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1 Università Mediterranea di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Corso di Laurea in Urbanistica STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI LA CLASSIFICAZIONE E METODI DI RAPPRESENTAZIONE G. LEONARDI, F. CIRIANNI A - 01

2 Caratteristiche della Sede Stradale. Riferimenti normativi NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE - D.M. 5 NOV (G.U. n. 3 del ): Le emana il Ministero, sentiti CNR e il Consiglio Superiore dei LL.PP. (ai sensi dell art. 13, comma 1 del codice della strada). In precedenza: NORME CNR 80: Le norme CNR 1980 avevano semplicemente carattere di indirizzo per una buona progettazione delle strade, le norme del 2001, invece, hanno forma cogente. Strada. È l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Le norme definiscono i criteri per la progettazione sotto gli aspetti funzionali degli elementi geometrici delle strade, in relazione alla loro classificazione. Tipi di componenti del traffico. Le quattro componenti fondamentali del traffico sono: a) circolazione dei pedoni; b) movimento di veicoli per il trasporto collettivo con fermate di linea (autobus, filobus e tram), urbani ed extraurbani; c) movimento di veicoli motorizzati senza fermate di linea (autovetture, autoveicoli commerciali, ciclomotori, motoveicoli, autobus turistici e taxi); d) sosta di veicoli motorizzati, in particolare relativamente alle autovetture private. Nell'individuazione delle suddette componenti, ai fini dell'organizzazione del traffico, si ritiene prioritaria la caratterizzazione dei veicoli in "di linea" o "non di linea" piuttosto che in "pubblici" e "privati". La precedente elencazione delle componenti fondamentali non esclude, ove occorra, la considerazione di altre componenti del traffico, definite in tale contesto componenti secondarie (quali la circolazione di velocipedi), nonché il trattamento differenziato di singole categorie di veicoli all'interno delle anzidette principali componenti di traffico (movimento di autovetture separato dal movimento di veicoli commerciali pesanti, oppure sosta di autovetture e sosta di mezzi collettivi). Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 1 di 30

3 Classificazione dei veicoli. a) veicoli a braccia a) spinti o trainati dall uomo a piedi b) azionati dalla forza muscolare dello stesso conducente b) veicoli a trazione animale a) veicoli destinati principalmente al trasporto di persone b) veicoli destinati principalmente al trasporto di cose c) carri agricoli destinati a trasporti per uso esclusivo delle aziende agricole c) velocipedi d) slitte e) ciclomotori f) motoveicoli a) motocicli b) motocarrozzette c) motoveicoli per trasporto promiscuo d) motocarri e) mototrattori f) motoveicoli per trasporti specifici g) motoveicoli per uso speciale h) quadricicli a motore g) autoveicoli a) autovetture b) autobus c) autoveicoli per trasporto promiscuo d) autocarri e) trattori stradali f) autoveicoli per trasporti specifici g) autoveicoli per uso speciale h) autotreni i) autoarticolati l) autosnodati m) autocaravan n) mezzi d opera h) filoveicoli i) rimorchi a) rimorchi per trasporto di persone b) rimorchi per trasporto di cose c) rimorchi per trasporti specifici d) rimorchi ad uso speciale e) caravan f) rimorchi per trasporto di attrezzature turistiche e sportive l) macchine agricole a) SEMOVENTI 1) trattrici agricole 2) macchine agricole operatrici a 2 o più assi 3) macchine agricole operatrici ad un asse b) TRAINATE 1) macchine agricole operatrici 2) rimorchi agricoli m) macchine operatrici a) macchine impiegate per la costruzione e la manutenzione di opere civili o delle infrastrutture stradali o per il ripristino del traffico b) macchine sgombraneve, spartineve o ausiliarie quali spanditrici di sabbia e simili c) carrelli n) veicoli con caratteristiche atipiche o) veicoli su rotaia in sede promiscua Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 2 di 30

4 Autoveicoli La categoria più importante è costituita dagli autoveicoli (veicoli a motore con almeno due assi e quattro ruote) e si distinguono in: - autovetture: veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo nove posti, compreso quello del conducente; - autobus: veicoli destinati al trasporto di persone equipaggiati con più di nove posti compreso quello del conducente; - autocarri: veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all uso o al trasporto delle cose stesse; - trattori stradali: veicoli destinati esclusivamente al traino di rimorchi o semirimorchi; - autotreni: complessi di veicoli costituiti da due unità distinte, agganciate, delle quali una motrice. - autoarticolati: complessi di veicoli costituiti da un trattore e da un semirimorchio; - autosnodati: autobus composti da due tronconi rigidi collegati tra loro da una sezione snodata. - autocaravan. Sagoma Limite Larghezza massima = 2.55 m Altezza massima dal piano stradale = 4.00 m (per gli autobus e i filobus destinati a servizi pubblici di linea urbani e suburbani circolanti su itinerari prestabiliti è consentito che tale altezza sia di 4.30 m). Motoveicoli a 2 o 3 ruote sagoma limite: 1.60 x 2.50 m Lunghezza massima: Veicolo a motore isolato: Rimorchi con un solo asse Rimorchio: Autoarticolato: Autotreno: Motoveicoli a 2 o 3 ruote: m 7.50 m m m m 4.00 m Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 3 di 30

5 Peso massimo: Veicolo isolato a due assi: Rimorchio a tre assi: 24 t Autotreni e autoarticolati a 5 o 6 assi: 18 t 40 t Definizione e classificazione delle strade. Ai fini dell'applicazione delle norme del codice della strada si definisce strada l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Le strade sono classificate, ai sensi dell articolo 2. del D.L. 285/92, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: A - Autostrade; B - Strade extraurbane principali; C - Strade extraurbane secondarie; D - Strade urbane di scorrimento; E - Strade urbane di quartiere; F - Strade locali. Le caratteristiche minime che devono avere le strade come sopra classificate sono: A - Autostrada: strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati corsie di decelerazione e di accelerazione. B - Strada extraurbana principale: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 4 di 30

6 di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione. C - Strada extraurbana secondaria: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine. D - Strada urbana di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate. E - Strada urbana di quartiere: strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata. F - Strada locale: strada urbana od extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade. È denominata strada di servizio la strada affiancata ad una strada principale (autostrada, strada extraurbana principale, strada urbana di scorrimento avente la funzione di consentire la sosta ed il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla strada principale e viceversa, nonché il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada CAT A AUTOSTRADE AMBITO EXTRAURB V p principale stessa STR. DI SERVIZIO Vp 40 / 100 STR. DI SERVIZIO Vp 40/ , 00 32, , 60 23, 85 Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 5 di 30

7 CAT A AUTOSTRADE AMBITO URBANO ( ) V p BUS STR. DI SERVIZIO Vp 40 / 60 STR. DI SERVIZIO Vp 40/ , 20 31, 70 20, 90 22, 90 Prof 10 CAT. B EXTRAURB. PRINCIPALI Costruzioni di Strade ( V p , 30 28, 80 STR. DI SERVIZIO Vp 40 / 60 STR. DI SERVIZIO Vp 40/ , 20 17, 95 CAT. C EXTRAURBANE SECONDARIE V p QEW C1 10, 50 C2 QEW , Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 6 di 30

8 CAT. D URBANE DI SCORRIMENTO V p V p QEW , , 80 CAT. D URBANE DI SCORRIMENTO V p V p , 80 STR. DI SERVIZIO Vp 25 / , 70 STR. DI SERVIZIO Vp 25/60 CAT. E URBANE DI QUARTIERE V p QEW CORSIA DI MANOVRA SOSTA A 90 TOT. 17, , TOT Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 7 di 30

9 CAT. F AMBITO LOCALI EXTRAURBANO V p QEW F , F2 QEW , CAT. F LOCALI AMBITO URBANO V p QEW F , F2 SOSTA QEW SOSTA , Per le esigenze di carattere amministrativo e con riferimento all'uso e alle tipologie dei collegamenti svolti, le strade, secondo la classificazione esposta, si distinguono in strade statali, regionali, provinciali, comunali, secondo le indicazioni che seguono. Enti proprietari delle dette strade sono rispettivamente lo Stato, la regione, la provincia, il comune. Per le strade destinate esclusivamente al traffico militare e denominate strade militari, ente proprietario è considerato il comando della regione militare territoriale. Le strade extraurbane principali e secondarie si distinguono in: 1 - Statali, quando: a) costituiscono le grandi direttrici del traffico nazionale; b) congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi; Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 8 di 30

10 c) congiungono tra loro i capoluoghi di regione ovvero i capoluoghi di provincia situati in regioni diverse, ovvero costituiscono diretti ed importanti collegamenti tra strade statali; d) allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica; e) servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l'economia di vaste zone del territorio nazionale. 2 - Regionali, quando allacciano i capoluoghi di provincia della stessa regione tra loro o con il capoluogo di regione ovvero allacciano i capoluoghi di provincia o i comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico. 3 - Provinciali, quando allacciano al capoluogo di provincia capoluoghi dei singoli comuni della rispettiva provincia o più capoluoghi di comuni tra loro ovvero quando allacciano alla rete statale o regionale i capoluoghi di comune, se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico. 4 - Comunali, quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio internodale o con le località che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettività comunale. Ai fini del presente codice, le strade vicinali sono assimilate alle strade comunali. Le strade urbane di scorrimento e locali, sono sempre comunali quando siano situate nell'interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti. Le Reti Stradali. CLASSIFICA DI TIPO FUNZIONALE E necessario disporre di una valutazione complessiva delle reti stradali a cui le singole strade possono appartenere Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 9 di 30

11 E necessario che per tali reti si definisca il rapporto gerarchico basato sulla individuazione della funzione assolta dalla rete nel contesto territoriale e nell ambito del sistema globale delle infrastrutture stradali Le reti stradali da un punto di vista funzionale possono essere classificate in base al: - tipo di movimento servito (di transito, di distribuzione, di penetrazione, di accesso); il movimento è da intendersi pure nel senso opposto, cioè di raccolta progressiva ai vari livelli; - entità dello spostamento (distanza mediamente percorsa dai veicoli); - funzione assunta nel contesto territoriale attraversato (collegamento nazionale, interregionale, provinciale, locale); - componenti di traffico e relative categorie (veicoli leggeri, veicoli pesanti, motoveicoli, pedoni, ecc.). In considerazione dei quattro fattori fondamentali sopra elencati, si possono individuare nel sistema globale delle infrastrutture stradali i seguenti 4 livelli di rete (+ 1 terminale): Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 10 di 30

12 PRIMARIA PRINCIPALE SECONDARIA LOCALE RETE STRADE CORRISPONDENTI SECONDO CODICE in ambito extraurbano in ambito urbano a - rete primaria (di transito, scorrimento) b - rete principale (di distribuzione) c - rete secondaria (di penetrazione) d - rete locale (di accesso) autostrade extraurbane strade extraurbane principali strade extraurbane principali strade extraurbane secondarie strade locali extraurbane autostrade urbane strade urbane di scorrimento strade urbane di scorrimento strade urbane di quartiere strade locali urbane a) Rete primaria: È formata dalle strade classificate A, la cui funzione nel territorio è quella di assicurare i collegamenti a carattere nazionale e interregionale ovvero, nel caso di autostrade urbane, nell'intera area urbana. b) Rete principale: Vi appartengono le strade classificate B e D ed il loro ruolo è quello di distribuire i flussi di traffico dalla rete primaria a quella secondaria ed eventualmente a quella locale; le strade B provvedono essenzialmente ai collegamenti interregionali o regionali, mentre quelle D servono i collegamenti tra quartieri. c) La rete secondaria: Comprende le strade C ed E che assicurano i movimenti di penetrazione verso la rete locale; la loro funzione territoriale si esplica a livello provinciale o interlocale per quanto riguarda le strade C, mentre le E hanno lo stesso ruolo all'interno dei quartieri. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 11 di 30

13 d) La rete locale: Vi appartengono le strade F con funzione essenzialmente di accesso (e di uscita in senso inverso) con funzione territoriale interlocale e comunale, se in ambito extraurbano, ed interna al quartiere per quelle in ambito urbano. e) Il 5 Livello 5 LIVELLO = LIVELLO TERMINALE Ai quattro livelli funzionali di rete sopra definiti deve essere aggiunto il livello terminale, che si identifica con le strutture predisposte alla sosta dei veicoli, limitate anche a poche unità di superficie, e che risulta caratterizzato nel modo che segue: MOVIMENTO SERVITO: sosta ENTITÀ DELLO SPOSTAMENTO: nulla FUNZIONE NEL TERRITORIO: locale COMPONENTI DI TRAFFICO: tutte le componenti Individuata la classe funzionale di ciascuna delle reti stradali formanti il sistema globale, è possibile individuare gli elementi componenti della stessa, cioè le strade, definendo per essi le caratteristiche d uso e di collocazione più idonea. In linea teorica la funzione principale assegnata alla singola strada deve coincidere con quella propria della rete di appartenenza. In realtà si può raggiungere solo una coerenza funzionale tra rete ed elemento stradale; a tale proposito può essere utile definire per il singolo tronco stradale una funzione principale ed eventuali funzioni secondarie, le quali per garantire il buon funzionamento della rete, devono corrispondere alle funzioni principali delle classi funzionali contigue: funzione principale propria o funzione principale della classe adiacente Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 12 di 30

14 TIPO DI STRADA FUNZIONE PRIMARIA PRINCIPALE SECONDARIA LOCALE transito, scorrimento o distribuzione o o penetrazione o o accesso o Per assicurare il funzionamento del sistema globale devono essere aggiunte le interconnessioni: - OMOGENEE (collegano strade della stessa rete); - DISOMOGENEE (collegano di norma strade appartenenti a reti di livello funzionale adiacente). INTERCONESSIONI OMOGENEE INTERCONESSIONI DISOMOGENEE Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 13 di 30

15 Definizione di grafo e metodi di rappresentazione. Un grafo G è costituito da una coppia ordinata di insiemi, un insieme N di elementi detti nodi (o vertici) ed un insieme L di coppie di nodi appartenenti ad N detti archi o rami: G = (N,L). Siano nn ed nl il numero dei nodi (cardinalità di N) e degli archi (cardinalità di L) rispettivamente. I grafi costituiscono un potente strumento di rappresentazione che può essere impiegato per descrivere realtà molto diverse. I nodi costituenti l insieme N possono individuare i punti di un territorio, le diverse componenti di un sistema o le diverse attività di un viaggio. Un arco sta ad indicare l esistenza di una relazione di qualsiasi tipo fra la coppia di nodi che lo definisce. Ad esempio, se due nodi sono i punti di un territorio, un arco che li congiunge può rappresentare una strada che li unisce. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 14 di 30

16 Si osservi che un grafo costituisce una rappresentazione esclusivamente topologica, essa consente unicamente di sapere se fra due qualunque elementi del sistema esiste la relazione che definisce gli archi, ma nessuna informazione quantitativa è associata a tale relazione. Le coppie di nodi possono essere ordinate, cioè la coppia (i,j) è diversa dalla coppia (j,i) nel qual caso l arco l corrispondente alla coppia di nodi (i,j) si dice orientato o direzionale, oppure le coppie possono essere non ordinate e quindi gli archi non orientati. Un grafo nel quale tutti gli archi sono non orientati si dice non orientato. Un grafo nel quale tutti gli archi sono orientati si dice a sua volta orientato o direzionale. In un arco orientato il primo nodo della coppia si dice nodo iniziale, il secondo nodo finale. I grafi impiegati per rappresentare i sistemi di trasporto sono sempre orientati. Per individuare compiutamente un grafo è necessario conoscere gli elementi dell insieme N e le coppie di N che costituiscono l insieme L. La rappresentazione più immediata è quella grafica Figura 1: grafo i nodi sono individuati con un punto o un cerchio contrassegnato da un numero e gli archi da segmenti che connettono le varie coppie di nodi costituenti l insieme L. Ogni arco orientato possiede una freccia che indica il verso di orientamento. Le rappresentazioni numeriche di un grafo possono essere matriciali o vettoriali, in esse i nodi dell insieme N sono di solito indicati con un numero intero. La rappresentazione del grafo più utilizzata nei programmi di calcolo è nota come stella in uscita, o forward star, in cui ad ogni nodo i è associato l insieme degli archi da esso uscenti, ovvero i nodi finali di tali archi, FWS(i). Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 15 di 30

17 È ovviamente possibile un analoga rappresentazione del grafo detta backward star (BWS) che richiede esattamente la stessa quantità di dati. La scelta fra le rappresentazioni dipende dall algoritmo di calcolo dei percorsi minimi che si adotta. In un grafo si definisce percorso, cammino o itinerario una sequenza di archi, nella quale il nodo finale di ciascun arco coincide con il nodo iniziale del successivo. Nel grafo riportato in figura la sequenza (5,1) (1,4) (4,3) è un percorso. Un percorso si dice circuito o loop se il nodo finale del percorso coincide con quello iniziale. Un percorso si dice elementare, o privo di circuiti, se nessuna parte di esso costituisce un circuito, cioè se in esso un nodo non compare mai più di una volta come inizio o fine di un arco. Per esempio nel grafo della figura il percorso (5,1) (1,4) (4,3) (3,5) è un circuito; il percorso (2,1) (1,4) (4,3) (3,5) è invece privo di circuiti e quindi elementare. Un grafo in cui ciascun nodo è collegato mediante un arco a ciascun altro nodo si dice completo. Un grafo in cui ciascun nodo è collegato mediante un arco a ciascun altro nodo si dice completo. I grafi impiegati per rappresentare sistemi di trasporto sono generalmente non completi. Un grafo si dice connesso se ciascun nodo è origine di almeno un percorso che ha come estremo un qualsiasi altro nodo del grafo. Se da un grafo si eliminano alcuni archi si ottiene un grafo detto parziale. Se si eliminano alcuni nodi e gli archi a cui tali nodi appartengono si ottiene un sottografo del grafo dato. Un grafo (in cui non è presente alcun circuito) nel quale esiste un solo percorso che collega un nodo i con ciascun altro nodo si dice albero di radice i. Un albero è un esempio di grafo non connesso in quanto non esistono i percorsi che collegano i diversi nodi con la radice. Classificazione funzionale delle strade nel PUT. La principale causa di congestione del traffico urbano si identifica nella promiscuità d'uso delle strade (tra veicoli e pedoni, tra movimenti e soste, tra veicoli pubblici collettivi e veicoli privati individuali). Pertanto, la riorganizzazione della circolazione stradale richiede in primo luogo la definizione di un'idonea classifica funzionale delle strade. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 16 di 30

18 Detta classifica individua, infatti, la funzione preminente o l'uso più opportuno, che ciascun elemento viario deve svolgere all'interno della rete stradale urbana, per risolvere i relativi problemi di congestione e sicurezza del traffico, in analogia e stretta correlazione agli strumenti urbanistici che determinano l'uso delle diverse aree esterne alle sedi stradali. La classifica in questione, coerentemente all'articolo 2 del nuovo Cds ed alle norme del C.N.R., fa riferimento in generale ai seguenti quattro tipi fondamentali di strade urbane: - AUTOSTRADE, la cui funzione è quella di rendere avulso il centro abitato dai problemi del suo traffico di attraversamento, traffico - questo - che non ha interessi specifici con il centro medesimo in quanto ad origine e destinazioni degli spostamenti. Nel caso di vaste dimensioni del centro abitato, alcuni tronchi terminali delle autostrade extraurbane - in quanto aste autostradali di penetrazione urbana - hanno la funzione di consentire un elevato livello di servizio anche per la parte finale (o iniziale) degli spostamenti di scambio tra il territorio extraurbano e quello urbano. Per questa categoria di strade sono ammesse solamente le componenti di traffico relative ai movimenti veicolari, nei limiti di quanto previsto all'articolo 175 del nuovo Cds ed all'articolo 372 del relativo Regolamento di esecuzione. Ne risultano pertanto, escluse, in particolare, le componenti di traffico relative ai pedoni, ai velocipedi, ai ciclomotori, alla fermata ed alla sosta (salvo quelle di emergenza); - STRADE DI SCORRIMENTO, la cui funzione, oltre a quella precedentemente indicata per le autostrade nei riguardi del traffico di attraversamento e del traffico di scambio, da assolvere completamente o parzialmente nei casi rispettivamente di assenza o di contemporanea presenza delle autostrade medesime, è quella di garantire un elevato livello di servizio per gli spos-tamenti a più lunga distanza propri dell'ambito urbano (traffico interno al centro abitato). Per questa categoria di strade è prevista dall'articolo 142 del nuovo Cds la possibilità di elevare il limite generalizzato di velocità per le strade urbane, pari a 50 km/h, fino al 70 km/h. Per l'applicazione delle presenti direttive vengono individuati gli itinerari di scorrimento costituiti da serie di strade, le quali - nel caso di presenza di corsie o sedi riservate ai mezzi pubblici di superficie - devono comunque disporre di ulteriori due corsie per senso di marcia. Su tali strade di scorrimento sono ammesse tutte le componenti di traffico, escluse la circolazione dei veicoli a trazione animale, dei velocipedi e dei ciclomotori, Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 17 di 30

19 qualora la velocità ammessa sia superiore a 50 km/h, ed esclusa altresì la sosta dei veicoli, salvo che quest'ultima risulti separata con idonei spartitraffico; - STRADE DI QUARTIERE, con funzione di collegamento tra settori e quartieri limitrofi o, per centri abitati di più vaste dimensioni, tra zone estreme di un medesimo settore o quartiere (spostamenti di minore lunghezza rispetto a quelli eseguiti sulle strade di scorrimento, sempre interni al centro abitato). In questa categoria rientrano, in particolare, le strade destinate a servire gli insediamenti principali urbani e di quartiere (servizi, attrezzature, ecc.), attraverso gli opportuni elementi viari complementari. Sono ammesse tutte le componenti di traffico, compresa anche la sosta delle autovetture purché esterna alla carreggiata e provvista di apposite corsie di manovra; - STRADE LOCALI, a servizio diretto degli edifici per gli spostamenti pedonali e per la parte iniziale o finale degli spostamenti veicolari privati. In questa categoria rientrano, in particolare, le strade pedonali e le strade parcheggio; su di esse non è comunque ammessa la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico collettivo. La classifica funzionale delle strade nell'ambito del PUT, attraverso gli anzidetti quattro tipi fondamentali di strade urbane, va adottata anche nelle more dell'emanazione da parte del Ministro dei lavori pubblici delle norme per la classificazione delle strade esistenti, di cui all'articolo 13, comma 4, del nuovo Codice della Strada. Detta classifica viene redatta tenuto conto - da un lato - delle caratteristiche strutturali fissate dall'articolo 2 del nuovo Codice della Strada e delle caratteristiche geometriche esistenti per ciascuna strada in esame, nonché delle caratteristiche funzionali dianzi precisate, e - dall'altro lato - del fatto che le anzidette caratteristiche strutturali previste dal nuovo Codice della Strada sono da considerarsi come "obiettivo da raggiungere" per le strade esistenti, laddove siano presenti vincoli fisici immediatamente non eliminabili (cfr. pgf. 1.2 dell'allegato, dove sono anche indicati altri tre tipi di strade, con caratteristiche intermedie rispetto a quelle del nuovo Codice della Strada, per meglio adattarsi alle situazioni esistenti). L'insieme di tutti i tipi di strade dianzi esposte, escluse le strade locali, assume la denominazione di rete principale urbana, caratterizzata dalla preminente funzione di soddisfare le esigenze di mobilità della popolazione (movimenti motorizzati), attraverso - in particolare - l'esclusione della sosta veicolare dalle relative carreggiate stradali. L'insieme delle rimanenti strade (strade locali) assume la denominazione di rete locale Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 18 di 30

20 urbana, con funzione preminente di soddisfare le esigenze dei pedoni e della sosta veicolare. La viabilità principale, così definita, viene a costituire una rete di itinerari stradali le cui maglie racchiudono singole zone urbane, alle quali viene assegnata la denominazione di isole ambientali, composte esclusivamente da strade locali ("isole", in quanto interne alla maglia di viabilità principale; "ambientali" in quanto finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani). Si consideri, in particolare, che il concetto di "maglia di viabilità principale" sembrerebbe non aver significato nel caso di centri abitati di modestissime dimensioni, basati su un'unica strada principale o su una coppia di strade principali (di cui l'una confluente o traversante rispetto all'altra). Tenuto però presente che il presupposto minimo di riorganizzazione del traffico s'identifica con l'esistenza di uno specifico itinerario per il traffico di attraversamento urbano, la contemporanea considerazione di quest'ultimo itinerario (circonvallazione, nel caso più semplice, e sistema tangenziale, nei casi più complessi) conduce all'esistenza di maglie della viabilità principale nel senso precitato. Le isole ambientali in questione, anche se periferiche, sono tutte da considerare come "aree con ridotti movimenti veicolari", in quanto - se non altro - il transito veicolare motorizzato viene dirottato sulla viabilità principale, almeno per la quota parte di non competenza specifica delle singole zone (eliminazione del traffico di attraversamento dalle singole isole ambientali). Naturalmente, quando la rimanente quota di traffico (quella in arrivo ed in partenza da ciascuna isola) viene anch'essa ad eccedere la capacità della rete stradale, il che accade in genere per le zone più centrali e per quelle a più spinta qualificazione direzionale e commerciale, le limitazioni di circolazione veicolare motorizzata divengono maggiormente impegnative, vincolando sempre di più la soste veicolare, fino ad escluderla e financo a consentire il transito - ove necessario - solo al sistema di trasporto collettivo, idoneo - appunto - per la sua maggiore capacità di trasporto a rispondere alle esigenze di mobilità della popolazione. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 19 di 30

21 Elementi dello Spazio Stradale I MARGINI PIATTAFORMA PIATTAFORMA CORPO STRADALE STRADA PRINCIPALE STRADA di SERVIZIO CARREGGIATA CARREGGIATA CARR. PIATTAFORMA SEDE STRADALE Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 20 di 30

22 MARGINE INTERNO CARREGGIATA BANCHINA OCORSIA EMERGENZA MARGINE ESTERNO parapetto SPAZIO DI FUNZIONAMENTO BARRIERA SPARTI TRAFFICO BARRIERA BORDO PONTE ESEMPIO DI ORGANIZZAZIONE DELLA PIATTAFORMA 10 Definizioni stradali e di traffico. Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i seguenti significati: 1) Area di intersezione: parte della intersezione a raso, nella quale si intersecano due o più correnti di traffico. 2) Area pedonale urbana: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza e salvo deroghe per i velocipedi e per i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché per quelli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. 3) Attraversamento pedonale: parte della carreggiata, opportunamente segnalata ed organizzata, sulla quale i pedoni in transito dall'uno all'altro lato della strada godono della precedenza rispetto ai veicoli. 4) Banchina: parte della strada compresa tra il margine della carreggiata ed il più vicino tra i seguenti elementi longitudinali: marciapiede, spartitraffico, arginello, ciglio interno della cunetta, ciglio superiore della scarpata nei rilevati. 5) Braccio di intersezione: cfr. Ramo di intersezione. 6) Canalizzazione: insieme di apprestamenti destinato a selezionare le correnti di traffico per guidarle in determinate direzioni. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 21 di 30

23 7) Carreggiata: parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine. 8) Centro abitato: insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada. 9) Circolazione: è il movimento, la fermata e la sosta dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulla strada. 10) Confine stradale: limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato; in mancanza, il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. 11) Corrente di traffico: insieme di veicoli (corrente veicolare), o pedoni (corrente pedonale), che si muovono su una strada nello stesso senso di marcia su una o più file parallele, seguendo una determinata traiettoria. 12) Corsia: parte longitudinale della strada di larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli. 13) Corsia di accelerazione: corsia specializzata per consentire ed agevolare l'ingresso ai veicoli sulla carreggiata. 14) Corsia di decelerazione: corsia specializzata per consentire l'uscita dei veicoli da una carreggiata in modo da non provocare rallentamenti ai veicoli non interessati a tale manovra. 15) Corsia di emergenza: corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso ed, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi. 16) Corsia di marcia: corsia facente parte della carreggiata, normalmente delimitata da segnaletica orizzontale. 17) Corsia riservata: corsia di marcia destinata alla circolazione esclusiva di una o solo di alcune categorie di veicoli. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 22 di 30

24 18) Corsia specializzata: corsia destinata ai veicoli che si accingono ad effettuare determinate manovre, quali svolta, attraversamento, sorpasso, decelerazione, accelerazione, manovra per la sosta o che presentano basse velocità o altro. 19) Cunetta: manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio, realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all'andamento della strada. 20) Curva: raccordo longitudinale fra due tratti di strada rettilinei, aventi assi intersecantisi tali da determinare condizioni di scarsa visibilità. 21) Fascia di pertinenza: striscia di terreno compresa tra la carreggiata ed il confine stradale. È parte della proprietà stradale e può essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada. 22) Fascia di rispetto: striscia di terreno, esterna al confine stradale, sulla quale esistono vincoli alla realizzazione, da parte dei proprietari del terreno, di costruzioni, recinzioni, piantagioni, depositi e simili. 23) Fascia di sosta laterale: parte della strada adiacente alla carreggiata, separata da questa mediante striscia di margine discontinua e comprendente la fila degli stalli di sosta e la relativa corsia di manovra. 24) Golfo di fermata: parte della strada, esterna alla carreggiata, destinata alle fermate dei mezzi collettivi di linea ed adiacente al marciapiede o ad altro spazio di attesa per i pedoni. 25) Intersezione a livelli sfalsati: insieme di infrastrutture (sovrappassi; sottopassi e rampe) che consente lo smistamento delle correnti veicolari fra rami di strade poste a diversi livelli. 26) Intersezione a raso (o a livello): area comune a più strade, organizzata in modo da consentire lo smistamento delle correnti di traffico dall'una all'altra di esse. 27) Isola di canalizzazione: parte della strada, opportunamente delimitata e non transitabile, destinata a incanalare le correnti di traffico. 28) Isola di traffico: cfr. Isola di canalizzazione. 29) Isola salvagente: cfr. Salvagente. 30) Isola spartitraffico: cfr. Spartitraffico. 31) Itinerario internazionale: strade o tratti di strade facenti parte degli itinerari così definiti dagli accordi internazionali. 32) Livelletta: tratto di strada a pendenza longitudinale costante. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 23 di 30

25 33) Marciapiede: parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta, destinata ai pedoni. 34) Parcheggio: area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli. 35) Passaggio a livello: intersezione a raso, opportunamente attrezzata e segnalata ai fini della sicurezza, tra una o più strade ed una linea ferroviaria o tranviaria in sede propria. 36) Passaggio pedonale (cfr. anche Marciapiede): parte della strada separata dalla carreggiata, mediante una striscia bianca continua o una apposita protezione parallela ad essa e destinata al transito dei pedoni. Esso espleta la funzione di un marciapiede stradale, in mancanza di esso. 37) Passo carrabile: accesso ad un'area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli. 38) Piazzola di sosta: parte della strada, di lunghezza limitata, adiacente esternamente alla banchina, destinata alla sosta dei veicoli. 39) Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. 40) Raccordo concavo: raccordo tra due livellette contigue di diversa pendenza che si intersecano al di sotto della superficie stradale. Tratto di strada con andamento longitudinale concavo. 41) Raccordo convesso: raccordo tra due livellette contigue di diversa pendenza che si intersecano al di sopra della superficie stradale. Tratto di strada con andamento longitudinale convesso. 42) Ramo di intersezione: tratto di strada afferente una intersezione. 43) Rampa (di intersezione): strada destinata a collegare due rami di un'intersezione. 44) Ripa: zona di terreno immediatamente sovrastante o sottostante le scarpate del corpo stradale rispettivamente in taglio o in riporto sul terreno preesistente alla strada. 45) Salvagente: parte della strada, rialzata o opportunamente delimitata e protetta, destinata al riparo ed alla sosta dei pedoni, in corrispondenza di attraversamenti pedonali o di fermate dei trasporti collettivi. 46) Sede stradale: superficie compresa entro i confini stradali. Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 24 di 30

26 47) Sede tranviaria: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei tram e dei veicoli assimilabili. 48) Sentiero (o Mulattiera o Tratturo): strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali. 49) Spartitraffico: parte longitudinale non carrabile della strada destinata alla separazione di correnti veicolari. 50) Strada extraurbana: strada esterna ai centri abitati. 51) Strada urbana: strada interna ad un centro abitato. 52) Strada vicinale (o Poderale o di Bonifica): strada privata fuori dai centri abitati ad uso pubblico. 53) Svincolo: intersezione a livelli sfalsati in cui le correnti veicolari non si intersecano tra loro. 54) Zona a traffico limitato: area in cui l'accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli. 55) Zona di attestamento: tratto di carreggiata, immediatamente a monte della linea di arresto, destinato all'accumulo dei veicoli in attesa di via libera e, generalmente, suddiviso in corsie specializzate separate da strisce longitudinali continue. 56) Zona di preselezione: tratto di carreggiata, opportunamente segnalato, ove è consentito il cambio di corsia affinché i veicoli possano incanalarsi nelle corsie specializzate. 57) Zona di scambio: tratto di carreggiata a senso unico, di idonea lunghezza, lungo il quale correnti di traffico parallele, in movimento nello stesso verso, possono cambiare la reciproca posizione senza doversi arrestare. 58) Zona residenziale: zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. Velocità In riferimento agli intervalli di velocità di progetto valgono le seguenti definizioni: - limite superiore: velocità che un veicolo isolato non può superare, con gli assegnati margini di sicurezza, date le caratteristiche di piattaforma della strada ovvero massima velocità compatibile in rettifilo e in orizzontale con la quale vanno verificate le distanze di visuale libera. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 25 di 30

27 - limite inferiore: velocità utilizzata per la progettazione degli elementi plano-altimetrici più restrittivi (raggio minimo delle curve circolari, parametro minimo delle curve a raggio variabile, etc.). Sezioni Stradali Se la piattaforma si trova totalmente al di sopra del piano di campagna la strada sarà in rilevato, se al disotto in trincea se, poi è in parte al di sopra ed in parte al disotto si dice che è a mezza costa. Il rilevato è un manufatto in terra le cui superfici laterali, dette scarpate. sono disposte secondo una inclinazione dipendente dalle caratteristiche fisiche e meccaniche del terreno che lo costituisce. La trincea, invece, è ottenuta operando lo scavo del terreno fino a raggiungere il piano della piattaforma; anche in questo caso si hanno due i scarpate laterali. In sede di progetto, alle scarpate dei rilevati, generalmente, si attribuisce il valore 3:2, mentre per le trincee si usano valori molto variabili (da 1:1 fino a 1:10) in relazione alla natura dei terreni che si prevede di incontrare. Talvolta per trincee molto profonde o per rilevati abbastanza alti onde limitare le scarpate e conferire maggiore stabilità alle opere in terra, si costruiscono dei muri di contenimento. PROF. LONG. livelletta scavo rilevato SEZ. TRASV. CORPO STRADALE SEDE STRADALE rilevato stradale terreno di sedime o sedime naturale Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 26 di 30

28 PROFILO LONGITUDINALE A livelletta A linea del terreno SEZIONE TRASV. A/A rilevato stradale sovrastruttura terreno di sedime o sedime naturale Figura 2: sezione stradale in rilevato terreno di sedime o sedime naturale scarpata scavo stradale scarpata Caratteristiche geometriche delle sezioni sovrastruttura Figura 3: sezione stradale in trincea Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 27 di 30

29 Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 28 di 30

30 BANCHINA INRILEVATO(1)EINSTERRO(2-3) i c s i b c r i a d m i c s i b c s i a L c 8p p c >10cm m i c s i b c s i a L c 3p m p c >30cm CARREGGIATA BANCHINA Figura 4: sistemazione dei margini Fasce di Rispetto FASCIA DI RISPETTO STRISCIA DI TERRENO,ESTERNA AL CONFINE STRADALE, SULLA QUALE ESISTONO VINCOLI ALLA REALIZZAZIONE, DA PARTE DEL PROPRIETARIO DEL TERRENO, DI SCAVI, COSTRUZIONI, RECINZIONI, PIANTAGIONI, DEPOSITI E SIMILI. CARREGGIATA CARREG. SEDE STRADALE FASCIA DI RISPETTO Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 29 di 30

31 Fuori dai centri abitati le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, non possono essere inferiori a: - 60 metri per le strade di tipo A - 40 metri per le strade di tipo B - 30 metri per le strade di tipo C - 20 metri per le strade di tipo F - 10 metri per le strade vicinali (o poderali od interpoderali o di bonifica). Nei centri abitati, in assenza di strumento urbanistico vigente, le distanze dal confine stradale da rispettare non possono essere inferiori a: - 30 metri per le strade di tipo A; - 20 metri per le strade di tipo B; - 10 metri per le strade di tipo C. Autori: G.Leonardi, F.Cirianni Pagina 30 di 30

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