Eco-Consult mette a disposizione delle Aziende

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1 Via Frascineto, 88 - Roma Tel Fax Catalogo Corsi 1 di 36 La Formazione è utile quando si occupa dei problemi quotidiani delle persone che lavorano. La Formazione è efficace quando raggiunge gli obiettivi prefissati e può essere valutata nel tempo. CATALOGO CORSI DI FORMAZIONE A partire dal presente Catalogo si costruiscono percorsi formativi ad hoc Eco-Consult mette a disposizione delle Aziende la propria esperienza e conoscenza per gestire e risolvere problemi complessi nell ambito della Salute, della Sicurezza e del Benessere nei luoghi di Lavoro. Accreditata in Qualità EA35-EA37

2 2 di 36 1 Tutela Ambientale 3 Gestione certificazione ambientale di sistema e di prodotto 4 Inquinamento acustico ed elettromagnetico negli ambienti di vita 5 Scarichi idrici e gestione risorse idriche Aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali 6 Gestione dei rifiuti: aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali 7 Gestione sostanze chimiche: aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali 8 Bilanci ambientali e competenze gestionali delle prestazioni ambientali 9 Sistemi di gestione integrata: qualità, ambiente e sicurezza Il Testo unico in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81 e s.m.i.) 12 Formazione obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del D.Lgs. 106/09 per Dirigenti e Preposti 13 Formazione per Rappresentanti del Lavoro per la Sicurezza (RLS) 14 Aggiornamento per Rappresentanti del Lavoro per la Sicurezza (RLS) 15 Formazione per gli addetti al Primo soccorso aziendale 16 Aggiornamento per gli addetti al Primo soccorso aziendale 17 Formazione per gli addetti alle emergenze Antincendio 18 Sistemi di gestione della Salute e della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SGSL) 19 BS OHSAS 18001:2007 e 18002: Sistemi di gestione della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro 20 Il rischio da Stress Lavoro-Correlato. 21 Il rischio Biologico 22 Il rischio chimico 23 Il rischio Fisico 24 Il rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) 25 Il rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi 26 Rischi legati all uso dei Videoterminali 27 Il rischio incendi e esplosione nei luoghi di lavoro 28 Valutazione e gestione del rischio amianto 29 3 Benessere Organizzativo 30 Benessere Organizzativo. Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni La gestione dei rischi Psicosociali La gestione dei rischi da Stress Lavoro-Correlato La promozione della Cultura della Sicurezza Comunicare la Sicurezza. Strategie di comunicazione efficace in materia di Lavorare insieme 36

3 3 di 36 1 Tutela Ambientale La tutela dell ambiente rappresenta, in una politica di sviluppo sostenibile, un dovere etico, legislativo e un indicatore di qualità.

4 4 di 36 Gestione certificazione ambientale di sistema e di prodotto Il sistema di gestione ambientale ha lo scopo di identificare gli aspetti dell organizzazione legati all ambiente, tenere sotto controllo e monitorare quelli che possono avere un impatto ambientale per ridurne le conseguenze. Conoscenza della normativa vigente in materia ambientale e applicazione dei suoi principi all interno delle specifiche realtà aziendali. Sistemi di gestione ambientale Progettazione e introduzione dei sistemi di gestione ambientale: attività, impegni e tempi di realizzazione, schemi di certificazione e registrazione Norma UNI EN ISO 14001:2004 Tecniche di audit ambientali interne e riesame della direzione Esempio di compilazione di un verbale di audit Esempi di compilazione dei verbali di non conformità Lavoratori 8 ore

5 5 di 36 Inquinamento acustico ed elettromagnetico negli ambienti di vita L'interesse verso l inquinamento acustico ed elettromagnetico ha assunto negli ultimi anni un'importanza crescente legata al contemporaneo e frenetico sviluppo tecnologico diffuso in maniera capillare in ambito urbano. Fornire indicazioni pratiche per la valutazione dell inqui-namento acustico, dell inquinamento elettromagnetico e del loro impatto sull ambiente; INQUINAMENTO ACUSTICO: Normativa di riferimento Valutazione dei rischi da rumore Piani di Zonizzazione Acustica e Piani di Risanamento: normativa di riferimento e stato dell'arte Tecniche di rilevamento e di misura e uso degli strumenti di misurazione. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: Normativa europea, nazionale e regionale in materia di inquinamento elettromagnetico Limiti di esposizione, valori di attenzione e obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalla esposizione a campi elettrici ed elettromagnetici Le onde elettromagnetiche e loro effetti I criteri per la valutazione dell'inquinamento Lavoratori 8 ore

6 6 di 36 Scarichi idrici e gestione risorse idriche Aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali Le norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione della risorsa idrica, sono tutte riportate all interno della parte terza del D.Lgs. 152/06. Questo corso si inserisce in un contesto di forte attualità, affrontando il problema della gestione della risorsa idrica e della tutela delle acque. Fornire gli elementi principali per la conoscenza del funzionamento del Sistema Idrico Integrato; l importanza della risorsa idrica; principali fonti di inquinamento; l acqua di Roma. SCARICHI IDRICI: Normativa di riferimento Natura e classificazione degli scarichi Depurazione delle acque reflue Limiti tabellari e processi autorizzativi Nozioni di base sui bacini idrogeologici RISORSE IDRICHE: Evoluzione normativa Trattamento acque destinate al consumo umano Inquinamento delle acque Problemi connessi alle autorizzazioni agli scarichi i- drici: esempi pratici L acqua di Roma L acqua di Roma Lavoratori 8 ore

7 7 di 36 Gestione dei rifiuti: aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali Dopo due anni dalla sua entrata in vigore finalmente è stata recepita in Italia con il D.Lgs. 3 dicembre 2010, n. 205 la Dir. 98/08/Ce sui rifiuti, che reca molte e importanti novità nella gestione dei rifiuti. Fornire gli strumenti per gestire, in conformità alla vigente legislazione ambientale, i rifiuti prodotti in azienda Elementi di Ecologia e sostenibilità Normativa sulla gestione dei rifiuti Pianificazione e Gestione dei rifiuti: aspetti qualitativi e quantitativi Tecniche di smaltimento Il Catalogo Europeo dei Rifiuti (C.E.R) Quadro delle responsabilità e delle competenze Adempimenti amministrativi Il SISTRI Lavoratori 8 ore 1.1

8 8 di 36 Gestione sostanze chimiche: aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali L'obiettivo è fornire una base tecnica e scientifica necessaria per la gestione e l'uso delle sostanze chimiche nelle aziende, in riferimento al quadro normativo internazionale. Fornire gli aspetti generali per una valutazione dell impatto delle sostanze chimiche sull ambiente. Quadro normativo di gestione delle sostanze chimiche: REACH Differenziazione delle sostanze chimiche Identificazione e valutazione del pericolo per l ambiente Schede di sicurezza secondo il regolamento 453/2010 Regolamento ADR 2011 Tecniche di campionamento: polveri e sostanze organiche volatili (SOV) Lavoratori 8 ore

9 9 di 36 Bilanci ambientali e competenze gestionali delle prestazioni ambientali Acquisire le competenze di base per la predisposizione del bilancio ambientale di un organizzazione e delle relative metodologie di valutazione, definizione di obiettivi e traguardi per il miglioramento delle prestazioni ambientali dell azienda. Fornire un quadro generale sull impatto ambientale Redazione del bilancio ambientale Articolazione del bilancio Gli indicatori Lo schema del Global Reporting Iniziative Consumi di risorse: aspetti tecnici, conformità normativa e aspetti gestionali Impieghi civili dell energia La valutazione del Ciclo di Vita (LCA, Life Cycle Assessment): metodologia oggettiva di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti ambientali Norme ISO 14040:2006 e 14044:2006 Le azioni di miglioramento ambientali e gli interventi di risparmio energetici Lavoratori 8 ore

10 10 di 36 Sistemi di gestione integrata: qualità, ambiente e sicurezza Negli ultimi anni si è assistito alla necessità di integrare i diversi sistemi di gestione per poter incrementare il livello di soddisfazione di clienti e aziende. Grazie ad un sistema di gestione integrato si semplifica la gestione della documentazione, non è più necessario preparare diversi documenti per ogni standard di certificazione, inoltre è assicurato il massimo dell efficienza e dell efficacia riducendo al minimo i costi di esercizio. Fornire competenze tecniche estremamente pratiche nel settore della progettazione e gestione dei Sistemi integrati per la Qualità, l'ambiente e la Sicurezza Normativa di riferimento: ISO 9000, ISO EN e l OHSAS Elaborazione di un sistema integrato contenente gli aspetti di qualità, ambiente e sicurezza Esercitazioni pratiche Lavoratori 8 ore

11 11 di 36 2 Ambienti di lavoro sani e sicuri sono un bene per i Lavoratori e per l Azienda

12 12 di 36 Il Testo unico in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81 e s.m.i.) Secondo gli art. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 il Datore di Lavoro deve assicurarsi che tutti i Lavoratori siano adeguatamente informati e formati in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro con particolare riferimento ai rischi riferiti alle specifiche mansioni. Fornire gli elementi di aggiornamento sui dettami previsti dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Concetti di Rischio, Danno, Prevenzione e Protezione Il sistema legislativo: esame delle normative di riferimento I soggetti del Sistema di Prevenzione: DdL, Dirigenti e Preposti, RSPP ed ASPP, MC, RLS e RLST, Lavoratori Criteri e strumenti per l individuazione dei rischi La valutazione di alcuni rischi specifici: Rischio rumore, Rischio videoterminali, Rischio da Stress Lavoro-Correlato, Microclima e Illuminazione Il Documento di valutazione dei rischi Tutti i lavoratori 8/16 ore

13 13 di 36 Formazione obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del D.Lgs. 106/09 per Dirigenti e Preposti L art. 37 del D.Lgs. 81/2008 sancisce l obbligo di frequentare specifici corsi di formazioni anche ai dirigenti e ai preposti relativamente agli obblighi e alle responsabilità civili e penali, alle criticità che potrebbero insorgere durante l attività lavorativa, dunque in relazione ai propri compiti in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro. Formazione obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del D.Lgs. 106/09 finalizzata ai ruoli organizzativi dei Datori di lavoro, Dirigenti e Preposti. Il corso fornisce a tali figure: indicazioni necessarie per svolgere con competenza i compiti a loro affidati in materia di sicurezza ed ottemperare ai nuovi dettami normativi; indicazioni necessarie per ottemperare al ruolo di controllo dei requisiti delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi delle condizioni di sicurezza del cantiere, delle disposizioni e delle prescrizioni del PSC, del fascicolo di sicurezza e dei POS; conoscenze specifiche per rispettare i nuovi dettami normativi, nelle diverse tipologie: cantieri privati e cantieri soggetti al D.Lgs. 163/06. Dirigenti e Preposti. 16 ore

14 14 di 36 Formazione per Rappresentanti del Lavoro per la Sicurezza (RLS) In ogni azienda, in base al numero dei dipendenti, devono essere eletti o designati uno o più RLS (art. 47, comma 2, D.Lgs. 81/08) che per poter esercitare il proprio ruolo devono ricevere una specifica formazione secondo quanto previsto dall art. 37, comma 10, del D.Lgs. 81/08. Fornire ai RLS l'informazione e la formazione stabilita dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.). Il corso è svolto in collaborazione con gli Organismi Paritetici come previsto dall art. 37 comma 12 del D. Lgs 81/08 i principi giuridici e la legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, i soggetti coinvolti nella prevenzione aziendale, l'individuazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, le misure di prevenzione e protezione le tecniche di comunicazione di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies RLS 32 ore

15 15 di 36 Aggiornamento per Rappresentanti del Lavoro per la Sicurezza (RLS) Il comma 11 dell'articolo 37 del D.Lgs. 81/08 introduce l'obbligo di aggiornamento periodico della formazione dei RLS. Le modalità dell obbligo di aggiornamento periodico sono disciplinate dalla contrattazione collettiva nazionale, ma la durata non può essere inferiore alle 4 ore annue per gli RLS appartenenti ad Aziende che occupano dai 15 ai 50 Lavoratori e a 8 ore annue per gli RLS appartenenti ad Aziende con più di 50 Lavoratori. Il corso intende fornire aggiornamenti sulla normativa vigente e eventuali modifiche e integrazioni in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro. Il corso tratterà in forma sintetica: i principi giuridici e la legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, i soggetti coinvolti nella prevenzione aziendale, l'individuazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, le misure di prevenzione e protezione le tecniche di comunicazione di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies RLS 4 ore (per aziende che occupano fino a 50 dipendenti) 8 ore (per aziende con oltre 50 dipendenti)

16 16 di 36 Formazione per gli addetti al Primo soccorso aziendale Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. obbliga il Datore di Lavoro e/o i dirigenti delegati a designare preventivamente i lavoratori incaricati ad eseguire le operazioni di primo soccorso in caso se ne verifichi la necessità. Il corso per gli addetti al Primo Soccorso nello specifico è disciplinato dall art. 45 del D.Lgs. 81/08 che rimanda al D.M. 388/03. Tale decreto classifica le aziende in 3 gruppi a seconda del numero di lavoratori, della categoria di rischio INAIL e di altre caratteristiche definite dall art.1. A seconda del gruppo di appartenenza (A, B o C) la durata del corso varierà. Acquisizione della formazione necessaria per adempiere all obbligo di formazione previsto per gli addetti al Primo Soccorso ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. (artt. 37 e 45) e del Decreto Ministeriale 388/03 (art. 3 comma 1). I contenuti tratteranno le istruzioni teoriche e pratiche sull attuazione delle misure di primo intervento e l attivazione di interventi di primo soccorso. Nello specifico si presenteranno: Tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del S.S.N. Tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute. Tecniche di primo soccorso nella sindrome di insufficienza respiratoria acuta. Tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Tecniche di tamponamento emorragico. Tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato. Tecniche di primo soccorso in casi di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici. di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Addetti primo soccorso. 16 ore per aziende di gruppo A - 12 ore per aziende di gruppo B e C

17 17 di 36 Aggiornamento per gli addetti al Primo soccorso aziendale L art. 3 comma 5 del D.M. 388/03 prevede che i lavoratori designati al Primo Soccorso devono frequentare un corso di aggiornamento ogni 3 anni. Aggiornamento sulle conoscenze necessarie per adempiere all obbligo di formazione previsto per gli addetti al primo soccorso ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. (artt. 37 e 45) e del Decreto Ministeriale 388/03 (art. 3 comma 1). Aggiornamento sulle conoscenze teoriche e pratiche volte a formare in maniera completa i lavoratori designati al pronto soccorso di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Addetti primo soccorso. 6 ore

18 18 di 36 Formazione per gli addetti alle emergenze Antincendio Il Datore di Lavoro designa preventivamente i lavoratori addetti alla Squadra Antincendio secondo gli art. 18 e 43 del D.Lgs 81/08. Ciascun lavoratore addetto alle emergenze antincendio secondo l art. 7 del D.M. 10 marzo 1998 che riceve un rimando dall art. 46 del D.Lgs. 81/08, deve frequentare uno specifico corso di formazione che si differenzierà nei tempi secondo la classificazione di rischio dell Azienda. Il corso si prefigge di formare gli addetti alla prevenzione antincendio e alla gestione delle emergenze in modo completo e aggiornato, fornendo sia conoscenze teoriche che capacità pratiche al fine di saper attuare le misure di primo intervento sul luogo di lavoro Normativa di riferimento L incendio e la prevenzione incendi La protezione antincendio e le procedure da adottare in caso di incendio (evacuazione e esodo) Esercitazioni pratiche di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Addetti alle emergenze Antincendio 16 ore (per aziende classificate a Rischio Elevato) 8 ore (per aziende classificate a Rischio Medio) 4 ore (per aziende classificate a Rischio Basso)

19 19 di 36 Sistemi di gestione della Salute e della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SGSL) Il D.Lgs. 81/08 definisce esplicitamente un modello di gestione e controllo che possa prevenire i rischi sui luoghi di lavoro (art. 30). L introduzione di un SGSL porta alla definizione delle modalità per individuare, entro la struttura aziendale, le responsabilità, le procedure, le prassi, i processi e le risorse per costruire, attuare, riesaminare e mantenere attiva la Politica della Sicurezza. I vantaggi di una politica attiva della Sicurezza, in termini di: - maggiore controllo su incidenti e infortuni, - minori costi della prevenzione, - migliori capacità dell azienda di stare sul mercato. Acquisizione dei principi innovativi dei Modelli di organizzazione e di gestione ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Aspetti normativi tra D.Lgs 81/08 e D.Lgs 231/01 La politica della sicurezza e il miglioramento continuo: principi base del SGSL Implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza sul lavoro: criticità e vantaggi aziendali. SGSL e modelli organizzativi: una prospettiva integrata con i sistemi di gestione della Qualità e dell Ambiente. ASPP, RSPP, Datori di Lavoro, RLS, Preposti, Dirigenti della Sicurezza, operatori della Sicurezza 8 ore

20 20 di 36 BS OHSAS 18001:2007 e 18002: Sistemi di gestione Salute e Sicurezza sul lavoro La specifica OHSAS e Linee Guida che l accompagnano (OHSAS 18002) prevedono una serie di attività volte alla certificazione del sistema di gestione della Salute e (SGSSL) e alla promozione della Cultura della Sicurezza attraverso processi partecipati e collettivi. Si tratta, dunque, di una certificazione il cui scopo è quello di promuovere all interno delle organizzazioni: - la prevenzione della sicurezza dei lavoratori consentendo alle aziende di ottenere risultati positivi nel controllo dei propri rischi; - la formulazione di obiettivi e politiche a favore della SSL, secondo quanto previsto dalle normative vigenti e in base ai pericoli ed ai rischi potenzialmente presenti sul posto di lavoro. Il corso ha lo scopo di fornire le conoscenze, le competenze e le metodologie utili alla costruzione implementazione di un SGSSL secondo le norme BS OHSAS Normativa di riferimento, Standard BS OHSAS 18001:2007, Miglioramento continuo: implementazione del sistema, Dall adempimento alla gestione: responsabilizzazione, prevenzione e partecipazione I Modulo Analisi delle fonti normative sulla Sicurezza e Igiene del Lavoro OHSAS 18001: Scopo - Termini e Definizioni - Elementi del sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro Confronto e integrazioni tra D.Lgs. 81/08 e norma OHSAS II Modulo Il ciclo di Deming: il Miglioramento continuo Dalle procedure alle prestazioni : istruzioni operative - Politica di SSL - Pianificazione - Implementazione - Monitoraggio e correzione - Riesame della gestione Cultura della Sicurezza: dalla reazione alla prevenzione Formazione, consapevolezza e competenza Comunicazione, partecipazione e consultazione L Audit: dal controllo all efficacia del sistema ASPP, RSPP, Datori di Lavoro, RLS, Dirigenti, Preposti, RSGSSL 12 ore

21 21 di 36 Il rischio da Stress Lavoro-Correlato. Aggiornamenti alla luce delle indicazioni del 17/11/2010 della Commissione consultiva Il corso affronta il tema dei rischi da Stress Lavoro-Correlato, occupandosi sia degli aspetti normativi che degli aspetti metodologici di intervento. Secondo un ottica di integrazione e partecipazione si parte dal presupposto che il RSPP, insieme al Datore di Lavoro, svolge una funzione di garanzia e di tutela dell incolumità psico-fisica dei Lavoratori. Valutare il rischio da Stress Lavoro-Correlato significa occuparsi di aspetti organizzativi legati al Contesto e al Contenuto del lavoro. Si tratta, quindi, di occuparsi di persone e in particolare di sostenibilità, tra prevenzione, salute dei lavoratori e produttività delle organizzazioni. Acquisizione di procedure e metodologie sulla valutazione dei rischi da stress lavoro correlato secondo le indicazioni della Commissione Consultiva del 17 nov Rischio da SLC: esame della normativa di riferimento Individuazione degli elementi più importanti da tenere presenti nella valutazione dei rischi da SLC: coinvolgimento del management e dei lavoratori, eventi sentinella, elementi relativi al Contenuto e al Contesto del lavoro. Il monitoraggio e il miglioramento continuo; Valutazione approfondita: il benessere organizzativo come modello di lavoro ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori. 8 ore

22 22 di 36 Il rischio Biologico La protezione da agenti biologici è regolata dal Titolo X del D.Lgs. 81/08. Le norme contenute si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici. Gli agenti biologici sono classificati in quattro gruppi, per rischio crescente di infezione. Gli obblighi del datore di lavoro e le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori sono condizionati dalla differente patogenicità dei microrganismi Individuare e valutare i rischi biologici presenti nel luogo di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08, Titolo X Aspetti normativi specifici relativi al rischio biologico; Cenni di biologia batterica e virale, La malattia infettiva: le vie d ingresso degli agenti biologici; Classificazione degli agenti biologici secondo il D.Lgs. 81/08; La riduzione del rischio biologico: interventi di protezione e prevenzione, la vaccinazione, regole di comportamento; Indicazioni necessarie e strumenti pratici per la corretta valutazione del rischio. ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori. 8 ore

23 23 di 36 Il rischio chimico La protezione da sostanze pericolose e nello specifico dagli effetti di agenti fisici è regolata dal Titolo IX, Capo I, del D.Lgs. 81/08. Le norme contenute si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti chimici. Per agenti chimici si intendono tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli che nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato. Acquisizione di metodologie e strumenti operativi per la valutazione del rischio chimico ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Aspetti normativi e concetti generali Agenti chimici e rifiuti pericolosi Etichettatura, frasi R e frasi S La scheda di sicurezza Le regole per lo stoccaggio e la conservazione, la movimentazione e manipolazione dei prodotti chimici Uso dei D.P.I. Regole per lo stoccaggio e la movimentazione dei recipienti Indicazioni necessarie e strumenti pratici per la corretta valutazione del rischio. ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori. 8 ore

24 24 di 36 Il rischio Fisico Rumore, Ultrasuoni, Infrasuoni, Vibrazioni, Campi elettromagnetici, Microclima, Atmosfere iperbariche La protezione da agenti fisici è regolata dal Titolo VIII del D.Lgs. 81/08. Le norme contenute si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti fisici. Acquisizione di tecniche e pratiche strumentali per la valutazione del rischio fisico. Le norme di riferimento Esposizione a rumore (Capo II) Esposizione a vibrazioni meccaniche (Capo III) Esposizione a Campi Elettromagnetici (CEM) (Capo IV) Esposizione a Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) (Capo V) Microclima Metodi di misura Valutazione del rischio Misurazione dell esposizione I dispositivi di protezione individuale ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori. 8 ore

25 25 di 36 Il rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) Dal 26 aprile del 2010 è entrato definitivamente in vigore il Titolo VIII, Capo V, D.Lgs. n. 81/08 relativo alla protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali. Con questo provvedimento il Legislatore norma un settore che mai prima d ora era stato soggetto a particolare attenzione, se si esclude la necessità di adozione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) in particolari tipologie di lavorazione (saldatura, lavorazione di metalli liquidi, ecc.). Normativa in materia, chiarezza su quali radiazioni ottiche artificiali ricadono nel campo applicativo del Titolo VIII, Capo V, effetti biologici e metodologia di misura e calcolo. Individuare e valutare le radiazioni ottiche artificiali (ROA) presenti nel luogo di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08, Titolo VIII, Capo V. Normativa italiana e norme tecniche (UNI e CEI) associate; Definizione fisica di radiazione ottica coerente ed incoerente; Effetti biologici delle ROA per l occhio e la cute; Identificazione e valutazione dei rischi; di misura e calcolo; Prove pratiche con spettroradiometro. ASPP, RSPP. 4/8 ore

26 26 di 36 Il rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi Il D.Lgs. 81/08, Titolo VI, chiarisce cosa si intende per movimentazione manuale dei carichi, quali rischi comporta e quali disposizioni debbano essere rispettate per assicurare lo svolgimento del lavoro in condizioni di sicurezza. Il datore di lavoro, deve assicurare una formazione e un addestramento adeguati in relazione ai rischi lavorativi e alle modalità di corretta esecuzione delle attività. Si intende fornire le conoscenze necessarie e le indicazioni metodologiche volte a garantire la corretta gestione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi al fine di poter pianificare le opportune misure di prevenzione Gli effetti sulla salute I principi della prevenzione Caratteristiche del carico Lo sforzo fisico richiesto Le caratteristiche dell ambiente di lavoro Le esigenze connesse all attività I metodi di valutazione Cosa fare per diminuire i rischi La sorveglianza sanitaria ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori 8 ore

27 27 di 36 Rischi legati all uso dei Videoterminali Il Titolo VII del D.Lgs. 81/08 ha come campo di applicazione della normativa sui videoterminalisti, individuando come tali i lavoratori che utilizzano un'attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico o abituale per almeno 20 ore settimanali. Per tali lavoratori la legge impone ai datori di lavoro particolari obblighi tesi a prevenire specifici potenziali fattori di rischio che riguardano: la vista, la postura e l'affaticamento fisico e mentale, l'ergonomia delle postazioni di lavoro, l'igiene ambientale e il microclima, la sorveglianza sanitaria, l'adeguamento alle norma dei posti di lavoro e il regime delle pause. Gli articoli 36, 37 e 177 del D.LGS 81/08 e s.m.i. impongono al DL di formare e informare adeguatamente i videoterminalisti in particolare sui rischi correlati all uso del videterminale. Il corso vuole fornire a tutti i lavoratori, ai preposti e ai dirigenti della sicurezza, le conoscenze di base sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro in applicazione alla normativa vigente e per il corretto utilizzo dei videoterminali. Aspetti normativi relativi all uso del videoterminale in azienda Obblighi del datore di lavoro e dei lavoratori I rischi al videoterminale e come prevenirli Ergonomia della postazione al videoterminale Illuminazione e microclima Sorveglianza sanitaria ed effetti sulla salute del videoterminalista Esercizi e ginnastiche preventive Stress lavoro-correlato e uso dei videoterminali ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori 8 ore

28 28 di 36 Il rischio incendi e esplosione nei luoghi di lavoro La protezione da atmosfere esplosive è regolata dal Titolo XI del D.Lgs. 81/08. Ai fini del presente Titolo, nell art. 288 si definisce «atmosfera esplosiva» una miscela con l'aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri. Il rischio incendio e le misure preventive sono invece regolamentate dal sistema di sicurezza antincendio secondo quanto previsto dal D. M. 10/03/1998. Fornire conoscenze sui principi e le metodologie di analisi della sicurezza antincendio secondo il DM 10/03/98 e sui rischi esplosione secondo il Titolo XI del D.Lgs. 81/08. Integrare gli aspetti tecnici, organizzativi e metodologico relazionali della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro, in base a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e dal D.M. 10 marzo 1998, e per le atmosfere esplosive, in base a quanto previsto dal Titolo XI del D.Lgs. 81/08 e dalle Direttive ATEX. SICUREZZA ANTINCENDIO NEI LUOGHI DI LAVORO Criteri generali di prevenzione incendi secondo il DM 10/03/98 Vie di uscita di emergenza in caso di incendio Misure la per rivelazione e l allarme in caso di incendio Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi Estintori, criteri di distribuzione e di utilizzo Collaudo e manutenzione degli impianti antincendio Segnaletica di sicurezza antincendio Piani di emergenza e squadre antincendio VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPLOSIONE secondo il titolo xi del d. lgs. 81/2008 (dir. atex 99/92/ce) Valutazione degli inneschi efficaci Impianti elettrici come sorgente di innesco Mitigazione degli effetti di un esplosione Misure di sicurezza per la riduzione della probabilità di insorgenza degli incendi e delle esplosioni Documento di valutazione sulla protezione contro le e- splosioni ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori 8 ore

29 29 di 36 Valutazione e gestione del rischio amianto Le nuove disposizioni hanno innovato e ammodernato la normativa di tutela dei lavoratori professionalmente esposti: cambiano i valori limite di esposizione, sono definiti i requisiti dei laboratori per l effettuazione delle misure, qualsiasi attività di demolizione e di rimozione può essere effettuata esclusivamente da imprese iscritte all albo dei bonificatori, la normativa sulla sorveglianza sanitaria è completamente modificata. Si intende fornire una chiave di lettura dell'attuale quadro normativo e degli aspetti tecnici con particolare riguardo agli obblighi per i datori di lavoro di imprese che operano in strutture edilizie o impianti contenenti amianto. ASPETTI GENERALI, SANITARI E ANALITICI Caratteristiche ed usi delle fibre di amianto Effetti sulla salute Metodi analitici e valori limite IL NUOVO QUADRO NORMATIVO Novità introdotte dal D.Lgs. 257/06, dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Il divieto di impiego La tutela dei lavoratori La tutela dell ambiente: aria, acqua, rifiuti I disciplinari tecnici I piani regionali Obblighi dei vari soggetti Il nuovo sistema sanzionatorio GLI INTERVENTI DI BONIFICA I metodi di bonifica La bonifica delle coperture in a- mianto-cemento La bonifica di altri manufatti in amianto-cemento La bonifica dei pavimenti in vinilamianto La bonifica degli impianti e le tecniche di glove-bag La bonifica dei materiali friabili La bonifica dei siti dismessi ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori 8 ore

30 ALLEGATO 30 di 36 3 Benessere Organizzativo...il modo con cui l organizzazione nel suo insieme funziona, il suo significato per chi ci lavora, in che grado consente all individuo e ai gruppi di esercitare la loro responsabilità per la propria salute (International Committee on Occupational mental Health)

31 Benessere Organizzativo 31 di 36 Benessere Organizzativo Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni Proposto nel 1981, il termine benessere sul luogo di lavoro indica non solo l assenza di malattia o infermità, ma tutti quegli e- lementi fisici e mentali che, essendo direttamente correlati alla sicurezza e igiene sul lavoro, possono influenzare la salute dei lavoratori (Avallone, Bonaretti, 2003). Questo approccio integra gli aspetti fisici, psicologici e sociali, ed individua nel contesto organizzativo stesso la principale fonte di rischi per il benessere psicofisico dei lavoratori. Sviluppare conoscenze e competenze sulla gestione dei rischi psicosociali e sulle pratiche di gestione organizzativa allo scopo di attivare interventi volti alla promozione della qualità della vita lavorativa. Moduli Didattici 1. La gestione dei rischi psicosociali 2. La gestione del rischio da Stress Lavoro-Correlato 3. La promozione della Cultura della Sicurezza 4. Comunicare la Sicurezza 5. Lavoro di squadra di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori

32 Benessere Organizzativo 32 di La gestione dei rischi Psicosociali I rischi psicosociali lavoro-correlati riguardano alcuni aspetti della progettazione e della gestione del lavoro ed i suoi contesti sociali ed organizzativi che hanno in sè un potenziale tale da causare danni psicosociali o fisici (Leka, Griffiths & Cox, 2003). Costituiscono una delle più importanti sfide del mondo di oggi per la salute sul posto di lavoro e per la sicurezza e sono strettamente correlati a problemi quali stress lavoro-correlato, burn-out, violenza, vessazioni e mobbing sul luogo di lavoro. Fornire le conoscenze relative al tema dei rischi psicosociali, ai fattori che li determinano. Sviluppare competenze di gestione in merito alle valutazioni, alle strategie di prevenzione e monitoraggio. La Qualità della vita lavorativa I rischi psicosociali: analisi delle normative europee e nazionali di riferimento I rischi psicosociali ( Burn-Out, Mobbing, Stalking, Stress Lavoro-Correlato, Disturbo Post Traumatico da Stress) Fattori sociali, organizzativi e individuali La valutazione del rischio e i principali attori coinvolti Analisi dei processi di lavoro e dei sistemi organizzativi Strumenti operativi Strategie e metodologie di sviluppo organizzativo:partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori Strumenti di prevenzione: il Codice Etico (D.Lgs. 231/01), La Responsabilità Sociale (SA 8000/ISO 26000), il Sistema di Gestione della Salute e (SGSL, art. 30 D.Lgs. 81/08 di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies ASPP, RSPP, Datori di lavoro, Preposti, RLS, Tecnici della prevenzione, Lavoratori 16 ore

33 Benessere Organizzativo 33 di La gestione dei rischi da Stress Lavoro-Correlato Il monitoraggio e la gestione dei rischi da Stress Lavoro-Correlato (SLC) rappresentano quell'insieme di azioni, interventi e pratiche messi in atto a partire dal processo di valutazione del rischio SLC in ottica di promozione del Benessere Organizzativo. Da più parti, non ultimo nel Testo Unico per la Sicurezza (D.Lgs. 81/08 e s.m.i), si afferma che il benessere, la salute e la qualità della vita lavorativa, rappresentano oggi una sfida ed un dovere cruciale per le imprese, il cui vantaggio competitivo è profondamente legato non solo ad efficienza e produttività, ma anche alla capacità di costruire con i propri dipendenti un ambiente organizzativo motivante, sereno,fondato sulla fiducia. Fornire le conoscenze relative alle caratteristiche del rischio da Stress Lavoro-Correlato (SLC) così come previsto dalla normativa vigente (Dlgs 81/08 e smi), le modalità e gli strumenti di rilevazione, e le opportunità offerte dalla valutazione ai fini dello sviluppo organizzativo. Sviluppare competenze relative ai fattori che interferiscono nella messa in opera di comportamenti in sicurezza nei contesti organizzativi. Rischio da SLC: Esame delle normativa di riferimento Rischio da SLC: elementi relativi al Contenuto del lavoro e al Contesto Organizzativo Il rischio da SLC : Fattori individuali, di gruppo ed organizzativi La valutazione del Rischio da SLC: linee guida, buone prassi, metodologia di indagine, strumenti di rilevazione Il Benessere Organizzativo La Comunicazione e la Formazione per la SSL di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies DDL, Dirigenti e Preposti, RSPP e ASPP, RLS, Formatori 8/16

34 Benessere Organizzativo 34 di La promozione della Cultura della Sicurezza Il tema della può essere declinato in termini di cultura socialmente condivisa volta alla prevenzione degli infortuni entro un organizzazione. La Cultura della Sicurezza è un valore organizzativo universale, che si genera attraverso la valorizzazione condivisa e costante dell esperienza di tutte le persone che contribuiscono alla vita dell Azienda. Sviluppare competenze relative ai fattori che interferiscono nella messa in opera di comportamenti in sicurezza nei contesti organizzativi, e alle leve gestionali opportune per una efficace gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro e la promozione del Benessere Organizzativo. Modello socio tecnico e modello psicosociale Politiche della Sicurezza e modelli di applicazione Il cliente interno: dal rispetto della norma alla cultura della Responsabilità e della Sicurezza Potenzialità del Sistema di Gestione della Sicurezza nei luoghi di Lavoro il Rischio da Stress Lavoro-Correlato e i Rischi psicosociali la valutazione del Rischio SLC come framework per lo Sviluppo Organizzativo il Benessere Organizzativo la Comunicazione e la Formazione per la SSL il Change Management e le Comunità professionali di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Dirigenti, Preposti, RLS, RSPP 16 ore

35 Benessere Organizzativo 35 di Comunicare la Sicurezza. Strategie di comunicazione efficace in materia di Comunicare in maniera efficace nelle organizzazioni costa molta fatica. Comunicare regole e procedure senza condividerne il senso, e a prescindere da chi le riceverà in termini di identità, conoscenza e aspettative può non funzionare e cadere nel fraintendimento. Comunicare la Sicurezza, quindi, significa rivedere i propri modelli comunicativi, dare maggiore enfasi alla soggettività di chi deve ricevere il messaggio rispetto al messaggio stesso. Acquisire competenze comunicative e relazionali per poter interagire efficacemente con gli altri in sicurezza. La cultura organizzativa e la gestione della comunicazione nei processi organizzativi I principi della comunicazione - La comunicazione efficace Comunicare 2.0 Gli interlocutori della sicurezza:funzioni e ruoli nelle strategie comunicative Il ruolo e la funzione della formazione nell organizzazione e nella sicurezza al lavoro; La formazione come processo e le sue fasi Il modello del Knowledge Management La promozione delle Best Practice Consultazione - Riunione periodica di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Dirigenti, Preposti, RLS, RSPP, gruppi di lavoro 16 ore

36 Benessere Organizzativo 36 di Lavorare insieme Avere supporto dai colleghi, potersi affidare al proprio gruppo di lavoro, non entrare nel panico di fronte ad un imprevisto può fare la differenza nella gestione quotidiana del lavoro. Diffidenza, egoismi, conflitti sono elementi comuni nei gruppi di lavoro, e lavorare insieme è una competenza che si acquisisce nel tempo, che va oltre il buon senso e la buona volontà. Il gruppo diventa strumento di lavoro, che apprende dall esperienza e fa di quest ultima la propria forza. Facilitare i processi di comunicazione interna al gruppo e del gruppo verso l Azienda. Sviluppare capacità di costruire, definire e raggiungere gli obiettivi. Ottimizzare i processi, i metodi e le strategie di lavoro nel Team. Gruppo di lavoro e lavoro di gruppo Leadership formale e informale Autonomia, responsabilità, delega Il metodo del Goal Setting Problem solving e decision making Ruoli e funzioni La gestione del conflitto Negoziazione Engagement Strategie di valorizzazione del personale di tipo attivo, alternando a lezioni frontali momenti di esercitazioni pratiche, simulazioni, e case studies Dirigenti, Funzionari, Quadri, coordinatori di gruppi di lavoro, gruppi di lavoro 16/24 ore

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