testimoni, laici lieti e coraggiosi che dicano a tutti la bellezza dell incontro con Cristo.

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1 Al parroco della parrocchia di s. Benedetto, don Carlo Mussi, ai sacerdoti suoi collaboratori, ai membri del Consiglio pastorale parrocchiale, a tutta la Comunità parrocchiale. Carissimi fedeli, nella Visita Pastorale, il Vescovo esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando più a diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza La visita Pastorale è un segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace. (Esortazione apostolica Pastores gregis, 46) Ho cercato di vivere proprio con questi atteggiamenti le mie giornate tra voi! Il desiderio di un incontro profondo tra il pastore e il suo gregge si è realizzato in questa Visita, la prima del mio ministero episcopale, avvenuta dopo un attesa di ventun anni. Ho vissuto momenti particolarmente significativi, dalla celebrazione di apertura di giovedì 29 novembre, ben preparata e partecipata, fino alle belle celebrazioni di domenica 2 dicembre, festa del vostro Patrono. Per queste giornate intense ringrazio il parroco don Carlo Mussi ed i sacerdoti che collaborano con lui, non solo per la cura appassionata con cui hanno preparato questa Visita, ma soprattutto per la dedizione generosa alla comunità e al suo cammino di fede. Ringrazio anche tutte le persone che ho incontrato, dagli ammalati ai giovani, ai bambini, alle famiglie, per la loro presenza attiva alla vita della comunità e per il loro desiderio di crescere nell esperienza della vita cristiana. Ringrazio il Consiglio pastorale parrocchiale, il gruppo che più strettamente collabora con il parroco, per lo scritto che mi ha fatto avere sui propositi condivisi di rinnovato slancio pastorale e missionario : davvero c è bisogno di cristiani sempre più

2 testimoni, laici lieti e coraggiosi che dicano a tutti la bellezza dell incontro con Cristo. Mentre ripenso ai tanti doni di cui è arricchita la vostra comunità, voglio, nello stesso tempo, incoraggiarvi a proseguire in modo più deciso il cammino della sequela del Signore, offrendovi alcune indicazioni e suggerimenti. 1. L impegno per la formazione e l annuncio del Vangelo C è una varia proposta di momenti formativi, ormai consolidati e di impianto tradizionale, ma validi e partecipati. Occorre che con creatività si pensi a forme nuove di annuncio, per rispondere alle nuove esigenze dell evangelizzazione. - rilanciare i gruppi di ascolto della Parola di Dio, con metodologie aggiornate, in collaborazione con i responsabili diocesani. - proporre momenti comuni di formazione alla fede tra giovani e adulti, tra gruppi diversi, anche per favorire un costante collegamento ed una comunione più evidente. A questo proposito richiamo l utilizzo dei Catechismi della CEI e del Catechismo della Chiesa Cattolica (anche nella forma del Compendio), che sono utili strumenti ed insostituibili punti di riferimento; - aprirsi a chi potrebbe ritornare a credere, pur essendo ancora lontano da una appartenenza cristiana o non ancora frequentante la vita della parrocchia. E questa la sfida missionaria, che chiede linguaggi nuovi, metodologie di azione rinnovate, ma soprattutto evangelizzatori con nuovo ardore, laici preparati e disponibili, che nei diversi ambienti di vita, soprattutto mediante un amichevole rapporto personale, sappiano essere credibili testimoni; - essere attenti soprattutto alle nuove famiglie e alle giovani coppie, con spirito di sincera accoglienza, con la proposta dell esperienza di un gruppo famiglie disposto ad accompagnare chi è agli inizi del cammino sponsale e familiare. Concordo con quanto avete affermato: la parrocchia dovrà non lasciare soli questi sposi, ma ricercare e offrire occasioni di confronto, di sostegno, di aiuto, collaborando all impegnativo ruolo di educatori che è loro affidato, proponendo percorsi formativi e di spiritualità, attenti ad un loro reale coinvolgimento, non sempre conciliabile con la normale programmazione della vita parrocchiale.

3 2. La condivisione Come avete anche voi stessi osservato, occorre compiere un ulteriore sforzo per far crescere il senso di appartenenza, la dimensione della condivisione all interno della comunità. Per questo è opportuno un organico piano pastorale, che concretizzi in obiettivi specifici, a cui si adeguano i diversi gruppi, le indicazioni della Lettera pastorale del Vescovo, che traccia ogni anno il cammino per la diocesi. E vero, però, che solo facendo crescere una spiritualità di comunione tra i diversi gruppi ci si potrà coordinare meglio ed essere più credibili e incisivi. 3. La collaborazione pastorale Ho costatato con soddisfazione che avete accolto positivamente e state attuando con responsabilità la mia decisione di proporre una pastorale integrata con la parrocchia di S. Pietro. Si tratta infatti di un reciproco scambio, di un vicendevole aiuto, da attuare senza presunzione, mettendo anzi a disposizione iniziative e proposte che aiutino la crescita spirituale delle persone. Ringrazio ancora i sacerdoti ed i Consigli pastorali per questa disponibilità. Si tratta di proseguire su questa strada, cercando sempre più tempi e modi per una fattiva collaborazione con altre parrocchie cittadine, in vista di quella pastorale di insieme che ritengo sempre più urgente e necessaria. La parrocchia non può più pensarsi come autosufficiente! La missionarietà della parrocchia è legata alla capacità che essa ha di procedere non da sola, ma articolando nel territorio il cammino indicato dagli orientamenti pastorali della diocesi e dai vari interventi del magistero del Vescovo (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.3) 4. La cura delle giovani generazioni Con gioia ho potuto incontrare molti giovani, coinvolti nella pastorale in campo educativo e liturgico. La cura delle giovani generazioni deve essere una preoccupazione costante della comunità, come anche voi avete scritto, nella consapevolezza che se il dono della fede non genera e non viene costantemente partecipato ai giovani, si inaridisce e rischia di diventare solo un intimistica e rassicurante esperienza di chi lo ha ricevuto. Ci sia quindi un cammino formativo strutturato anche per i giovani, fondato sui classici cammini di fede (catechesi, liturgia, carità), arricchito dalla partecipazione ad iniziative e proposte cittadine e diocesane, in particolar modo dell Ufficio di pastorale giovanile. La preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione, unita a valide proposte formative e di servizio, possono far sperare che dalle generosa disponibilità al

4 volontariato si passi anche a qualche risposta di totale consacrazione, segno e conferma dell autenticità del cammino ecclesiale. 5. L Azione Cattolica E stato particolarmente significativo l ultimo incontro, con il gruppo parrocchiale di Azione Cattolica, numeroso e vivacizzato dalle presenza di molte famiglie. La presenza di laici motivati e maturi (da quella gioiosa dell ACR fino a quella saggia della terza età ) che offrono la loro disponibilità a servizio della parrocchia, è una ricchezza per la comunità di S. Benedetto. Mentre ringrazio i membri dell AC parrocchiale, li invito a ricercare sempre più il collegamento con gli altri gruppi cittadini di AC e con le iniziative proposte dalle Sede diocesana. L Azione Cattolica deve tornare ad essere il sostegno della pastorale del Vescovo, così da essere una presenza propositiva e trainante nei confronti delle parrocchie e della diocesi. 6. il Coro parrocchiale Ho apprezzato infine la presenza del Coro nell animazione delle celebrazioni liturgiche, composto da varie persone, di tutte le età. Mentre ringrazio i singoli componenti, coinvolti nei momenti liturgici, confermo l impegno di perseguire, con l accuratezza delle esecuzioni, realizzate anche con i diversi strumenti musicali, il coinvolgimento attivo di tutta l assemblea all azione liturgica, mediante la scelta dei canti suggeriti dal repertorio diocesano e nazionale, senza tuttavia tralasciare quei canti a voi particolarmente cari. Ringrazio vivamente tutta la Comunità parrocchiale per la generosa offerta in denaro consegnatami, che verrà distribuita, secondo il progetto prefissato, per due finalità: la costruzione di una comunità Caritas a Torlino per persone affette da autismo e per la Chiesa ove ha operato il nostro sacerdote diocesano, servo di Dio Padre Cremonesi, in Birmania.

5 Prima di congedarmi da voi con questa lettera, vi informo che è mia intenzione riprendere queste indicazioni generali e offrirle a tutte le parrocchie della Città, alla conclusione della visita pastorale. Vi invito fin da ora, soprattutto voi, membri del Consiglio Pastorale parrocchiale, alla Eucaristia di domenica 27 gennaio 2008, nel nostro Duomo, alle ore Preghiamo di continuo per voi perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà di bene e l opera della vostra fede; perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore nostro Gesù Cristo (2Ts 1,11-12). Oscar Cantoni, Vescovo Crema, residenza vescovile, 31 dicembre 2007