 milioni di euro l anno. Molte le proteste delle amministrazioni locali, specie quelle viciniore alla Salerno Reggio Calabria, che dovrà essere messa a pagamento pur essendo bloccata da anni da interminabili cantieri. Secondo indiscrezioni, anche il tratto siciliano Siracusa-Catania sarà a messo a pagamento, nonostante non sia ancora fruibile la strada statale. Intanto proseguono i lavori di costruzione dei caselli sulla Siracusa-Rosolini e, col vento che tira, le continue rassicurazioni secondo cui la tratta resterà gratuita non convincono per niente. IBAN IT 37 O RICEVERAI LA CIVETTA di MINERVA -->

6 6 Nel quinquennio ci venne riconosciuto il 95% delle imposte di fabbricazione, poi... Il Governo stringe i tempi per il federalismo fiscale Va fatta subito chiarezza nei rapporti Stato Regione Sicilia di SANTI NICITA Nel mese di agosto la stampa regionale ha dedicato alcuni articoli sul tema delle royalties per le trivellazioni petrolifere nel mare isolano interrogandosi, più in generale, sulle prospettive del bilancio regionale in seguito alla legge n. 42 del 5 maggio 2009 che introduce nel nostro Paese il federalismo fiscale. L articolo 27 della legge detta norme al fine di realizzare un coordinamento delle finanze regionali con gli obiettivi generali di perequazione e di solidarietà per le Regioni a Statuto speciale, delineando l esercizio dei diritti e dei doveri da essi derivanti secondo criteri e modalità stabiliti da norme di attuazione dei rispettivi Statuti. Pertanto, il federalismo fiscale, con i suoi decreti di attuazione, prevede una procedura ad hoc per tali Regioni nel rispetto, da una parte, dei singoli Statuti e, dall altra, degli indirizzi complessivi previsti dal patto di stabilità, dall ordinamento comunitario, tenendo conto della dimensione delle finanze delle predette regioni rispetto alla finanza pubblica complessiva. E evidente la volontà del legislatore di tenere nel giusto conto le particolari prerogative dei singoli Statuti, restando fermi però gli obiettivi complessivi cui tende la legge delega. Anche se ad oggi non risulta compromessa alcuna delle prerogative legislative garantite dallo Statuto, è tuttavia legittimo preoccuparsi di possibili conseguenze negative, specie in un momento politico abbastanza incerto nel quale si viene sempre più rafforzando la convinzione che l arretratezza economica sociale e istituzionale del Mezzogiorno (quindi, compresa la Sicilia) sia direttamente collegata alla inadeguatezza della classe dirigente meridionale. Si enfatizza l introduzione dei costi standard rispetto ai trasferimenti storici delle risorse nazionali, addossando alle Regioni e agli Enti locali meridionali la responsabilità dell arretratezza e implicitamente assolvendo la politica statale che negli ultimi 15 anni ha lasciato al suo destino il Meridione. Non c è dibattito in cui non si sottolinei il divario esistente tra i costi della Sanità nel settentrione d Italia e quelli, a volte ingiustificati, dell Italia meridionale, con gravi conseguenze negative sull efficienza e trasparenza delle gestioni regionali e sul disavanzo che in esse si registra. Fortunatamente, questo argomento a carico della Sicilia è scomparso negli ultimi mesi dal momento che il governo Lombardo ha approvato il piano di rientro sanitario e i costi oggi sono coerenti con gli accordi decisi dal Comitato Stato-Regione. Occorre una presa di coscienza di tutta la classe dirigente siciliana (politici, imprenditori, sindacati, università, amministrazione pubblica) e l avvio di un approfondito dibattito culturale, istituzionale, sociale per definire una strategia di confronto col governo nazionale. Questa inderogabile esigenza dev essere soddisfatta anche se in questo periodo la situazione politica siciliana ha altre emergenze da risolvere. Non affrontare il problema del federalismo fiscale e della sua attuazione può produrre per la Regione Siciliana una svolta punitiva per il Bilancio regionale, gravato da una enorme e insopportabile quantità di spese correnti. Se si tiene presente che nel 2013 gli attuali finanziamenti europei previsti per le Regioni dell Obiettivo Uno non saranno più rinnovati, la prospettiva di sviluppo e di rilancio dell economia siciliana diventa assai problematica. L Unità d Italia, di cui si celebra il 150 anniversario, poteva realizzarsi dando vita a uno Stato federale secondo il pensiero del cattolico Rosmini, ma purtroppo si realizzò con caratteristiche di quasi annessione, cosa questa che ha poi contribuito a determinare in maniera vistosa la dicotomia fra Nord e Sud. Non è stato un incidente oscuro della storia se, dopo l invasione dell isola da parte delle truppe alleate e prima ancora della fine della guerra di liberazione conclusasi il 25 aprile 1945, in Sicilia si sviluppò il movimento indipendentista, contestato da quanti credevano nell unità d Italia e che quindi si schierarono per ottenere una larga autonomia. In questo duro confronto, in piena guerra, ebbero il sopravvento gli autonomisti, favoriti in questo dal R.D.L. del 18 marzo del 44 n. 91 che prevedeva l istituzione di un Alto Commissario per la Sicilia che aveva il compito, fra l altro, di formulare proposte per l ordinamento regionale. Fu elaborata, così, la bozza dello Statuto speciale della Sicilia che venne successivamente, con la legge n. 2 del 26 febbraio 48, convertito in legge costituzionale. Il potere legislativo esclusivo su molte materie (sulla Sanità il potere regionale è concorrente con la legislazione nazionale) e le norme del Capitolo V dello Statuto su Patrimonio e Finanze consentono alla Regione Siciliana un ampia autonomia gestionale del proprio bilancio con la corretta applicazione degli articoli dal 33 al 38 dello Statuto. Per l art. 38 non sono state emanate le norme di attuazione, ma l entità del contributo di solidarietà è stato concordato tra il governo regionale e quello nazionale. Per il quinquennio l accordo prevedeva un contributo pari al 95% del gettito delle imposte di fabbricazione riscosse nella regione stessa in ciascun anno finanziario, precisamente: 450 miliardi per il 1983, 600 per l 84, 700 per l 85, 800 per l 86, come previsto dalla legge n. 476 del 13 agosto Dopo il 1986, il contributo è stato fortemente ridimensionato. Con l accordo Stato-Regione, per il quinquennio anzidetto, nel bilancio della Regione sono confluite tutte le entrate erariali di cui all art. 36 dello Statuto, più il 95% delle accise, oltre il 20% dei finanziamenti previsti dalla Cassa del Mezzogiorno per la Sicilia, mentre l 80% veniva gestito direttamente dalla stessa Cassa. E bene precisare che la Regione Siciliana per le concessioni di ricerca del gas metano e del petrolio, essendo titolare del sottosuolo isolano e delle porzioni di mare circostante la Sicilia, ha applicato una royalty oscillante tra il 4 e il 20%, le cui entrate confluiscono nel bilancio regionale (in genere e fino a qualche anno addietro la Regione ha applicato il 4% del valore di quanto prodotto da ciascun pozzo trivellato coltivato). E bene precisare anche che il fondo di solidarietà nazionale aveva l obiettivo di realizzare un piano di opere pubbliche per assicurare ai siciliani un reddito pro capite uguale a quello della media nazionale. Mentre i poli industriali di Priolo, Ragusa, Gela e Milazzo, dal 1955 ad oggi, hanno garantito al governo centrale ingenti entrate per l applicazione delle accise, lo Stato, per gli interventi infrastrutturali e di tutela ambientale, ha permesso il finanziamento delle opere previste dal Progetto Speciale n. 2 della Cassa del Mezzogiorno fino alla chiusura della stessa lasciando poi a carico della Regione e dei Comuni interessati provvedere ai danni ambientali provocati. Anche perché il piano di risanamento ambientale e quello delle bonifiche sono stati affrontati solo parzialmente. Da quanto precede emerge in tutta la sua problematicità l esigenza di ben coordinare le prerogative dello Statuto speciale della Sicilia con gli obiettivi generali del federalismo fiscale, che tende ad assegnare alle Regioni e agli Enti Locali parte delle entrate erariali e delle accise. A questo fine, è opportuna e necessaria una responsabile iniziativa politica e parlamentare per fare chiarezza nei rapporti Stato-Regione Siciliana per non trovarci di fronte a decisioni penalizzanti per la nostra Regione, possibili è giusto ripeterlo nella attuale confusione del quadro politico nazionale e regionale. In zona Plemmirio una via titolata: via dell amianto Nell età del recupero dei valori e della salvaguardia degli ecosistemi, suona stonata la denominazione di una via siracusana dedicata all amianto. Sembra quasi un affronto, una ingiuria inspiegabile, nei confronti delle famiglie che hanno pianto i propri morti,è chi ancora ne subisce le conseguenze, umili lavoratori divorati dalle polveri cancerogene dell Eternit. La denominazione all amianto fu effettuata negli anni ottanta, quando nella zona del Plemmirio, la lottizzazione fu accompagnata dal battesimo di strade dedicate ai minerali. Già allora si contavano i morti dell amianto ma qualcuno, scioccamente, non volle rinunziare a inserire nella toponomastica questo nome nefasto e terribile. Per questo chiedo alla nostra amministrazione di rimuovere la tabella civica e sostituirla con una nuova denominazione magari con: VIA VITTIME DELL AMIANTO. Consigliere di circoscrizione Epipoli Promotore del comitato Stop all amianto La Manna Angelo --> OGNI SETTIMANA A CASA TUA IN ABBONAMENTO POSTALE. IL VERSAMENTO DI

7 Gino Lo Monaco, ex ragioniere capo del Comune: Mistero sui contatori enel alle trivelle 7 Con Sai 8 è come se i floridiani avessero contratto un mutuo trentennale di trenta milioni senza alcun corrispettivo Privatizzazione dell acqua? Bell affare! Quanto costerà ai floridiani la privatizzazione del servizio idrico? Lo abbiamo chiesto al rag. Gino Lo Monaco. A scanso di equivoci, precisiamo subito che la persona di seguito intervistata non ha nulla in comune con il dirigente dell ATO idrico, tranne il cognome. Giovanni Gino Lo Monaco è stato, per diversi anni, ragioniere capo del Comune di Floridia ed è, sin dalla prima ora, tra i componenti del Comitato di Iniziativa Civica per la difesa dell Acqua Pubblica, impegnato, d intesa con altre associazioni varie, in seno al Forum Provinciale per l Acqua. All inizio degli anni novanta Gino Lo Monaco fu tra gli ideatori di una proposta di amministrazione pubblica, politicamente trasversale, basata su un patto con la cittadinanza da parte di una squadra, ben definita e preannunciata, di assessori impegnati, assieme a lui, nella realizzazione di un dettagliato programma: il Patto Civico. L iniziativa voleva inaugurare un modo trasparente di far politica mettendo fuori gioco, per una sola consiliatura, i notabili dei vari partiti, allora (come oggi) piuttosto in crisi. Il Patto Civico ebbe una buona affermazione in termini di immagine e di consensi, ma non raggiunse l obiettivo del conseguimento del mandato elettorale. Questo preambolo per precisare che il rag. Lo Monaco ha un suo preciso orientamento politico, ma è persona a cui viene riconosciuta una straordinaria capacità pragmatica di affrontare i problemi senza paraocchi ideologici e di saper trovare le soluzioni più convincenti in perfetta sintonia con chi è di orientamento diverso dal suo. Come il sottoscritto. Perciò gli chiedo subito: Ritiene che la fiera avversione dei cittadini alla privatizzazione dell acqua sia di carattere ideologico? No. Lei ed io abbiamo orientamenti politici molto diversi ma siamo perfettamente concordi nell impegno civico per la ripubblicizzazione dell acqua. Ciò conferma che non si tratta affatto di una posizione di carattere ideologico. Penso che l acqua sia un bene primario, la cui distribuzione non può essere affidata a privati, neanche in vista di ipotetici vantaggi, ai quali non credo assolutamente per vari motivi. Può esporli brevemente? Prima di passare alla risposta, sento il dovere di fare una premessa. Sono uno dei tanti floridiani che alle ultime elezioni hanno scelto di dare il loro voto al dott. Arturo Spadaro, che conosco da sempre e che stimo come medico e come persona irreprensibile e di sani principi morali. Il fatto che io lo abbia votato non comportava certo che mi sarei sempre dovuto trovare in sintonia con tutte le decisioni che avrebbe preso. Per esempio, ho trovato molto giusto aver dotato il paese di un museo, ma non ho condiviso la privatizzazione del servizio idrico. Ed ora provo a rispondere. Non trascurando che esistono motivi di ordine politico e sociale che si oppongono alla privatizzazione, ritengo comunque che il più importante è sicuramente quello economico. Proverò a dimostrare che il costo per la fornitura dell acqua, per i cittadini floridiani, sia destinato a crescere, come prova il fatto che sia già circa il doppio di quello sostenuto sino al 2008 (ultimo esercizio in cui, per l intero anno, il servizio idrico è stato gestito dal Comune). di CONCETTO ROSSITTO I dati che provo ad esporre sono tratti dal Rendiconto finanziario (Consuntivo) dell esercizio 2008: SERVIZIO IDRICO - Entrate accertate ,05; Spese impegnate ,73. Nell anno 2008 si è avuta quindi una copertura del servizio pari al 91,24%. Forse una semplice iniziativa di pressione sui morosi avrebbe fatto recuperare quel 9% e consentito l equilibrio. E evidente che stiamo parlando di entrate e spese correnti, mentre per le manutenzioni straordinarie e per gli investimenti bisogna trovare altre risorse, che quasi sempre vengono reperite negli avanzi di amministrazione e nei trasferimenti regionali. Certo potremmo essere molto più precisi se fossimo a conoscenza dei ruoli di riscossione emessi dalla Sai8, visto che è trascorso oltre un anno dal passaggio di gestione e quindi potrebbero benissimo essere dati pubblici; ma proviamo lo stesso a fare un po di conti e ritengo che non dovremmo distaccarci molto dal vero. Proviamo ad immaginare che gli aumenti in atto, cioè quelli applicati dalla Sai8 dopo la presa in carico dell acquedotto floridiano (16 aprile 2009), siano intorno al 25% rispetto ai costi dell acqua pagata al Comune; abbiamo una cifra, arrotondata per difetto, di ,00. Il Comune (se avesse praticato un aumento pari a quello considerato) avrebbe potuto introitare almeno in più. A questo mancato introito bisogna aggiungere la spesa accertata per il personale che assicurava quel servizio idrico, spesa che il Comune deve comunque continuare a sostenere e che, sempre dal Rendiconto finanziario dell anno 2008, risulta di ,00. E così siamo già a Visto che la Sai8 è in procinto di installare i contatori nei vari locali del Comune (Palazzo comunale, Scuole, Macello, Cimitero, Palazzo Casaccio, Vigili Urbani ecc.) e che la previsione di spesa per il relativo consumo dell acqua viene valutata da qualche tecnico del Comune in ,00, avremo in totale un maggiore esborso annuo, per i cittadini floridiani, di oltre (un milione di ). A non voler considerare ulteriori aumenti o a voler considerare sta- E dire che, per rilanciare la zootecnia locale, pagavamo anche luce e telefono Il Comune di Rosolini sfratta l ARAS dall ex scuola rurale Il sindaco Savarino: Vi si faceva solo vendita di prodotti Non poteva durare. Saltava subito agli occhi che i locali concessi dal Comune di Rosolini all Associazione Regionale Allevatori per svolgervi attività istituzionali erano stati trasformati in una bottega di vendita di prodotti. Detersivi, guanti e merci varie erano esposti negli scaffali con le etichette del prezzo. Nell ex scuola rurale della strada Commaldo Superiore, in cava Lazzaro, attività di promozione del comparto zootecnico se ne svolgeva ben poca, molto più quella di smercio di prodotti. E i rosolinesi, che sono gente fina, mugugnavano. Fino a quando un comitato spontaneo di allevatori ha preso la penna in mano e ha redatto un esposto, inviato poi al sindaco Savarino, nel quale veniva denunciata una disinvolta e arrogante utilizzazione dei locali per la vendita di detersivi, appunto, guaine e quant altro per conto della Conal servizi srl. Quando ricevo denunce non firmate, generalmente le cestino dice il primo cittadino di Rosolini, dottor Savarino ma in questo caso era da tempo che sentivo queste voci in giro e allora abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo. Ci siamo recati sul posto insieme al comandante dei Vigili Urbani, tenente Morana, e abbiamo constatato che quanto denunciato rispondeva al vero. Abbiamo accertato che nell edificio in effetti non si svolgeva alcuna attività deputata all Associazione Allevatori (che dovrebbe occuparsi dell anagrafe del bestiame, del Libro Genealogico, dell incenerimento delle carcasse e di altri servizi) bensì soltanto la gestione delle vendite. Abbiamo scattato le foto, redatto un verbale e intimato all ARAS di restituire i locali, che noi avevamo concesso per svolgere servizi essenziali finalizzati al miglioramento del comparto zootecnico territoriale. Lei pensi che erano a carico dell amministrazione comunale anche la luce e il telefono!.insomma, una buggeratura vera e propria, tanto più che denunciavano gli allevatori di ALESSANDRO FERRO di Rosolini nel loro esposto la convenzione tra l ARAS e la Conal Servizi s.r.l. non era più attiva dal 2008 e quindi i prodotti in vendita non potevano nemmeno ripararsi sotto questo ombrello. Ecco perchè essi hanno sottolineato la gravissima complicità del dottor Battaglia, capo servizio dell Aras provinciale Ragusa, e del direttore dottor Carmelo Meli Con Meli mi sono sentito telefonicamente ha detto il sindaco di Rosolini e gli ho contestato la violazione delle clausole del comodato. All articolo 2 del documento si legge, infatti, che l immobile... dovrà essere utilizzato esclusivamente per le finalità statutarie del comodatario... esclusivamente per il seguente scopo: sede dell Associazione Regionale Allevatori di Sicilia e del Consorzio bile nel tempo la situazione attuale, è come se tutti assieme i floridiani avessimo contratto un mutuo trentennale di (trenta milioni di, pari circa a 60 miliardi delle vecchie lire) senza alcun corrispettivo. Qualcuno obietterà che ci saranno investimenti adeguati; io ci credo poco. Subito dopo la consegna dell acquedotto (16 aprile 2010) qualcuno mi assicurò che entro il 2010 sarebbero stati eseguiti dalla Sai8 lavori per ,00, altrimenti sarebbe stato tutto revocato. Quel qualcuno crede ancora che quei promessi investimenti saranno portati a termine entro quella data? Lei dunque non avrebbe affidato a privati la gestione del servizio idrico per considerazioni di carattere economico e non per avversione ideologica? Io non sono avverso alle privatizzazioni. Ma ritengo che il servizio idrico non possa essere affidato a privati, perché in tal caso si costituisce un monopolio naturale e si concede al gestore una rendita sicura, visto, contrariamente a quanto viene spesso affermato, che i gestori non agiscono in regime di concorrenza e che nella determinazione dei prezzi è previsto ed assicurato un giusto guadagno al gestore. Quali aziende o quali servizi ritiene che possano o debbano essere affidati a privati? Trasporti, industrie conserviere e dolciarie, fabbriche automobilistiche sono aziende di cui lo Stato ha fatto bene a disfarsi. Il cittadino può optare per sistemi di trasporto alternativi o può scegliere, in un libero mercato, prodotti diversi dell industria conserviera o automobilistica. O può farne a meno. Per l acqua non ho dubbi: la privatizzazione del servizio è insostenibile. Moralmente ed economicamente. Le chiediamo solo uno sforzo di fantasia. Se lei fosse il gestore di SAI8 o di una qualsiasi altra società aggiudicataria del servizio idrico, quali azioni porrebbe in essere per massimizzare i profitti prima di una probabile ripubblicizzazione? Non voglio avventurarmi in una risposta a questa domanda. Non accetto neanche per pura ipotesi di trovarmi nella posizione da Lei immaginata. Mai e poi mai! Desidero piuttosto esporre un altra mia perplessità su una vicenda che riguarda sempre la gestione dell acquedotto. Come tutti sanno, e come è stato ricordato nel corso di questa intervista, le consegne dell acquedotto di Floridia sono state effettuate il giorno 16 aprile Come avviene normalmente anche tra privati, Sai8 avrebbe dovuto provvedere immediatamente ad effettuare la voltura dei contatori che misurano il consumo di energia elettrica delle trivelle o, per essere più precisi, degli impianti di captazione che attingono l acqua dal sottosuolo per alimentare l acquedotto floridiano. Pare che ciò non sia avvenuto e, cosa a mio parere di estrema gravità, che il Comune abbia continuato, per alcuni mesi, a pagare le relative fatture. Mi auguro che siano soltanto maldicenze. Le persone a cui mi sono rivolto per avere conferma o smentita a questa diceria sono state reticenti. Confido in una autorevole risposta chiarificatrice. Grazie. Anche per averci confermato che i diversi orientamenti ideologici non impediscono una perfetta condivisione di scelte operative su fatti concreti e su problemi di interesse civico. Provinciale Allevatori di Siracusa, per lo svolgimento delle attività di competenza al servizio degli allevatori, impegnandosi a non destinare il bene a scopi differenti.una secca perdita d immagine dell ARAS, che negli ultimi anni ha accumulato una serie impressionante di inefficienze e di commistione con interessi personali e localistici, provocando molti malumori tra gli allevatori alcuni dei quali hanno contestato apertamente la gestione. Nel recente passato esse sono state al centro di interrogazioni parlamentari e di richieste di ispezioni, tanto che la Regione Siciliana ha insediato un apposita commissione di indagine. Un ex presidente della Regione aveva anche eccepito che nel recente passato tra compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese, autovetture in leasing per Ragusa e Palermo, telefoni, alberghi, pranzi, cene, viaggi in Italia e all estero, spese di rappresentanza, carte di credito, inutili consulenze, assunzione di personale a capriccio, promozioni e aumenti di stupendio fuori contratto eccetera si è arrivati a cifre astronomiche. Una gestione allegra che danneggia pesantemente gli allevatori e le casse della Regione. QUESTO CONTRIBUTO NON COSTITUISCE OBBLIGO DI REITERAZIONE ALLA SCADENZA -->

8 8 ALCUNE ASSICURAZIONI, PRIMA DI P L assicurazione, per evitare lungaggini legali, paga e poi stanga l inconsapevole cliente Come ti aumento il malus per la convenzione con la SPS Incidentino, arrivano i vigili, fattura macro e rivalsa sugli utenti L assunto è che sia un servizio totalmente gratuito per il comune e per i cittadini ma ovviamente non è per nulla vero. Parliamo di incidenti stradali non gravi, spesso del tutto autonomi e che si verificano in particolare su strade urbane. Ben altra cosa rispetto ai 286 sinistri avvenuti tra luglio e settembre di cui si è parlato in questi giorni: 2 con esito mortale e 296 persone al pronto soccorso. Incidenti, i nostri, di lievissima entità, che quasi non lasciano traccia, di quelli che vedono l incidentato rialzarsi da solo, se è in moto, e allontanarsi eventualmente spingendo il proprio mezzo dopo aver raccolto lo specchietto rotto o il fanalino (o se si preferisce, poiché inservibili, dopo averli scostati con un piede al margine della strada). O di quelli per cui, dopo il malaugurato impatto con il muretto, il guardrail, o il palo che sia, si scende dall autoveicolo per constatare i danni al paraurti, o alla fiancata, e dopo essersi dati del cretino ci si allontana. Un problema tutto personale: il malcapitato provvederà alla riparazione del proprio mezzo e fiat. Ma se nei paraggi c è la polizia municipale le cose possono anche complicarsi. Certo, ci sono situazioni in cui essa è indispensabile, guai se non ci fosse, non solo per la professionalità di cui dà indiscutibilmente prova ma anche perché, nel caso in cui sull asfalto siano rimaste sostanze oleose o grossi frammenti di carrozzeria tali da causare ulteriori incidenti l amministrazione comunale potrebbe essere chiamata in causa per un eventuale risarcimento danni, provvede immediatamente a ripristinare la sicurezza stradale. Soccorre infatti, in questa eventualità, la convenzione con la SPS/Sicurezza e ambiente, società a rilevanza nazionale con cui l Anci ha sottoscritto l accordo quadro di cui parliamo più sotto, partner della prima ora anche del nostro comune, quasi un antesignano tra gli altri enti municipali che hanno siglato l accordo. Una collaborazione sicuramente positiva se però non ci fosse un ma. Ci arrivano infatti segnalazioni di qualcosa che non torna. Ci si racconta che anche quando l incidente è autonomo e insignificante in un attimo la SPS/Sicurezza e ambiente, su chiamata dei vigili urbani, è sul posto ad aspirare anche quello che non si vede e che poi son guai per l assicurato. Le cifre fatturate dalla società alle compagnie di assicurazione si aggirano di regola tra i 400 e i 1000 euro, spese effettuate per l intervento post incidente ben inferiori rispetto ai 14mila euro del 2007 (vedi il racconto di Giancarlo Garozzo), ma in ogni caso sufficienti a far scattare il malus ai danni di assicurati a volte del tutto ignari delle conseguenze di incidenti stradali ritenuti irrilevanti e pertanto neanche denunciati alla propria assicurazione. Solo allorquando e se l assicurazione richiede all assicurato una regolare denuncia del sinistro si ha la piena consapevolezza di tutto. Ma può anche accadere quello che è accaduto a Santino Armaro. Quando nel 2007 ho saputo che la SPS aveva presentato alla Sai Fondiaria una fattura di 14mila euro per un mio incidente, ho immediatamente chiesto, tramite il mio avvocato, di non pagare. Poi da allora non ho saputo più niente fino a quando non è scattato ora, nel 2010, il malus: 100 euro di aumento. Abbiamo saputo che il contenzioso è stato chiuso liquidando una somma di 6-7mila euro ma l assicurazione non ci ha mai comunicato niente. Non posso dire cosa sia accaduto, in questi casi è facile, lapalissiano, darsi delle spiegazioni plausibili sul perché l assicurazione paghi nonostante l opposizione del cliente. Anche senza voler pensare troppo male, si sa che piuttosto che affrontare dispendiose cause di anni, o chiedere un ispezione, è più comodo rivalersi direttamente sull assicurato. Ciò che posso dire con certezza è che ho avuto modo di vedere la SPS in azione e non mi convince. I siracusani non sanno nulla di questa convenzione ma va eliminata, bisogna tornare indietro quando ad intervenire, senza alcun onere per i cittadini, erano i vigili del fuoco o l IGM. D altra parte il rischio è che, sapendo che poi si incorrerà nel malus, in caso di incidente si sia indotti a non avvertire più la polizia municipale e questo aumenterebbe la pericolosità delle nostre strade. Ancora una convenzione vessatoria per i cittadini quindi, ma se non siamo cattivi profeti ne possiamo già anticipare la fine. Sembra che qualcosa si muova nel mondo delle assicurazioni e che qualcuno abbia mangiato la foglia. Garozzo: Ho chiesto al Comune quanti interventi sono stati fatti e perchè non c è stato il bando Nel 2007 un incidente e una quantità irrisoria di gasolio sull asfalto In un fiat arriva la SPS che poi presenta il conto: 14ml euro I fatti risalgono all ottobre del 2007 e mi erano stati riferiti da Santino Armaro. La sua autovettura, a causa di un banale incidente, aveva perso del gasolio sull asfalto, era intervenuta immediatamente la polizia municipale e aveva chiesto l intervento dell allora SPS. Un intervento di pochi minuti e in realtà inutile se si considera la quantità davvero irrisoria del liquido perso e il fatto che, trattandosi di sostanza altamente volatile, priva di paraffine e oli, si sarebbe asciugata da sola. E comunque l interessato aveva anche dichiarato di voler provvedere lui stesso direttamente, a proprie spese eventualmente. Non c era stato tempo: l intervento della SPS era stato così tempestivo da far invidia al 118. Secondo il racconto di Armaro in realtà l impresa si era limitata a buttare tonachina senza aspirare un bel niente, neanche i detriti. Ma la sorpresa è arrivata qualche tempo dopo quando Armaro ha ricevuto dalla propria assicurazione la segnalazione della fattura di oltre 14mila euro, una cifra esorbitante, presentata dalla SPS. La SPS indicava il tipo di intervento effettuato, cioè il ripristino della sicurezza stradale per mezzo di aspirazione dei liquidi versati e la rimozione dei detriti per un area fino a 15 mq - tariffa base 725,96 e vi aggiungeva una maggiorazione per ulteriori 185 mq, come da analisi dei costi effettuata addirittura da due ingegneri. Mi sono quindi informato su quale fosse la natura del rapporto tra il comune e la SPS e sono venuto a sapere che, con determinazione dirigenziale del 9 settore polizia municipale, il servizio di ripristino della sede stradale a seguito di incidenti era stato affidato a questa società di Roma perché gratuito sia per l amministrazione che per il cittadino (il servizio, in precedenza gestito dall IGM, prevedeva oneri aggiuntivi a carico del comune). Il dirigente di allora mi disse di ritenere particolarmente vantaggiosa l offerta non solo per il risparmio previsto, dal momento che la società si sarebbe rivalsa direttamente sulle compagnie di assicurazione dei mezzi responsabili dei sinistri stradali, ma anche perché il comune ne avrebbe ricavato un introito pari al 10% delle somme recuperate dalla SPS. In realtà nella convenzione si prevedeva che, nei casi in cui non si fosse identificato il responsabile dell evento, per gli interventi di pulizia delle strade la ditta avrebbe attinto proprio a quel 10%. Nelle motivazioni della determina il dirigente valutava difficoltoso collocare l affidamento in uno specifico ambito normativo in materia di appalti di servizi e comunque decideva di avviare una procedura negoziata, senza pubblicazione di alcun bando, e di sottoscrivere con la SPS una convenzione, a mezzo di scrittura privata autenticata, in via sperimentale per un anno. Una situazione ingarbugliata e con aspetti poco chiari anche perché mi risultava ci fossero richieste di risarcimenti presso compagnie di assicurazione diverse, ma tutte con un comune denominatore: la cifra di ,76 euro standardizzata per tutti i tipi di interventi. Di qui la mia risoluzione a presentare un interrogazione consiliare per sapere come mai non si fosse proceduti con bando pubblico, perché nella convenzione stipulata non era stato previsto un prezziario per gli interventi e nemmeno il controllo da parte del dirigente del settore attraverso un visto di congruità dei prezzi, quanti interventi avesse effettuato l IGM prima dell affidamento alla SPS e quali fossero stati i costi sostenuti dal Comune, quanti interventi avesse già effettuato la ditta SPS fino a quel momento, quale fosse la quantità di sostanze liquide o oleose ed inquinanti recuperate, se fossero state smaltite correttamente in centri autorizzati, quante risorse economiche erano state versate nelle casse comunali. Ovviamente facevo anche presente al sindaco, allora Bufardeci, che falsamente si parlava di totale gratuità per i cittadini destinati a pagare successivamente il malus assicurativo. Insomma a mio avviso quella convenzione era vessatoria e svantaggiosa per i siracusani, e probabilmente lo è ancora. --> DELL ANNUALITÀ. SI RECEDE DALLA SPONSORIZZAZIONE SEMPLICEMENTE

9 di MARINA DE MICHELE 9 AGARE, VOGLIONO VEDERCI CHIARO Se è vero che c è qualche anomalia, semplicemente qualcuno si è distratto Una rete in tutta Italia attiva 24h con operatori Mallevadore l ANCI, fattura un mare di denaro Un incidente stradale in cui sono rimaste coinvolte due automobili, i detriti e i liquidi riversati sull asfalto sono notevoli. Il primo accordo quadro per il ripristino delle condizioni di sicurezza e viabilità, mediante bonifica ambientale dell area interessata da incidenti stradali viene sottoscritto nel giugno 2007 da Angelo Rughetti, segretario generale dell ANCI, e da Graziano Scheggi, presidente, dal gennaio 2007, del consiglio di amministrazione della SPS s.a. S.p.A. Scopo dell accordo è garantire procedure di intervento tese ad assicurare, con la massima professionalità, trasparenza e assenza di costi per la Pubblica Amministrazione e il cittadino, gli interventi di sicurezza stradale e di tutela dell ambiente, in rispondenza a quanto previsto nel Codice della Strada che obbliga i comuni a ripristinare, nel minor tempo possibile, le condizioni di viabilità e sicurezza dell area interessata da incidenti o da altri eventi, soprattutto qualora essi abbiano determinato la presenza, sulla sede stradale, di residui/materiali o di condizioni di pericolo per la fluidità del traffico, per l ambiente o la salute pubblica. Nel testo dell accordo si spiega con meticolosa cura che la scelta del partner nasce dalla grande affidabilità e professionalità della società che ha creato una struttura strategicamente distribuita ed operante su tutto il territorio nazionale grazie ai circa mille centri logistici operativi. La SPS dispone infatti di una centrale operativa nazionale, in funzione 24 ore su 24, 365 giorni l anno, in grado di offrire una risposta immediata alle problematiche connesse con la sinistrosità stradale, coordinando gli interventi per conseguire la massima efficienza ed efficacia; di oltre operatori in servizio sempre 24 ore su 24, 365 giorni l anno; di furgoni polifunzionali equipaggiati con speciali attrezzature per interventi finalizzati alla sicurezza stradale e alla tutela dell ambiente (cioè apparecchiature che consentono l aspirazione di liquidi inquinanti sversati e il recupero di detriti solidi dispersi). Ma a questo va aggiunta la notevole esperienza tecnico-operativa acquisita, negli ultimi anni (?), nel trattamento di materie pericolose: amianto, batterie esauste, rifiuti pericolosi e via discorrendo, che consente alla SPS una stretta collaborazione con le più qualificate società operanti sull intero territorio nazionale per la gestione degli interventi su inquinamenti di grandi dimensioni o su materie pericolose. È proprio tale sinergia che può assicurare tempestività di risoluzione delle problematiche attinenti a qualsiasi tipo di incidente stradale. Infine, ma non ultima per importanza, SPS ha in corso la realizzazione di una banca dati inserita su palmare - che sarà posta a disposizione della propria Centrale Operativa - che conterrà l informazione dell ubicazione sul territorio di tutte le strutture industriali soggette alla Legge Seveso per la prevenzione da rischi da incidenti rilevanti, e altro ancora. Insomma, secondo l Anci, l accordo quadro va siglato nell interesse di tutti i comuni che potranno contare, gratuitamente, su un servizio di altissima efficienza che comprende anche l impegno da parte della SPS di fornire alle amministrazioni comunali un rendiconto trimestrale delle attività svolte, anche al fine del monitoraggio dell incidentalità sulla rete stradale di competenza e per ogni possibile valutazione in merito agli obblighi di vigilanza e di responsabilità connessi con la funzione di Ente proprietario e disciplinati dall art. 14 del Codice della Strada. L accordo avrà vigore per un anno, in via sperimentale. Il secondo accordo quadro viene firmato nel gennaio 2010: i firmatari sono sempre gli stessi, il dottor Angelo Rughetti per l Anci e il dottor Graziano Scheggi, questa volta però presidente del cda della Sicurezza e ambiente srl, ma la partita iva identica a quella della SPS ci dice che si tratta della stessa società che ha solo cambiato nome. Ma anche l accordo presenta qualche differenza: è, come dire, più scarno, più essenziale. La società viene presentata in maniera più sobria. Ci si limita a ricordare che svolge la propria attività nel settore dei servizi di ripristino delle condizioni di sicurezza e viabilità delle aree interessate da incidenti stradali mediante lavaggio ed aspirazione di liquidi inquinanti sversati e recupero di detriti solidi non biodegradabili e/o di eventuale materiale trasportato disperso a seguito dell incidente stradale occorso. Si dice che Sicurezza e ambiente ha sottoscritto convenzioni con numerosi enti territoriali proprietari e società concessionarie gestori di strade e che garantisce i propri servizi senza spese a carico degli enti proprietari e/o gestori delle strade ai quali invece rende disponibile una percentuale sugli importi ad essa liquidati dalle compagnie assicuratrici garanti rca, per concorrere al sostegno dei costi per i servizi relativi alla sicurezza stradale o urbano. Quindi, stabilito il reciproco interesse a collaborare, si sottoscrive l accordo, di durata biennale questa volta, con scadenza prevista per il dicembre È forse ancora presto per avanzare ipotesi ma, per certi aspetti, viene in mente la Tributi Italia, una società di riscossione delle tasse e delle imposte locali attiva sull intero territorio nazionale grazie alla propria rete logistica che, come si dice, sarebbe scappata con la borsa. Le stime ufficiali del Tesoro hanno parlato di mancati introiti per i comuni che si sono affidati alla Tributi Italia di 89 milioni di euro ma più vicina alla verità potrebbe essere la cifra di milioni. Di simile, rispetto alla SPS/Sicurezza e ambiente, c è la struttura organizzata a livello centrale con le sue tante diramazioni periferiche, c è l avallo di organismi rappresentativi importanti quale può essere l Anci. O forse non è così, e se è vero che c è qualche anomalia semplicemente qualcuno si è distratto. NON RINNOVANDO IL SOSTEGNO. AVRAI DIRITTO ANCHE ALLA FRUIZIONE DI UNO -->

10 10 Incontro a Confesercenti. Oltre ai limiti di Basilea 2 conta la valutazione diretta dell impresa Di Vita (direttore BNL): Con la legge 662 del 96 crediti alle imprese (non agricole) garantiti dallo Stato all 80% di MONICA LANAIA Un interessante connubio ha visto riuniti, lo scorso mercoledì, presso la sede della Confesercenti di Siracusa, i componenti del direttivo dell associazione degli imprenditori e alcuni esponenti della Banca Nazionale del Lavoro. L intento della BNL come rilevato dal direttore della banca Di Vita è quello di rafforzare, e creare ove ve ne sia bisogno, un educazione finanziaria destinata ai clienti del sistema bancario. Il progetto ha precisato la dott.sa Ferro, responsabile della customer satisfaction della BNL nella Sicilia orientale si chiama Edu-Care, termine da leggere in un duplice senso, o meglio, in due diverse lingue: educare, ossia istruire il risparmiatore e innalzare la sua cultura finanziaria, ma anche prendersene cura, dall inglese to care. Proposito della BNL, in questo periodo di crisi economica, è quello di dare un aiuto alle imprese, soprattutto a quelle piccole e medie con un fatturato inferiore ai dieci milioni di euro, avvalendosi del fondo di garanzia per le PMI istituito con la legge 662/96. Tale fondo consente alle imprese di accedere a dei finanziamenti di cui ben l 80% è garantito dallo Stato; questo significa che le banche, assistite dallo Stato nell operazione, hanno un rischio pari a zero per l 80% del finanziamento e, dunque, sono disposte a dare maggiori spread (lo spread, in inglese oscillazione, è applicato dagli istituti di credito alle operazioni di prestito per ottenere il tasso nominale), cioè maggiori vantaggi senza alcuna garanzia reale (ad esempio, senza ipoteca). Solo in Sicilia e in Calabria non c è, in effetti, un costo per accedere a questo fondo, mentre nelle altre regioni italiane non solo lo Stato copre solo il 60% del finanziamento, ma l accesso al fondo ha un costo (che, in Lombardia, ad esempio, tocca l 1,20/1,50%). E merito delle associazioni territoriali ha commentato il presidente della Confesercenti, Arturo Linguanti se le regioni del sud hanno maggiori agevolazioni: siamo riusciti a far comprendere che le esigenze delle piccole e medie imprese meridionali richiedono una maggiore attenzione da parte della pubblica amministrazione. Inoltre, se non si vuole agire individualmente, al fondo si può accedere anche tramite intermediari finanziari e associazioni rappresentative degli imprenditori, che hanno, quindi, un ruolo centrale nel rapporto banche-imprese. L intuizione degli istituti bancari è lodevole: l aver compreso la necessità di lavorare insieme alle associazioni delle imprese, le uniche che conoscono realmente le esigenze delle aziende e che hanno un contatto diretto con il territorio, favorisce l intero comparto economico e aziendale. Possono accedere al fondo le imprese di tutti i settori economici (tranne quelle del settore agricolo) e il finanziamento è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche, purché nei limiti del regime de minimis, ossia entro un massimale fissato dall Unione Europea; il massimale, peraltro, non è stabilito a priori ma è calcolato in percentuale sulla base degli investimenti effettuati dalle imprese. Un altro vantaggio di questo nuovo tipo di mediocredito è la semplicità delle procedure: è sufficiente inserire i propri dati per sapere se, e in che misura, sia possibile ottenere il credito; i parametri sono stabiliti da un decreto del Ministero delle attività produttive del 2005 e utilizzano elementi oggettivi (ad esempio, gli ultimi bilanci dell impresa) per valutare qual è l importo massimo che ogni azienda può ottenere, importo che non può comunque essere superiore a un milione e mezzo di euro (e al 30% del fatturato). Il direttore Di Vita e il dott. Ciaramella, responsabile dei rapporti tra la BNL e le imprese di Siracusa e Ragusa, hanno spiegato agli imprenditori che, benché gli standard europei e i sistemi rigidi previsti dagli accordi internazionali sui requisiti patrimoniali delle banche (Basilea 2 e Basilea 3, che entrerà in vigore tra il 2013 e il 2019) ostacolino, in parte, l attività delle banche, quando possibile si cerca di tener conto anche di standard meno oggettivi. Facendo degli esempi pratici, anche se alcune operazioni di credito, in base al sistema di scoring (un sistema usato dalle banche per valutare la solvibilità del cliente e fissare il tasso di interesse in base al rischio del richiedente in un determinato arco di tempo), risultano non procedibili, le banche portano ugualmente a buon fine quasi tutti i finanziamenti tenendo conto anche di dati soggettivi, magari non presi in considerazione dai database. Si tratta, come spiegato da Linguanti, della necessità di instaurare un rapporto umano fra il cliente e la banca, al posto di un rapporto mediato dai rigidi parametri di un computer: in un ambito così delicato e sfaccettato come quello dei finanziamenti, occorre una persona che valuti, con sensibilità e attenzione, il caso concreto che si trova di fronte. Lo stesso Di Vita ha precisato: Le valutazioni del computer sono meramente tecniche e si basano su fattori oggettivi, ad esempio il numero di dipendenti dell azienda, per aumentare o diminuire l importo finanziato. Poi, ovviamente, spetta alla banca compiere valutazioni soggettive, tener conto dei casi concreti e delle persone che si hanno di fronte: nelle aziende a gestione familiare, ad esempio, è già una garanzia per la banca il fatto che il profitto dell impresa sia frutto del sudore di padre, madre e figli. Il dott. Ciaramelli ha illustrato, infine, due ipotesi di credito: il microcredito, un toccasana per le aziende a conduzione familiare, e il credito per le ipotesi di start-up. Il microcredito consiste in un finanziamento dai ventimila ai centomila euro, sul quale non viene richiesta alcuna garanzia reale (anche se la banca, per la parte di fondo non coperta dall assistenza dello stato il 20% può chiedere l emissione di una fideiussione) e che viene erogato sulla base di parametri quali l anzianità dell impresa, il numero degli addetti, la crescita aziendale, le proprietà immobiliari. In relazione a quest ultimo parametro, le imprese non hanno motivo di temere che i dati sull immobile possano servire a iscrivere un ipoteca, proprio perché dal credito sono escluse le garanzie reali. Anche le imprese avviate da poco tempo, nell ipotesi di start-up, possono accedere al finanziamento, purché siano già iscritte presso la camera di commercio, e ricevere fino a cinquantamila euro; in questi casi, però, prima di erogare il credito e concedere la fiducia, la banca dovrà valutare la capacità imprenditoriale e la credibilità del progetto d impresa. Non essendo fissata a priori una durata del credito, si dovrà valutare in concreto il tempo necessario a compiere l operazione per la quale l impresa ha richiesto la somma: è evidente, per esempio, che per il consolidamento delle passività occorre più tempo che per rimpinguare le scorte. Dal 2010 ha concluso il dott. Ciaramelli l accesso al credito garantito per l 80% dallo stato è possibile anche per i finanziamenti a breve termine, quelli cioè che non superino la durata di diciotto mesi. E il dott. Di Vita ha precisato: La BNL ha cercato nuovi strumenti per velocizzare l accesso ai finanziamenti per le imprese che, pur essendo denominate piccole e medie, detengono l 80% della forza occupazionale; il mercato dei privati è ormai saturo, quello che importa, adesso, è far crescere il numero delle aziende venendo loro incontro con varie agevolazioni. Un connubio, quello fra gli imprenditori, lo stato, le banche e le associazioni imprenditoriali, finalizzato ad aiutare le piccole e medie imprese a sopravvivere a questo periodo di crisi economica e a superare l ostacolo lamentato come insormontabile da quasi tutti i commercianti: l accesso al credito. Si può scegliere il tasso fisso o il variabile con una barriera che ne limita il rialzo E il momento giusto per chiedere un prestito Le opzioni Irs e Cap per gestire l indebitamento Forse non tutti sanno che, in questo tempo di crisi e di ristrettezze, i tassi di interesse sono favorevoli. Fra rate che ci inseguono, mutui da estinguere, prestiti da richiedere, tasse che ci affossano e, soprattutto, prezzi che lievitano, i tassi di interesse scendono. Ma non illudiamoci: la caustica curva ascendente dell andamento Euribor mostra, fuor d ogni dubbio, che i tassi si muovono tendenzialmente al rialzo, almeno per i prossimi dieci anni. Secondo le banche, dunque, è questo il momento adatto per richiedere un finanziamento attenuando il rischio e gestendo il proprio indebitamento e ciò grazie a due sistemi. L opzione Irs consente di indebitarsi a tasso fisso, senza rischio, ma, ovviamente, con dei contro: per i primi anni, durante i quali il tasso generale sarà inferiore a quello fisso prescelto, i risparmiatori pagheranno di più rispetto agli altri; i loro sacrifici saranno compensati negli anni a venire poiché non subiranno le oscillazioni in rialzo dei tassi e continueranno a pagare sempre lo stesso importo. L opzione Cap, invece, mantiene il sistema dei tassi variabili, ma fissa una barriera che limita il rialzo del tasso e segna il limite di oscillazione massima fissato dal cliente. Si tratta, com è ovvio, di servizi che hanno dei costi che rappresentano il prezzo pagato alla banca per essere garantiti dai tassi imprevedibili e altalenanti, così come ci si protegge dai costi eccessivi degli incidenti pagando un premio alle assicurazioni. Martellati dappertutto dai tergicristalli dell auto alle pubblicità nella buca delle lettere o in tv dalla tipica frase serve un prestito? e da proposte strabilianti di finanziamenti fino a 90 anni e senza busta paga, forse sarebbe più opportuno che imparassimo a raccapezzarci in mezzo a termini come spread, rating, tan, taeg e che si tratti del finanziamento per l auto o per il tostapane che imparassimo a parlare il linguaggio delle banche quantomeno finché non passerà questo periodo di crisi. Monica Lanaia Editrice: Associazione Culturale Minerva Via Simeto, 4 - Siracusa Tel Direttore: Franco Oddo redazione@lacivettapress.it Vice direttore: Marina De Michele marina@lacivettapress.it Redazione, Amministrazione: Viale Teocrito, 71 - Siracusa Pubblicità: cell redazione@lacivettapress.it Reg. Trib. di Siracusa n 1509 del 25/08/2009 Grafica: James Stampa: Tipolitografia Geny Canicattini Bagni (SR) --> SPAZIO GRATUITO DI UN QUARTO DI PAGINA PER LA PUBBLICAZIONE DI EVENTI DI

11 Da Piazza Rizzo a San Sebastiano. Ma molti commercianti non sono d accordo 11 Melilli per noi : Vogliamo la Ztl nel centro storico Il Comune non risponde e usa i dissuasori, presto divelti di ALESSANDRA PRIVITERA È una battaglia senza risparmio di colpi quella che i componenti del Comitato Melilli per noi stanno conducendo per ottenere la tutela della sicurezza dei pedoni in paese. La prima delle cinque lettere indirizzate al sindaco del Comune, il dott. Pippo Sorbello, alla Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale, ai capi gruppo, al Segretario Comunale, al Comando dei VV. UU. e al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Melilli è stata inviata il 3 maggio Le condizioni delle strade e l invadenza delle auto scrive il Comitato limitano la possibilità di spostamenti dei pedoni ed estromettono le categorie più deboli (bambini, anziani e portatori di handicap) dalla fruizione dello spazio pubblico [ ]. Chiediamo una politica a favore del pedone. L elenco delle richieste del Comitato per ovviare ai disservizi è chiaro: chiusura al traffico del centro storico di Via Iblea (da P.za S. Rizzo a P.za San Sebastiano) con isola pedonale completa negli orari di maggior affluenza di pubblico, dalle 9 alle 12 ( in modo tale che il cittadino sostiene il Comitato possa espletare con garanzia e sicurezza i servizi di pubblica attività ) e dalle 16 in avanti; revisione e messa a punto della viabilità e della sicurezza dell intera Via Iblea che, a causa della sosta dei veicoli sottolinea il Comitato è una trappola pericolosa nelle zone alte, in cui gravitano le scuole e numerose attività commerciali ; disciplina delle soste e dei parcheggi in V.le Kennedy; verifica della fattibilità del piano di traffico per la circolazione dei veicoli in P.za Umberto e in Via Rudinì. La risposta dal Comune non arriva a nessuna delle successive quattro lettere (protocollate al Comune di Melilli il 14 e il 28 giugno, il 24 agosto e il 29 settembre) con le quali il Comitato si dice indignato perché l Amministrazione ha disatteso le esigenze dei cittadini e ha violato scrive il Comitato il 24 agosto lo Statuto Comunale che impone di rispondere alle petizioni popolari entro 30 giorni dal loro invio. La viabilità del paese soffre non si può negare in più punti delle vie principali: ma se la stragrande maggioranza dei cittadini Melillesi è d accordo su questa argomentazione, non tutti lo sono con la proposta del Comitato di chiudere al traffico il tratto di Via Iblea che collega P.za S. Rizzo a P.za S. Sebastiano; su di esso, infatti, oltre ad affacciarsi una delle due banche presenti in paese, l unico ufficio postale e il palazzo comunale (con tutti gli uffici), gravitano numerose attività commerciali alcune delle quali sono presenti addirittura da un cinquantennio. Il negozio di generi alimentari della signora Giansiracusa, in Piazza Rizzo, è uno di questi: «La chiusura del centro significherebbe il collasso totale delle nostre attività. I Melillesi preferirebbero altre attività commerciali, dislocate in zone del paese raggiungibili in auto, o la grande distribuzione a discapito della piccola: chi si muove in auto non fa fatica a percorrere 4 km in più per arrivare ai supermercati che si trovano alle porte del paese». «La stragrande maggioranza dei nostri avventori sostiene Lino Serio, che da due anni ha aperto nella stessa piazza il bar La casa del caffè è di passaggio, parcheggia l auto qui davanti (possibilità di sosta prevista dal cartello: 30 minuti, ndr), prende il caffè o consuma la colazione per andare via subito». E sottolinea il sig. Bafumi del Bar Rosso Azzurro: «Nei periodi occasionali, in cui il transito è stato vietato (per lavori in corso, per esempio), abbiamo registrato un forte calo degli introiti; figuriamoci se dovesse trattarsi di una situazione definitiva». Della stessa opinione è la signora Monti che, insieme al marito, gestisce la macelleria di fronte al palazzo comunale da oltre 20 anni: «Quando, una decina di anni fa, la giunta Ternullo decise di chiudere il corso durante il periodo natalizio per permettere ai pedoni di passeggiare sul tappeto rosso, abbiamo rischiato tutti di mettere fine alle nostre attività. Ricordo di essere andata in escandescenza più volte contro l amministrazione in quel periodo perché noi, quell anno, le feste non le abbiamo vissute». «È vero: i dissuasori di sosta sono stati barbaramente distrutti, i marciapiedi non permettono un agevole passaggio pedonale e si assiste di continuo a episodi di sosta sfacciatamente vietata sostiene la signora Enza Ferlito, che gestisce un edicola e cartolibreria (la sua è una delle famiglie commercianti storiche) ma questo dipende, innanzitutto, dalle cattive abitudini dei nostri concittadini che utilizzano le automobili anche per percorrere poche centinaia di metri. A questo si aggiungono il mancato rispetto delle regole da parte dei commercianti stessi (non è ammissibile, per esempio, che i tavoli di un bar occupino l area destinata al parcheggio di un auto) e il servizio a singhiozzo dei Vigili Urbani». Le fa eco il dottor Caminito, proprietario dell omonima Farmacia: «Il rispetto della sosta da 30 minuti, da parte dei cittadini (che andrebbero controllati con più solerzia dai Vigili Urbani), permetterebbe ai cittadini stessi di usufruire dei servizi basilari (farmacia, studio medico, macelleria, generi alimentari, tabaccheria, edicola) che il centro storico offre e porterebbe a soluzione il problema del traffico e degli ingorghi ai quali assistiamo quotidianamente». Propositiva la coppia Garofalo, che da oltre trent anni gestisce una macelleria: «L isola pedonale sarebbe possibile, se fosse garantito un sistema di parcheggi vicini al corso principale in modo da consentire ai cittadini di fare la spesa in centro, confortati dall utilizzo dell auto». Propositivo il sortinese Alessandro Lanteri, che da tre anni gestisce l unica agenzia di viaggi a Melilli: «Le abitudini dei Melillesi potrebbero cambiare se fossero favoriti da un sistema di parcheggi più solido e, magari, da un servizio di navette che colleghino le zone periferiche del paese con il centro». Come si vede, opinioni discordanti che rendono difficile la soluzione del problema. Ma va dato atto al Comitato di avere sollevato una questione importante per la vivibilità all interno del centro storico, alla quale il Comune ha il dovere (non solo morale) di dare una risposta, tanto più in quanto il numero dei richiedenti, per un Comune come Melilli, è altissimo. L antico vezzo del parcheggio persino sotto i segnali di divieto non riguarda soltanto i cittadini. Alcune foto in nostro possesso mostrano chiaramente auto di alti funzionari del Comune (dai finestrini è possibile individuarne il ruolo) che stazionano dove non dovrebbero. Con tante vetture posteggiate a destra e a sinistra del manto stradale e il flusso veicolare continuo il centro diventa un budello puteolente di benzene in ogni ora del giorno il cui olezzo si aggiunge agli altri ben noti odori provenienti dalla zona industriale. Per il parcheggio i dissuasori di plastica, come si è visto, non bastano. Forse sarebbe il caso di aumentare il numero di dissuasori in carne e ossa, con inflessibili disposizioni di contravvenzionare i trasgressori del divieto, qualunque carica abbiano. A tutti gli effetti, una carta di credito ricaricabile con cui fare alcune operazioni I tifosi non hanno ancora capito che la tessera magnetica è un nuovo regalo alle banche, con tanto di Iban Ci si aspettava una tessera che rappresentasse, detto nei termini in uso, uno strumento di fidelizzazione tra il tifoso e la propria società di calcio, una garanzia, certificata dalla Questura, di comportamenti a norma allo stadio, di una fruizione tranquilla, civile, dello sport più appassionante per gli Italiani. Arriva invece, anche per i tifosi siracusani, una carta di credito dalla validità quinquennale, dal costo, di regola, pari a dieci euro, con tanto di codice Iban che rende il rapporto tra società sportiva e tifoso del tutto analogo a quello di tipo commerciale, che impone di fatto un contratto bancario senza neanche consentire la possibilità di scegliere autonomamente l istituto di credito. Con la nuova tesserina magnetica, che ha lasciato esterrefatti gli appassionati che hanno vissuto solo di sponda la questione e non hanno compreso appieno il grande inganno, si potrà: acquistare tramite banca il biglietto di ingresso allo stadio, ottenere sconti e agevolazioni sui gadget proposti dai club così da poter diventare clienti affezionati, essere contattati per fini commerciali e di marketing da società partner della società calcistica con buona pace della tutela dei dati sensibili e personali prevista dalla legge sulla privacy. Non per nulla, nella quasi totalità dei casi, la tessera del tifoso viene rilasciata dalle banche o dal circuito Lottomatica, solo a volte dalle stesse società calcistiche, ed è, a tutti gli effetti, una carta di credito ricaricabile. Solo in via residuale viene considerata quale titolo di accesso allo stadio. Nel sito dell Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive, sotto la dicitura a cosa si ha diritto, si legge: E favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritto di prelazione per l acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc.). E sul sito della Lega Pro, per incentivare l affiliazione, si legge: Ottenere una carta di pagamento ricaricabile Visa con un proprio IBAN consente di trasferire in real time denaro da una carta all altra. Maggiori servizi e benefici concreti: premi, merchandising, biglietti, convenzioni, ecc. La tessera rappresenta un borsellino elettronico che consente di fare operazioni di varia natura, acquisti online, prelevare contanti, trasferire denaro, ricaricare il telefonino. Bisogna faticare, spostarsi da un sito all altro, per individuare gli aspetti meramente sportivi: l etichetta di spettatore ufficiale, l esclusione dei soggetti sottoposti a Daspo (acronimo che indica il divieto di accedere alle manifestazioni sportive) o a condanne per reati da stadio, il percorso virtuoso che dovrà portare alla costituzione dei cosiddetti dipartimenti dei tifosi così come accade in altri paesi europei. Detto in sintesi si tratta né più né meno che di un altro regalo alle banche da parte del governo Berlusconi, non pago di averle già supportate con il decreto del 2008 che avrebbe dovuto dare linfa al mercato dei prestiti interbancari e favorire liquidità, capacità di finanziamento e solvibilità delle banche stesse a vantaggio in particolare delle piccole e medie imprese: un progetto fallimentare per molti economisti. Ora evidentemente, con la nobile motivazione di trasformare i campi di calcio e restituire loro la funzione di svago e divertimento per tutti gli italiani, anche per quelli né pazzi né scalmanati, si è pensato di dare una mano per esempio a Luigi Abete, vicepresidente dell Associazione Bancaria Italiana e presidente della banca romana BNL, nonché fratello del presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Giancarlo Abete. Nella maggior parte dei siti che danno informazione sulla nuova tessera, non una sola parola viene sprecata per evidenziare la tanto declamata adesione al progetto istituzionale del ministero degli interni a favore della sicurezza dei cittadini. E pensare che i gruppi ultras, preoccupati di essere schedati e controllati, rifiutano di accedere nel settore a loro riservato negli stadi o addirittura rinunciano a seguire la squadra del cuore in trasferta. Angosciati da quella che ritengono essere una strategia dell accerchiamento e della ghettizzazione, non hanno ancora capito che la logica non è per nulla quella ad escludendum, bensì ad includendum, ad includendum nel sistema bancario. Migliaia e migliaia di nuovi appetibili clienti da ghermire, tenere colombe preda dei falchi. Tempi troppo bui per la nostra democrazia e per la nostra civiltà. Marina Di Michele NATURA FAMILIARE O PER LA PUBBLICITÀ DELLA PROPRIA ATTIVITÀ. DIFENDI IL TUO -->

12 12 DOVE ANDIAMO? dal 9 al 15 ottobre 2010 a cura di Giuseppe Baldini 09/10/2010 Dalla mattina Pedagaggi (Carlentini) Quartiere San Cristoforo XVIII Rassegna Agroalimentare: Sagra della mostarda di fichidindia Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè Mostra collettiva: La finestra dell anima Ore 18,30 Siracusa Museo Aretuseo dei Pupi, Ortigia Spettacolo: L opera dei pupi Ore 19,30 Melilli Chiesa dello Spirito Santo Stagione concertistica: Quartetto di oboi Ore 22,00 Siracusa Pub Il Sale, via Amalfitana n. 56/2 Live: Tri Jazz con Ciccio Boccadifuoco 10/10/2010 Dalla mattina Pedagaggi (Carlentini) Quartiere San Cristoforo XVIII Rassegna Agroalimentare: Sagra della mostarda di fichidindia Dalla mattina Siracusa, Noto, Scicli, Modica, Ragusa Ibla, Ragusa e ritorno Stazione ferroviaria di Siracusa Treno Barocco Biglietti 9/16 Info tel Dalle 8,00 alle 13,00 Siracusa Antico Mercato di Ortigia Il mercato degli agricoltori Dalle 8,00 Rosolini Corso Savoia Mercatino delle pulci Ore 10,00 Siracusa Palazzo del Senato, Piazza Duomo Convegno: In difesa del paesaggio Ore 9,30/13,00 Noto, Piazza Municipio Manifestazione: GIOCA in FESTA Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè Mostra collettiva: La finestra dell anima Ore 18,30 Siracusa Museo Aretuseo dei Pupi, Ortigia Spettacolo: L opera dei pupi Ore 19,00 Siracusa Salone Carabelli, via Torres n. 10 Concerto ASAM: Pavel Berman, violino e Giuliano Mazzoccante, pianoforte 11/10/2010 Mostra collettiva: La finestra dell anima 12/10/2010 Mostra collettiva: La finestra dell anima Ore 16,00 Noto Teatro Vittorio Emanuele Merenda a Teatro Narratrice Pamela Toscano Ore 18,30 Siracusa Museo Aretuseo dei Pupi, Ortigia Spettacolo: L opera dei pupi 13/10/2010 Mostra collettiva: La finestra dell anima. Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè. 14/10/2010 Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè. Mostra collettiva: La finestra dell anima. Ore 18,30 Siracusa Museo Aretuseo dei Pupi, Ortigia Spettacolo: L opera dei pupi 15/10/2010 Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè Mostra collettiva: La finestra dell anima. Creando l Invisibile, dodici grandi opere di Elisa Tinè. Il 10 ottobre a Siracusa Convegno In difesa del paesaggio con Wim Wenders a cura di Giuseppe Baldini Siracusa si appresta a ricevere nel secondo weekend di ottobre c.a. il regista Wim Wenders a cui verrà conferita la laurea specialistica honoris causa dalla Facoltà di Architettura dell Università degli Studi di Catania. L importante riconoscimento al famoso regista tedesco nasce dallo stretto rapporto che Wenders ha saputo instaurare nelle sue opere tra cinema, città e paesaggio e dalla collaborazione tra quest ultimo e Carlo Truppi, ordinario di Progettazione ambientale a Siracusa. Al riguardo, in una delle sue interviste il regista di film premiati quali Paris, Texas; Alice nelle città; Il cielo sopra Berlino; Tokyo-Ga e Lisbon Story, spiega: Ci deve essere per me una necessità per raccontare una storia, e questa necessità non l ho mai trovata altrove se non in un luogo, una città, un paesaggio. Credo che noi siamo i prodotti dei luoghi in cui abitiamo molto di più di quanto non ci piacerebbe pensare. L identità nasce definendo un contesto e credo sia così anche per l architettura. Più conosco il contesto del mio lavoro, della mia vita, delle mie emozioni e della mia immaginazione, più mi sento in armonia con me stesso. La consegna della laurea honoris causa si svolgerà il 9 ottobre c.a. a partire dalle presso l Aula Magna dell Università e si concluderà con una lectio doctoralis di Wenders, preceduta da una laudatio del Prof. Carlo Truppi, Ordinario di Progettazione ambientale e promotore dell iniziativa, che rinnova il rapporto privilegiato tra il regista e la terra siciliana, già set del suo Palermo Shooting. Collateralmente a questo evento, è previsto a Siracusa per domenica 10 ottobre c.a. il convegno In difesa del paesaggio alle ore presso il Palazzo del Senato del capoluogo aretuseo. La manifestazione sarà introdotta dal saluto del Ministro dell Ambiente Stefania Prestigiacomo e dai rappresentanti delle istituzioni promotrici. Essa si articolerà in forma di dialogo tra Wim Wenders e Carlo Truppi, partendo dall analisi dei luoghi del cinema del regista e sollecitando una riflessione sul rapporto tra urbanistica e ambiente e sulla salvaguardia dei più profondi caratteri identitari del paesaggio. In altre parole, il convegno è una manifestazione environmentfest promosso dal Centro Dipartimentale per l Ambiente, costituito dal Dipartimento ARP della Facoltà di Architettura di Siracusa per attivare sollecitazioni, opportunità, riflessioni e strumenti di elaborazione. Il suo principale obiettivo è quello di mettere in evidenza come l ambiente costruito cambi in maniera non sempre fondata. Si prefigge perciò di attivare interventi e forme congruenti. Con le sue peculiarità, l architettura protegge e comunica l anima di un paese. Nel crogiolo dell omologazione, che viene troppo spesso confusa con la modernità, scompaiono purtroppo i fattori caratterizzanti, che invece devono essere presi in considerazione, valorizzati e trasmessi. Quindi uno dei messaggi e degli impegni che il convegno vuole incentivare ad assumere nei confronti dell ambiente è quello di salvaguardarlo, valorizzandone caratteri identitari e peculiarità caratteristiche di un luogo. --> GIORNALE, IMPEGNATO NELLA DIFESA DELL AMBIENTE, DEL WELFARE, DEL

13 13 MULTICULTURALISMO, DELL ETICA POLITICA, DI UNO SVILUPPO CONIUGATO CON -->

14 14 Non basta buttare cemento e fare villaggi turistici. Pillirina e Gallina non suono vuoti da riempire Don Rosario Lo Bello: Nella battaglia per la difesa della città nessuna vergogna se saremo tra i vinti, tanta se tra i vincitori Pubblichiamo interamente la lettera di don Rosaro Lo Bello in risposta alle dichiarazioni del ministro Prestigiacomo, che ci è pervenuta il venerdì della scorsa settimana quando il giornale era già in stampa. Ho avuto modo di leggere la lettera del ministro dell Ambiente in merito alle vicende del PRG. Se inizialmente, da concittadino siracusano, ero lieto che finalmente il ministro dell ambiente prendesse parte al dibattito cui sinora si era sottratto, dall altro rimanevo deluso per la piega che la lettera manifestava sin dalle prime righe. Innanzi tutto l inconsueto accento (tanto per usare un eufemismo) usato nei primi capoversi e su cui non è lodevole entrare in merito: «non mi piace il tono che ha assunto il dibattito», «questo è un modo barbaro e incivile di fare politica e difesa del territorio ed ambiente», «processi alle presunte intenzioni, porcherie». In secondo luogo, i contenuti e le argomentazioni, su cui invece è necessario riflettere. La prima argomentazione si basa su un principio abbastanza consueto e già usato dall attuale amministrazione comunale. Premessa maior: la città è stata devastata già nei decenni precedenti quando si costruirono villette a Percorso enogastronomico a Pantalica per i 60 anni dell UGL Domani in contrada Mascà in quel di Cassaro, presente il segretario nazionale del sindacato pochi metri dalla costa, si innalzarono enormi quartieri invivibili sulla parte alta delle città. Nei locali della sede dell Ugl di Siracusa, il Segretario Generale Antonio Galioto ha presentato in conferenza stampa la manifestazione Pantalica: percorso enogastronomico alla scoperta della natura, della storia, della cultura e delle tradizioni, che è stata organizzata in data 10 ottobre prossimo nel territorio di Cassaro di contrada Mascà Porta Pantalica. L occasione viene offerta per il 60 anniversario della fondazione del Sindacato UGL, nato nel All evento parteciperanno, oltre al Segretario Generale dell Ugl Nazionale Giovanni Centrella, anche le massime Autorità Politiche Regionali, la Deputazione Nazionale, Regionale e Provinciale, Autorità Civili, Militari e Religiose. In particolare il Segretario Galioto ha evidenziato come la Provincia di Siracusa, in alternativa all Industria ed al Polo Petrolchimico attualmente attanagliate da una crisi devastante con perdita di posti-lavoro nel settore metalmeccanico e chimico, possa indirizzarsi nella promozione dei beni culturali ed ambientali, che offre il proprio territorio, soprattutto attraverso l enogastronomia, fiore all occhiello per attrarre turismo di ogni genere. Puntare decisamente all opportunità storica di un turismo di qualità ed ad un economia basata sulle eccellenze dei beni culturali ed ambientali di gran parte del territorio provinciale, che si estrinseca nelle località montane delle zone limitrofe a Pantalica, considerata patrimonio dell Unesco, ricca di bellezze naturali, di storia, di cultura e di tradizioni. Patners d eccellenza, conoscitori del territorio, potrebbero essere interessati i gruppi forestali operanti sul territorio,di concerto con gli Assessorati Regionale e Provinciale del Turismo, Sport e Spettacolo, e con i Comuni locali, al fine di creare i supporti di sicurezza e di protezione civile, nonché quei servizi necessari per dare un immagine giusta e di qualità eccellente ai tanti visitatori, provenienti da tutta la Sicilia, dall Italia e dalle nazioni estere. L Ugl così vuole festeggiare le nozze di diamante, ossia il 60 anniversario, mettendo in risalto, proprio lo sviluppo che si potrà ricavare anche dalle diverse direttrici turistiche, insite nel nostro territorio provinciale. Premessa minor: di conseguenza molti di quelli che oggi si lamentano del nuovo PRG, avrebbero dovuto lamentarsi già per le precedenti aggressioni alla città. Conclusio: a Siracusa, insomma, c è tanta ipocrisia e demagogia. Bisogna dire e lo dico consapevole della marginalità delle mie parole, non appartenendo io ai circuiti di potere della mia città che questa riflessione è assai fragile. Si accusa qualcuno in modo abbastanza generico di essere ipocrita, tentando così di squalificare un po velatamente le attuali obiezioni al PRG. Non ci si rende conto così che il movimento ambientale della nostra città nasce da voci tra di loro assai eterogenee. Da sinistra e da destra, da giovani e da adulti, da laici e da cattolici (come quelli di Davide contro Golia: praticanti, antiabortisti, antimoderni), da siracusani espatriati alla ricerca di un lavoro, e da siracusani che da soli faticosamente tirano avanti la propria vita in questa città indifferente. Inoltre, gli studenti che si applicano alla storia lo sanno: questa è fatta da sentimenti e movimenti a cono, i cui apici si incrociano: alcuni sistemi di pensiero, modi di vita lentamente si esauriscono e si incrociano con altri sistemi valoriali che pian piano crescono e si espandono. E questo forse quanto sta accadendo a Siracusa. Si fa fatica a commentare le parole del ministro dell ambiente che, invece di spronare e rallegrarsi per la crescente attenzione alla creazione da parte dei giovani della sua città, esordisce con queste dure affermazioni. Avrei preferito sapere dal ministro della Repubblica cosa egli ne pensa di un gigantesco villaggio turistico sull area marina protetta da ella stessa inaugurata e contiguo ad un sito di interesse comunitario, senza che all approvazione del PRG vi sia stata alcuna valutazione di incidenza ambientale. Avrei preferito sapere cosa ella ne pensa di una distesa di cooperative sopra l Eurialo, divenuta negli anni recenti zona rossa dell Unesco. Non basta affermare che essendo stata la città omertosa durante il sacco avvenuto in passato, deve tacere tuttora. Non basta paventare genericamente villaggi turistici costruiti in modo sostenibile senza entrare in merito ai luoghi in cui vengono costruiti (si viene a dire che «riempiono vuoti»: insomma la Pillirina e Gallina sono un vuoto! Bella cosa detta da un ministro dell ambiente). Non si può entrare ex abrupto in merito alle vicende della nostra città senza intraprendere nuove piste, ridefinire i momenti, offrire prospettive inedite di cultura e di ambiente, ma solo affermando che i villaggi turistici saranno la ruota della nostra economia. Non ci si può interessare dell ambiente soltanto in momenti difensivi, senza poi aver costruito percorsi alternativi. Come se tutti i nostri figli dovessero diventare camerieri od hostess privi di interessi evoluti, incapaci di sapere a fine settimana cosa farsene dei soldi guadagnati se non spenderli nuovamente in discoteche, sballo e villaggi turistici. Eppure basta vedere la sorte di Siracusa. Gli interessi economici di alcuni crescono ma la qualità della vita dei cittadini sprofonda nelle graduatorie de Il Sole24, principalmente per lo scarso valore dell ambiente. Basti poi qui una brevissima rassegna dello stato della città: chiude la facoltà di beni culturali; la costosissima barriera arborea neanche nata insecchisce, tanto da far interessare immediatamente la Procura. I posti letto drgli ospedali della provincia di Siracusa vengono ridimensionati, ma leucemie e cancro invece aumentano. Il novanta per cento delle scuole siracusane sono prive del certificato di agibilità; si rischia da un momento all altro una tragedia. Il Comune tiene un bilancio deficitario, sebbene la città non possa vantare servizi di prim ordine. Siracusa non è più stazione ferroviaria di testa. Il mare è sottratto ai cittadini: se andate al porto Lachio o volete vedervi Ortigia dal Minareto, vi cacciano a pedate. Infine, il Teatro Comunale, fonte di vita culturale di ogni città, rimane chiuso. E i flussi turistici di conseguenza scendono. Non basta insomma buttare cemento e fare villaggi turistici (quante promesse di ricchezza per quello già costruito in contrada Asparano ed ora è in vendita!). Insomma: ubi faciunt desertum, pacem appelant. E purtroppo a Siracusa non esiste una classe dirigente. La nostra città si è trasformata da un piccolo paesino a una grande borgata. Negli anni 50 e 60 accorsero qui dai paesi circostanti, piccoli geometri, piccoli capomastri, che non amando questa terra, l hanno distrutta arricchendosi. Ai loro figli hanno trasmesso ricchezza, relazioni di potere, modi di vivere tesi ad emulare l alta società, ma non i doveri e la dignità che una classe dirigente assume in cambio del prestigio tributatole. Di qui gli attuali mali di Siracusa: città priva di anima, di istituzioni severe e mature. Ed è anche questo il motivo per cui la campagna per la difesa della bellezza della città andrà persa. Eppure non ci si può sottrarre a questo cammino seppur perdente. Per dirla con Malaparte: non ci dobbiamo vergognare a esser tra i vinti; piuttosto dovremmo provar vergogna a star dalla parte dei vincitori. Poi, si potrà anche dire che le zone più belle della nostra città «sono intoccabili», ma questa è phantasia contrarietatis. Rev. Prof. Rosario Andrea Lo Bello --> L ECOSOSTENIBILITÀ DELLE INIZIATIVE. GRAZIE, IL DIRETTORE FRANCO ODDO.

15 15 Non abbassiamo la guardia. Il tavolo tecnico deve concludere i lavori entro l anno Quella lettera birichina di S.E. Stefania. Agli ambientalisti veleni e sospetti, a Bufardeci un peana. E il tempo passa... di SEBASTIANO DI MARIA Cementificazione a Siracusa. Atteso l influenza che esercita sulla politica siracusana, dalla ministra concittadina - vestale dell Ambiente e Tutrice del mare - ci si aspettava una partecipazione ad un dibattito aperto a tutti. Invece niente. Reclamata, auspicata, invocata a confrontarsi pubblicamente sul tema della cementificazione selvaggia di Siracusa, la Nostra, dopo mesi di assordante silenzio, ha sciolto ogni riserva facendo conoscere il proprio punto di vista, attraverso i media, optando per la via più comoda (e meno rischiosa ) dell intervista a un quotidiano e una lettera autografa a un settimanale cittadino. Una vera delusione, quasi una fuga dalle proprie responsabilità e da un confronto franco e trasparente con la propria gente. Sulla vexata questio delle modifiche al Piano Regolatore Generale di Siracusa ha usato toni forti, a tratti intimidatori, solo nei confronti delle associazioni ambientaliste; una imperdonabile caduta di stile, vista l alta carica che ricopre. In tema di ambiente, aree protette e siti di pregio, ci si aspettava un discorso di ben altro spessore e di più alto profilo. Invece, con non poca sorpresa, il ministro ha riproposto, quasi in fotocopia, le stesse identiche argomentazioni già ascoltate nel corso della seduta consiliare del 6 settembre 2010 a palazzo Vermexio. In quella circostanza, era all ordine del giorno la relazione del presidente della Commissione urbanistica - nonché capogruppo del maggior partito per riferire sulle possibilità di modifiche al PRG. Da tenere presente che le proposte di variazione, maturate in seno alla commissione stessa, in ben sette mesi di approfondimenti, erano state approvate e votate all unanimità, meno uno dei suoi componenti. La discussione in aula, seguita da diverse centinaia di speranzosi cittadini e con ripresa televisiva di alcune emittenti TV locali, aveva preso l avvio con l audizione di tre note personalità della società civile: il portavoce di 49 associazioni locali, nazionali e internazionali (Italia Nostra, Emergency, Arci, Legambiente, WWF, Agire Solidale, Centro Pio La Torre ecc.), il rappresentante di Assoimprese di Siracusa e il presidente del WWF Sezione di Siracusa. Tutti e tre gli oratori, seppure con accenti diversi, avevano convenuto sulla necessità di apportare sostanziali modifiche al PRG e invitavano il consiglio a dare sollecito avvio alle procedure in tal senso, nell esclusivo ed impellente interesse della città. Si raccomandava altresì - nelle more - un più oculato e responsabile rilascio di concessioni edilizie, in attesa di un più equilibrato aggiornamento dello strumento urbanistico, più rispettoso dell ambiente e della qualità della vita dei siracusani. Gran parte degli interventi dei consiglieri comunali presenti (35 su 40) non sembrava a parole - completamente contraria a ritoccare il PRG. Dichiaratamente favorevole alle modifiche, invece, il gruppo consiliare di minoranza. Dopo cinque lunghissime ore, la doccia fredda: un consigliere della maggioranza, stravolgendo l ordine del giorno, presentava un documento, di una paginetta e mezza, chiedendo di troncare il dibattito in corso e rinviare la seduta - sine die - subordinando ogni valutazione alle conclusioni di un tavolo di approfondimento tecnico-giuridico, come da tempo auspicato dal ministro dell Ambiente. Come dire: il lavoro della commissione urbanistica non conta nulla e, per deferenza verso i desiderata del ministro, ricominciamo tutto daccapo. Veniva così a galla un intento manifestamente dilatorio, certamente concertato nei giorni precedenti la seduta consiliare, fuori dalle sedi istituzionali. Ma veniamo al pensiero del ministro pervenuto a mezzo stampa. L esponente del Governo, ostentando una poco credibile equidistanza, non gradisce il tono del dibattito in corso e, sorvolando sul pilatesco comportamento del consiglio comunale, si scaglia con veemenza contro gli adepti delle associazioni ambientaliste e non: li schernisce definendoli...una congrega di pastorelli del presepio, gente che fa politica in modo barbaro e incivile professando terrorismo mediatico, processi alle presunte intenzioni, porcherie.... Il ministro si guarda bene dal fare nomi e cognomi, ma non manca di sferrare un colpo basso, sottolineando l equazione: se un interesse losco personale può esserci a sostenere una scelta, analoghi loschi interessi possono esserci ad impedirla.., parola di ministro. Nostra interpretazione: quelli che contrastate questo PRG, sotto sotto, potreste avere un inconfessabile tornaconto Garozzo (PD): Il Consiglio rinvia la rimodulazione dei CdQ Non hanno il coraggio di confrontarsi con la nostra proposta Accampato il solito alibi della maggioranza che non ha ancora avviato il tavolo politico Non vogliono dare i poteri alle circoscrizioni. E questo che emerge dal Consiglio comunale di mercoledì. Quando si è arrivati a trattare i punti sul decentramento il centrodestra ha chiesto un rinvio di un mese, motivandolo con la solita solfa del mancato confronto politico all interno della maggioranza. Rinviano i punti all ordine del giorno, annullano bandi, le determine sindacali e le delibere di giunta. Siamo alla frutta, sono veramente scarsi e la conseguenza è che la città vive di un immobilismo politico-amministrativo, che ne sta distruggendo il tessuto socioeconomico. Tornando all ultima seduta del Consiglio, da circa un anno sono a disposizione di tutti i 40 consiglieri, degli assessori, del Sindaco, dei dirigenti, le proposte del PD sul decentramento, proposte complete in ogni parte: dalla riduzione delle circoscrizioni (il PD ne propone 6, con Cassibile e Belvedere che restano con i territori di appartenenza inalterati, un grande quartiere storico della città composto da Ortigia, Santa Lucia e una parte di Neapolis con abitanti circa, per poi dividere la parte nuova della città in 3 grandi quartieri da abitanti circa. Abbiamo anche proposto una considerevole riduzione dei Consiglieri di quartiere personale. Tutti responsabili, nessun responsabile! Segue la tiritera sull abusivismo degli anni passati, le lottizzazioni indiscriminate e le inique sanatorie che nella distrazione e nella connivenza delle amministrazioni del passato hanno deturpato in maniera irreparabile (leggi: Fontane Bianche) le coste siracusane. Nella versione resa ai giornali, c è persino la maliziosa quanto generica accusa a quanti oggi si battono per modificare il PRG e che, magari, in estate, si godono la brezza marina dalla terrazza di un villino a suo tempo edificato a ridosso della battigia. Comunque sia, a precisa domanda della giornalista, il ministro non ha mancato di vantare l azione politico-amministrativa del centrodestra, nell ultimo decennio, e in particolare l incisiva azione del precedente sindaco protagonista della rinascita di Siracusa, per avere abbattuto i silos del porto grande e sostituito la strada ferrata con una strada asfaltata.. Tutto qua! come la Legge prevede nella logica di riduzione dei costi: 7 consiglieri nelle 2 frazioni, 10 consiglieri nel quartiere storico e 14 consiglieri nelle 3 grandi circoscrizioni della parte nuova della città. Ma la cosa che riteniamo fondamentale - perché altrimenti è meglio eliminare le circoscrizioni - è la nostra proposta di modifica al regolamento di contabilità, che prevede l istituzione di un fondo pari al 3% della spesa corrente indicata nel bilancio del comune, da destinare alle circoscrizioni, le quali possono riappropriarsi della gestione ordinaria del loro territorio con interventi diretti, visto la disponibilità economica che ne scaturirebbe. Di cosa parliamo? Interventi per rifacimento di strade, di impianti di illuminazione, interventi nelle politiche culturali e tanto altro ancora. E evidente che è mancato il coraggio di confrontarsi con la nostra proposta, rinviare di un mese non so cosa comporterà; certo è che se una risposta seria si vuole dare, sia ai Consiglieri di circoscrizione che alla città, devono tenere necessariamente in considerazione le proposte del PD. Lo dico in maniera forse anche arrogante ma, visti i loro fallimenti, è un consiglio che gli diamo. Giancarlo Garozzo Capogruppo PD Restano senza risposte molte altre domande. Per esempio: che fine ha fatto la passeggiata a mare che doveva essere costruita sfruttando la fatiscente struttura fognaria di Riviera Dionisio il Grande? E a quando l inaugurazione dell aeroporto, del nuovo stadio e della fantomatica riqualificazione della Borgata? Leggendoci, siamo sicuri che l alto esponente del governo nazionale saprà soddisfare questa nostra curiosità, magari con altra missiva a questo giornale. Torniamo al tema principale. Conoscendo bene il fenomeno, non possiamo esimerci dall evidenziare che la battaglia per la modifica del PRG è condotta dalla parte più sensibile al bene comune di questa città, costituita da persone senza doppi scopi, desiderosa soltanto di salvaguardare le bellezze naturali del territorio e le zone adiacenti ai siti archeologici che tutto il mondo ci invidia. Si chiede, in fondo, di non aggiungere danno al danno e quindi di evitare il proliferare di una edilizia a scopo puramente speculativo. Inoltre, nell interesse della comunità e delle future generazioni, le associazioni in parola chiedono di non rovinare ciò che madre natura e i nostri avi ci hanno donato. Ci riferiamo, in particolare, al porto grande già sfregiato dall abominevole interramento per la costruzione di un riparo per barche, alla salvaguardia delle suggestive coste della Maddalena e all ormai certo insediamento edilizio a ridosso delle mura dionigiane. Di questo meritorio impegno fanno fede le accorate interviste rese dal portavoce di Sos Siracusa al Corriere della Sera e a Repubblica, per non parlare dell inascoltata interrogazione parlamentare presentata dall on. Zamparutti, richiamata in una recente intervista all Unità. Bando, quindi, alle sterili polemiche e alle azioni dilatorie che non hanno mai risolto alcun problema. Per il bene della nostra città riteniamo sia necessario non abbassare la guardia e seguire da vicino l operato dell improvvisato tavolo, auspicandone la conclusione dei lavori entro l anno, per tornare nell aula consiliare e dare finalmente il via alle improrogabili modifiche del PRG. Modifiche che si renderanno, comunque, obbligatorie alla luce del Piano Paesaggistico che entro marzo 2011 sarà approvato dalla Regione Siciliana. Tanto nella convinzione che gli abusi del passato non sono facilmente rimediabili, mentre perpetrare ulteriori ferite al territorio sarebbe un crimine imperdonabile e una avvelenata eredità alle future generazioni.

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