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1 anno cinque - numero dieci - aprile 2014 SOMMARIO La famiglia soggetto della missione ecclesiale p. 2 Le dipendenze comportamentali p. 4 - p. 7 Joint Commission International (JCI) p. 8

2 LA FAMIGLIA SOGGETTO DELLA MISSIONE ECCLESIALE ALFREDO MANCINI - COLLABORATORE tema della Famiglia è la questione centrale della società contemporanea Cristiana anche se non tutti, purtroppo, ne hanno piena consapevolezza. Cosi l Arcivescovo di Terni-Narni-Amelia mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, si è espresso in un intervista rilasciata al settimana- Il le Famiglia Cristiana. La famiglia sta vivendo un momento di crisi, soprattutto a livello culturale, in relazione al significato che si attribuisce a questa istituzione. Non c è dubbio che ci troviamo di fronte a non poche patologie. Da una parte, diminuiscono i matrimoni, sia religiosi sia civili, in quanto i giovani sembrano aver paura di pronunciare un sì definitivo, mentre aumentano le separazioni e i divorzi. Causa di tutto questo, secondo il Prelato, è «l esplosione di un fenomeno che affonda le radici negli anni Settanta, quando si è iniziato a parlare di morte della famiglia e di una società senza padri. Si voleva la liberazione da ogni legame, quelli con gli altri, con la famiglia. Ma, oggi, la vertigine della solitudine con il culto dell Io, sciolto da ogni vincolo, anche da Dio, rischia di uccidere ogni soggettività, facendo precipitare rovinosamente in basso. Certamente la famiglia si è trasformata nel corso del tempo. Ma il concetto fondamentale che la regge è sempre identico». Dunque, aggiunge il Vescovo,«occorre totale chiarezza, per evitare la babele dei linguaggi. Famiglia è, in tutte le realtà e in tutti i secoli, quella dove un uomo e una donna si uniscono per generare figli e dare continuità alla storia umana. Abusare della parola famiglia per descrivere altre realtà è scardinare la verità. E dobbiamo stare attenti ad abolire le differenze, ritenendole distruttrici dell uguaglianza, poiché è vero esattamente il contrario. La differenza è un valore da difendere e da rispettare all interno dell ordine delle cose». Papa Francesco nella lettera inviata alle famiglie di tutto il mondo in vista del Sinodo mondiale dei vescovi ha come tema centrale la cura e le attenzioni per la famiglia che la Chiesa è chiamata ad affrontare nel mondo contemporaneo chiedendo aiuto e unità al popolo di Dio soprattutto alla Chiesa domestica cioè la famiglia. Appuntamento che il tema del Sinodo sintetizza col titolo Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell evangelizzazione e che la Santa Sede ha voluto preparare facendo svolgere un sondaggio tra le diocesi per sentire le opinioni dei cattolici su tematiche delicate come la difesa della famiglia tradizionale, la promozione del nucleo familiare basato sull unione di un uomo e di una donna, ma anche sulle nuove forme di convivenza come le unioni di fatto, e l ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati. La Chiesa - scrive Papa Francesco - annuncia il Vangelo affrontando anche le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia. E il prossimo Sinodo è un importante appuntamento che coinvolge tutto il Popolo di Dio dai vescovi ai sacerdoti, ai consacrati, ai laici delle Chiese particolari del mondo intero, che partecipano attivamente alla sua preparazione con suggerimenti concreti e con l apporto indispensabile della preghiera. Papa Francesco ricorda che l Assemblea sinodale straordinaria sarà seguita un anno dopo da quella ordinaria, che porterà avanti lo stesso tema della famiglia. E, in tale contesto, nel settembre 2015 si terrà anche l Incontro Mondiale delle Famiglie a Philadelphia. Anche nella nostra diocesi ascolana, le linee giuda di lavoro e riflessione sono tutte incentrate sulla Famiglia. Il tema ha proprio questo titolo: Famiglia, alzati e va.. Proprio cosi, la famiglia ha il compito di alzare lo sguardo verso il mondo esterno, fuori dalle mura domestiche per partecipare attivamente a quell azione evangelizzante che la Chiesa compie ogni giorno con le Parole e le opere. Riscoprire attraverso semplici gesti quotidiani come il saluto,il dialogo, la preghiera insieme con i propri figli, l importanza della condivisione dei valori umani. Lavorare in sinergia con tutte le parrocchie per rendere le famiglie unite affinché diventino sempre di più protagoniste nel riscoprire una fede adulta capace di narrarla ai figli.. Una sfida importante e allo stesso tempo impegnativa. Preghiamo dunque tutti insieme perché, attraverso questi eventi, la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo. 2

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4 LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI MASSIMO MARCONI - PSICHIATRA - FEDERICA FELICETTI - PSICOLOGA S ebbene le dipendenze più conosciute siano quelle relative alle droghe, esiste un altro gruppo di dipendenze chiamate Comportamentali (o New Addictions). L oggetto della dipendenza è in questo caso un comportamento o un attività lecita e socialmente accettata. Per la maggior parte delle persone queste attività rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime conseguenze. La dipendenza non chimica è uno dei massimi rappresentanti della psicopatologia moderna e postmoderna. Il sesso, gli acquisti, il gioco, il computer, internet e la televisione sono elementi legalizzati dalla società che purtroppo, talvolta, smettono di svolgere il loro ruolo sociale per schiavizzare l essere umano. Le cause di tutti gli stati di dipendenza, con o senza droga, si distribuiscono tra fattori ambientali (eccessive pretese o stress, disponibilità dell oggetto, ricompense abituali) e fattori individuali (fragile supporto familiare, personalità vulnerabile). LA DIPENDENZA DAL GIOCO (GAMBLING) Il giocatore dipendente (gambler) è un appassionato al gioco che ha perso il controllo del suo impulso, per cui la sua passione volontaria si è trasformata in una necessità irrefrenabile. L impulso a giocare del gambler acquista un andamento progressivo e, a questo ritmo, il senso di colpa si nasconde dietro le razionalizzazioni, i ragionamenti apparentemente veri e ingannevoli. L autoinganno si verbalizza in svariate forme: giocherò solo fino a tale ora e a tale momento ; dato che sto vincendo, devo continuare devo approfittare della fortuna ; ora che sto perdendo non devo smettere devo rifarmi ; non giocherò più. Se il giocatore dipendente perde, tenta di continuare il gioco per riguadagnare i soldi persi, e, se vince, continua a giocare perché sente che è il suo giorno fortunato. In generale, il gambler aumenta il piatto più dopo aver perso, che dopo aver vinto, influenzato dal desiderio di recuperare il denaro. Lo stimolo che può scatenare l impulso al gioco può essere un fattore esterno o circostanziale, come il luogo, l ora o la situazione, oppure può essere un fattore interno o personale di tipo affettivo o cognitivo. In entrambi i casi, il gambler arriva alle stesse conclusioni: Oggi mi sento fortunato, è il mio giorno. Non esiste un profilo di personalità specifico particolarmente predisposto alla dipendenza dal gioco, bensì alcuni tratti che coincidono più o meno con quelli osservati in altri tipi di dipendenza, quali la mancanza di autocontrollo (responsabile di comportamenti impetuosi ed impulsivi), la bassa autostima e gli elementi che costituiscono la personalità limite, narcisistica e antisociale. E necessario sottolineare che l assenza di leggi sufficientemente restrittive, accompagnata dall incitazione proveniente dalla pubblicità e dall alta disponibilità degli strumenti di gioco, sono tutti fattori eziologici ambientali importanti. I giochi che danno più dipendenza sono quelli che permettono la maggiore prossimità spaziale e temporale tra la scommessa ed il premio, quali ad esempio le slot-machine. La situazione lavorativa, familiare ed economica del dipendente si aggrava a poco a poco, senza che questo costituisca però un deterrente per l interruzione del gioco incontrollato. La personalità del dipendente subisce una riduzione progressiva importante che colpisce la sfera volitiva, affettiva e quella cognitiva. La fase finale è caratterizzata dalla disperazione causata da diversi fattori: il conflitto familiare, la crisi professionale o la perdita del lavoro, gli attacchi dei creditori. 4

5 LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI MASSIMO MARCONI - PSICHIATRA - FEDERICA FELICETTI - PSICOLOGA LA DIPENDENZA DAGLI ACQUISTI Tale forma di dipendenza si basa sul desiderio morboso e irrefrenabile di acquistare oggetti. Il denominatore comune degli acquisti di natura patologica sta nella tendenza ripetuta ad acquistare oggetti che spesso non riflettono i gusti abituali dell acquirente, né tanto meno sono coerenti con le possibilità finanziare dello stesso, arrivando perfino a far andare in rosso i suoi conti economici. Nella Consumopatia da dipendenza la dedizione esagerata agli acquisti è dovuta al mancato controllo dell impulsività che si manifesta in due sequenze: in primo luogo, si riscontra la necessità irrefrenabile di acquistare un oggetto, accompagnata da un forte sentimento di ansia e irritabilità che aumenta se non viene effettuato l acquisto, mentre, una volta aver dato briglia sciolta alla frenesia degli acquisti, si entra in uno stato di rilassamento piacevole, in seguito offuscato spesso dal senso di colpa; in secondo luogo,si rileva il ripetersi della necessità di fare acquisti dopo un periodo che può andare da alcune ore a varie settimane o mesi. Al momento dell acquisto, il soggetto dipendente prova sensazioni acute di piacere, analoghe per alcuni aspetti a quelle prodotte dalla somministrazione di sostanze ad un tossicodipendente. La dipendenza dagli acquisti colpisce più frequentemente le donne piuttosto che gli uomini. La prevalenza femminile sarebbe dovuta alla maggiore predisposizione agli acquisti da parte delle donne, esposte di più all influenza della moda, al capriccio del momento e al culto dell immagine. Le cause di tale forma di dipendenza, sia negli uomini che nelle donne, sono molteplici: senso di solitudine o di vuoto esistenziale e le forme di personalità impulsiva, narcisistica e insicura. Gli oggetti acquistati dal compratore dipendente variano a seconda del sesso. Le donne di solito si indirizzano verso l abbigliamento, gli indumenti intimi, le scarpe, i cosmetici e i gioielli, mentre gli uomini si lasciano affascinare dalle giacche, i computer i video, gli impianti stereo e gli accessori per l auto. Vi sono dipendenti che diversificano le proprie scelte mentre altri si concentrano esclusivamente su un tipo di prodotto. La maggior parte di queste persone tendono a mettere da parte ciò che comprano ed a volte finiscono per regalarlo o buttarlo via. Quasi tutti i soggetti dipendenti finiscono con l incontrare serie difficoltà economiche: a volte l eccessivo dispendio di denaro porta alla bancarot- ta della famiglia. Generalmente, i dipendenti dagli acquisti provano vergogna e un senso di colpa dovuti alla loro condotta e poche volte confessano ad altri la mancanza di controllo che li affligge. 5

6 LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI MASSIMO MARCONI - PSICHIATRA - FEDERICA FELICETTI - PSICOLOGA LA DIPENDENZA DA COMPUTER E DA INTERNET Le dipendenze da Internet, o Internet Addiction Disorder (IAD), racchiudono una vasta gamma di comportamenti compulsivi legati alla tecnologia e al mondo della rete. La dipendenza da Internet comprende: - La dipendenza cyber-sessuale (o sesso virtuale), in cui soggetti sono dediti allo scambio continuo e alla visione di materiale pornografico, e spesso, sono frequentatori di chat per soli adulti; - La dipendenza cyber-relazionale (o delle relazioni virtuali), in cui il soggetto si costruisce una rete di relazioni virtuali che vanno a sostituire totalmente i rapporti della vita reale, causando problemi nell ambito familiare e relazionale; - Net Gaming, ovvero la dipendenza dai giochi di rete che comprende anche il gioco d azzardo, l acquisto compulsivo su aste online, l utilizzo di casinò online, che portano alla perdita di ingenti quantità di denaro e di gran parte delle ore del giorno; - Sovraccarico cognitivo che implica l utilizzo smodato di database virtuali, per la raccolta di dati e informazioni, che va ad influire negativamente sul rendimento lavorativo e l aspetto relazionale; - Giochi al computer, ovvero la dipendenza dai giochi non rintracciabili su internet, ma accessibili perché parte dei sistemi operativi maggiormente usati. Nonostante sia difficile delineare un quadro chiaro del disturbo, la maggior parte degli studiosi ritiene che l ossessione del gioco e l alienazione dalla vita reale, alla quale si preferisce quella virtuale, sono determinanti per l instaurarsi di una situazione patologica, alla quale fanno seguito dei disagi a livello psicologico dell indi- viduo, con una reazione a cascata sull ambito familiare, relazionale, affettivo e lavorativo. I segnali d allarme di questo disturbo sono di varia natura: - il soggetto trascorre un ingente quantità di tempo in rete, perdendone la cognizione e non riuscendo a rispettare i limiti autoimposti; - mostra irritabilità, aggressività e insofferenza quando viene interrotto o quando non ha a disposizione il web; - sperimenta uno stato di euforia durante la navigazione, notando eccessivo entusiasmo ed eccitazione; - vorrebbe trascorrere più tempo online e spesso nega di aver passato troppe ore al computer; - tende ad utilizzare il pc anche in situazioni in cui il contesto non lo permette; - trascura gli impegni della vita quotidiana (come lo studio, il lavoro, l igiene personale) e intrattenimenti di altro genere (tra cui le amicizie e altre relazioni); - è soggetto a crisi d astinenza caratterizzate da ansia, movimenti volontari o automatici delle dita, sogni ed ossessioni riguardanti la rete; - non è in grado di dare informazioni pertinenti e dettagliate riguardo la rete e alle attività svolte on line dimostrandosi, al contrario, evasivo e impreciso. L uso smodato e incontrollato della rete ha un impatto negativo anche a livello psicofisico, provocando irritabilità, aggressività, nervosismo nella condotta di vita, disturbi del sonno, enuresi notturna, inappetenza o malnutrizione (legata non solo al poco movimento ma anche all abitudine di mangiare snack e merendine davanti al monitor), alterazioni del vissuto temporale, cognitività totalmente indirizzata all uso compulsivo del mezzo. 6

7 LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI MASSIMO MARCONI - PSICHIATRA - FEDERICA FELICETTI - PSICOLOGA LA DIPENDENZA SESSUALE La nozione di dipendenza sessuale a volte è confusa con la normale positiva, piacevole ed intensa sessualità goduta dalla popolazione normale o con la semplice alta frequenza dei rapporti sessuali. Alcune persone vivono degli eccessi sessuali, ma sono in grado di controllarli e dir loro di no. I dipendenti sessuali, invece, hanno perso il controllo sulla loro capacità di dire no. Il loro comportamento sessuale è parte di un ciclo di pensieri, sentimenti ed azioni che non possono più controllare, divenendo una vera e propria ossessione. Inevitabilmente, l euforia prodotta dall atto sessuale dura tanto quanto il rito sessuale. Mentre per i tossicodipendenti o gli alcolisti l euforia svanisce lentamente man mano che la droga svanisce dal loro corpo, i dipendenti sessuali si sentono inebetiti, tristi, in colpa subito dopo l evento sessuale. Come gli alcolisti cercano sollievo nel bicchiere, così i dipendenti sessuali lo cercano nel sesso e nel piacere che questo fornisce loro, stabilendo così il circolo vizioso di questa malattia che alla fine rende le loro vite impossibili da gestire. ASPETTI NEUROBIOLOGICI DELLE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI Nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad un crescente interesse per le Dipendenze Comportamentali, le conoscenze in relazione ai loro correlati neurobiologici sono piuttosto limitate. I dati in letteratura fanno soprattutto riferimento ai modelli biologici delle dipendenze da sostanze. Molti autori hanno sottolineato le analogie tra le Dipendenze Comportamentali e le dipendenze da sostanze ipotizzando che alla base di tale disturbi vi sia un processo bio-psicologico commune. Tradizionalmente si ritiene che alla base della dipendenza da sostanze e delle Dipendenze Comportamentali vi sia un alterazione dei meccanismi cerebrali implicati nella gratificazione e nella motivazione che coinvolgono circuiti meso-corticolimbici. Tali meccanismi sono regolati dall interazione di diversi sistemi neurotrasmettitoriali tra cui quelli principalmente coinvolti son il sistema dopaminergico (le sostanze d abuso e stimoli ambientali di varia natura come l attività sessuale, il gioco, determi- nano un aumento della trasmissione dopaminergica), il sistema oppioidergico, serotoninergico, glutammatergico, GABAergico. Un ruolo importante è svolto anche dalle aree cerebrali implicate nell apprendimento e nella memoria (ippocampo), nella regolazione delle emozioni (amigdala), e nel controllo degli impulsi (aree cortico-frontali). TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE COMPORTA- MENTALI Il trattamento farmacologico delle Dipendenze Comportamentali è stato stabilito su valutazioni empiriche e sulla constatazione che esse presentano caratteristiche simili ai disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo, a quello impulsivo, alla dipendenza da sostanze e ai disturbi dell umore. Sono state impiegate diverse classi di farmaci quali antidepressivi (SSRI, ovvero inibitori del reuptake della serotonina), stabilizzanti del tono dell umore-antiepilettici (ad esempio sali di litio, carbamazepina, valproato), antagonisti oppioidi (naltrexone) e antipsicotici. Nella maggior parte dei casi è opportuno che il trattamento farmacologico sia associato ad interventi psicoterapeutici e psicosociali individuali o di gruppo. In terapia si lavora con il paziente affinchè egli comprenda l origine del disturbo ed apprenda utili tecniche di disintossicazione dall oggetto della dipendenza al fine di tornare alla vita reale. Il modello cognitivo comportamentale si è dimostrato particolarmente efficace nel trattamento delle dipendenze patologiche poiché lavora sulla reale possibilità di cambiamento e di soluzione del problema, favorendo nel paziente l elaborazione di strategie comportamentali utili al cambiamento, rinforzando l autoefficacia e promuovendo l autostima. 7

8 JOINT COMMISSION INTERNATIONAL (JCI). GIOVANNI SOLITO - RISK MANAGER Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO) nasce nel 1951 con lo scopo di migliorare la qualità dell assistenza sanitaria degli ospedali americani. Ad oggi la JCAHO, agenzia indipendente non governativa non profit è tra gli enti accreditanti più grandi e prestigiosi al mondo dal momento che negli USA accredita più di organizzazioni sanitarie, ed ha attivato programmi d accreditamento e collaborazioni internazionali in tutte le aree del mondo (più di 80 paesi), e più di 50 ospedali solo in Europa nel A partire dalla fine degli anni 90 viene istituita una divisione internazionale di JCAHO, la Joint Commission International (JCI). Quello di Joint Commission è un processo di accreditamento volontario attraverso il quale un ente terzo, indipendente e non governativo certifica e garantisce che un organizzazione sanitaria rispetta specifici standard (divisi in due grandi blocchi, quelli incentrati sul paziente e quelli sull organizzazione) che tendono ad un miglioramento continuo nelle strutture, nei processi e nei risultati. Esistono programmi di accreditamento per tutte le strutture che operano nel mondo sanitario (ambulatori, ospedali, laboratori, centri di riabilitazione, case di cura, etc.). Gli standard sono stati sviluppati e vengono periodicamente aggiornati da un panel di esperti, di diverse professionalità sanitarie e gestionali provenienti da varie aree geografiche e culturali (prevalentemente Europa, Medio Oriente, America Latina, Africa) in modo da assicurare l adattabilità del modello di valutazione ai differenti sistemi organizzativi sanitari operanti nei vari Paesi L accreditamento è periodico ed ogni tre anni necessita di essere riconfermato, per garantire una conformità agli standard costante nel tempo. In Italia attualmente sono state accreditate JCI 21 strutture sanitarie, di cui: N.1 laboratorio a Napoli N.2 Ambulatori, uno a Napoli e uno a Milano N.3 Continuum Care: Como, Brescia e Trento. N.15 Strutture ospedaliere: 7 in Lombardia, 4 in Friuli Venezia Giulia, 1 a Trento, 1 a Genova, 1 a Roma, 1 a Palermo. La casa di Cura Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno, da sempre attenta alla qualità delle cure e alla sicurezza degli ospiti, dopo aver conseguito nel 2009 l accreditamento per la qualità ISO 9001, ha intrapreso da circa un anno un progetto di riqualificazione strutturale e sanitaria, con lo scopo di soddisfare gli standard di qualità sostenuti da JCI e richiedere l accreditamento per le strutture Continuum Care. Al di là della mera operazione di agenzia, l aspirazione all accreditamento rappresenta una possibilità di crescita culturale di cui ogni operatore, sanitario e non, abbisogna per un leale impegno nella cura degli ospiti affidati. CORSI E.C.M DI VILLA S.GIUSEPPE REDAZIONE: Suor Agnese Baldi-Superiora, Massimo Badolato, Alessandro Valchera, Alfredo Mancini COLLABORATORI: Alfredo Mancini, Massimo Marconi, Federica Felicetti, Giovanni Solito

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