CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84

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1 CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84 17/09/2012 1

2 CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84 Programma generale di cui all articolo 4 del D.M. 5 AGOSTO 2011 A - OBIETTIVI E FONDAMENTI DELLA PREVENZIONE INCENDI B - FISICA E CHIMICA DELL INCENDIO C - NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI E LORO APPLICAZIONE D - TECNOLOGIA DEI MATERIALI E DELLE STRUTTURE; PROTEZIONE PASSIVA E - TECNOLOGIA DEI SISTEMI E DEGLI IMPIANTI; PROTEZIONE ATTIVA F - LEGISLAZIONE GENERALE E DIRETTIVE COMUNITARIE G - PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI 17/09/2012 2

3 CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84 Programma generale di cui all articolo 4 del D.M. 5 AGOSTO 2011 H - SICUREZZA ANTICENDI NEI LUOGHI DI LAVORO I - VALUTAZIONE DEL RISCHIO E MISURE DI SICUREZZA EQUIVALENTI L - APPROCCIO INGEGNERISTICO ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO M - SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA N - ATTIVITA A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE F - LEGISLAZIONE GENERALE E DIRETTIVE COMUNITARIE G - ESERCITAZIONI PRATICHE VISITE FORMATIVE PRESSO ATTIVITÀ SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI 17/09/2012 3

4 CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84 Programma particolare di cui alla circolare del 28/09/ OBIETTIVI, DIRETTIVE, LEGISLAZIONE E REGOLE TECNICHE DELLA PREVENZIONE INCENDI 2 - FISICA E CHIMICA DELL INCENDIO (test di verifica di apprendimento) 3 - TECNOLOGIA DEI MATERIALI E DELLE STRUTTURE; PROTEZIONE PASSIVA (test di verifica di apprendimento) 4 - TECNOLOGIA DEI SISTEMI E DEGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE ATTIVA (test di verifica di apprendimento) 5 - PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI E SICUREZZA EQUIVALENTE (test di verifica di apprendimento) 17/09/2012 4

5 CORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI PER I PROFESSIONISTI DI CUI ALLA LEGGE 818/84 Programma particolare di cui alla circolare del 28/09/ APPROCCIO INGEGNERISTICO E SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA 7 - SICUREZZA ANTINCENDIO NEI LUOGHI DI LAVORO 8 - ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 9 - ATTIVITÀ DI TIPO CIVILE (test di verifica di apprendimento + PROGETTO) 10 - ATTIVITÀ DI TIPO INDUSTRIALE (test di verifica di apprendimento + PROGETTO) 11 - PROGETTAZIONE IN MANCANZA DI REGOLE TECNICHE (test di verifica di apprendimento + PROGETTO) 12 - VISITA PRESSO ATTIVITÀ SOGGETTA 17/09/2012 5

6 INTRODUZIONE ALLA P R E V E N Z I O N E I N C E N D I 17/09/2012 6

7 L INCENDIO - Termini e definizioni generali 17/09/2012 7

8 L INCENDIO - Termini e definizioni generali La combustione: Reazione chimica sufficientemente rapida di una sostanza combustibile con l ossigeno accompagnata da sviluppo di calore fiamma gas fumo e luce. 17/09/2012 8

9 L INCENDIO - Termini e definizioni generali L incendio: Combustione sufficientemente rapida e non controllata che si sviluppa senza limitazioni nello spazio e nel tempo. La fiamma: Combustione di gas con emissione di luce. Il combustibile: Sostanza solida, liquida o gassosa nella cui composizione molecolare sono presenti elementi quali il carbonio, l idrogeno, lo zolfo, etc.. 17/09/2012 9

10 LA COMBUSTIONE Le condizioni necessarie per avere una reazione di combustione sono: presenza del combustibile presenza del comburente presenza di una sorgente di innesco 17/09/

11 COMBUSTIONE ARIA CALORE Fuoco COMBUSTIBILE 17/09/

12 17/09/

13 I COMBUSTIBILI Solidi (carta, cartone, plastica, legno, tessuti, ecc.) La combustione delle sostanze solide è caratterizzata dai seguenti parametri: pezzatura e forma del materiale dal grado di porosità del materiale dagli elementi che compongono la sostanza dal contenuto di umidità del materiale condizioni di ventilazione notevole energia di innesco 17/09/

14 I COMBUSTIBILI Liquidi (vernici, alcool, oli minerali, solventi, ecc.) Per bruciare un liquido combustibile od infiammabile deve passare dallo stato liquido allo stato di vapore (brucia la superficie del liquido) 17/09/

15 I COMBUSTIBILI Gas infiammabili acetilene, ecc.) (metano, GPL, idrogeno, Polveri combustibili ed infiammabili (farina, alcune polveri di metalli, carbone, ecc.) 17/09/

16 Gestione della sicurezza antincendio CONSIDERAZIONI SUL RISCHIO DI INCENDIO È OPINIONE DIFFUSA, MA ERRATA, CHE L INCENDIO SIA UN EVENTO RARO, CON BASSA PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO, CHE COMUNQUE DIFFICILMENTE POTREBBE INTERESSARE LA PROPRIA ATTIVITÀ O COINVOLGERCI DIRETTAMENTE TALE CONVINZIONE È INFONDATA, MA UNA MANCATA PERCEZIONE DEL RISCHIO PUÒ COSTITUIRE LA PREMESSA PER DETERMINARE SITUAZIONI FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DI UN INCENDIO È PERTANTO UTILE CONOSCERE ALCUNI DATI SULLE CAUSE E SULL ENTITÀ DEL FENOMENO INCENDIO, CHE PROVOCA OGNI ANNO IN ITALIA PIÙ DI 200 VITTIME E DANNI MATERIALI PER MILIONI DI EURO 17/09/

17 DATI STATISTICI SU INCENDI Interventi/anno per incendio Italia : Lomb.: Grandi incendi 1982 Mostra dell antiquariato - Todi 39 morti 1983 Cinema Statuto - Torino 64 morti 1991 Teatro Petruzzelli - Bari 1996 Teatro La Fenice - Venezia 1997 Cappella Sacra Sindone - Torino 1997 Camera iperbarica Osp. Galeazzi - Milano 10 morti 17/09/ Thyssen Group - Torino 6 morti

18 17/09/2012

19 DATI STATISTICI SU INCENDI IN LOMBARDIA Comandi N. di Sedi Interventi Incendi Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese /09/

20 Cause varie : 15 % Impianti a rischio specifico : 25 % L INCENDIO perché avviene? 17/09/ Cause dolose : 10 % Fattore umano : 50 %

21 DANNI PROVOCATI DA INCENDI IN ITALIA > 500 MILIARDI/ANNO DANNI AZIENDALI PROVOCATI DA INCENDI RILEVANTI IN U.S.A. (STIME N.F.P.A.) 23% normale ripristino del ciclo produttivo e reinserimento mercato 28% difficoltà x almeno 3 anni in ripresa 43% non sono più in grado di riprendere in modo efficace l attività 17/09/

22 L INCENDIO 17/09/

23 L INCENDIO 17/09/

24 L INCENDIO 17/09/

25 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I Definizione ( D.P.R , n art. 2 ) : Materia di rilevanza interdisciplinare nel cui ambito vengono promossi, studiati, predisposti e sperimentati misure, provvedimenti, accorgimenti e modi d azione intesi ad evitare l insorgenza di un incendio ed a limitarne le conseguenze Obiettivo Conseguire la sicurezza contro gli incendi 17/09/

26 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I Definizione ( D.L.vo 8/11/06, n art. 13) Funzione di preminente interesse pubblico diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell ambiente attraverso la promozione, lo studio la predisposizione e la sperimentazione di norme, misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di azione intesi ad evitare l insorgenza di un incendio o a limitarne le conseguenze 17/09/

27 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I OBIETTIVI della PREVENZIONE INCENDI LA SICUREZZA DELLA VITA UMANA L INCOLUMITA DELLE PERSONE LA TUTELA DEI BENI E DELL AMBIENTE 17/09/

28 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I LA PREVENZIONE PRIMARIA AFFRONTA I PROBLEMI RELATIVI ALLA SALVAGUARDIA DELLE VITE UMANE, DEI VALORI UMANI E DEGLI INTERESSI PUBBLICI LA PREVENZIONE SECONDARIA AFFRONTA I PROBLEMI DELLA SICUREZZA IN GENERE COL CERCARE SOLUZIONI TECNICHE TENDENTI AD UN LIVELLO OTTIMALE NELLA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI PROTEZIONE 17/09/

29 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I La sicurezza contro gli incendi potrà essere tanto maggiore quanto più si adottano provvedimenti tali da Evitare per quanto possibile che un incendio abbia inizio Consentire che le persone minacciate possano lasciare l edificio, o essere soccorse altrimenti Garantire la capacità portante dell edificio per un periodo di tempo determinato Limitare la produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all interno dell edificio Limitare la propagazione del fuoco ad edifici vicini Consentire l intervento efficace delle squadre di soccorso, tutelando nel contempo la loro sicurezza 17/09/

30 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I Per ottenere un prefissato obiettivo di sicurezza contro gli incendi si può intervenire: RIDUCENDO LE OCCASIONI DI INCENDIO cioè applicando M I S U R E P R E V E N T I V E e questo influisce sulla FREQUENZA [ F ] CONTENENDO LE CONSEGUENZE DI UN INCENDIO cioè applicando M I S U R E P R O T E T T I V E e questo influisce sulla MAGNITUDO [ M ] 17/09/

31 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I Il concetto di rischio è quindi legato alla probabiltà (o frequenza) che si verifichi un evento e ai danni che esso provoca (o magnitudo). I danni sono intesi a persone e/o cose Es 1. Terremoto frequente nel deserto Rischio basso perché anche se la frequenza è alta i danni sono nulli Es 2. Terremoto raro in centro abitato Rischio basso perché il fenomeno è raro Es 3. Terremoto frequente in centro abitato. Il rischio è elevato 17/09/

32 La valutazione delle misure preventive e protettive da adottare P R E V E N Z IO N E IN C E N D I O b ie t t iv o : c o n s e g u ir e la s ic u r e z z a c o n t r o g li in c e n d i C O M E? R I D U C E N D O L E O C C A S I O N I D I I N C E N D I O M i s u r e P r e v e n t i v e C O N T E N E N D O L E C O N S E G U E N Z E M i s u r e p r o t e t t i v e F R E Q U E N Z A M A G N IT U D O d e fin iz io n e d i r is c h io t e c n ic o R I S C H I O = F r e q u e n z a x M a g n it u d o R = F x M S IC U R E Z Z A E Q U IV A L E N T E 17/09/

33 RISCHIO = FREQUENZA x MAGNITUDO 17/09/

34 RISCHIO = FREQUENZA x MAGNITUDO 17/09/

35 RISCHIO = FREQUENZA x MAGNITUDO 17/09/

36 Valutazione delle misure preventive e protettive da un punto di vista strettamente economico Diagramma costi/benefici COSTO TOTALE COSTO DELLA PREVENZIONE COSTO DEL DANNO 17/09/2012 RIDUZIONE DEL RISCHIO 36

37 QUESTI PRINCIPI TRADOTTI IN APPLICAZIONI PRATICHE DETERMINANO le misure di PREVENZIONE INCENDI le misure di PROTEZIONE ANTINCENDIO 17/09/

38 PREVENZIONE PROTEZIONE ATTIVA PASSIVA 17/09/

39 Ing. A. Monaco Direttore Regionale VV. F. _ LOMBARDIA P R E V E N Z I O N E I N C E N D I M I S U R E P R E V E N T I V E Provvedimenti finalizzati a ridurre le occasioni di incendio, e quindi la frequenza di accadimento Impianti a rischio specifico realizzati secondo norme Aree a rischio specifico realizzate secondo norme Gestione della sicurezza: Sistema organizzato di gestione finalizzato al mantenimento delle condizioni di sicurezza antincendio ed alla gestione delle emergenze (primo intervento Impianti elettrici, termici, gas, ventilazione, ascensori, industriali, etc. Laboratori, depositi, archivi, autorimesse, mense, etc. Valutazione del rischio Piano di emergenza Servizio antincendio aziendale Vigilanza sul rispetto delle condizioni di esercizio Informazione e formazione dei lavoratori di soccorso e/o spegnimento - 17/09/2012 Esercitazioni antincendio 39 evacuazione delle persone) Registro dei controlli

40 MISURE DI PREVENZIONE Impianti elettrici a REGOLA D ARTE (CEI) Collegamento elettrico a terra Impianto parafulmine Dispositivi di sicurezza alle condotte Ventilazione Materiali incombustibili Attrezzatura e pavimentazione antiscintilla Segnaletica di sicurezza ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI Corretto deposito ed utilizzo : dei materiali Infiammabili dei materiali Facilmente combustibili delle fonti di calore degli impianti elettrici dei rifiuti e degli scarti combustibili CONTROLLO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO Controlli periodici al sistema di evacuazione Manutenzione e verifica ai presidi antincendio 17/09/

41 P R E V E N Z I O N E I N C E N D I M I S U R E P ROTETT I V E Provvedimenti finalizzati a contenere le conseguenze dell incendio, e quindi la magnitudo MISURE DI P R O T E Z I O N E P A S S I V A modalità costruttive e articolazione planovolumetrica MISURE DI P R O T E Z I O N E A T T I V A impiantistica e presidi antincendio Vie ed uscite di emergenza Resistenza al fuoco delle strutture Compartimentazione Reazione al fuoco dei materiali Limitazione del carico d incendio Distanze di sicurezza Aerazione e ventilazione Impianti e mezzi di spegnimento (estintori - idranti - sprinkler - etc) Impianti automatici di rivelazione e segnalazione di incendio Dispositivi di sicurezza Illuminazione di sicurezza e alimentazione elettrica di emergenza Squadra antincendio aziendale 17/09/

42 PROTEZIONE PASSIVA : Resistenza al fuoco REI Reazione al fuoco Distanze di Sicurezza Sistema di ventilazione Sistema di vie d uscita PROTEZIONE ATTIVA : estintori impianti di rivelazione e di segnalazione rete idrica antincendio impianti di spegnimento 17/09/

43 RESISTENZA R MECCANICA AL FUOCO E TENUTA dei FUMI I ISOLAMENTO TERMICO REI 15 REI 30 REI 45 REI 60 REI 90 REI 120 REI 180 REI 240 REAZIONE AL FUOCO E il comportamento di un materiale, per lo più di rivestimento, sotto l azione di un incendio. CLASSE IM 2.IM 3.IM 20" 80" 140" 17/09/

44 De = DISTANZA DI SICUREZZA ESTERNA Di = DISTANZA DI SICUREZZA INTERNA Dp = DISTANZA DI PROTEZIONE 17/09/

45 VENTILAZIONE / AERAZIONE NEI LOCALI DOVE SI DEPOSITANO O SI IMPIEGANO SOSTANZE CHE POSSONO DAR LUOGO A MISCELE ESPLOSIVE 17/09/

46 EVACUATORI DI FUMO E CALORE IL CALORE RADIATO E IL 10% 400 C 500 C 1000 C IL CALORE DEI FUMI È IL 60% DI QUELLO PRODOTTO DALLA COMBUSTIONE 17/09/ IL CALORE ASSORBITO DAL COMBUSTIBILE E IL 30%

47 EVACUATORI DI FUMO E CALORE 17/09/

48 CO2 POLVERE SCHIUMA 17/09/

49 RETE IDRICA ANTINCENDIO 1/2 IDRANTE A PARETE Portata 120 lt/min NASPO Portata max 60 lt/min 17/09/

50 IDRANTE A COLONNA RETE IDRICA ANTINCENDIO 2/2 IDRANTE INTERRATO 17/09/

51 IMPIANTO SPRINKLER 17/09/

52 Per operare correttamente nella PREVENZIONE INCENDI è necessario conoscere FONTI LEGISLATIVE PROCEDURE per conoscere : quali sono gli obblighi quali sono le attività soggette a controlli quali sono le sanzioni per conoscere : cosa chiedere quando chiedere in che modo chiedere cosa fare se..... CRITERI TECNICI GENERALI NORMATIVA per conoscere gli aspetti tecnici fondamentali e generali di prevenzione incendi per conoscere le modalità applicative dei criteri tecnici generali alle singole attività a rischio di incendio (regole tecniche) 17/09/ TECNICA

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