Il ruolo dei Garanti per l infanzia e l adolescenza. Le prospettive nazionali e regionali.
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- Gemma Santoro
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1 Il ruolo dei Garanti per l infanzia e l adolescenza. Le prospettive nazionali e regionali. ROMA 1 GIUGNO 2011 Italo Tanoni Ombudsman Regione Marche
2 Ruolo e funzioni del Garante dei minori e degli adolescenti (lr 23/2008) A- Funzioni generali di tutela dei minori e adolescenti. B-Tutela dell informazione e della comunicazione C-Ricerca dati sui minori e adolescenti e informazione/formazione (es.tutori e curatori)
3 A-Il RUOLO del Garante: funzioni generali di tutela CAPO III Ufficio di Garante per l infanzia e l adolescenza Art. 10(Funzioni del Garante per l infanzia e l adolescenza) 2. L Autorità, in particolare: a) promuove iniziative per la diffusione di una cultura dell infanzia e dell adolescenza, b) vigila affinché sia data applicazione su tutto il territorio regionale alla Convenzione internazionale ed alla Carta europea di cui al comma 1; c) accoglie segnalazioni in merito a violazioni dei diritti dei minori, e sulle condizioni dei minori a rischio di emarginazione sociale d) interviene nei procedimenti amministrativi della Regione e degli enti da essa dipendenti e degli enti locali..art 9 della legge 241/1990( diritto di accesso ai documenti amministrativi)
4 A-Garante: Tutori e curatori, stranieri n.a., formula pareri e proposte. h) istituisce un elenco per la nomina di tutori o curatori; j) verifica le condizioni e gli interventi volti all accoglienza ed all inserimento del minore straniero anche non accompagnato; k) vigila affinché sia evitata ogni forma di discriminazione nei confronti dei minori; m) formula proposte e esprime pareri su atti normativi e di indirizzo riguardanti l infanzia, l adolescenza e la famiglia, di competenza della Regione, delle Province e dei Comuni.
5 B-Garante: tutela dell informazione e della comunicazione e) cura, la realizzazione di servizi di informazione destinati all infanzia e all adolescenza; f) vigila sulla programmazione televisiva, sulla comunicazione a mezzo stampa e sulle altre forme di comunicazione audiovisive e telematiche, per la salvaguardia e la tutela dei bambini e delle bambine, sia sotto il profilo della percezione infantile che in ordine alla rappresentazione dell infanzia stessa; g) segnala all Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed agli organi competenti le eventuali trasgressioni commesse in coerenza con il codice di autoregolamentazione della RAI;
6 c-: Ricerca dati e informazione/formazione Art. 11 (Ambito di intervento e modalità) 1. L Autorità: a) stipula intese ed accordi con ordini professionali e organismi che si occupano di infanzia e adolescenza; b) intrattiene rapporti di scambio, di studio e di ricerca con organismi pubblici e privati; collabora all attività di raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla condizione dell infanzia e dell adolescenza in ambito regionale; c) attiva le necessarie azioni di collegamento con le amministrazioni del territorio regionale impegnate nella tutela dell infanzia e dell adolescenza e con le autorità giudiziarie; e) segnala alle Autorità competenti la violazione di diritti a danno dei minori.
7 C-Cura la formazione dei tutori e curatori Art. 12 (Tutela e curatela) L Autorità promuove, d intesa con i competenti organi regionali e territoriali, la cultura della tutela e della curatela, anche tramite l organizzazione di idonei corsi di formazione in collaborazione con la scuola regionale di formazione di pubblica amministrazione della Regione. Regione
8 Autorità di garanzia dei minori e degli adolescenti 2010 GARANTE INFANZIA VARIE INFANZIA ISTRUZIONE INFANZIA ADOZIONE DISAGIO PSICOFISICO E MALTRATTAMENTO SANITA' INFANZIA COMUNITA' MINORI NON ACCOMPAGNATI DISCRIMINAZIONE nuovi 3 MINORI NON ACCOMPAGNATI 3 2 COMUNITA' 3 2 SANITA' INFANZIA 11 DISAGIO PSICOFISICO E MALTRATTAMENTO tot tot.73 chiusi ISTRUZIONE INFANZIA VARIE INFANZIA 0 chiusi DISCRIMINAZIONE ADOZIONE nuovi
9 Le iniziative già realizzate
10 Le attività in corso d opera Informazione/formazione blended e.learning Titolo: Trattamenti-maltrattamenti -Progetto già presentato nella Conferenza di servizio dei dirigenti scolastici della scuola marchigiana approvato dalla Direzione Scolastica Regionale. -Attività di formazione (Ist. Psicologia Uniurb) blended e.learning (provinciale)per un referente in ogni realtà degli IC. -Costituzione di osservatori territoriali sul fenomeno e di team docenti nelle scuole. -Prima raccolta di dati a livello regionale nel giugno 2011 (docenti di scuola dell infanzia e primaria (1 ciclo). II Fase ottobre- novembre p.v. ( Sc.secondaria)
11 Iniziative nel Aggiornamento e approfondimento per tutori legali e curatori speciali (Univ.Macerata) -Ricerca sulla mediazione famigliare (Univ. di Urbino) -Ricerca su Droga e disagio giovanile (Univ di Ancona); -Bullismo fisico, psicologico, elettronico, omofobico, razzista, di genere (Università di Macerata). -Internet e i pericoli della cyber navigazione nei bambini e negli adolescenti (nuovo progetto). In collaborazione con il CORECOM e Pari Opportunità) Coinvolgimento, genitori, scuola, ONLUS /Meter, Polizia Postale). -Legal-mente. Progetto di educazione alla legalità (con Questure delle quattro Province Assessorato e USR). -Disabili e inserimento lavorativo: diffusione regionale da Istituti Superiori della Provincia di Pesaro-Urbino. (Best practices 1^ in Italia) -Progetto- Qualità della vita infantile: lo stato dell arte nella Regione Marche Promozione di una Legge sull Infanzia
12 Alcune criticità L Ombudsman uno e trino: difesa civica, minori e adolescenti, detenuti e immigrati. Quantità degli interventi su ognuno dei vari settori a scapito della qualità degli stessi. Scarsa incisività della normativa relativa alla tutela e al controllo e ai conseguenti provvedimenti (giuridico-amministrativi, legali, censori)
13 Collegamento con il GARANTE NAZIONALE Nessuna modifica al testo della Legge approvata alla camera.che ne ostacolerebbe l iter parlamentare Conferenze di servizio nazionali per stabilire gli obiettivi prioritari (desunti dal III Piano biennale nazionale per l infanzia) nella salvaguardia delle specificità delle singole Regioni. Rivisitazione e aggiornamento della normativa relativa alla tutela e al controllo minori e ai conseguenti provvedimenti (giuridicoamministrativi, legali, censori) es mediazione famigliare Necessità di un coordinamento con le altre esperienze regionali (costituirsi in rete, unico portale web per i garanti dell infanzia).
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