LA CARTA COGNITIVA. Dott.ssa Maria Russo. Seregno, 21 Gennaio - 22 Aprile Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
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1 LA CARTA COGNITIVA Seregno, 21 Gennaio - 22 Aprile 2016 Dott.ssa Maria Russo Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
2 OBIETTIVI DEL CORSO Sviluppare un atteggiamento metacognitivo: diventare più consapevoli dei processi di apprendimento e più competenti nel proprio ruolo Spostare l attenzione: dalla prestazione al processo ( dal COSA al COME) A livello operativo: apprendere uno strumento di analisi del compito che permetta di proporre attività mirate al potenziamento delle funzioni cognitive degli alunni Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo 21 marzo - 23 maggio 2015
3 CORNICE TEORICA DI RIFERIMENTO TEORIA DELLA MODIFICABILITA COGNITIVA STRUTTURALE DI REUVEN FEUERSTEIN Dott. Maria Russo L insegnansdott.ssa Maria Russo sivo 21 marzo - 23 maggio 2015
4 REUVEN FEUERSTEIN «L intelligenza è la capacità che un individuo ha di utilizzare la sua esperienza passata per un miglior adattamento a situazioni nuove, adeguando il suo comportamento o interagendo con l ambiente ««Il pensiero è la nostra più grande risorsa per risolvere problemi» DDott.ssa Maria Russo ott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
5 MODIFICABILITA COGNITIVA STRUTTTURALE Tutti gli individui sono modificabili, cioè sono suscettibili di cambiamenti apprezzabili nelle modalità di apprendimento L evoluzione delle strutture cognitive dipende dalle modalità di apprendimento Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
6 FATTORI CHE INCIDONO SULLA MCS FATTORI DISTALI: 1. Fatttori genetici e organici 2. Livelli di maturazione 3. Equilibrio emotivo 4. Stimoli ambientali 5. Livello socioeconomico ed educativo 6. Differenze culturali FATTORI PROSSIMALI Qualità ed intensità delle esperienze di apprendimento mediato Dott. Maria Russo LDott.ssa Maria Russo insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
7 IL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
8 SISTEMA DI GESTIONE DELL APPRENDIMENTO Dott. Maria Russo L Dott.ssa Maria Russo insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
9 DIMENSIONE ORIZZONTALE INPUT ELABORAZIONE OUTPUT Registro sensoriale Attenzione Fattori emotivi PENSIERO MLT OPERAZIONI MENTALI Funzioni esecutive Dott. Maria Russo L Dott.ssa Maria Russo insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
10 OPERAZIONI MENTALI Identificazione Confronto Analisi/sintesi Classificazione Codifica/decodifica Proiezione di relazioni virtuali Differenziazione Rappresentazione mentale Trasformazione mentale ( operazioni matematiche) Pensiero ipotetico Pensiero analogico Pensiero inferenziale Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
11 Le OPERAZIONI MENTALI sono composte da molte FUNZIONI COGNITIVE Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo 21 marzo - 23 maggio 2015
12 Funzioni cognitive in INPUT Percezione Comportamento sistematico / non impulsivo Strumenti verbali Orientamento spaziale Orientamento temporale Costanza percettiva Bisogno di considerare più informazioni contemporaneamente Bisogno di precisione nella raccolta dei dati Dott. Maria Russo L Dott.ssa Maria Russo insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
13 Funzioni cognitive in ELABORAZIONE Capacità di percepire il problema e di definirlo Distinguere i dati rilevanti Flessibilià Interiorizzazione Capacità di pianificazione Comprensione non episodica della realtà Bisogno spontaneo di confrontare Dott. Maria Russo L Dott.ssa Maria Russo insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
14 Uso del ragionamento ipotetico-deduttivo Bisogno di ragionamento logico Strategie per verificare le ipotesi Comportamento sommativo Capacità di elaborare categorie astratte Bisogno spontaneo di confronto e verifica Uso di categorie cognitive collegate a concetti Capacità di stabilire relazioni virtuali Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
15 Funzioni cognitive in OUTPUT Modalità di comunicazione non egocentrica Possesso di strumenti per comunicare Trasposizione visiva Capacità di proiettare relazioni virtuali Bisogno di precisione Blocco Risposte per tentativi ed errori Comportamento impulsivo Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
16 La carta cognitiva 1. CONTENUTO ( familiarità) 2. MODALITA ( verbale, grafica, pittorica, motoria...) 3. OPERAZIONI MENTALI 4. FASE DELL APPRENDIMENTO/ FUNZIONI COGNITIVE ( I-E-O) 5. LIVELLO DI COMPLESSITA ( numero di informazioni e operazioni mentali) 6. LIVELLO DI ASTRAZIONE (basso-medio-alto) 7. EFFICIENZA (tempo e sforzo) Dott. Maria Russo L insegnante Dott.ssa Maria Russo riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
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24 DISABILITA DSA «BES» BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Dott.ssa Maria Russo
25 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Potenziamento della Richiedono DIDATTICA INCLUSIVA valorizzazione delle differenze di tutti equilibrio tra didattica per tutti e didattica speciale Focus sull alunno che apprende nel gruppo INDIVIDUALIZZAZIONE /PERSONALIZZAZIONE
26 INNOVAZIONE E MODIFICA delle dinamiche di insegnamento-apprendimento INPUT ELABORAZIONE OUTPUT CARTA COGNITIVA
27 Il Piano Didattico Personalizzato Ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti E un patto condiviso tra la scuola e la famiglia E un progetto educativo e didattico personalizzato, commisurato alle potenzialità dell alunno, che rispetta i suoi tempi di apprendimento e ne valuta i progressi rispetto alle abilità di partenza
28 Elementi del PDP Elementi conoscitivi dell alunno Dati della documentazione clinica e dell osservazione sistematica degli insegnanti sulle sue potenzialità e difficoltà (funzionamento delle abilità strumentali, processo d apprendimento strategie e strumenti già utilizzati) Percorso didattico previsto Strategie metodologiche e didattiche Strumenti compensativi e misure dispensative individuati come utili per quell alunno Carico di lavoro a casa Modalità di verifica e di valutazione Patto educativo con la famiglia
29 METODOLOGIA: Attenzione al COME e non al COSA, al processo e non al risultato: partire dai punti di forza per creare motivazione ANALISI DEL COMPITO: Quali abilità richiede? L alunno possiede i prerequisiti necessari? Dov è la caduta che causa l errore?
30 COSA FARE.per rinforzare le funzioni cognitive in INPUT Darsi e dare il tempo necessario per raccogliere le informazioni Trasmettere le informazioni con modalità diverse Descrivere Far utilizzare i termini che indicano posizioni spaziali e temporali Proporre sequenze sbagliate e far individuare l errore Far discutere circa le conseguenze, le cause e gli effetti ( pensiero divergente e ipotetico) Rispondere ai perché Far trovare somiglianze e differenze Far ripercorrere all indietro il processo o la storia di un elemento Sviluppare il bisogno di precisione ed esattezza (misurazioni) Aiutare ad esplicitare legami impliciti Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo 21 marzo - 23 maggio 2015
31 COSA FARE per rinforzare le funzioni cognitive in ELABORAZIONE.. Richiamare le conoscenze precedenti Evidenziare gli obiettivi e far selezionare i dati in base ad essi Far prevedere le conseguenze Far elaborare possibili alternative e più ipotesi Far raccogliere tutti i dati e le informazioni chiave Far pianificare il percorso per raggiungere l obiettivo Stimolare il confronto con domande e dare significato Aumentare il repertorio di concetti, termini, ecc. Proporre situazioni molto motivanti Spiegare ed esemplificare problemi di diversa natura Raccontare e far sperimentare come lavora la memoria Far scomporre un problema in parti Stimolare la pianificazione Presentare i problemi con modalità e livelli di astrazione diversi Dott. Maria Russo Dott.ssa Maria Russo 21 marzo - 23 maggio 2015
32 COSA FARE.per rinforzare le funzioni cognitive in OUTPUT Diminuire la valutazione ed aumentare l ascolto Dare il tempo necessario Incoraggiare le spiegazioni e sollecitare anticipazioni Proporre l analisi degli errori e abituare all autovalutazione Ricordare soluzioni positive di problemi simili Abituare a distinguere la valutazione sul fare da quello sulla persona Ridurre l ansia da prestazione Far spiegare il perché di un fenomeno Rinforzare la presa in carico di strutture e far riflettere sul loro uso (grammatica, matematica) Far esprimere il percorso ipotizzato Analizzare emozioni e sentimenti Dott. Maria Russo L idott.ssa Maria Russo nsegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
33 L ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO MEDIATO Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
34 I CRITERI DELLA MEDIAZIONE UNIVERSALI Intenzionalità e Reciprocità Trascendenza Significato Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
35 VARIABILI Senso di competenza Regolazione del comportamento Sentimento di condivisione Individualità e differenziazione psicologica Ricerca,scelta, pianificazione e conseguimento degli scopi Disposizione positiva verso il nuovo e il complesso Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
36 Consapevolezza dell essere umano come entità cambiante Ricerca di una alternativa ottimistica Sentimento di appartenenza Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
37 Funzioni generali del Mediatore Individuare le funzioni cognitive carenti Filtrare e selezionare gli stimoli/esperienze Identifica gli obiettivi raggiungibili e i metodi più adatti Organizzare ed inquadrare lo stimolo/esperienza nel tempo e nello spazio Regolare l intensità, la frequenza e l ordine di apparizione dei diversi stimoli Mettere in relazione i nuovi stimoli/le nuove esperienze con eventi precedenti o futuri Stabilire relazioni tra gli stimoli percepiti Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
38 Regolare ed adattare la risposta dell individuo agli stimoli a cui è esposto Stimolare la rappresentazione e l anticipazione in rapporto ai possibili effetti di risposte diverse agli stimoli dati Interpretare ed attribuire significato e valore a stimoli/esperienza diverse Fornire e discute sulle strategie di lavoro più opportune Sollecitare motivazione, interesse, curiosità nel rapportarsi e nel rispondere a stimoli diversi Stimola tutti i miglioramenti possibili Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo 21 marzo - 23 maggio 2015
39 VARIABILI PSICOLOGICHE Senso di AUTOEFFICACIA AUTOSTIMA MOTIVAZIONE estrinseca/intrinseca Appartengono alla metacognizione di grado più elevato e determinano EMOZIONI indispensabili all apprendimento ( successo/frustrazione)
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42 VALUTAZIONE STANDARDIZZATA Intelligenza come tratto fisso, stabile e misurabile Prestazione Confronto con la norma Classificazione in base al comportamento manifesto ( quello che fa da solo) Dal livello manifesto si predice quello che sarà VALUTAZIONE DINAMICA Intelligenza come insieme di stati modificabili Processo Intraindividuale Classificazione in base alla propensione alla modificazione Non si può predire quello che sarà ERRORI e punti di forza Dà indicazioni operative
43 LA VALUTAZIONE dalle Indicazioni Nazionali 2012: «precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.»
44 è un processo pervasivo che accompagna l apprendimento Influenza il SENSO DI SE e la MOTIVAZIONE Allievi orientati alla padronanza (motivati, flessibili, riflessivi, modificabili) Allievi orientati alla prestazione ( deleganti, scarsa autostima) Impotenza appresa ( evitamento del compito, conferme)
45 OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE VALUTAZIONE SOMMATIVA ( fase finale ) registra il rendimento alla fine di un percorso VALUTAZIONE FORMATIVA ( continuità) cambiamento/processo, dà luogo ad interventi didattici che colmano lo scarto fra prestazioni effettive in un dato momento e prestazioni attese evolve in VALUTAZIONE DELL APPRENDIMENTO
46 Valutazione e motivazione Definire gli obiettivi dal «basso», dai risultati, per promuovere un CAMBIAMENTO POSITIVO Obiettivi realistici, focalizzati sui bisogni di ciascuno Dare SIGNIFICATO Valutazione PERSONALE e non comparativa Criteri di chiarezza, equità e trasparenza Condivisione degli obiettivi della valutazione
47 AUTOVALUTAZIONE Saper riflettere sull esperienza passata Comprendere ciò che è accaduto Valutazione per l apprendimento, non dell apprendimento Feedback costante sulla qualità del compito Fa fare all alunno un passo avanti in termini di motivazione e di AUTOCONSAPEVOLEZZA
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