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9 GALEAZZO MALDINI IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN. ITALIA. Estratto dalla Rivista Marittima Maggio-Agosto ROMA TIPOGRAFlA BARBÈRA

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11 .. GALEA_ZZO MA'LDINI IL SERVIZIO ieteorologico IN ITALIA. Estrauo dalla Rivista Marittima Maggio-Agosto HOl\iA TI POG RAFlA BARBÈRA.

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13 Roma, aprile 188 O Nello scorso mese di dicembre fu discusso alla nostra Ca- 'mera dei deputati 'il bilancio del ministero di agricoltura, industria e,commercio. Fra i capitoli,nei. quali trovasi suddiviso; il bilancio di questa amministrazione, ve ne ha uno che porta il in caso titolo:,servizio meteorologico.. È, indispensabile premettere tale avvertenza, poichè diverso non, sarebbe così facile comprendere meteorologico, per sua. natura eminentemente scientifico, avendo perciò. comune con di le discipline amministrative come il servizio, nulla che: regolano l'agricoltura, l'industria e il commercio di uno Stato, lo si ritrovi inscritto nel bilancio del ministero al quale appunto è devoluta l'amministrazione' dell' agricoltura, dell' industria e del commercio. Per ispiegare questo fatto, piuttosto anormale, bisogna conoscere bene a fondo i dettagli che riguardano l'andamento e la costituzione dell'amministrazione centrale del.nostro paese, nonchè le varie fasi per le quali sono passati ta--. 1uni rami di.servizio pubblico. Discutendosi adunque nel nostro Parlamento il bilancio del' commercio, venne. sollevata la questione della esistenza in Italia di due uffìcii centrali 'per la meteorologia, dipendente l'uno dal ministero d'agricoltura,.induetria e commercio, l'altro dal ministero della marina; q uesto a Firenze, il primo in Roma. Con molta' opportunità di. concetto e di vedute. venne pei'jo ciò proposto di accentrare tutto il servizio meteorologico in un. solo ufficio pres80' uno degli' osservatorii astronomici del regno,

14 4 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Per 'vero dire è molto difficile che in una assemblea POlitica, anche le proposte che concernono argomenti puramente scientifici vengano considerate senza spirito di parte, e non si faccia invece pesare sulle medesime la maggiore o minore influenza che nella assemblea esercita il partito politico al quale è ascritto il proponente. È difficile assai che nel Parlamento si prenda in esame e si discuta, senza passione e senza preoccupazioni politiche, una qualche proposta, tenendo conto soltanto della sua opportunità, del sdo valore scientifico, dell'utilità che essa presenta, dei vantaggi che dalla sua adozione si possono attendere. Così nella tornata del 5 dicembre decorso non venne Italia a volersi mettere d'accordo tra loro onde costituire una Direzione sola che riunisca in sè tutto il predetto servizio. Affinchè si possa giudicare il meri to e la convenienza di quest'ordine del giorno, che, come si scorge, aveva un carattere e uno scopo esclusivamente tecnico e amministrativo, uopo è conoscere lo stato nel quale si trova oggidì il servizio approvato un ordine del giorno inteso a invitare i varii mini -stri che hanno ingerenza nel servizio meteorologico esistente in meteorologico nel nostro paese. Scopo perciò del presente mio studio si è quello di fornire ai lettori di questo periodico uno storico delle varie vicende alle quali andò soggetta da noi l'istituzione del servizio meteorologico, omettendo quindi tutte le questioni tecniche che si attengono alla meteorologia, e tuttociò che si riferisce alla parte scientifica del servizio meteorologico. Il motivo poi che mi induce a questo lavoro trova il suo fondamento nella discussione stessa. avvenuta nella seduta del 5 dicembre In questa circostanza furono pronunciate le seguenti parole, riguardo all'impianto nel nostro paese zio meteorologico: del servi «Il primo che in Italia si occupò di questo servizio, perchè comprese l'importanza che prendeva e che andò sempre sviluppando lo studio della meteorologia, fu il compianto ed illustre Maestri... Si occupò per il primo presso il ministero di agricoltura e commercio. :. Fino dal 1866 il Maestri incaricò l'illustre professore

15 . io - il. IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA 5 Cantoni degli studii meteorologici e di dare un conveniente indirizzo alle pubblicazioni di questo genere, che si facevano dal ministero di agricoltura e commercio.» La parte da me avuta nell'ordinamento del servizio' meteorologico in Italia non mi permetteva di lasciare senza una qualche risposta tale asserzione così poco esatta nei nomi, nelle date e nei fatti. Rilevai queste inesattezze; ma colto alla sprovvista, se fui preciso nelle cose esposte, comprendo di non essere. stato del tutto completo. D'altronde non era quello il luogo per esporre dettagliatamente lo storico di una istituzione scientifica. lò certo' non ascrivo nè a colpa, nè a torto di alcuno l'ignorare la verità sopra questo argomento. Da varii anni, in parecchie Riviste trovansi diverse pubblicazioni relative alla meteorologia; ma tutte trattano con molta dottrina la questione dal lato. scientifico, oppure espongono modo di: funzionare del servizio meteorologico in Italia, o presentano la traduzione coscienziosa di lavori scritti all'estero sopra questa scienza così importante e che ogni dì diventa più popolare. Nessano, per quanto mi sappia, ha peranco esposta la parte storica del nostro servizio meteorologico.. lo ora mi accingo a riempiere questa lacuna, ritenendo dovere mio il farlo, dacchè quale membro e segretario della Commissione del 1863, forse a me solo sono conosciute parecchie circostanze e tàluni fatti che non trovandosi nel dominio del pubblico rimarrebbero diversamente per sempre ignorati. E neppure voglio perdere l'occasione che mi si presenta, per rendere un tributo di riconoscenza alla memoria dell'illustre Matteucci che mi onorava della sua benevola amicizia e che fu il vero iniziatore. ed organizzatore meteorologico in Italia. del servizio

16 6 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN italia. 1. Numerose raccolte di osservazioni meteorologiche esistono nel.nostro paese, e talune rimontano fino alla prima metà del secolo scorso, e furono sempre continuate con cura regolare in vani osservatori i astronomici italiani. Padova ha raccolto le osservazioni dal 1725 in poi; Milano dal 1763 ; Torino dal 1757; Roma dal 1782 ; Napoli e altre città italiane posseggono pure osservazioni di questo genere per una lunga serie di anni. Senonchè da queste raccolte, ben poco vantaggio ne ebbe la scienza meteorologica. Alcune di queste serie di osservazioni rimangono dimenticate negli ufficii che le raccolsero, altre hanno servito a stabilire qualche dato sulla climatologia del sito ove furono eseguite. Ma, lo ripeto, queste raccolte non hanno contribuito.al progresso della meteorologia, nè servirono finora a compilare un lavoro generale sul clima d'italia. Le osservazioni che si fanno sui fatti e sui fenomeni meteorologici diversificano essenzialmente nella natura loro dalle osservazioni eseguite sui fenomeni fisici, chimici, astronomici. Questi si a riproducono volontà dell'osservatore allorchè le' con -dizioni sono le stesse, o quando il calcolo permette di conoscere la riproduzione naturale del fenomeno già osservato una volta. La meteorologia invece presenta problemi di natura affatto dif.ferente 'dalla fisica, dalla chimica o dall' astronomia. 1e cause di certi fatti meteorologici risiedono,.la maggior. parte delle volte, in luoghi distanti dal sito ove se ne osservano gli effetti, o dipendono da perturbazioni che si verificano nelle alte regioni -dell'atmosfera, mentre l'osservatore constata il fenomeno alla superficie della terra. Egli è per ciò che le serie isolate di osservazioni meteorologiche non possono presentare quei vantaggi generali per la scienza che presentano invece le singole osservazioni di altre scienze fisiche. Affinchè le osservazioni locali potessero servire al progresso della scienza meteorologica, farebbe d'uopo confrontare, esaminare e discutere tra loro le varie serie di osservazioni. Ma per

17 . uniformi.. IL SERVIZIO ;-'METEOROLOGICO IN ITALIA 7 iò eseguire con vero profitto, occorrerebbe che queste osserva... zioni, raccolte in luoghi osì diversi e in condizioni così svariate, si fossero eseguite 'Con istrumenti e con metodi uniformi. Il Congresso meteorologico, raccoltosi a Bruxelles nel 1853 sull'invito del governo degli Stati Uniti di America, dietro proposta del celebre Maury direttore dell'osservatorio di Washington, e che prese il titolo di Conferenea internazionale marittima, aveva lo scopo di intendersi tra i varii Stati sopra un sistema uniforme di osservazioni meteorologiche da eseguirsi sul mare. Fu questo certamente un primo tentativo per dare impulso alla meteorologia, togliendo di mezzo uno dei. motivi che rendono difficili e poco proficui i confronti tra le osservazioni eseguite in luoghi diversi. Ma solo per l'applicazione pratica della telegrafia elettrica, la scienza meteorologica poteva sperare e attendersi un reale progresso, prendere quello sviluppo che ha preso oggidì, presentando, dai fatti osservati, non solo vantaggi scientifici, ma benanco applicazioni di pratica e giornaliera utilità. Nelle questioni di meteorologia vi hanno due parti distinte tra loro, che non possono nè devono confonderai insieme. Vi ha, cioè, lo studio generale dei fenomeni meteorologici che riguarda il vero progresso. della meteorologia, come scienza. Havvi poi quella parte di questa scienza che viene diretta e rivolta ad applicazioni pratiche e che si compie per sopra i cambiamenti e mezzo di osservazioni simultanee. sulle variazioni diurne dello stato del... l'atmosfera in località diverse e lontane. L'aumentarsi della rete telegrafica dei varii paesi ha permesso ai rispettivi governi di adottare le maggiori facilitazioni nello scambio telegrafico delle notizie meteorologiche. Le osservazioni con metodi e. regolari prestabiliti, e quelle continue che si ottengono per di mezzo istrumenti automatici, hanno reso possibile il confronto delle medesime e' la deduzione di leggi e norme da permettere allo studioso di determinare la entità delle perturbazioni atmosferiche, seguirne il loro corso, stabilire con qualche probabilità la condizione avvenire dello stato atmosferico di località diverse, e giungere cosi in tempo,

18 _.. " 8 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. per trasmettere telegraficamente alle medesime, gli avvisi opportuni, innanzi che le perturbazioni atmosferiche vi arrivino. I vantaggi di questi progressi fatti dalla scienza meteorologica con l'aiuto della telegrafia elettrica, vennero dapprima, e più specialmente, rivolti e applicati alla navigazione. Le burrasche sul mare presentano pericoli più gravi, abbracciano zone di una estensione più ampia che non le tempeste di terra. Era. primo quindi naturale che le probabilità del tempo venissero di preferenza fatte conoscere ai porti di mare, per norma dei naviganti, che perciò il servizio meteorologico avesse in sul prin e cipio della sua regolare organizzazione, lo scopo quasi esclusivo di l'iuscire a profitto della marina. La possibilità di presagi per mezzo di osservazioni meteorologiche simultanee era stata nel secolo scorso già prevista da Lavoisier, l'illustre chimico che lasciò la testa nel 1793 sotto il ferro della ghigliottina, e da Borda, l'inventore del circolo a riflessione. In una dotta memoria, letta dal prof. Luca de Samuele Cagnazzi nell' adunanza del 26 febbraio 1807 dinanzi all'istituto d'incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, sopra i osservazioni meteorolo vantaggi che si possono ricavare dalle giehe, trovasi il seguente periodo: «Ho stimato superfluo mostrare il grande utile, che dai pronostici atmosferici, anche probabili, ne risulterebbe alla na essendo ciò abbastanza noto.» vigazione... Cosi al principio di questo secolo, un italiano, professore di economia politica nella Università di Napoli, preconizzava quella applicazione della meteorologia a profitto dei naviganti, che solo ai tempi nostri ha potuto attuarsi e funzionare presso le più illuminate nazioni. E un altro italiano, l'abate Francesco Zanted-eschi, professore di fisica alla Università di Padova, vivace oppositore delle teorie sostenute dall'illustre Padre Secchi, fu quegli che per il esperimentò con il fatto l'applicazione del telegrafo elet trico alla meteorologia. Nel 1853 il professore Zantedeschi fece esperimenti presso l'ufficio centrale dei telegrafi in Vienna per

19 . gli avvisi.da darsi e IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 9 da riceverai di meteore tra due stazioni lontane. Le stazioni lontane prescelte per queste esperienze, due città della rispetto a Vienna, erano Trieste, Linz, Briinn e Transilvania. Prima di questa epoca (1853) non havvi notizia che veruno abbia mai fatto di consimili esperienze nè in Italia, nè altrove. Due anni dopo, nel 1855,. qui in Roma il signor Fabbri Scarpellini applicava la telegrafia alla osservazione dei fenomeni meteorologici e astronomici. Il governo pontificio di allora secondando questi tentativi di iniziativa privata, emanava nel febbraio 1856 le opportune disposizioni affinchè la corrispondenza meteorologica, eseguita fino allora per modo di esperimento e in via provvisoria, assumesse forma stabile e prendesse il nome' di Corrispondenza meteorotoqica pontificia. Nel 29 luglio 1856 il governo pontificio scriveva nei seguenti termini al signor Fabbri..Scarpellini: «.... avuto in considerazione con quale plauso sia stata ricevuta presso le colte nazioni d'europa la corrispondenza telegrafica meteorologica che cura per di V. S. Ill.ma nascimento: e guardando alla molta utilità che può aspettarsene per le scienze, il ministro, della marina pontificia è venuto nella determinazione di dichiararla ebbe qui d'ora innanzi istiiueione governativa, disponendo che faccia centro alla direzione del telegrafo.» Qui ricordo come il signor Fabbri-Scarpellini fosse assistito nelle Sue osservazioni dalla moglie, la signora Caterina Scarpellini, conosciuta in questa città, sia per avere sempre coltivato la scienza meteorologica, sia per il Bullettino nautico e geografico da lei pubblicato, sia infine come degna nipote dell'illustre, abate Feliciano Scarpellini direttore e segretario dell'accademia dei nuovi Lincei.

20 10 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. II. Un paese, come l'italia,. che per meglio di 600 miglia si -protende in latitudine nel mezz,? -dalle Alpi e attraversato dalla catena apennina per del Mediterraneo: circondato tutta la sua lunghezza: che presenta perciò i climi più svariati, e dove le perturbazioni meteorologiche acquistano un carattere speciale; un paese consimile al nostro offre allo scienziato un largo campo -di 'studio e di osservazione dei fenomeni meteorologici. Senonchè le condizioni politiche di un paese 'sviluppo suo scientifico. È facile infatti comprendere mente di qualche scienziato italiano potesse sorgere hanno benanco influenza sullo come nella il concetto di dar corpo e vita a un regolare servizio meteorologico in Italia; ma come mettere in pratica consimile idea con una Italia divisa in sette Stati, disgiunti tra loro, senza che nessuno dei medesimi si trovasse per ampiezza in condizioni di applicare un consimile concetto? Ma se ciò doveva avvenire con l'italia di venti e più anni addietro, era pure presumibile che non appena le aspirazioni di unità politica avessero principiato ad attuarsi, sarebbe in pari tempo rimasto aperto l'adito anche a quelle applica.zioni pratiche che sono il risultato di studii scientifici. E ciò è difatti avvenuto. Nel 1859, ncn appena la Toscana mutò la forma politica del suo governo, il professore Carlo Matteucci, direttore superiore dei telegrafi in Firenze, scrisse.al Conte di Cavour, allora presidente del Consiglio del ministri, sulla convenienza di istituire un servizio meteorologico regolare. Per circostanze geografiche e economiche l'ltalia nostra è paese eminentemente marittimo: quindi era naturale che volendo da noi organizzare un servizio di consimile natura si cercasse di applicarlo preferibilmente a vantaggio della navigazione. Egli è perciò che il Matteucci, scrivendo al Conte di Cavour, face -vagli presentire l'utilità che da questo ordinamento poteva ritrarne la navigazione per mezzo della trasmissione telegrafica.dei presagi. La proposta dell' illustre fisico fu accolta con favore dalla

21 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 11 mente' pronta e sagace dell'insigne uomo di Stato. Ma gli avvenimentì memorabili compiuti si.in quell' anno e le dimissioni date poco: dopo dal Conte di Cavour quale ministro' del re, furono i motivi che per allora la proposta. di lylatteucci rimanesse senza effetto. Se ciò non fosse avvenuto, l'italia avrebbe preceduto di tre anni 1'applicazione pratica di quei principii scientifici che furono poi coordinati in un servizio regolare da da Le Verr'ier in Francia. Fitz-Roy in Inghilterra, e Questo illustre astronomo francese fino dal febbraio 1855 aveva pensato all'ordinamento di un servizio meteorologico per la Francia. Ma anche in Francia la proposta di Le Verrier non ebbe in quel momento applicazione pratica. Volendo nel 1860 l'inghilterra istituire un regolare servizio meteorologico che riuscisse' a vantaggio dei naviganti, il direttore dell'osservatorio imperiale di Parigi ebbe invito da Londra di trasmettere un riassunto giornaliero delle osservazioni meteorologiche raccolte a Parigi. Mentre Le Verrier accondiscendeva a questo invito, pensò che anche per la Francia poteva essere giunta l'occasione di istituire quel servizio che si stava preparando al di là della Manica. E siccome per la Francia diveniva necessario di avere un bollettino sulle condizioni atmosferiche giornaliere di 'qualche città italiana, così egli si rivolse a tale scopo, nell' aprile 1860, al barone Plana e al professore Maiteucc; affìnchè dal nostro paese gli si fosse inviato un telegramma. diurno sulle osservazioni meteorologiche fatte a Genova e a Cagliari. Il Conte di Cavour a quell' epoca trovavasi di nuovo nei Consigli della Corona, e per di più aveva anzi assunto il portafoglio della marina. Tanto da Plana, quanto da Matteucci gli furono sollecitamente comunicate le domande dell'astronomo francese, e senza perdere tempo il ministero della marina, in data 11 aprile 1860, si rivolgeva al comando della marina a Genova per sentire in proposito il parere del cav. Piccone, direttore dell'osservatorio della regia scuola di marina in quella città. La domanda di Le Verrier consisteva nell'avere dalle stazioni di Genova' e di Cagliari, due volte al giorno, cioè alle 7 20

22 ,. " sario... il '12 a. -m. 'e : alle 3 di sera, la direzione delvento, lo stato del cielo i e quello del mare. Il signor Piccone con lettera 118. aprile -al 'Comando di' Genova suggeriva che alle osservazioni del mattino del batometro e del termometro. 'si aggiungessero anche quelle 'E siccome '10 scopo di questo nuovo servizio consisteva nel Se gnalate 'ai naviganti i movimenti più gravi e burrascosi del 'I'atmosfera, così "osservava che 'per il disimpegno di queste fun-' zioni era' sufficiente 'una persona che sapesse leggere e scrivere, che' conoscesse la bussola e avesse bastante pratica del mare. '. -Proponeva quindi, che 'tali osservazioni fossero affidate alle Ca ;pitànerìe di porto.' Così 'senza aggravio' alcuno per lo Stato e senza difficoltà' per ritrovare un nuovo' personale di osservatori, 'accettando i 'saggi suggerimenti -del cav. Piccone si' avrebbe potuto con tutta facilità e solleeitudine corrispondere ai desiderii di'le Verrier. Nè solo si avrebbe ciò ottenuto, ma il Ser- 'vizio meteorologico 'sarebbe stato fin -da quell'epoca iniziato in : Italia,' se le proposte del direttore dell'osservatorio della marina in Genova fossero state accolte favorevolmente, daeehè egli nella -medesimaiètterafaceva osservare come sarebbe 'riuscito neces che consim.ili 'osservazioni venissero ordinate anche nei. "porti 'di Livorno, Spezia, Portoferraio e all' isola della Madda 'lena, 'e: come fosse -oppòrtuno richiedere Ida -taluni porti 'della 'Francia la trasmissione. delle loro osservazioni in ricambio di.quelle 'che dall'italia 'si sarebbero spedite a: Parigi.,La rispostadeì -eav.':piccone non' solo-non-fu-trasmessa-al ministero, ma ciò che non si riesce a spiegare 'si -è,' come le l:ì:n "formazioni inviate' due-giorni -dopo,. fossero affatto diverse da :. quelle contenute 'nella risposta' 'del signor -Piecone. "Questo eq'l1ivo o,' che' 'forse può parere' a "primo aspetto' 'di 'lìeve' importanza,' fu invece 'la - cagione che 'nel serviaio meteorologico' 'non venisse da' noi -istituito. Infatti 'il- ministero, prevedendo aggravii: Idi spese, le 'quali i 'invéce erano-evitate con "la-peoposta 'Piccone, scrisse in-preposito- al-barone.' Plana'n:i:o '.'sttando'lla,'difflcoltà 'perl'la:itnarina'\di -aesumersi-un 'talé' 'inea "'rico e!prop6nendo di'affidare 'questo' serviaioalla-direzione del- I'esservatorio 'presso l'università di-'genàva Faceva-pure eoneseère

23 " "..:. senza. il a '" (li ', ' " IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN,ITALIA.,13.' :,. 'i",.. :,,' '..; -. J. '.;' Li J '. ': :.'. che l'i Ro si pi,à.. at;rnar na: i i :dos a se le \ p, e le i!e : ll trasmissione dei telegrammi da Cagliari a. gi..n parppe llqna.p rò.non si :,pyr, tt.e'l:anin;to.-yedendo questo repentino mutamento nelle disposizioni "del ministero di marina e, pr a di. is,contrar'e alla lettera da questo, ricevuta, 'si ivol e diretta ente. al professore Picc' ne,' i vitandolo a for 'mula e':u ': progetto,c c eto sopra ii' erv io,i? teqrol?,gico: invito che. suecessivarnente gli ve,ilile,cqnferpi'ato d'ufficio dal ministero. 'Q, è o.nuovo progetto sviluppava,qon.maggior] dettagli e con norme quasi regolamentari le primitive esempl ici proposte del av,..pfc Qne già trasmesse al comando.deha.marina in Genova. Ho detto ;poc'anzi cheaccettando iconcetti esposti dal professore Piccone nella s'll:a lettera del is aprile si avrebbe avuto lii! da; quell'epooa un, ervizio,meteorolqgico9rganizzato in It<tlia. A meglio c nvalidare la mia sse zione,. ere'do conveniente di qui 'trasç iv re" il progetto Piccone, non rainm ntare, al. 'lettor, di ' oi r 'tene 'e conto, :nelresa ina lo,ehé desso veniva co pp,ato v n i.an,ili. la: d etr:o ed era., teso or'g nizzan un _serviz o:, scjen fi, o in un' epoca ove tutte 'lè :' autorità delregno erano preoccupate da questioni gravissime di politica, nazionale e,:di,'\c<? :pli9azioni nt ri?- z onali. Inoltre :,prqg t o doveva, prima di giungere al. ministero, passare peri'esame.il n'!a:,i t r meilte convinto 4ella " e it'à... ' di chi forse :,: ppr<?, r l, a 'e forse a he; i.. H i:il )U i eva <?ppor u? <?ei p } i di '.,., i?ra- : i ni, "e.. :p? r $si,, y t,ci. I rj:' Irl. e l. e: ;vy en?:e, cco ill?r?fl: t o., dz' /r[ja'f!izzaeione :de./çryif:i.o,}!jpf 9 l fjico nella egia,??z(trina _pr?posto al.? 'I P cq e..}li 9,,lll.a.. ìo.18,90 : (<<f L di i,e, : s ll: to'l,ei p,o,rti,.ve,n9ya, y..gi? ri, _IAvo J?.e Alghero (1) un servizio quotidiano di OS i,u Z :çpl ".* te<?ro?w-,:(1 )". t Qi o'ldi\m:gr o.ppò_ : s stiti l's., t a.lu, qtle, al}l'a" stazi. >llp', 9 a I:', la,.ocql,tal :, e.va ; \l g J,pe\ cui Se 'p:.\ s 1 fio. t?le.l;afico,, ll) p,' a aversi questo vantaggio, 81 adotterà la stazroue rch,,""'.4."'! Porto Torres.

24 .. '14 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. che, sotto la direzione dell'osservatorio astronomico della regia. marina in' Genova.» 2. L'incarico delle osservazioni è affidato in Genova ad un secondo piloto della regia marina addetto all'osservatorio.» Nelle altre stazioni sarà scelto di preferenza e nominato dal comandante generale della regia marina alcuno fra gli im.. piegati nel. servizio del porto o nelle scuole di nautica.» 3. Ciascuna stazione sarà provveduta degli strumenti opportuni,' sotto la responsabilità del rispettivo osservatore.» 4. Le osservazioni si faranno per lo meno due volte al giorno, alle ore 7 a. m. e alle 3 pomo» Il direttore dell' osservatorio di Genova, previa l'approva.. zione del Comando generale della regia marina, darà le istru.. zioni apposite sul modo. di farle e di registrarle.» 5. Alle ore stabilite, i risultati delle osservazioni sa.. per via telegrafica "all' osservatorio di Genova ed a quegli altri porti nazionali ed esteri che saranno rispettivamente indicati dal mi... ranno immediatamente trasmessi da ciascuna stazione nistero della marina.» NelIo stesso tempo ciascuna stazione riceverà per dispac.. cio elettrico le indicazioni che le devono essere segnalate dagli altri porti.» 6. Le indicazioni meteorologiche pervenute torio di Genova od a qualunque altra stazione saranno all' osserva.. imme.. diatamente comunicate al comandante del porto, il quale ne farà subito pubblicare 1'apposito bollettino per norma dei naviganti.» 7. La trasmissione dei dispacci è gratuita. La direzione dei telegrafi elettrici e quella dell'osservatorio concerteranno fra loro intorno al modo più semplice e regolare di attuarla.» 8. Alla fine di ogni mese, da ciascuna stazione si manderà all'osservatorio di Genova lo stato complessivo delle osservazioni fatte nel mese.» 9. A ciascuno degli impiegati nel servizio del porto o nelle scuole di nautica, al quale sarà affidato l' incarico delle osservazioni, e al 2 piloto addetto all'osservatorio, sarà corrisposto un. annuo supplemento di lire 300.

25 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALlA. 15» Nel caso che si dovesse ricorrere ad una persona estranea al servizio della regia marina, lo assegnamento annuo sarà portato a lire 600. dell'osservatorio di Genova si cor» Al professore aggiunto risponderanno egualmente, per annuo supplemento, dispacci, lire 300.» All' inserviente dell' osservatorio, I incaricato di portare i lire 150.» Agli inservienti incaricati di simile ufficio nelle altre stazioni, lire 100.» Il Direttore provv. dell' osservatorio della regia marina.» Gio..Agostino Piccone.» Questo progetto era preceduto da una dotta relazione che spiegava i motivi dei singoli articoli e proposti, lo scopo da raggiungersi nell'ordinamento di questo servizio. La spesa annua ordinaria per attuarlo, come risulta dall'art. 9, avrebbe ammontato a lire 2 mila. Il ministero trovò nel trasmettere al barone questa somma troppo forte; epperciò Plana il progetto Piccone, dichiarava esplicitamente di essere poco disposto ad accoglierlo per causa appunto della spesa. Qui credo utile riportare la risposta testuale fatta dal barone Plana al ministero, sia perchè dalla medesima si. scorge la perseverante insistenza sua nel vedere attuato alcunchè di questo servizio in Italia, sia perchè la pubblicazione degli scritti di uomini così illustri e così benemeriti della scienza come lo fu il direttore del regio osservatorio di Torino rappresenta sem-' pre una certa importanza. c Torino, 21 giugno 1860.» ILL.mo SIGNOR MINISTRO PER LA MARINA.» Mentre faccio la restituzione del qui accluso progetto del sig. Piccone, non posso altrimenti esternarle la mia opinione in proposito, che con dirle: Essere bastante, per una probabile utilità reale, l' indicazione dei tre Stati: Vent,. État du Ciel ;

26 ... ' l 16.f".,'. -, IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA..... '..' f',.,. l! _ I '. I 'l' Etat?le la Me«, per.ie ore 7 del mattino, e per,le ore q pomeridiane. Se v. S: Ill.ma volesse far' venire a Torino ù sig. Piccone, potrei forse persuaderlo, a voce, che questo scopo po- trebbe essere raggiunto con minore spesa,» Ho l'onore di riverirla, ( Ii desid.erio espresso i questa I Ùerà' da'il'illustre astronomo di conferi;e con il cav. Piccone non fu soddisfatto; chè anzi' al i4c dello stesso mese di giugno il ministero ordinava che i capitani.dei porti di Gen6va' e di Cagliari' dovessero trasmettere per telegrafo all'osservatorio di Parigi le notizie meteorologiche domandate d'a Le Verrz'er giusta uno stampato che si sarebbe provveduto dal ministero stesso e dopo concerti presi con quello" dei lavori pubblici, riservandosi di determinare l'epoc'a nella quale questa trasmissione dovesse avere principio. Tali disposiz'ioni venivano contemporaneamente comunicate al barone Piana; m'a desse non furono più attuate e sospesa qualunque ulteriore determinazione sopra il ministero lasciò' così un servizio' del quale aveva assunta dapprima la più favorevole iniziativa.. À questa medesima epoca, giugno 1860, il dotto Benedetto ve Trompeo ri volgevasi pure al ministro della marina perchè desse se in Italia non fosse possibile «introdurre per vantaggio della navigazione un metodo uniforme, fisso e ordinato per luogo e tempo, di 'Osservazioni atmosferiche comparate con quelle di terra e- di' mare,» Sebbene il Conte di Oavour personalmente facesse buona accoglienza a questa proposta, pure il nuovo eccitamento del dotto Trompeo non servì a mutare le risoluzioni già prese. III. Mentre la marina sospendeva di occuparsi, per sua parte; dell'ordinamento in Italia di un servizio meteorologico, il ministero dei lavori pubblici (ispettorato dei telegrafi, con foglio n ) in data 27 agosto dello stesso anno 1860, preveniva quello della

27 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 17 marina di essere sua intendimento. nominare una commissione per istudiare il modo di applicazione della telegrafia alla meteorologia ed all'astronomia. Patendo. questi studii interessare anche la navigazione, il ministero. dei lavori pubblici invitava peroiò quello della marina ad indicar gli un ufficiale di questo corpo per essere aggiunto agli altri membri che dovevano. comporre la commissione. Le persone prescelte dal ministero. dei lavori pubblici per far parte erano. : di tale commissione Plana, presidente; Carlini, direttore dell' osservatorio di Milano, vice-presidente; Trompeo, vice- presidente della regia accademia di Tarino ; Botto, professore di fisica; Piria, professore di chimica; Faa di Bruno; Cappa, ispettore dei telegrafi; CMò, professore dì fisica; Sella Quintino, professore di geometria; Borelli, direttore della Gazzetta Medica. Non risulta ufficialmente che questa commissione, proposta dal ministero. dei lavori publici, sia stata poi nominata, Mi consta, però, da informazioni che presi in via particolare, dopo avere esaurite tutte le altre passibili ricerche, come versa quel I'epoca a poco dopo venisse nominata una commissione sotto la presidenza di Matteucci, con lo scopo di suggerire rimpianto in Italia di osseruaiorii maqneiici ; come di questa commissione facesse parte taluno, non tutti, dei membri che ho indicati più sopra, e come dopo poche sedute la commissione non siasi più riunita e quindi nulla si sia concretato. Per la morte del Conte di Cavour, il ministero della marina fu affidato al generale Menabrea. Era casa assai difficile che alla mente acuta di questo uomo di scienza potessero sfuggire le condizioni poco regolari nelle quali trovavasi allora tutta quella parte dei regolamenti navali che si riferisce al servizio scientifico della marina; sia o a terra, sia a bordo. Era impossibile

28 18 IL SERVIZIO METEOROWGICO IN ITALIA. che al generale Menabrea potesse sfuggire la conseguenza di questo stato di cose che sotto tale punto di vista" metteva la marina italiana in una posizione di inferiorità rispetto alle. marine di tutte le nazioni civili. Con reale decreto in data 6 ottobre 1861 il ministro Menabrea istituì, presso l'amministrazione centrale della marina, una direzione affatto nuova con lo scopo di accentrare nella medesima tutta quella parte delle disposizioni navali che hanno attinenza al servizio scientifico di una marina di guerra. E'Saminando in dettaglio le singole disposizioni del predetto reale decreto 6 ottobre 1861, si potrebbe al certo trovarvi argomento per qualche osservazione, sia rispetto alle prescrizioni nel medesimo contenute," sia per la promiscuità di attribuzioni amministrative ed esecutive che erano affidate alla nuova direzione la quale portava il titolo di Direzione generale del servizio di nautica. Ma oltrechè quel decreto costituiva il primo atto per il riordinamento di uno dei rami del servizio marittimo, non vuol si dimenticare che desso era emanato venti anni addietro. È quando s'intende prendere in esame un atto governativo, per essere giusti nei propri apprezzamenti, non bisogna mai dimenticare l'epoca nella quale fu emanato, 'nè le circostanze che lo. possono avere accompagnato, nè le condizioni nelle quali si trovàva in allora l'argomento a.1 quale l'atto governativo si riferisce. Certo ò però che il decreto del 6 ottobre 1861 ha segnato un vero progresso nelle disposizioni del servizio marittimo, e ciò sotto due aspetti: la convenienza cioè, di affidare nel ministero della marina la direzione di alcuni rami speciali del servizio marittimo ad ufficiali della marina; l'altro di riconos ere la necessità di una radicale riforma in tutte le disposizioni attinenti alla parte scientifica del servizio marittimo, aprendo così la via a quell'ordinamento che venne successivamente attuato nel Questa nuova Direzione istituita presso il ministero, tra le varie sue attribuzioni, annoverava anche quella: «Lavori relativi all'osservazione ed allo studio dei fenomeni fisici in rapporto con la navigazione.»

29 IL SERVIZIO METE01WLOGICO IN ITALIA. 19 In questo periodo trovasi evidentemente compreso anche il servizio.meteorologico. Ed infatti la Nota preliminare al bilancio della marina del 1862, segnata dal ministro Menabrea con la data 20 dicembre 1861, dimostra nel modo più esplicito come quella" direzione doveva occuparsi benanco di questo servizio, riprendendo così quella iniziativa che poi per circostanze quasi inesplicabili si era abbandonata., È necessario soprattutto (vedi bilancio "1862 per la marina n. 8 pago X) che l'opera degli osservatorii rispetto alla meteorologia si armonizzi insieme con quella di tutte le stazioni meteorologiche che sono già istituite, o che possono istituirai, senza dispendio notevole sulle coste d'italia. Cotali istituzioni anche limitandole a notare le circostanze più gravi sopra lo stato del cielo e del mare"ove sieno regolarizzate e dirette con unità di metodo, possono condurre a conseguenze di grandissima utilità nella pratica, mentre abbandonate" ad osservazioni isolate.e sconnesse riescono, in gran parte perdute ed inutili. È visibile che un tale coordinamento dev'essere determinato da una 'Sola autorità superiore che sopraintenda agli osservatorii astronomici e meteorologici della marina, ed "è pure evidente che, il ser.appena formato il concetto di una direzione generale per vizio di nautica, anche questo uffizio meteorologico doveva trovarvi naturalmente il suo centro.» E primo vantaggio di questo ordinamento si avrà quasi immediatamente nella trasmissione elettrica e nella pubblicazione quotidiana dei dispacci meteorologici, come da qualche tempo si pratica in Francia, nell'inghilterra, negli Stati Uniti d'america ed in altre nazioni.» Bo trascritto testualmente questi brani della Nota preliminare al bilancio 1862, perchè dai medesimi risulta ben, dimostrato come anche in sul finire del 1861 a un ministro di marina debbansi l'intenzione e il tentativo di organizzare in Italia il servizio meteorologico. Ter meglio mettere in atto questi intendimenti, il ministro Menabrea, con lettera 22 dicembre 1861, rivolgevasi nuovamente al barone Plana avvertendolo che il professore Piccone veniva

30 IL, SERVIZIO METEOROLOG CO IN' IUtIA. incaricato- di conferire con lui sopra. questo proposito. Riprendevasi così la questione' del servizio meteorologico precisamente nel punto ove i1 ministero la aveva abbandonata nel Nulla, però' si oonchiuse, sebbene il barone Plana corrispondesse atale uopo con il prof. Maiieueci e con l'illustre padre Secchi, e che contemporaneamente il ministero della marina si accordasse con quello dei lavori pubblici per la trasmissione in franchigia dei telegrammi. meteorologici. Questa nuova sospensione devesi cer -tamente attribuire al cambiamento di ministero avvenuto nei peimi di marzo del Nel nuovo gabinetto, ministro della pubblica istruzione fu il senatore Maiteucci che lo assunse il 1 aprile. Era presumibile che l'illustre fisico, approfittando della sua posizione di ministro e della propria autorità in materia di ordinamenti scientifici, rivolgesse la sua attenzione sopra quel servizio intorno al quale fino dal 1859 aveva già scritto al Conte di Cavour. Ed infatti, con decreto ministeriale del 5 giugno 1862, il ministro della' pubblica istruzione nominava una commissione della quale faceva anche parte il comandante Bucchia, oggi ammiraglio, con l'incarico di provvedere al riordinamento dei nostri numerosi osservatorii astronomici, restringendo il numero dei grandi stabilimenti scientifici di questo genere, accanto ai quali dovevano esservene altri in numero maggiore convertiti però in osservatorii per le ricerche di astronomia fisica e stellare, e per lo studio della meteorologia. 'Altro incarico della commissione suddetta si era quello di eleggere nel proprio seno una sotto-commissione che, tenendo conto delle raccolte di osservazioni meteorologiche esistenti nel nostro paese, si accingesse a compilare un libro sul clima d'italia. La commissione sopracitata rimase poi definitivamente com.. posta nel seguente modo:' Plana, presidente; Maseoiti ; Schiapparelli; De Gasparis; Cantoni Giovanni; Padre Secchi; Donati. al ministro una Al 17 settembre dello stesso anno essa presentava relazione, elaborata dalla. giunta tratta nel suo seno e.

31 , centrale, nr SERVIZIo METEOROtÒGICO IN' IT'hIA: coitip sta dei'professori' Donati; Oanto i' e Bchiappa'relti Questa. giunta aveva' adottato le' seguenti' due proposte': 1. Che sia necessario fondare in' Italia uri osservatorio che imprima precisioné ; 2,: Che di preferenza questo' progettato' istituto centrale venga stabilito presso il regio di Pirenze. a tutti ijavori mi' caratteredi unità e di museo' dl: fisica e storia naturale Contemporaneamente alla' presentazione di questorapporto, una sua relazione al ministro Mat il prof. Donati pubblicava 'teucci sopra' lo stesso argomento, riferendosi in parte alle discussioni avvenute in proposito' nel seno della commissione generale. Sebbene gli illustri professori Schiapparelli e Oantoni,.membri della sotto-commissione insieme al Donati, facessero, senza riserva, ampia adesione alla relazione' di questi, pure la relazione Donati si dovette trasmettere agli altri componenti la commissione per averne il voto e il parere. Qualcuno tra i membri della medesima, lodando i concetti che informavano la re.;. Iazione Donati, accorapagnarono però il loro' voto con alcune COITsiderazioni intorno alla sua applicazione pratica. Tuttociò richiese uri certo tempo; e prima che il ministro potesse prendere in proposito una definitiva decisione, avvenne la crisi ministeriale del dicembre Il senatore Matteucci lasciò il ministero della pubblica istruzione, e così rimase sospesa qualunque deliberazione sopra un argomento che, tradotto in atto, avrebbe portato una reale utilità alla navigazione e sarebbe stato di vantaggio alla scienza, nonchè elemento di decoro nazionale. Volendo essere fedele espositore di tutti i fatti che contribuirono all' ordinamento del servizio meteorologico, e quindi di tutti gli incitamenti per la sua attuazione o per dimostrarne la necessità e la' sua utilità sia per il progresso generale della scienza, sia per vantaggio particolare della marina, devo qui ricotdare un lavoro nel quale ebbi parte insieme a due altri ufficiali della regia marina. Nel 1862 venne affidato ai tre ufficiali Bucchid, Sandri e Maldini l'incarico di compilare un piano

32 , Durante. 22 IL 'SERVIZIO M.ETEOROLOGICO IN ITALIA. generale di riordinamento di tutti i servizii marittimi. Questo, lavoro fu pubblicato il 27 marzo 1863 per cura del ministero della marina con il titolo: «Studi per la compilazione di un Piano organico della JJ1.arina Italiana eseguiti per ordine del ministero della marina.» Nella Parte quinta, Capo V, di questo lavoro vennero trattate e discusse le varie istituzioni che compongono il servizio scientifico di una marina. Quindi abbiamo. parlato (p. 433) anche dell'ordinamento del servizio meteorolo-, gico, accennando innanzi tutto alla necessità di stabilire alcune norme e alcuni metodi per la tenuta dei giornali meteorologici non solo per le navi della regia marina, ma puranco per quelle mercantili.' Abbiamo poi dimostrato come per le osservazioni meteorologiche si dovrebbe far calcolo sopra i professori dellé scuole di nautica, sopra gli ufficii di porto e sul personale di sorveglianza dei fari e fanali, concludendo le nostre considerazioni nel modo seguente: «Tutte queste cose siamo andati dicendo' per far vedere come sia possibile ottenere molto senza alcuna spesa, senza alcuna difficoltà pratica, ma soltanto orc1ina?do opportunamente ciò che già possediamo, e raccogliendo' ed accentrando in un unico ufficio direttivo i lavori che si fanno staccatamente, le osservazioni che vanno altrimenti perdute.» Sia per la qualità ufficiale che avevano gli autori di questo lavoro sull' organico della marina italiana, sia per la pubblicazione fatta del medesimo per ordine e cura del ministero, risulta dimostrato che anche in quella circostanza la marina, per organo di persone tecniche appartenenti alla stessa, persisteva nel riconoscere la necessità di un ordinamento meteorologico nel regno, suggerendone e consigliandone la sollecita attuazione. IV. l'anno 1863 il generale Menabrea trovavasi mmistro dei lavori pubblici. Il ministro della marina era il generale Cugia. Ispettore generale dei telegrafi, il senatore JJ1.atteucci.. Tra persone dotte riesce sempre possibile l'accordarsi sopra que-

33 lasciarmi IL SERVIZ O :METEOROLOGICO IN ITALIA 23 stioni che hanno per iscopo I' utile applicazione della scienza. 'Perciò la proposta iniziata dal ministro Menabrea presso il suo 'collega della marina, 'di riprendere lo studio per l'ordinamento del servizio meteorologico e di. nominare d'accordo con il ministro della pubblica istruzione una apposita commissione che suggerisse il mezzo pratico per attuarlo, tale proposta venne accolta seriamente e favorevolmente dal ministro della marina. A confermare maggiormente l'utilità dei presagi, e quindi la convenienza di un ordinamento regolare del servizio meteorologico anche in Italia, si aggiunse proprio in quei giorni un fatto ch'io credo opportuno ricordare, poichè servì se non a decidere la questione, certo a affrettarla. Il 2 dicembre 1863 a mezzodì giungeva in Torino da Parigi al ministro della, marina un telegramma di Le Vt::rri r, annunciando che una forte burrasca, che aveva il suo centro sopra Liverpool, si dirigeva per sud-ovest, traversando la Francia e minacciando le coste nord dell'italia fino a Livorno. Era questa l'occasione per far meglio conoscere sulle nostre coste l'esistenza di un servizio che pur troppo fino a quel momento era poco noto, e farne così praticamente apprezzare i vantaggi. Ma si poteva anche correre il rischio che l'annuncio di Parigi non si verificasse: e in tale CitSO l' avviso dato ai nostri naviganti 'avrebbe prodotto un effetto diametralmente opposto. Al ministero si discusse molto in proposito. Tra le mansioni a me affidate all'ufficio tecnico del ministero quelle appunto vi erano relative al servizio meteorologico. Per debito di ufficio io quindi doveva avere una qualche parte nella discussione che si faceva sul telegramma di Le Verrier tra il ministro e gli ufficiali addetti al gabinetto. Per me il telegramma di Le Verrlà era così chiaro, così scientificamente preciso, da non il _ meno o dubbio sulla necessità di avvertirne i nostri porti. Prevalse infatti questo partito, e fu telegrafato alle capitanerie di porto fino a Livorno 1'avanzarsi di un uragano sarebbe giunto verso sera, e l'ordine di far prendere 'che a Genova a tutte le nàvi ancorate nei rispettivi porti le debite precauzioni di ormeggio. Appena inviato questo telegramma giunse da Le Verrier

34 , "g,ià ".. zione. cembre.»';4- Rif1 o. si ad'l.'9-n, ' (! 4 IL, ERV ZIO.ME EOR r.qg,ico );.'i.,!tjlia. un,-,secondo dispaccio.spedito alle,,2,.po., che confermando il.primo e., fornendo ulteriori notizie sull',a vanzarsi,d ll:u g n,<?,.estendeva,il: pericolo ;,.anc]1e"ane coste italiane amezzogiorno.4i,livorno.fìno,a"çiyitav cçll., i trasmise quindi,,1?-n, eco, do t legramma alle capitanerie dei porti, minacciati. Nella notte per. venne al: ministero, l'annunzio.telegrafico da Genova che i primi segni dell'uragano vi, \ facevano sentire alle 7 pom., che poisi era scatenato.un vento,faf.ioso,conservandosi 'sempre il cielo,tutto.sereno : che nessuna.avaria era.avvenuta alle navi,mercè le disposizioni prese. Il" presagio dell' osservatorio di Parigi,si era completamente realizzate! Questofu il primo avviso meteorologico trasmesso in Italia, e, lo fu,dal ministero della marina. Stabilito raccordo..t:r;a i ministeri, dei lavori pubblici, della I marina e della pubblica istruzione, venne con la data 13 di- emanato il seguente decreto reale, che formando il punto di partenza,.la, vera, base dell'ordinamento.del. servizio,.ia t 9- rologico, quale fu poi attuato nel 866'1 parmi utile, e opvortuno di qui riportare.nella sua testuale integrità, «Considerando i vantaggi, che apporterebbe alla n yig,un ordinato sistema ai osservazioni meteorologiche:» Considerando che taliosservazioni potrebbero e sere fatte nelle principali stazioni telegrafiche del Regno, le quali dovrebbero pure essere collegate cogli osservatorii meteorologici à.esistenti,.allo.acòpc di trame il, maggiore utile 'Possibpe;.» Sulla. proposta del nostro ministro segretario di Stato pei,; lavori Pl Rbf, qi, I 4i. concerto con quelli dell' istruzione pubblica I r8.; depa Plftrip ;!d cr t to e I d c:r t, ;J?l9:»,, rt. 1.»j IPOIJljJ?lil:ta (Ma: c.01p-pljj siqj?-e incaricata di.studiare.e.proparre V,i tit,jp:q.ei,di;piccoli ; QsserYftt9rii',m.eteorp ç>gicilp- lfe p,:ç uçipfl.li,, t;a À9pi.J eg:rafiçp.y: d,et egno, ilmodo come debbano.le : :9 ex.;v zi ni '; fa te ell8ri wl,.esjmej e" negli, ltri ;çtss rr o. ji : e i: tepti <tr. sli;1> ;t e,:rsi,,q<;)j;ç, :çte p wt o! e,)e1; q e ': pen è 4a W >; q! H.q' f,o : i:& 9J:l 1O),a.,ppr:ti": p.r;tç J?!li) d

35 . atto', coaimissionefu prèsiderai lavori:,il, 'SERVIZIO :M':ErFEOROLOGlCO,IN IT,,!I,.J,A. "uso dei naviganti ipresagi -che.dalle.ossersaaioni.medeeime saranno 'per dedursi.» Art. 2.,» Sono chiamati' a far parte.della predetta, commi ssione i seguenti funzionarii, cioè:,» Pel ministero dei. pubblici :» Il comm. prof. Matteucci,.ispettore.generale dei. telegrafi, e senatore del Regno, il quale ne assumerà; la presidenza.» Pel ministero dell'istruzione.pubblica ;» Il cav. Govi, professore di fisica nell'unìversìtà di Torino.» Pel ministero della marina:»,il cav. Maldini, luogotenente» Il nostro ministro, ecc. di vascello.» 'Dato in Torino addì 13 dicembre :1863.» VIT.TORIO - EMANUELE» L. F. MENABREA. '.» Della, nomina.di questa commissione veniva. tosto! informato l'astronomo Le Verrier. Nella lettera scrittagli. dal Mafte.ucciil 14 dicembre si legge il-seguente.periodo:. «Je cette, commission.et probablement. je vais 'envoyer quelques savants à Paris ponr s'entendre avec vcus : je 'compte sur la bienveillance avec laqnelle-vous les recevrez.,» : Questo br-ano -di lettera fu.', anche pubblicato.nel Butleii».Iniernationat dello stesso.le :Verrier.in data 19 dicembre 'Dal medesimo si scorge.come-fìn.dalmomento anioniia,.nostra nominata, essa-.e Tillustre:suo: presidente inten 'devano di mettersi in' relazicne-con il direttore, del-serdsìo meteorologico -della Francia..«. non. certo di. fare' al.medeaimo qualche di ostilità, veramente.inoomprensibile.e.eensa.alcun.scopo, Eppure, come dirò in appresso.zil signorle Yerrier" dinanzi una "accademia: scìentìfìea 'inoolpò..il senatore Matteucci '"e il J nostro 'ministero.della -marina,.dicnegargli.ilai.tra.smissione delle,' nostre ' ()sservazioni. meteorologiche.

36 IL' SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. La commissione nominata con il eale sopra riportato, appena riunitasi, credette subito opportuno, per decreto che ho più mezzo di speciali circolari, rivolgersi ai direttori degli osservatorii astronomici del Regno, ai nostri capitani' di porto, ai pro fessori di fisica e agli insegnanti delle scuole di nautica, affine di conoscere se vi fosse la possibilità di fondare nei punti rite.. nuti i più adatti una stazione meteorologica dalla quale si avesse un certo numero di osservazio.i giornaliere da trasmettersi per telegrafo ad un ufficio centrale. Dalle risposte avute alle circolari, la commissione ha potuto, senza perdita di tempo, fissare il proprio piano di ordinamento del servizio meteorologico e presentare in proposito, due mesi dopo, cioè il 24 febbraio 1864, una relazione completa al ministro dei lavori pubblici, dal quale partiva la nostra nomina, accompagnando quella relazione con un progetto per l'impianto regolare del servizio per i presagi meteorologici. Il sistema proposto dalla commissione consisteva nell'istituire un ufficio centrale presso 1'ispettorato dei telegrafi o presso il ministero" della marina, e nell'istituire un certo numero di sta del con zioni meteorologiche, scelte nelle località più opportune tinente italiano e delle isole adiacenti. Per rendere completa questa rete di stazioni, la commissione erasi messa di accordo con Venezia e con Roma, che allora politicamente erano disgiunte 'dal Regno. Così pure eransi trovati osservatorii in alcuni punti della Dalmazia, sembrandoci indispensabile 1'avere dell'istria e qualche osservazione dal litorale opposto dell'adriatico. La commissione aveva ricevuto, e lo accenno con soddisfazione, varie proposte spontanee di privati che non solo si offrivano di eseguire le osservazioni giornaliere, ma benanco di acquistare a proprie spese i necessarii istrumenti meteorologici. Oltre a ciò avevamo la promessa da alcuni osservatorii delle capitali di Europa per la comunicazione quotidiana delle condizioni meteorològiche dei rispettivi loro Stati. Le norme per la compilazione del bollettino giornaliero meteorologico da inviarsi agli ufficii centrali 'di Europa: i presagi da trasmettersi ai porti italiani: le varie osservazioni da eseguirsi

37 IL SERVIZIO,METEOROLOGICO IN ITALIA. 27 nelle stazioni meteorologiche con metodi uniformi: il modo per comunicare giornalmente queste osservazioni all'ufficio centrale; in una parola l'ordinamento scientifico e pratico per l'attuazione. del servizio meteorologico era stato tutto preparato dalla nostra commissione fin dai primi mesi del Il rapporto che la commissione aveva presentato con la data 24 febbraio 1864 al. ministro dei lavori pubblici fu da questo trasmesso a quello della marina proponendo, che mentre il ministero dei lavori pubblici si sarebbe assunto la costituzione dell'ufficio centrale, la marina avrebbe dovuto provvedere all'ordinamento delle stazioni meteorologiche. di questo servizio sarebbe entrata nelle attribuzioni di un mini Per tale modo la direzione stero, e la applicazione sua in quello di un altro. Consimile organizzazione non poteva certo produrre utili risultamenti, e quindi non't facendo questioni di preferenza, il ministero della marina, anzichè vedere compromessa la riuscita di una istituzione reputata utile per i naviganti, acconsentiva che il ministero dei lavori pubblici si assumesse piuttosto I'intero servizio. Tale proposta non ebbe per allora alcuna evasione, e intanto il ministro dei lavori pubblici dichiarava per parte sua compiuto il mandato della commissione nominata con il regio decreto 13 dicembre Ma nella nomina di questa commissione,essendovi entrato l'accordo anche del ministero della marina, questo non credette che l' incarico della predetta, commissione si dovesse. considerare esaurito. Tale risoluzione, che poi ha condotto al definitivo ordina oltrechè al mento del servizio meteorologico. nel nostro paese, l'interesse personale che in tale questione metteva il generale Cugia, ministro della. marina, la si deve benanco attribuire al sistema con il quale era stato organizzato il ministero della marina nel 1863 pochi mesi dopo che Cugia aveva assunto il portafoglio della marina. E io devo qui parlarne, appunto per il nesso che quel nuovo ordinamento presentava con le varie questioni che si riferiscono a questo mio lavoro. In base al regio decreto, 26 luglio 1863, il ministro era assistito da un gabinetto diviso in tre ufficii, uno dei quali era

38 . servizio 28 IL SERVIZIO METEOROLOGICO 'IN ITALIA. intitolato' Ufficio per il servizio tecnico, e al medesimo 'spettava l'andamento di tutte le questioni che avevano attinenza.eon Ja parte scientifica del servizio marittimo. Al gabinetto, e quindi nei varii uffìcii del medesimo, furono chiamati ufficiali della marina, i quali oltre alle cognizioni tecniche necessarie per trattare certi argomenti con conoscenza -delle cose, portavano nel disimpegno delle loro funzioni l'esperienza,pratica e tutto.. quel l'interesse che 'nasce dal 'sapere che le disposizioni date o suggerite 'potranno un giorno riguardare la propria persona e im.. plicare la propria responsabilità. La posizione degli ufficiali.al ministero è sempre precaria e transitoria; cessando da questa destinazione eventuale, l'ufficiale sa di dovere applicare e eseguire sulle navi o nel servizio dei dipartimenti marittimi quelle disposizioni intorno alle quali egli ha dovuto lavorare.trovandosi negli ufficii del ministero. Non potendo adunque queste disposizioni, riuscir gli indifferenti, egli è certo, e questo fatto proviene dalla natura umana, egli è certo che l'ufficiale ha il maggiore interesse di farle risolvere nel modo migliore e il più della marina. utile per il Come si scorge dal regio decreto 13 dicembre 1863, io faceva parte della commissione meteorologica presieduta da Matteucci ; ma nel tempo stesso mi trovava' addetto all'ufficio tecnico del gabinetto nel ministero della marina. Or.bene ; crederei mancare a 'un obbligo di esatto cronista, se in questa occasione non accennassi innanzi tutto ai nomi dei due ministri.ougia e Angioletti, che 'ambedue hanno diritto' alla riconoscenza dei cultori della meteorologia, il.primo per avere saputo persistere nella via 'iniziata da Matteucci onde organizzare il servizio meteorologico; il secondo per avere con il massimo impegno portato a compimento l'opera incominciata. N è devo tacere i nomi dell'ono D'Amico, capo del gabinetto e quello dei :comandanti Bucchia e Ferdinando Acton che si seguirono mella.direzione dell'ufficio tecnico, sia per il.loro valido 'appoggio alle varie proposte della nostra commissione meteorologica, sia 'per tutte le facilitazioni usate alla medesima allo scopo di renderle più age del suo mandato. vole il compimento

39 anche '. I..'. ' IL,SERVIZIO MET OROL0!flC'O IN ITALIA. Dopochè il telegramma ricevuto :Q.a Parigi sulla burrasca,del 2 dicembre 1863 era stato accolto dal ministero della marina, il sig. Le Verrier continuò a inviarci regolarmente i.suoi 'bollettini g ornalieri. Affinchè questi potessero riuscire Ju ili ai naviganti delle coste italiane, il ministero della marina trovò necessario stabilire con apposita circolare, in.data 11 luglio 1864, alcune prescrizioni sulla diffusione di questi annunci' meteorolç>gici ed ordinare che in caso di qualche burrasca venisse,.per norma dei naviganti e delle navi ancorate nei rispettivi porti, inalberata una bandiera rossa o sulle torri dei fari o s i telegrafi di seoverta situati in qualche punto delle nostre coste. La circolare comincia nel seguente modo: «In attesa che il servizio meteorologico e quello semaforico sulle coste del 'regno vengano organizzati ed iniziati dalle rispettive commissioni che a tale. uopo furono nominate dal ministero dei Iavori pubblici, il.sottoseritto... )'> Si vede adunque come Ia marina non riteneva ufficialmente compiuto il mandato della commissione meteorologica, dalla quale anzi attendeva I'iniziamente pratico del servizio. tes o. Questa circolare inoltre rappresenta il primo atto pubblico che sia stato emanato in Italia riguardo all'attuazione pratica del servizio meteorologico, e desso..,porta la firma. di Ougia ministro della marina. V.' Un fatto politico della massima.importanza, la Convenzione cioè del 15 settembre 1864 con la quale si stabiliva il trasporto della capitale da Torino a Firenze, obbligò il.ministero a.rassegnare, poco dopo, le.sue.dimissionì. Per la marina non.si zinvenne subito un titolare; e quindi questo dicastero fu affidato pro inierim. al generale La Mormoro,.che aveva non Bolo la presidenza, del consiglio. dei ministri,,ml1 il. portafoglio degli. affari esteri. Durap.te 1'inter;im dei ministeri è impossibile. di. far procedere quelle qj.les ioni le quali P,01l. F'iel}o di eaclusivo cl:tr t ra

40 dal ' 30 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALlA. amministrativo; impossibile poi l'accingersi a risolvere durante tale periodo quelle questioni le quali implicano l'accordo tra varii ministri. Questo stato provvisorio per l'amministrazione marittima durò ben tre mesi settembre al 24 dicembre finchè il ge erale Anqioleiti fu chiamato a ministro della l'informarsi delle varie questioni che stavano marina. Nel.. in attesa di une soluzione, gli fu accennata anche quella dell' ordinamento del servizio meteorologico, e veduto come stavano le cose ed a quale punto erano giunte, mostrò subito il desiderio che questo argo" mento venisse definito con sollecitudine e per modo che la ma" rina si assumesse il carico di questo servizio inteso più special.. mente a vantaggio della navigazione. Siccome il ministro dei lavori pubblici non aveva mai dato risposta alle osservazioni fattegli da quello della marina sulla proposta inaccettabile di dividere il servizio meteorologico tra due dicasteri, come esposi nel precedente paragrafo, così fu tosto interessato quel dicastero a decidersi sopra tale argomento. Nel gennaio 1865 il ministro dei lavori pubblici rispondeva che il servizio meteorologico essendo istituito in vantaggio dei naviganti, reputava necessario che la marina se ne fosse assunta, la completa organizzazione, assicurando che per parte sua si sarebbe prestato con tutto l'impegno ad emanare le necessarie disposizioni per la trasmissione telegrafica in franchigia dei bollettini giornalieri meteorologici. Questa risposta, svincolando la marina da quegli obblighi che provenivano a questa amministrazione causa per dell'accordo preso nel 1863 nella nomina della Commissione meteorologica, facilitava la soluzione dell'argomento. In un recente lavoro Della statistica meteorologica italiana, l'autore di quelle pagine giu.. stamente osserva come gli accordi tra i varii nostri ministeri presentino maggiori difficoltà e complicazioni più gravi che non offra un accordo internazionale. Questa considerazione è verissima, e ne sono convinti tutti coloro che hanno un po'di pratica dell'andamento delle nostre amministrazioni centrali. Havvi però un' altra osservazione vera e testè ac- esatta al pari di quella

41 cennata: ed tè IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 31 che manca il legame tra i varii nostri dicasteri: manca quella uniformità di concetto necessaria perchè le disposizioni emanate da un ministero non contrastino con quelle emanate da un altro o non invadano le attribuzioni spettanti ad un'altra amministrazione. Ho indicato l' inconveniente: accenno ora alle cause che lo producono. A parer mio, ciò dipende dacchè i varii servizii pubblici non sono devoluti a quei ministeri ai quali razionalmente dovrebbero essere attribuiti: perciò havvi confusione negli ordini, invasione nel campo altrui, mancanza di nesso nell'andamento della cosa pubblica. Queste mie osservazioni non sono estranee all' argomento che qui ho impreso a trattare. Eccone la prova. Qualunque servizio pubblico presenta in sè notizie e dati che costituiscono la sua statistica. 'I'alune amministrazioni pubblicano per proprio conto le statistiche che si riferiscono al suo servizio: altre trasmettono i dati all' ufficio o direzione della Statistica in quei paesi ove questa è organizzata. Ma da questo fatto non parmi possa derivare la conseguenza che l'ufficio di Statistica debba dar norme per l'andamento dei varii servizii ed al quale avere ingerenza nei medesimi. Se ciò fosse, il ministero presso rimane attribuita la direzione di Statistica assorbirebbe in sè tutte le attribuzioni devolute per loro natura ai varii ministeri nei quali si suddivide l' andamento della cosa pubblica nei diversi paesi. Acquistata la sua libertà d'azione da parte del ministero dei lavori pubblici per l'ordinamento del servizio meteorologico, la marina si trovò dinanzi a un'altra difficoltà che proveniva da alcuni atti del ministero di agricoltura, Con la data 14 gennaio 1865, questo circolare sulla convenienza di stabilire osservatorii ministero emanava una industria e commercio. meteorologici in varii punti del Regno. Nessun cenno facevasi nella medesima, nè di quanto da altri ministeri erasi tentato di fare in epoche anteriori riguardo a questo argomento, nè della Commissione meteorologica del 1863 che pure era stata istituita con l'accordo di tre ministri e con la solennità di un reale decreto,

42 Direzione Ministero 32 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. nè tampoco delle ultime e recenti disposizioni emanate dal mi, nistero della marina sul servizio meteorologico. Leggendo quella circolare sembra che la questione delia: meteorologia si trovasse proprio a caso vergine in Italia, e quindi non è da meravigliars' se taluno può ancora oggidì ritenere che quella circolare segn1 il vero punto di partenza dell' ordinamento del servizio meteo' risulti rologico in Italia. Eppure da quanto ho esposto fin qui chiaramente come tale concetto sia ben lontano dalla verità. bon quella circolàre si trasmettevano ai professori delle università, dei licei e degll istituti tecnici le norme per eseguire lè osservazioni meteorologiche: si faceva appello anche agli studiosi privati: si davano prescrizioni per la trasmissione regolare delle osservazioni: si accennava alla utilità di questo servizio per ia igiene pubblica, per l'agricoltura, e alld possibilità ch'e anché la naoiqaeione potesse irarne vantaggio: si avvertiva dell'invio di avvisi meteorologici come presagi del tempo. La circolare chiudevasi con il seguente periodo: La direzione di Statistica poi, a cui fa capo tutto il servizio, mentre sarà in grado di trarre da questo lavoro nuove ed ufiii illùstràzioni pel movimento dello stato civile, che già compie, potrà giovarsene come prodromo opportunissimo allo stabilimento di una statistica medica.»- In base a questa circolare ebbero poco dopo principio le pubblicazioni per decadi delle osservazioni meteorologiche eseguite iii varie città d'italia. Questa pubblicazione era intestata: - «Mèteorologia italiana di agricoltura, industria è - commercio di Statistica.» Questo era adunque un ordinamento di quel servizio che da: tanto tempo si stava studiando dalla marina; epperciò o diiplicazione superflda, oppure danno alla scienza, non potendo attendersi che le disposizioni date da un ministero fossero perfettamente concordi con quelle emanate da un altro, ed evitare così Ìa confusione nei dati, i' inesattezza nei confronti scientifici: Era perciò necessaria una intelligenza tra i due ministeri éleiia niarina e dei commercio, onde conoscere quale scopo si proponesse la direzione di Statistica nel nuovo ordinamento ideato.

43 Il senatore IL SERVIZIO METE.OROLOGICO IN ITALIA. 33 Matteucci fu dal ministro della marina delegato al intendersi in proposito Queste intelligenze divenivano maggiormente necessarie, dacchè la circolare predetta era stata anche riprodotta all'estero. con il ministro del commercio. Avuta questa conferenza, il senatore- Matteucci mi comunicava i risultati, affinchè potessi riferirli al ministro della marina, trovandosi egli impedito di venire al ministero. Riporto qui per esteso quella parte della lettera del senatore Matteucci che si riferisce all'argomento. Si vedrà dalla stessa quali fossero le idee dell'illustre fisico sopra questo soggetto Il ministro di agricoltura e commercio intende fondare un reseau meteorologico e divenire un centro delle osservazioni che si faranno negli osservatorii da lui dipendenti che sono quelli degli istituti tecnici, dei privati, ecc.» Capito questo, ho dovuto dirgli che disperavo assai dei risultati; che lo consigliavo ad affidare 1'impresa, non ad un ufficio di Statistica, ma ad un fisico che si fosse dato specialmente alla meteorologia. Questo lavoro, 'pur troppo poco profittevole, non va confuso con q nello che ci 'proponiamo noi: e siamo rimasti che il ministro della marina e quello d'agricoltura e commercio seguiterebhero, ognuno per conto proprio, nell'rniziata opera. Noi vogliamo stabilire 25 o 30 posti meteorologici nei porti di mare specialmente: vogliamo le osservazioni diurne per telegrafo, per ricavarne lo stato probabile del tempo nel giorno successivo, come si fa' da Fitz-Roy e da Leverrier. Il Mi... nistero di agricoltura e commercio vuole invece fare un trattato di meteorologia e sul clima d'italia: e sia.» Questa conclusione mette il vostro ministero in libertà...» Ed a proposito di questo fatto che riduceva una questione eminentemente scientifica ad argomento di pura statistica, mi piace ricordare come nel Congresso internazionale di Statistica tenuto in Firenze nel 1867, il dottor Ernesto Engel, direttore dell'ufficio reale di Statistica in Prussia, si opponesse all'adozione di tutte le proposte le quali tendessero ad allargare il

44 34 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. campo della statistica e aggiungervi anche le scienze natural e ciò a proposito appunto delle conclusioni presentate sull' 01 dinamento delle stazioni meteorologiche e sulla formazione di una carta giornaliera delle singole regioni d'europa: Le osser' vazioni del dottor Énqe! eranò una disapprovazione 'tanto del si, atema che da noi veniva iniziato per opera del ministero di commercio, quanto di quello che trovavasi già attuato presso qualcuno degli Stati della Germania. Certo che la raccolta delle osservazioni meteorologiche co' stituisce una serie di dati statistici: comprendo anche coro6 l'ufficio di Statistica possa costituirsi, in date circostanze ed in difetto di meglio, il centro materiale che raccolga queste esservazioni: ma ciò che non comprendo, e parlo in generale senza. allusioni personali di sorta, non comprendo come da un ufficio un servizio amministrativo di Statistica possa utilmente regolarsi eminentemente scientifico. Che se per rimediare a questo inconveniente si è creduto necessario valersi dei consigli e dell'opera di un uomo di scienza, estraneo però alla direzione di Statistica, in tale caso questo ufficio non dirigeva più ma non di fatto; rologico 'se non in apparenza il servizio meteo.. Era perciò naturale che l'iniziamento delle pubblicazioni meteorologiche per opera della direzione generale della Statistica dovesse impensierire la Commissione meteorologica e il ministero della marina, facendo temere in ciò un ostacolo allo sviluppo migliore e completo di quell'ordinamento che per della marina si voleva iniziare. opera Dovrò in altro paragrafo di questo mio scritto discorrere nuovamente del servizio meteorologico stabilito presso il ministero del commercio. Qui ne feci cenno per dimostrare questa nuova difficoltà che si presentava all'attuazione del piano proposto dalla Commissione meteorologica, ritardandone così l'ordinamento definitivo.

45 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 35 VI. Là conferenza avuta dal senatore JJ;fatteucci con il ministro del commercio, e della quale testè ho parlato, poteva permettere a quello della marina di continuare nell' opera sua, sembrando dalle cose dette in quel colloquio come non vi fosse, almeno per il tnomento, alcun pericolo che contemporaneamente da due ministeri diversi si procedesse all'ordinamento di due servizii meteorologici identici nello scopo e nei mezzi. Il ministero della marina si accinse con quindi tutta alacrità a preparare dare gli ordini opportuni affinchè il servizio meteorologico potesse in breve raggiungere la sua pratica attuazione. E molto ancora rimaneva a farsi per passare dallo stato di progetto a quello di ordinamento effettivo. Innanzi tutto fu affidata al senatore Matteucci la direzione provvisoria del servizio meteorologico: ciò avveniva verso la fine di febbraio lo fui ufficialmente incaricato di coadiuvare il senatore Matteucci nell'opera sua. Mi trovai per tal modo a rappresentare l'anello di congiunzione tra il ministero e la direzione provvisoria del servizio meteorologico, dacchè continuando sempre a trovarmi presso il ministero della marina ero addetto a quell'ufficio dal quale dovevano appunto emanarsi gli ordini amministrativi per eseguire le proposte formulate dal Matteucci. La risoluzione presa dal ministero di marina di assumersi intieramente il definitivo incarico circa l'ordinamento del servizio meteorologico, fu comunicata d'ufficio. ai ministeri dei lavori pubblici, della pubblica istruzione e del commercio. Con apposita circolare venne ordinato agli uffìcii di porto di prestare il loro appoggio a tutte le richieste che ricevessero dal senatore ]Jlatteucc, risguardanti il servizio meteorologico. D'altra parte il direttore provvisorio dell'ufficio meteorolo-

46 . I. Nella 36 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. gico centrale preparava le proposte per la pronta costituzione di questo ufficio e di quello definitivo; indicava le varie stazioni prescelte per le osservazioni meteorologiche, distinguendo quelle che avrebbero potuto funzionare immediatamente da quelle che dovevano essere istituite di pianta; presentava la nota degli istrumenti necessarii per la dotazione normale delle predette stazioni; le istruzioni per eseguire in modo uniforme le. varie osservazioni ;. il modo per trasmetterle all' ufficio centrale; lo schema di decreto e di regolamento per la completa istituzione del servizio; infine il bilancio per la spesa straordinaria di primo impianto e per quella annua ordinaria. In base a queste proposte il ministero si trovò in caso di presentare alla sanzione reale il decreto del 9 aprile 1865 allo scopo di istituire provvisoriamente presso il ministero medesimo un ufficio centrale per l'ordinamento del servizio meteorologico nel regno, applicato a vantaggio della navigazione. Con lo stesso decreto stabilivasi che le spese inerenti allo stabilimento delle varie stazioni e quelle per l'ufficio centrale sarebbero state prelevate dai rispettivi capitoli del bilancio della marina, ai quali esse si riferivano. relazione che precede tale decreto trovansi esposte le basi sulle quali dovevasi fondare tale ordinamento; l'intenzione del ministro di riunire in appresso questo servizio all'ufficio centrale del servizio scientifico della marina che stava preparandosi; accennavasi come il professore Matteucci si sarebbe intanto assunta la direzione gratuita e provvisoria del servizio meteorologicò fino all' epoca nella quale si potesse attuare la sua riunione a quello scientifico della marina; si faceva rilevare lo scopo preciso della nuova istituzione; si dimostrava infine come le spese per l'ordinamento del servizio avessero relazione con i capitoli già inscritti nel bilancio e come l'unica spesa nuova fosse quella dello stipendio per il sotto-direttore dell' ufficio centrale, essendo presumibile che a tale incarico venisse chiamata una persona estranea all'amministrazione della marina.

47 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 37 lo credo che l'opportunità di tale 'decreto si sarebbe resa manifesta anche in circostanze normali è ordinarie dell'amministrazione pubblica. L'impianto e I'ordinam -nto di un servizio affatto nuovo, che abbraccia la parte scientifica e quella amministrativa) non possono riuscire se non affidandone il carico a una persona che sola ne sia responsabile e che tragga l'autorità, oltrechè dal valore suo personale, benanco direttamente dal ministro. N elle circostanze poi così eccezionali del 1865, mentre si stava trasportando la capitale del regno da 'I'orino a Firenze, non si sarebbe raggiunto nulla di pratico senza le disposizioni sancite in modo provvisorio dal regio decreto 9 aprile Pochi giorni dopo, e innanzi che il ministero lasciasse la città che fu la prima capitale del nuovo regno, venne approvata l'istituzione del servizio scientifico per la marina. Il regio decreto 27 aprile 1865, che oggic1ì può considerarsi quale documento puramente storico, attribuiva all'ufficio centrale scientifico anche il servizio meteorologico, con la riserva però che questo ufficio superiore si sarebbe istituito tostochè 1'importanza del negli ufficii dipartimentali ne facesse sentire la necessità, Gli ufficii dipartimentali erano poi espressamente incaricati del servizio meteorologico e magnetico, costituendo' servizio analogo nei medesimi un apposito gabinetto per tale scopo. Nel regolamento annesso al regio decreto più sopra citato si determinavano le norme per le osservazioni meteorologiche sulle regie navi in armamento e quelle per la tenuta del giornale meteorologico di bordo, uniformandosi in ciò alle deliberazioni prese dalla conferenza internazionale marittima di Bruxelles del 1853.Si prescrivevano pure le osservazioni scientifiche da farsi sulle navi armate. Voglia il lettore.fissare la sua attenzione sopra queste varie disposizioni emanate nel Più oltre dovrò ricordare una corrispondenza passata nel 1870 tra il ministro della marina, ammiraglio Gttglielmo Acton, e il presidente della nostra società geografica, commendatore Cristoforo Neqri, il quale si era rivolto al ministro della marina con lo scopo che questi volesse ordinare alle nostre navi armate di

48 38 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. eseguire quelle osservazioni e quei lavori che erano appunto contemplati dal regio decreto 27 aprile 1865 sopra il servizio scientifico della marina, 'Nel paragrafo III ho parlato di una commissione istituita... nel 1862 dal senatore.matteuo», allorchè era ministro della pubblica istruzione, nell'intento benanco di compilare un libro sul clima d'italia. Questo lavoro era sempre accarezzato dal Matteucci, il quale non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione, trovandosi alla direzione del nostro servizio meteorologico, di approfittarne per spingere innanzi questa sua idea, valendosi benanco dell'appoggio che tutte le sue proposte trovavano' presso il ministero della marina. Dopo averne più volte parlato, sia al ministro Angioletti, sia al direttore generale D'Amico, e averli trovati ben disposti per mettere in atto il concetto della compilazione di questo libro sul clima d'italia, il Matteucci formulò le sue idee in una lettera che qui riporto, siccome prova manifesta del grande interesse che gli portava alla scienza: «Torino, 17 aprile 1865.» Eccellenza e Generale carissimo,» Il mio primo dovere per rispondere alla vostra fiducia quanto al servizio meteorologico che mi avete incaricato di fondare, fu quello di avvisare ai modi più acconci per compiere e soddisfare a questo incarico quanto meglio da me si poteva.» Vi prego perciò di consacrare un'ora d'attenzione all'unito decreto, e sono certo che troverete che è cosa studiata, di esito certo e che i farà molto onore e che si potrà compiere senza

49 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 39 alcun aggravio per' la finanza, tutto al più con qualche decorazione,». Ottenere una volta coi tanti materiali, fin qui sterili, che abbiamo, un buon libro sul clima d'italia è un vero e grande benefizio per la. salute pubblica, per l'agricoltura 'e sopratutto per la, marina; ed io vi do l'assicurazione che fra 12 o 16 mesi al più potremo averlo spendendo quattro o cinque mila franchi nella stampa, che ricaveremo in gran parte colla vendita del libro; E, siccome poi questo libro è un elemento essenziale per il servizio meteorologico che dobbiamo fondare, io vi supplico la cosa a cuore e di presentare il decreto senza di prendere.indugio alla firma di S. M.» Trattandosi di dover adoperare dei professori, credo sarà conveniente che il decreto sia firmato anche dal vostro collega Natoli : trattandosi di cosa molto semplice come è quella di adoperare due o tre professori per una commissione, sopratutto ora che i corsi sono quasi finiti, credo che fareste meglio parlame al N atoli confidenzialmente...» Ho lasciato in' bianco i nomi dei membri della Commissione perchè così doveva fare: ma mi permetto di 'consigliarvi i nomi che seguono:,» Credo che almeno un ufficiale di marina debba entrarci...» Eccovi la lista che credo migliore:» Prof. Schiaparelli,,direttore dell' Osservatorio di Milano (Brera). Firenze. Pavia.» prof. Donati, direttore dell' Osservatorio del Museo di» Cav. Cantoni, professore di fisica nella Università di» Cav. Maldini, tenente nella r. marina e segretario..» Ho tentato. una specie di colpo di Stato. scrivendo al padre Secchi, direttore dell' Osservatorio -di Roma, che è il primo meteorologo d'italia, e fra qualche giorno saprò la sua intenzione sopra questa idea che io gli ho scritto come di mio. Ma se dicesse di sì, fareste benissimo ad aggiungerlo.

50 4:0 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA.» Scusate se Vi raccomando di nuovo di sollecitare questo affare e intanto mi pregio» Di V. E. di dirmi con molta stima» Deo.mo colleça» C. MATTEUCCI.» A S. E.» Il signor Ministro della Marina» Torino.» Questa lettera doveva certamente ottenere il suo effetto. II ministro Anqioletti ordinò subito si facesse il decreto, affidando al senatore Mafteucci la presidenza della Commissione. Chia io non ho potuto accettare mato ad altre funzioni in Genova, di farne parte: e la Commissione rimase poi composta nel seguente modo: Matteucci, presidente. De Gasparis, Cacciatore, Donati e Schiaparelli, direttori degli Osservatorii astronomici di Napoli, Palermo, Firenze e Milano, nonchè del professore Giovanni Cantoni quale segretario. Il r. decreto che. nomina questa Commissione porta la data, del 27 aprile 1865 e fu iniziato dal ministero della marina di accordo con quelli del commercio e della pubblica istruzione. Lo stesso decreto, firmato dai tre ministri che reggevano i predetti tre dicasteri, stabiliva che il lavoro sul clima di Italia dovesse compiersi nello spazio di due anni, e che le spese fossero a carico dei bilanci dei ministeri di marina, del commercio e dell'istruzione. Rimane così provato come al ministero della marina debbasi attribuire il merito non solo delle disposizioni per l'ordinamento definitivo e pratico del servizio meteorologico, ma benanco quello di avere preso il più vivo interesse perchè nn lavoro scientifico così utile, come si è un libro sul clima del nostro paese, potesse essere alla fine praticamente eseguito, e disponendo fin dal bilancio 1866 l' insçrizione della quota di concorso che spettava alla marina per la stampa di questo lavoro.

51 IL SERViZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 41 ViI. Stabilite dal ministero della marina le disposizioni intese a dare al servizio meteorologico tutta la autorità e il carattere di una istituzione governativa, doveva la direzione provvisoria del servizio stesso provvedere tanto alla parte scientifica quanto a quella amministrativa dell'ordinamento di tale istituzione. Onde portare un giudizio esatto sulle varie disposizioni date, fa d'uopo.non dimenticarsi che questo ordinamento che si trattava.di istituire era nuovo nel nostro paese, e che la maggior parte delle persone alle quali il servizio doveva essere affidato, se avevano l'abitudine di osservare qualche istrumento meteorologico, non avevano quella di eseguire un sistema regolare di osservazioni giusta norme scientifiche. A molti poi erano sconosciute le teorie sulle quali si fonda il sistema dei presagi. Era quindi indispensabile procedere lentamente. in questa organizzazione. Egli 'è perciò che nell'apri e del 1865, per norma degli osservatori che dovevano essere incaricati del servizio meteorologico nelle varie stazioni, il ministero della marina faceva stampare e distribuire una Iiaccolta di e documenti di nozioni scientifiche concernenti l'istituzione e l'andamento del servizio meteorologico, compilata dallo stesso senatore Matteucci. Nella medesima si trovano alcune notizie tratte dal lavoro di Eitz Roy The Weather book : il sistema che doveva venire adottato in Italia per 1'ordinamento del servizio medesimo: i vantaggi che derivano alla meteorologia dall'aiuto che questa scienza riceve dalla telegrafia elettrica: la prudenza da usarsi nella compilazione dei presagi: il sistem usato in Inghilterra da Fiie-Iiou per le predizioni del tempo: i pareri portati dallo stesso Fiie-Iiou, dal Padre Secchi, dall' astronomo Plantamour di Ginevra, sulla teoria dei movimenti atmosferièi : una lettera' del dotto Krecke sull'ordinamento del servizio meteorologico in Olanda: un estratto dal libro di Dove sulle leggi delle burra- 'sche: un riassunto infine del rapporto presentato in data 8

52 - Veni - 42 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. aprile 1864 alla Camera dei' Comuni in Inghilterra sulla verificazione dei presagi formulati da Fitz-Roy. Ho creduto conveniente indicare i varii argomenti che formano questa Raccolta, sia perchè si vegga come mano mano intendevasi fornire agli osservatori un insieme di nozioni scientifiche sulla meteorologia da servire di preparazione ai mede-, simi per 1'epoca nella quale il servizio doveva funzionare, sia perchè la pubblicazione di questa Raccolta diede luogo all'incidente spiacevole tra Le Verrier e Matteucci, e del quale feci cenno nel paragrafo IV. Credo ora opportuno presentare qualche dettaglio sopra questo fatto. Una delle maggiori preoccupazioni di Mntteucci fu sempre quella che concerneva i presagi. Egli temeva che mancando' di una probabilità fondata, non' presentassero per il pubblico nè valore, nè importanza: e ne quindi scapitasse la serietà del servizio che si stava per iniziare in Italia. Perciò faceva sempre le più calde raccomandazioni, nelle sue lettere e nei suoi discorsi, perchè fosse usata la maggiore, circospezione nel compilare questi presagi : di astenersi piuttosto da questa parte del bollettino. giornaliero, allorchè i dati raccolti non fossero tali da permettere di formulare seriamente una predizione con qualche probabilità di successo: di non dar mai indicazioni vaghe e così incerte da togliere quella importanza scientifica che deve servire sempre di base alla compilazione delle previsioni atmosferiche. Animato da questi sentimenti di saggia prudenza, in ispecie: per i primi tempi nei quali avrebbe funzionato questo nuovo servizio, il senatore Matteuccz:, nella Raccolta della quale discorro, si studiò di trasfondere le proprie convinzioni nei' suoi lettori adducendo qualche esempio tratto dai bollettini meteorologici giornalieri dell' Osservatorio di Parigi o del Board 01' trade. Prendendo a caso uno di questi presagi, egli osservava che quando si -" telegrafa: Vent modere ou oariable Veni enire - est. et nord et ouest Ciel brumeuo: ou nuageux Quelques nuages modéré: non si giungeva a ispirare fiducia nel presagio contenente espressioni così incerte e ambigue.

53 IL SERVIZiO METEOROLOGICO IN ITALIA. 43 Il signor Le Verrier si credette offeso da queste considerazioni del Matteucci e portò le proprie.lagnanze 'e le proprie giustificazioni dinanzi all'accademia delle scienze di P;trigi, accusando inoltre il nostro ministro. della marina di rifiutare all' Osservatorio di Parigi la comunicazione d lle osservazioni meteorologiche eseguite in Italia. \ A quest'ultima lagnanza vi aveva dato origine il seguente fatto. Il signor Le Verrier per compilare le carte m teorologiche del 1863 si era indirizzato al nostro ministero della marina, onde avere le osservazioni italiane di quell' anno, supponendo forse che nel nost,ro paese si trovasse già organizzato un servizio regolare,di osservazioni meteorologiche. La risposta fat I tagli dal ministero doveva evidentemente essere negativa, e siccome gli si annunciava che il professore 'Matteucci era stato incaricato di organizzare in ltalia il servizio meteorologico, nonchè a presiedere la' Commissione per compilare un libro sul clima d Italia, così il signor Le Verrier ritenne che il rifiuto nel comunicargli i dati richiesti dovesse provenire dallo stesso Maiteucci. Questi allora si rivolse allo stesso dinanzi al quale era stato accusato. Ne sorse una corpo scientifico polemica sul Buuetin international che non presenta altro interesse per l'oggetto che sto trattando e per lo scopo che mi ha indotto a riferire questo incidente se non nel seguente brano di lettera che il senatore JJ!Iatteucci scriveva al signor Le Verrier : le bulletin la «Je prends dono la probabilitè telle que donne: elle consiste à prévoir que poui' le 3 juin, de Nantes à Bayonne, le vent modere ou ossee [ori souffler a d'enire sudouesi et nord-ouest ou nord, retour vers prochain ouest ou sudouest : et je domande si un tel présage peut ètre considéré d'une quelque utilité pratique ou camme ayant quelque fondement scìentifique. Ma réponse est négative sur les deux points,.et voilà tout.» Ad onore del vero devo soggiungere che questa risposta poco lusinghiera fu non pertanto resa pubblica dallo stesso Le Verrier, e che questo incidente tra i due direttori del servizio meteorologico di Francia e di Italia non ha impedito,

54 .. sicura. 44 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA all' illustre astronomo di Parigi, alcuni mesi dopo, di accogliere colla massima cortesia il professore Pacinoiti delegato dal JJlatteucci a 'recarsi a Parigi e " Londra per prendere nozioni precise sull'ordinamento del servizio meteorologico in quei due paesi. Aggiungo ancora che dal ministero della marina era stata spedita a Le Verrier l'unica raccolta che si possedesse in quell'epoca, cioèie osservazioni meteorologiche dei nostri porti dall'agosto 1864 al 31 dicembre stesso anno, trascritte dal registro meteorologico che si teneva al ministero giusta suggerimento di Matteucci. La stessa missione che era stata affidata al professore Pacinotti dimostra con quanta prudenza il Matteucci abbia proceduto nel suo incarico e quanto insussistenti sieno certe asserzioni con le quali. si vorrebbe far credere che il servizio meteorologico sia stato istituito in tutta fretta, senza ponderazione e quasi scopo di poter mandare ai porti italiani una predizione qualsiasi sul tempo avvenire. al solo Il professore Pacinotti, oltre ad assumere informazioni sul- 1'ordinamento del servizio meteorologico in Francia e in Inghilterra, e più specialmente sopra quella parte che riguarda i presagi diurni, aveva anche 1'incarico di esaminare a Londra gli istrumenti che dal ministero della marina erano stati ordinati per dotazione delle varie stazioni meteorologiche ai signori e Negretti Zambra di Londra. Questa missione era ultimata nel settembre Intanto il senatore Matteucci diramava un secondo fascicolo contenente le istruzioni e norme per il servizio meteorologico che costituisce, al pari del primo, una guida pratica, facile e per gli osservatori anche i meno esperti nell'eseguire osservazioni meteorologiche. Così dopo avere nell' aprile 1865 trasmessa la Raccolta delle nozioni scientifiche, della quale parlai più sopra, si mandavano con l'intervallo di cinque mesi queste istruzioni allo scopo di stabilire in modo concreto tutto ciò che occorreva per attuare il servizio. Le stazioni fissate erano venti: sei di 1 ti. classe, cioè Genova, I

55 . IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA Livorno, Napoli, Palermo, Messina, Ancona: quattordici di 2a classe, cioè Ravenna, Pesaro, Bari, Brindisi, Taranto,.' Catanzaro, Catania, Girgenti, Cagliari, Porto Torres, Portoferraio, San Remo, Aosta, Pistoia. Le stazioni di ra classe avevano la facoltà di dare avvisi e presagi alle stazioni vicine di 2a classe; ma presso le prime veniva istituita una Commissione di Meteorologia, composta del capo della stazione. meteorologica, del professore di fisica dell' università e di. un ingegnere o di altra persona nota per cognizioni meteorologiche. Questa commissione doveva possibilmente essere consultata tutte le volte che si fosse creduto necessario di dare avvisi o presagi alle stazioni vicine. Anche questa disposizione serve a maggiormente dimostrare le preoccupazioni del Matteucci in fatto dei presagi. Egli non voleva lasciare arbitro il capo della stazione di mandare avvisi e presagi di propria autorità, ma voleva che questo fatto' fosse circondato da quella garanzia che presenta sempre "- il concorso di una commissione di uomini dotti. E nella istituzione di questa commissione meteorologica devesi scorgere benanco un freno per i capi delle stazioni meteorologiche nel servirsi di una facoltà che non poteva essere loro negata in modo assoluto dai regolamenti relativi alla organizzazione di questo servizio, ma che -d'altronde in taluni casi si poteva anche temere che potesse riuscire di danno alla serietà della istituzione, e quindi di pregiudicio alla fiducia nella medesima. Questa seconda pubblicazione della ora quale discorro conteneva anche le prescrizioni precise per la. compilazione del te- :legramma giornaliero da spedirsi all'ufficio centrale e per quello degli avvisi di burrasche, nonchè le norme per i segnali di precauzione da adottarsi. quale avvertimento ai naviganti. Conteneva pure IQ più esatte e dettagliate indicazioni per il collocamento materiale degli strumenti nelle stazioni e per la loro migliore sistemazione: i metodi di osservazione; l'interpretazione.da darsi alle indicazioni dei predetti istrumenti: i principii scientifici sui quali sono basati i presagi e le regole pratiche per la loro formazione, esposte in modo così chiaro e direi po-

56 . - la - 46 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. polare da riuscire alla portata anche di quegli osservatori che potevano avere difetto di certe cognizioni scientifiche. Infine vi erano indicate. sommariamente. le più importanti condizioni climatologiche dei principali' punti delle nostre coste, dedotte dalle informazioni pratiche e locali che avevano fornito i capitani di porto dietro richiesta dell'ufficio centrale. Giungevano intanto da Londra gli istrumenti meteorolo- '.._ gici, ordinati tutt] allo stesso fabbricante; e dopo e sere stati paragonati e messi di accordo tra loro e con gli istrumenti dell'osservatorio di Firenze, venivano inviati alle differenti stazioni meteorologiche. Un egregio ingegnere,-il sig. De Bosis di Ancona, esperto negli studii meteorologici, oggi preside dell' istituto tecnico di quella città, si recò in ciascuna delle stazioni per attendere di persona al collocamento degli istrumenti principali, consistenti in un barometro a pozzetto,.un aneroide, un termometro, un psicrometro, un pluviometro e un anemoscopio. Ciò avveniva. nei due primi mesi del Fino dal dicembre del 1865 il ministro della marina, in base alle disposizioni prese e a quelle iniziate, presentando il bilancio preventivo per l'anno 1866, poteva già, nella nota preliminare al medesimo, assicurare il parlamento sulla prossima attuazione del servizio meteoroiogico. Quindi nel bilancio trovavansi inscritte tutte le somme necessarie per raggiungere questo scopo. Si calcolarono, cioè, lire 9200 'per l'ufficio centrale e per gli inservienti da destinarsi presso qualcuna delle stazioni meteorologiche prescelte : lire 3600 per spese di stampati, per manutenzione e rinnovamento degli strumenti. Un totale così.u lire Senza tener conto di quanto altri paesi spendono per il -- loro 'servizio meteorologico gli Stati Uniti di America inscrivono per tale scopo nel)oro bilancio lire all'anno modesta entità della somma richiesta per la nuova istituzione, considerata in via assoluta, era tale da non poter lasciare il benchè menomo dubbio che la si fosse approvata senza difficoltà. E questo risultato lo si deve ai concetti di economia.

57 ' - IL SERVIZIO METEOROLOGICO'IN I1'A.LIA. 47 che sempre furono tenuti in vista dalla. commissione meteorologica, e dall'avere saputo adoperare per tale servizio 'un personale, dipendente dalla marina, già' retribuito 'sul bilancio dello Stato. Nel corso del 1865 erasi attuato il servizio scientifico della marina nei tre dipartimenti marittimi, in base al R. decreto 27 aprile dello stesso anno. Per conseguenza il ministero ordinava che nei porti di Genova, Napoli e Ancona lestazioni meteorologiche avessero sede presso questi' tre ufficii scientifici, anzichè nelle rispetti ve capitanerie di porto., Dopo la visita fatta dall' ingegnere convenienza di cambiare talune delle De Bosis si vide la località ove intendevasi stabilire una sta ione meteorologica o di sopprimerne altre. Questi mutamenti vennero.. eseguiti, dietro proposta' dell'ufficio centrale, mediante disposizioni ministeriali. Allorchè fu emanato il regio decreto 27 aprile, 1865, in-, teso a regolare il servizio scientifico nella nostra marina, il ministro comprese come fosse necessario, per la migliore attuazione dello stesso, seguire il medesimo sistema che fu adottato per l'impianto del servizio metèorologico, quello cioè di concentrare momentaneamente nel ministero. le attribuzioni spettanti all' ufficio centrale scientifico, quali risultavano dal decreto organico di questa nuova istituzione, Questo concetto attuato con ordine ministeriale dello giugno Sulla efficacia di questo provvedimento io posso parlare per esperienza, dacchè ebbi l'onore di essere destinato a dirigere in quell'epoca l'ufficio scientifico dello dipartimento marittimo in Genova. Se invoco le mie reminiscenze, posso asserire come senza quella disposizione il regio decreto 27" aprile 1865 non avrebbe potuto applicarsi così prontamente. Ma dopochè gli uffici dipartimentali scientifici cominciarono a funzionare regolarmente; dopochè con l'autorità del ministero, al quale dovevano far capo le richieste dei predetti uffici di, dipartimento, si riuscì a vincere quelle difficoltà che si presentavano per il sollecito ordinamento di questa nuova istituzione, era naturale che il ministero non potesse più oltre continuare a dirigere fu

58 48 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. istituzione.le attribu questo servizio e si a pensasse quindi entrare nella via normale segnata dal decreto organico di questa zioni dei ministeri sono essenzialmente amministrative, e quindi. le amministrazioni centrali' di uno Stato non si prestano a dirigere la parte scientifica, di un servizio. Ciò può farsi soltanto per circostanze eccezionali e provvisoriamente, come appunto si era fatto; ma, cessati i motivi che suggerirono questa condizione di cose, uopo si provvide' con la seguente disposizione: è rientrare nella via normale. Ed a ciò. Ai Comandi In capo dei dipartimenti marittimi..,. Firenze, 14 gennaio 1866.» L'ufficio centrale per il servizio scientifico della marina, contemplato dall' art. 2 del regio decreto 27 aprile 1865, le,cui attribuzioni per disposizione transitoria vennero concentrate al ministero alla divisione la, sezione la della direzione del servizio militare con dispaccio n. 749, I? giugno 1865, viene istrtuito in Livorno nel locale che formava residenza del cessato Consolato di marina.,» PeZ JJ:Iinistro» E. D'AMICO.» Semplice è certo la forma di questa disposizione ministeriale; ma. sotto l'apparenza di una conseguenza logica per l'andamento normale di un ramo di servizio, si compenetrava l'attuazione di un concetto della maggiore importanza per la marina. Ne parlo, poichè desso ha stretta attinenza con l' argomento che impresi a trattare in questa Rivista. Perchè fu prescelta 'dell' ufficio centrale scientifico della marina? Dissi poc'anzi che presso' il la città di Livorno a sede ministero non può concepirsi la direzione di un servizio esclusivamente tecnico e scientifico. Le forme amministrative e burocratiche non si prestano all' andamento di una tale istitu zione, nè a risolvere le questioni di scienza. D'altra parte se l'ufficio centrale di questo' servizio per le anzidette ragioni non

59 - IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 49 poteva trovarsi accentrato nel ministero, desso per altri motivi non poteva neppure istituirsi in una sede di dipartimento, ove devono predominare innanzi tutto la disciplina e le forme militari. Ora, prescindendo dal fatto che le' istituzioni d'indole puramente scientifica mal si piegano alle esigenze della disciplina militare di un dipartimento, la sola circostanza che l'ufficio centrale trovavasi in corrispondenza diretta, e quindi in dipendenza con il ministero, escludeva la possibilità 'carlo presso una autorità superiore, quale si è il Comando in di collo 'Capo dei dipartimenti marittimi. Inoltre, la direzione,del servizio scientifico non poteva mettersi dove vi era già un ufficio -dipartimentale dipendente, con attribuzioni diverse, è vero, ma tendenti allo stesso scopo. Si sarebbe svisata l'istituzione facendo prendere a questo ufficio una importanza differente da 'quella che avevano gli altri due uffici dipartimentali, sia che desso si fosse compenetrato nell'ufficio centrale, sia che questo avesse assorbito l'ufficio locale. Escluse così le tre sedi di Genova, Napoli e Ancona, la scelta rimaneva circoscritta di molto: però Livorno era indicata per altri motivi e all'infuori benanco dalle considerazioni ora esposte. Nel 1866 non era certo nuovo il concetto di fondare in Livorno l'accademia Navale. Questa proposta a eva l'approvazione di tutti gli ufficiali che in quell'epoca erano al ministero, 'e di gran parte di coloro che senza trovarsi presso l' amministrazione marittima centrale godevano la fiducia del ministro e nell'andamento delle cose della ma di chi aveva, larga parte rina. Tutte queste persone, sacrificando forse i ricordi di altra epoca e le questioni di interessi municipali', ispirandosi soltanto a ciò che ritenevano un supremo bisogno della marina e quindi della nazione, facevano concorrere i loro atti e i loro suggerimenti alla attuazione di questo concetto. Livorno adunque, ove intendevasi stabilire l'istituto di educazione scientifica della marina, era il luogo indicato per collocarvi la direzione del servizio scientifico, anche per il rifl esso che gli ufficiali addetti n. questa direzione avrebbero potuto nel tempo medesimo essere utilizzati quali professori dell' Accademia Na ale. E siccome

60 - tre - che 50 IL SERVIZIO 'METEOROLOGICO IN ITA.LIA. all'ufficio centrale scientifico doveva poi riunirsi anche -la direzione del servizio meteorologico, così Livorno sarebbe stata - il centro scientifico del servizio della marina, Accademia Navale, Ufficio Centrale sc(entifico,.ufficio Centrale Meteoroloqico, istituzioni che devono rimanere per la loro natura tutte tre all'infuori delle sedi dipartimentali, e che per il loro carattere stanno benissimo insieme nella stessa città. Questo era il concetto fondamentale che predominava in' quell'epoca e al quale furono informate le varie disposizioni emanate, dal ministero negli anni 1865 e 1866, allorchè gli uomini che vi aderivano speravano di presto vederlo attuato, Ma quel concetto rimase fino ad ora una speranza, un desiderio; e credo che rimarrà sempre allo stato di reminiscenza, di una condizione di cose che non è più, possibile ripetere con le stesse circostanze. È ben vero che tra breve l' Accademia della nostra marina verrà aperta a Livorno; ma colà questo Istituto non può più trovarsi circondato da quei servizii iniziati - :o.e11865, scientifico e meteorologico, avrebbero servito a completarlo. Il servizio scientifico oggidì è ordinato con un indirizzo diverso da quello lo fosse in base al regio decreto 27 aprile 1865: l'ufficio centrale del medesimo più non esiste, e quello che forma oggi l'ufficio idrografico trovasi già da varii anni installato a Genova. A poco a poco, come dirò in appresso, il ministero della marina ha perduta la necessaria influenza nella direzione superiore del servizio meteorologico. Fa d'uopo tenere conto dei fatti avvenuti in questo periodo d'anni trascorso dal 1865, e dei nuovi ordinamenti che oramai funzionano riguardo al servizio meteorologico sotto la dipendenza di altri ministeri. Le circostanze sono oggi del tutto mutate, e non parmi sarebbe nemmeno opportuno 'di sforzarsi a volere oggi realizzare integralmente il concetto di quindici anni addietro senza temere di trovarsi di fronte a serie difficoltà e ad ostacoli oramai divenuti quasi insuperabili, semplicità della forma data alla disposizione con la quale l'ufficio centrale scientifico della marina venne istituito in

61 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 51 Livorno lascia scorgere con quanta precauzione era, necess-rrio procedere in allora per attuare certi concetti e non sollevare suscettibilità e ostacoli maggiori. Fatto però questo primo passo, venne completata l'opera, e ciò si eseguì con la solennità della forma che presenta un decreto reale. l n data 18 gennaio fu con r. decreto stabilito il personale da assegnarsi all' ufficio 'centrale di Livorno, e con altro successivo decreto del 21 gennaio 1866 fu affidata la direzione di questo ufficio al comandante Bucchia. Così l'ordinamento scientifico della marina trovavasi stabilito regolarmente e in base al decreto organico della sua istituzione attendendo soltanto che il servizio meteorologico Ìosse portato a quel punto di pratica attuazione da permettere che anche la direzione del medesimo venisse definitivamente accentrata nell'ufficio di Livorno, esonerando il senatore Matteucci da un incarico che si era assunto soltanto provvisoriamente e fino a che il servizio si trovasse regolarmente organizzato. Eravamo al marzo del 1866 e le varie stazioni meteorologiche si trovavano tutte in possesso dei necessarii istrumenti, già confrontati e sistemati per la massima parte a seconda delle istruzioni emanate da Matteucci. Solo in, talune stazioni le particolarità speciali del luogo avevano reso impossibile la sistemazione, di questi istrumenti nelle forme richieste dalla scienza; ma, oltrechè queste erano stazioni di minore importanza, all' ufficio centrale si conosceva questo fatto per guisa da attribuire a talune delle osservazioni raccolte quel grado di valore che potevano meritare. Tutto era dunque in ordine per dare principio pratico, regolare e duraturo al servizio meteorologico., Fu perciò ordinato alle stazioni di incominciarlo il l aprile 1866; e da questo giorno data l'attuazione in Italia di questo servizio che continua tuttora sotto la dipendenza, della Marina. VIII. N el precedente paragrafo ho esposto le varie successive disposizioni che furono emanate innanzi l' 'epoca nella quale il' servizio meteorologico doveva entrare praticamente in vigore, Credetti opportuno far cenno di tutti questi atti' che si riferiscono'

62 52 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. all'ordinamento amministrativo e scientifico di questa istituzione, dacchè tali prescrizioni rappresentano 11 grado di fiducia che gli uomini di scienza possono' attribuirle. Esaminando infatti tutte queste disposizioni, dovute all'opera assidua dell' illustre' senatore Matteucci, bisogna riconoscere con' quanta prudenza e circospezione siasi proceduto in questo' ordinamento. Egli è perciò che da tale esame devono manifestamente risultare 1'importanza del servizio meteorologico istituito dalla marina e la convinzione che dal medesimo dovesse ritrarsi quella esatta regolarità rendere seria e apprezzata di dati e notizie che sola una istituzione consimile. può Non basta' infatti, per il migliore e utile progresso della meteorologia, raccogliere osservazioni eseguite in località diverse, sia pure con norme identiche, allorchè gli strumenti adoperati per tali osservazioni non sieno stati paragonati tra loro: allorchè tutti diversificano nella costruzione: allorchè la loro sistemazione non è analoga: allorchè non si, è sicuri dell' esatto adempimento, delle istruzioni emanate: allorchè infine non si ha cognizione precisa delle particolarità speciali che si riscontrano nelle singole stazioni. Tutte queste varie circostanze, che così direttamente infìuiscono sulla precisione dei risultati dedotti da una serie di osservazioni meteorologiche o dal confronto delle osservazioni simultanee, furono sempre tenute presenti nel prescrivere le norme che dovevano regolare il servizio meteorologico istituito per cura del ministero di marina. Come ho già detto, si fu in data I" aprile 1866 che questo se vizio cominciò definitivamente a funzionare in Italia nelle va ie stazioni, le quali tutte facevano capo a Firenze presso l'ufficio centrale istituito all' osservatorio del R. museo di 'fisica e storia naturale, sotto la direzione del prof. Matteucci. Trascorsi tre mesi dacché il servizio erasi iniziato, cioè nell' estate del 1866, Matteucci propose al ministro della marina di ordinare una nuova ispezione nelle v'arie stazioni meteorologiche. Accettata questa proposta dal ministro Angioletti furono a tale uopo prescelti alcuni nostri più valenti professori di fisica, affidando a ciascuno di essi un certo numero di

63 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 53 località. Lo scopo della ispezione era quello di accertarsi se le varie osservazioni venissero eseguite a tenore delle norme prescritte, e se fosse esatta la loro trascrisionenel bollettino giornaliero che dalle stazioni si inviava all' ufficio centrale. Questa visita fece conoscere come il servizio meteorologico funzionasse con tutta esattezza in ogni sua parte, sia nelle generalità, sia nei dettagli. E i rapporti presentati da questi ispettori acquistavano maggior valore dal fatto, che 1'ispezione erasi compiuta da persone che non potevano avere alcun interesse particolare per nascondere la verità e lo stato delle cose constatate personalmente. Qui mi piace [icordare come il congresso meteorologico tenuto a Vienna nel 1873 suggerisce, per la migliore riuscita del.servizio meteorologico, le seguenti norme: l Divisione delle stazioni meteorologiche in due classi dipendenti tutte da un ufficio centrale; 2P Necessità che gli strumenti prima di essere consegnati alle stazioni fossero confrontati con gli istrumenti campioni; 3 Convenienza di procedere a visite e ispezioni onde accertarsi della opportuna collocazione degli istrumenti,' del loro le os stato e dell'esatto adempimento delle istruzioni ricevute per servazioni, da parte dei singoli capi delle stazioni meteorologiche. Tutto ciò erasi appunto eseguito da noi per disposizione del senatore Matteucci, otto anni prima, cioè nel 1865, innanzi di dar principio al presente ordinamento, e quindi nel 1866 non appena lo si ebbe attuato. Con l'osservanza precisa di tutte queste prescrizioni emanate per il migliore andamento della nuova istituzione, il servizio meteorologico in Italia diede subito ottimi risultati, per guisa che lo stesso Matteucci, non troppo facile a contentarsi, ne era soddisfatto, e conoscere questa non trascurava circostanza alcuna per far sua soddisfazione. Anche la pubblica opinione in Italia si mostrò favorevole a questo nuovo ordinamento, sebbene le preoccupasioni della guerra combattuta nel 1866 sorgessero quasi contemporanee alla attuazione del servizio meteorologico. Potrei citare varii esempi a conferma della favorevole accoglienza fatta nel nostro. paese a.

64 . IL SERVIZIO METEOROLOGICO 1N ITALIA. questa istituzione scientifica: mi limito soltanto a riportare il seguente. Sino dal mese di giugno 1866, quando Venezia trovavasi ancora sotto la dominazione straniera, l' osservatorio meteorologioo del seminario patriarcale di quella crttà si metteva in corrispondenza con 1'ufficio centrale di Firenze allo scopo di poter contribuire anch' esso, con le sue osservazioni, alla migliore riuscita della nuova istituzione. Lo scambio '"'dei telegrammi tra Firenze e Venesia venne interrotto naturalmente per causa della guerra, ma fu l'i preso pochi mesi dopo, e prima ancora che il vessillo italiano sventolasse sulle antenne di San Marco. Dal ID ottobre 1866 ildispaccio meteorologico giornaliero fu regolarmente di Venezia trasmesso all' ufficio centrale di Firenze dall'osservatorio del seminario per cura dei varii suoi successivi direttori. Allorchè una nuova istituzione, basata essenzialmente sopra principii scientifici, comincia a funzionare: allorchè que sta istituzione dall' ordinamento teorico passa nel campo pratico: 'non è difficile che si manifestino taluni inconvenienti, i quali. potevano dapprima rimanere inavvertiti: non è difficile si presenti qualche difetto, al quale non si era pensato di provvedere. Eppure nulla di ciò è avvenuto nella pratica attuazione del servizio meteorologico: nessuno ostacolo è sorto a intralciare il regolare andamento di questa istituzione. Che se per avventura si presentava a taluno degli osservatori qualche dubbio sul modo migliore d'interpretare qualche prescrizione, questo dubbio veniva eliminato dallo stesso direttore dell' ufficio centrale per la parte scientifica, o dal ministero se 1'incertezza concerneva qualche disposizione di natura amministrativa. Il senatore Matteucci non appena assunse la direzione prov al mi visoria del servizio meteorologico, aveva fatto presentire nistero il desiderio di proporre il professore pacinoiti alla carica di sotto-direttore del servizio stesso. E in tale previsione il professore Pacinotii ebbe la missione di recarsi a Parigi e Londra, come esposi nel paragrafo precedente. Senonchè alla data stessa con la quale fu attuato il servizio meteorologico, cioè allo aprile _l866, il Pacinoiti, oggidì professore di fisica nella Università di Cagliari, veniva nominato all' insegnamento

65 IL SERVIZIO METEOROL0GICO JN ITALIA. di fisica presso l'istituto tecnico di Bologna. In sua vece fu chiamato il professore Grispz'gni ad assistere il Matteucci nella direzione dell' ufficio centrale meteorologico. Ma pochi mesi durò il Grispigni in tale posto, poichè scoppiata la guerra del 1866, egli recavasi al campo a combattere per l'indipendenza della patria, Assistente di meteorologia presso l'osservatorio del regio museo di Firenze era il' professore Marangoni; e in tale sua qualità, senza però una nomina regolare, coadiuvò ill1iatteuccl: fino dal novembre 1866, nel, dirigere il servizio meteorologico. io mi trovava di nuovo al ministero della In quell' epoca marina. Ministro era l' ono Depreiis, altra volta compagno' al senatore Matteucci nei Consigli della. Corona, Certamente sarebbe stato utile uscire dal provvisorio tanto per la direzione quanto per la sotto-direzione del servizio meteorologico, e dacchè questa istituzione procedeva regolarmente, sotto il punto di vista scientifico, era pure conveniente darle il suo assetto definitivo per la parte amministrativa. A mettere in atto questi intendimenti si opposero però non soltanto le condizioni politiche di quel tempo in causa dell' avvenuta annessione delle provincie venete e della necessità di provvedere all' impianto di tutto il servizio marittimo in' Venezia, destinata a divenire la nuova sede del dipartimento marittimo dell' Adriatico, ma il fatto stesso benanco le preoccupazioni inerenti ai lavori parlamentari che presentavano allora una eccezionale importanza per derivanti dalla della annessione del Veneto e guerra del Tutte queste per le conseguenze circostanze d'indole e natura diversa, ma di indubbia importanza, impedirono in quei momenti di sistemare in modo definitivo l'ufficio centrale meteorologico, innanzi che avvenisse la duplice crisi, parlamentare e ministeriale, del febbraio 1867, e mettere così in atto quei. concerti che per ordine del ministro Depretis io aveva presi a tale proposito con il senatore Mattetteci in conformità al r. decreto 27 aprile 1865 sul servizio scientifico della marina. E la necessità di regolare l' ufficio centrale meteorologico, oltrechè da ragioni inerenti al migliore andamento del servizio stesso, si mostrava più manifesta nel corso del 1867, per considerazioni di altro genere.

66 IL. SERVJZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Il senatore Matteucci infatti cominciava a trovarsi assai malfermo in salute: la sua carica di vice-presidente del consiglio superiore di pubblica istruzione lo 'obbligava a un continuo lavoro per causa delle proposte che visi discutevano relativamente al pubblico insegnamento; 1'incarico di relatore che gli veniva affidato in Senato sopra una legge organica di pubblica istruzione: gli studi sulla elettro-fisiologia ai quali in modo particolare erasi dedicato: tuttociò, reclamando una continuità di lavoro, doveva maggiormente suggerire di alleviargli quel peso che gli si aggiungeva per il fatto di avere anche la direzione del servizio meteorologico. Poichè il Matteucci, ad onta di tante e sì svariate occupazioni, non trascurò' finchè ebbe vita di attendere a questo incarico e di cercare con ogni mezzo di rendere migliore la istituzione da lui organizzata, nonchè di farla sempre più conoscere al mondo scientifico, pubblicando lavori relativi alla meteorologia, all' ordinamento di questo servizio, e ai risultati che esso già offriva. Però tutte queste occupazioni scientifiche, amministrative e parlamentari non potevano non estenuare maggiormente le sue forze fisiche e accrescereie sue sofferenze per modo da allarmare i suoi amici e.i suoi conoscenti, vedendolo deperire vista d'occhio. Poco tempo prima. della sua morte, dopo avermi parlato con qualche scoraggiamento di sè stesso, compiacevasi ancora. riandare meco il passato, rammentando talune particolarità e circostanze relative all' epoca nella quale si studiava e si preparava insieme 1'ordinamento del servizio meteorologico. Egli ripeteva sempre di essere molto soddisfatto dei risultati ottenuti e dello zelo di coloro ai quali spettava, l' incarico delle osservazioni pelle varie stazioni. In quella occasione, e fu l'ultima a volta che parlai con lui, eravamo alla fine' di maggio del 1868, Matteucci mi espose alcuni suoi concetti sulla utilità che il servizio meteorologico avrebbe potuto ritrarre dai semafori, prendendo argomento per questo suo discorso dalla presentazione. già fatta alla Camera dei deputati di un progetto di legge per la istituzione definitiva del nostro servizio semaforico. Egli ricordava appunto talune proposte da me suggerite a questo riguardo

67 - Da Furono consigliato, IL SERvIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 57 in seno alla prima Commissione meteorologica: e quasi presago della prossima sua fine, nel lasciarmi, mi ricordava con una straordinaria insistenza 1'importanza e la utilità per il nostro paese del servizio meteorologico, e la speranza che Governo e Parlamento non gli avrebbero mai negato il loro appoggio. Nel giugno 1868 JJ[atieucci fu.. e direi quasi costretto, a cambiare aria e d'imora. Egli si recava quindi all'ardenza presso Livorno nella villa Eloisa. Il primo lavoro scientifico pubblicato.da Matteucci nel 1837 fu una memoria sull' organo elettrico della torpedine; appena giunto alla villa Eloisa, e così pochi giorni prima di morire, gli venne vaghezza di ripetere quelle esperienze conle quali fino dal luglio 1836 aveva iniziata la sua carriera di scienziato. Ma non ebbe più il tempo di rinnovare gli esperimenti fatti trent' anni innanzi! La vita di Carlo Matteucci fu scritta con affetto di figlio, con sincerità di amico, da Nicomede Bianchi nella sua opera Carlo Matteucci e l'italia del suo tempo, riunendo così la biografia dello scienziato con la narrazione dei grandi avvenimenti patrii, ai quali l'illustre fisico, T'insigne renti elettriche terrestri, aveva assistito e partecipato fino dal ricercatoré delle cor-, Nicomede Bianchi con meste parole descrive le ultime ore della vita di Matteucci. lo ne un riporto brano come documento storico:» Era una stupenda mattina di estate: il sole versava torrenti di luce sulla villa Eloisa, e nella sua tranquilla maestà il mare la prospettava. 11 morente fece aprire la finestra: e guardata lentamente quella magnifica bellezza della natura, disse: un paradiso all' altro. - queste le sue ultime parole. Pochi istanti dopo averle profferite, Carlo Matteucci moriva alle ore dieci e mezza antimeridiane del 24 giugno del 1868.» Così si spegneva la vita dell' egregio cittadino, dell' illustre scienziato. Carlo Matteucci era nato in Forlì il 20 giugno 1811: aveva quindi 57 anni soltanto allorchè il suo nome passava alla sto-

68 , temo 68 IL SERVIZIO METEOROLOQICt) IN ITALIA. ria. Matteucci era grande di mente, affettuosissimo di cuore: ebbe la stima di quanti lo conobbero, 1'affetto di chi lo ha avvicinato. Facile parlatore, egli possedeva un dono didattico speciale da permettergli di far comprendere le questioni più difficili di scienza. anche alle intelligenze meno elevate. Da un paradiso all' altro, furono le ultime sue parole. E 1'eternità del paradiso 'doveva certo apparire per il credente la ricompensa e il conforto di chi aveva passata la vita amando di affetto sublime la scienza, la patria, la famiglia. Matteucci non è più: non lasciò figli: la vedova sua, la signora Robinia Young, ignoro se viva e dove: è puro adunque il sentimento che mi ha spinto in questo lavoro a parlare della fine di quell' illustre scienziato che mi onorò della sua fiducia e della sua amicizia, e che fu il vero iniziatore e ordinatore del nostro servizio meteorolo gico, Vivono tuttodì coloro che insieme a JJlatteucci ebbero qualche opera per la migliore riuscita di questa istituzione. Non di essere smentito da alcuno, asserendo che senza l' elevatezza di quella mente, senza la sua insistente perseveranza, il servizio meteorologico non, sarebbe stato così presto istituito in Italia. Scrivo in un periodico che tratta di questioni marittime. Il servizio meteorologico proposto e ordinato da Carlo Matteucci aveva per iscopo principale il vantaggio della navigazione. Non panni quindi fuor di posto il cenno da me fatto sulla morte di Maiteucci, onde così rimangano nelle pagine di questa Rivista i particolari che accompagnarono la fine dell' illustre fisico, quale la marina deve la istituzione e l'impianto ZIO meteorologico. al del suo servi IX. Dopo la morte del senatore Matieucci la direzione provvisoria dell' ufficio centrale in Firenze venne assunta dall' illustre astronomo Donati. Il professore ljlarangoni che, come già detto, quale assistente di meteorologia, coadiuvava il Matteucci nella direzione del servizio meteorologico della marina dal novembre 1866 continuò in tale incarico presso il profes- ho

69 . - IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 59 sore Donati fino al Ì870. In settembre di quell' anno al Marangoni successe l'egregio professore Pittei, al quale in seguito, per la prematura morte del compianto Donati, venne' affidata il 20 settembre 1873 la provvisoria direzione dell' ufficio cen-i tral e, incarico che, il Pittei conserva tuttora, ma sempre provvisoriamente.. Nel paragrafo VI ebbi cura di avvertire come in base alle disposizioni contenute nel 1\ decreto 27 aprile 1865 la direzione superiore del servizio meteorologico istituito sotto la dipendenza del ministero di marina dovesse venire affidata.all'ufficio centrale del servizio scientifico marittimo che già trovavasi stabilito a Livorno. Senonchè in data 8 maggio 1870 fu emanato un r. decreto mteso a sopprimere l'ufficio centrale scientifico della marina, accentrandone le attribuzioni nell'ufficio scientifico del I? dipartimento marittimo. Non è per esaminare l' opportunità di 'questo decreto che io qui ne faccio cenno: bensì per la relazione sua con l'ordinamento del servizio meteorologico, del quale mi sono accinto a trattare. Certo si è che sopprimendo l'ufficio centrale di Livorno, nel quale a tempo debito dovevasi concentrare il servizio meteorologico, si toglieva la possibilità di eseguire il regio decreto 27 aprile 1865, alterando le basi sulle quali questo decreto si fondava, in quella parte almeno che riguardava la riunione in un solo ufficio centrale dei due servizii, scientifico e meteorologico. Si può infatti comprendere come a Livorno, località. centrale ulle coste mediterranee, all' infuori di qualunque auto- '. rità militare marittima, possa. sussistere opportunamente un ufficio centrale.unico per la marina, tanto per la parte idrografica, quanto per quella meteorologica: non lo si può di certo comprendere con sede a Genova, e meno ancora alla Spezia. Quel decreto veniva così a colpire e distruggere i concetti direttivi che informavano l'anaam nto del servizio scientifico, e ne avevano.suggerita la istituzione, tanto più che il decreto 8 maggio 1870 si limitava a sopprimere senza stabilire n1111a che fosse atto a surrogare quanto si era soppresso.

70 . 60 IJJ SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Per ciò che concerne,il servizio meteorologico, si comprese facilmente da tutti coloro che si occupavano del medesimo, come il ministero della marina avesse, in proposito, mutato in- dirizzo, e cominciasse con un primo passo a dimostrare l' intendimento suo di voler continuare nel provvisorio, togliendosi anche il mezzo per farlo effettivamente entrare nella propria attribuzione e potere così avere la necessaria autorità per farne il centro avvenire della meteorologia italiana. Da quattro anni già funzionava il servizio meteorologico, e resistenza di questa istituzione non era ancora abbastanza nota in Italia, e meno ancora all' estero. La marina, per verità, dopo.la morte di MattencC'i non si curava gran fatto dell' andamento del servizio meteorologico, nè adoperava alcuno di quei mezzi che, in uno Stato, libero, sono i più adatti per far conoscere al' pubblico una istituzione nuova, procurando di renderla popolare e apprezzata. Questo è il luogo opportuno per ricordare l'incidente del quale feci cenno nel paragrafo VI. Fra gli uomini dotti del nostro paese, che estranei alla marina mostrano affetto e grande interesse a questo importante ramo di pubblica amministrazione militare e commerciale, devesi annoverare l'illustre commendatore Cristoforo Neqri. Or bene, negli Atti della Società Geografica Italiana trovasi pubblicato unp scambio di lettere tra il commendatore Negri presidente di quella società, e l'ammiraglio Acton allora ministro della marina, dalle quali si scorge come l'esistenza del nostr o servizio' meteorologico attuato ormai da oltre -quattro anni, e le prescrizioni stabilite nell' ordinamento del servizio scientifico della marina, fossero ignorate all'estero anche dagli uomini di scienza e poco avvertite all' interno anche da coloro che hanno predilezione per cose marittime, sebbene questioni di consimile genere rivestano una speciale importanza. Nel luglio 1870 il commendatore Negri suggeriva al ministro di marina, per incarico del valente geografo Peiermann; 'di' far eseguire dalle nostre navi talune osservazioni di meteorologia e di -geografia fisica del mare, che pure trovansi prescritte dal regolamento sul servizio scientifico in data 27, aprile 1865 o si riferiscono alla organizzazione di un servizio

71 . Questo IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 61 meteorologico che già trovavasi iniziato nella marina nostra fino dal Da quella corrispondenza risulta poi come il ministro di marina del 1870 mostrasse di tenere in gran pregio 1'ordinamento del servizio meteorologico, e come fosse' aspirazione sua di potere; in un unico osservatorio nazionale, concentrare e coordinare tutte le osservazioni meteorologiche eseguite dalla marina e gli altri studii scientifici descritti nei giornali di navigazione delle nostre navi. concetto era certamente esattissimo; ma parmi che lo si avrebbe meglio raggiunto e con più facilità senza la soppressione dell' Ufficio centrale di Livorno, appunto perchè la sua attuazione trovavasi di già preveduta nelle varie disposizioni sull' ordinamento del servizio scientifico della marina, e basata sulla esistenza autonoma di una direzione centrale, separata dall' azione militare e dalle influenze dei dipartimenti marittimi. Se il ministero della marina allorchè trovavasi in Firenze aveva lasciato intravedere quanto poco, potesse attendere al servizio meteorologico, era evidente che trasportata la capitale in Roma e disgiunto così il ministero dall' Ufficio centrale meteorologico, che sempre 'rimaneva con,la sua sede in Firenze, dovessero maggiormente rallentarsi quei legami che ancora esistevano tra l' uno e l'altro. Di più, non erasi mai provveduto alla nomina effettiva del direttore: l'illustre Donati continuava sempre provvisoriamente a dirigere il servizio meteorologico:,nè mai erasi nemmeno nominato il sutto-direttore del servizio stesso. Le egregie persone che dal giorno dell' attuazione pratica del servizio meteorologico prestarono fino ad oggi l'opera loro intelligente e solerte nella direzione di questo servizio, lo fecero sempre in modo provvisorio; per la loro posizione ufficiale dipendevano poi tutte da un altro ministero che non è quello della marina. Anche questa circostan a ha contribuito non a poco scemare nel ministero il concetto che il servizio meteorologico fosse una delle sue attribuzioni, e quindi entrasse nella sfera della propria autorità e della sua responsabilità, senza tener conto del grave danno che questo stato provvisorio recava allo sviluppo del servizio meteorologico, come

72 semafori. 62 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN IT.\LIA. appunto esponeva l'illustre Donati, poco tempo prima della sua morte, nell' adunanza della ostra Società Geografica il 2 giugno Nel corso del 1870 e sul principio del 1871 diversi posti semaforici vennero incaricati del aervizio meteorologico, e fu pure prescritto che tutti i semafori del regno dovessero segnalare alle navi in vista i più importanti presagi meteorologici. guisa cominciavasi a utilizzare il servizio semafori co In uesta a vantaggio di quello' meteorologico: Le idee manifestate dal compianto Matteucci negli ultimi giorni della sua vita, trovavano così la loro pratica applicazione nel senso già dalla Commissione meteorologica del preveduto Ma il servizio semaforico, non dipende dall' amministrazione centrale della marina. Nella guisa stessa che le società di navigazione a vapore per il solo fatto che. trasportano la cassetta postale dipendono dal ministero dei lavori pubblici, amministrazione trovisi at poichè le Poste sono nelle attribuzioni di q uesto dicastero, così i semafori per la circostanza che trasmettono le loro notizie col filo telegrafico furono assegnati alla dipendenza dei lavori pubblici, essendochè a questa tribuita la direzione _dei telegrafi. Tanto varrebbe che anche il servizio meteorologico dipendesse da questa direzione, mentr adopera il telegrafo per la trasmissione dei suoi bollettini! Queste considerazioni sulla distribuzione dei varii servizii pubblici nei singoli ministeri mi è parso opportuno di qui accennare, dacchè il legame tra i e il servizio. meteorologico per essere attuato, ha bisogno oggidì del concorso e dell'accordo tra due ministeri: e, come venne da me osservato in principio di questo lavoro, gli accordi tra le nostre amminist'razioni, se non sono impossibili a verificarsi, non rappresentano però un fatto così facile ad òttenersi e così pronto, come di spesso' il bisogno 19 esigerebbe. È certo ad ogni modo che se il servizio semaforico avesse continuato a rimanere nelle attribuzioni della marina, le relazioni stabilite tra il medesimo e quello meteorelogico avrebbero non poco contribuito a stringere maggiori legami tra questo e l'amministrazione centrale marittima. Nel 1872 si provvide a regolare l'ufficio centrale scienti-

73 ll SERVIZIO METEOROLOGICO IN italia. 63 fico della marina, soppresso come dissi poc' anzi, nel 1870 con decreto reale 8 maggio. Al 18 luglio 1872 fu abrogato il decreto del 1870, e venne richiamato in vigore quello primitivo del 1865 che istituiva l' ufficio centrale scientifico con le stesse attribuzioni di allora, trasferendole però nella direzione del personale presso il ministero di marina. Ricordo di nuovo come tra gli attributi di tale ufficio vi fosse anche quello di dirigere il servizio meteorologico. Senonchè pochi mesi dopo, e cioè il 26 dicembre di quello stesso anno 1872, fu dato un nuovo indirizzo a tutto il servizio scientifico della nostra marina. L'ufficio centrale del medesimo venne stabilito in Genova nell' osservatorio astronomico di San Giorgio, con il titolo di Ufficio centrale idrogrrafico della Regia ]J!Iarina. Questo stesso nome esclusivo, e non generale come era il titolo datogli con il R. decreto 27 aprile 1865, e il non avere fatto alcun cenno del servizio meteorologico sia nel decreto del 26 dicembre 1872, sia in quello successivo del 15 giugno 1873 inteso a regolare la contabilità per il nuovo ufficio idrografico e per quelli dipartimentali dipendenti dal medesimo, dimostrano chiaramente come fosse ormai entrato negli intendimenti del ministero di marina il concetto di lasciare il servizio meteorologico reggersi da sè, e in uno stato perenne di provvisoria direzione. Le disposizioni del citato' regio decreto 26 dicembre 1872 furono oggetto di ossèrvazioni in seno alla Giunta centrale Statistica. Siccome il servizio meteorologico istituito nel 1865 dal ministero del commercio, e del quale feci qualche cenno nel paragrafo V, era affidato alla Direzione Generale della Statistica, così quella Giunta centrale discuteva pure le questioni di meteorologia, occupandosi non soltanto di quel servizio meteorologico che dipendeva dal ministero del commercio, ma benanco di quello, estraneo alle sue attribuzioni, istituito a cura della marina. Perciò nella seduta del 3 luglio 1873 la Giunta di Statistica prese in esame il decreto emanato nel dicembre 1872 dal ministro della marina, facendo quasi rimprovero a questi perchè si accingesse all' impianto in Livorno o a

74 , 64 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Genova di un Istituto centrale di meteorologia e idrografia, e ciò all' insaputa degli altri ministeri interessati. Nella nostra Giunta di Statistica la marina non vi è rappresentata direttamente, come non lo è in altri Consigli o istituzioni che pure hanno grande relazione con gli interessi marittimi nazionali. Il direttore della marina mercantile _ presso il ministero della marina siede di diritto nella Giunta centrale della Statistica, ma la posizione 'di questi membri-nati, come si dice in linguaggio burocratico, è ben diversa da quella di chi riceve personalmente dal ministro una nomina speciale e temporaria. Se la Marina avesse annoverato un vero suo rappresentante tra i membri della Giunta di Statistica, come parmi lo dovrebbe avere per molte ragioni che qui non è il luogo di sviluppare, egli avrebbe certamente rilevato gli errori di fatto nei quali era caduto chi fece quelle osservazioni sul decreto del Infatti si avrebbe potuto osservare come il r. I ecreto 26 dicembre 1872 risguardasse esclusivamente.un servizio del tutto speciale alla marina, nel quale nessun altro ministero può avere la benchè menoma ingerenza: si avrebbe potuto osservare come que decreto sfuggiva perciò al controllo della Giunta di Statistica. Che quand' anche lo scopo suo fosse stato quello di stabilire un ufficio uriico di meteorologia e idrografia, non si sarebbe fatto altro se I non attuare le disposizioni già sancite dal reale decreto 27 aprile 1865, e non già una cosa affatto nuova. Si avrebbe potuto osservare come il decreto in questione avesse invece lo scopo di lasciare in disparte il servizio meteorologico, occupandosi soltanto di quello idrografico. Per ultimo potevasi anche osservare come le disposizioni che si credeva attribuire agli intendimenti del ministro di marina fossero, più che intenzioni, un fatto compiuto e notorio, eseguito da ormai sei mesi, reso pubblico al pari di qualunque altra prescrizione che si emana per mezzo di uri decreto reale. Tutte queste cose si potevano esporre alla Giunta centrale di Statistica se nella medesima vi fosse stato chi avesse rappresentato il ministero della marina, e si trovasse quindi in perfetta cognizione dei fatti che non è da meravigliarsi se erano del tutto ignorati da coloro che facevano parte di quella seduta, poiché all' infuori della

75 . Quand' IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 65 competenza della Giunta di Statistica e dello stesso ministero dal quale dipende questa istituzione. Chiunque esamina con attenzione le varie disposizioni del ministero di marina deve riconoscere come dopo il 1866 si fu l'ammiraglio de Saint-Bon, quegli che come ministro di marina abbia di nuovo dimostrato di considerare tra le sue attribuzioni anche quelle che si riferiscono al servizio meteorologico. Prendendo argomento dall' aumentato numero delle stazioni meteorologiche, il ministro de Saint-Ben con apposita circolare del 13 febbraio 1875 emanava prescrizioni positive e esplicite ai capi delle stazioni meteorologiche, richiedendo maggiore regolarità nell' andamento del servizio loro affidato, e dettando norme da ese precise sul metodo delle osservazioni meteorologiche guirsi nelle singole stazioni, nonchè sulla loro trasmissione all'ufficio centrale, e sulla buona conservazione degli istrumenti. anche non risultasse a me per private informazioni l'interesse che l' ono de Stuni-Bon portava al servizio meteorologico l' anzidetta circolare, e per la forma sua e per la sua sostanza rappresenta un documento pubblico dal quale si scorge come sotto la sua amministrazione il servizio meteorologico non fosse considerato cosa estranea o.accessoria per il ministero della marina. Un anno dopo lo stesso ministro Saint Bon, per mezzo di altra circolare del 6 febbraio 1876, prescriveva l'obbligo alle di osserva stazioni meteorologiche di fare una serie speciale zioni giornaliere e spedirle mensilmente all' ufficio 'centrale di Firenze.. Anche questa seconda circolare manifestava un risveglio nell'amministrazione marittima nel senso di far vedere che questa non perdeva di vista l'andamento del servizio meteorologico. La stessa cosa deve dirsi riguardo alle prescrizioni emanate il 9 dicembre 1878 con la firma dell' ammiraglio Buccbia, allora segretario generale al ministero della marina, allo scopo di rendere maggiormente responsabili i capi, delle stazioni meteorologiche della esatta osservanza del servizio meteorologico affidato ai medesimi a seconda delle varie istruzioni emanate dall'ufficio centrale. Questo nuovo atto ministeriale merita inoltre di essere' ricordato per un' altra disposizione che contiene. Il senatore Matteucci, mentre si lodava sempre dello zelo dimo-

76 6ti IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. strato dai nostri ufficiali delle capitanerie di porto nel disimpegno delle loro mansioni meteorologiche, lamentava soltanto l'inconveniente che.proveniva dal frequente mutare dei titolari nelle capitanerie stésse. Or bene, nella circolare firmata dall'ammiraglio Bucchia si contempla questa circostanza, raccomandando ai capitani di porto, qualora di persona non potessero attendere alle giornaliere osservazioni meteorologiche e dovessero affidarle a qualche loro dipendente.. di prescerglierlo tra quegli impiegati che presumibilmente presentino la probabilità di rimanere più a lungo nella rispettiva stazione, bene inteso dopo essersi assicurati delle qualità dell' impiegato al quale fosse dato un tale incarico. Quella circolare infine raccomandava di non portare alcun cambiamento nella collocazione degli istrumenti meteorologici, stabilendo le debite precauzioni per il loro trasporto, quando. questo si fosse reso assolutamente indispensabile, aggiungendo l'obbligo puranco di darne immediato avviso all'ufficio centrale con tutte le indicazioni locali che potessero servire per formarsi una idea esatta della nuova sistemazione data agli istrumenti. Se queste ultime disposizioni emanate dal 1875 in poi dovevano far credere come il ministero della marina fosse ritornato ad occuparsi dél servizio meteorologico riconoscendo così tutta la responsabilità che gli spettava per il migliore andamento e sviluppo del medesimo: se questi atti di autorità riuscivano conformi agli obblighi suoi, altri fatti avvenivano e si svolgevano nel senso di scemare invece questa autorità del ministero della marina sul servizio meteorologico, di togliergli la direzione di questa istituzione, di menomare in una parola la sua ingerenza nelle cose di meteorologia. Accennerò in appresso a questi diversi fatti, che per essere ben compresi si richiede ch' io riassuma prima lo stato nel quale trovasi attualmente il servizio meteorologico dipendente dalla marina.

77 servizio IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITAL1A. 67 x. Nello scorso anno il professore Pitiei che dirige sempre il servizio meteorologico in Firenze, presentava al Congresso di Meteorologia tenuto in questa città un rapporto sull' ordinamento del servizio medesimo. Da questo lavoro deduco per gran parte il riassunto sullo stato di questa istituzione, Il servizio meteorologico marittimo annovera oggidì 35 stazioni, cioè: 18 stazioni marittime, 6» continentali, 11» semaforiche. Le stazioni marittime sono: Porto Maurizio, Genova, Livorno, Portoferraio, Civitavecchia, Gaeta, Napoli, Messina, Palermo, Porto Empedocle, Catania, Ta- ranto, Brindisi, Bari, Ancona, Venezia, Porto Torres, Le stazioni continentali sono: Cagliari. Firenze (sede dell' Uffìcio centrale meteorologico), Roma, Moncalieri, Domodossola, Urbino, Camerino. Le stazioni semaforiche sono: Palmaria, Piombino, Procida, Massa Lubrense, San Teodoro, Cozzo Spadaro, Capo Spartivento, Palascia, Torre Mileto, Po di Primaro, Torre dei Piloti (Venezia). L'ufficio centrale di Firenze trasmette il suo bollettino meteorologico alle seguenti città, senza ricevere da queste il te- r legramma delle loro osservazioni meteorologiche, cioè a Milano, Torino, Spezia, Bologna, Gaeta, Pozzuoli, Foggia, Otranto, Reggio, Riposto, Siraousa, Girgenti, Marsala, Trapani, Sassari, Tempio. Le stazioni di Domodossola, Taranto, Rimini, trasmettono il bollettino giornaliero all' ufficio centrale, ma non ricevono quello della direzione di Firenze. E qui mi sia permessa una osservazione. Il _ "dèl.-. quale parlo dipende tuttora dal ministero della marina.;.mi, fece quindi impressione il vedere come la Spezia, sede di un

78 68 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. dipartimento marittimo, non trovisi annoverata tra. le stazioni meteorologiche; e come Taranto, luogo di frequenti riunioni di squadre e navi armate, non riceva il bollettino meteorologico. Eppure questa trasmissione riuscirebbe in molte circostanze indispensabile per le navi che trovansi a Taranto, come d'altra parte le osservazioni meteorologiche della Spezia rivestono non solo un carattere scientifico, ma hanno pure una importanza amministrativa potendo fornire utili indicazioni sul clima di quel golfo, nel quale vi sono tanti e così importanti stabilimenti marittimi. Infine la stazione meteorologica di Venezia non risiede nell' ufficio scientifico dipartimentale che dovrebbe esistere in quella città; bensì nell' osservatorio del seminario, che in questi giorm con lodevole premura si accinse ad attuare, di accordo con quel municipio, un' altra delle attribuzioni che spetterebbe piuttosto all' ufficio scientifico del'terzo dipartimento, la segnalazione, cioè, del mezzodì medio. Il nostro ufficio centrale meteorologico di Firenze riceve i telegrammi dagli istituti centrali di Vienna e di Zurigo, dagli osservatorii di Pietroburgo, di Costantinopoli e di Malta e dagli ufficii meteorologici di Londra e di Parigi, Esso poi trasmette il nostro bollettino a Vienna, a Parigi, a Zurigo e a Pie.. troburgo con le osservazioni di Roma. Da Vienna il nostro bol.. lettino viene comunicato a Costantinopoli e Amburgo. Molti nostri periodici quotidiani pubblicano il telegramma meteorologico dell' ufficio di Firenze: in qualche città marittima del regno questa pubblicazione non viene eseguita da tutti i giornali, per causa del rispettivo ufficio di porto che male interpretando le disposizioni ministeriali, nel comunicarle alle direzioni dei giornali, credette che queste dovessero essere considerate come ufficii dipendenti, ai quali un' autorità governa.. tiva abbia il diritto di dar ordini. La compilazione del tel egramma presso l'ufficio di Firenze trovasi ultimata verso le 3 ore p. m,: è certo quindi che poco dopo il bollettino giunge a Roma, dacché questi telegrammi hanno la precedenza anche sopra i telegrammi di Stato. Or bene la Gazzetta Uffic ale del Regno pubblica il bollettino del giorno

79 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 69 precedente, mai quello del giorno stesso: eppure andando essa in macchina non prima delle ore I 5 p. m., vi potrebbe essere tutto il tempo perchè il telegramma del giorno venisse nella stessa. data stampato sul foglio ufficiale. L'ufficio centrale della meteorologia marittima ha sempre sede presso l'osservatorio del r. museo di fisica e storia naturale di Firenze, ove è rimasto anche dopo la separazione 'dell'osservatorio astronomico, trasferito ad Arcetri durante il Direttore provvisorio del nostro servizio meteorologico è l' egregio professore Costantino Pittei, del quale ho trovato opportuno e doveroso da parte mia fare gli elogi dinanzi alla Camera dei deputati nella tornata del 5 dicembre scorso. E mi parrebbe una inesplicabile dimenticanza se in questo lavoro non ricordassi un precedente parlamentare, sollevato coll' intendimento di rendere omaggio al giovane professore che da sette anni dedica le sue cure e gli studii suoi per il migliore andamento del servizio meteorologico della marina. Molti ostacoli si presentano ancora perchè i presagi del bollettino possano riuscire più completi e perchè si possano dare ogni giorno le previsioni per il dì successivo. Queste difficoltà sono indipendenti. dal buon volere di chi dirige l'ufficio di Firenze e provengono dalla insufficienza di notizie meteorologiche comunicate a Firenze dai varii punti delle coste estere del Mediterraneo, nonchè da qualche stazione della parte centrale di Europa, Ciò non pertanto i nostri telegrammi diurni inspirano credito e fiducia. Nella parte dei medesimi che costituisce i presagi havvi anche la probabilità del ritorno al tempo tranquillo in mezzo ad una atmosfera soggetta agli effetti di var\e perturbazioni e non ancora venuta in uno stato di equilibrio; come del pari si annuncia la, tendenza al tempo' cattivo, sebbene le indicazioni fornite dagli istrumenti di osservazione presentino uno stato atmosferico che potrebbe chiamarsi regolare. Or bene,.fino dai primordii della istituzione del servizio meteorologico i presagi contenuti nel nostro bollettino diurno offrirono risultati molto soddisfacenti riguardo alla loro verificazione. Infatti nel

80 . straordinari. Sulla 70 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. I maggio 1866 furono dati dall' ufficio centrale di Firenze 13 pre se ne verificarono 9. Nei due mesi' di novembre e di sagi: cembro dello stesso anno 1866 si formularono 38 previsioni, delle quali 25 si sono verificate, tenendo conto, ver alcu i presagi, anche della direzione e intensità del vento. Ciò, come dissi, avveniva fino dai primi mesi nei quali' il nostro servizio meteorologico cominciò a funzionare. Non tutti i nostri telegrammi meteorologici diurni contengono la parte delle probabilità per il giorno successivo. Nello scorso anno io presi a caso 400 dei nostri bollettini meteorologici tr smessi in epoche diverse, negli ultimi quattro anni. Sopra i 400 telegrammi dei quali feci lo spoglio, 314 contenevano il presagio per il giorno successivo. Di questi 314 presagi, 210 si rea- I lizzarono, locchè significa che le previsioni date dall' ufficio centrale di Firenze per due terzi hanno un positivo fondamento. Questa stessa proporzione fu rinvenuta dalla Commissione della Camera dei Comuni nominata per l'esame dei presagi i di burrasche, trasmessi da Fiie Roy. I messaggi meteorologici del nostro ufficio centrale di Firenze vengono affissi in tutti gli ufficii di porto, negli ufficii telegrafici e anche in talune stazioni ferroviarie del regno. Tutti i posti seinaforici, stabiliti lungo il nostro litorale, sia di giorno, sia di notte, hanno l'obbligo di esporre i segnali di burrasca quale avviso ai naviganti, a seconda di apposito telegramma trasmesso ai medesimi dall' ufficio centrale. dotazione degli istrumenti dei quali trovansi fornite le stazioni meteorologiche dipendenti dalla marina ho parlato in altro paragrafo di questo mio scritto. Questa sommariamente è la condizione attuale del servizio meteorologico della marina, che funziona dal T? aprile 1866 con tutta regolarità, tanto dal lato scientifico, quanto da quello amministrativo; seguendo sempre le norme e le istruzioni emanate dal professore Matteucci e tenendo conto puranco delle proposte e delle disposizioni principali, concretate successivamente nei varii congressi di meteorologia. Nè dopo quanto. ho esposto sull' ordinamento di questo ser-

81 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 71 vizio, sulle prudenti precauzioni innanzi di attuarlo, sullo stato nel quale oggidì si trova, giungo a spiegarmi talune accuse che si fecero al medesimo, non soltanto in qualche periodico che tratta a intervalli di cose spettanti alla meteorologia, ma anche in seno alla nostra Giunta centrale di Statistica, allorchè si occupava di scienza meteorologica. Non comprendo invero come pochi anni dopo 1'attuazione del servizio meteorologico della marina venisse osservato come nelle capitanerie dei nostri porti le osservazioni fossero con eseguite istrumenti disformi e in molti luoghi da persone non abbastanza atte a questo incarico. Certo che varii degli osservatori negli uffici di porto o nei posti semaforici non potranno dirsi veri uomini di scienza: ma certo si è che in,queste località si trovano le persone più adatte per osservare e registrare le indicazioni che si richiedono per lo scopo di un servizio meteorologico giornaliero. XI. Dopo avere esposto nei precedenti paragrafi tutte quelle notizie di maggiore importanza che possono far conoscere le basi sulle quali si fonda il servizio meteorologico istituito ministero della marina, devo ora trattare di q nello che dipende dal ministero di agricoltura, industria e commercio. Già nel paragrafo. V feci cenno delle disposizioni emanate nel gennaio 1865 dalla direzione generale della statistica scopo di pubblicare le osservazioni eseguite nostro paese. dal allo in diverse città del Fino dall' anno 1844 il direttore del museo di fisica e storia naturale di Firenze, Vincenzo Aniinori, con apposita lettera circolare faceva noto 1'intendimento di raccogliere tutte le osservazioni spettanti alla meteorologia e alla fisica terrestre che si fanno nelle varie provincie d'italia per quindi riunirle, ordinarle e pubblicarle in appositi prospetti numerici e grafici. Questa circolare era diretta agli italiani cultori delle scienze fisiche, alle accademie ai scientifiche, medici, botanici, agronomi, direttori dei giardini, agli ingegneri e agli ufficiali delle ma-

82 .. 72 IL SERVIZIO METEOROLOGICO LN ITALIA. l'me d'italia, invitandoli a trasmettere al museo di Fisica i Firenze i risultati delle loro osservazioni. Per tal modo si sarebbe formato in Firenze un archivio meteoroloqico centrale italiano. Oltre a raccogliere documenti importanti per la meteorologia, avviando cosi al grado di scienza questa parte importantissima della fisica, l'archivio meteorologico, che si aveva in idea di costituire, avrebbe pure riuniti i materiali necessarii per determinare il clima delle varie regioni d' Italia. V anni enti dopo, il ministero del commercio ripigliando questi concetti, cercò di attuarli nei loro scopi, ma però in modo diverso da qu ello che si proponeva nel 1844 il direttore del museo di Firenze. invece di dare a questa raccolta di osservazioni meteoròlogiche un carattere essenzialmente scientifico, si credette far meglio affidandone la direzione all' ufficio di statistica. Egli è perciò naturale che quando il ministero del commercio emanò la sua circolare del 14 gennaio 1865 sulle pubblicazioni meteorologiche sotto forma di quadri o tabelle statistiche, questo atto ufficiale, eseguito anche ad insaputa di altri ministeri, dovesse impressionare i cultori della scienza meteorologica e quelle amministrazioni centrali che stavano già occupandosi dell' ordinainento di un servizio meteorologico in Italia. Ridurre la meteorologia a una- questione statistica, oltrechè confondeva lo scopo delle sue ricerche, costituiva puranco un errore scientifico. In Italia si fanno molte osservazioni meteorologiche dagli osservatorii, dai professori di fisica nei licei, dagli istituti tecnici, da istituti scientifici, dalle capitanerie di porto, da privati e studiosi o amatori della meteorologia. Una autorità governativa, corrie la direzione di statistica, poteva facilmente invitare tutti quelli che osservano i fenomeni meteorologici a trasmettere a quella direzione i risultati delle loro osservazioni, e quindi - pubblicarle periodicamente. Ma come venivano eseguite queste osservazioni? con quali metodi? con quali istrumenti? con quale responsabilità da parte degli osservatori? Poteva avere un valore scientifico una raccolta di osservazioni sulla cui esattezza assoluta e relativa non eransi prese le debite disposizioni?

83 .. IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 73 Questo nuovo servizio, così isolato, speciale, eseguito in ufficii che non hanno veruna attribuzione scientifica; e che quantunque affidati a persone egregie, per il fatto stesso delle loro attribuzioni, sonò' diretti da chi ha studii estranei alla scienza meteorologica, non veniva forse nel 1865 ad intralciare 1'opera così avanzata della commissione meteorologica? Non potevasi forse creare in questo modo un dualismo tra i varii ministeri, con danno evidente della istituzione? Lo stesso ambiente il medesimo? amministrativo e burocratico, nel quale doveva far capo questo servizio era forse il più' adatto per Tutti questi dubbii di natura diversa, -, ma tendenti a un solo concetto, quello, cioè, di avere in Italia un ordinamento meteorologico bene regolato, e sul quale si potesse far calcolo, fecero vedere con qualche titubanza l'iniziarsi di questo servizio sotto un ministero che più volte dimostrò la tendenza di volere assorbire le altrui attribuzioni. Nè i dubbii sulla efficacia scientifica di quelle pubblicazioni poterono in appresso scomparire' del tutto allorchè si seppe che a dirigerle presso l' Ufficio di Statistica erasi chiamato il professore Cantoni la istituito dal ministero del commercio. cui opera si connette con i primi atti dell' ordinamento meteorologico Se 1'averne a questi affidata la direzione era una garan il ministero zia per la scienza, d'altra parte si sapeva come del commercio mancasse affatto di quei mezzi che si rendono necessarii per invigilare l'organizzazione rologico e regolarne l'andamento, poichè vere attribuzioni. di un servizio' meteo- all' infuori delle sue «La gran quantità di osservazioni fatte con istrumenti non comparati e forse non comparabili, senza nè criterii, nè modi uniformi, non giova di certo al progresso della scienza, la quale più che alla moltiplicità di osservazioni poco accurate dovrà sicuramente il suo incremento ad un' minor numero dati, ma più precisi, più coscienziosi e meglio coordinati.» Con queste saggie considerazioni terminava il professore Pittei nel'1874 una sua relazione sul congresso meteorologico di Vienna. di

84 74 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Che il servizio meteorologico istituito presso l'ufficio di statistica lasciasse qualche incertezza rispetto alla fiducia nei dati che andava pubblicando quella direzione, lo si deduce facilmente dalle discussioni avvenute sul servizio medesimo in seno alla Giunta di statistica, nonchè dalle relazioni stesse che il professore Cantoni presentava sul suo andamento. Questo illustre fisico insisteva sulla necessità di far ispezionare molte delle stazioni meteorologiche per riconoscere la qualità degli istrumenti, la loro sistemazione e il modo' con cui si facevano le osservazioni. E questo voto dello scienziato veniva ripetuto più di una: volta. Ciò dimostra come queste prime disposizioni per assicurarsi del' valore scientifico dei dati raccolti non si fossero subito osservate. N è credasi che tali inconvenienti si riferiscano soltanto ai primi tempi nei quali la direzione di statistica cominciò a pubblicare le sue raccolte di osservazioni meteorologiche. Le lagnanze alle quali alludo furono invece esposte negli anni 1873 e '1874, cioè otto o nove anni dopo che ebbero principio le anzidette pubblicazioni. \ È naturale che mercè l'autorità e le insistenze del professore Cantoni siasi in app!esso rimediato a quegli inconvenienti che possono fare vacillare la fiducia in una raccolta di osservazioni meteorologiche. Sussiste però sempre il fatto che per il primo, l' decennio quel servizio istituito presso il ministero del commer- di vista della esattezza scien cio era imperfetto sotto il punto tifica, e quindi non era infondato il dubbio sulla utilità di affidare all' ufficio di statistica questioni così delicate e importanti di scienza. È ben vero che nei congressi di statistica si parla e si discute anche di meteorologia: ma, oltrechè tali discussioni vertono piuttosto sopra questioni di modalit à per le osservazioni o per le pubblicazioni, anzichè sopra questioni di scienza, questo fatto non rappresenterebbe certo un argomento valido da potersi invocare a giustificazione della opportunità di affidare, come si era fatto da noi, una parte della meteorologia all' ufficio di statistica.

85 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 75 XII. Il servizio meteorologico iniziato dal ministero del commercio doveva limitarsi. a raccogliere e conservare le osservazioni e' gli studii relativi alle questioni che si riferiscono al clima d'italia. A tale scopo il ministero del commercio basandosi sugli istituti tecnici, che allora dipendevano da quel dicastero, pensò valersi di quel personale, organizzando così una ventina di osservatorii in varie località del regno. Le. pubblicazioni de,ile osservazioni trasmesse da questi osservatorii furono eseguite per decadi a principiare dal lo marzo Fino al 1870 la riduzione e comparazione delle osservazioni ricevute, veniva fatta presso l'ossèrvatorio della R. Università di Pavia dal suo direttore, il professore Cantoni. Dal 1870 in poi questo lavoro fu eseguito in apposito ufficio affidato al medesimo professore Cantoni, e istituito presso la direzione di statistica. Come naturalmente succede, per la forza stessa delle cose, lo scopo che si era dapprima proposto il ministero del commercio non rimase a lungu limitato alla raccolta di materiali per il clima d' Italia: ma andò allargandosi, facendo nascere il bisogno di possedere un regolare ordinamento nel servizio di sua dipendenza. Il professore Cantoni nel 1873 proponeva alla Giunta centrale di statistica un piano generale di sistemazione del servizio meteorologico in tutto il regno, indicando le norme scientifiche le più pratiche e esatte affinchè tale ordinamento raggiungesse il suo scopo nel miglior modo possibile. Però 1'illustre professore nel compilare il suo progetto non poteva fare a meno dal tenere come un presente altro servizio meteorologico esistesse già in Italia, funzionasse ormai da: sette anni e fosse istituito da un altro dicastero dal quale continuava sempre a dipendere. Questo fatto doveva naturalmente vincolare il proponente nello sviluppo del suo piano, sia per non proporre una. dupli-

86 76 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. cazione di 'servizio, sia per non urtare qualche suscettibilità da parte del ministero di marina; Sebbene il Cantom parlasse nel suo lavoro dei presagi rivolti a vantaggio dei naviganti e' accennasse al maggiore utile che per le previsioni del tempo si sarebbe potuto trarre dall' ordinamento che egli suggeriva, pure questa parte di applicazione del servizio meteorologico, veniva esaminata piuttosto di volo, fermandosi di preferenza' sulle applicazioni che le osservazioni meteorologiche, quali erano proposte, potevano dare all' agricoltura e all' igiene. Trattavasi con tale progetto di costituire tre classi di osservatorii o stazioni meteorologiche, in base alla importanza e qualità. dei fenomeni da studiarsi e osservarsi in ciascuna delle tre classi predette. La prima classe era intesa allo scopo di osservare i fatti che si riferiscono al magnetismo terrestre e che sono forse più cosmici anzichè strettamente meteorici. Le stazioni della seconda classe dovevano destinarsi a determinare le varrazioni negli elementi fisici che costituiscono il clima gonerale della penisola. La terza classe di stazioni veniva istituita piuttosto per interessi locali, a servizio specialmente degli studii agronomici e igienici. Questo concetto delle tre classi di stazioni, che il professore Cantoni proponeva fin dal 1867 al Congresso di Statistica. in Firenze, fu pure adottato dal Congresso meteorologico tenuto a Vienna nel I delegati italiani al Congresso di Vienna erano l'astronomo Donati per rappresentare il servizio dipendente dalla marina, e il professore Cantoni per rappresentarvi quello eseguito dal ministero del commercio. Il Donati non appena faceva ritorno a. Firenze, colto dal morbo asiatico, veniva in pochi giorni così prematuramente rapito alla scienza. Fu quindi il, solo professore Cantoni che presentava il 6 ottobre 1873 la sua relazione al ministero del commercio sui lavori eseguiti al Congresso di Vienna. È un fatto meritevole di essere accennato, quello cioè che-

87 . IL SERVIZIO MEtEOROLOGICO IN ITALIA. 77 il ministero del commercio. non ha mai perduto d'occhio lo scopo al gliale voleva giungere rispetto al' servizio _ meteorologico : e con oculata perseveranza ha cercato di cogliere tutte le occasioni e trar partito dalle stesse per accrescere la propria. ingerenza nel servizio meteorologico italiano, cambiando.la primitiva apparenza di pubblicazioni statistiche in un ordinamento regolare basato sopra concetti e sistemi suggeriti dalla scienza. E questo lento procedere del ministero del commercio verso il suo scopo poteva più facilmente effettuarsi dacehèil ministero della marina, disgiunto dalla sede dell'ufficio centrale, conservando sempre nel medesimo una direzione provvisoria e quindi, non abbastanza efficace, mostrava inoltre di prendere poca ingerenza nell'andamento generale e speciale del servizio meteorologico, che pure dal 1865 era entrato di fatto neiie attribuzioni dell'amministrazione centrale marittima. Il professore Cantoni, quale conclusione. del suo rapporto al ministro, nell' intento di accrescere da parte del nostro governo importanza e utilità alla meteorologia italiana, presentava le seguenti proposte: I" provvedere ad una accurata ispezione dei principali osservatorii meteorologici in talune località' del regno; 2 stabilire un preventivo accordo tra i varii ministeri che hanno nella loro dipendenza un servizio meteorologico onde utilizzare non poche stazioni già esistenti; alla istituzione di un osservatorio 'meteo 3 provvedere rologico centrale, da potersi anche coordinare con uno astronomico, ma senza unifìcarlo nel medesimo; 4 concentrare nel predetto Istituto i diversi servizii meteorologici che esistono in Italia, e tutto ciò che si riferisce a pubblicazioni e studii meteorologici. anzidette proposte rappresentano il migliore e più ra Le zionale ordinamento del servizio generale della meteorologia in Italia che poteva essere suggerito nel 1873 di fronte agli ordi- namenti parziali sotto la dipendenza di varii 'ministeri. Tali. proposte furono pubblicate negli Annali del ministero del' commercio per l'anno 1873, e quindi poste nel dominio del pubblico. \

88 78 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN' ITALIA. Ignoro però se il ministero della marina abbia ricevuta partecipazione ufficiale di questo documento che, per la morte del delegato della marina al Congresso di Vienna, non poteva essere compilato, come dissi, se non dal solo delegato del ministero di agricoltura, industria e commercio, e a questo essere rivolto. È d'uopo però accennare come le proposte del professore Cantoni venissero indirizzate in forma generica al governo italiano, anzichè a un ministero più 'che a un altro. E se in Italia v'era dicastero che avrebbe dovuto far proprii i suggerimenti del delegato italiano al Congresso di Vienna, era certamente quello 'della marina, non perchè la meteorologia debba considerarsi una attribuzione esclusiva dell'amministrazione marittima, ma perchè la marina possedeva già un ufficio centrale meteorologico e una rete abbastanza vasta di stazioni con un regolare impianto di questo servizio. XLIi. Fra le proposte che il professore Cantoni presentava nella sua dotta Relazione in data 6 ottobre 1873 riguardo ai lavori del Congresso meteorologico di Vienna con lo scopo di giungere a un migliore ordinamento del servizio meteorologico in ltalia, vi era quella di procedere innanzi tutto a un accordo, su tale proposito, tra i ministeri della marina, della pubblica istruzione, del commercio e dei lavori pubblici. Perchè si possa comprendere il motivo di questa proposta fa d'uopo ricordare come in quell'epoca tutti quattro i predetti dicasteri avessero sotto la loro dipendenza un servizio più o meno completo di osservazioni meteorologiche, o generali o speciali. Il ministero della marina aveva organizzato quel s vizio meteorologico cominciò a funzionare il T? aprile che fu istituito dal Senatore Matteucci e che Il ministero del commercio raccoglieva e pubblicava 'fino dallo marzo 1865 le osservazioni trasmesse alla di ezione di

89 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 79 statistica da varii osservatori, indipendenti dal servizio meteo.rologico della marina. Dallo stesso dicastero del commercio erasi anche ordinato un servizio speciale di osservazioni pluviometriche per studiare il regime dei corsi d'acqua. Dal ministero della pubblica istruzione, dal quale dipendono gli osservatorii astronomici del regno e i Licei, si potevano raccogliere le osservazioni meteorologiche giornaliere esegui te in questi istituti. un ser Dal ministero dei lavori pubblici, infine, dipendeva' vizio di osservazioni idrometriche per le piene dei fiumi. Erano adunque cinque servizii meteorologici diversi, dipen -dcnti da quattro dicasteri, che funzionavano nel 1873 in Italia, disgiunti tra loro, con propria autonomia, operando ciascuno -con apposite prescrizioni. In varie epoche il ministero del commercio aveva proposto un accordo tra i quattro anzidetti ministeri, allo scopo di,coordinare tutti questi differenti servizii di meteorologia, eliminando così quelle duplicazioni che vi si riscontravano. Ma il -coordinamento proposto aveva per naturale sua conseguenza, o di togliere a qualche ministero ogni ingerenza nel servizio che dipendeva dal medesimo, o' di scemare per altri l'autorità esercitata sopra quel servizio che pure entrava' nelle sue attribuzioni. E tanto l'una quanto l'altra di queste conseguenze poteva sembrare un sacrificio troppo grave per qualcuna delle nostre amminiatrasioni centrali. D'altra parte, all' epoca nella -quale fu posta innanzi l'idea di questi accordi, non si erano ancora verificati taluni fatti che avvennero in seguito, e che -oggidi semplificano di molto la questione. Per verità il ministero dei lavori pubblici non ha mai ritenuto di avere' nella sua dipendenza un vero servizio meteorologico. Quello delle osservazioni idrometriche rappresenta soltanto uno degli elementi necessarii per le sue speciali attribuzioni, per la difesa, cioè, dei fiumi. Si fu piuttosto la giunta di statistica che da questo fatto e dall'essere alcuni posti semaforici utilizzati quali stazioni meteorologiche, siccome i semafori dipendono dai lavori pubblici, ritenne che tra i ministri

90 80 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. interessati nel servizio meteorologico si dovesse anche comprendere quello dei lavori pubblici. 'Cosi del pari le osservazioni di meteorologia che si fannonegli osservatorii e negli istituti che dipendono dal ministerodi pubblica istruzione non rappresentano un vero servizio meteorologico, ma una serie di singole raccolte locali che possono, riuscire utili come controllo o per istabilire la climatologia italiana. Perciò questi due dicasteri, dei lavori pubblici e della pubblica istruzione, nei tentativi di accordo per coordinare i. varii servizi i meteorologici, dovevano essere certamente animati da uno spirito conciliativo, appunto perchè disinteressati nella. questione, Di fronte adunque rimanevano i soli ministeri della marina. e del commercio, come erasi già preveduto fino dal 1865 al- lorchè la' direzione di statistica emanava la sua prima circolarein data 14 gennaio di quell'anno. Innanzi che la capitale de].regno venisse trasportata da Firenze a Roma vi fu una conferenza di' delegati dei quattro, ministeri più sopra indicati, nell'intento di giungere a un accordo sopra il coordinamento dei rispettivi servizii meteorologici di loro dipendenza. Le basi per il medesimo furono fissate: ma il ministro della marina, prima di firmare il decreto che avrebbe data sanzione legale agli accordi prestabiliti dai rispettivi de- legati, credette opportuno presentare alcune eccezioni in pro- posito, epperciò tutto rimase in sospeso. Intanto aveva luogo il trasferimento della capitale non solo, ma una. crisi nel ti- tolare che occupava il posto di ministro della marina. Queste due circostanze contribuirono a ritardare maggiormente qualsiasi decisione sopra tale oggetto. Più tardi, nel 1874, la giunta di statistica con l'intervento. dei delegati dei rispettivi ministeri riprese l'esame di questocoordinamento, ma senza giungere neppure allora ad alcun risultato pratico. Senonchè il desiderio da parte del ministro del commercio di venire ad un accordo con gli altri ministeri interessati: le

91 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 81 discussioni che si facevano presso la' giunta di statistica riguardo al servizio meteorologico: la diretta partecipazione del ministero suddetto ai congressi di meteorologia : tutto ciò dava chiaramente a divedere quali fossero i ;eri intendimenti suoi sopra questo 'argomento, e come nulla venisse dal' med. esimo trascurato per regolare il servizio meteorologico di sua dipendenza, assumendo in pari tempo maggiore importanza nella direzione 'delle questioni relative alla meteorologia in Italia. E questi intendimenti erano attuati gradatamente tanto dal punto di vista scientifico quanto da quello amministrativo. Il professore Cantoni, come ho già detto in altra parte di questo mio scritto, era stato chiamato a dirigere il servizio meteorologico che si faceva presso la direzione di statistica. Non esiste però alcun atto pubblico di tale nomina. sebbene il ministm=o del commercio nelle sue pubblicazioni e elle sue circolari facesse conoscere come presso quella amministrazione esistesse un uf'fi.cio centrale 'meteorologz'co italiano. Nè questo fatto è di poca entità: dacchè dal medesimo ne la me nacque l'esistenza in Italia di due ufficii céntrali per teorologia, l'uno dipendente dalla marina, istituito con le forme solenni di un decreto reale : l'altro immedesimato nella direzione di statistica presso' il ministero del commercio, senza che questa istituzione ripetesse la sua origine da un pubblico atto amministrativo. Avvenne pertanto che questo nuovo ufficio centrale, di cui non si trovano tracci e negli atti del governo, entrò poco a, poco nelle abitudini dell'amministrazione, e a tempo debito si mostrò quale fatto compiuto. Devo però avvertire come nei rapporti o nelle relazioni che il professore Cantoni presentava sopra il servizio meteorologico del ministero di commercio, non mi è venuto mai di trovare che l'illustre fisico siasi firmato ufficio centrale. con la qualità di direttore di questo Anche l'ordinamento del servizio meteorologico dipendente dal' ministero del commercio procedeva senza pubblicità, acquistando quella forma scientifica che dapprima gli mancava, e 'ciò per merito delle continue insistenze del professore Cantoni. Le stazioni, secondo il concetto dello stesso professore Cantoni, venivano

92 '82 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. divise in tre classi: il loro numero aumentava di anno in anno spontaneamente: il ministero del commercio stanziava i fondi necessarii per acquisto d'istrumenti, per le spese del personale addetto all'ufficio centrale e per quelle relative alle 'pubblicazioni regolàri di meteorologia che si facevano dalla direzione di statistica. In questa guisa quel servizio che erasi iniziato allo scopo soltanto di raccogliere e pub blicare le osservazioni trasmesse alla suddetta direzione onde fossero utilizzate nella compilazione del libro sul clima d'italia, acquistava invece il carattere di un servizio regolare di meteorologia generale. Era quindi evidente che questo nuovo servizio meteorologico, indipendente affatto da quello della marina, acquistasse ben presto maggiore importanza di quello istituito dalla marina in vantaggio speciale dei naviganti, epperciò circoscritto nel suo scopo. M a per assumere palesemente questo interesse generale faceva d'uopo si presentasse una circostanza favorevole che fosse atta a dare al nuovo servizio la. sanzione autorevole della scienza. el 1875 fu tenuto a Palermo un Congresso di scienziati. Il ministero del commercio non lasciò sfuggirsi questa occasione per far risolvere la questione rimasta sempre in sospeso riguardo al coordinamento dei varii servizii meteorologici esistenti in Italia, e farla risolvere da persone dotte, la maggior. parte delle quali, sebbene rappresentanti i varii dicasteri alla cui dipendenza trovavasi un qualche servizio meteorologico, pure per la loro posizione e autorità presentassero le maggiori garanzie di disinteresse nell'argomento. Era facile prevedere a priori come un' adunanza di scienziati dovesse pronunciare quelle deliberazioni che, elevandosi al disopra delle suscettibilità tra ministero e ministero, fossero intese soltanto al migliore andamento del servizio meteorologico italiano. I tre ministeri della pubblica istruzione, del commercio e della marina affidarono ad apposita commissione di scienziati presso il congresso di Palermo l'incarico di discutere un programma che, s tto forma di quesiti, risolvesse le basi principali

93 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 83 per il coordinamento dei varii servizii meteorologici. Il progrr-rnma era proposto dal ministero della pubblica istruzione; e il mandato generale della commissione si era quello che l'accordo fosse fatto, rispettando gli speciali propositi ai quali tendevano i diversi servizii meteorologici, nell'intento di potersi giovare scambievolmente e di cooperare a un più rapido progresso negli' studii meteorologici. La commissione era composta: dei professori Secchi, Ragona, Palmieri, Respighi, Volpicelli, Cacciatore, Tacchini, Dorna, Fergola, Garibaldi, Pigorini quali de'legati del ministero della pubblica istruzione; del comandante Magnaghi e del professore Piitei quali rappresentanti del ministero di marina; e del professore Cantoni quale delegato agricoltura, industria e commercio.' del ministero di I quesiti proposti alle deliberazioni di questa commissione, giusta il programma preparato dal ministero della pubblica istruzione, erano i seguenti: l. Se le deliberazioni del Congresso di Vienna debbano essere attuate in Italia ed in quale misura; 2. Esistendo in Italia varii servizii meteorologioi, che raccolgono metodicamente le osservazioni, in qual modo più conveniente di stabilire un accordo tra essi; sarebbe 3. Un tale accordo su quali punti deve principalmente essere basato; strumenti, e affidare a un' istituto unico la verificazione; 4. In qual modo si potrebbe ottenere uniformità negli se convenga 5. Come dovrebbero essere regolate le ispezioni da farsi metodicamente a tutte le stazioni meteorologiche di ottenere l'esattezza delle osservazioni; nell' intento 6. Se sarebbe utile di modificare il metodo usato nelle stazioni dipendenti dai varii ministeri nel raccogliere le osservazioni meteorologiche; 7. Del concorso dei privati osservatorii nel fornire osservazioni agli istituti centrali;

94 84 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 8. Se la riduzione e la pubblicazione dei risultati meteorologici debba essere affidata ad una speciale commissione. In qual modo dovrebbe essere formata siffatta commissione; 9. Se le osservazioni fatte dalle navi per mare debbano essere trasmesse per la loro discussione alla suddetta commissione; lo. Della convenienza di comunicare le osservazioni fatte per mare a' quegli istituti esteri che più specialmente si occupano della meteorologia marittima degli oceani, in cui le osservazioni furono raccolte. Se era 'cosa facile prevedere che la questione del coordinamento dei nostri servizii meteorologici, sottoposta all' esame di una commissione scientifica, sarebbe stata risolta nel senso di ampliare quel servizio iniziato dal ministero del commercio e darvi forma migliore di regolare andamento e di istituzione ufficiale, egli è evidente çhe dopo la lettura dei dieci quesiti contenuti nel programma suddetto questo risultato dovevasi indubbiamente raggiungere dall' esame che dei medesimi ne avrebbe fatto un consesso di dotti, guidati dal solo concetto dell'interesse della scienza. E per verità le conclusioni di quella commissione furono appunto in questo senso. Venne innanzi tutto deliberato che per tutte le stazioni meteorologiche si curasse la maggiore uniformità nei tempi e nei modi di osservazione, nelle condizioni degli istrumenti, nei confronti di questi, nelle ispezioni dafar si. Questa prima deliberazione doveva naturalmente condurre alla logica, conseguenza di stabilire una Direzione generale per il servizio meteorologico, senza la quale questa uniformità di sistema non avrebbe potuto raggiungersi. Tutti i quesiti proposti alla commissione, e che credetti necessario di qui riportare, sono della massima importanza, sia rispetto alla scienza, sia per l'ordinamento del servizio. Non pertanto quelli che hanno urio scopo diretto 'con l'argomento che tratto in questo mio lavoro, sono il 2, il 41 e l' 8); questi due ultimi rimangono per verità compenetrati tra loro. 'secondo: Il punto più essenziale della questione stava nel quesito «Esistendo in Italia varii serviaii 'meteorologici, che" rao-

95 .. IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. -colgono metodicamente le osservazioni, in qual modo 'sarebbe più conveniente di stabilire un accordo tra essi?» A primo aspetto può sembrare che tale domanda abbia un carattere puramente amministrativo, e in questo senso essa venne altra volta trattata e discussa dalla giunta centrale di statistica. Ma sottoposta all'esame di una commissione formata -da uomini di scienza, doveva perdere il carattere ammini.strativd e assumere invece quello scientifico, mediante il quale soltanto era possibile risolvere il problema, senza sollevare su.scettibilità di sorta. La deliberazione presa dalla commissione di Palermo sopra il secondo quesito fu la seguente: Per istabilire l'accordo tra i varii servi'"zii meteorologici.detlo Stato è necessario che gli osservatorii della marina e semafori che si crederanno oppo tuni siena messi. in istato da soddisfare al programma adottato dal ministero d agricoltura e commercia; cioè di conformità a quelli qualificati di seconda e terza classe dal Oongresso di Vienna. Ora il Congresso meteorologico tenuto in Vienna nei 'U373, con la sua deliberazione che porta il N. 23, aveva adottata per le stazioni meteorologiche, come norma scientifica internasio- nale, quella stessa classificazione che dal professore' Oant(Jni era stata già presentata alla giunta centrale di statistica ed.accettata in seguito dal' ministero del commercio come programma per le stazioni meteorologiche formanti parte dèl servizio dipendente dal medesimo; Era perciò evidente che a questa classificazione si dovesse riferire, la commissione di Palermo, sia perchè legalmente riconosciuta, sia perchè compresa dalla stessa commissione nella sua risposta al primo quesito del programma sottoposto alle sue discussioni. Prima però di prendere la deliberazione in risposta al quesito secondo, e che ho più.sopra riportata, la commissione di Palermo e discusse ampiamente l'argomento, nel corso della seduta fu avanzata in modo esplicito la proposta.di fondere il servizio meteorologico della marina in quello dipendente dal ministero del commercio. Tale proposta era cosi formulata :

96 86 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Gli osservatorii meteorologici della marina faranno partedell'unica rete generale dipendente dal ministero di agricoltura e commercio, il quale somministrerebbe alla marina i dati che le sono necessarii per i suoi dispacci meteorologici.» DORNA.» I due delegati, Magnaghi e Pittei, che nella commissione rappresentavano il ministero della marina, si opposero a questo ordine del giorno. Ignoro con quali istruzioni del ministro questi due delegati sieno entrati nel Congresso; ma quand'anche le loro istruzioni fossero state nel senso di contribuire il più ampiamente possibile ad una fusione dei servizii meteoro- -Iogici, anzichè ad un semplice accordo tra i varii ministeri, la, forma di quell'ordine del giorno era tale da non potersi certamente accettare. Non parmi che si possa sopprimere una istituzione regolare che funzionava da dieci anni, e sempre con vantaggio dei naviganti, senza neppure una qualche allusione ai servigii che aveva reso, senza rammentare l' illustre fisico che l'aveva.organizzata, senza riconoscere che quel servizio, checchè se ne dica in contrario, fu il primo servizio meteorologico istituito in Italia in forma regolare, ufficiale e a seconda delle esigenze della scienza. Solo una istituzione male" diretta, che funzionasse disordinatamente, che non corrispondesse allo scopo, che si trovasse organizzata senza concetti prestabiliti, senza criterii ragionevoli, solo una consimile istituzione poteva essere soppressa da una commissione composta tutta da rappresentanti ufficiali del governo, medi'ante un ordine del giorno concepito nella forma proposta. Non mettendo menornamente in dubbio le intenzioni del proponente, egli è certo che se quell'ordine giorno fosse stato approvato, sarebbe rimasto per sempre un documento poco lusinghiero nella storia del servizio meteorologico dipendente dal ministero della marina. E qui giova anche avvertire come la commissione si trovasse a cognizione esatta del modo di funzionare di questo servizio meteorologico, dacchè ii professore Pittei aveva.avuto cura di fare in proposito una lucida esposizione, dd innanzi che si

97 . IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 87 presentasse l'ordine del giorno. del quale ho parlato. Se nella redazione del medesimo si fosse omesso di citare il servizio dipendente dal ministero del commercio, limitandosi soltanto a parlare della rete generale del regno; se invece di consacrare ugualmente resistenza di un servizio speciale per la marina, si fosse posta la questione in termini generali; se, in una parola, l'ordine del giorno avesse detto: Gli osseroaiorii meteorologici della marina faranno parte deil'unica rete generale dello Siato : sarà provveduto dalla Direzione di meieoroloqia alla compilazione del dispaccio mefeorolog ico giornaliero necessario ai naviganti; se, lo ripeto, quell' ordine del giorno fosse stato presentato sotto una forma cosi generica, avrebbe potuto accettarsi da tutti, e la questione della unificazione sarebbe stata senz' altro risolta. Invece la proposta Dorna incontrò talune obbiezioni, e si fu sulle osservazioni dei delegati Magnaghi e Piitei che venne allora combinato un ordine del giorno portante la firma di Becchi, Tacchini e Garibaldi, che, approvato all'unanimità, costituisce la deliberazione presa in risposta al quesito secondo e più sopra testualmenté trascritta. Prima di passare ad altro soggetto' parmi necessario rilevare come il Padre Becchi e il professore Tacchini, sebbene ambidue fossero probabilmente convinti della utilità che vi sarebbe stata di addivenire alla unificazione del servizio meteorologico, pure attenendosi strettamente al mandato della commissione, sostennero più ili tutti gli altri delegati l',opportunità di non, distruggere nulla di quanto già esisteva, ma solo di coordinare tra loro i varii servizii già esistenti, per modo che dall'accordo ne fosse' riescito migliore vantaggio alla scienza..la deliberazione votata sul quesito secondo stabiliva però la preferenza al servizio meteorologico dipendente dal ministero del commercio, e logicamente, per le cose da me già esposte nei precedenti paragrafi, non poteva avvenire il contrario. E l'avere approvata tale preferenza riguardo al quesito secondo implicava il fatto che tutte le altre deliberazioni fossero quindi subordinate alla stessa. Nel quesito quarto, proposto dal ministero, eravi esplicita-

98 , IL SERVIZIO METEOItOLOGICO IN ITALIA. mente contenuta la domanda di stabilire un istituto unico che fosse incaricato della verificazione degli istrumenti. Nel discutere questo quesito fu messa innanzi l'idea di una Direzione generale per la meteorologia;.idea che diede luogo a osservazioni piuttosto animate da parte dei membri della commissione ed a reciproche spiegazioni e schiarimenti che trovarono poi la loro applicazione nella risposta al quesito ottavo del programma ministeriale, risposta che risultò del seguente tenore: Trattandosi di un servizio molto complesso, che deve essere di nominare un governato da un conce ito unico, si propone Consiglio direttivo, formato di meteoroloqisti. presi a preferenea fra i direttori dei principali osservatorii ed 2'stituti meteorologici, le cui deliheraeioni saranno messe in atto da un segretario, coadiuvato dall' opera, di un conveniente personale tecnico, allogando una somma nel all'uopo bilancio dello Stato. Con questa deliberazione veniva così stabilita la creazione di un Oonsiglio direttivo di meteorologia per regolare con un unico concetto tutto ciò che si attiene al servizio meteorologico, per quanto concerne la parte scientifica del medesimo; nel tempo stesso determinavasi rimpianto regolare di questo, ufficio sotto il punto di vista amministrativo. All'anztdetta deliberazione trovasi aggiunta anche una Nota intesa a far vedere come questo Consiglio direttivo "dovesse esercitare tutte quelle funzioni che nelle precedenti risposte ai singoli quesiti erano state affidate.ad una Direzione generale' di meteorologia, -e che quindi esso d'ora innanzi fosse ritenuto siccome l'unico potere dirigente in 'questioni di meteorologia. Come è ben facile rilevare, tutte queste proposte adottate dalla commissione dei delegati dei varii ministeri durante il Congresso di Palermo costituiscono il vero punto di partenza, la base sulla quale venne poi ordinato legalmente e pubblicamente il servizio meteorologico in Italia. 'Ho dovuto perciò rendere esatto conto di quanto si è fatto da quella. commissione, sia perchè si comprenda meglio lo stato attuale della questione, sia per ispiegare i successivi atti del ministero che furono- la conseguenza di quelle proposte accettate all' unanimità, senza

99 IL SERV1ZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 89 riserva da parte di alcuno dei delegati stessi. Le proposte adunque deliberate nel Congresso di Palermo sono perciò avvalorate dal prestigio che circonda una decisione unanime di scienziati in argomenti di scienza. Esaminando però attentamente le risposte date dalla commissione di Palermo ai dieci quesiti proposti dal ministero, e ponderando sulle discussioni avvenute, risultano due fatti, cioè: 1. Che il servizio meteorologico dipendente dal ministero della: marina non godeva presso la maggioranza della commissione di tutto quel favore che pur doveva avere, nè di tutta quella; fiducia che avrebbe dovuto inspirare, mentre invece quello istituito dal ministero del commercio veniva considerato preferibile all'altro; 2. Che la commissione di Palermo aveva adottato, per il migliore andamento del servizio meteorologico in Italia, quelle stesse norme e prescrizioni che dietro proposta della commissione meteorologica del 1863 dapprima, e poi per l'autorevole su ggerimento del Matteucci, quale direttore provvisorio del servizio meteorologico in Italia, 'erano state stabilite per l'ordinamento del servizio dipendente dal ministero della marina.. XIV Il congresso di Palermo, oltre al modo migliore per coordinare i varii servizii di meteorologia esistenti,in Italia, fu chiamato anche a risolvere un' altra questione che si connette con il servizio meteorologico. Il professore Tacchini aveva, poco prima della riunione del Congresso, pubblicata una memoria concernente i molti osservatorii astronomici che si hanno in Italia, il grado d'importanza che dovrebbero assumere, e quindi la loro diversa classificazione. Il ministro della pubblica istruzione credette convenients sottomettere all'esame del Congresso di Palermo anche la que... stione relativa a questo importante argomento. I concetti che informavano il progetto del professore Tacchini furono in gran-

100 , 90 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. parte accolti dalla commissione astronomica di quel Congresso, e quindi messi in atto con il r. decreto 12 marzo 1876 che porta la firma del ministro della pubblica istruzione. In base a tale decreto gli osservatorii astronomici del regno furono divisi in tre classi: alla 3a vennero assegnati quegli osservatorii addetti allo studio dei fenomeni meteorologici, classificando tra questi i due di Parma e di Modena. L'articolo 3 di tale decreto così si esprime: «Questi ultimi (cioè gli osseroaiorii di Modena e Parma) prendono nome di osservatorii meteorologici, e fanno parte di quel complesso di istituti di osservazione coi quali dai mini. steri della pubblica istruzione, di agricoltura, industria 'e com-, mercio, dei lavori pubblici e della marina si provvede all' accertamento e coordinamento dei fenomeni meteorologici.» Con decreti speciali sarà provveduto a determinare la classe dell' Osservatorio del Collegio Romano.» Nei considerando che servono di motivazione a questo decreto si fa cenno esplicito dei processi verbali e delle conclusioni della Commissione speciale riunita in Palermo durante il congresso degli scienziati. Per tal modo si cominciava ad attuare le proposte e,i suggerimenti di quelle Commissioni alle quali il ministero dell'istruzione pubblica aveva dato incarico in quella circostanza di risolvere alcune questioni rimaste sempre allo stato di studio, come appunto era quella del coordinamento da darsi al servizio nostro meteorologico e l'altra sulla classificazione dei nostri osservatorii astronomici. Era quindi naturale che anche le proposte della Commissione composta dei delegati dai quattro ministeri per il coordinamento dei servizii meteorologici dovesse avere una sollecita attuazione. Infatti era già stata incaricata una nuova Commissione nella quale trovavansi rappresentati i quattro ministeri interessati nel servizio meteorologico, allo scopo di proporre il modo migliore per venire a questo coordinamento come.era stato proposto dalla Commis riuniti in Palermo. Fino dal marzo 1876 erasi sione dei delegati formulato il progetto inteso a provvedere a questo coordinamento. Però la crisi ministeriale avvenuta nello stesso mese di

101 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 91 marzo fece ritardare una decisione definitiva in proposito, e solo nel successivo novembre fu emanato il decreto che -metteva in atto tali proposte. Il decreto porta la data del 26 novembre 1876: è firmato dai quattro ministri del commercio, dei' lavori pubblici, della pubblica istruzione e della marina, e stabilisce la nuova fase nella quale è entrato oggidì il servizio meteorologico italiano. Perciò quel decreto ha una speciale importanza, nè posso astenermi dal riportarlo, riuscendo ciò benanco necessario per conoscere lo stato odierno delle cose e valutare le conclusioni di questo mio studio. Ecco il testo del predetto decreto reale: «Art. l. Per sovrintendere alle osservazioni e pubblicazioni attinenti alla meteorologia sono istituiti un Oonsiglio direttivo ed un ufficio centrale di meteorologia.» Art. 2. Il Oonsiglio direttivo sarà composto di non più di otto membri oltre il direttore dell'ufficio centrale, nominati, in ragione d'uno o due per ciascheduno, dai ministri di agricoltura, industria e commercio, della istruzione pubblica; dei lavori pubblici, e della marina, e scelti fra i più insigni cultori della scienza meteorologica.» Art. 3. Il Consiglio direttivo sceglie annualmente nel suo seno il presidente.» Art. 4. Il Oonsiglio direttivo:» Classifica i varii osservatorii esistenti, tenendo presenti le norme del congresso di Vienna del 1873, e fa proposte e dà avvisi ai ministeri interessati, in ordine all' impianto di nuovi osservatorii, alle modificazioni e soppressioni di quelli esistenti;» Determina il numero tl la qualità degli strumenti di cui debbono essere fornite le varie classi degli osservatorii;» Fissa l'orario delle osservazioni, il numero di esse e i metodi a seguirsi, tenuto conto delle esi,genze del servizio principale affidato agli osservatorii;» Stabilisce il tempo e le norme delle ispezioni: le quali, benchè limitate alla parte che si riferisce al servizio meteorologico, pure debbono sempre eseguirsi previe le necessarie intelligenze coi ministeri, da cui dipendono i singoli ufficii;

102 -. 92 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. }) Stabilisce le norme generali per le pubblicazioni a; farsi; dall' ufficio Centrale;, Avvisa a tutti gli altri provvedimenti che possono interessare il progresso della scienza e il buon andamento del aervizio. }) Art. 5. L"Ulficio centrale si compone della meteorologia e di quel personale tecnico che sarà riconosciuto necessario. di un direttore» Il direttore è nominato d'accordo sulla proposta dei ministri di agricoltura; della pubblica istruzione, dei lavori pub-. blici e della marina.»cura l'esecuzione delle deliberazioni del Consiglio direttivo e».il direttore è membro del Consiglio direttivo.»art. 6. L'Ufficio centrale: di quelle che, sulla proposta del Consiglio stesso, ven- gono emanate dai rispettivi ministeri;» Corrisponde coi varii ministeri per tutto ciò che' si attiene al servizio meteorologico;» Per i casi di urgenza è ammessa la corrispondenza diretta con gli osservatorii;» Attende alla compilazione ed alla pubblicazione secondo le norme date dal Consiglio memorie; direttivo delle osservazioni e della }) Fa le proposte per l'acquisto degli strumenti, ed avuta l'autorizzazione per la spesa, provvede all'acquisto, alla verifica ed alla spedizione;» Compila il bilancio;», Presenta al Consiglio direttivo un'annua relazione sull'andamento del. servizio.». Art. 7. Gli Osservatori-i che fanno parte della rete principale italiana sono tenuti:» A fare le osservazioni' nel modo prescritto glio direttivo; trale;» Ad inviare regolarmente dal Cansi- le osservazioni all'ufficio cen-». Ad uniformarsi alle norme che riguardano le ispezioni in conformità di quanto è disposto nell' art. 5, alinea 5

103 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA 93 Art. 8. All'infuori degli obblighi, di cui nel precedente arsicolo, gli osservate.potranno, previa,.ove occorra: autorizzazione dei rispettivi ministeri, fare tutte quelle altre osservazioni che crederanno opportune, corrispondere con altri Istituti scientifici e pubblicare separatamente le' osservazioni stesse...» Art. 9. Rimangono esclusi, senza una, speciale delegazione del Ministero competente, da ogni ingerenza dell' ufficio' centrale tutti quei servizii rivolti a scopi speciali d'istituzione dei varii ministeri, Art. 10. Di tutte le pubblicazioni che si facessero per effetto di quanto è disposto nei due precedenti arti coli, dovrà essere trasmesso un esemplare all'ufficio centrale meteorologico.» Dato a Roma, addì 26 novembre 1876.». L'importanza di questo decreto è tale da riuscire necessario spendervi qualche parola per esaminarlo nella sua forma, nella sua sostanza, nelle conseguenze che doveva produrre. Esso rappresenta un vero ordinamento scientifico e amministrativo del servizio meteorologico, poichè stabilisce la direzione del medesimo e fissa le attribuzioni del Consiglio direttivo,' dell'ufficio centrale e delle varie stazioni meteorologiche. È da osservarsi benanco come dal decreto stesso venga esclusa la Direzione di Statistica da qualunque ingerenza scientifica nel servizio meteorologico, rimanendo questa affidata ad un Consiglio di scienziati e ad un ufficio centrale, affidato pur esso a persona di scienza. Anche le pubblicazioni meteorologiche restano, devolute alla autorità scientifica e pratica del Consiglio direttivo:,ciò non può impedire che la Direzione di' Statistica sia l'ufficio che materialmente faccia stampare le pubblicazioni relative alla meteorologia: ma in base al decreto che sto esaminando,' questo ufficio non ha più la diretta attribuzione scientifica in questo argomento: attribuzione che, prescindendo dalle persone, non poteva certamente spettare a una direzione di carattere affatto amministrativo. Il r. decreto 26 novembre 1876 avrebbe veramente provveduto al riordinamento completo del servizio meteorologico italiano, se nel medesimo non si trovasse l'articolo 9, in base

104 94 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. al quale venne lasciato lo stato delle cose nella primitiva duplicazione. Con le disposizioni di tale articolo si conservarono con la loro completa autonomia, il servizio meteorologico dipendente dalla marina, quello che più specialmente è rivolto a scopi agricoli, quello che per il regime deì corsi d'acqua viene eseguito per cura del ministero dei lavori pubblici, e si lasciava financo in vigore quel servizio istituito presso la Divisione di agricoltura che Ri era' ideato per lo studio analogo a quello dipendente dal ministero dei lavori pubblici. Tutto adunque veniva lasciato nello stato di prima per ciò che riflette l' esistenza di questi servizii meteorologici autonomi. Per conseguenza il vero risultato che si raggiungeva con il decreto anzidetto, nell' epoca nella quale fu emanato, era quello di dare una organizzazione legale e scientifica al servizio meteorologico immedesimato nella Direzione di Statistica, e quello di preparare le basi per una successiva unificazione completa dei varii servizù meteorologici del nostro paese. Ma nel mentre si raggiungevano questi due scopi utilissimi, si veniva pure a creare un altro ufficio centrale di meteorologia, oltre a quello che con lo stesso e identico nome dipendeva esclusivamente dal ministero della marina, e che doveva continuare ad agire per conto proprio, in modo autonomo e indipendente, giusta quanto stabilivasi con l'articolo 9 dello stesso decreto. Un altro fatto importante si rileva dall'esame del r. decreto 26 novembre Come ho già detto, esso porta la firma di quattro ministri: però non indicavasi da chi dovesse dipendere il Consiglio' direttivo, nè tampoco l'ufficio centrale di meteorologia decreto. Questa lacuna e istituito con lo stesso le disposizioni dell'articoio g(), a mio giudicio, possono giustificarsi con il desiderio dei membri della commissione, che aveva preparato quel decreto, di non toccare le suscettibilità dei varii ministeri, attenendosi probabilmente a quelle istruzioni che ciascuno dei delegati avrà ricevuto di certo dai rispettivi dicasteri rappresentati nella commissione stessa. Ad onta però di queste considerazioni che emergono dall'esame del decreto 26 novembre 1876 egli è certo che questo

105 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 95.atto segna un vero progresso nella sistemazione della meteorologia in Italia, preparando la via, purchè lo si voglia, alla 'vera unificazione del servizio medesimo. xv. Il nuovo Oonsiglio direttivo, in base al R. "decreto 26 no -vembre 1876 fu composto nel seguente modo: Padre Secchi, Blaserna; Cantoni, Tacchini, Baccarini, Salvadori, Denea, ' Pittei, Magnaghi. L'illustre padre Secchi venne eletto dal Consiglio a suo presidente, giusta 1'art. 3 del decreto 26 novembre 1876, e -con provvedimento preso di accordo tra i quattro ministri fìrmatarii di questo decreto fu convenuto ai continuare al pro -fessore Cantoni le funzioni di direttore dell' ufficio centrale di meteorologia. Riunitosi il Consiglio direttivo nel marzo 1877 venne innanzi tutto, e prima di ogni altra cosa, provveduto alla que -stione delle ispezioni da farsi nelle varie stazioni meteorologiche. Il professore Blaserna fu intanto incaricato di far co -strurre gli istrumenti campioni. Affinchè le ispezioni si potessero compiere con più solleci -tudine si divise l'italia in tre zone:' ciascuna zona venne affi- -data a due membri del Consiglio direttivo. Per l'italia settentrionale furono designati i professori Cantoni e Denea : per l'italia centrale Blaserna e Piitei ; per le isole Secchi e Tacchini. le provincie meridionali e per Le ispezioni si fecero nei mesi di agosto, settembre e ottobre 1877, e le relazioni sulle medesime 'vennero discusse alla fine del novembre dello stesso anno. Uopo è riconoscere che -se il Consiglio direttivo, appena costituitosi, si accinse sollecito all'opera sua, gli ispettori delegati dal medesimo a visitare' le stazioni meteorologiche compirono con uguale sollecitudine quel mandato con il quale il Consiglio iniziava i suoi lavori. Le stazioni ispezionate furono 63 ; di queste, 1:3 vennero tro-

106 26 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. vate in buone condizioni ; 14 bisognevoli di miglioramento; 6 da doversi ricostruire o da cambiarvi gli istrumenti di osservazione. Nei rapporti presentati dai varii ispettori si trovavano, le descrizioni delle singole località con tutte quelle indicazioni necessarie per formarsi un esatto criterio delle diverse stazioni e dedurre nel tempo stesso il grado di valore da potersi dare alle notizie inviate dalle medesime. In base però al 'decreto del 26 novembre 1876 il Consiglio direttivo da solo non poteva funzionare, avendo di bisogno dell'opera esecutiva attribuita all'ufficio centrale in modo' permanente, e non provvisorio. Con reale decreto del 6 dicembre 1877 firmato dai quattro ministri che avevano sottoscritto quello del 26 novembre 1876, venne stabilito il personale per comporre l'ufficio centrale di meteorologia. L'articolo 2 di questo decreto è inteso a riempiere quella lacuna che fu da me osservata nell' esaminare il decreto organico-del 1876, cioè l'indicazione del ministero dal quale l'ufficio centrale, organo esecutivo del Consiglio dirigente, doveva dipendere. Per verità questa lacuna fu colmata in modo indiretto, perchè non designando esplicita m'ente il ministero dal quale doveva dipendere l'ufficio centrale, si stabilì invece che le spese necessarie alla istituzione dell' ufficio stesso debbano prelevarsi dal bilancio del Commercio. Con ciò evidentemente, senza indi carlo, si intese affidare al ministero di agricoltura" industria e commercio la superiore attribuzione della meteorologia e la dipendenza di quelle autorità che ne rappresentano la direzione e 1'esecuzione in base agli accordi assunti tra i varii ministeri. Il Ministero di agricoltura, industria e commercio venne soppresso con decreto reale del 26 dicembre 1877,. e le attribuzioni sue, a seconda della varia loro natura, furono assegnate transitorio il mi ai diversi ministeri. Durante questo periodo nistro del tesoro, senatore Bargoni, fu incaricato della direzione temporanea dei servizii spettanti al cessato ministero del commercio. In qu-esta sua qualità l'onorevole Bargoni emanò con la data 23 gennaio un regio decreto in virtù del

107 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITA.LIA, 97 quale la meteorologia veniva attribuita al ministero della pubblica istruzione, mentre quella parte del servizio meteorologico inteso alla idrografia fluviale, insieme alle attribuzioni spettanti all'agricoltura, passava sotto la dipendenza del ministro dell'interno. Ma quando nel 1878 venne nuovamente ricostituito il ministero di agricoltura, industria e commercio, sebbene al medesimo non venissero attribuiti tutti quei servizii che teneva precedentemente alla sua soppressione, pure si credette affidargli di nuovo il servizio di meteorologia. Questo fatto fu eseguito con reale decreto, portante la data 8 settembre Giova osservare però che la meteorologia fu assegnata alla sezione Boschi e foreste con l'indicazione: Servizio meteorolo relativa Commissione. qico.e Sebbene non sembri a me opportuno che la meteorologia ab bia a dipendere da un ministero che nulla ha da fare con amministrazione cen le scienze fisiche, nè che formando parte di quel dicastero la si trovi riunita ai Boschi e alle foreste, pure mi piace rilevare come nella ricostituzione di quella irale, il servizio meteorologico sia rimasto intieramente staccato dalla direzione di statistica. Non avevano adunque gran torto tutti coloro che mal volentieri vedevano questo servizio scientifico essere considerato sotto l'aspetto di semplici pubblicazioni statistiche..! Fino dal 1873 il governo del re aveva preso possesso dell'osservatorio del Collegio Romano. Per un rispetto all'insigne uomo di scienza che lo dirigeva, ne venne lasciata la direzione al padre Secchi. Ma per la morte di questo illustre scienziato essendo rimasto vacante il posto di direttore del predetto Osservatorio, fu mestieri nominarne uno, e la scelta cadde sopra un altro illustre uomo, il professore Pietro Tacchini. Dietro tale nomina riuscì facile l'accordo tra i quattro ministeri del commercio, della istruzione, dei lavori pubblici e della marina. per provvedere, in base all'articolo 5 del r. decreto 26 settembre 1876, alla nomina del direttore dell'ufficio centrale di meteorologia; e a tale posto fu appunto chiamato lo stesso professore Tacchini.. Dal ministero della pubblica istruzione vennero-

108 ' IL SERVIZIO METEOROLOGiCO IN' ITALIA. ceduti a quello del commercio i locali dell' Osservatorio del Collegio Romano necessari per l'impianto del servizio meteorologico. Oosicchè dal giugno dello scorso anno 1879 l'ufficio centrale della meteorologia funziona all' Osservatorio del Collegio Romano sotto la direzione effettiva del professore Tacchini. In oggi adunque il servizio meteorologico, dipendente dal ministero del commercio, ha acquistato una forma legale e scientifica passando per le diverse fasi che vennero da me indicate. nei precedenti paragrafi, a partire dal 1 65, della statistica sua istituzione presso la Direzione generale del Regno. epoca della. XVI. Le cose esposte in questi ultimi tre paragrafi servono a far conoscere la trasformazione amministrativa e legale verifi- catasi poco a poco nel servizio meteorologico dipendente dal ministero del commercio. Era quindi naturale clie questa istituzione, assunto il carattere regolare e ufficiale di servizio' pubblico, venisse indirizzata a qualche scopo di utilità pratica. A questo intento erano, da lungo tempo rivolte le cure del ministero del commercio, ben comprendendo che troppo ristretto sarebbe stato il campo di azione e di importanza di questo servizio limitandosi a' pubblicare per decadi le osservazioni meteorologiche di talune città del Regno e raccogliendo così i materiali da servire soltanto per un futuro libro sul clima d'italia. Già in novembre del 1871 il ministro del commercio, con.apposita circolare ai direttori delle stazioni agrarie, li invitava a una conferenza in Roma. Fra gli oggetti che nella medesima si dovevano discutere. accennavasi a quello delle osservazioni meteorologiche per l'interesse agricolo, esprimendosi nei seguenti termini: Non è bisogno che io dica ai signori direttori quale influenza si abbiano sulla vegetazione le condizioni meteorologiche. È desiderio mio che essi esaminino se convenga stabilire

109 . IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. presso tutte o alcune delle stazioni agrarie delle di > meteorologia applicate all'agricoltura. osservazioni Così fu gittata la prima idea di un servizio meteorologico per interesse agricolo, autonomo e indipendente dal servizio, meteorologico che da sei anni funzionava già ufficialmente in Italia sotto la dipendenza del ministero della marina. tentativo rimase senza effett. Portata la Senonchè questo questione dinanzi al congresso dei direttori delle stazioni agrarie, tenuto in Roma il 2 dicembre 1871, non vi incontrò favorevole e accoglienza, fu deciso di non rendere obbligatorie per tutte le stazioni agrarie le osservazioni e gli studii di meteorologia. In tale circostanza l'onorevole Lueeatii, segretario generale del ministero di commercio, rammentava come i due ministeri della marina e del commercio eseguissero già degli studii sulle osservazioni meteorologiche, e come non convenisse disperdere le forze, ma fosse d'uopo lasciare al tempo di stabilire se questo servizio potesse ricevere una direzione scientifica permezzo delle stazioni agrarie. Due anni dopo, nel 1873, il professore Cantoni nel suo rapporto alla Giunta di statistica, presentato nel giugno di quel-.. l'anno, racco mandava esplicitamente di suggerire alle principali stazioni agrarie del Regno di occuparsi anche di osservazioni meteorologiche in vantaggio dell'agricoltura. Nè al ministero del commercio, che' tiene nelle. sue attribuzioni le stazioni agrarie istituite in Italia dal giugno 1870, era difficile attuare i suggerimenti che gli venivano dal professore Cantoni. Cosicchè nel 1875 fu ordinato alle stazioni agrarie di Roma, Milano, Firenze, Caserta, Pesaro, Asti e Gattinara di iniziare le opportune ricerche sulle condizioni termiche e meteorologiche relativamente alla, coltivazione della vite. P er tal mod o alle varie stazioni meteo rologiche che inviavano al ministero del commercio il risultato delle loro osservazioni si aggiunsero anche le stazioni agrarie con scopo definito e pratico nell'interesse agricolo. Epperciò divenne possibile indirizzare più tardi il servizio meteorologico, dipendentedal ministero del commercio, a vantaggio deil'agricoltura, nella

110 100 ll SERV1ZIO METEQROLOGICO IN ITALIA. guisa stessa che quello dipendente dal ministero della marina era rivolto all'interesse dei naviganti. E ciò riusciva tanto più facile a quel ministero, inquantochè dal medesimo dipendono le discipline relative alla agricoltura, e più ancora dacchè il ministero del commercio con indefessa perseveranza ha saputo immedesimare nel suo servizio meteorologico le varie deliberazioni votate nei congressi internazionali di meteorologia, di statistica e di r. gricoltura che SI sono tenuti in Europa da diversi anni. Perciò le prescrizioni emanate dal ministero del commercio alle stazioni meteorologiche, che corrispondevano con lo stesso, rivestivano quel carattere di autorità che pro "iene da una disposizione fondata sulle conclusioni che furono deliberate in consessi internazionali scientifici. E quando nello scorso anno il ministero del commercio ebbe ufficialmente sotto la sua dipendenza il consiglio direttivo di meteorologia e l'ufficio centrale meteorologico stabilito nella capitale del 'regno presso l'osservatorio del Collegio Romano, così ricco di tradizioni meteorologiche per opera dell' illustre padre Secchi, nulla si oppose all'egregio sci enziato, che dirige ora questo ufficio, di far conoscere ufficialmente l'esistenza di un servizio meteorologico in vantaggio della agricoltura del nostro paes.e. Di due parti deve- comporsi un servizio di questo genere: 1. Studiare l'influenza degli elementi meteorologici sulla vegetazione, e viceversa le condizioni di questa per causa dei primi; 2. Trasmettere gli avvisi meteorologici a benefizio dei coltivatori. Il Bollettino di notizie agrarie, che sotto il titolo di Servizio Meteorico-Aqrario fin dal novembre dello scorso anno viene pubblicato per decadi dal professore Tacchini, soddisfa alla prima parte del servizio meteorologico per.i'interesse agricolo. Non credo che fino ad ora siasi soddisfatta alla seconda parte di questo servizio, alla trasmissione cioè dei presagi meteorologici per gli agricoltori. Ciò può dipendere da varie cause tanto amministrative, quanto di organizzazione, quanto scien..

111 IL,SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALJA. 101 tifiche, e fors'ance dal desiderio di attendere che la meteorologia in Italia diventi più popolare, in ispecie nelle campagne, e che se ne conoscano le basi scientifiche per non confondere i presagi di un ufficio meteorologico C<3n le predizioni che ci giungono da oltre Alpi quale effetto di casuali e fortuite combinazioni, determinate alla distanza di più mesi, con indicazioni così estese e generiche da potersi facilmente verificare in qualche località delle ampie zone che esse abbracciano. Vinte queste difficoltà di ordine amministrativo e tecnico, sono certo che avremo pure in Italia gli avvisi.meteorologici.agricoli, dacchè anche gli agricoltori al pari dei naviganti haimo interesse di conoscere la previsione del tempo. Riguardo a questo.argomento il padre Denea, direttore della meteorologia alpina, presentava una apposita relazione al congresso di meteorologia tenutosi in questa città nello scorso anno. I concetti esposti dal padre Densa sono compendiati nelle.seguenti sue conclusioni: «r. Se' si vuole attuare nelle nostre terre italiane il sistema di avvisi meteorologici per l'agricoltura è, pel momento; al tutto necessario che i telegrammi dell' ufficio centrale di meteorologia si comunichino a centri speciali, diretti da persone che hanno pratica della climatologia delle regioni a presiedono e che per conseguenza possono opportunamente interpretare per le medesime il telegramma suddetto.» 2. Le parti d'italia che di presente sono le meglio disposte per l'attuazione di un tale servizio meteorologico-agri-' colo sono appunto quelle che lo' domandano con maggiore insistenza, e cui che ne sentono più urgente il bisogno, cioè il Piemonte, 'la Lombardia e il Veneto......» 3. Affinchè in tutto codesto tratto di terreno i telegrammi meteorologici possano venire convenientemente interpretati, sarebbe mestieri stabilire nel medesimo diversi centri nel modo innanzi abbozzato; e certo non manca?o in quei luoghi persone che presterehhsm la loro opera con disinteresse, con amore e con intelligenza : '.» ",

112 102 IL SERVIZIO METEOROLOGICO in ITALIA. Il servizio degli avvisi meteorologici a vantaggio dell'agricoltura viene applicato in ampia scala negli Stati Uniti del Nord' America. Questo servixio non deve confondersi con quelloche comprende i bollettini trasmessi da New-York in Europa. come presagi del tempo per' i naviganti. XVII. Nel 1867 il ministro del commercio con apposita circolare' si rivolgeva alle prefetture del regno, avvertendole della nomina di una commissione incaricata di studiare 1'idrografia fluviale del nostro paese, e dell' incarico dato alla direzione della statistica di raccogliere tutte le notizie esistenti sopra questo argomento, nonchè di organizzare il servizio delle osserva- zioni necessarie per ra.ggiungere il predetto scopo. Questo Ufficio idrografico, da non scambiarsi con il vero Ufficio idrografico della marina esistente in Genova, organizzò una rete propria di stazioni, ed emanò particolari istruzioni per' le osservazioni idrometriche, pluviometriche e anemometriche, coordinandole con quelle della commissione idrografica fluviale' della Svizzera. Dapprima vennero creati osservatorii nei bacini dell' Arnoe del Tevere, poi nella valle del Po. Oltre 'alle osservazioni plu-, viometriche, questi osservatorii dovevano anche tener conto della influenza che hanno sulle acque, le foreste e i dissodamenti dei boschi. un Bollettinodelle La commissione idrografica pubblicava pure osservazioni che le venivano trasmesse dalle proprie stazioni. Senonchè lo studio del regime idraulico dei fiumi e dei rispettivi loro bacini è per sua natura. di spettanza del ministero dei lavori pubblici che per mezzo di circa 600 idrometri, lungo i corsi d'acqua compresi negli elenchi delle opere idrauliche di prima e seconda categoria, compie osservazioni gior- naliere sulle piene e dei fiumi nell' Italia media e sulle magre superiore. Se questo servizio non rappresentava esattament?

113 - Si. IL SERV IO METEOÌWLOGICO IN ltalia. 103 una duplicazione di quello che SI era creato presso il mimstero del commercio,' certo si è che vi era grande analogia tra i medesimi. Egli è perciò che fino. dal 1873 la Giunta centrala di' statistica manifestava la eonvwienz di coordinare questi due servizii così speciali, anche per evitare l'inconveniente che in una stessa località si fossero trovate ad un tempo due stazioni dipendenti da autorità spettanti a diversa amministrazione. La natura stessa e le aspirazioni del nostro ministero di agricoltura, industria e commercio resero sempre difficili quelle ';iforme che possono avere per effetto di togliere dalla sua dipendenza un qualche ramo di servizio pubblico 'o una qualche attribuzione per quanto estranea sia alla sua amministrazione. Si fu soltanto nel 1878 allorché, dopo l'avvenuta soppressione. del ministero. di commercio, si trattò di ricostituirlo, che venne stabilito doversi togliere dalle nuove sue attribuzioni questa parte del servizio meteorologico che concerne il regime dei corsi d'acqua. Nella relazione che precede i lregio decreto 8 settembre 1878 inteso a ricostituire il ministero del commercio' viene nel seguente modo giustificata una tale ragionevole risoluzione: «Appena Decorre far enno dei motivi per i quali non viene restituito al redivivo ministero il servizio idrografico. Questo servizio, impiantato da pochi anni presso il ministero di agricoltura e commercio, ha pubblicato importanti notizie, accolte dagli scienziati con meritati elogi. Ma scarso di mezzi esso non potè estendere convenientemente la sua azione: e se lo avesse fatto per i fiumi maggiori, avrebbe ripetuto' le osservazioni che sono già raccolte presso la direzione idraulica nel ministero dei lavori pubblici. crede quindi opportuno che tutti i lavori idrografici siano riuniti presso. quel dicastero, che ne ha la maggior parte, ed a cui interessano. specialment e per la difesa dalle inondazioni, e per lo studio dei bacini idraulici.» In base a questa determinazione, il ministero. dei lavori pubblici annovera dunque tra le sue attribuzioni anche quella

114 104 ]L SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. parte speciale della meteorologia che riflette i corsi d'acqua e che si esercita più particolarmente per mezzo di osservazioni idrometriche. Questa è la ragione che obbliga ad accennare il ministero dei lavori pubblici tra quelle amministrazioni che posseggono un servizio meteorologico e non già per il fatto, come accennai in altro luogo che il servizio meteorologico della marina adopera i posti semaforici che dipendono da quel dicastero. I posti semaforici invero sono semplici vedette lungo le coste per il servizio della marina militare e mercantile: nulla può spiegare la loro dipendenza dai lavori pubblici, mentre tutto concorre a dimostrare razionalmente come il servisio semaforico una rappresenti attribuzione esclusiva del ministero della marina. Ciò dissi in altro paragrafo: ma non è male ripeterlo, per il convincimento che io porto sulla necessità di far ritornare quel servizio alla marina Ma dal fatto che i semafori dipendono dai lavori e pubblici che la marina li adopera per stazioni non ne meteorologiche, consegue che quel ministero abbia una qualche ingerenza nel servizio meteorologico della marina. Certo che tra l'amministrazione marittima e quella dei telegrafi del regno dovranno passare gli opportuni accordi perchè un semaforo diventi staaione meteorologica: ma, 'avvenuto questo accordo, il ministero dei lavori pubblici si tiene del tutto estraneo a quanto riguarda il servizio meteorologico affidato 'al semaforo, stesso. Egli è poi' difficile spiegarsi come il concetto lodevole di attribuire al ministero dei lavori pubblici il servizio meteorologico per il regime idraulico dei fiumi, togliendolo da quello d'agricoltura, non abbia fatto sorgere benanco il pensiero di affidare tutto il servizio della meteorologia a un ministero più omogeneo con questa scienza, anzichè riunirlo ai boschi e alle foreste come fece il regio decreto 8 settembre La 1878,. rela del servizio zione che precede questo decreto, mentre parla idrometrico per 1'idraulica fluviale," tace sui motivi che indussero ad attribuire la parte sostanziale della meteorologia al ministero del commercio. E u.guale silenzio venne serbato

115 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 105 dalla Commissione governativa incaricata di esaminare la convenienza di costituire il soppresso ministero del commercio. Se nel settembre 1878 il ministero non credette opportuno completare l'opera sua, ciò non toglie il merito che gli spetta. per avere almeno concentrato in un solo ministero, quello cioè dei lavori pubblici, tutte le 'osservazioni meteorologiche riguarda nti il corso delle acque che dapprima dipendevano da due dicasteri diversi. XVIII. istituiti dall'a Fin qui ho trattato di quei servizii meteorologici zione governativa e dipendenti da qualche ministero. Sarebbe forse conveniente accennare anche alle molte osservazioni meteorologiche che si fanno' in Italia da studiosi privati e da cultori della scienza meteorologica. Però volendo ciò eseguire uscirei dal campo che mi sono proposto, e inoltre potrei commettere involontariamente qualche omissione. Mi basta quindi avvertire come nel nostro paese, per semplièe iniziativa privata, si facciano studii relativi alla meteorologia, e vi abbia amore per questa scienza come lo accennai nel paragrafo IV ricordando le offerte spontanee pervenute alla Commissione meteorologica del 1863 da osservatori privati, che erano pronti a prestarsi alle ricerche desiderate dalla Commissione stessa, offrendosi puranco di acquistare a proprie spese gli istrumenti meteorologici necessarii per un sistema regolarj e uniforme di osservazioni. Presso a.lcune nazioni, come l'inghilterra, la Francia, b. Germania, esistono associazioni private per il progresso degli studii meteorologici. Prendendo argomento da I una circolare del signor Golion, diramata da Londra nel luglio 1861 allo scopo di estendere a una gran parte del continente europeo la mappa meteorologica nella quale aveva raccolto le osservazioni sincrone eseguite in Inghilterra alle ore 9 ant. del 16 gennaio 1851, il Politecnico! dotto' giornale di Milano, espresse il voto perchè i nostri astronomi, professori di fisica! medici e agronomi volessero costituire una Società meteorologica in Italia.

116 . nel 106 IL SEI\.VIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. L'Istituto Lombardo di scienze, lettere ed arti fece esaminare consimile proposta dal professore JJ.lagrini il quale presentò sulla me Iesima un completo ordinamento di osservazioni sincrone da intraprendersi con la cooperazione di molti soci sotto gli auspicii dello stesso Istituto, allo scopo più specialmente di esaminare il clima della.lornbardia. Nella seduta dello aprile 1862 l'1stituto approvava le norme per una Società meteorologica per la Lombardia elaborate da apposita Commissione, della quale era relatore lo stesso professore Magrini. Non mi risulta però che questa associazione siasi poi,costituita in modo definitivo. ' Il padre Denso; quale direttore dell'osservatorio di Monèalieri, cercò con la più lodevole operosità di raggruppare intorno a quel!' Istituto le osservazioni meteorologiche che si facevano in varie località del Piemonte, giovandosi in appresso delle tendenze dimostrate dal Club Alpino ideato nel 1864 da Quintino Sella, che per la politica non abbandonò mai la scienza. Di, questo servizio meteorologico, dovuto alla iniziativa privata, credo opportuno trattare più diffusamente _ successivo paragrafo, atteso il. suo sviluppo, lo scopo al quale è rivolto e il legame che può esservi con gli altri servizii meteorologici istituiti in Italia per opera governativa. Nel 1876 il professore Ragona, direttore del R. Osservatorio di Modena, dopo avere già costituito in quella provincia un gruppo di stazioni meteorologiche, pubblicava un suo progetto per la formazione di una Società meteorologica in Roma, per mezzo di azioni e largizioni private o governative, allo scopo di compilare un Bollettino o Repertorio meteorologico destinato a raccogliere i principali lavori meteorologici esteri. e le memorie originali trasmesse dai membri della società. L'asso.. ciazione doveva inaugurarsi nel 1877 all' epoca nella quale si era stabilito di convocare in Roma il secondo congresso meteorologico internazionale, proponendosi il professore Ragona di far discutere dal.congre'sso lo statuto di questa società. Per gli avvenimenti di Oriente, il congresso meteorologico si riunì soltanto nell'aprile Negli Atti del Congresso non-

117 ' IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 107 mi venne dato trovare che la 'proposta del professore Ragona sia stata esaminata. Un assiduo cultore delle scienze fisiche e astronomiche, il conte Almerico da Schio, aveva nel 1874 stabilito nella provineia di Vicenza una serie regolare di osservazioni in quattordici località, le quali formavano così altrettante stazioni. Volenterosi e intelligenti collaboratori trovò il Conte da Schio nell'opera incominciata dalla. sua iniziativa. Senon erro, alcune di queste stazioni,fanno ora parte della rete meteorologica della Corrispondenea Alpina-Appennina diretta dal padre Densa: Nè questi esempii di privata iniziativa che ho riferiti sono i soli iudizii che servano a dimostrare come in Italia non facciano difetto la tendenza e l'amore agli studii meteorologici. Le varie pubblicazioni dedicate a questioni di meteorologia' confermano bonanco l'interesse che si porta nel nostro paese al progresso di questa scienza. E prima fra tutte per dottrina, per importanza e per il nome del suo autore vuolsi annoverare il Bollettino meteorologico del padre Secchi che oltre agli argomenti di meteorologia trattava benanco quelli astronomici.,a Modena il professore Raçona, a Palermo l'astronomo Cacciatore, a Roma la signora Scarpellini, a Napoli, a Urbino, a Torino, a Milano per opera dei professori Brioschi, padre Ser- I p/ieri, Dorno: direttore del R. Osservatorio astronomico, e abate Capelli, si pubblicavano periodicamente i prospetti delle osser- 'vaziop.i meteorologiche eseguite nelle rispettive città che ho accennato. Anche in Aosta il canonico Carre l dava alla luce pubblicazioni consimili. Il Club Alpino di Torino pubblicava anch'teeso fino dalla sua istituzione un Bollettino, diretto dal professore Gastaldi, con le osservazioni meteorologiche eseguite nel castello del Valentino a spese del predetto Club. Delle pubblicazioni periodiche compilate dal padre Denea parlerò in appresso.

118 108 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. XIX. Quanto esposi nel precedente paragrafo sarebbe "bastante per dimostrare come non manchi da noi quella iniziati va, che. si riscontra presso altre nazioni colte, con lo scope di favorire il progresso della meteorologia all' infuori dell'azione governativa. Senonchè l'italia ha il vanto di possedere anche una istituzione del tutto speciale che per la sua importanza, per la sua estensione, e per l'avvenire che le spetta, onora grandemente il nostro paese, epperciò merita che se ne conosca qualche particolarità. Alludo al servizio meteorologico, che sotto il titolo di Corrispondenza meteorologica italiana atpina-appennina viene diretta da quel valente e dotto professore che è il padre Francesco Densa, direttore dell'osservatorio di Moncalieri presso con l'aiuto del Torino'. Approfittando della privata iniziativa e Club alpino, il padre Denea istituì una ben ordinata rete di stazioni meteorologiche nelle posizioni e sulle alture più importanti. Per dare -una idea meno imperfetta di questo servizio mi valgo di due relazioni dello stesso padre Denea, l'una del 1879 al Presidente del Club alpino italiano, l'altra del 1880' al Congresso internazionale dei Clubs alpini in Ginevra. Questa seconda relazione, della quale parlai nel paragrafo XVI, rispondeva a un incarico dato al padre Densa dal Consiglio direttivo della meteorologia italiana, di trattare, cioè, la questione della meteorologia sulle montagne in base all' articolo 30 del programma per il Congresso tenutosi - in Roma nello scorso anno; Si è' questa medesima Memoria che, con qualche aggiunta e modificazione, venne poi presentata anche al Congresso internazionale dei Clubs alpini in Ginevra., L'Osservatorio meteorologico di Moncalieri ebbe principio nel 18::)9. Le osservazioni meteorologiche che in quell'epoca si eseguivano nel Piemonte Iimitavansi alle stazioni di Ivrea, Aosta, Alessandria, e all'osservatorio di Torino. Essendo queste stazioni indipendenti le une dalle altre, le osservazioni che vi si

119 . Ma IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 109 facevano non avevano alcun nesso tra loro, mancandovì l'uniformità di sistema e la regolarità di metodo. Nel 1865 si iniziò a Cogne, nelle Alpi Graje" per opera Pietro Carrel, la prima stazione meteorologica dell'abate rettore che si trovasse a più di ] 000 metri sopra il livello del mare. Da. quell' epoca le stazioni di montagna, in ispecie dopo il 1871, andarono moltiplicandosi mercè la cooperazione dei Clubs alpini e appennini, con il concorso di benemerite persone, del governo e di pubbliche amministrazioni, e per le cure indefesse del professore Denea che si era fatto il centro attivo e intelligente di questo movimento scientifico' per gli studii meteorologici che dalle Alpi erasi già esteso anche agli Appennini. Nel 1873 stabilivasi la prima stazione meteorologica appennina per opera dell' egregio padre Filippo Cecchi, direttore dell'osservatorio Ximeniano di Firenze, e per incarico della Sede fiorentina dei Clubs appennini. Dal 1865 il padre Denza cominciò a pubblicare il Bollettino meteorologico dell'osservatorio di Moncalieri; e allorchè le stazioni meteorologiche, in relazione con il predetto Osservatorio, crebbero di numero, il Bollettino assunse il titolo più conforme.alla istituzione, della quale è l'organo, di Corrispondenza, cioè, meteorologica italiana delle Alpi e degli Appennini.. N el dicembre dello scorso anno questo servizio contava già 113 stazioni" delle quali 65 alpine, 42 appennine e 6 nelle isole: cosicchè questa istituzione privata, cominciata sotto i più modesti auspicii, è ora cresciuta nel breve volgere di pochi anni per modo da superare in questo movimento progressivo le più ardite aspettazioni. se il numero degli osservatorii è un elemento essenziale nell'organizzazione di un servizio meteorologico, non è il solo, nè basta per rendere importante e seria una consimile istituzione, e darvi quel credito e quella fiducia, senza cui la scienza non può giovarsene. Uno scienziato quale si è il professore Denea, era evidente non si limitasse alla sola quantità, ma eziandio alla qualità dei mezzi che costituivano il servizio affidato alla sua, dire-

120 ' 110 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. zione.. Siccome in I questo mio studio ho più volte accennato all'argomento che concerné la qualità dei mezzi, così parmi necessario riportare le testuali parole del padre Denea per ciò che si riferisce all'ordinamento scientifico del servizio della Corrispondenza meteorologica. «Affinchè tutti i nuovi punti di osservazione, che si sono venuti man mano aggiungendo alla nostra Corrispondenza meteoroloqica; riuscissero fra loro omogenei il meglio possibile, fu sempre, ed è tuttora mio' sistema, di portarmi io stesso sul luogo,,anche più volte dove occorra, per iscegliere la posizione più opportuna pel collocamento degli istrumenti, dando a voce le istruzioni che credo migliori, perchè tutto sia ordinato do- vunque in modo uniforme» Gli osservatori, poi sono per la massima parte persone intel1igenti e' volonterose... Molti tra essi furono addestrati direttamente da me o dai miei colleghi nel maneggio nella lettura degli istrumenti, non che nelle altre osservazioni che sono' affidate alla stima dell'ocehio; e fu loro mostrato il modo di registrare e di trasmettere le fatte osservazioni, e tutto che insomma può riguardare il buon andamento dell'osservatorio,» Per -tal. guisa la Direzione della, Corrispondenza ha un concetto chiaro e completo di ciascun luogo d'osservazione;.» È egli possibile prendere precauzioni maggiori, dal lato della organizzuaione primordiale, quella cioè dei locali e degli osservatori, di quante ne prese il padre Denea? Il sistema adottato, per' quanto concerne gli istrumenti, le ore é i metodi di osservazione, viene in appoggio di quei concetti che ho esposto più volte in questo mio lavoro. Uila delle questioni le più essenziali affinchè le osservazioni meteorologiche presentino una utilità scientifica e possano prestarsi a qualche applicazione pratica, si è quella che le osservazioni stesse s'ieno comparabili tra loro. Per raggiungere tale I scopo il padre Densa stabilì uguaglianza di istrumenti nelle varie stazioni che dipendono dalla sua direzione, e con un con-

121 ' IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA 111 cetto non mai abbastanza lodevole ha voluto che questi istrumenti della Corrispondenza meteorologica fossero conformi a quelli adottati dalla Direzione della Meteorologia italiana. Così pure ha creduto stabilire che anche le ore di osservazione fos dalla suddetta Direzione. È sero quelle stesse g,i.à prescritte forse superfluo aggiungere che presso l'osservatorio di Moncalieri si trovano gli istrumenti campioni sui quali vengono controllati e paragonati tutti gli altri distribuiti alle singole stazioni della Corrispondenea meteorologica. Tutte queste circostanze permettono perciò che questo servizio, senza "trovarsi a dipendere dall'ufficio centrale di Roma, rappresenti un mezzo sicuro per giovare al medesimo, trarre ogni vantaggio da un ordinamento privato che offre ogni garanzia scientifica, presentando omogeneità di lavoro con quanto si fa nelle altre stazioni della rete meteorologica ufficiale del regno. E neppure vengono omesse le frequenti ispezioni: lo stesso illustre direttore dell'osserva a visitare torio di Moncalieri ciascun anno si reca in persona un certo numero delle sue atazioui. venendo così in aiuto con l'opera e con i consigli agli osservatori, i quali ben a ragione meritano il titolo di braci soldati della scienza per le sofferenze e privazioni alle quali vanno incontro, e per la grande, loro abnegazione rimanendo, in ispecie durante l'inverno, in quelle I alte località. Tutto questo sistema di prescrizion i scientifiche e di ne vigilanza costi tuisce un ordinamento ba cessarie precauzioni e sato sopra quelle stesse norme che furono adottate e stabilite dal senatore Matteucci nell'impianto del servizio meteorologico dipendente dalla marina. Sul terreno delle verità scientifiche gli uomini di scienza devono incontrarsi: non è quindi da stupirsi se i nomi di Moiieucci e di Denea si trovarono d'accordo nei metodi seguiti fin da principio dell'ordinamento di due servizii staccati,.ma della stessa natura, e SP, il professore Cantoni non siasi mai stancato di reclamare una base scientifica per quel servizio meteorologico che era gli affidato dal ministero del Commercio. E la base essenzialmente scientifica data al servizio diretto

122 . 112 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. dal padre Denea è uno dei motivi appunto' della importanza. acquistata dalla Corrispondenza meteorologica. Il dotto fondatore di questa istituzione, fidando nello svi Iuppo avvenire della medesima, rivolgevasi a Le Verrier fin dal 31 dicembre 1863 facendogli l'offerta. di inviare giornalmente a Parigi le osservazioni meteorologiche del mattino dall'osservatorio di Moncalieri. Questa proposta però non fu accolta. dall'astronomo francese, che alla domanda fattagli rispondeva. sul Bulletin internaiionai nei seguenti termini: «.. Les dépèches adressées à Paris ne pourraient ètre augmentées a ujourd' hui sans charger le service télégraphique de France d'un travail qu'il ne serait pas raisonnable de réclamer. Mais Mr le professeur Denza peut demander à son Gouvernement à Turin communication du résumé quotidien envoyé par Paris.» U. J. LE VERRIER.» La seconda parte di questa risposta era estranea a quanto proponeva il padre Denea. Si trattava solo di. spedire dall'italia a Parigi il bollettino meteorologico, non di riceverlo dalla Francia. E notisi che in quell'epoca non trovavasi in Italia organizzato ancora alcun servizio meteorologico, poichè in quei giorni appena veniva istituita la Oommissione meteorologica presieduta da Matteucci, della quale parlai nel paragrafo IV. Dal luglio del 1878 I'Osservatorio dì Moncalieri riceve da Firenze il telegramma dell'ufficio centrale meteorologico della manna. La Direzione della Meteorologi a italiana, affidata al professore Tacchini, inserive nelle sue pubblicazioni le osservazioni di tre stazioni mete orologiche spettanti al servizio dell'osservatorio di Moncalieri, attesa la loro particolare importanza, quelle cioè dei posti di Valdobbia, dello Stelvio e del Piccolo S. Bernardo: i due primi sono le stazioni più elevate che esistano in Europa, e tutte tre sono poi in condizioni per riuscire utili alla meteorologia dinamica del mezzogiorno dell'europa. favorevoli

123 IL SERVIZIO METEORO OGICO IN ITALIA. 113 L'utilità di osser azioni meteorologiche nelle alte' regioni dell'atmosfera, mezzo per di stazioni istituite sulle alte montagne, venne ampiamente riconosciuta dal Congresso di meteorologia del L'istituzione adunque di queste stazioni così elevate riesce della più grande importanza sia. per la meteorologia generale, sia per vantaggio di coloro che fanno escursioni sopra quelle montagne non tanto per diletto, quanto per intendimenti scientifici, al quale scopo la Società alpina studia ogni maniera per indirizzare i suoi sooii. Questo servizio meteorologico pubblica: 1. il Bollettino decadico che porta i riassunti per decadi ed esce. alla fine di ogni mese; 2. i riassunti mensi li che si inseriscono nel Bollettino trimestrale del Club alpino e nel Bollettino mensile dell'osservatorio di Moncalieri; 3. i riassunti trimestrali che si stampano tanto nel suddetto Bollettino dell' osservatorio, quanto negli Annali della R. Accademia di agricol tura di Torino, Queste pregevoli pubblicazioni oltre a dimostrare l'importanza di tale servizio, ne fanno anche aumentare il credito. E che il pubblico vegga con soddisfaaione lo sviluppo di questo servizio lo dimostra. il fatto che le spese necessaria per Ie predette pubblicazioui, nonchè quelle per le ispezioni, vengo no somministrate o da privati, o dalle sedi del Club alpino, o dall'amministrazione provinciale di Torino, o dal Heale Collegio Carlo Alberto al quale è annesso l'osservatorio di Moncalieri. Anche il governo incoraggia questa istituzione. Talune stazioni moteorologiche che prima operavano per proprio conto, in modo indipendente, trovarono opportuno, per utile maggiore della scienza, di unirsi spontanee alla rete meteorologica di questo servizio. Cosi fecero le stazioni di Riva (sul Lago di Garda), di Empoli, di Aquila, la stazione del Vesuvio e l'osservatorio Ximeniano di Firenze fondato dal padre Leonardo Ximenes e del quale furono direttori e l'lnghirami l'antonelli delle Scuole' Pie. Questo istituto fin dal 1813 aggiunse alle osservazioni

124 ,. 114 IL SERVIZIO METEOROLOGICO.IN ITALIA, astronomiche anche quelle meteorologichè, e servizio meteorologico di Moncalieri. accentrato nell' osservatorio nel 1874 si unì al Mentre in altri Stati furono i governi che diedero la. spinta e si fecero iniziatori delle stazioni meteorologi che di montagna, da noi invece l'istituzione di queste è dovuta adunque alla iniziativa e al concorso dei privati, secondata e sorretta dai Clubs alpini, che tra i loro socii vantano egregi cultori della scienza meteorologica.. Anche talune pubbliche amministrazioni e lo stesso governo, come ho già detto, coadiuvarono lo sviluppo di questo speciale servizio: ma il concorso maggiore lo ebbe dalla privata iniziativa. Prima di terminare questo cenno che feci del servizio meteorologico diretto dal padre Denea, credo necessario fr» i tanti esempii che potrei addurre riguardo.alla privata iniziativa, citarne uno che si. riferisce' a un egregio mio amico e collega nel Parlamento. Intendo parlare della stazione meteorologica di Boves, presso Cuneo, nel castello Borelli, fondata a cura e a spesa del deputato comm. dotte Barelli Giavanni Battista, già chirurgo primario dell'ospedale Mauriziano di Torino. L'osservatorio di Boves, alto 696 metri sul livello del mare, fu inaugurato il 24 ottobre 1874 alla. presenza del padre Denso: Senonchè per imprevedute circostanze lo si dovette trasportare in altro locale costrutto pure a spese del benemerito deputato Barelli, e precisàmente Sull'alto della sua abitazione, a 608 metri dal livello del mare. Questa stazione ha anche per la sua posizione una speciale importanza. Posta ai piedi delle Alpi Marittime che circondano Cuneo, domina al nord e l nord-est tutto l'altipiano che dalle Alpi 'predette si protende alla pianura del Po, è fiancheggiata dalle Langhe e dalle colline del Monferrato da una parte, 'e colline di Costigìiole e dall' altra dalle di Saluzzo. La suddetta stazione venne.definitivarnente ordinata nel nuovo locale in maggio 1875, e le osservazioni si cominciarono regolarmente con il L" giugno 1875 sotto la direzio e del nipote del dotte Barelli, l'egregio ingegnere G. B. Peileqrini, che si è addossato volontariamente

125 \ IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 115 questo incarico. Oltre. ad avere consacrato a scopo scientifico una parte della sua 'abitazione, il deputato Barelli ha voluto he l'osservatorio fosse a sue' spese arricchito anche di tutti quei mezzi e di tutti quegli istrumenti che sono necessarii per costituire una stazione meteorologica bene ordinata. Questo cenno che feci sull' impianto dell' osservatorio di Boves non mi viene suggerito dal semplice desiderio di rendere.così un lieve tributo,di encomio a un mio- collega nel Parlamento, ma eziandio perchè la fondazione di quella stazione, fatta per iniziativa privata e a spese di una sola persona, 'rappresenta da un lato il favore che in Italia gode la meteorologia, dall'altro quanto si possa ottenere allorchè si voglia. Non crederei poter in alcun modo migliore chiudere questi cenni sul servizio meteorologico diretto dai padre D'enea, se non riportando l'ultimo periodo della Relazione che in data lo gennaio 1879 l'illustre direttore della Corrispondenza meteoroloqica Alpina-Appennina dirigeva al presidente del Club ' Alpino Italiano. «lo nutro speranza (scriveva il padre Denza) che la 80, cietà nostra vorrà continua.re la sua benevola e generosa protezioue che ha accordato finora alla nostra istituzione, e non vorrà intralasciare di sorreggerla in seguito col valido suo appoggio nella lunga e difficile impresa; la quale, anzichè volgere al suo compimento, non è che al principio, epperò abbisogna di e incoraggiamento di conforto.».e da quanto ho esposto fin qui, questo servizio meteorologico merita infatti protezione e appoggio sotto ogni riguardo: ne e a temersi che le società alpine e i privati vorranno negare questo appoggio e questa protezione a un servizio così utile, così bene avviato e diretto, tanto più che il Club alpino italiano per l'indole sua e per il suo scopo è destinato a riuscire di grande vantaggio alla scienza.

126 116 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. xx.. La descrizione dei varii servizii meteorologici esistenti nel nostro paese era necessaria a farsi per conoscerne l'origine, il successivo sviluppo, ]e loro varie trasformazioni, lo scopo infine al quale sono riv..lti. Riesce quindi facile riepilogare adesso queste diverse istituzioni, per potere. in seguito presentare quelle conclusioni che dalla natura stessa dei fatti devono dedursi.. e sono: Tre speciali servizii meteorologici. esistono oggidì in Italia 1. Il servizio che ha per iscopo la trasmissione dei presagi per uso dei naviganti: è diretto dal professore Pittei : dipende dal ministero della marina: ha un ufficio centrale autonomo con sede a Fireuze : le spese per il mantenimento di questa istituzione sono inscritte sul bilancio ordinario della marina. Fu organizzato dal senatore Matteucci in base al decreto reale del 13 dicem- bre I 2. Il servizio diretto in oggi dal professore Tacchini, rivolto più specialmente a vantaggio dell'agricoltura: dipende' dal ministero del commercio: ha un ufficio centrale denominato della meteorologia italiana con sede in Roma al Collegio-Romano, e un (lons.glro direttivo di meteorologia. La sua origine risale alla circolare del 14 gennaio 1865 emanata dal ministero del commercio, direzione generale della statistica: la sua base attuale la si ritrova nel r. decreto del 26 novembre Le spese relative a questa isti tuzione trovansi inscritte nel bilancio del minist,ero di agricoltura industria e commercio. 3. Il servizio meteorologico di montagna diretto dal padre Denea : il suo centro trovasi all'osservatorio di Moncalieri: non dipende da alcùn ministero, nè da qualsiasi autorità governativa: è una quindi istituzione privata, sorretta da privati o da private società. Questi sono i tre servizii effettivamente e regolarmente organizzati a scopi meteorologici speciali o generali. Non faccio

127 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 117 menzione delle osservazioni meteorologiche eseguite nelle Università del regno o in altri istituti pubblici: e neppure delle osservazioni particolari e staccate che possono farsi da cultori,della scie za meteorologica. Non considero infine come servizio strettamente meteorologico quello che dipende dal ministero,dei lavori pubblici, inteso a studiare il regime acqua, essendo una istituzione del tutto speciale suo riscontro in argomenti tecnici di idraulica, e dei corsi "di che trova' il il suo scopo in disposizioni amministrative o legislative, Il servizio meteorologico della marina conta 3D stazioni, compresi i posti semaforici : quello della meteorologia italiana ha 86 osservatorii, e quello diretto dal padre Denea comprende 113 luoghi di osservazione. località tro In complesso adunque vi sono in Italia 234 quali si fanno osservazioni meteorologiche come parte di una rete ordinaria di stazioni. Però talune di queste vansi ripetute, appartenendo a due o anche a tutti tre i servizii meteorologici predetti. Non SI può certamente disconoscere che oltre a duplicazione di servizio, havvi anche uno sperpero di forze e di mezzi. località nelle E qui sorge spo ntanea, evidente, logica la domanda: non sarebbe possibile e utile unificare questi servizii sotto una dire. zione comuné? Non sarebbe possibile eseguire oggi dì quello che inutilmente erasi tentato di fare alcuni anni addietro? Prima di esaminare l'opportunità di queste due domande, devo premettere qualche considerazione rispetto al servizio meteorologico diretto dal padre Denea, e ciò per evitare equi erronee interpretazioni sulla conclusione di questo mio voci o lavoro. Il servizio che ha per iscopo la meteorologia delle montagne non è! come dissi, un servizio ufficiale. Nè qualche concorso da parte del governo per sopperire alle spese del suo sviluppo o del suo mantenimento, può dargli il carattere di una istituzione governativa. Adunque parlando di unificare i varii servizii meteorologici, le mie cousiderazioni non si riferiscono menomamente a questa speciale istituzione: credo anzi che sia

128 .. concetto IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. opportuno mantenerle l'indole sua privata, il suo scopo particolare, le sue' relazioni con i Clubs e alpini, continuarle in scala certamente maggiore quell'aiuto che il bilancio dello Stato può dare a una istituzione scientifica. Cambiando l'indole sua di servizio privato e volontario sarebbe forse a temersi che questa istituzione venisse a distruggersi, anzichè migliorare.,questo servizio ha I poi 'uno scopo ben definito, quello cioè, di studiare la climatologia delle nostre montagne. L'ubicazione delle stazioni di osservazione dev'essere perciò scelta con criterii speciali. Le. ricer he meteorologiche eseguite a altezze notevoli, per riuscire utili, devono venire controllate da altre più basse, situate a poca distanza. La rete meteorologica adunque di questo servizio di montagna richiede, nello stabilirla, condizioni e criterii di versi da q uelli che guidano nello scegliere le stazioni per la rete meteorologica degli altri due servizii che accennai più sopra. Tutto perciò suggerisce a. non comprendere nel di unificazione questo servizio di montagna, quando anche il governo avesse autorità di farlo. Siccome i metodi e le norme con le quali si fanno le osservazioni nelle stazioni del servizio diretto dal padre Denea non sono in sostanza diverse da quelle prescritte dalla, direzione della meteorologia italiana, e trovandosi l'ufficio,di Moncalieri in rapporti continui con quello del Collegio Romano, ne avviene che oltre alla omogeneità nel lavoro, i due uffici possono, sebbene disgiunti, giovarsi scambievolmente. Egli è ben vero che anche le osservazioni intese a scopo diretto dell'agricoltura presentano una differenza con quelle che si fanno per il servizio meteorologico a vantaggio dei naviganti, e che del pari gli avvisi epresagi agricoli sono diversi da quelli per la marina. Da ciò ne viene che la rete di osservazione per il servizio meteorologico della marina esige punti di osservazioni differenti da quelli che devono stabilirsi nell'interesse dell'agricoltura. Ma queste diversità non si oppongono alla unificazione dei due servizii. Infatti se le' stazioni devono essere numerose meteorologiche per il' servizio agricolo e collocate in località,speciali, nella rete sua si possono facil-

129 . dove Ora IL SE RVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 119 mente comprendere e coordinare anche le stazioni.per il servizio della marina, mentre in queste non potrebbero immedesimarsi le stazioni per l'agricoltura. La differenza nelle osservazioni necessarie a ciascuno di questi due servizii non influisce di certo sulla unificazione di direzione nei medesimi: e parimente i presagi per la marina come quelli per l'agricoltura, sebbene stabiliti con criterii diversi, nulla impedisoe he possano partire dallo stesso ufficio centrale, anzi mi sembra più utile che le previsioni complessive e speciali vengano.discusse e compilate da un ufficio solo. Allorchè ho fatto conoscere lo sviluppo e la trasformazione di quel servizio meteorologico che venne istituito dapprima sotto la dipendenza della direzione generale di Statistica, dovetti pure ricordare (Paragrafo XII[) i tentativi fatti dal ministero del commercio per giungere alla unificazione dei varii servizii meteorologici esistenti in Italia la.. questione si rende molto più semplice dacché, prescindendo dal servizio diretto dal padre Denea, non si hanno più se non due ordinamenti speciali che dipendono da due distinti ministeri, ciascuno coli un ufficio centrale. Però esiste un solo Consiglio' direttivo di meteorologia. Questo fatto deve facilitare J maggiormente la questione, la quale in ultima analisi si riduce tuttaa stabilire che questi due servizii vengano tutti dùe accentrati presso un solo ufficio, mentre non si tratta di distruggere nè l' uno nè l'altro dei medesimi, bensì coordinarli tra loro sotto una sola direzione esecutiva. 11 concetto di avere una sola autorità che diriga il servizio meteorologico è sorto fin dal primo momento in cui in Italia si pensò a istituire un regolare ordinamento di osservazioni meteorologiche. Nella nota preliminare al bilancio della marina per il 1862, si parla della nuova direzione generale per il servizio di nautica istituita in allora presso il ministero della marin ; il generale Menabrea, ministro della marina, faceva presentire come quella direzione di Nautica doyesse accentrare anche il servizio meteorologico, dacchè un tale ordinamento non

130 . 120 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN rralia. poteva venire determinato se non da una sola autorità su-. periore. La Commissione istituita nel 1862 dal senatore Matteucci, ministro della pubblica istruzione, per regolare l'ordinamento di Osservatorii meteorologici adottava per prima sua proposta (Paragrafo III) la necessità di fondare in Italia un Osservatorio centrale che imprima a tutti i lavori un carattere di unità e di precisione. Negli studii per l'ordinamento generale della marina com. pilati per ordine del ministro della marina e pubblicati nel 1863 per cura del ministero stesso, trattandosi della organizzazione del. servizio meteorologico, viene esplicitamente emessa.la proposta che tutto questo servizio dehba essere accentrato inun solo ufficio.' L'intiero ordinamento del servizio.meteorologico della marina suggerito dalla Commissione meteorologica. del 1863, e organizzato nel 1865 dal professore Matteucci, si fondava sopra' l'esistenza di un unico ufficio centrale ne.che avesse assunta la' completa direzione. Egli è perciò che avendo in quella stessa epoca comiriciata da parte del ministero del commercio la pubblicazione per decadi di talune. osservazioni meteorologichè, si ebbe timore, non per ispirito di esclusivismo, ma per il migliore interesse della scienza, che,da quella pubblicazione si passasse; poco a poco, all'ord inamento di un secondo servizio meteoro-, logico in duplicazione di quello istituito dalla marina, e indipendente da questo, come appunto è avvenuto. Da questo timore provennero tutte quelle preoccupazioni del ministero' di marina e -del sénatore Matte'ttcci, delle quali ho trattato nel paragrafo V, poichè comp-rendevasi 'fin d'allora l'inconveniente che avrebbe prodotta resistenza in Italia di due servizii analoghi, se non identici, ciascuno eon una propria autonomia e con uno speciale ufficio dir igente. In quell'epoca però non si prevedeva che questo secondo ordinamento dovesse un giorno' acquistare un'importanza generale, e quindi maggiore di quella del servizio organizzato dalia Marina. Nell' aprile del 1872 il professore Messedaglia sollevò, dinanzi alla Giunta centrale di Statistica; la questione di unificare

131 , La il ' IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 121 i tanti osservatorii meteorologici, ordinandoli sotto una sola direzione, e dimostrando come' senza di ciò rimanesse frazionata e dispersa quella attività scientifica che esige invece uniformità e accentramento. Qllesta proposta appresso più di riforma venne in volte esaminata e discussa dalla Giunta di S tatistica, ma nel senso piuttosto di coordinare i va.rii secvizii metoorologici, anzichè di procedere alla loro fusione sotto una sola Direzione, sebbene il professore Oantom: fino dal giugno 1873 per incarico della Giunta stessa formulasse e presentasse 'uno schema di decreto che se fosse stato accettato avrebbe fin da quell' epoca risolta completamente la 'questione. E qu sto concetto di un solo ufficio centrale per la Meteorologia Italiana, il professore Cantoni non, si ristette dal presentar.lo ogni qual 'volta gli si affacciava opportuna l'occasione per farlo. C08Ì lo si vede ripetuto nel rapporto che, quale Delegato al congresso meteorologico di Vienna, sottopone va nell'ottobre' 1873: COdÌ pure lo si ritrova nelle Relazioni.annue.che egli compilava sull'andamento del servizio meteorologico dipendente dal Ministero del ' Commercio.', necessità di una Direzione unica per tutto il servizio meteorologico veniva pure condivisa dall'illustre professore Donati mentre dirigeva l' Ufficio centrale della marina in lfirenze, ed egli la manifestava in una -seduta della Società Geografica poche settimane inna_uzl alla prematura sua fine. Nel paragrafo XIV ho riportato per intiero il regio decreto 26 novembre 1876 che segna, il punto di partenza del nuovo ordinamento dato al servizio della Meteorologia Italiana oggi diretto dal professore Tacchini. Come già osservai, si è l'articolo go di quel Decreto che, escludendo da ogni ingerenza dell'ufficio centrale,di Roma tutti i.serv izii meteorologici istituiti dai varii ministeri, sanzionò la duplicazione oggi esistente di due 6rdiname ti' analoghi con due uffici centrali indipen-. denti tra loto. Senza questo articolo. o, regio decreto del 26 novembre, 1876 avrebbe unificato' il servizio meteorologico e sanzionata l'esistenza di un solo fficio centrale per dirigere tutta la meteorologia in Italia.

132 122 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA., E dacchè ho dovuto parlare nuovamente di questo decreto del 1876 che costituisce la hase del servizio meteorologico che fa capo al Collegio Romano, mi piace avvertire come la meteorologia in Francia trovisi pure regolata sulle stesse basi stabilite dal suddetto decreto. N el maggio 1878, cioè 18 mesi dopo il nuovo ordinamento dato al nostro servizio meteorologico, il ministro della pubblica. istruzione di Francia, signor Bardouo: in un rapporto speciale, pubblicato nel Journal Offìciel, stabiliva nell'osservatorio di Parigi la separazione del servizio astronomico da quello meteorologico. Questa riforma venne poi sancita con apposito decreto dal 'quale riporto le seguenti disposizioni, che panni o,pportuno far conoscere in questo mio lavoro. «La division météorologique dc l'observatoire de Paris forme un service distinct qui prend le titre de Bureau centrai météorologique. Ce service cornprend l'étude des mouvements de l'atmosphère, les avertissements météorologiques aux ports et à l'agriculture, l'organisation cles observatoires météorologiques et des commissions régionales ou départementalès, la publication des leurs travaux et l'ensemble des recherches de météorologie ou de climatologie.» Il est établi près du Bureau ceniral météorologique un conseil composé:.» 1. d'un représentant de chacun des ministères de l'agri- culture et du commerce, des travaux publics, de la guerre, de la marine, des affaires étrangères et de l'intérieur, et de l'administration des Iignes télégraphiques;» 2. de deux délégués du ministère de l'instruction publique;»3. de deux membres de l' académie des sciences;»4. du météorologiste chargé des fonctions de directeur du Bureau centralo -,» Ce conseil donne son avis sur le projet de budget proposé par le directeur, SUI: Ies constructions de bàtiments ou d'instruments destinés aux obsorvafoires -mètéorologiquss ré sur gionaux, l'ensemble des études à poursuivre dans Ies divers établissements »

133 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 123 Non voglio certamente asserire che questo decreto del ministro francese sia stato suggerito da quello che in Italia venne sanzionato el 1876: è però evidente che le due riforme sono e analoghe, che quindi la Francia e l'italia si trovarono di accordo nello stabilire quasi le stesse basi per il loro rispettivo servizio di meteorologia. Nel primo congresso internazionale meteorologico tenuto in Vienna nel 1873, dopo aver preso in esame la parte scientifica che si riferisce alle osservazioni meteorologiche, venne trattata quella che concerne l:ordinamento amministrativo del servizio stesso. Or bene, in quella riunione di scienziati fu, deliberato essere cosa non solo desiderabile, ma da raccomandarsi altamente che in ogni' Stato vi sia un solo Istituto centrale, il quale diriga, coordini e sorvegli tutte le osservazioni meteorologiche e ne pubblichi i risultati. Affinchè non cada dubbio sopra il significato di questo ufficio centrale conviene avvertire come quel congresso così lo avesse definito; «Istituto centrale è lo stabilimento principale, cui lo Stato ha confidato la direzione, il coordinamento e la delle osservazioni meteorologiche del paese.» pubblicazione Tutte le deliberazioni della Commissione dei delegati dai varii ministeri raccoltasi in Palermo nel 1875, mentre in quella città si teneva il congresso degli scienziati, contemplano sempre, in tutte le risposte date ai varii quesiti che formavano il programma delle sue discussioni, la condizione che in Italia vi sia una sola direzione di meteorologia. D'altronde tutte le questioni generali di scienza meteorelogica trattate nei due congressi di Vienna e di Roma, per essere utilmente applicate, domandano di certo la unificazione del 'servizio meteorologico nei singoli Stati sotto una sola direzione. Nè l'opportunità di avere una sola direzione di meteorologia, anzichè tante direzioni autonome quanti sono gli scopi speciali ai quali viene rivolto il servizio meteorologico, è cosa nuova, dacchè fino dal 1834, l'illustre astronomo A.rago nella riunione dell'associazione Britannica tenuta a Edimburgo, proponeva che quella dotta istituzione si facesse promotrice

134 : 124 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. di una rete di osservatorii meteorologici i quali fossero tutti regolati da un concetto comune, e quindi evidentemente dipendessero da una sola direzione. Oramai tutti. gli Stati d'europa, eccettuata la Grecia, posseggono servizio un. meteorologico. Tutti, compresa la Turchia, hanno un solo ufficio centrale: noi invece ne abbiamo due, e questa condizione anormale di cose proviene dal modo con cui si organizzò ed ebbe sviluppo "il servizio meteorologico istituito separatamente dai nostri due ministeri del commercio e della marina. Se l'opportunità di un solo ufficio che presso ogni Stato diriga il servizio metoorologico si rende palese per il migliore andamento degli studii di meteorologia, questa opportunità si manifesta maggiore oggidì, cominciando questa scienza ad acquistare un carattere internazionale e quasi autonomo dall'azione dei rispettivi governi. I progressi della meteorologia, come scienza, fecero oramai sentire il bisogno di abbracciare nelle ricerche una vasta 'estensione di territoriq che esca dai confini geografici di uno Stato, e abbracci la superficie di più Stati. Le conseguenze di queste esigenze scientifiche si traducono in relazioni scambievoli tra gli uffici centrali meteorologici dei varii paesi, e negli accordi per eseguire talune osservazioni di interesse generale, preparando così i materiali adatti allo studio dell'andamento complessivo dei varii fenomeni meteorologici: sullà superficie del globo. La qualità di queste scambievole ricerche venne fissata e accettata per consenso, dai delegati dei varii governi, nel congresso meteorologico di Vienna, e fu tradotta in atto con la nomina di un Comitato internazionale di meteorologia incaricato concerne le relazioni tra i varii Stati di provvedere a tutto quanto 'per la parte che riflette il servizio meteorologico. In questo 'Comitato l'italia era rappresentata dall'illustre professore Cantoni. -Anche nel Congresso tenutosi qui in Roma nello scorso anno fu ripetuta la nomina di questo Comitato permanente, e vennero con maggiori dettagli precisate le sue attribuzioni e stabilito il genere dei lavori che i singoli paesi devono eseguire

135 . IL 'SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 125 nell'interesse generale della meteorologia.' Il professore Cantoni fu pure rieletto nel nuovo Comitato arappresentante il nostra paese. Tutte queste relazioni internazionali, come dissi più sopra, si fanno dal Comitato per mezzo degli uffici centrali meteorologici dei singoli Stati; e questi uffici, giusta speciali raccomandazioni deliberate nel congresso di Roma, devono essere tra loro in continui rapporti e comunicarsi reciprocamente le loro osservazioni. Tutto ciò naturalmente esige la presenza di un solo ufficio centrale. Ma l'italia avendone due, dovranno forse gli uffici centrali esteri, dovrà il Comitato permanente mettersi in comunicazione con ambidue i nostri uffici di Firenze e di Roma? Parmi difficile che ciò avvenga: e avvenendo, l'italia sarebbe la cagione di un maggior lavoro al quale senza plausi-. bile motivo obbligherebbe i paesi esteri. Non avvenendo questa duplicata corrispondenza; è certo che nei rapporti esteri rimane menomata l'importanza scientifica e amministrativa di quello dei nostri due uffici centrali che rimane escluso da queste relazioni internazionali. Per il migliore andamento del servizio meteorologico nel nostro paese, per l'interesse stesso della scienza meteorologica, 'per semplificare i. rapporti internazionali, per togliere una superflua duplicazione di. servizio e di spese, io credo indispensabile che a somiglianza di tutti gli altri Stati si faccia in Italia cessare questa condizione, anormale, e si metta tutta la meteorologia sotto una sola direzione. A raggiungere questo scopo era rivolta la discussione che ebbe luogo alla Camera dei Deputati nel dicembre dello scorso anno, e che indusse il' ministro del commercio, se non ad accettare l'ordine del giorno che era stato proposto dall' onorevole a Bonghi, dichiarare almeno che 'avrebbe preso impegno di studiare 'la questione di accordo con gli altri ministeri interessati nel servizio meteorologico. Ora mi sembra avere ampiamente dimostrato come i due soli ministri della marina' e del commercio abbiano tra le loro attribuzioni un vero ordinamento meteorologico; perciò oggidì

136 IL SERVlZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. gli accordi trovansi di molto, semplificati, riducendosi all'opera. '<li due soli ministri. Ma quale dei due servizii deve immedesimarsi nell' altro ' Q ale dei due uffici centrali deve essere soppresso? Quello di Roma q quello di Firenze? Per me la risposta non è dubbia: il 'Servizio meteorologico della marina deve. immedesimarsi in quello della meteorologia,.italiana, e l'ufficio centrale della marina deve sopprimersi. Dopo il r. decreto 26 novembre 1876 il servizio meteorelogico che trovasi accentrato in Roma nel Collegio Romano ha assunto un carattere generale, mentre a quelle, dipendente dal ministero della marina fu attribuito esplicitamente uno scopo del tutto speciale. È quindi naturale che quest' ultimo servizio venga concentrato nel primo, dacchè lo scopo generale abbraccia benanco quello parziale. Esaminando il decreto predetto, si scorge facilmente come oggi dì venga lasciata ben poca ingerenza ai singoli ministeri riguardo all'andamento del servizio meteorologico dai medesimi dipendente, e come il Consiglio direttivo di meteorologia trovisi rivestito di tutta quella autorità che d.ipprima era devo- Iuta ai varii Dicasteri. Perciò nell' accettare questo accentramento del servizio della marina in quello della meteorologia italiana non havvi certamente' spogliaaione di attribuzioni, come forse poteva ritenersi innanzi che il r. decreto 26 novembre 1876 venisse promulgato e attuato. la scienza meteo Lo sviluppo che da alcuni anni ha preso rologica; l'interesse che per la medesima dimostrano i varii governi esteri; le deliberazioni accettate dai congressi di Meteorologia; le relazioni internazionali stabilite tra i varii Uffici centrali dei diversi Stati; la nomina stessa dell'illustre scienziato alla Direzione dèlt'ufficio centrale di Roma, tutto facilita. la soluzione quale io la suggerisco, e serve maggiormente a. l'opportunità. D'altra parte se vuolsi por mente alle condizioni nelle dimostrarne la necessità e quali oggidì si trova IiI Ministero della Marina rispetto al suo servizio meteorologico, è facile l'accorgersi come questa ammini-

137 . IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 127 strazione abbia oramai difetto di tutti quei mezzi che in principio della istituzione organizzata dal senatore Maiteucei aveva preparato per potere un giorno aspirare' al nobile intento di accentrare nelle sue attribuzioni tutto il servizio meteorologico d'italia. Oggidì è impossibile ritornare sul e passato; a coloro che credessero menomata l'importanza della Marina togliendole il servizio meteorologico si potrebbe sempre rispondere come in oggi non sarebbe neppure conveniente revocare le disposizioni che gradatamente condussero alle condizioni attuali e le cose nello stato in' cui erano nel rimettere Come ebbi occasione di accennare sul principio di questo mio lavoro, l'attuale Ministro della Marina prese qualche parte nell'ordinamento de] servizio meteorologico istituito dal Matteucci. Si ha sempre un attaccamento per quelle istituzioni le quali con l'opera propria o con l'appoggio datovi si contribuì a creare. Perciò se l'attuale Ministro della Marina volesse decidersi nel senso di quanto mi sembra opportuno proporre, nessuno potrebbe al certo ritenere che consimile deliberazione provenga da poco interesse per 'questo servizio, come forse potrebbe dubitarsi se una tale riforma venisse esegui ta da un Ministro che non avess"e mai avuta parte alcuna nel creare I'istituzione stessa. E mentre mi faccio così chiaramente sostenitore di questa riforma, sento l'obbligo, se. mai occorresse, di rendere un altra volta omaggio all'egregio professore Pittei che da sette anni con tanta abnegazione, con tanta inte lligenza, con tanta assi o duità, dirige l'ufficio centrale meteorologico della Marina. L'opera del professore Piitei sarà certo ricordata da molti dei nostri naviganti, che forse ai suoi coscienziosi telegrammi meteorologici 'devono la sal vezza delle loro navi e \ l'avere evi- tato il pericolo di compromettere la vita dei loro equipaggi. Al professore Pittei non deve mancare la riconoscenza della. nostra Marina. Procedendo all'attuazione di questa riforma, si presenterebbe forse la necessità di risolvere benanco un' altra questione: il ministero; cioè, dal quale la meteorologia dovrebbe dipendere. Se si trattasse di organizzare per la prima volta un servizio

138 . generale 128 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA meteorologico crederei partito migliore di 'attribuirlo al ministero della pubblica istruzione, anzichè a quello del com-. mercio, Allorchè questo dicastero aveva le scuole teéniche e quindi un elemento importante per istahilire stazioni meteorologiche: allorchè nessuno pensava di mettere in dubbio la convenienza di conservare a quel ministero.la direiione della Statistica, presso la quale fu per la prima volta iniziato quel servizio che oggi è divenuto la moteorologia italiana: si potevano forse trovare argomenti per dimostrare la convenienza di affidare la meteorologia al ministero del commercio. Ma oggidì le scuole tecniche e di marina mercantile trovansi a dipendere dal inistero della pubblica istruzione; la Giunta nominata per la ricostituzione del ministero del commercio nel suo rapporto dimostrò la convenienza di affidare la direzione di Statistica al ministero dell' interno; perciò mancherebbero ambedue i motivi che in certo qual moldo potrebbero giustificare il fatto di attribuire il servizio llleteorologico al ministero di agricoltura, industria e commercio, non avendo per verità questi rami di pubblica amministrazione alcuna attinenza con un servizio scientifico quale si è quello meteorologico. Se nonchè oggidì non si tratta di creare dalla.base una nuova istituzione e vedere perciò a quale ministero conven-ga meglio assegnarla. Oggidì fa d'uopo invece tenere conto dei fatti compiuti. Bisogna perciò rammentare come da quindici anni il ministero del 'commercio dimostrò sempre il più vivo e efficace interesse per questo servizio. Fu il ministero del commercio che a tutti i Congressi e alle Conferenze meteorologiche fece sempre rappresentare la meteorologia italiana; che promosse la convocazione in Roma del secondo Congresso internazionale di meteorologia; fu quel servizio meteorologico di sua dipendenza prese nei Congressi, per ministero che uniformò il alle varie risoluzioni cui nelle relazioni internazionali si è il ministero del commercio che viene riconosciuto come il dicastero al quale spetti, per attribuzione, la meteorologia generale del nostro paese. I D'altra parte bisogna pur ricordare come durante il pe-

139 ' IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 129 riodo nel quale rimase soppresso.quel ministero, il servizio meteorologico venisse affidato a quello della pubblica istruzione: 'ma quando si procedette alla sua ricomposizione, il ministero della pubblica istruzione si oppose al ritorno dell'insegnamento tecnico al ricomposto ministero di agricol tura, industria e commercio, lasciando invece che la meteorologia venisse staccata dalle proprie attribuzioni. Questa circostanza può far supporre che il ministero della pubblica istruzione non annetta molta importanza al servizio, meteorologico. D'altra parte la questione della dipendenza da un ministero, piuttostochè da un.altro diventa una cosa oggidì secondaria per causa delle disposizioni contenute nel regio decreto 26 novembre ]876. In base a quel decreto, tutta Ìa parte scientifica della meteorologia venne sottratta dall'azione di qualunque dicastero e affidata a un Consiglio direttivo indipendente, essendo composto di scienziati prescelti da varii ministeri. L'organo esecutivo di questo Consiglio si' è l'ufficio centrale, che per essere l'esecutore di un Consiglio indipendente acquista da questo fatto ogni indipendenza dall'aaione burocratica. Inoltre il direttore dell'ufficio' centrale viene nominato con l'accordo e sulla proposta di quattro ministeri: ciò lo' rende indipendente da ciascuno dei medesimi, e lo costituisce un potere autonomo in tutto ciò che concerne la parte scientifica. Al ministero quindi non è rimasta che la sola parte amministrativa,,e quindi poco importa oggidì che questa sia di spettanza di uno piuttostochè di altro, dicastero. Nè è improbabile che queste considerazioni abbiano determinato il ministero della pubblica istruzione a non opporsi al passaggio della meteorologia al ministero del commercio. Rispettando adunque i e t'atti compiuti, tenendo conto di tutte le circostanze che ho esposte più sopra, parmi che in oggi sia cosa più opportuna lasciare il servizio meteorologico al ministero del commercio, anche perchè questa amministrazione è più adatta di qualsiasi altra per mantenere nelle sue attribuzioni un servizio scientifico sotto il solo punto di vista amministrativo.

140 . 160 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. Però rimanendo la meteorologia al commercio, è indispensabile che dessa vi costituisca un ufficio speciale e separato dall'agricoltura, alla quale oggi trovasi annessa, e separato pure dal commercio e dall'industria con cui nulla, ha di comune. Bisogna alla meteorologia dare un carattere indipendente e distinto dalle altre divisioni" di quel ministero, come appunto lo ha la statistica, come lo ha l'economato generale che pure dipendono dal ministero stesso. In oggi per giustificare il fatto di avere riunita la meteorologia alla divisione agricoltnra si potrebbe addurre che lo scopo del servizio meteorologico diretto dal professore Tacchini è più specialmente rivolto a vantaggio agricolo. Ma quando l'ufficio centrale del Collegio [Romano anche la meteorologia marittima e dovesse concentrare in sè assumere così un carattere generale, è evidente che più non regga questo argomento. Credo quindi che quando fosse decisa la soppressione dell'ufficio centrale di Firenze, e il servizio meteorologico della marina passasse all' ufficio centrale di Roma, negli accordi che si prenderanno tra i due ministeri della marina e del commercio, il ministro della marina dovrebbe esigere questa separazione assoluta della meteorologia da qualsiasi altra attribuzione del ministero di commercio, e la. formazione quindi di un capitolo distinto e speciale sul bilancio di quel dicastero per riunirvi tutte le spese che oggi trovansi in alcuni capitoli del bilancio di marina, poichè parmi "opportuno che anche le spese debbano nel bilancio eli un solo ministero. tutte figurare Riepilogando adunque, ritengo necessario: 1. Che il servizio meteorologico della marina venga fuso in quello della meteorologia italiana; 2. Che l'nfficio centrale meteorologico della marina venga soppresso, e che la direzione di tutta la meteorologia in Italia sia attribuita all'ufficio centrale presso il Collegio Romano diretto dal professore Tacchini; 3. Che, quantunque sarebbe più logico che la meteorologia venisse attribuita al ministero della pubblica istruzione,

141 . IL SERYIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 131 dovendo però tenere conto dello stato attuale delle cose, la meteorologia sia lasciata al ministero del commercio; 4. Che presso il ministero del commercio la meteorologia 'costituisca un servizio a parte, separato da qualsiasi altra attrihuzione affidata a quel dicastero; 5. Che tutte le spese inerenti al servizio meteorologico, sulla base del r. decreto 26 novembre 1876 e in conseguenza del passaggio dalla marina alla meteorologia italiana del servizio meteorologico marittimo, vengano positi capitoli s111 bilancio del commercio; 6. Che per conservare al servizio meteorologico tutte inscritte in ap la sua necessaria indipendenza e' autonomia, e imprimergli il carattere generale, nel consiglio direttivo meteorologico continuino a esservi i rappresentanti dei quattro ministeri, cioè del commercio, della istruzione pubblica, della marina e dei lavori pubblici, e che la nomina del direttore dell'ufficio centrale rimanga sempre stabilita di accordo tra i quattro predetti dicasteri. XXI. La proposta di unificare tutto il servizio meteorologico sotto la direzione dell' ufficio centrale di Roma è intesa non soltanto a togliere una superflua duplicazione, semplificando così il servizio, ma tende eziandio a renderlo uniforme e più proficuo alla scienza. Oggidì le osservazioni che sono raccolte nelle stazioni meteorologiche della màrina dopo avere servito alla compilazione giornaliera del telegramma meteorologico rimangono presso l'ufficio centrale di Firenze. La marina veramente non avrebbe neppure i mezzi,per pubblicare tutto il lavoro che viene eseguito nelle stazioni, e d'altra, parte queste pubblicazioni non presenterebbero, in causa dello scopo speciale al quale è rivolto il servizio stesso, tutto quell' interesse che potrebbe giustificare le spese necessarie per renderlo di pubblica ragione.. Invece concentrando al Collegio Romano la meteorologia marittima, questo lavoro delle stazioni di marina rimarrà compene-

142 132 IL SERV1ZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. trato in quello dalle altre stazioni meteorologiche del Regno, e servirà a completare e rendere più importanti quelle pubblicazioni che già si fanno dopochè il professore Tacchini ha assunto la direzione dell'ufficio centrale di Roma. Da questo ufficio infatti, e per opera dell' illustre suo direttore, si ha giornalmente un Bollettino meteorico che presenta le osservazioni delle principali città d'italia, quelle delle più Importanti stazioni della rete austriaca, le indicazioni giornaliere di Pietroburgo ed il telegramma diurno ricevuto dall'osservatorio di Parigi. Ogni decade vi si trovano le osservazioni di quasi tutte le stazioni che appartengono oggidì al servizio meteorologico dipendente dall'ufficio centrale di Roma. Tre volte al mese esce anche alla luce il Bollettino di-notizie agrarie che dopo un riassunto generale sulle condizioni atmosferiche del nostro paese fornisce quelle speciali a più di cinquanta località con le notizie che più particolarmente interessano l'agricoltura del territorio circostante. Questi dati oltre a poter servire di norma nella co mpilazione di un libro sulla climatologia. italiana l'a ppresentano lo scopo al quale oggidì è rivolto il servizio meteorologico affidato al professore Tacchini. La Gazzetta TJlfim:ale del Regno e anche un sunto del taluni altri periodici di Roma pubblicano giornaliero e <li quello per deca.ii delle notizie agrarie, oltre alle osservazicni diurne eseguite all'osservatorio del Collegio Romano Bollettino meteorico In tal une circostanze l'ufficio centrale di Roma comunica pure alla stampa quotidiana i telegrammi dei presagi provenieuti da.ll'ufficio meteorologico del New- York Herald. lo porto ferma convinzione che unificando i due servizii meteorologici queste pubb l icazio ni potranno essere compilate in gu isa da l'i usci re nel te m po stesso di ID::' ggiore vantaggio ai naviganti, di utile alla scienza meteorolo agli agricoltori e gica e di profitto per gli studiosi delle condizioni climatologiche italiane. Il telegramma diurno per i naviganti che oggidì viene compilato dall'ufficio di Firenze dovrà certamente essere continuato, e parrni anzi che negli accordi da stabilirsi tra il dicastero della Marina e quello del Commercio, qualora si

143 IL SERVIZlO METEOROLOGICO IN ITALIA. 133 credesse procedere a questa unificàzione, bisognerebbe determinare in modo formale ed esplicito la continuazione di questi telegrammi, seguendo le norme e le abitudini per la, loro trasmissione che sono oggidì adottate dall'ufficio centrale di Firenze. È però probabile che quando le previsioni venissero fatte nell'ufficio centrale di Roma, il telegramma potrebbe comprendere anche quelle indicazioni che sono di speciale vantaggio per gli agricol tori. Varie questioni che interessano la scienza meteorologica meritano di essere prese in serio esame dalla Direzione superiore di meteorologia. Alcuni di questi argomenti formarono oggetto di studii da parte di coloro che prepararono l'ordinamento dei servizii meteorologici in Italia, 'e in proposito furono anche emanate -talune disposizioni regolamentari atte a preparare i dati necessarii per fare sopra i medesimi una vera discussione scientifica. Ma non tutte le disposizioni emanate vengono osservate da coloro che dovrebbero eseguirle: non tutti gli argomenti scientifici che si attengono alla meteorologia vennero presi nella debita considerazione. Se a tutto ciò riesce difficile provverl ere per causa che i varii servizii meteorologici possono considerarsi autonomi e indipendenti tra loro : se all'osservanza delle prescrizioni emanate non si è pensato provvedere insistendo sulla loro esecuzione, per moti voche un ministero difflcil mente può attendere a questioni così scientifiche, CL me sembra che a questi inconvenienti e a queste lacune verreb be' riparato allorchè i due servizii meteorologici, ora esiste n ti, venissero fusi insieme sotto la direzione di un solo ufficio centrale. I! concorso che la marina può dare alla meteorologia formò tema di discussione e di deliberazioni nelle varie conferenze e nei congressi meteorologici. Le navi che attraversano l'oceano: quelle che sono addette al gran cabotaggio nel Mediterraneo o che viaggiano fuori degli Stretti di Gibilterra e di Suez per i mari di Europa o per l'oceano Indiano, in una parola le navi di una qualche importanza, per i mezzi dei quali sono fornite, posl:sono considerarsi come altrettanti osservatorii meteorologici

144 134 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. sparsi sopra un' ampia superficie. Quindi la meteorologia può trarre un grande vantaggio dalle osservazioni fatte sulle medesime. Nel regolamento sul servizio scientifico della marina, annesso al R. decreto 27 aprile 1865, trovansi stabilite le norme per le osservazioni meteorologiche di bordo e per la tenuta del relativo giornale sulle regie navi in armamento. Giusta le predette disposizioni i giornali,meteorologici di bordo dovevano essere trasmessi all'ufficio centrale del servizio scientifico. Ciò si collegava con l'attribuzione che intendevasi affidare a questo ufficio, concentrando cioè nel medesimo anche la direzione del servizio meteorologico. Ma oggidì l'ufficio a quello creato dal R: decreto 27 aprile 1865, non che venne sostituito ha alcuna ingerenza sulla parte che riguarda la meteorologia. Quindi la trasmissione allo stesso dei giornali meteorologici di bordo non può avere più alcuno scopo nè scientifico, nè pratico. Ignoro se l'invio di questi giornali si faccia in oggi all'ufficio centrale meteorologico di Firenze: non parmi ad ogni modo che dai medesimi si abbia ottenuto qualche vantaggio, dacchè non mi fu dato vedere mai nessuna pubblicaaione in proposito. Ma più che dalle navi di guerra, la meteorologia deve attendersi miglior. concorso dalle navi mercantili, le quali solcando numerose tutti i mari possono di osservazioni meteorologiche. fornire una svariata serie Per verità i regolamenti che concernono la navigazione mercantile contengono qualche prescrizione sul registro vazioni meteorologiche; ma non è tutto quello delle osser che basti. 'I'rattandosi di osservazioni, utili certo alla scienza, ma non indispensabili alla navigazione, non credo si possa nè si debba chiedere di più. Le norme regolamentari per la marina mercantile devono limitarsi a tutto ciò che riflette il migliore andamento della medesima; i regolamenti che la riguardano non possono andare più oltre di quanto si richiegga per la sicurezza delle navi. Non bisogna dimenticare che la marina mercantile' è una istituzione libera, non già governativa. Ad onta che si discorra sempre del vantaggio che dovrebbe ridondare alla

145 . il IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. 135 marina mercantile qualora la si facesse dipendere dal ministero del commercio anzichè da quello della marina, pure il concetto che la marina mercantile sia una istituzione libera e non possa quindi dal governo venire vincolata se non nelle questioni di interesse pubblico, questo cuncetto era stato dimenticato appunto da una istituzione che emana dal ministero del commercio, voglio dire dalla giunta centrale di statistica, quando vi si discuteva l'argomento delle osservazioni meteorologiche di bordo. In quella circostanza volevasi imporre alle navi mercantili l'obbligo di tenere un registro formulato secondo le norme del Maury ed estendere per tale obbligo le sanzioni penali che sono previste dal codice della marina mercantile contro coloro che mancano alle prescrizioni fissate per la tenuta dei registri di bordo. Certamente che il ministro della marina avrebbe l' autorità di emanare o proporre consimili prescrizioni. Ma, quando anche non vi si opponessero altre ragioni, sarebbe egli opportuno il farlo? Oltre l'esattezza nelle osservazioni, affinchè queste riescano proficue, si richiede la fedeltà nelle loro registrazioni. Questa può ottenersi se all'osservatore si lascia la libertà di farle o no; imponendovi l'obbligo, havvi sempre 3 dubitare che le indicazioni sieno state registrate a caso e solo per isfuggire alla sanzione penale. Tale questione venne presa in esame anche dalla commissione riunita in Palermo nel 1875 presso il congresso degli scienziati. Il comandante Magnaghi, appoggiato dal padre Secchi, presentò sopra quest'oggetto una proposta veramente pratica, già in uso presso altre nazioni, la quale rispettando la libertà dei naviganti fosse atta a raggiungere lo scopo nel modo più sicuro. L'ordine del giorno Magnaghi limitavasi a proporre che venissero dati quegli incoraggiamenti che si credessero i migliori, ai capitani mercantili i quali potessero fornire le osservaaioni meteorologiche eseguite durante i loro viaggi. In questo senso parmi si debba considerare una tale questione, che potrebbe meglio risolversi allorchè vi fosse in Italia una sola direzione di meteorologia che, occupandosi seriamente

146 i36 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. di tale argomento, per mezzo del ministero della marina facesseattuare le risoluzioni della conferenza meteorologica di Londra. del 1874, confermate nel Congresso di Boma de Oltre alle osservazioni di carattere strettamente meteorologico, le nostre navi da guerra hanno obbligo di studiare altri fenomeni e osservare altri fatti che si riferiscono anche alla. fisica del mare. Talune di queste osservazioni concernono la nautica e la idrografia; questa specie di dati entra naturalmente nelle attribuzioni dell' ufficio idrografico della marina isti tuito a Genova. Ma quella parte che riflette i feno meni magnetici, l'andamento delle correnti, lo studio delle maree, interessa puranco la direzione di meteorologia. Inoltre i risultati che. si possono dedurre da tutte queste osservazioni si raggiungono più facilmente da un ufficio centrale unico di meteorologia, anzichè dall'ufficio idrografico della marina o da quello specialedi Firenze, i quali non hanno nemmeno il personale sufficiente per eseguire studii di confronto di tanta importanza. L'unificazione delle due reti meteorologiche deve evidentemente produrre qualche economia nelle spese; perciò, senza aggravio del. bilancio, 1'economia potrebbe essere rivolta sia. al miglioramento della istituzione, sia a provvedere l'ufficio centrale di Roma del personale occorrente per l' aumentatolavoro che dovrà affluire a questa direzione unica, emetterla. così in condizioni di fare onor al nostro 'paese sotto l'aspetto della scienza. Nei paragrafi III e VI ho discorso di quanto Isi fece in Italia per compilare un libro sul clima generale della Penisola. Il senatore Maiteucci, pochi mesi prima della sua morte, lamentava che questa pubblicazione non avesse potuto farsi per circostanze di varia natura; il professore Donati, poche settimana innanzi di morire, deplorava pari mente che non si fosse più pensato all'opera sul clima d'italia, nè si sapesse se ne dovesse occupare. Il voto eli questi due illustri scienziati,. manifestato poco prima di scendere nella tomba, potrebbe essere facilmente raccolto e mandato ad effetto quando in Italia tutto il servizio meteorologico si trovasse riunito in una sola direzione. nemmeno ehi

147 . - L'età IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN IT ALIA. 137 Esaminato adunque l'argomento della unificazione dei nostri due servizii meteorologici. sotto l'aspetto di quanto rimanga. ancora a farsi in Italia per il progresso della.meteorologia e di quantopotrebbesi eseguire a vantaggio della medesima, se 'questo concetto di unificazione venisse accettato, tutto Concorre a dimostrare l'alta opportunità 'di fondere i due servizii e di accentrare nel Collegio Romano meteorologia italiana, tutta la direzione della Nel dettare questo mio lavoro mi era prefisso di far corioscere lo storico della istituzione dei varii servizii meteorologici esistenti in Italia, il loro successivo sviluppo e le condizioni, loro attuali, sia per rettificare taluni errori che si fecero strada in proposito, sia per venire a dimostrare la necessità di unificare il servizio. Ho io raggiunto questo duplice scopo I L'Italia nostra per la sua posizione geografica e per' le sue condizioni topo grafiche si trova in caso di potere efficacemente concorrere al progresso della scienza meteorologica, allo sviluppo degli studiì relativi, all' accertamento pratico delle leggi che determinano il dilatarsi delle burrasche. Queste speciali circostanze nelle quali si trova la nostra penisola,' ci mette nell'obbligo.di non defraudare la scienza di quel concorso che può vsnirle da parte nostra. Non tralasciamo adunque di coltivarla; non trascuriamo di incoraggiare coloro che se ne ocpresente ha più tendenza per il concreto cupano. e il positivo, che non per le disquisizioni di scienze fisiche: si attende più volentieri alla discussione di argomenti pratici, anzichè a quella di teorie scientifiche. Ciò è vero: ma è pur vero, nè bisogna dimenticarlo, che gli studii meteorologici hanno non soltanto un interesse scientifico, bensì con le loro applicazioni presentano una utilità pratica giornaliera che non può essere disconosciuta. MALDINI Deputato al P(wlamento..

148 . 138 IL SERVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. RETTIFICAZIONE.!-uglio, Nel paragrafo 1 di questo mio lavoro sul Servizio -meieoroloqico in Italia, parlando dell' applicazione dell telegrafia alle osservazioni.dei fenomeni meteorologici, accennaì alla iniziativa fatta qui in Roma nel 1856 dal signor Fabbri-Scarpellini. A conferma di ciò ho riportato un brano della lettera che n governo pontificio gli scriveva in data -29 luglio Appena pubblicata questa parte del mio lavoro (fascicolo di maggio i880} il padre Gaspare Sianislao Ferrari, professore di astronomia nella Pontificia università Gregoriana, mi rèse avvertito con. lettera diretta alla direzione di questa Rioista; come quel brano fosse incompleto e vi mancasse tutta la parte che si riferisce all'opera del padre Secchi nella questione della telegrafia applicata alla meteorologia. L'omissione era certamente grave, ma non proveniva da me. lo ricopiai quel cenno testualmente da uno scritto del dotto Benedetto Trom peo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale' del Regno, in data 11 giugno 1860, [eppereìò lo ho virgolato. In quell' articolo, che riferiva quanto il governo pontificio scriveva al signor Fabbrinon Scarpellini, havvi alcuno di quei segni convenzionali che dimostrino come lo scrittore abbia omesso qualche inciso o qualche alinea del testo riportato. Non avendo io l'originale del documento, non poteva quindi nutrire alcun sospetto che il brano citato fosse mutilato e incompleto, e vi mancasse proprio tutta la parte che si riferisce all' illustre padre Secchi, tanto più che la signora Scarpellini con lettera 4 agosto 1860, ringraziando il dotto Trompeo per il suo articolo, confermava l'opinione che al solo signore Scarpellini si dovesse la priorità della sua Corrispondenea meieoroloqioa-teleqrafica. lo quindi era in perfetta buona fede nello scrivere di questo fatto. Saputa la verità, mi affrettai a giustificare il mio operato presso il padre Ferrari, che cortesemente lasciò a me la cura di rettificare l'errore nel quale involontariamente sono caduto.

149 , sentimenti N... IL SERVIZIO. METEo.Ro.Lo.GICo. IN ITALIA. 139 E la migliore rettificazìone parmi sia quella di trascrivere per intiero il documento di cui si tratta, ricopiandolo dalla lettera che il padre Ferrari scriveva alla Rivista; «Ministero. del commercio etc luglio 1856.» Avuta in considerazione con qual plauso. sia stata ricevuta presso le colte nazioni d'eurapa la Corrispondenza Me.. teorologica-telegrafica che per cura della S. V. Illma ebbe qui in Rama il suo nascimento ; e guardando. alla malta utilità che può aspettarsene per le scienze, lo scrivente ministro. è venuto nella determinazione di dichiararla, da aggi in poi, Instituzione governativa continuandone ia direzione nel Chmo P. Secchi d. C. di G. e disponendo che debba far.centro nell' ufficio della Direzione del telegrafa qui in Rama.» Se gran parte è davuta alla S. V. per aver pensata pel prima a fondare così bell instituzione e per averno poi can assai amore ed intelligenza curata l'incrementa di. concerto col lodato P, Secchi,' ha per fermo lo. scrivente che Ella varrà proseguire con pari impegno a raccoglieme in b110n ordine i materiali per supplite alle. mancanze che potessero océarrere nel faglia di Rama, ed a continuarne la pubblicaziane nella sua Corrispondenza Scientifica, come le è piaciuta di fare finora. In questa intelligenza lo..scrivente ha il bene di confermarle i della sua distintissima stima.» Della S. V. IllIria,»Devmò Servitore» Il Ministro» G. MILESI.» Confrontando questa documento con il brano da me riportata dall'articola del dott. Trompeo, si scorge carne vi manchi tutta il secondo alinea e un incisa dell'alinea prima che distinsi con carattere corsivo. Le omissioni, carne dissi, concernono la

150 IL S]j;RVIZIO METEOROLOGICO IN ITALIA. parte avuta dal padre Secchi in questo argomento, e io ringrazio il padre Ferrari di avermene -prevenuto, poiché sarei troppo' dispiacente se, lasciando il mio 'lavoro senza rettificazione alcuna, si potesse attribuire a delibe ato proposito la omissione,e quindi fosse in me venuto meno il rispetto vérso.j.' illustre padre Secchi, la cui memoria sarà sempre venerata. da' 'coloro che hanno in, pregio la scienza.. Depu ato MALDINI,al Parlamento.

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152 . Marittima, o o o o :. o o o o o o o: o o o. o o o.- o o L. c o N D I Z IO N I D'A S S O.(HA Z I O NE. La RIVISTA MARITTIMA si pubblica, il 15 di <?g.ni mese, in fascicoli in 8, con litografie, cromolitografie, eliotipie, incisioni, ecc. Tre fascicoli formano un volume. Le associaaioni cominciano sempre al l Gennaio. 11 prezzo di. associazione annuo è il seguente: Regno d'italia o o o o 18 o Europa e Barberia o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o» 25 o Stati Uniti d'amedca» 36 "America Meridionale, Asia, Austra ia.. o».. 42 Per associarsi e per quanto riguarda l'amministràzior.e la spedizione dei fascicoli rivolgersi al Sig. Cav. GAETANO SOMMA, ECONOMO DEL MINISTERO DELLA MARINA. Lettere e plichi alla DIREZIONE DELJ.A BI VlSTA.Ll1 ARITTIMA, ROMA. Nel caso di cambiamento d'indirizzo gli associati sono pregati di darne avviso all' Amministrazione clelia 'Bìvtsta prima dello. di ogni mese, poìohè. da ciò dipende principalmente il pronto e sicuro ricapito dei fascicoli. Sarebbe, per maggior sicurezza, desiderabile che gli associati, soggetti a mutare frequentemente ed improvvisamente dimora durante l' anno, assegnassero un" indirizzo stabile, Prezzo del fascicolo separato I Tipo Bar ra.

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160 servizio meteorologico in Italia

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PAVIA: codice UCEA 139 PAVIA: codice UCEA 139 Parte prima Cantoni Giovanni, 1861: Intorno alle osservazioni meteoriche intraprese a Pavia. Estratto dalla Gazzetta della Provincia di Pavia del 1, 3, 8 maggio 1861. In questo articolo

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