PAESE: THAILANDIA. A. Quadro degli indici economici, demografici, e sociali

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1 PAESE: THAILANDIA I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento A. Quadro degli indici economici, demografici, e sociali La Thailandia ha una popolazione di circa 65 milioni di abitanti con un tasso di crescita dello 0.87% ed un aspettativa di vita di circa 70,52 anni. Sebbene la maggioranza della popolazione viva ancora in villaggi rurali e dipenda sostanzialmente da un economia agricola, l urbanizzazione è in costante crescita. Secondo i dati del FMI, il reddito pro-capite calcolato in PPP (Purchasing Power Parity), nel 2007 è stato di 7,800 USD. A fronte di un 71% di popolazione attiva, si registra un tasso di disoccupazione di circa il 2%. Secondo i dati del 2007, l industria incide sul Prodotto Interno Lordo per il 44%; l agricoltura per l 11% ed i servizi per il 45%. L economia è cresciuta tra il 2000 ed il 2004 ad un tasso medio del 6%, registrando un certo rallentamento nel (+4,5%). Nonostante fattori di incertezza dovuti all instabilità politica e la crisi economica mondiale, nel secondo quadrimestre del 2008, l economia thailandese è risultata piuttosto sostenuta con una crescita del PIL reale del 5,3% su base annua. Ciò grazie ad un forte aumento delle esportazioni che hanno bilanciato la flessione della domanda interna. B. Previsioni per il biennio seguente La situazione politica in Thailandia continua a manifestare una forte instabilità. A pochi mesi dall insediamento, il Primo Ministro Samak Sundaravej, nominato a seguito delle prime elezioni libere dopo il colpo di Stato militare del 2006, è stato costretto a rassegnare le dimissioni dopo essere stato delegittimato dalla Corte di Giustizia e anche a seguito delle continue proteste del partito di opposizione People s Alliance for Democracy (PAD). Successivamente, il Parlamento ha nominato un nuovo Primo Ministro, ma non sembra che ciò abbia placato gli animi del PAD e nessuno è pronto a scommettere sulla durata del nuovo Governo. In tali condizioni, previsioni di carattere economico sono piuttosto difficili. I fondamentali dell economia rimangono per il momento positivi, con un decremento della domanda interna bilanciato da un forte aumento delle esportazioni. Tuttavia il crollo delle Borse e la grave crisi economica americana non può, nel medio e lungo periodo, non avere ripercussioni anche sull economia thailandese. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT

2 II. Analisi del mercato turistico A. Analisi del turismo outgoing 1. Analisi dei flussi turistici e principali destinazioni 2. Posizionamento dell Italia rispetto ai principali concorrenti 3. Principali destinazioni turistiche in Italia 4. Prospettive per il breve e medio periodo Il numero di turisti thailandesi che si recano in Italia ed in Europa ha registrato un costante aumento negli ultimi anni. Tra le destinazioni europee, l Italia si colloca ai primi posti delle classifiche, insieme a Francia e Germania, con una media di oltre visitatori l anno, la cui gran parte (circa l 80%) per scopi turistici. Appare difficile fare previsioni per il prossimo biennio, tenuto conto che i potenziali flussi turistici sono legati sia a vicende del Paese di origine, sia a quelle del Paese di destinazione. Tuttavia, sulla base di proiezioni elaborate dalle principali agenzie di viaggio e Tour Operator che organizzano gruppi verso l Italia, per il prossimo biennio 2009/2010 si potrebbe ipotizzare un aumento di un 20-25%, qualora non si verifichino crisi politiche che scoraggino immediatamente il viaggiatore medio thailandese. Le mete privilegiate dai viaggi organizzati in Italia che, di norma, durano dai 6 ai 10 giorni, sono le più note città d arte e della moda, come Roma, Firenze, Venezia e Milano. Solo una trascurabile minoranza si reca invece in altre regioni. Negli ultimi due anni si è registrato anche un forte aumento di viaggi per affari. B. Analisi della domanda Profilo del turista: a) Segmento socio-economico di appartenenza b) Livello culturale c) Fasce di età d) Propensione al viaggio e) Principali motivazioni di vacanza all estero f) Prodotti turistici preferiti (arte, religione,...) g) Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione, conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.) h) Tipo di alloggio preferito i) Mesi preferiti per i viaggi j) Fonti di informazione preferite (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.) k) Canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operator, Internet, ecc.) Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT

3 Il turista thailandese tipo ha un età compresa tra i 30 e i 50 anni, appartiene ad una fascia economica medio-alta ed ha un livello di conoscenza della cultura e delle tradizioni europee piuttosto scarsa. La forza di attrazione che l Italia esercita sul visitatore thailandese dipende infatti più dalla sua fama nel settore della moda e del design, piuttosto che dalla sua ampia offerta artistica e culturale e, al di là del classico sightseeing, le principali motivazioni di viaggio sono incentrate sulle attività di shopping. La motivazione religiosa è molto limitata, dato che la maggior parte della popolazione thailandese è buddista (96%) e la religione cattolica costituisce una ridottissima minoranza. L alta stagione è compresa nel periodo che va da marzo a maggio e tra i mesi di settembre e ottobre, quando le scuole sono chiuse. Ultimamente, però, si è registrato un certo interesse a viaggiare anche nel mese di dicembre. Tuttavia, se è vero che il flusso turistico thailandese è in aumento, la propensione al viaggio a livello individuale rimane piuttosto bassa, con una tendenza a venire in Europa solo una o due volte nella vita. Il viaggio in Europa (compresa l Italia) risulta piuttosto costoso per gli standard locali, il thailandese medio ha una scarsa conoscenza delle lingue e, vista la sua poca familiarità con il sistema europeo, è costretto ad affidarsi al viaggio organizzato che garantisce anche la permanenza in alberghi di alta categoria, per lo più appartenenti a catene internazionali. Le agenzie turistiche, per lo più thailandesi, rimangono inoltre le principali fonti di informazione per coloro che intendono visitare l Italia. Non esistono infatti organi di stampa specializzata, né altri canali mediatici thailandesi che illustrino in maniera sufficiente l offerta culturale e turistica del nostro Paese. C. Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione Italia 1. Punti di forza 2. Punti di debolezza 3. Opportunità 4. Rischi/Difficoltà Potenziali Il richiamo della moda e del design italiano, nonché del made in Italy in generale, ha sicuramente un forte ascendente a livello popolare. Ciò, però, si scontra con una relativa insoddisfazione, in termini di disagio, riportata da coloro che si sono recati in Italia. Ci risulta che il turista thailandese si lamenta di alcune insufficienze riscontrate nei servizi di accoglienza e nelle strutture del nostro Paese, nonché di non sporadici casi di scortesia, che renderebbero il viaggio in Italia meno gradevole delle aspettative. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT

4 La ristorazione non costituisce un punto di forza, visto che nonostante sia sempre più apprezzata e diffusa in questo Paese, soprattutto a Bangkok - i programmi del turismo organizzato ricorrono spesso più a ristoranti di cucina asiatica che non a ristoranti di cucina italiana e/o europea. Un altro elemento negativo è costituito dalla percezione che il thailandese ha della criminalità. Sono sufficienti alcuni casi di turisti derubati per alimentare un senso di insicurezza tra i thailandesi che si recano nel nostro Paese. Tra le occasioni di viaggio si possono annoverare alcune importanti fiere ed altre manifestazioni commerciali di rilievo internazionale che si svolgono in Italia, che vengono talvolta associate ad un itinerario turistico, mentre non sono frequenti i viaggi intrapresi in occasione di particolari eventi a carattere culturale (grandi mostre d arte, festival cinematografici etc.) anche se di forte richiamo internazionale. III. Obiettivi Obiettivi perseguiti ai fini dell incremento dei flussi turistici verso l Italia con riferimento a: 1. Prodotti turistici tradizionali mantenimento/consolidamento competitività 2. Prodotti turistici di nicchia 3. Destagionalizzazione 4. Promozione dell Italia minore 5. Promozione delle Regioni dell Italia del Sud 6. Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico 7. Miglioramento dell assistenza alle imprese italiane L Ambasciata, in collaborazione con l Ufficio ICE, sostiene la promozione dei prodotti turistici tradizionali attraverso la partecipazione a manifestazioni promozionali di carattere generale, non orientate verso un target specifico di utenza. La promozione di tipologie di turismo prevalentemente di nicchia, quali il viaggio enogastronomico o il soggiorno in agriturismo, sono iniziative portate avanti per lo più in ambito privato vista l assenza di risorse pubbliche; ancora ad uno stadio formativo iniziale, sono suscettibili di ulteriori ed interessanti sviluppi. Risulta ancora difficilmente attuabile lo slittamento del flusso turistico verso periodi di bassa stagione; la tendenza più diffusa rimane il viaggio organizzato, di gruppo, ovviamente realizzato secondo le tempistiche tradizionali. Anche la scelta delle destinazioni rimane ancorata alle mete usuali e più conosciute, le città dell arte e della moda del Centro-Nord. La promozione delle Regioni dell Italia del Sud necessiterebbe di una campagna pubblicitaria massiccia e costosa. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT

5 L Ambasciata intenderebbe creare maggiori occasioni di visibilità che possano promuovere l immagine e mettere in risalto le diverse realtà culturali e territoriali italiane, sia a livello nazionale, che a livello regionale e/o provinciale. La stessa ristorazione italiana, bene avviata in questo Paese, potrebbe sottolineare la complessa e variegata offerta delle nostre realtà locali. Il bacino turistico rimane fondamentalmente rappresentato dalla classe economica medio-alta; interessante, a questo proposito, è lo sviluppo del turismo legato alla tipologia del viaggio aziendale che potrebbe costituirne un potenziale allargamento. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT