Ragusa 10 Ottobre 2009 Aspetti antropologici e sociologici inerenti i Disturbi della Condotta. psichiatra
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1 Ragusa 10 Ottobre 2009 Aspetti antropologici e sociologici inerenti i Disturbi della Condotta Alimentare: DCA dr Giuseppe Sapienza dr. Giuseppe Sapienza psichiatra
2 Il presente intervento vuole offrire una cornice di contesto e di riferimento in cui inscrivere i D.C.A., intesi come disagio sociale ed etnico-culturale, espressione della complessa interazione/interferenza tra processi intrapsichici i i e modelli socio-culturali. li
3 I DCA riconoscono un eziologia multifattoriale in cui si intrecciano ed influenzano reciprocamente fattori biologici, psicologici, affettivo-relazionali, antropologico-culturali culturali Neuroanatomica Psicologici Neurochimica Affettivo/Relazionali dca Fattori biologici acquisiti Fattori Ambientali
4 DAL COMPORTAMENTO ALIMENTARE AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
5 Cibo come soddisfacimento di un bisogno fisiologico di sopravvivenza e cibo come soddisfacimento di un bisogno psicologico di appartenenza
6 Nel processo NORMALITA PATOLOGIA CIBO-NATURA al CIBO-CULTURA Il CIBO è NATURA quando risponde al bisogno fisiologico di sopravvivenza dell organismo. L uomo è subordinato al cibo IL CIBO diventa CULTURA quando l uomo scopre una modalità per intervenire e modificare il cibo, ovvero la natura. L uomo subordina la natura Il cucinare ed i progressi in agricoltura sono la dimostrazione di ciò.
7 Il nutrimento non è solo una collezione di prodotti soggetti a studi statistici o dietetici, ma anche, nello stesso tempo, un sistema di comunicazioni, un corpo di immagini, un protocollo di usi, di situazioni, stua di comportamenti t socialmente condivisi e condivisibili.
8 Il succedersi della storia e degli accadimenti culturali possono essere sempre colti e letti anche attraverso modificazioni ed abitudini alimentari. Il cibo ha sempre permesso, ed in parte ancora lo fa, di qualificare un popolo p ed una società rispetto alle sue fondamentali dimensioni: economiche, politiche, sociali e religiose
9 CIBO È CULTURA COMUNICAZIONE EMOZIONE RELAZIONE RELIGIONE APPARTENENZE
10 È IDENTITÀ Il cibo, oggetto e soggetto del divenire culturale, è simbolo di IDENTITA e crea quella linea di confine tra il dentro e il fuori, l appartenenza e la differenza, l identità e l alterità, l io e l altro. Cibo come identità e identità come cibo..
11 È IDENTITÀ Id tità i t di i l Identità intesa come dimensione personale e culturale, ovvero espressione di appartenenza
12 CIBO COME FORMA DI INTEGRAZIONE VS OMOLOGAZIONE INTEGRAZIONE OMOLOGAZIONE quando unisce senza confondere, ovvero senza NEGARE o far disperdere le diversità quando non rispetta le identità e diventa appiattimento, confusione che elimina i le differenze, le peculiarità ità e le sfumature
13 CIBO E D INTORNI La preparazione p Le modalità di condivisione Il pasto come modalità strutturata dotata di senso Lo stare a tavola come occasione e forma di relazione, di scambio, di comunicazione Non è solo ciò che mangiamo, ma come, quando, con chi, in che condizioni, a dar senso e ad attribuir valore e significato al cibo stesso. Il cibo, dunque come importante momento di espressione della qualità dell esistenza e/o della assenza di socialita e relazione
14 MODELLI SOCIALI E D.C.A. La società, ovvero il mondo delle relazioni in cui ciascuno inscrive la propria esistenza, condiziona inevitabilmente la formazione e l affermazione dell identità dell individuo stesso. L individuo diventa persona proprio nel momento in cui entra in contatto con l altro, in uno scambio a due vie in cui da e riceve. IL CORPO è l elemento concreto col quale entriamo in contatto con l altro, lt ci presentiamo e proponiamo al mondo.
15 CORPO-SOCIETA -D.C.A. DCA Il corpo può essere compreso soltanto attraverso un analisi fisio-psicosociologica Il corpo non è semplicemente un oggetto che ereditiamo alla nascita, ma qualcosa che viene socializzato durante tutta la vita
16 CORPO ED IDEALE DI MAGREZZA La società odierna, occidentale ed occidentalizzata, enfatizzata e premia l efficienza efficienza, l abilità lavorativa, l autocontrollo, il potere, il successo e tutto questo sembra essere rappresentato e personificato dalla magrezza e dalla forma fisica perfetta.
17 DONNE ED IDEALE DI MAGREZZA Le donne sono maggiormente esposte ai DCA, ispirate ad un modello di CORPO SOCIALE legato alla magrezza come benessere fisico i da un lato (ossia un corpo tonico e modellato), e alla bellezza come sensualità propria della femminilità dall altro. altro.
18 Anoressia nervosa Criteri diagnostici DSM IV 1. Rifiuto di mantenere il peso corporeo almeno ai livelli minimi previsti in base all"età ed all"altezza 2. Intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso o chiaramente emaciati 3. Presenza di un disturbo dell"immagine corporea, talora con caratteristiche deliranti (ad esempio, la paziente può affermare di vedersi grassa in tutto o in una parte del corpo, anche se è emaciata) 4. Amenorrea
19 Anoressia nervosa Criteri diagnostici DSM IV Tipo "Restricter", nel quale la riduzione del peso corporeo viene perseguita con una dieta molto restrittiva e con un"intensa attività ità fisica Tipo "Bulimico" (Binge Eating - Purging Type), caratterizzato dal fatto che si verificano crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici etc.)
20 DONNE E D.C.A. La letteratura classica parla di un maggiore rischio di sviluppare i DCA fra le donne, fra le appartenenti alla razza bianca e preferibilmente di classe sociale elevata, ma attualmente alcune di queste affermazioni sono state contrastate dalle più recenti ricerche transculturali.
21 Bulimia Nervosa Criteri diagnostici DSM IV 1. Presenza di crisi i bulimiche i (abbuffate), cioè di discontrolli sul proprio comportamento alimentare con ingestione di una grande quantità di cibo ipercalorico in un intervallo di tempo generalmente piuttosto breve (2 ore) 2. Alla crisi bulimica, che si verifica in assoluta solitudine, seguono sensi di colpa e depressione dell"umore conseguenti al fatto di aver perso il controllo sul proprio comportamento alimentare 3. Successivamente vengono messi in atto comportamenti compensatori (digiuno, iperattività fisica, vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici etc.) atti a ridurre l"impatto dell"abbuffata sui valori del proprio peso corporeo 4. Come nell"anoressia Nervosa sono presenti sia la paura dell"aumento di peso che la non corretta valutazione del proprio aspetto fisico. Tuttavia, nella Bulima, non si arriva mai all"emaciazione
22 Bulimia Nervosa Dati epidemiologici L"età d"esordio della Bulimia Nervosa è intorno ai 18 anni (range compreso fra i 12 ed i 35 anni), il sesso femminile appare più colpito di quello maschile; anche in questo caso modelle, ballerine ed atlete rappresentano categorie "a rischio" per lo sviluppo di tale patologia. Altri dati epidemiologici suggeriscono che è maggiormente colpita la razza bianca e le classi sociali medio-alte; la maggior parte delle pazienti con Bulimia Nervosa hanno un grado d"istruzione universitario.
23 Altri tipi di DCA Binge Eating Disorder (Disturbo da Alimentazione Incontrollata) Il Binge Eating Disorder (BED) si caratterizza per la presenza di episodi ricorrenti di abbuffate in assenza di regolari condotte compensatorie (vomito autoindotto, iperattività fisica, abuso di lassativi e diuretici etc.). Studi epidemiologici hanno rilevato percentuali di prevalenza del 2-3% nella popolazione generale, dell"8% fra gli obesi; l"età media all"esordio è risultata t essere compresa fra i 30 ed i 50 anni mentre il sesso femminile è apparso maggiormente colpito. I soggetti con BED hanno generalmente comportamenti alimentari che differiscono da quelli con Bulimia Nervosa infatti, se in quest"ultima le abbuffate si intervallano a periodi di elevata restrizione alimentare, nel BED le abitudini alimentari dei soggetti affetti sono sempre piuttosto caotiche ed irregolari; il BED si associa spesso, anche se non sempre, ad obesità.
24 Altri tipi di DCA Night Eating Syndrome La Night Eating Syndrome (NES), descritta per la prima volta nel 1955 da Stunkard e coll., si caratterizza per la triade: 1. Anoressia durante il giorno 2. Iperfagia notturna e serale 3. Insonnia Ricerche epidemiologiche hanno stimato valori di prevalenza dell"1.5% nella popolazione generale; tali stime aumentano con l"incremento del peso: da circa il 10% nei soggetti che si ricoverano in cliniche specializzate nel trattamento dell"obesità a più del 25% fra coloro i quali si devono sottoporre ad interventi chirurgici per il trattamento dell"obesità stessa.
25 DONNE: RUOLI, FUNZIONI E ASPETTATIVE SOCIALI Laddove il ruolo femminile viene vissuto con confusione, è più difficile per una donna sviluppare un identità femminile chiaramente definita ed armonizzare le aspettative e le esigenze personali con quelle del mondo esterno
26 L'identità femminile nella società odierna è, di fatto, soggetta a spinte contraddittorie. Da una parte viene promosso un modello di femminilità tipo "superdonna", dall'altro continua a permanere nelle donne una percezione del proprio valore legata all'esigenza di aiutare ed assistere gli altri, la tendenza ad essere compiacenti, condiscendenti,contenitive, passive e particolarmente sensibili alle richieste provenienti dall'esterno.
27 I problemi psicologici principali di cui soffrono le pazienti affette da disturbi dell'alimentazione, focalizzati su questioni di autostima, autonomia e successo, costituirebbero perciò un riflesso ingrandito di conflitti molto più pervasivi, nel quadro culturale l più vasto in cui si inserisce il ruolo della donna.
28 Ogni tentativo t ti di comprensione dei DCA, pertanto, si deve collocare, oltre che in una prospettiva psicopatologica INEVITABILMENTE anche in una prospettiva culturale.
29 la mia fame è da intendersi nel senso più ampio: se fosse stata solo fame di alimenti, forse non sarebbe stata t così grave. Ma esiste una fame che è solo cibo? Esiste una fame del ventre che non sia indizio di una fame più generalizzata? Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l essere, quel vuoto che attanaglia, quell aspirazione non tanto all utopica pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c è niente, imploro che vi sia qualcosa. (Biografia della Fame di Amèlie Nothomb)
30 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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