Modelli di città dal mondo antico: esempi dall!area campana

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1 Sezione di Caserta Corso Nazionale di Formazione Edizione a cura di Italia Nostra Caserta Le pietre e i cittadini: educare al Patrimonio Culturale Modelli di città dal mondo antico: esempi dall!area campana!n"nio Salerno Ordine degli Architetti PPC di Caserta Caserta, Corso Trieste 31 30/11/2013

2 Terra di Lavoro

3 La Campania dei principi (fine VIII - VII sec. a.c.) Alla fine dell VIII sec. a.c. si consolida in tutto il territorio regionale il processo di stratificazione sociale che si era sviluppato nel corso dell età del Ferro. Questo processo riceve un impulso decisivo dal contatto con i Greci (fondazione di Cuma, a.c.). La definizione di un ruolo nell aristocrazia investe anche il genere femminile. Il corpo sociale si struttura in un sistema piramidale imperniato sulla principe. Il principe controlla le proprietà, le attività, le relazioni del gruppo e la sfera del sacro.

4 Le dinamiche poleogenetiche Il consolidamento di una società organizzata su basi gerarchiche crea le condizioni per un impressionante salto di qualità nel sistema insediativo regionale. Alla fine dell VIII secolo si accelera la trasformazione in senso urbano del grande abitato protoetrusco di Capua. Il consolidamento di Cuma e, soprattutto, di Capua determina la formazione di realtà egemoni nella piana del Volturno. Questa situazione emargina la componente indigena da un territorio fertilissimo e innesca lo sviluppo di insediamenti di carattere accentrato ai margini orientali della pianura: accanto alla più antica Suessula, sorgono i nuovi agglomerati di Calatia, Nola, Avella. La Campania, come le regioni più avanzate dell Italia antica, si avvia a divenire un mondo di città.

5 La città: un patrimonio culturale meticcio Il processo di aggregazione urbana investe in modo trasversale le diverse componenti del popolamento e favorisce lo sviluppo dei rapporti tra le comunità campane e la polis greca di Cuma. La nascita della città è il risultato del livello di sviluppo sociale e non una prerogativa etnica. Dalla fine dell VIII secolo si sviluppa una rete di relazioni e di scambi che cementa i legami tra le aristocrazie al di là della determinazione etnica: si innesca una forte interazione tra Greci, Etruschi e indigeni che dà vita a un patrimonio culturale meticcio.

6 La Campania delle città (VI sec. a.c.) All inizio del VI secolo a.c. nel territorio regionale si verifica una profonda trasformazione dei modelli insediativi: una decisa evoluzione in cui culminano le dinamiche poleogenetiche avviate a partire dalla fine dell VIII secolo a.c. Questo salto di qualità consiste nell urbanizzazione degli insediamenti. Gli abitati sono interessati da una pianificazione funzionale che comporta la costruzione di impianti stradali, la distinzione dei quartieri di abitazione da quelli produttivi e, soprattutto, la definizione di spazi pubblici, in particola modo di carattere sacro.

7 Capua: esempio dei nuovi assetti urbani L esempio più significativo dei nuovi assetti urbani è costituito dal quartiere messo in luce a S. Maria Capua Vetere, nell area del cosiddetto Siepone, all estremità nord-orientale della città antica. Lo scavo ha portato alla scoperta di un settore periferico dell abitato di VI secolo dotato di un impianto regolare organizzato su strade che si incrociano in senso non ortogonale. Il quartiere si impianta in un area in precedenza occupata da strutture in legno e continua a vivere fino al V secolo. Gli orientamenti stradali del quartiere del Siepone divergono da quelli conservati nel reticolo stradale dell abitato moderno, smentendo l ipotesi che in esso si fosse conservata traccia di un impianto etrusco orientato in senso astronomico.

8 Le città e il sistema del sacro Un indicatore privilegiato per comprendere il salto di qualità innescato dal processo di urbanizzazione è costituito dalla monumentalizzazione dei santuari. La gestione del sacro assume una dimensione pubblica, definitivamente separata dalla sfera dei culti familiari delle singole gentes. La nuova pianificazione urbana riserva aree apposite alla celebrazione di culti che marcano il paesaggio della città e del suo territorio. In Campania settentrionale si sviluppa precocemente un architettura sacra di tipo monumentale: i centri propulsori sono Cuma e Capua. La documetazione archeologica è costituita quasi esclusivamente dai resti molto frammentari dei tetti.

9 La città come sistema di consumo, produzione e scambio Il consolidamento del sistema urbano determina un espansione della domanda e la conseguente accelerazione delle dinamiche produttive, in cui acquistano rilievo le attività artigianali e il commercio. In questa dinamica si avvia una manifattura specializzata su larga scala come quella del bucchero, la tipica ceramica etrusca da mensa, prodotta per una committenza allargata. Dopo una fase, alla fine del VII secolo, in cui giungono in Campania prodotti importati dall Etruria meridionale, già all inizio del VI secolo nei principali centri urbani si installano officine autonome. Dal territorio campano l impianto di officine di bucchero si propaga poi, nella seconda metà dello stesso secolo, anche nei limitrofi territori sannitici.

10 Comunità senza città: l!esempio di Teano Ai margini della pianura campana esiste una periferia indigena che si struttura in assenza del sistema urbano. Queste comunità esprimono una forma diversa di identità politica che trova la sua espressione monumentale nel santuario. Il centro antico di Teano è urbanizzato solo nella seconda metà del IV secolo a.c., ma costituisce il perno di un sistema insediativo pienamente consolidato già in età arcaica, fondato su una rete di comunità di villaggio (vici). Il contesto più chiaro è costituito dal territorio di Teano. Questo popolamento si concentra intorno ad aree sacre che sono il punto di riferimento dei villaggi, il luogo sacro dell identità delle diverse comunità territoriali (pagi).

11 Teano: fondo Ruozzo, edificio di culto.

12 La romanizzazione: rifondazione politica e urbana L espansione di Roma segue la duplice direzione della conquista militare e della riorganizzazione istituzionale e amministrativa. La finalità è di destrutturare le antiche forme di aggregazione per imporre un nuovo sistema di gestione e sfruttamento del territorio regionale, senza tuttavia eliminare le strutture tradizionali del potere aristocratico, che continuano a fornire il supporto per il nuovo ordine politico. Nei decenni finali del IV secolo a.c. si diffonde un nuovo modello planimetrico e urbanistico che prevede la predisposizione di mura difensive, un sistema fatto di assi viari ortogonali (i cardini nord-sud e i decumani est-ovest) e isolati regolari. Nella piana campana lo schema si applica a insediamenti antichi e consolidati come Capua e Calatia, ma anche a centri fondati ex novo come Acerra.

13 SMVC - Planimetria

14 SMVC - L!area intorno all!anfiteatro

15 SMVC - Cd. Arco di Adriano

16 SMCV Via Appia, Monumenti funerari

17 SMCV - Museo Antica Capua

18 SMCV, Museo Antica Capua Antefissa a testa di Gorgone, VI secolo a.c.

19 Cales

20 Cales - Teatro

21 Sessa Aurunca

22 Sessa Aurunca

23 Caiazzo

24 Trebula Balliensis

25 Trebula Balliensis

26 Cubulteria

27 Telesia

28 Alife

29 Museo di Alife

30 Per approfondire Luca Cerchiai, Gli antichi popoli della Campania. Archeologia e storia, Carocci Editore, Roma, Stefano De Caro, La terra nera degli antichi campani. Guida archeologica della provincia di Caserta, Arte m, Napoli, 2012.