FACOLTÀ DI ECONOMIA A.A COMUNICAZIONE FINANZIARIA. Prof. Gennaro Sangiuliano Dott.ssa Virginia Lozito

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1 FACOLTÀ DI ECONOMIA A.A COMUNICAZIONE FINANZIARIA Prof. Gennaro Sangiuliano Dott.ssa Virginia Lozito

2 DEFINIZIONE La comunicazione finanziaria consiste nella trasmissione di informazioni dalla direzione aziendale a tutti gli interlocutori sociali o soltanto ad alcuni di essi sull evoluzione dell assetto reddituale, finanziario e patrimoniale dell impresa (Coda, 1990)

3 EVOLUZIONE NELLA CONCEZIONE IERI: Era considerata una violazione del principio di riservatezza aziendale OGGI: Assume sempre più rilevanza rispetto ad altre forme di comunicazione aziendale. Per diversi fattori: - dimensioni maggiori delle aziende - dipendenza crescente dal mondo finanziario - leggi recentemente emanate in materia - una più consapevole cultura economica

4 PROTAGONISTI E STRUMENTI Amministratore Delegato Direttore Finanziario Responsabile delle relazioni con i Media Investor Relations Manager Gli strumenti Relazione semestrale/trimestrale Presentazioni agli analisti Comunicati stampa/conferenze stampa Roadshows Incontri one to one

5 GLI OBIETTIVI TATTICI Soddisfare i bisogni informativi della comunità finanziaria e delle istituzioni Tenere sempre vivo l interesse nei confronti del titolo quotato, al fine di attrarre nuovi investitori o fidelizzare quelli esistenti, per le società quotate in Borsa Consolidare e aumentare il consenso all interno della comunità degli investitori Attrarre verso l azienda risorse professionali, manageriali e finanziarie

6 GLI OBIETTIVI STRATEGICI Favorire l instaurarsi di rapporti più trasparenti fra gli azionisti e i soci di un impresa al fine di permettere a tutti di possedere le informazioni di base e di esercitare consapevolmente il proprio ruolo Consentire a tutti gli stakeholders dell azienda di conoscere e quindi giudicarne la gestione Instaurare un rapporto continuativo e qualificato con gli investitori: istituzioni (fondi d investimento, gestori patrimoniali, istituti di credito), intermediari (operatori finanziari) e singoli risparmiatori Costruire il proprio capitale immagine, ovvero la credibilità strategica e operativa di un azienda. Il capitale-immagine si rivolge a un pubblico più vasto: non solo banche e finanziatori, ma anche dipendenti, clienti, potenziali partner e fornitori

7 GLI OBIETTIVI PER LE SOCIETÀ NON QUOTATE Entrare nella comunità finanziaria e farsi accettare Raccogliere i capitali necessari per l espansione aziendale Massimizzare il prezzo di emissione di nuove azioni Assicurarsi l appoggio di azionisti, creditori e dipendenti Evitare le incomprensioni Accrescere la credibilità strategico-reddituale dell impresa

8 GLI OBIETTIVI PER LE SOCIETÀ QUOTATE Sostenere le azioni dopo la quotazione in borsa Aumentare o mantenere stabile il valore delle azioni Garantirsi l appoggio dei soggetti che più influenzano il mercato Favorire le offerte pubbliche di acquisto (Opa) Prevenire scalate ostili

9 A CHI SI RIVOLGE AZIONISTI: di maggioranza (o di controllo) e di minoranza LAVORATORI: dirigenti e dipendenti CLIENTI E FORNITORI ISTITUZIONI PUBBLICHE E AUTHORITY: Fisco, Borsa, Consob ecc. POTENZIALI INVESTITORI: investitori privati e istituzionali, creditori finanziari SOCIETA DI RATING STUDIOSI E ANALISTI MASS MEDIA L INSIEME DEI RISPARMIATORI

10 GLI INVESTITORI: CHI SONO INVESTITORI PRIVATI: potenziali azionisti di controllo o di minoranza, piccoli azionisti o risparmiatori INVESTITORI ISTITUZIONALI: banche, intermediari finanziari non bancari, fondi d investimento, società assicurative CREDITORI FINANZIARI: istituti di credito, lavoratori dipendenti, obbligazionisti

11 TIPOLOGIE Informativa obbligatoria (mandatory disclosure) : è l informativa richiesta a un azienda da vincoli normativi per tutelare i terzi e garantire gli stakeholders Informativa volontaria (voluntary disclosure) : è l informativa proposta da un impresa a integrazione dell informativa obbligatoria per soddisfare bisogni di mercato o aziendali

12 TIPOLOGIE DI BISOGNI INFORMATIVI BISOGNI DI MERCATO: percepiti dall impresa tramite un analisi costante dell ambiente in cui opera, al fine di interpretare la domanda di informazione economico-finanziaria da parte di interlocutori interni ed esterni all impresa BISOGNI DI TIPO LEGISLATIVO: precisi obblighi informativi impongono la trasmissione di determinate informazioni di carattere economico tramite l informativa societaria obbligatoria BISOGNI AZIENDALI: l impresa è indotta a diffondere informazioni molto premianti la sua attività, desiderando che il mondo esterno le conosca

13 INFORMATIVA OBBLIGATORIA È l informativa societaria, regolata dal codice civile e dal Testo unico della finanza» Bilancio societario» Quotazione in Borsa» Assemblea degli azionisti» Prospetto informativo» Ecc.

14 L INFORMATIVA OBBLIGATORIA: EVOLUZIONE NORMATIVA Si è verificata un accelerazione per l effetto della crescente diffusione della proprietà del capitale produttivo, a livello globale, e per i recenti scandali finanziari I Paesi occidentali hanno progressivamente adottato norme comuni a tutela della moralizzazione e delle trasparenza (Sarbanes-Oxley, Direttiva Comunitaria sul market abuse, Basilea 3, IFRS/IAS) Dal gennaio 2006 in Italia è in vigore la Legge sulla tutela del risparmio Nel 2007 è entrato in vigore il Codice di autodisciplina della Borsa, a cui tutte le società quotate debbono attenersi

15 IL SISTEMA INFORMATIVO DI BILANCIO CONTO ECONOMICO STATO PATRIMONIALE RELAZIONE ALLA GESTIONE DEL CDA NOTA INTEGRATIVA E ALLEGATI RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE LIVELLO DI COMPRENSIONE PER SPECIALISTI PER I NON ADDETTI linguaggio identico e massima capacità comunicativa è uno strumento parziale d informazione, perché comprendono solo quelle parti assimilabili al linguaggio comune

16 L ANNUAL REPORT Il bilancio è uno strumento fondamentale per la comunicazione dell impresa o del gruppo, poiché contiene informazioni fondamentali e strutturate, relative alla posizione finanziaria, al risultato economico e ai flussi di disponibilità liquide realizzati. Un buon annual report dovrebbe essere comprensibile, tempestivo e completo. Inoltre dovrebbe riportare: l informativa complementare economico-finanziaria, la strategia, i rischi del business e la gestione degli stessi, la corporate governance, l analisi dell organizzazione e gli aspetti di gestione anche in un ottica di gruppo.

17 LA QUOTAZIONE IN BORSA COMPORTA: 1. MAGGIORE VISIBILITÀ ESTERNA 2. MAGGIORE IMPEGNO NELLA COMUNICAZIONE ECONOMICA- FINANZIARIA 3. MAGGIORE IMPEGNO ANCHE IN ALTRI TIPI DI COMUNICAZIONE 4. MAGGIORE FABBISOGNO DI INTEGRAZIONE DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE

18 L INFORMATIVA PER IL MERCATO MOBILIARE: CONTENUTI E CARATTERISTICHE Contenuti: indicazioni, dati e notizie sufficienti per i potenziali investitori affinché possano valutare l opportunità dell investimento Caratteri fondamentali: trasparenza (nella descrizione di fatti e dati forniti) riservatezza Tale informativa è rivolta agli operatori i quali hanno il compito di elaborare e trasferire le informazioni al pubblico dei risparmiatori

19 L INFORMATIVA PERIODICA BILANCIO D ESERCIZIO BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE TRIMESTRALE E SEMESTRALE LETTERA AGLI AZIONISTI VERBALI ASSEMBLEARI ECC.

20 PRICE SENSITIVE INFORMATION ART.114 TUF Comunicazioni al pubblico Fermi gli obblighi di pubblicità previsti da specifiche disposizioni di legge, gli emittenti quotati e i soggetti che li controllano informano il pubblico dei fatti che accadono nella loro sfera di attività e in quella delle società controllate, non di pubblico dominio e idonei, se resi pubblici, a influenzare sensibilmente il prezzo degli strumenti finanziari.

21 LA PUBBLICITÀ FINANZIARIA Riguarda annunci su variazioni dell assetto azionario, acquisizioni di altre aziende, fusioni, aumenti di capitale Data la natura e l oggetto, la pubblicità finanziaria svolge una funzione di vero e proprio servizio, disciplinato a livello normativo Non dovrebbe essere limitata alla pura informativa obbligatoria, ma divulgare messaggi istituzionali completi

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