Politica Economica dell'unione Europea ECONOMIA APERTA. Prof. Roberto Lombardi
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1 Politica Economica dell'unione Europea ECONOMIA APERTA Prof. Roberto Lombardi
2 Y = C + I + G (chiusa) Y = C + I + G + X (aperta) Quando l economia di un Paese interagisce con il resto del Mondo si parla di ECONOMIA APERTA. Il concetto di Economia aperta può essere riferito ai mercati dei: BENI ATTIVITA FINANZIARIE FATTORI DELLE PRODUZIONI Prof. Roberto Lombardi 2
3 MERCATO DEI BENI Esiste l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri, la scelta però non è libera da vincoli. Esistono infatti DAZI e QUOTE che limitano la scelta e lo scambio. DAZI: Sono tasse sui beni importati QUOTE: Sono restrizioni delle quantità sui beni che possono essere importati (quote latte). Prof. Roberto Lombardi 3
4 MERCATI FINANZIARI Esiste la possibilità per gli investitori finanziari di scegliere dei Paesi in cui investire e di controllare i movimenti di capitali. Minore è il numero di controlli sui flussi più si tende verso un modello di integrazione tra Paesi Europei ( Crisi Finanziaria Globale) Prof. Roberto Lombardi 4
5 MERCATO DI FATTORI: Esiste l opportunità per le imprese di scegliere dove localizzare un attività produttiva e per i consumatori di scegliere dove lavorare. Le imprese delocalizzano dove i costi dei fattori di produzione sono più bassi. I lavoratori emigrano dove il salario è più elevato (la tecnologia, le infrastrutture e i costi di transazione aiutano nel processo di emigrazione). Prof. Roberto Lombardi 5
6 MERCATO DEI BENI Importazioni: sono i beni che si importano dall estero; Esportazioni: sono i beni che si esportano all estero; Esportazioni - Importazioni BILANCIA COMMERCIALE ΝΕΤΤΕ Prof. Roberto Lombardi 6
7 Se le importazioni Nette evidenziano un valore positivo allora si registra un: Avanzo commerciale se si evidenzia un saldo negativo si parla invece di: Disavanzo commerciale. Per disincentivare le importazioni è necessario mantenere i prezzi dei beni nazionali bassi, al fine di essere concorrenziali sui mercati interni ed esterni. Solitamente si utilizza un indice per valutare l entità dell apertura di un Paese con l Estero: EXP PIL (USA è il12% e in Lussemburg o è il 89%) Prof. Roberto Lombardi 7
8 Quanto pesano le esportazioni sul PIL??? Che valore deve assumere questo indice? È possibile che il valore sia superiore all unità? Intuitivamente la risposta appare negativa! Un Paese non può esportare più della sua produzione??.analizziamo i due valori. In particolare le Esportazioni e le Importazioni includono i beni intermedi. Le Importazioni dipendono POSITIVAMENTE dall aumento di Y interno Le Esportazioni dipendono POSITIVAMENTE dall aumento di Y esterno Prof. Roberto Lombardi 8
9 ESEMPIO Supponiamo di importare beni per e di esportare beni trasformati in prodotti finali per un valore di Qual è il PIL di questa economia semplificata? In realtà il Pil è il valore aggiunto dell economia e sappiamo che può essere calcolato come la di tutti i pagamenti dei fattori produttivi e dell eventuale profitto ( π ). Per semplicità si immagini di remunerare K, L direttamente con il risultato prodotto Y: Y = ( W * L ) * K ) + α + π Prof. Roberto Lombardi 9
10 Nel nostro esempio semplificato ipotizziamo la seguente scomposizione : Costi del lavoro W * L = Costo del capitale: α k = Profitto: = π Il rapporto tra Exp Pil = = 5 È il caso di Singapore piccola economia organizzata con un settore manifatturiero dominante vicino a porti ed interporti Prof. Roberto Lombardi 10
11 Le decisioni di scelta dei consumatori nei mercati reali sono: in termini di Consumo ( C ) Risparmio ( S ) Per lo Stato potrebbe essere la scelta di acquistare Auto blu Italiane o Estere In Economia Aperta la scelta operata all interno dell aggregato Consumo risulta essere tra consumare beni Nazionali o Internazionali Se si decide di acquistare più beni nazionali la Domanda per i Beni Nazionali AUMENTA e quindi Aumenta anche la produzione. Se si decide di acquistare beni esteri, allora è la produzione di Beni Estera Aumenta. Prof. Roberto Lombardi 11
12 La variabile cruciale è quindi il Prezzo a parità di qualità. In particolare il Prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali, questo prezzo relativo è noto come TASSO DI CAMBIO REALE (rapporto tra i prezzi esteri ed i prezzi interni calcolati nella stessa unità di moneta)... Primo di parlare del tasso di cambio Reale dobbiamo chiarire il concetto di tasso di cambio Nominale. TASSI DI CAMBIO NOMINALI: Il tasso di cambio nominale è una convenzione è nel prosieguo sarà definito come il numero di unità di moneta nazionale che si possono ottenere per una unità di Moneta Estera, ovvero è il Prezzo della Moneta Estera in termini di moneta nazionale e si indica con E (il numero di che ci vogliono per comprare un $). Prof. Roberto Lombardi 12
13 Il tasso di Cambio Nominali (E) è il Pz di una valuta in termini di un altra e si può misurare in due modi: 1. Come numero di unità di moneta estera (valuta) che si possono ottenere in cambio di una unità di moneta Nazionale. ( quotazione certo per incerto) 2. Come numero di unità di moneta nazionale che si possono ottenere in cambio di una unità di moneta estera (quotazione incerto per certo). La variazione del tasso di Cambio Nominale (E) determina apprezzamenti o deprezzamenti nominali con aumenti di Moneta. Prof. Roberto Lombardi 13
14 Apprezzamento della Moneta Nazionale: riduzione del tasso di cambio (E), è un aumento del Prezzo, della Moneta Nazionale in termini di moneta estera (ci vogliono più $ per comprare un di moneta Nazionale). Convenzione utilizzata Incerto x Certo= $/. Un apprezzamento corrisponde a un RIDUZIONE del tasso di cambio Un deprezzamento corrisponde a un AUMENTO del tasso di cambio Prof. Roberto Lombardi 14
15 Esempio di determinazione del Tasso di cambio E (IncertoxCerto): 1 = 1.6$ 1 1 Il tasso di cambio E diminuisce da 0,62 a 0,33 e la moneta nazionale si apprezza. Un apprezzamento della moneta nazionale facilita le importazioni ma danneggia le esportazioni. La svalutazione competitiva, un deprezzamento della moneta nazionale, favorisce le esportazioni. = = 2$ 3$ = = 1 = = = = Prof. Roberto Lombardi 15
16 TASSI DI CAMBIO REALI: È un valore da calcolare non si trova nei giornali o nelle riviste specializzate in quanto ha poca rilevanza nel linguaggio comune e commerciale... come si costruisce???? Supponiamo che l Italia produca un solo Bene, ad esempio la Ferrari e che gli USA producano un solo bene la CORVETTE. Costruiamo il tasso di Cambio Reale (il Prezzo dei beni Italiani in termini di beni statunitensi) Prof. Roberto Lombardi 16
17 In Italia il prezzo della Ferrari è /00, Negli USA il prezzo della Ferrari sarà pari al valore di conversione in $ utilizzando il tasso di cambio nominale. 1.6$=1 Cambio: 1.6* = /00 $ (Prezzo Ferrari) Il prezzo della Corvette in USA è $ Il prezzo di una Ferrari in termini di Corvette sarà: Ci vogliono una Corvette e 77 (quasi due ) per comprare una Ferrari. = $ $ = 1.77 Prof. Roberto Lombardi 17
18 Questo ragionamento va però fatto per tutti i beni ed è necessario il deflatore del PIL ( che è pari al rapporto tra PIL Nominale di un determinato anno e il PIL Reale valutato per l anno base (1996) PIL Nominale 2004 PIL Reale 2004 a prezzo 1996 = = 1.79% Il prezzo dei beni italiani in euro, P*, moltiplicato per il tasso di cambio nominale, E, determina il prezzo dei beni italiani in $, (E P*). Prof. Roberto Lombardi 18
19 Il prezzo dei beni USA, in $ è P = EP P Il tasso di Cambio Reale è il tasso di Cambio Nominale DEFLAZIONATO Prof. Roberto Lombardi 19
20 La Domanda di Beni Nazionali è data da: C+I+G è la domanda in beni nazionali in Economia Chiusa Nel caso l economia sia aperta è necessario fare alcuni aggiustamenti: 1. Dobbiamo sottrarre le importazioni (Q) cioè quella parte di domanda nazionale rivolta ai beni esteri. Nel fare questo dobbiamo prima esprimere il valore delle importazioni in termini di beni nazionali e quindi è necessario moltiplicare per R (tassi di cambio reale). Si determina così il valore delle importazioni in termini di beni nazionali. 2. Dobbiamo aggiungere le esportazioni (X), domanda di beni nazionali da parte del resto del mondo. Prof. Roberto Lombardi 20
21 Le determinanti di C, I, G La domanda Nazionale è invece:y=c+i+g-rq È differente dalla Domanda di beni Nazionali Le decisioni di spese, come sappiamo, dipendono ancora dal Reddito (Y) e dalle ricchezze (W). Il tasso di cambio reale influenza certamente le scelte tra spese per consumi in beni italiani ed in beni esteri, ma non influenza il livello generale delle Spese e dei consumi (C). Stessa cosa per vale per gli Investimenti (I). Prof. Roberto Lombardi 21
22 Quindi: ( C+I+G)=DA Dove C (Y- T)+ I ( Y, r ) + G (esogeno) Prof. Roberto Lombardi 22
23 Le Determinanti delle Importazioni Y Q Da cosa dipende la quantità delle importazioni (Q)? E Sicuramente dal livello della D.A nazionale, quanto maggiore è la domanda interna (ovvero nazionale),tanto più elevata sarà la domanda di tutti i beni sia nazionali che esteri. Chiaramente Q, dipende anche dal tasso di cambio reale, quanto maggiore sarà il Prezzo dei beni Esteri rispetto ai beni Nazionali, tanto minore sarà la domanda di beni Esteri e quindi tanto minore saranno le Importazioni. Q Prof. Roberto Lombardi 23
24 Quindi : Q = Q (+Y, -E) Le importazioni Q dipendono dal reddito (Y), se aumenta il reddito aumenta la spesa generale per consumi e quindi aumenta anche la quota di consumi esteri. Considerato che il tasso di Cambio (E) è definito come il Prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, un tasso di cambio reale più elevato rende i beni esteri più costosi e quindi meno appetibili, riducendo la quantità di importazioni. Prof. Roberto Lombardi 24
25 Le Determinanti delle Esportazioni Per definizione le importazioni di una Nazione sono le esportazioni di un altra. Quindi le esportazioni dipenderanno dalla produzione del resto del mondo Y*(che è uguale a C*+I*+G*), il cui aumento determina un Incremento della domanda estera di tutti i beni (EXP). Un aumento di E (tasso di cambio ) determina un aumento del prezzo relativo dei beni nazionali rispetto ai beni esteri determinando un aumento delle Esportazioni (X) quindi: (verificare) X = X (+Y*, +E) Prof. Roberto Lombardi 25
26 DD = rappresenta la Domanda Nazionale (C+I+G) funzione della produzione (Y) in Economia Chiusa. Per ottenere la domanda nazionale in Economia Aperta,(che è la parte della domanda nazionale) dobbiamo sottrarre le Importazioni Q che dipendono positivamente del reddito (Y) e negativamente dal tasso di cambio (E) e quindi avremo la retta AA, la differenza tra DD ed AA è data dal valore delle importazioni in funzione di E in quanto Y è presente in entrambe le rette e può non essere considerato, (o meglio è calcolato nel grafico) Prof. Roberto Lombardi 26
27 Poiché la quantità di importazioni aumenta con il reddito (Y) la distanza delle due rette aumenta con l aumentare del redito (Y) Domanda ZZ 1 AA 1 I ESPORTAZIONI (X) II DD (C+I+G) ZZ Z = (C+I+G E Q + X) Y AA (C+I+G) 123 I ( Q * E) ( Q* E) DD AA = 123 II C + I + G C + I + G - EQ EQ Prof. Roberto Lombardi 27
28 La distanza delle due rette aumenta con l aumentare del reddito (Y) a causa della Q. La curva AA è più piatta della curva DD. Ciò è dovuto al fatto che all aumentare del reddito (Y) la domanda interna AA di beni Nazionali ( C+I+G-eQ) aumenta meno delle domanda interna totale. La Q aumenta con l aumentare di Y. Questa componente non è presente nella AA Prof. Roberto Lombardi 28
29 dobbiamo aggiungere le Esportazioni (X), La distanza tra ZZ e AA rappresenta le Esportazioni (X), poiché le Esportazioni non dipendono dalla produzione o reddito interno (Y) la distanza tra ZZ e AA è costante e le due rette sono parallele. Prof. Roberto Lombardi 29
30 DOMANDA ESPORT. NETTE, NX Possiamo ora, calcolare graficamente anche l avanzo o il disavanzo commerciale. NX>0 Y C B A AVANZO COMMRCIALE Y NX=0 Y1 Y1 NX<0 Y DD ZZ Y AA DISAVANZO COMMRCIALE RQ X NX ZZ C + I + G EQ AA = C + I + G EQ ESPORTAZIONI DD C + I + G C + I + G EQ + X EQ + X Prof. Roberto Lombardi 30 ZZ = NX DD C + I + G AA = C + I + G EQ = ( X EQ) - EQ IMPORTAZIONI
31 Con produzione pari ad Y, le esportazioni sono date dalla distanza AC e le importazioni dalla distanza BA, per cui le esportazioni nette NX, sono date dalla Distanza CB. Ciò ci permette di rappresentare la Bilancia commerciale: Avanzo (NX +) Pareggio (N=0) Disavanzo (NX -) Prof. Roberto Lombardi 31
32 DOMANDA NX>0 C.. A B A.. NX=0 A. Y NX<0 DD ZZ AA Equilibrio Interno Y = ZZ Y Y1 Y AVANZO COMMRCIALE NX + Y1 Y2. F H NX - Y DISAVANZO COMMRCIALE Y Prof. Roberto Lombardi 32
33 Il mercato dei beni è in equilibrio quando Y = ZZ Quindi: Y = C(Y-T)+ I(Y,R)+G-EQ(Y,E)+ X(Y,E) Le variabili esogene della funzione di equilibrio sono: le imposte (T); il tasso di cambio (E); la produzione estera (Y); Spesa Pubblica (G); Prof. Roberto Lombardi 33
34 Dal grafico notiamo come non sia detto che il livello di equilibrio, Y sia lo stesso livello che pareggia la bilancia commerciale. Anzi la produzione di equilibrio è associata ad un disavanzo commerciale (distanza F-H). Prof. Roberto Lombardi 34
35 Ipotizziamo ora un aumento della spesa pubblica G: + G La Domanda Aggiunta Iniziale è ZZ. ZZ 1. A G Se DD>ZZ = NX- disavanzo Se DD<ZZ =NX+ avanzo Se DD=ZZ = pareggio Y 0 Y 1 NX 0 NX Ytb = Y di equilibrio nella Bilancia Commerciale Ytb Y 1 Prof. Roberto Lombardi 35
36 La variazione della G non comporta nessun spostamento delle Importazioni e Esportazioni e quindi delle Esportazioni Nette NX. La curva ZZ è più piatta della DD e quindi la + G determina un effetto minore in Economia Chiusa In particolare NX è rappresentata in funzione di Y e partendo dalla retta NX si sposterà verso l alto o verso il basso solo per variazione di R e di Y* Prof. Roberto Lombardi 36
37 Ipotizziamo per semplicità che con reddito di equilibrio la Bilancia Commerciale abbia un saldo pari a zero. Notiamo che un aumento di G, comporta un aumento più che proporzionale di Y, per effetto del moltiplicatore e che ciò determina un disavanzo nella bilancia commerciale. Questo avviene perché le variazioni della G non essendo un elemento della equazione delle esportazioni nette NX non modifica la retta della NX e pertanto si determina un disavanzo commerciale. Perché sono Aumentate le EQ importazioni Prof. Roberto Lombardi 37
38 Ipotizziamo ora un aumento della Domanda Esterna Ciò potrebbe derivare da un aumento della G che determina un aumento di Y. Graficamente Y DD (C+I+G) Domanda Nazionale di beni DOMANDA A A 1 B ZZ 1 ZZ (C+I+G-EQ+X) 0 Domanda di beni Nazionali:infatti tutti i Beni e Servizi Nazionali richiesti al netto delle Importazioni Y 0 Y 1 Prof. Roberto Lombardi 38
39 Ipotizziamo che la nostra ZZ iniziale sia ZZ 0 (C+I+G-EQ+X) e che la nostra DD (C+I+G) incontra la ZZ nel punto A. Visto che la distanza tra ZZ 0 e DD sono le esportazioni nette: DD = ( C + I + G ZZ = (C + I + G - EQ + X) NX Supponiamo che la produzione di equilibrio si realizzi nel punto A, per cui anche la retta dell offerta attraverserà il punto A. Supponiamo che ad un incremento della produzione estera corrisponda un aumento X delle esportazioni. Questo comporterà un aumento della domanda di beni Nazionali, per un ammontare X e questo comporterà uno spostamento da ZZ 0 a ZZ 1 per il valore della variazione di X. ) - - EQ + X = Prof. Roberto Lombardi 39
40 Ciò comporterà che la distanza tra DD e ZZ, sarà la delle Esportazioni nette X DD = ( C + I + G ) - ZZ = (C + I + G - EQ + X + X) - EQ + X + X = NX Prof. Roberto Lombardi 40
41 RIASSUMIAMO. ECONOMIA APERTA Z A. X X Y 0 Ytb NX Y 1... Y ZZ 1 DD ZZ 0 Y NX L aumento del prodotto estero induce un aumento della produzione nazionale. Un maggior livello di produzione estera comporta maggiori esportazioni di beni nazionali che fanno aumentare la produzione interna in modo più che proporzionale Prof. Roberto Lombardi 41
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