2.3 Politiche a favore dei cittadini anziani: priorità di intervento

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1 2.3 Politiche a favore dei cittadini anziani: priorità di intervento Informazione, comunicazione e accesso alla rete dei servizi - limitato livello di conoscenza da parte della cittadinanza dei servizi sociali e socio-sanitari pubblici e privati rivolti agli anziani; - funzione diffusa di segretariato sociale pubblico e privato scarsamente integrata; - prevalenza nella popolazione della comunicazione informale in merito all offerta dei servizi anziani che spesso si rileva inefficace; - inadeguatezza dei materiali informativi rivolti agli anziani in merito ai linguaggi, alla grafica, alle dimensioni dei caratteri; - spesso non è presente la differenziazione delle strategie comunicative finalizzate a raggiungere l anziano attivo e quelle finalizzate a raggiungere l anziano non autosufficiente; - insufficiente circolazione delle informazioni tra gli operatori dei diversi servizi; - carenza di informazioni sui diritti esigibili. - potenziamento della funzione informativa per le persone anziane e le loro famiglie con modalità semplici e chiare; - orientamento e accompagnamento dell utenza all interno della rete dell offerta dei servizi territoriali; - aggiornamento costante e tempestivo tra gli operatori dei servizi pubblici e privati; - potenziamento della funzione di Segretariato diffusa. - promuovere campagne e/o iniziative informative capillari per raggiungere tutte le famiglie anche in luoghi non tradizionali, ad es. nei centri commerciali e nei supermercati; - individuare luoghi e modalità strategiche per comunicare con le famiglie in un ottica preventiva; - attivare un aggiornamento costante del sito dell Ambito; - realizzare Carte di Servizi delle unità di offerta pubbliche e private secondo un modello omogeneo e con linguaggi semplici; - individuare strumenti efficaci e tempestivi e linee guida per l aggiornamento degli operatori della rete (patronati, servizi sociali, sportelli delle associazioni, MMG); - qualificare e integrare i punti di accesso del segretariato pubblico e privato come previsto dalla legge 3/2008; - costruire protocolli di collaborazione tra pubblico e privato al fine di integrare le competenze e le informazioni. - Semplificazione dei percorsi di accesso per il cittadino, con attenzione ai processi organizzativi, alle procedure, alla comunicazione ed all informazione degli operatori e dei cittadini. - Introduzione del Fattore Famiglia per il riconoscimento dei carichi di cura; 1

2 Politiche a favore delle persone disabili e Politiche a favore dei cittadini immigrati. Promozione della salute - riduzione dell autonomia motoria; - presenza di demotivazione e depressione; - elevato consumo di farmaci antidepressivi e ansiolitici; - cattive abitudini alimentari; - isolamento sociale e solitudine; - scarso coinvolgimento dei Centri Anziani e delle altre realtà che si occupano di tempo libero - nelle iniziative di promozione della salute. - corretta e puntuale rilevazione degli stati di salute per prevenire le fragilità; - invecchiamento in salute. - promuovere interventi di promozione della salute basati sull empowement di comunità e sull educazione tra pari; - fornire una adeguata alfabetizzazione alla salute delle persone in età avanzata; - attivare incontri sui temi dell alimentazione corretta, sicurezza domestica e uso adeguato dei farmaci; - incentivare corsi di educazione al movimento; - Sostenere una programmazione integrata coinvolgendo tutti i soggetti a che a diverso titolo promuovono il benessere della popolazione anziana, ad esempio le Farmacie Comunali. Piano integrato locale di promozione della salute ASL Milano integrazione delle politiche. Coerenza con priorità regionali: Documento di programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e socio sanitari, 2011 ASL Milano: Allegato 2 - Piano locale di promozione della salute Area Anziani - Promozione del benessere e prevenzione infortuni domestici negli anziani. Politiche a favore delle persone disabili, Politiche a favore dei cittadini immigrati, Politiche per l infanzia, adolescenza, giovani, responsabilità familiari. I sistemi di domiciliarità: integrazione servizi per la domiciliarità, assistenti familiari, dimissioni protette, Amministratore di Sostegno. - aumento del numero di persone non autosufficienti e con patologie gravemente invalidanti ed elevato carico assistenziale che le famiglie e i servizi devono sostenere; 2

3 - impossibilità delle famiglie ad elaborare soluzioni autonome rispetto ai carichi di cura e far fronte ai derivanti problemi economici; - scarso coinvolgimento della persona anziana e del contesto familiare nella stesura del piano di intervento e di cura; - mancanza di strategie familiari utili a prevenire o arginare i rischi di fragilità; - scarso livello di integrazione tra gli interventi socio-sanitari in ambito domiciliare e scarso coinvolgimento del MMG; - la modifica delle normative nell erogazione dei servizi socio sanitari spesso comporta un allungamento dei tempi di accesso alle prestazioni in particolare per le persone sole, con problemi di deambulazione e senza riferimenti familiari e amicali di supporto; - presenza di pratiche disomogenee per le dimissioni protette tra Aziende Ospedaliere e territori; - carenza di strutture intermedie per la gestione del post acuzie; - disomogeneità nel livello di qualificazione professionale degli operatori della domiciliarità; - difficoltà a sostenere economicamente il costo derivante dalla regolarizzazione delle assistenti familiari specie in mancanza di risorse pubbliche finalizzate; - scarsa efficacia degli strumenti economici messi in campo dallo Stato e dalla Regione per supportare le famiglie dal punto di vista economico; - carenza di informazioni alle famiglie e agli operatori sulla figura dell Amministratore di Sostegno. - orientamento e accompagnamento dell anziano e delle famiglie verso il servizio più idoneo e coerente allo stato di salute e al livello di autosufficienza; - comunicazione circolare tra i servizi sociali e sanitari in merito alla casistica; - integrazione tra le diverse banche dati a livello ASL e comunale; - qualificazione della rete dell assistenza domiciliare; - maggiore professionalizzazione degli operatori delle cure domiciliari; - supporto e sostegno economico alle famiglie. - attivare un costante scambio e confronto di dati tra ASL ed Enti Locali; - costruire una banca dati integrata sulla fragilità; - garantire una presa in carico sociale e sanitaria integrata anche attraverso la realizzazione di nuovi protocolli operativi tra gli operatori dei servizi; - aggiornare i Protocolli Dimissioni Protette tra Aziende Ospedaliere e territori; - attivazione nei reparti ospedalieri di posti letto dedicati alle gestione del post acuzie, come previsto dalla normativa vigente; - potenziare la collaborazione diretta tra MMG e servizi; - prevedere occasioni di aggiornamento e formazione rivolti agli operatori della domiciliarità (Assistenti familiari, ASA, Infermieri); - individuare strategie di potenziamento dello Sportello di Assistenza Familiare; - sostenere il mantenimento al domicilio dei cittadini in condizioni di non autosufficienza, totale o parziale, contribuendo alle spese, attraverso l erogazione di risorse economiche; 3

4 - promuovere interventi finalizzati al rafforzamento di servizi e interventi volti al mantenimento al domicilio; - individuare degli standard di qualità per la rete dell assistenza domiciliare; - attivare progetti e iniziative per promuovere la figura dell Amministrazione di Sostegno. - Percorsi di assistenza domiciliare orientati allo spostamento del baricentro dall offerta alla domanda e volti alla qualificazione della rete dell assistenza domiciliare; - Semplificazione dei percorsi di accesso per il cittadino, con attenzione ai processi organizzativi, alle procedure, alla comunicazione ed all informazione degli operatori e dei cittadini; - Percorsi di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro; - Introduzione del fattore Famiglia per il riconoscimento dei carichi di cura familiari. Coerenza con priorità regionali: - Determinazione in ordine all attuazione di interventi integrati a favore della famiglia DGR 2055 del (Bando Legge 23/99 anno 2011); - Determinazioni in ordine alla qualificazione della rete dell Assistenza familiare in attuazione del Piano Socio Sanitario Regionale DGR 1746 del 18 maggio 2011; - Determinazione in ordine alla realizzazione di interventi in ordine a favore delle famiglie DGR 8243 del ; - Determinazione in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l esercizio (di concerto con l Assessore Boscagli) DGR 2633 del 6 dicembre 2011; - DPCS Documento di Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e socio sanitari ASL Milano ASL Milano: Programmazione nell Area ASSI Cure Domiciliari e Progetti/Piani di settore. - Accordo di collaborazione sottoscritto tra AUSER Lombardia e ASL Milano in ottemperanza al Decreto della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale n del 6/12/2011 Riparto delle risorse per la sperimentazione finalizzata alla messa a regime del servizio di telefonia sociale realizzata da USER Lombardia in esecuzione della DGR 1746/2011 che ha l obiettivo di mettere a regime, stabilizzare, consolidare e potenziare la telefonia sociale di Auser Lombardia per rafforzare la rete a sostegno della domiciliarità e l attività di contrasto alla solitudine in collaborazione con gli ambiti territoriali. In questa prospettiva, la Telefonia Sociale di Auser Lombardia mette a disposizione dell intero territorio: la struttura telematica, la disponibilità dei volontari Auser formati all ascolto attivo, l attuazione di interventi di soccorso sociale, la creazione di un osservatorio sui bisogni. Politiche a favore delle persone disabili, Politiche per la salute mentale e Politiche di contrasto della povertà e grave emarginazione. 4

5 Fragilità e reti sociali - presenza di reti sociali disgregate; - carenza di competenze complesse e specifiche sia nel settore pubblico che in quello privato per creare reti sociali significative; - scarso coinvolgimento dei Centri Anziani e delle altre realtà che si occupano di tempo libero - nelle iniziative preventive. - orientamento strategico delle organizzazioni verso lo sviluppo di reti sociali naturali, formali e informali; - necessità di promuovere reti sociali e relazionali significative come fattore preventivo delle fragilità. - sviluppare e potenziare le reti sociali e relazionali sia negli interventi di assistenza alle famiglie e/o alle persone che già manifestano condizioni di fragilità e non autosufficienza sia negli interventi preventivi della non autosufficienza; - progettare e realizzare azioni di costruzione delle reti sociali formali e informali; - investire maggiormente sulle competenze progettuali degli operatori; - integrare le competenze di presa in carico della persona fragile e del nucleo e le competenze per interventi su scala territoriale con obiettivi di coesione sociale; - promuovere l attivazione di gruppi di mutuo aiuto utilizzando professionalità diverse dall assistente sociale e individuando luoghi e spazi altri dal servizio istituzionale; - realizzare iniziative di avvicinamento tra le realtà dei Centri Anziani e i Servizi per gli anziani. : Realizzare una riforma del welfare che accentui lo sviluppo delle comunità, che trovi nelle alleanze tra gli attori pubblici e gli attori della società, cittadini, famiglie, organizzazioni private profit e non profit, le energie, le competenze e le risorse per promuovere opportunità e benessere sociale. Coerenza con priorità regionali: Determinazione in ordine all attuazione di interventi integrati a favore della famiglia DGR 2055 del (Bando Legge 23/99 anno 2011); La coesione sociale e il rinforzo delle reti naturali e sociali è un obiettivo trasversale a tutte le aree oggetto di programmazione. Residenzialità protetta (mini alloggi, appartamenti comuni, alloggi per autonomia, ecc.) I dati demografici vedono una percentuale elevata di anziani che vivono soli. A Sesto gli ultrasettantenni sono il 34% del totale dei nuclei unipersonali, a Cologno il 37,8%; gli over 70 che abitano da soli a Sesto San Giovanni rappresentano il 6,3% della popolazione totale mentre a Cologno sono il 4,4%. 5

6 Su questo tema si ipotizza la costituzione di un gruppo di lavoro che conduca una ricerca ed analisi su: - come si articola il bisogno quantitativo nel territorio dell Ambito; - quali modelli esistono o sono sperimentati nel nostro Ambito e in Regione; - quali le normative di riferimento; - quale la sostenibilità economica. Questa tematica risulta trasversale anche alle politiche abitative. Coesione sociale Il 2012 è l anno europeo dell invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni e ha l obbiettivo di sensibilizzare la società su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo, cogliendone le opportunità che ne derivano. Inoltre ai responsabili politici viene chiesto come migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi e conducendo una vita autonoma, intervenendo in settori diversi quali il lavoro, l assistenza sanitaria, i servizi sociali, l istruzione per gli adulti, il volontariato, gli alloggi, i servizi informativi o i trasporti. (Fonte: Criticità - scarsa sensibilizzazione al tema della solidarietà intergenerazionale; - difficile convivenza negli spazi e nei luoghi pubblici tra popolazioni di differenti età; - scarsa adesione da parte della popolazione anziana alle attività di volontariato con una ripercussione negativa sulle organizzazioni; - difficoltà a progettare servizi e interventi in grado di rispondere a bisogni sempre meno standardizzati dal momento che oggi il mondo degli anziani si presenta multiforme e variegato (chi lavora o accudisce i nipoti, viaggia, si interessa di cultura). Bisogni - invecchiare restando attivi e conducendo una vita autonoma; - realizzare uno stretto collegamento tra la rete dei servizi e le attività di promozione del benessere della persona anziana. Azioni - integrare l attività dei Centri Anziani, proprio per la loro funzione promozionale e socializzante, con l offerta territoriale dei servizi ; - realizzare iniziative con la finalità di migliorare le relazioni e creare solidarietà tra le generazioni in una società che sta registrando un rapido aumento del numero delle persone anziane; - accompagnare un processo di cambiamento dei Centri Anziani anche riflettendo sull allargamento e l apertura alle altre generazioni, non prevedendo più spazi separati vecchi/giovani. Realizzare una riforma del welfare che accentui lo sviluppo delle comunità, che trovi nelle alleanze tra gli attori pubblici e gli attori della società, cittadini, famiglie, organizzazioni private profit e non profit, le energie, le competenze e le risorse per promuovere opportunità e benessere sociale. 6

7 Sul territorio di Sesto è attivo il progetto Legami Comunitari finanziato dalla Fondazione Cariplo, sul tema della Coesione Sociale, che sta attivando diverse realtà territoriali e nuove energie nel quartiere dove opera. Il tema della coesione sociale è strettamente connesso alla Priorità Fragilità e reti sociali e potrebbe essere trattato come tematica trasversale da articolare in una futura progettazione. 7

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