della Marca Trevigiana

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "della Marca Trevigiana"

Transcript

1 della Marca Trevigiana A N N O L X X X X V I I I N P U B B L I C A Z I O N E B I M E S T R A L E - A U T. T R I B U N A L E T R E V I S O N. 9 d e l DOPO LA CRISI. LE NUOVE SFIDE DELL'ECONOMIA TREVIGIANA Pubblichiamo in queste prime pagine de L'Economia della Marca Trevigiana l'intervento del presidente della Cciaa Nicola Tognana in occasione della 9 Giornata dell'economia lo scorso 6 maggio a Treviso e, a seguire, una sintesi del contributo di Paolo Feltrin, docente di economia all'università di Trieste. Ho l onore di festeggiare, in questo mio primo anno di presidenza, il 200 anniversario della costituzione della Camera di commercio di Treviso. Siamo più antichi dello stato italiano. Da un passato così importante ci avviamo, dunque, verso il terzo secolo di storia di questo ente. Speriamo di esserne all altezza, perché accade di fare questo passaggio in scenari che ci impongono sfide tutt altro che celebrative. Sono infatti molto complessi i tempi che stiamo attraversando. L ultimo triennio ha segnato profondamente le economie e le società del mondo, con cambiamenti che ancora stentiamo a comprendere nella loro portata effettiva. Di fronte a questa complessità e a questa opacità di scenario non mi pare esercizio utile cercare ad ogni costo il giudizio sintetico: dire se siamo fuori dalla crisi o siamo ancora dentro. Vorrei non cedere alla tentazione di semplificare: provando piuttosto a condividere i diversi temi in gioco, Nicola Tognana, presidente della Cciaa di Treviso (al centro), con il segretario generale Marco D Eredità (a destra) e il prof. Paolo Feltrin (a sinistra). quelli almeno che posso ritenere più importanti. Mi farò aiutare per questo dalla competenza del prof. Feltrin, docente all università di Trieste nonché coordinatore dell Osservatorio sul mercato del lavoro. Lo ringrazio per la sua qualificata partecipazione a questa 9 Giornata dell economia. Lo scenario di riferimento Certo, è unanime il giudizio secondo cui la fase più acuta della crisi sia alle nostre spalle. Nel 2010 il pil mondiale è tornato a crescere del 5% sull anno precedente. Ed anche l avvio del 2011 è stato relativamente vivace, stando ai più recenti indicatori congiunturali. (continua a pagina 2) Rapporto annuale 2011 In occasione della 9 Giornata dell'economia è stato pubblicato il consueto Rapporto annuale sull'economia trevigiana, curato dall Area Studi e sviluppo economico territoriale della Cciaa consultabile sul sito camerale. Dotato di un'ampia descrizione e analisi della situazione nella Marca, anche al confronto con le altre province della nostra regione e con l'italia, è supportato da un ricco dossier di dati, grafici e tabelle. Leggi una sintesi alle pagine Open Day 2011 E' stato organizzato dalla Cciaa di Treviso, tra maggio e giugno, il terzo ciclo di incontri Csr in azienda. Si è trattato di una interessante opportunità per conoscere dal vivo alcune esperienze imprenditoriali che possono essere considerate best practice nella responsabilità sociale d'impresa - raccontano i responsabili del progetto -. Stavolta, poi, si è scelto di affrontare il tema della sostenibilità ambientale che, insieme alla comunicazione, è una leva fondamentale di successo. Coinvolte per le visite aziendali: Gava Cav. Giuseppe Imballaggi srl, Came cancelli automatici spa, Perlage srl. Leggi gli articoli a pagina Imprenditoria femminile Tra decrescita e ripresa: orientamenti per la nuova impresa. E' il tema affrontato dai 5 seminari organizzati dal Comitato imprenditoria femminile tra maggio e luglio 2011, in collaborazione con la Cciaa di Treviso. Dedicati in particolare all'attuale contesto economicosociale e alle dinamiche del mercato del lavoro, pongono uno sguardo attento sulle potenzialità e le opportunità per le donne imprenditrici e lavoratrici, con l'obiettivo di consolidare la cultura di genere. Gli ultimi due incontri si tengono il 22 giugno e il 4 luglio. Per informazioni www. tv.camcom.it.

2 Giornata dell'economia 2 DOPO LA CRISI. LE NUOVE SFIDE DELL'ECONOMIA TREVIGIANA (continua da pagina 1) Tecnicamente parlando, siamo in una fase di ripresa del ciclo, come vedremo anche per l economia trevigiana, o comunque di recupero rispetto a quanto successo nel corso del Ma non si possono ignorare almeno tre aspetti: - le profonde asimmetrie che si nascondono dietro tale recupero, sintetizzabili da questi due dati: +7,3% la crescita del pil nelle economie emergenti; +1,7% la crescita nell area euro. - il terreno ancora da recuperare rispetto al periodo pre-crisi: a febbraio 2011 l area euro e l insieme delle economie avanzate si trovano con una produzione industriale a livelli inferiori rispetto all inizio della crisi. Fa eccezione la sola Germania. Si aggiunga, per contrasto, che la Cina, di fatto, non ha mai smesso di crescere, con un import salito del 40% sull anno precedente, e ciò spiega buona parte della ripartenza del commercio mondiale; - terzo aspetto: teniamo presente che, finita la stagione dei rimbalzi, speculari alle forti contrazioni, la velocità del recupero tenderà ad aggiustarsi sugli attuali trend, forse anche a rallentare leggermente. Nel quadro delle asimmetrie citate e con tutte le turbolenze ancora in atto. Questa polarizzazione mondiale della ripresa, nei termini appena descritti, è uno scenario imprescindibile per una provincia come la nostra, aperta sui mercati internazionali: per certi versi, come vedremo dai dati provinciali, ha già imposto alle nostre aziende delle scelte di campo. Le cose dell economia, peraltro, risultano sempre fra loro interdipendenti: la grande sete d input della Cina, se da un lato crea opportunità per tutti quelli che operano nei mercati internazionali, dall altro sta portando forti tensioni sul fronte dei prezzi delle materie prime. Da questo fatto discendono altri due macro-scenari da monitorare attentamente: - da una parte, infatti, le tensioni sui prezzi, scaricandosi lungo le filiere, fanno aumentare i costi industriali, erodono le marginalità e rischiano di frenare le decisioni d investimento delle aziende, già posticipate in molti casi per effetto della crisi; - dall altra, sta ripartendo l inflazione. E ciò rischia di compromettere ulteriormente il potere d acquisto dei salari: nelle economie a bassa crescita e con fragili condizioni del mercato del lavoro, come anche quella italiana, questa concatenazione di eventi potrà ulteriormente deprimere i consumi interni. Altro grande tema, che peserà non poco sulla crescita globale per i prossimi anni, riguarda la crisi del debito e le correlate misure di bilancio per i percorsi di rientro. I rendimenti dei titoli in Grecia, Portogallo e Irlanda, di nuovo ai massimi storici, fanno capire lo scetticismo degli investitori istituzionali sulla sostenibilità del debito in quei paesi. A nessuno, inoltre, sarà sfuggito l annuncio del declassamento del rating a lungo termine del debito sovrano americano, da stabile a negativo. Il presidente degli Stati Uniti si trova a gestire un debito pubblico che si aggira sui 14,5 trilioni di dollari e dovrà affrontare tagli da lacrime e sangue. L Italia migliora sul fronte del deficit-pil, che passa dal 5,4% del 2009 al 4,6% del 2010; ma continua ad avere questo enorme fardello del debito, ormai salito al 119% del pil. Siamo nell area della stabilità finanziaria, ma siamo anche in una situazione di bassa crescita. Lo scenario non è dei migliori, ora che appare all orizzonte con più chiarezza la necessità di un ulteriore manovra correttiva sui conti pubblici per il biennio Si è aggiunta inoltre l incognita degli eventi nel Nord Africa, che acuisce le tensioni sulla quotazione del greggio, oltre a farci preoccupare sulla tenuta dell interscambio commerciale con quell area. Ricordo solo che le esportazioni italiane verso il Nord Africa sono state pari a 13 miliardi di euro nel Per la provincia di Treviso è in gioco un interscambio di 250 milioni di export, contro 230 milioni di import. Se dunque il peggio è passato, per usare una formula di rito, con questi scenari non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Mi premeva evocare almeno i temi principali, prima di entrare nei dettagli dell economia locale, perché vorrei fosse chiaro in quale nuovo contesto ci troviamo immersi. Siamo in una fase dell economia incostante, squilibrata, non coordinata e insostenibile : sono parole del primo ministro cinese Wen Jiabao pensate per il proprio paese, ma che il Financial Times non esita ad adottare per descrivere lo stato dell economia mondiale. E, in questa economia globale, perturbata e controversa, si collocano le dinamiche dell economia trevigiana. In sofferenza su certi aspetti, ma capace anche di stare dentro la partita del recupero, soprattutto con riferimento all aggancio della domanda internazionale. Inizierei però da alcuni aspetti strutturali: provando a chiarire, per cenni, quali sono stati finora gli impatti della crisi sul tessuto imprenditoriale e sull occupazione. Poi passerei in rassegna i dati delle esportazioni e quale piega stanno assumendo le più recenti dinamiche congiunturali. L'impatto della crisi in provincia di Treviso a) Sul tessuto imprenditoriale Con riferimento al tessuto imprenditoriale, la cronaca ha portato spesso in evidenza situazioni di crisi o ristrutturazioni in imprese di medio-grandi dimensioni, laddove erano in gioco anche molti posti di lavoro. Dobbiamo tuttavia prendere atto che la crisi ha colpito, in modo assai più silenzioso e strisciante, soprattutto la micro impresa: il 71% delle aziende cessate nel 2010 appartiene alla tipologia d aziende con 1-9 addetti. Sono entrati in sofferenza innanzitutto gli anelli più deboli delle nostre filiere manifatturiere: dal 2008 al 2010 si sono perse quasi 500 imprese, concentrate in prevalenza nel settore delle lavorazioni metalliche, nell industria del legno-arredo, nel sistema moda. Anche nelle costruzioni si sono perse altre 500 imprese. Hanno subito contrazioni rilevanti il comparto dei trasporti (-170 imprese) e quello del commercio al dettaglio (-77), dove la dinamica delle vendite, e degli ordini ai fornitori, è negativa da otto trimestri consecutivi. Nonostante questi dati, la provincia di Treviso continua ad avere voglia di fare impresa: a fine 2010, rispetto all anno precedente, il saldo iscrizioni/cessazioni d imprese torna in positivo (+591 unità al netto dell agricoltura) sostenuto soprattutto dalle dinamiche positive nei pubblici esercizi, nei servizi alle imprese e nei servizi alle persone. Non ci sfuggono quelle situazioni in cui si fa impresa per continuare ad avere un lavoro. Ma ci sono

3 3 Giornata dell'economia anche molti giovani che chiedono agli sportelli camerali informazioni per aprire attività su settori nuovi, oppure su altri più tradizionali, ma con idee ben chiare sul modello di business o sul format commerciale innovativo che intendono intraprendere. Su questo aspetto riprenderò più oltre alcune considerazioni. b) Sull occupazione Sul fronte occupazionale, il dato di sintesi è inequivocabile: il tasso di disoccupazione si è portato al 6,5% (dal 4,7% del 2009). In particolare, per le donne, si è arrivati al 9,5%. E anche il tasso di disoccupazione giovanile è iniziato a salire. Quello basato sulla classe anni passa in Veneto dal 14,4% al 19% (collocandosi 10 punti più in alto della Germania, ben inteso anche per diversi funzionamenti del mercato del lavoro). Ma anche il tasso più realistico, calcolato sulla classe di età anni, entra in tensione tra la fine del 2009 e la parte centrale del 2010, portandosi a quota 8,8%. Il massiccio intervento degli ammortizzatori sociali ha evitato il peggio: migliaia di lavoratori, pur subendo una riduzione del reddito, non hanno perso il posto di lavoro, né è stato disperso capitale umano a fatica ricercato e formato dalle aziende nel corso degli anni. Ma il fatto è che nei trimestri in cui l industria è ripartita, sotto l effetto della domanda internazionale, non ha fatto altrettanto l occupazione. Come da molti atteso, siamo in un cammino di ripresa senza occupazione. Troppe le incertezze: si lavora su volumi più bassi, con grado di utilizzo impianti attorno al 70%. Gli ordini arrivano ancora in modo incostante. Preoccupano, in questo contesto, le scadenze degli interventi straordinari di cassa integrazione, soprattutto per quelle aziende che più di altre non sono ancora nelle condizioni di riassorbire i lavoratori negli organici. Segnalo che nel primo trimestre 2011 già altri lavoratori sono entrati nelle liste di mobilità in aggiunta agli oltre lavoratori del Con tutte le ben note difficoltà di ricollocazione per buona parte di loro. Il riaggancio della domanda internazionale Ma avrei potuto leggervi dati assai peggiori se la nostra economia non avesse beneficiato della sua consueta apertura sui mercati internazionali. Non era scontato, dopo la fase acuta della crisi e il ridisegno della geografia economica, che alla ripartenza del commercio mondiale potessero ripartire anche le nostre esportazioni. Il riaggancio, per fortuna, c è stato: e per certi settori, come vedremo, è stata notevole la capacità di diversificare rapidamente verso le opportunità generate dalle economie emergenti. Nel complesso le esportazioni trevigiane, pari a 9,9 miliardi di euro, sono tornate a crescere del +10,7% sull anno precedente. Certo: si tratta di un rimbalzo sulla forte flessione accusata nel 2009 (-17,2%). Manca ancora all appello 1 miliardo di export, se pensiamo di ritornare ai livelli di vendite pre-crisi (ammesso che tale obiettivo sia realistico nei nuovi scenari sopra delineati). Precisato ciò, non possiamo non riconoscere alle nostre filiere una capacità di reazione e di diversificazione davvero sorprendente. Cito l industria dei macchinari: che, sempre più capace di accreditarsi come filiera delle tecnologie industriali su misura, si butta a capofitto nelle opportunità offerte dalle economie emergenti realizzando in quei mercati, soprattutto in Cina, un incremento di vendite di 380 milioni rispetto al 2009, che ha compensato ampiamente le flessioni accusate in ambito europeo (-338 milioni). Oppure l industria della plastica, accreditata nelle forniture internazionali per l automotive, l elettrodomestico, il medicale: che può addirittura vantarsi di aver superato i livelli export pre-crisi, grazie ad importanti recuperi verso Germania e Francia. Per il sistema moda il cambio di scenario ha comportato un ulteriore ripensamento dei modelli d internazionalizzazione produttiva, con ulteriori scompensi nella catena del valore a base locale. Ma vorrei ricordare che, accanto alle componenti più note del comparto, s intersecano ancora in provincia di Treviso lavorazioni tessili assai pregiate, anch esse molto ben accreditate nei mercati esteri, così come i segmenti più tecnici dello Sportsystem. Sottolineo per ultime, ma non per importanza, le filiere della tipicità e autenticità: quelle che fanno conoscere in giro per il mondo i prodotti della qualità artigiana, dell agroalimentare, del design. In particolare, l agroalimentare e il vitivinicolo stanno diventando davvero un asset sempre più importante nell economia trevigiana. L export verso la Germania di vino ha sfiorato nel 2010 la soglia dei 100 milioni di euro; verso l Ue 27 l'aumento è stato del +9,1%; verso gli Usa siamo cresciuti del 30%. Questi risultati vanno ulteriormente consolidando i diversi segmenti della filiera: non solo l industria di trasformazione, ma pure le aziende agricole che, proprio con l industria, stanno sperimentando forme evolute d interazione, anche intraprendendo importanti investimenti tecnologici e riorganizzativi. Non mancano peraltro gli investimenti nel territorio da parte di player esterni: sull alimentare come sul vitivinicolo. A conferma dello stato di salute del settore. E vorrei infine sottolineare la virtuosa interconnessione che si sta negli anni consolidando tra l attività agricola, il commercio e il turismo: o per dirla in termini diversi, tra filiera della qualità gastronomica, cultura del paesaggio (come bene da vivere) e cultura dell ospitalità. Segnalo, per inciso, che sono tornati a crescere gli arrivi di turisti stranieri in provincia di Treviso, riportandosi a quota per l anno 2010, quasi ai livelli ante crisi. Non voglio farla facile: non tutti i settori hanno la stessa velocità di recupero. Vedo più in sofferenza la carpenteria metallica, luci e ombre interessano il comparto del legno arredo, settori forse affetti da modelli di business troppo tradizionali. Per il legno arredo mancano 100 milioni all appello per riavvicinarci alle soglie export raggiunte nel 2008, a causa soprattutto delle forti flessioni nei mercati anglo-

4 Giornata dell'economia 4 americani, russi, e negli Emirati Arabi. Migliori sono le dinamiche in Francia e Germania. E soprattutto appare più brillante il recupero per quel segmento del distretto che è riuscito a staccarsi dai mercati di sbocco tradizionali, accreditandosi ad esempio nelle forniture per Ikea. Tenuto conto che per ogni azienda capofila c è un indotto, si può intuire quanto sia importante questo aggancio della domanda internazionale per l industria manifatturiera nel complesso. Che continua a recuperare anche nel primo trimestre 2011, sebbene in mezzo a molte perturbazioni. Le sfide per il futuro 1) Consolidare e rialimentare la varietà delle traiettorie imprenditoriali Coloro che vogliono conoscere nel dettaglio le misure della nostra economia hanno naturalmente a disposizione il Rapporto statistico curato dal nostro Ufficio Studi. A me premeva evocare alcuni fatti, attorno ai quali ora vorrei sviluppare delle considerazioni. Ripartiamo dal tessuto imprenditoriale, offeso certo da un aumento della mortalità d impresa, ma pur sempre espressione di una varietà di esperienze imprenditoriali, che resta punto di forza della nostra economia. Non faccio questo passaggio a fini retorici. Se fra gli investitori istituzionali l Italia non viene assimilata alla Grecia e al Portogallo, nonostante l entità del nostro debito pubblico sopra ricordata, è proprio perché viene dato valore a questa varietà di specializzazioni che animano i diversi sistemi territoriali. I dati aggregati sulla crescita magari non sono esaltanti: ma l osservatore attento sa che dentro questa varietà ci sono diversi campioni nascosti, molteplici espressioni di qualità: dalla media impresa leader di filiera, all artigianato di nicchia, alle attività di servizio, al commmercio - comunque in fase di ricambio e di ricerca di nuovi format - all agricoltura che è interessata, come già ricordavo, da profondi cambiamenti. Ciò, da un lato, ci premia; dall altro, ci obbliga ancor di più a creare le condizioni perché questa varietà continui a esprimersi, nel quadro di un evoluzione complessiva delle nostre filiere. Vedo qui più leve da muovere simultaneamente: 1. per la piccola impresa che ha comunque saputo resistere a questa crisi, e che resta uno dei nostri vantaggi competitivi in termini di flessibilità, io credo siano ormai diventati improrogabili dei processi di networking. Mettersi in rete è una via per muoversi con maggiore massa critica nei mercati, per interagire in modo più strutturato con i committenti, ma senza essere obbligati a cambiare troppo repentinamente la struttura aziendale. Ritengo sia un passaggio fondamentale, più volte detto, ma ormai urgente: da accompagnare non tanto, o non solo, con strumenti giuridici calati dall alto, ma attraverso cambiamenti profondi nella cultura organizzativa delle imprese stesse. E uno scenario che vedo percorribile non solo per il manifatturiero, ma in molti altri ambiti: a) penso alle ampie possibilità di collaborazione fra imprese edili, impiantisti, fornitori di materie prime ed imprese di servizio nel settore della bioedilizia, sul cui sviluppo, peraltro, noi stessi, assieme alla Provincia, alle associazioni di categoria, ai Comuni, stiamo credendo attraverso le azioni di supporto definite in seno al Consorzio per la bioedilizia; b) penso ai nuovi terreni di collaborazione fra tecnologie digitali, industria del medicale e sanità pubblica; c) penso ancora inoltre a tutte le possibili integrazioni tra commercio, turismo, artigianato di qualità, filiera della cultura e dell edu-tainment, tecnologie della mobilità; attraverso cui ripensare non solo la shopping experience nelle nostre città, ma proprio in generale la qualità del nostro vivere il villaggio (per usare un termine di moda fra gli urbanisti a Vancouver), del nostro vivere in modo più denso la grande potenzialità offerta dallo spazio metropolitano regionale. 2. Sempre in tema di cultura organizzativa conta poi accelerare il passaggio delle nostre aziende da una gestione famigliare ad una gestione manageriale. Non si tratta di alterare, con approcci troppo efficientisti, il modo di fare impresa, intrinsecamente connesso al fare comunità ; ma si tratta di ripensare su basi più evolute il sistema di governo delle nostre imprese, aprendo di più sul fronte delle relazioni strategiche, delle alleanze, delle compartecipazioni. 3. Inoltre ritengo che per affrontare questo nuovo ciclo sia fondamentale anche la leva del ricambio imprenditoriale. Se è vero che la micro impresa è stata particolarmente colpita dalla crisi, dico anche che è proprio attraverso una nuova micro impresa innovativa che possiamo innestare ulteriore varietà nel tessuto imprenditoriale. Su questo fronte mi sento davvero obbligato a creare terreno fertile, affinché i giovani non abbiano paura di fare impresa, particolarmente nei settori meno esplorati; né conoscano vincoli per l attuazione delle loro idee. Magari formandoli ad essere da subito imprenditori di filiera, predisposti a co-definire per interazione i propri modelli di business. Le sfide per il futuro 2) Dalla difesa dell occupazione alla scommessa sull occupazione: per i giovani e per la valorizzazione delle esperienze professionali Sul tema occupazione penso che una sfida che abbiamo davanti, rispetto ai problemi sopra accennati, sia quella di superare la contrapposizione tra segmenti del mercato del lavoro. Da un lato abbiamo il problema dei lavoratori in esubero, oggi prevalentemente collocati negli ammortizzatori sociali per difendere il più possibile il loro reddito e affinché le aziende non si trovino a perdere capitale lavoro acquisito con difficoltà negli anni. Dall altro, però, abbiamo sempre più giovani che faticano a entrare nel mercato del lavoro. Mi chiedo, dunque: è possibile trovare un diverso equilibrio tra questi due aspetti? Non c è il rischio che, agendo separatamente, si vadano a rafforzare essenzialmente due mercati del lavoro

5 5 Giornata dell'economia già distinti: uno fin troppo rigido, e un altro fin troppo flessibile? La strada della contrapposizione fra generazioni non mi piace: per questo credo sia importante, soprattutto in una provincia come la nostra che è sempre stata un laboratorio di politiche per il lavoro, provare a sperimentare nuovi equilibri, nuove formule. Come anche da altre parti in Europa già si fa o si sperimenta. Penso ad esempio, ma procedo proprio per cenni, che per una quota parte di lavoratori, in difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro, si riesca ad uscire dal banale tradeoff; o pre-pensionamento; o ti adatti a fare qualsiasi lavoro. Sempre evitando generalizzazioni, ci possono essere esperienze professionali, anche di quadri, che trovano valorizzazione dentro altri comparti: penso allo stesso terzo settore che, uscendo dalla fase eroica dei fondatori delle cooperative, ha bisogno di introdurre maggiore managerialità nelle sue strutture. Oppure penso a lavoratori che potremo convertire, dove ci siano le condizioni, in maestri del lavoro : ovvero in coloro che si mettono al servizio della collettività, di altre aziende, di giovani, per trasferire ad altri la propria esperienza professionale. Sul fronte dei giovani, che è - non scordiamocelo - il fronte del ricambio cognitivo nelle nostre aziende, dobbiamo il più possibile costruire dei ponti tra scuola e lavoro. L accesso al mercato del lavoro, lo sappiamo, passa per gli strumenti della flessibilità: che spesso l incertezza dei mercati (e, non lo nascondo, certi abusi) hanno trasformato in precarietà, in esperienze troppo frammentate di lavoro che impediscono al giovane stesso di costruirsi percorsi di carriera. Mettere ponti tra scuola e lavoro (nelle diverse forme dell alternanza, e con tanto di certificazione delle competenze acquisite) potrebbe essere un modo per giocare d anticipo: intensificare l immersione dei giovani nel lavoro, in situazione ancora protetta, durante gli anni della loro formazione, potrebbe essere un modo per anticipare la costruzione del loro bagaglio esperienziale; evitando così che il giovane si trovi da solo e inesperto, ad affrontare i costi transazionali di un mercato del lavoro più selettivo che in passato. Certo, occorre che tutti giochino al meglio il loro ruolo: 1. un esperienza di alternanza debitamente certificata, ripresa in consegna dalla didattica scolastica, in un gioco anch esso di alternanza tra formazione pratica e formazione teorica, potrebbe essere il vero allenamento che diamo ai nostri giovani per imparare a navigare tra i lavori, per imparare a tenersi sempre aggiornati, auto costruendo la propria adattabilità per il futuro; 2. per far questo servono tutoraggi attivi, che portino sempre più il corpo docente a dialogare con i contesti di lavoro che ospitano le esperienze dei ragazzi; e servono, naturalmente, dotazioni di laboratorio adeguate; 3. servono anche, lo dico ai miei colleghi imprenditori, aziende predisposte ad accogliere queste esperienze formative sul campo. A renderle ricche e proficue, collaborando con le scuole. Anche perché così potremmo abbattere l incertezza, la paura di assumere: comprendendo meglio i profili professionali di cui si ha bisogno e incominciando a costruire un patto duraturo di crescita tra giovani e aziende. Nell attuale fase di ripresa e con gli attuali livelli d incertezza, l incontro domanda/offerta di lavoro non è aspetto che può risolversi soltanto con la funzione di ricerca del personale, o con l invio di curriculum, o con il periodo di prova: sono tutti tasselli che dovremo provare a ricomporre in un processo più ampio e più laicamente gestito. Tempo della scuola e tempo del lavoro possono insieme convergere con l obiettivo di favorire il matching occupazionale: predisponendo meglio i ragazzi alle sfide del lavoro, predisponendo le stesse aziende ad assumere con più cognizione di causa. Mi permetto di dire tutto ciò con un certo fervore anche perché so che, su questi temi, non partiamo per nulla da

6 Giornata dell'economia 6 Fonte: Fmi Confronti fra tassi di crescita del pil Serie storica e previsioni 2011 e 2012 Propensione al risparmio e tassi di crescita tendenziali del potere d'acquisto e dei consumi delle famiglie italiane Serie storica (dati destagionalizzati) Fonte: Istat La crisi del debito e le incognite delle politiche di bilancio Fonte: Istat Tasso di disoccupazione totale e per genere Confronti territoriali. Anni zero qui in provincia. Abbiamo una rete di scuole che dialoga intensamente con le imprese. Abbiamo un ottimo sistema di relazioni industriali, ribadito dal recente patto per lo sviluppo siglato da tutte le organizzazioni sindacali e da Unindustria: una cornice che permette di affrontare con i migliori presupposti le sfide che si pongono davanti a noi. Inoltre abbiamo sempre trovato nell amministrazione provinciale, su questo tema, un interlocutore attento: grazie al quale abbiamo tutti sottoscritto quel pacchetto di politiche attive per il lavoro, figlio di un serio percorso di confronto sulle cose da fare. Con queste condizioni di contorno credo che non ci sarà difficile governare anche per il futuro il precario equilibrio ancora esistente tra ripresa e occupazione, ricercando nuove formule d azione nel senso sopra proposto. Le sfide per il futuro 3) Scommettere ancora di più sull internazionalizzazione e sulle infrastrutture di connessione al mondo Voglio infine chiudere sull internazionalizzazione, unico fattore driver della crescita che in questo momento abbiamo a disposizione. I dati che ho velocemente evocato dimostrano la grande capacità delle nostre aziende capofila di muoversi nei mercati. Sottolineo: dobbiamo fare in modo che altre aziende si aggiungano alla schiera di quelle già internazionalizzate. Che più componenti del sistema economico trevigiano si aprano sui mercati esteri: in via diretta, o tramite partecipazione a filiere capaci di accreditamento nei mercati esteri, come accade per certi segmenti dell industria plastica. Oggi, mediamente, vendiamo all estero il 30% del nostro fatturato. Potremo puntare al 40%, o ad un obiettivo ancora più ambizioso. Certo, per farlo, dovremo affinare le nostre strategie di promozione all estero: imparare a promuoverci per filiere, per sistemi integrati di prodotti e tecnologie, che è cosa diversa dal muoversi per settori o distretti. L illuminotecnica rinvia all arredo, al design, ma anche alla domotica, alle tecnologie per il risparmio energetico. Certa subfornitura meccanica, presa in sé, sembra priva di massa critica, ma alcuni cluster di lavorazioni meccaniche complementari, opportunamente aggregati da imprese in funzione di general contractor, possono affrontare commesse anche rilevanti, magari con maggiore flessibilità della concorrenza internazionale. Tutta la filiera agroalimentare merita ancor più visibilità all estero. Inoltre dobbiamo far capire alle nostre imprese che ogni mercato è diverso. Dopo le flessioni accusate nel 2009 è facile cadere nella tentazione di accettare qualunque ordine. In realtà nel proiettarci all estero su basi ancora più solide, bisognerebbe interiorizzare la regola che per ogni mercato serve un consapevole modello di business. Altrimenti si corrono grossi rischi: il semplice adattamento di una linea prodotto da un mercato all altro può nascondere costi che compromettono le marginalità delle commesse. E noi non possiamo subire oltre un certo limite la varietà dei mercati, non possiamo essere eterodiretti dal mercato. Dobbiamo piuttosto imparare a governare la varietà, mediante un uso più consapevole delle leve strategiche per l internazionalizzazione. Approcci di questo tipo impongono anche di condividere la scala degli interventi. Troppo spesso raccolgo critiche dagli operatori esteri circa l incapacità

7 7 Giornata dell'economia di fare sistema dell Italia. Troppe delegazioni in ordine sparso sullo stesso obiettivo. E l Ice, che avrebbe il compito di coordinare, si trova oggi in una situazione in cui, a fronte di 1 euro speso per la promozione, ne usa 2,2 per il suo funzionamento. Dovremo condividere che la scala minima degli interventi non può che trovare definizione a livello regionale, e se serve collaborando fra regioni: le filiere non hanno confini amministrativi. Il sistema camerale, con la sua rete dei Centri per l estero, parte in ottima posizione da questo punto di vista. Si tratta di crederci di più, di potenziare la rete e di fare in modo che su di essa convergano tutti gli altri attori per l internazionalizzazione, dal sistema fieristico ai frontoffice di prossimità. Se abbiamo compreso gli scenari, serve che focalizziamo gli sforzi per rafforzare la nostra presenza nei nuovi mercati. Lì è necessario parlare un unica voce, la concorrenza è agguerrita e molto organizzata. Ogni altro approccio risulterebbe solo perdente. Una visione di sistema è necessaria attorno anche alle infrastrutture per l internazionalizzazione. Su questo tema il prof. Feltrin ci dirà cose assai interessanti. Va da sé che se vogliamo essere aperti sui mercati dobbiamo avere ottimi e lungimiranti sistemi di connessione logistica. Dopo anni abbiamo ottenuto il Passante e il completamento della A28. Ma rendiamoci conto che sono opere che rispondono, in ritardo, a bisogni di ieri. Gli scenari mutano in continuazione: se avete seguito il dibattito, lo stesso corridoio 5 rischia di essere superato dagli eventi. E noi siamo ancora a discutere del Frejus o se la Tav tra Venezia e Trieste debba passare per le spiagge. Ho già detto quanto il turismo sia un altra espressione, assolutamente rilevante, della nostra capacità di essere player internazionali. Però faccio davvero fatica a pensare che si pieghi il tracciato della Tav per far scendere il turista dal pendolino, peraltro a chilometri dal mare. Non sfruttando così i cantieri per la terza corsia. Semmai è su altri terreni che possiamo generare economie di scopo, tra attrattività turistica e attrattività economica. Ce lo insegnano i ranking metropolitani, compilati dai manager delle multinazionali, in base ai quali si determinano le scelte di localizzazione degli investimenti. All interno dei quali troviamo sempre più variabili non solo economiche, logistiche o connesse all efficienza amministrativa, ma relative anche alla qualità del vivere, della cultura, dell istruzione per i figli. Sono sfide più impegnative, certo, ma per le quali non credo proprio che il nostro sistema non sia all altezza. Quello che è importante è continuare ad alimentare una visione dello sviluppo nel futuro, fuori da ripiegamento, da ogni tentazione declinista. Oltre la crisi, superando anche la tirannia del breve termine Sappiamo che la crisi ci impone risposte oggi: ma sarebbe importante riuscire a coniugare questa esigenza dentro una visione di lungo termine dei nostri destini economici e sociali. Vincendo quella che è stata chiamata la tirannia del breve termine, che è stata un po il male strisciante di questa epoca economica. Tra le differenze eclatanti tra Est e Ovest del mondo non c è soltanto il diverso ritmo di crescita dell economia, ma il diverso orizzonte temporale che i leader prendono in considerazione quando affrontano decisioni importanti. Ci avverte un rapporto della McKinsey che gli asiatici pensano in termini di anni; in Usa e Europa la miopia è la norma. Dovremo riflettere su una differenza determinante: l asse tra economia reale ed economia finanziaria tutta focalizzata sul breve termine ha determinato inevitabilmente, negli ultimi anni, una catena decisionale miope, senza respiro, vorrei dire anche concausa di questa crisi. Già le aziende, in questa fase, sono costrette a gestire un portafoglio ordini molto corti, con lotti produttivi ulteriormente frazionati. La sensazione diffusa, girando per le imprese, è di una programmazione su base settimanale, oppure se va bene su base mensile: capita addirittura che uno stesso trimestre possa contenere mini-cicli di stop and go della produzione, con tutte le conseguenze del caso. Nella tirannia del breve termine, il rischio allora che corriamo è di muoverci sempre più per sentieri di sopravvivenza molto limitati, costretti a giocare in difesa. Non possiamo permettercelo. Neppure scomodando le nostre abilità di adattamento evolutivo che hanno sancito il successo degli anni passati. Niente è più come prima. L adattamento evolutivo richiede tempo. E oggi non c è più tempo. Per questo, come in parte ho già evocato e come i migliori già fanno, alla straordinaria capacità delle nostre imprese d interagire sul pezzo, sullo specifico problema tecnico, dobbiamo energicamente aggiungere visione e pensiero strategico: attraverso cui spostare sempre più il posizionamento di mercato dall offerta di prodotti e capacità produttiva, all offerta di significati e servizi tecnologici. Offrire significati, al posto di prodotti, vuol dire legare intrinsecamente le caratteristiche estetiche e funzionali dei prodotti ai bisogni delle persone. Offrire servizi tecnologici, al posto di capacità produttiva, vuol dire proporre ai committenti pacchetti su misura che facciano sintesi sia dei know how di processo esclusivi, sia delle innovazioni convergenti attorno ad un settore o ad una filiera. Ma per fare ciò nel modo migliore serve, con ogni evidenza, uno sguardo in grado di abbracciare orizzonti ampi. In grado di mobilitare più intelligenze. In grado di stare al passo, con consapevolezza, dei mercati e delle direttrici tecnologiche che vanno caratterizzando i nostri tempi. Se non direttamente, almeno stando dentro le reti dove tutte queste cose vengono decise e trovano il loro sviluppo. Qui serve lungimiranza anche nelle istituzioni. Purtroppo, ultimamente, dobbiamo registrare troppe decisioni emotive su molte questioni importanti: dal nucleare alle rinnovabili, è stato detto tutto e il contrario di tutto, senza alcuna visione di lungo periodo, fondamentale su questi temi. Infine ci serve lungimiranza, superamento del breve termine, anche per sviluppare le nostre organizzazioni in modo coerente alle sfide che ci stanno davanti: sappiamo bene che le competenze strategiche non sono figlie del caso ma di percorsi di fidelizzazione e motivazione delle risorse, di una continua permeabilità della struttura aziendale rispetto agli ambienti competitivi di riferimento. Si dice oggi che quel conta è avere complessità nelle organizzazioni dove più è rilevante l interazione con l ambiente competitivo esterno. Al limite investendo su figure-cancello, figure di interconnessione, utili anche per agganciare le piccole aziende a forme evolute d interazione e di apprendimento con ambienti ricchi di stimoli e opportunità. E se questo vale per le nostre aziende, perché non dovrebbe valere per le nostre istituzioni, per le scelte di amministrazione delle nostre collettività? Sono prime riflessioni, che desidero consegnare e che vorrei trovassero sviluppo anche attraverso ulteriori vostre considerazioni. Io credo che questo nuovo sguardo di lungo termine può essere la nostra risposta saggia alla crisi: un modo realistico per superare le contraddizioni aperte dalla crisi stessa. E per tornare a fare cose che riaprono chance per le generazioni future. Come ci siamo detti, oggi siamo costretti ad accettare questo scenario di risalita del ciclo senza occupazione. Ma, abituati a crescere nella coesione sociale, dentro di noi sappiamo che non ci possiamo permettere che tale scenario perduri più di tanto. L economia ha bisogno di interdipendenze virtuose con la società. E queste interdipendenze sta a noi ripensarle. Soprattutto tornando a generare valore condiviso - come ha sostenuto di recente l economista Michael Porter - a beneficio per l intera società, di oggi come di domani. Nicola Tognana Presidente Cciaa Treviso

8 Giornata dell'economia 8 GLI INTERROGATIVI DELLA CRISI E LE RISPOSTE DEL MODELLO VENETO Riportiamo in queste pagine una sintesi dell'intervento che il prof. Paolo Feltrin, docente all'università di Trieste, ha tenuto durante la Giornata dell'economia in Cciaa a Treviso. Cosa rimane invariato e cosa cambia nei modelli di sviluppo della nostra regione, dopo la crisi che ci ha così duramente colpito? Quali criticità e quale intervento è necessario per evitare che la ripresa avvenga meno lentamente di quanto già non lo sia? Partiamo da queste due domande per definire alcuni elementi essenziali a leggere la situazione attuale e le prospettive di sviluppo. Produzione vs occupazione Sulla prima questione vorrei innanzitutto sottolineare che l'economia veneta aumenta sostanzialmente in modo uniforme dagli anni '80 (sale l'occupazione spinta dal basso costo del lavoro, il manifatturiero e il terziario). Invece, negli anni '90, e poi in special modo dal 2000, si verifica una crescita molto più contenuta della produttività (data dal rapporto tra valore aggiunto e occupazione). Infatti gli incrementi annui fra il 1995 e il 2008 si aggirano tra lo 0,2% e lo 0,5%. A fronte di questa indicazione, teniamo anche conto che, in realtà, di per sé, la diminuzione della produttività non comporta in modo automatico una analoga riduzione della ricchezza. Piuttosto è necessario chiederci perché è accaduto, cosa di fatto ha interagito fino a modificare in negativo questo rapporto. La risposta, direi, sta tutta nella crescita dell'occupazione, evidente e per certi versi impressionante, della nostra provincia, tanto da essere fattore trainante del pil nazionale e locale. Vorrei definirlo un caso da manuale : il Veneto, come Treviso, è passato da tassi inferiori al 60% nel 1993 a valori prossimi al 70% nel L'occupazione è stata nettamente più alta e fuori scala - rispetto ad altre aree, crescendo con un andamento ciclico dettato anche dalle riforme del mercato del lavoro, con tassi medi annui superiori all'1%. Anche la disoccupazione è andata progressivamente riducendosi, dal 6% del 1993 si è passati al 3,5% del Ciò però ha inciso nel rapporto con il valore aggiunto diminuendo la produttività. Questo è accaduto perché le nostre imprese non sapevano come far fronte all'aumento continuo e altrettanto veloce degli ordini: non c'era il tempo per l'innovazione tecnologica, per la riorganizzazione aziendale, per la riqualificazione del parco macchine. La risposta più immediata, più veloce, è stata aumentare l'occupazione, anche immettendo massicce dosi di manodopera dall'estero. L'attenzione, insomma, è stata posta sul risultato finale, cioè sulla crescita dei margini. Va anche tenuto conto che il costo del lavoro italiano è il quarto più basso nell'ue, davanti a Spagna, Irlanda, Portogallo. Questo periodo labour intensive sembra essere legato alla fase di moderazione salariale e agli accresciuti margini di flessibilità regolamentata del mercato del lavoro. Il problema, però, scoppia venendo violentemente alla luce con la crisi del 2008 che mette in discussione tale modello, attivo e funzionante per 20 anni. Ecco, allora, la prima grande lezione di cui dobbiamo fare tesoro: 1. nel 2011 la produttività torna ad aumentare, ma calano gli occupati; 2. tra il terzo trimestre del 2008 e l'intero 2009 le aziende hanno avuto molto tempo a disposizione (del resto non avevano ordini) per studiare e attivare nuovi meccanismi di efficienza, riorganizzare e razionalizzare - la propria impresa; 3. pertanto oggi sono in grado di far crescere la produzione con lo stesso o un minor numero di occupati (se possibile nemmeno coprendo il turn over). Quest'ultima è la risposta data, negli anni recenti, alla crisi. Io penso sia stata una scelta corretta, per quanto preoccupante dal punto di vista della creazione di posti di lavoro. Anzi, credo anche che sarebbe stato bene per quanto possibile anticiparla. L'export è il nostro futuro Veniamo al tema delle esportazioni. Anche qui, osservando le dinamiche su larga scala come ha ribadito il presidente Nicola Tognana, non possiamo non accorgerci di quanto il mondo è cambiato; e, tuttavia, facciamo ancora parecchia fatica a modificare i nostri quadri interpretativi di riferimento. L'avvento dell'euro, l'apertura dei mercati, le nuove tecnologie hanno favorito la globalizzazione, portando una forte propensione all'esportazione per tantissime aziende venete. L'export nella Marca trevigiana è aumentato del 400%. Credo che questo dato descriva con evidenza un fenomeno epocale poco riconosciuto e poco raccontato. Senza ombra di dubbio, davanti a tali indicatori non possiamo che rincuorarci e sostenere che ce la faremo a superare la crisi, ed anche bene, perché l'export è il nostro destino, il nostro futuro, la nostra condanna (chiamatelo pure come volete, ma considerate che è proprio così). I dati analizzati, infatti, ce lo dimostrano bene. A partire dai primi anni '90 le esportazioni italiane crescono incessantemente e il trend di lungo periodo evidenzia tre fasi di maggiore crescita: una prima dal 1991 al 1995, una seconda dal 1999 al 2001 e una terza tra il 2003 e il Sono le regioni del nord-est che mostrano uno sviluppo più sostenuto, sia come tassi di crescita che come composizione percentuale. Aumenta la quota di esportazioni verso i 12 stati di nuova adesione dell'unione europea; a Treviso va dal 5,5% del 1993 al 13,1% del Sale anche quella verso i paesi extra Ue 27 che dal 29,5% passa al 33% nel Dinnanzi a tale prospettiva, vorrei sottolineare che ci sono delle condizioni che potrebbero facilitare l aumento delle esportazioni sul lungo periodo, tenendo conto appunto del fatto che è cambiata la composizione dei paesi verso cui ci rivolgiamo: come abbiamo visto poco sopra dal 66% siamo passati alla metà nell'ue 15, mentre aumentiamo i flussi verso gli altri stati dell'europa dell'est e, soprattutto, fuori Europa. E' lecito domandarsi: come si fa ad andare così lontano? E sempre più lontano? Il problema delle distanze esiste nella misura in cui si faticano a realizzare le condizioni per muoversi su scala globale. A questo proposito, dunque, avanzerò alcune riflessioni. Sostegno e supporto per le pmi La prima riflessione. La piccola impresa, di cui è costellato ancora il nostro ricco territorio, deve crescere. E lo sta già facendo come dimostrano i dati in serie storica: il manifatturiero e il terziario dal 1981 continuano ad aumentare di dimensioni (e, tra l'altro, senza che nemmeno questo fenomeno venga mai evidenziato e raccontato). Per competere in maniera più efficace sui mercati, le aziende hanno dovuto rivedere le proprie strutture organizzative e crescere, divenendo anche parte di filiere produttive. Evitiamo dunque la confusione alimentata da una cattiva interpretazione dei dati. Sappiamo bene che il calcolo delle dimensioni delle imprese è definito dal rapporto tra occupati

9 9 Giornata dell'economia e numero di imprese, ma vi domando: è davvero corretto? Va bene inserire a denominatore anche le partite iva individuali o le aziende senza dipendenti? Perché allora è ovvio che poi dobbiamo tenerne ben conto quando analizziamo i risultati. I dati ci dicono che la crescita dimensionale non riguarda solo le realtà medio/grandi ma anche quelle piccole: e ciò significa che sono solide, che possono guardare con concreta fiducia al futuro. Io penso che le associazioni di rappresentanza dovrebbero dunque fare di più per sostenere le piccole imprese, cercando di trovare tutti insieme alternative funzionali per la crescita, altrimenti è inevitabile che le difficoltà maggiori ricadano su di loro. Sto pensando alle scelte di consorziarsi, di fare rete, di lavorare in sinergia... Il ruolo delle infrastrutture La seconda condizione per favorire l'export è risolvere il nodo infrastrutturale. Innanzitutto una riflessione: io credo che per certi versi la mancata realizzazione del corridoio 5 non sia un male. Lo dico con il senno del poi. Se lo avessimo fatto, non avremmo ora le risorse per andare altrove e ci troveremmo con una opera viaria che ha perduto, nel tempo, il suo significato. Il nostro problema oggi è, prima di tutto, riuscire ad agganciarci al triangolo d'oro formato dalle direttrici Monaco, Vienna, Polonia, Repubblica Ceca. E li ci arriviamo via Tarvisio, non ci sono alternative. Pertanto, in questa prospettiva, non può non essere rafforzato l'asse Venezia, Pordenone, Udine, Tarvisio, Vienna, o se volete Venezia, Portogruaro, Monfalcone, Udine, Tarvisio, Vienna. Ecco il nostro interesse strategico, che poi ci divide e ci distanzia dal Piemonte e dalla Lombardia e ci avvicina all'emilia e al Friuli Venezia Giulia. E' evidente, dal mio punto di vista, che il corridoio 5 (un progetto significativo, trenta anni fa) diventa inutile. Non c'entra nulla. Se voglio andare a Budapest ci arrivo prima e meglio con qualche chilometro in più facendo questa nuova traiettoria. E non è vero nemmeno che l'asse Parigi, Monaco, Vienna ci penalizza, perché in realtà offre le strutture di collegamento, necessarie tra l'altro a non essere tagliati fuori. A non venir penalizzati. Nessun confronto con il passato Sulla crisi economica si è già detto molto; se guardiamo all'andamento del pil negli ultimi 50 anni ci accorgiamo chiaramente che abbiamo fatto i conti con una crisi non attesa ed epocale. Analisi e modelli previsivi hanno mostrato limiti importanti su cui è necessario confrontarsi. Ed io penso che averla superata con pochi drammi, nonostante tutto, abbia in sé del miracoloso. Certo, l'intervento radicale degli ammortizzatori sociali ha aiutato la nostra tenuta; anche qui non c'è paragone con il passato, tuttavia è stato necessario. Il 2009, infatti, ha segnato la peggiore flessione del pil dal dopoguerra ad oggi per le economie avanzate: -2,5% per gli Stati Uniti, -4,1% per l'area euro. La crisi ha avuto gravi conseguenze sul mercato del lavoro con bruschi cali occupazionali e un'ingente incremento dei tassi di disoccupazione. Nel 2010 si osserva un recupero parziale dell'attività e un ulteriore peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro. La risalita del prodotto interno lordo ai valori massimi assume velocità diverse per paese. Ad oggi Stati Uniti e Germania hanno praticamente recuperato tutta la perdita, l'italia rimane fanalino di coda segnando la caduta peggiore e la ripresa più lenta. Tra il 2008 e il 2009 la recessione porta complessivamente il pil nazionale al -6,5%, di gran lunga il peggiore valore degli ultimi 50 anni. In termini di produzione industriale rispetto alle crisi precedenti, quella attuale iniziata nell'aprile del 2008, risulta molto più veloce e con il picco negativo più profondo, segnato a marzo del La ripresa appare lenta e altalenante. Tanto la flessione, quanto la risalita del prodotto interno lordo è legata alla dinamica dei flussi commerciali internazionali. La crisi ha sortito i suoi effetti anche sulla domanda interna, indebolendo i consumi privati. Per questo, vi dico che è inutile illudersi che dopo 40 mesi Principali indicatori economici Anni dal suo inizio possiamo dichiararci fuori, perché l'uscita sarà inevitabilmente lenta. Lo ripeto, da nessun punto di vista né sull'intensità, né sull'iniezione di cig e cigs, né sui tempi di risalita possiamo fare confronti con il passato. Una delle anomalie principali come dicevo poco sopra - riguarda ora il mercato interno perché, a differenza dell'export che cresce rapidamente e sta per riassestarsi sui livelli del 2008 (nel 2011 se tutto va bene torneremo ad una situazione pre-crisi), fa molta più fatica a ricomporsi. Le forti incertezze future, date da consistenti aumenti dei prezzi e dal graduale ritiro delle politiche fiscali e monetarie espansive a cui si aggiungono le crisi libica e giapponese preannunciano per il 2011 una crescita debole, in linea con il 2010 o leggermente inferiore. Il mercato del lavoro soffrirà ancora del mancato ritorno ai livelli produttivi pre-crisi con la stagnazione dell'occupazione sui valori dell'anno passato. Occupazione in Italia e in Germania In questi scenari, dunque, il tema dell'occupazione si ripropone in modo significativo. La crisi attuale si colloca in un contesto diverso rispetto a quello degli anni '80 e '90: la minore disoccupazione e la maggiore occupazione consentono di abbassare il livello di rischio di conflitti sociali. Inoltre, l'occupazione è calata meno del pil; la flessione degli occupati è stata meno intensa rispetto a quella delle unità di lavoro equivalenti, grazie al massiccio ricorso alla cassa integrazione. I dati ci dicono che nel 2009 l'occupazione ha registrato un calo del -1,6% in Italia, del -2% in Veneto e del -5,8% a Treviso a fronte di una contrazione del valore aggiunto rispettivamente del -5,6%, del -6,4% e del -7,5%. Nel 2010 alla ripresa del prodotto si è affiancato un ulteriore peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro con un calo degli occupati e una crescita dei disoccupati. La disoccupazione ora è stabile al 6%, una quota piuttosto elevata. A fronte di una diminuzione di oltre il 13% in due anni, gli over 34 sono rimasti stabili nel 2009 e hanno cominciato a crescere nel 2010 (in parte è il risultato Paese Var. % pil Tasso di disoccupazione Var. % occupazione Area euro 0,5-4,1 1,8 7,5 9,4 10,0 0,6-1,8-0,5 Germania 1,0-4,7 3,6 7,3 7,5 6,8 1,4 0,0 0,5 Francia 0,1-2,5 1,6 7,8 9,5 9,7-0,5-0,2 0,0 Italia -1,3-5,2 1,3 6,7 7,8 8,4 0,7-2,9-0,7 Spagna 0,9-3,7-0,2 11,3 18,0 20,1-0,4-6,6-2,3 Gran Bretagna -0,1-4,9 1,7 5,6 7,6 7,8 0,7-1,6 0,2 Stati Uniti 0,0-2,6 2,8 5,8 9,3 9,6-0,7-3,7-0,5 Giappone -1,2-6,3 4,3 4,0 5,1 5,1-0,3-1,6-1,0 Fonte: elaborazione su dati Eurostat e Istat

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

TECO 13 Il Tavolo per la crescita

TECO 13 Il Tavolo per la crescita Componenti TECO 13 Il Tavolo per la crescita Assiot, Assofluid e Anie Automazione, in rappresentanza di un macro-settore che in Italia vale quasi 40 miliardi di euro, hanno deciso di fare un percorso comune

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni La congiuntura italiana N. 3 FEBBRAIO 2014 Il Pil torna positivo nel quarto trimestre ma il dato è sotto le attese. La crescita si prospetta debole, penalizzata della mancanza di credito e per ora sostenuta

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

Accelerare l internazionalizzazione. Marco Costaguta

Accelerare l internazionalizzazione. Marco Costaguta Accelerare l internazionalizzazione Marco Costaguta La ripresa c è. noi non la vediamo ancora 2 Senza export non riusciremo a ripartire +2% Gli ultimi 4-5 anni hanno mostrato PIL stabile/in contrazione

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Venezia, 30 settembre 2015 La Tavola Rotonda si pone l obiettivo di analizzare i nuovi orientamenti che il sistema produttivo italiano può

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI

BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI RELAZIONE DEL PRESIDENTE ALBERTO SCANU (12 giugno 2008) Ancora una volta Confindustria ci da l'opportunità di presentare

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO Ottobre 2012 Indice Notiziario Corriere della Sera Quando il lavoro aiuta gli studi La Repubblica Precari under 35 raddoppiati in 8 anni e la laurea vale come un diploma tecnico

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Le imprese manifatturiere del IV capitalismo: profili di crescita. Paola Dubini Incontro Confindustria Prato 23 novembre 2007

Le imprese manifatturiere del IV capitalismo: profili di crescita. Paola Dubini Incontro Confindustria Prato 23 novembre 2007 Le imprese manifatturiere del IV capitalismo: profili di crescita Paola Dubini Incontro Confindustria Prato 23 novembre 2007 1 % 40 35 30 25 20 15 10 5 0 % Ripartizione per classi dimensionali di fatturato

Dettagli

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza LA GRANDE CRISI RACCONTATA DAI NUMERI di Maurizio Gambuzza Saldi delle posizioni lavorative dal 3 giugno 28 per genere e cittadinanza 5-5 -1-15 -2-25 Uomini italiani Donne italiane Uomini stranieri Donne

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

RAPPORTO 2010 SULLA PRESENZA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE ITALIANE NEL MONDO

RAPPORTO 2010 SULLA PRESENZA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE ITALIANE NEL MONDO RAPPORTO 2010 SULLA PRESENZA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE ITALIANE NEL MONDO OTTOBRE 2010 a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi e dell Ufficio Lavori all Estero e Relazioni Internazionali

Dettagli

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende?

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? Giuseppe Ciccarone Dipartimento di Economia e Diritto, Preside della Facoltà di Economia Fondazione Giacomo Brodolini I PROFESSIONISTI ITALIANI: CHI

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALIMENTARE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione L industria alimentare è piuttosto importante per l economia italiana; il valore aggiunto prodotto da questo settore rappresenta

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 4 OTTOBRE 2015 Il commercio mondiale risente del rallentamento dei paesi emergenti, ma allo stesso tempo evidenzia una sostanziale tenuta delle sue dinamiche di fondo.

Dettagli

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA CAPITOLO 2 Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA 2.1.Cosa muove i mercati? Il primo passo operativo da fare nel trading è l analisi del sentiment dei mercati. Con questa espressione faccio riferimento al livello

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

condivivere DA SOLO PUOI CRESCERE NEL MERCATO. INSIEME, PUOI CAMBIARLO.

condivivere DA SOLO PUOI CRESCERE NEL MERCATO. INSIEME, PUOI CAMBIARLO. condivivere DA SOLO PUOI CRESCERE NEL MERCATO. INSIEME, PUOI CAMBIARLO. condivivere OGNI VOLTA CHE SI CREA UNO SCENARIO DIVERSO NASCE L ESIGENZA DI UNA REAZIONE DIFFERENTE. Le evoluzioni degli ultimi anni

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Febbraio 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti:

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti: Analisti e strategisti di mercato amano interpretare le dinamiche dei mercati azionari in termini di fasi orso, fasi toro, cercando una chiave interpretativa dei mercati, a dimostrazione che i prezzi non

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Osservatorio Assolombarda e Camera di commercio - Osmi Borsa Immobiliare Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore presenza di immobili di pregio

Dettagli

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Comitato per la qualificazione della spesa pubblica Comitato per lo sviluppo provinciale Sandro Trento Enrico Zaninotto Quadro internazionale: 2010 migliore, ma

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

RINNOVO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI DELL ISIA DI FIRENZE TRIENNIO 2010/2013. Elenco e Programmi dei candidati

RINNOVO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI DELL ISIA DI FIRENZE TRIENNIO 2010/2013. Elenco e Programmi dei candidati RINNOVO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI DELL ISIA DI FIRENZE TRIENNIO 2010/2013 Elenco e Programmi dei candidati ISIA Firenze, aprile 2010 ELENCO DEI CANDIDATI PER LA CONSULTA DEGLI STUDENTI TRIENNIO 2010-2013

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 Le previsioni delle imprese manifatturiere liguri per il terzo trimestre 2013 hanno confermato alcuni

Dettagli

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma Febbraio 2012 Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma PARTE 1: RIFORME DI IERI E PROBLEMI DI OGGI di Stefano Caria e Paolo Lucchino In questi giorni si parla molto di riforma del

Dettagli

[VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL

[VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL 2012 [VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL PRIMO SEMESTRE DI 2009-2010-2011-2012] [Nel mese di giugno la domanda di Cig in Veneto rimane nella media dei mesi di questo primo semestre del 2012. Cresce però,

Dettagli

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 ! terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 osservatorio trimestrale sull andamento delle imprese del terziario del friuli venezia giulia rapporto di ricerca terzo trimestre 2013 trieste, 17 ottobre

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DEI SOCI

ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DEI SOCI ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DEI SOCI 10 GIUGNO 2011 RELAZIONE geom. MARCO DONEDA PRESIDENTE E.S.P.E. Stimati Associati e Colleghi, desidero rivolgere a tutti Voi il mio cordiale saluto. In questa relazione

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

Università di Bologna Rimini Campus Branch. Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini

Università di Bologna Rimini Campus Branch. Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini Università di Bologna Rimini Campus Branch Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini Il sistema congressuale riminese nel 2011 Ricerca promossa e finanziata da: 1. L attività congressuale nell

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA di Giuseppe D Aloia 1 - Retribuzioni Lorde di fatto Reali- Industria manifatturiera - Valuta Nazionale (deflazionate con il

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico.

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Assumersi responsabilità. Con provvedimenti energeticamente efficienti. L efficienza energetica è una strategia efficace per la protezione

Dettagli

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN www.previsioniborsa.net 3 Lezione METODO CICLICO IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN Questo modello ciclico teorico (vedi figura sotto) ci serve per pianificare la nostra operativita e prevedere quando il mercato

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI

INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI Mercoledì 18 marzo 2015, ore 17.00 Camera di Commercio, Sala Arancio, Via Tonale 28/30 - Lecco Materiale a cura di: Direzione Studi e Ricerche,

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

Roberto Farnè Università di Bologna

Roberto Farnè Università di Bologna Roberto Farnè Università di Bologna Ora l apertura della parte scientifica a questi lavori, per capire innanzitutto il senso di questo appuntamento. Non abbiamo bisogno, nessuno di noi credo abbia bisogno

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

Mercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre 2013. Federata

Mercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre 2013. Federata Mercoledì degli Associati Opportunità di business per le Aziende UCIF Milano, 20 novembre 2013 Federata Nascita del progetto UCIF rappresenta da 40 anni il settore italiano della Finitura, tramite i relativi

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

È crisi delle piccole botteghe, ma i prezzi restano alti

È crisi delle piccole botteghe, ma i prezzi restano alti Editoriale n. 5 del 16/5/2009 Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno È crisi delle piccole botteghe, ma i prezzi restano alti A commento del Rapporto diffuso da Confesercenti La crisi ha toccato e continua

Dettagli

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO?

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? http://www.sinedi.com ARTICOLO 15 SETTEMBRE 2007 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? Fin dal passato il rapporto tra banca e soggetti economici non è mai stato stabile e lineare e questo dipende in

Dettagli

UN SERVIZIO A MISURA D IMPRESA

UN SERVIZIO A MISURA D IMPRESA UN SERVIZIO A MISURA D IMPRESA Nasce Trentino International, lo Sportello integrato per l internazionalizzazione. Uno strumento pensato per le aziende trentine che vogliono aprirsi ai mercati esteri con

Dettagli

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro 2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro Nel 2004 (dopo 3 anni di crescita stagnante dovuta principalmente agli effetti degli attacchi terroristici dell 11 settembre e all

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report I DATI DELLA BANCA D ITALIA CONFERMANO LA SITUAZIONE DI CRITICITA PER IL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI. ANCE SALERNO: EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE Le sofferenze sui crediti totali

Dettagli