IL MICROCLIMA. Il lavoro del consulente a seguito di ispezione e prescrizione in ambiente di lavoro SEVERO CALDO / SEVERO FREDDO
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1 IL MICROCLIMA Il lavoro del consulente a seguito di ispezione e prescrizione in ambiente di lavoro SEVERO CALDO / SEVERO FREDDO Dott. Massimo ALTAMURA Geom. Marco DE SANTIS
2 IL MICROCLIMA Complesso di parametri fisici quali: temperatura dell aria; temperatura radiante; velocità dell aria; umidità che insieme a parametri quali attività metabolica ed abbigliamento, determinano confort per i lavoratori impiegati ad una determinata mansione
3 D. Lgs. 81 / 08 Il Decreto Legislativo 81/08, nell ALLEGATO IV - REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO, riporta i requisiti dei luoghi di lavoro tra i quali al punto 1.9 ciò che riguarda il microclima
4 I riferimenti di cui al D.Lgs. 81/08 contengono una serie di disposizioni qualitative temperatura, umidità, velocità dell aria, attività, soleggiamento, Etc. ma nessun indicatore preciso sulla base del quale formulare un giudizio di qualità
5 D. Lgs. 81 / 08 Tale decreto dispone, che la temperatura sia adeguata all organismo umano, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori
6 D. Lgs. 81 / 08 Il concetto di adeguatezza si basa sul presupposto che la maggior parte dei lavoratori acclimatati, completamente vestiti, assumendo la necessaria quantità di acqua e sali, siano in grado di lavorare, senza che la temperatura corporea interna superi i 38 C.
7 IL CONFORT In generale si può dire che un ambiente si trova in condizioni termicamente confortevoli quanto le persone presenti all interno non sono in grado di dire se preferirebbero una temperatura più alta o più bassa
8 LA NORMATIVA TECNICA La normativa tecnica propone invece metodi per la valutazione del confort microclimatico, basate su indicatori di qualità (o di rischio), che trasformano in dati numerici tutte le informazioni necessarie alla valutazione del microclima (accettabilità o inaccettabilità) di un ambiente termico.
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10 AMBIENTI MODERATI Il documento fondamentale per la valutazione del confort microclimatico in ambienti moderati è la norma tecnica UNI EN ISO La metodica proposta si basa sull esistenza di una relazione fra bilancio energetico del corpo umano e sensazione termica, a cui viene associato confort o disconfort. Tale relazione individua la sensazione di massimo confort in coincidenza con la condizione di omeotermia del corpo umano
11 PMV In ambienti moderati non esistono rischi per la salute dell individuo e gli indici sintetici mirano esclusivamente alla quantificazione del confort A tal fine si utilizza una quantità nota come PMV (voto medio previsto), che esprime il giudizio medio di qualità, espresso in una scala di sensazione termica a 7 punti (-3 = molto freddo 0 = neutro = molto caldo)
12 Il PMV è un indice adimensionale, variabile tra 3 e +3 da individuare nell ambito di una scala che riporta le sensazioni termiche
13 Il PPD rappresenta un indice che, sulla base dei valori di PMV, stima il numero di persone (in percentuale) che possono sollevare lamentele perché reputano le condizioni ambientali inadatte al loro benessere termico. La correlazione tra i valori di PPD e PMV è la seguente:
14 GLI AMBIENTI SEVERI Gli ambienti severi sono gli ambienti in cui non si possono realizzare condizioni di comfort termico ed è necessario individuare opportune misure di protezione.
15 AMBIENTI SEVERI CALDI Per gli ambienti severi caldi: UNI EN Ambienti caldi. Valutazione dello stress termico per l uomo negli ambienti di lavoro, basata sull indice WBGT (temperatura a bulbo umido e del globotermometro).
16 AMBIENTI SEVERI CALDI Il lavoratore può non riuscire a dissipare calore con i meccanismi di termoregolazione (vasodilatazione e sudorazione), con possibile innalzamento della temperatura centrale. Rischi: deficit idrico, sodico, esaurimento della sudorazione, sincope da calore etc.
17 AMBIENTI SEVERI CALDI Per la valutazione è possibile utilizzare l indice WBGT, facilmente determinabile, che può evidenziare la necessità di una valutazione più approfondita.
18 Tiene conto dei parametri ambientali e non dell attività lavorativa e dell abbigliamento indossato dal lavoratore. È inoltre possibile utilizzare il modello PHS, un modello analitico sofisticato che tiene conto anche di fattori complessi, restituendo risultati più affidabili e rendendo la valutazione più veritiera;
19 AMBIENTI FREDDI Per gli ambienti severi freddi: -UNI EN 342:2004 Indumenti di protezione - Completi e capi di abbigliamento per la protezione contro il freddo ; -UNI EN 511:2006 Guanti di protezione contro il freddo ; -UNI EN ISO 11079:2008 Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione e interpretazione dello stress termico da freddo con l utilizzo dell isolamento termico dell abbigliamento richiesto (IREQ) e degli effetti del raffreddamento locale.
20 AMBIENTI FREDDI il lavoratore non riesce a trattenere calore all interno del corpo mediante i meccanismi di termoregolazione (vasocostrizione e brivido), con possibile abbassamento della temperatura centrale. Il raffreddamento globale può portare al rischio di ipotermia fino alla morte per fibrillazione cardiaca, mentre il raffreddamento locale può comportare il rischio di congelamento delle estremità.
21 AMBIENTI FREDDI La valutazione deve tener conto sia del raffreddamento globale (corpo intero) che del raffreddamento locale (Viso, mani, piedi ) Per il raffreddamento globale si utilizza l indice IREQ, procedura analitica basata sulla valutazione dell isolamento dell abbigliamento richiesto, affinché il corpo sia in equilibrio termico con l ambiente; Per il raffreddamento locale è applicabile la norma UNI EN ISO che individua 4 tipi di raffreddamento locale (raffreddamento dovuto al vento freddo, raffreddamento della pelle per contatto con superficie fredde, raffreddamento delle estremità, raffreddamento delle vie respiratorie).
22 COME STABILIRE SE L AMBIENTE DI LAVORO E MODERATO O SEVERO?
23 ESEMPIO «PANIFICIO»
24 Intervento ASL a seguito di esposto Valore di temperatura rilevato nel mese di agosto, nella postazione indicata in planimetria : 31 c In linea con i valori di temperatura rilevati all esterno del locale pertanto «LEGGERMENTE CALDO» secondo la classificazione della norma UNI EN ISO
25 VIOLAZIONE RISCONTRATA Il tecnico rilevatore classifica l ambiente come MODERATO in quanto i valori di temperatura riscontrati sono in linea con la temperatura esterna La sensazione di caldo percepita non è determinata solamente dagli impianti e dal tipo di lavoro effettuato
26 Sanzione: Art. 17 comma 1 lettera a) Elaborazione incompleta del DVR, in quanto la valutazione del microclima è stata elaborata con la norma ISO (WBGT Ambienti caldi).
27 Prescrizione 1: Elaborare valutazione per ambiente moderato (UNI EN ISO ) Prescrizione 2: attuare misure tecniche necessarie al fine di rispettare i parametri per ambienti «NEUTRO» Attuare misure per abbassare la temperatura al di sotto dei 26 (contro i 31 rilevati)
28 ESEMPIO 2 «PASTICCERIA»
29 Intervento ASL Valore di temperatura rilevato nel mese di agosto, nella postazione indicata in planimetria : 29 c In linea con i valori di temperatura rilevati all esterno del locale pertanto «LEGGERMENTE CALDO» secondo la classificazione della norma UNI EN ISO
30 VIOLAZIONE RISCONTRATA Il tecnico rilevatore classifica l ambiente come MODERATO in quanto i valori di temperatura riscontrati sono in linea con la temperatura esterna La sensazione di caldo percepita non è determinata solamente dagli impianti e dal tipo di lavoro effettuato
31 Sanzione: Art. 17 comma 1 lettera a) Elaborazione incompleta del DVR, in quanto la valutazione del microclima è stata elaborata con la norma ISO (WBGT Ambienti caldi).
32 Prescrizione 1: Elaborare valutazione per ambiente moderato (UNI EN ISO ) Prescrizione 2: attuare misure tecniche necessarie al fine di rispettare i parametri per ambienti «NEUTRO» Attuare misure per abbassare la temperatura al di sotto dei 26 (contro i 29 rilevati)
33 RISOLUZIONE DEL PROBLEMA PASTICCERIA: 1. Estrattore all altezza del colmo del tetto 2. Pellicole oscuranti sulle finestre esposte Temperatura rilevata post opere (ad un anno di distanza) Ta: 25,4 C (NEUTRO) < 26,0 C Prescrizione ottemperata
34 RISOLUZIONE DEL PROBLEMA PANIFICIO: 1. Estrattore all altezza del colmo del tetto; 2. Pellicole oscuranti sulle finestre esposte; 3. Potenziamento impianti di ricambio d aria; Temperatura rilevata post opere (ad un anno di distanza) Ta: 29,4 C > 26,0 C
35 RISULTATI
36 A seguito del valore di WBGT riscontrato sono state previste le seguenti misure compensative: 1. Pause di circa 8 minuti per ogni ora lavorativa; 2. Aumento di punti per la somministrazione di acqua; 3. Distributori contenenti bevande energetiche a base di Sali minerali; 4. Abbigliamento traspirante; al fine di consentire sempre una situazione di comfort termico per il personale operante all interno del reparto panificazione
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