DIOCESI DI RIETI Ufficio per la Pastorale della Salute IL DIRETTORE

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1 SCUOLA E FAMIGLIA- QUALE RELAZIONE? RUOLI, DIRITTI E DOVERI LA FAMIGLIA DI OGGI. Saluto - grazie dell invito che mi avete rivolto, grazie per il tema che mi è stato chiesto di svolgere: La Famiglia di oggi Grazie per avermi dato la possibilità di conoscere l AIMC Associazione Italiana Maestri Cattolici sono stato molto felice di leggere che nel vostro, (sito nella pagina chi siamo), dove dite chiaramente: che l AIMC ha scelto di operare in solidarietà nel Paese, testimoniando i valori evangelici nel servizio alla persona, nello statuto dove si dice che l AIMC partecipa all azione della Chiesa Missionaria secondo la vocazione del cristiano laico e, all art. 3, si afferma: la partecipazione dell AIMC alla vita della comunità ecclesiale. Tutto questo mi ha fatto comprendere chiaramente che taglio dare alla mia relazione. La prima cosa che mi è venuta in mente è la frase di Papa Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro il in preparazione all incontro mondiale delle Famiglie, che cosi diceva: Oggi attorno alla famiglia e alla vita si svolge la lotta fondamentale della dignità dell uomo. Questa frase non può che allarmarci e farci riflettere fortemente su quello che è e che significa Famiglia. Se si apre qualsiasi dizionario della lingua italiana, e si cerca la parola famiglia, si legge, di solito, che è quel nucleo personale costituito da genitori e figli, che vivono insieme. Se però ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che la famiglia è cambiata rispetto agli anni passati. 1

2 Senz altro possiamo affermare che essa ha subìto, nel secolo che si è concluso, delle molteplici trasformazioni. Dalla famiglia patriarcale, in cui nella stessa casa vivevano insieme più generazioni (nonni, figli, nipoti, nuore, ecc ) si è passati a quella nucleare, in cui ci sono solo i genitori e i figli. Ma le trasformazioni non sono avvenute solo a livello dei diversi modi di aggregarsi, bensì anche a livello interno. Mi spiego. Ad essere cambiati sono, soprattutto, i rapporti reciproci fra i vari membri ed il modo di stare insieme Qual è il problema reale e vero? La Famiglia attuale non trasmette più i valori. Non c è più questo passaggio, tra nonni, genitori e figli. Non si trasmettono più i valori della famiglia e della vita. Quella che una volta veniva considerata come la famiglia legale, quella regolarmente costituitasi almeno con un atto civile, non si presenta più come un modello a livello sociale. Infatti abbiamo coppie non sposate, che vivono sotto lo stesso tetto, anche con figli; coppie che si sono separate e poi risposate e quindi hanno costituito un nuovo nucleo familiare del quale, spesso, fanno parte anche figli del precedente matrimonio, ecc.. (non ci si capisce più nulla). Ce insomma una grande confusione nei rapporti, nei diritti e nei doveri. Tutto questo mi porta a pensare alla Parabola del Buon Samaritano nel Vangelo di Luca, che credo tutti noi conosciamo: (Lc 10, 29-37) Parabola del buon Samaritano. [29] Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". [30] Gesù riprese: "Un uomo scendeva da 2

3 Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. [31] Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. [32] Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. [33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. [34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. [35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. [36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". [37] Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fà lo stesso. Se quella stessa domanda fatta a Gesù 2000 anni fa, veniva fatta oggi, Gesù ci avrebbe certamente risposto in questo modo, pechè si sarebbe molto preoccupato della situazione in cui versa la famiglia. Non è presunzione, ma avrebbe detto queste testuali parole: Da Gerusalemme la famiglia scendeva verso Gerico, scendeva per le vie tortuose e impervie della storia quando, ad una svolta, incontrò i Tempi Moderni. Non erano di natura loro briganti, non peggio di altri Tempi, ma si accanirono subito contro la famiglia, non trovando di loro gusto la sua 3

4 pace, che rispecchiava ancora la luce della città di Dio. Le rubarono prima di tutto la fede, che bene o male aveva conservato fino a quel momento come un fuoco acceso sotto la cenere dei secoli. Poi la spogliarono dell unità e della fedeltà, della gioia dei figli e di ogni fecondità generosa; infine le tolsero la serenità del colloquio domestico, la solidarietà con il vicinato, l ospitalità sacra per i viandanti e i dispersi... La lasciarono così semiviva sull orlo della strada e se ne andarono... Passò per quella strada un sociologo, vide la famiglia, la studiò a lungo e disse: Ormai è morta! ; e andò oltre. Le venne accanto uno psicologo e sentenziò: L istituzione familiare era oppressiva. Meglio così!. La trovò un prete e si mise a sgridarla: Dovevi opporti ai ladroni! Perchè non hai resistito meglio? Eri forse d accordo con chi ti calpestava?. Questa purtroppo è la famiglia di oggi riletta, da me, nella parabola del Buon Samaritano. La Famiglia sta attraversando un periodo in cui si intrecciano tante crisi e poche speranze. Innanzitutto abbiamo la crisi dello Stato. Che cosa voglio dire esattamente. Tutti noi, viviamo un conflitto tra i poteri dello Stato che non sanno più servire il bene comune come dovrebbero. C è uno scontro spaventoso, tra il potere esecutivo (Governo) e il Potere giudiziario (Magistratura). Tutta l attenzione è posta sui processi al Capo del Governo, e non si pensa assolutamente ai problemi reali delle famiglie e della scuola, delle persone in difficoltà. Su questo avrei da parlare per tre settimane, ma 4

5 la chiudo qui, sono sicuro che tutti voi avete capito cosa voglio dire e quanto di spaventoso e grave sta succedendo. Altra crisi, possiamo dire quella della vita, vivere nella contraddizione o paura di mettere al mondo un figlio, oppure di volerlo a tutti i costi, anche ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita; nello stesso tempo c è anche il rifiuto totale di una gravidanza ed il ricorso all aborto. La vita che dovrebbe essere accolta ed amata, in quella culla come nella famiglia, viene invece proprio da essa rinnegata. (da un conteggio fatto dall Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, la nostra Provincia di Rieti, in 18 anni, dall entrata in vigore della legge 194, sull aborto, avrebbe contato circa persone in più vive). Eccola la crisi della famiglia, che cosa posso dirvi di più. Altra crisi, possiamo riscontrarla nell amore, che non viene più vissuto come un sentimento nel quale c è il dono e il rispetto reciproco ma, spesso, come qualcosa di materiale: come una semplice ricerca di piacere personale ed egoistico. Ciò genera una profonda incrinatura nel rapporto di coppia, perché viene meno quel fattore unitivo e oblativo che invece è fondamentale nella coppia stessa. Quando su tutti i giornali e telegiornali leggiamo che per un rapporto sessuale si è pagato euro, quali valori trasmettiamo ai nostri figli, ai nostri giovani Un altro elemento di crisi, non meno importante, va visto nel declino della fede nelle coppie: ad essa a volte viene riservato un posto molto marginale nella vita a due, senza quindi avere una vita di fede vissuta insieme (a 5

6 volte capita che uno solo dei coniugi si ponga il problema della religione), senza avere un momento di preghiera in famiglia; ma addirittura, altre volte la religione e la fede non hanno proprio alcun posto nella vita familiare. La famiglia, comunque, indipendentemente da ogni possibile considerazione, riveste un importanza fondamentale per il costituirsi della società. Senza di essa, non può esserci neppure la società stessa. Abbiamo detto di questo intreccio: ci sono anche situazioni familiari che danno modo di sperare ad una soluzione diversa del problema della famiglia di oggi. Anche se, a livello di modello sociale, si evidenzia una vita di coppia diversa dal passato, ci sono sempre coloro che continuano a scegliere di sposarsi e di celebrare il loro matrimonio in Chiesa. La speranza può essere letta proprio in queste coppie che scelgono il sacramento e si sforzano di viverlo in maniera coerente alla loro fede: Questo è importantissimo, perché tali coppie diventano da traino per altre, con il loro esempio e la loro testimonianza. Il matrimonio non deve essere una scelta qualsiasi, fatta per comodità o perché così fanno tanti. Il matrimonio è una vocazione e solo se vissuto come tale, da luogo ad una famiglia che è più solida e cosciente del ruolo che occupa e del compito enorme che ha da svolgere. E significativo ricordare un affermazione della Carta dei diritti di Famiglia, un documento della Santa Sede, che dice: Gli sposi, nella 6

7 naturale complementarietà che esiste tra uomo e donna, godono della stessa dignità e di uguali diritti al riguardo del matrimonio (art.3c). Uomo e donna, messi sullo stesso piano della dignità umana, costituiscono col matrimonio, la prima cellula della società ma anche una piccola chiesa domestica, nella quale i figli potranno imparare ad amare ed a vivere, in modo pieno, nella società. Possiamo certamente dire, che nel contesto sociale in cui oggi viviamo è sempre più impellente e indispensabile il riconoscimento della famiglia come Soggetto Sociale affinché possa essere considerato il ruolo che ricopre. In questa fase è necessario riuscire a creare le condizioni per la realizzazione di un programma di ampio respiro, concordato tra le istituzioni e le parti sociali per sostenere quella che si sta sempre più facendo strada ossia la Concertazione locale, nell ottica di creare un collaborazione tra le parti coinvolte. E quanto mai necessaria un azione sinergica per mettere al centro la famiglia, anche con l aiuto e il sostegno della scuola. E tanti sono gli interventi da poter realizzare per dare un pieno riconoscimento ai diritti per l infanzia, delle donne, degli anziani, dei malati, dei poveri, che potrebbero avere finalmente una buona qualità di vita familiare. 7

8 Riconoscere questo, permetterebbe di condividere politiche adatte per contrastare la povertà, per aiutare quei nuclei familiari in condizioni economiche svantaggiate. Ma in Italia il fenomeno è particolarmente complesso, diversificato ed essenzialmente fragile perché privo di una strategia precisa. Tanti tentativi per cercare di individuare bisogni reali della gente che poi mancano di orientamento condiviso e quindi capaci di tradurre le idee in azioni concrete. (Tantissime chiacchiere soprattutto vicino ad ogni votazione e pochissimi fatti, questa è la triste realtà). Di fronte a questa nuova rappresentazione sociale e familiare non tutelata dalle istituzioni ecco che allora l obiettivo delle politiche per la famiglia dovrebbe essere trasversale, capace cioè di considerare il potenziale delle famiglie perché producono capitale sociale e sostenerle nello svolgimento dei loro compiti di procreazione, cura ed educazione, mettendole nelle condizioni di poter scegliere, nei vari cicli di vita, le soluzioni più adeguate alle loro esigenze. Per fare ciò è opportuno e necessaria quella alleanza di cui accennavo sopra, tra istituzioni e parti sociali per costruire una strategia impegnativa ma fondamentale per far crescere la famiglia nella società di oggi. In questo la scuola e i suoi insegnanti hanno un ruolo veramente primario ed essenziale. Concludo con la parte finale della parabola del Buon Samaritano che non ho terminato prima: 8

9 passò alla fine il Signore, e vide la Famiglia, ne ebbe compassione e si chinò su di lei a curarne le ferite, versandovi sopra l olio della sua tenerezza e il vino del suo sdegno. Poi, caricatala sulle spalle, la portò fino alla Chiesa e gliela affidò, perchè ne avesse cura, dicendole: Ho già pagato per lei tutto quello che c era da pagare. L ho comprata con il mio sangue e voglio farne la mia prima, piccola sposa. Non lasciarla più sola sulla strada, in balia dei Tempi. Ristorala con la mia Parola e il mio Pane. Al mio ritorno ti chiederò conto di lei. Quando si riebbe, la famiglia si ricordò il volto di Dio chino su di essa. Assaporò tutta la gioia di quell amore e chiese a se stessa: Come ricambierò per la salvezza che mi è stata donata? Guarita dalle sue divisioni, dalla sua aridità, dalla sua solitudine egoistica, si propose di tornare per le strade e di guarire le ferite del mondo. Possiamo veramente concludere, che la Famiglia si riunisce nel nome di Cristo e vive quello che Lui ha detto: Dove due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 18,20). Quale luogo migliore per vivere questo, se non la Famiglia? Grazie. Diacono Nazzareno Iacopini Direttore Diocesano per la Pastorale della Salute 9

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