UN ANALISI ECONOMICA E SOCIALE

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1 UN ANALISI ECONOMICA E SOCIALE DELLA VALLE DI CEMBRA A cura di Vincenzo Bertozzi Settembre 1999

2 Il territorio L area della Valle di Cembra, inserita geograficamente ed amministrativamente nel comprensorio della Valle dell Adige, comprende 11 comuni e precisamente: Albiano, Cembra, Faver, Giovo, Grauno, Grumes, Lisignago, Lona-Lases, Segonzano, Sover, Valda. La superficie complessiva della Valle è di poco superiore a 135 kmq. e rappresenta il 2,2% della superficie provinciale: già da questa prima informazione si può comprendere come l area in esame rappresenti una porzione modesta dell intera provincia. L altitudine delle abitazioni varia dai 496 metri del comune di Giovo ai 976 metri del comune di Grauno, per cui il territorio può essere definito di media montagna. La maggior parte dei comuni risultano costituiti da più centri e nuclei abitati; in particolare si segnalano Giovo, Segonzano e Sover, il cui territorio è suddiviso in 10 o più località abitate (rispetto ad una media provinciale di 5 località abitate per comune). Quello della frammentarietà dei comuni sul territorio è certamente un aspetto da non trascurare, in considerazione anche della fornitura efficiente di molti servizi. La popolazione residente Alla fine del 1998 la popolazione residente nella Valle di Cembra ammontava a persone e corrispondeva al 2,3% della popolazione provinciale. Nell arco di tempo intercorso tra il primo censimento del dopoguerra (1951) e l ultimo del 1991 la popolazione della Valle di Cembra è costantemente diminuita, con un decremento pari all 11,6%. Soltanto negli ultimi anni si è assistito ad una modesta ripresa demografica, con un tasso di incremento pari al 3,7% nel periodo

3 Diversa è apparsa la dinamica demografica negli stessi periodi a livello provinciale, dove tra il 1951 ed il 1991 la popolazione è cresciuta del 14%, mentre nel periodo l incremento è stato pari al 4,5%. Le variazioni non sono state ovviamente omogenee in tutti i comuni della Valle, ma a fronte della maggior parte dei comuni che hanno visto ridurre considerevolmente, nell arco di tempo intercorso tra il 1951 e il 1998, la propria popolazione Grauno (-46%), Valda (-44%), Sover (-32%), ve ne sono alcuni nei quali si è assistito ad un consistente incremento demografico Albiano (+23%), Cembra (+14%). I tassi demografici nel triennio Per interpretare l andamento della popolazione nel tempo è necessario tenere presente che la sua dinamica è la risultante di un complesso di fenomeni naturali, come le nascite e le morti, oltre che di fenomeni sociali di mobilità della popolazione definibili come flussi migratori di iscrizione e di cancellazione anagrafica. Il rapporto tra queste quattro variabili e la popolazione residente ci permette di costruire dei tassi demografici in grado di spiegare il contributo di ogni fattore alla dinamica demografica. Limitando l analisi solo al periodo più recente, che abbiamo visto essere contraddistinto da una ripresa demografica sia della Valle nel suo complesso sia di quasi tutti i comuni che la compongono, si nota, innanzitutto, che il tasso di natalità è pari a 11,5 nati ogni mille abitanti ed è superiore all analogo tasso calcolato a livello provinciale (10,3). Più simili risultano invece i tassi di mortalità: 9,8 morti ogni mille abitanti in Valle di Cembra, rispetto ai 9,7 morti ogni mille abitanti nell intera provincia. La differenza tra la natalità e la mortalità determina il saldo naturale. Lo stesso depone nettamente a favore della Valle di Cembra, con un saldo naturale positivo pari a 1,7 per mille abitanti, a fronte di un saldo naturale pari allo 0,6 per mille abitanti a livello provinciale. Ciò significa che il movimento naturale 3

4 positivo (esubero delle nascite rispetto ai decessi) incide sull incremento demografico della Valle in modo più marcato rispetto a quanto avviene a livello di intera provincia. L incremento della popolazione è spiegato solo in parte dalla dinamica dei fenomeni naturali: su di esso incidono infatti anche gli aspetti sociali rappresentati da immigrazione ed emigrazione. Entrambi questi tassi risultano elevati in Valle di Cembra, con 22,4 iscritti nelle anagrafi dei comuni della Valle ogni mille residenti e 20,5 cancellati ogni mille residenti. Il saldo migratorio (differenza tra iscritti e cancellati) risulta pertanto positivo e pari a 1,9 per mille abitanti. Poiché il tasso di immigrazione (iscrizioni) risulta inferiore al corrispondente dato provinciale (25,5 per mille), mentre il tasso di emigrazione (cancellazioni) risulta superiore al tasso provinciale (19,8 per mille), il saldo migratorio risulta in Valle di Cembra più basso (1,9 per mille) rispetto allo stesso dato riferito al territorio provinciale (5,7 per mille). La lettura combinata di questi indici mostra che sia la Valle di Cembra che la provincia nel suo complesso devono l incremento della popolazione registrato nell ultimo periodo sia agli aspetti naturali che a quelli sociali. Tuttavia, mentre per la provincia è nettamente prevalente l apporto derivante dall esubero delle iscrizioni rispetto alle cancellazioni anagrafiche, e quindi la popolazione aumenta soprattutto per effetto delle immigrazioni dal resto dell Italia e dall estero, nella Valle di Cembra incidono in modo pressoché analogo sia i fattori naturali (più nascite che decessi) che quelli sociali (più iscritti che cancellati). La popolazione per classi di età Il diverso peso che i fattori naturali (nascite e decessi) e sociali (iscrizioni e cancellazioni) hanno nel determinare la dinamica della popolazione in Valle di Cembra e nell intera provincia si riflette in modo evidente sulla struttura per età della popolazione. 4

5 La maggiore natalità rispetto alla media provinciale determina, infatti, in Valle di Cembra una struttura della popolazione relativamente più giovane: la popolazione fino a 14 anni incide nella Valle per il 17% a fronte del 14,7% dell intera provincia. Anche la fascia di età compresa fra i 15 ed i 19 anni è maggiormente rappresentata in Valle di Cembra, mentre, ovviamente, nelle altre fasce centrali ed anziane l incidenza relativa è superiore in provincia. Alcuni indicatori demografici Alcuni semplici indicatori possono aiutare a capire meglio la struttura per età della popolazione e le peculiarità della Valle di Cembra rispetto alla situazione media provinciale. Innanzitutto l indice di vecchiaia, vale a dire il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e oltre e quella tra 0 e 14 anni, è un indicatore che permette di apprezzare l incidenza della popolazione, convenzionalmente definibile come anziana, su quella giovane. I valori superiori a 100 denotano uno squilibrio nel senso di un maggior peso degli appartenenti alla cosiddetta terza età. Questo indicatore rimarca in modo molto esplicito quanto notato in precedenza, ovvero che la struttura per età della popolazione è relativamente più giovane in Valle di Cembra rispetto al dato medio provinciale. Altro indicatore comunemente utilizzato è l indice di sostituzione o di ricambio, vale a dire il rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione attiva (classe di età anni) e coloro che stanno per entrarvi (classe di età anni), restando inteso che valori intorno al 100 per cento rappresentano una situazione di perfetto equilibrio. Logicamente bisogna considerare che l indice di ricambio si basa esclusivamente sulla struttura per età della popolazione, senza tener conto delle complesse dinamiche sottostanti il mercato del lavoro. Il valore assunto dalla Valle di Cembra, anche se di poco, è superiore al 100 e ciò fa pensare alla possibilità di un collocamento abbastanza agevole della forza lavoro all interno della Valle. Il valore appare inferiore rispetto al dato medio 5

6 provinciale, ma su questo risultato influisce in modo significativo la situazione di alcuni comuni, in particolare Cembra, Giovo e Grauno, in cui la presenza dei giovani è decisamente superiore a quella degli anziani. Infine l indice di carico sociale: esso esprime, in termini percentuali, la parte di popolazione che in linea del tutto teorica dipende, perché giovanissima o anziana, da coloro che sono in età lavorativa. Va da sé che l indice viene perturbato dalle convenzioni sociali di un paese e dal suo grado di sviluppo, sia per fenomeni di precoce pensionamento sia per il protrarsi degli anni di studio o delle difficoltà occupazionali, per cui l area delle persone non autonome finisce, in realtà, per essere diversa. Nel 1998 il dato relativo alla Valle di Cembra appare positivo e pari al 52,3%: ne deriva che la quota di popolazione cosiddetta a carico (giovanissima o anziana) è circa la metà di quella in età lavorativa. Molto simile è il dato provinciale, pari al 48,1%. Il patrimonio abitativo I dati censuari sulle abitazioni, raccolti nel 1991, mostrano con evidenza come il patrimonio edilizio della Valle di Cembra sia affetto da una vetustà maggiore di quella che contraddistingue l intera provincia. Oltre il 60% delle abitazioni è stato infatti realizzato prima del 1919 mentre meno del 5% è stato realizzato nel decennio A livello provinciale le abitazioni costruite prima del 1919 sono il 33% mentre quelle costruite tra il 1981 e il 1991 sono poco meno del 10%. Da rilevare che sul totale delle abitazioni costruite prima del 1919 in tutta la provincia, quelle della Valle di Cembra rappresentano quasi il 4%. Non molto diversa appare la situazione con riferimento alle sole abitazioni occupate, sia per quanto riguarda la distribuzione interna alla Valle di Cembra, sia per quanto riguarda il rapporto con la provincia. Ancora più vetusto appare invece il patrimonio abitativo con riferimento alle sole abitazioni non occupate. Esse rappresentano il 27,5% dell intero patrimonio 6

7 abitativo della zona, rispetto ad un valore medio provinciale pari al 35,1%. Tra questa tipologia di abitazioni quelle costruite prima del 1919 sono oltre il 70%, a fronte di un dato provinciale del 32,7%. Viceversa, quelle costruite negli ultimi anni sono meno del 3%, contro una media provinciale superiore al 10%. Interessante a questo punto osservare la distribuzione delle abitazioni non occupate per motivi della non occupazione. Circa il 50% non sono occupate perché vengono utilizzate per vacanza, con una punta superiore all 86% nel comune di Grauno, mentre circa il 44% delle abitazioni non viene in alcun modo utilizzata. Meno dell 8% delle abitazioni non occupate viene periodicamente utilizzata per lavoro, studio o altri motivi. Il raffronto col dato medio provinciale mostra una maggior incidenza in provincia delle abitazioni utilizzate per vacanza (67,4%), per la consistente presenza in alcune località delle cosiddette seconde case, ed un incidenza inferiore al 20% per le abitazioni non utilizzate in alcun modo. Le nuove realizzazioni e le ristrutturazioni Nel periodo le abitazioni realizzate in nuove costruzioni hanno avuto in Valle di Cembra, come del resto in tutta la provincia, un andamento piuttosto altalenante. In complesso, negli anni considerati, sono state realizzate nella Valle di Cembra 218 nuove abitazioni, con una media di 36 nuove abitazioni all anno. L attività edilizia della Valle non appare comunque di entità trascurabile, se si considera che nel 1997 essa è arrivata a rappresentare quasi il 3% dell attività edilizia provinciale. Negli ultimi anni si è proceduto non solo alla realizzazione di nuove abitazioni, ma anche alla ristrutturazione di quelle esistenti che, come detto, presentano un indice di vetustà piuttosto elevato. Attraverso interventi di risanamento sono state non solo recuperate alcune delle vecchie abitazioni, ma sono stati ottenuti anche alcuni nuovi alloggi. Mediamente, attraverso questi interventi, si sono ottenuti circa 14 nuovi alloggi all anno nella zona della Valle di Cembra, che 7

8 corrispondono all 1,5% circa dell attività di recupero registrata per l intera provincia. La popolazione attiva In occasione dell ultimo censimento generale della popolazione (ottobre 1991) i residenti attivi in condizione professionale (occupati e disoccupati) in Valle di Cembra ammontavano a unità, pari al 39,5% del totale della popolazione, una percentuale inferiore di oltre due punti a quella provinciale (41,8%). Interessante notare la distribuzione della popolazione attiva per ramo di attività economica, in quanto marcatamente diversa per le due aree di raffronto. In Valle di Cembra la presenza delle cave di porfido, con le attività di estrazione e lavorazione del minerale, determina in modo significativo il tessuto produttivo locale. Gli occupati nel settore industriale superano infatti il 50% degli occupati in complesso, a fronte di un valore inferiore al 33% per gli occupati nel settore secondario a livello provinciale. Spiccano in particolare i comuni di Albiano e Lona-Lases, nei quali risulta occupato nel settore secondario rispettivamente il 69,7% e 60,9% della popolazione attiva. Leggermente superiore è anche la percentuale di occupati in agricoltura in Valle di Cembra (6,7%), rispetto alla media provinciale (5,7%). Naturalmente inferiore risulta invece la percentuale di occupati nel settore terziario: 13,1% e 28% rispettivamente gli occupati nell ambito del commercio e dei servizi in Valle di Cembra, rispetto al 22% e 39,5% che invece si rileva a livello provinciale. L agricoltura Secondo i dati dell ultimo censimento generale dell agricoltura ( ), i terreni agricoli e boschivi della Valle di Cembra si estendono per ettari, 8

9 pari all 85% della superficie complessiva della Valle ed al 2,4% della superficie agricola e boschiva dell intera provincia. Oltre l 80% della superficie della Valle di Cembra risulta a bosco, mentre la superficie agricola utilizzata risulta di poco inferiore al 13%. A livello provinciale le corrispondenti superfici ammontano rispettivamente al 61% ed al 31%. Nell ambito della superficie agricola utilizzata prevalgono in Valle di Cembra le coltivazioni legnose agrarie (in particolare la vite), mentre sul territorio provinciale sono i prati permanenti e i pascoli ad essere i più rilevanti. La consistente presenza di boschi in Valle di Cembra determina, come visto, una incidenza piuttosto ridotta della superficie agricola utilizzata, che costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. Ne deriva una superficie agricola utilizzata media delle aziende piuttosto piccola, e pari a meno di un ettaro per azienda. Pur non essendo la provincia di Trento caratterizzata da aziende di grandi dimensioni, la superficie agricola utilizzata media delle aziende risulta in provincia decisamente superiore a quella rilevata in Valle di Cembra e pari a 4,2 ettari per azienda. La presenza di aziende con superficie modesta costituisce un elemento penalizzante per lo sviluppo della moderna attività agricola: basti pensare alle difficoltà ed alla scarsa economicità che derivano dall utilizzo di mezzi agricoli meccanici su terreni molto piccoli e molto parcellizzati. Le considerazioni sono analoghe considerando non solo la superficie agricola, ma l intera superficie delle aziende: la superficie media totale di ogni azienda risulta inferiore ai 6 ettari in Valle di Cembra, superiore ai 13 ettari nell intera provincia. L industria La struttura industriale della Valle di Cembra risulta costituita alla rilevazione censuaria del 1996 da 386 unità locali con addetti. Il peso percentuale rispetto al complesso della provincia è abbastanza rilevante per quanto riguarda 9

10 le unità locali, che rappresentano l 8% del totale, mentre è più contenuto per quanto riguarda gli addetti, che pesano per meno del 3%. L estrazione del porfido e le attività connesse, dalla lavorazione al trasporto, rappresentano una caratteristica economica della Valle, ed in particolare di alcuni comuni (Albiano, Cembra, Lona-Lases). Questo aspetto emerge molto chiaramente considerando il peso percentuale degli addetti in questo settore. Esaminando la sola estrazione del porfido (trascurando quindi le attività connesse di lavorazione), in questa attività risulta occupato il 52% circa degli addetti al settore secondario. L incidenza è molto elevata anche rispetto al totale della provincia, se si considera che gli addetti della Valle di Cembra costituiscono quasi il 48% degli addetti di tutta la provincia nel settore dell estrazione dei minerali. Se l attività di estrazione e lavorazione del porfido costituisce la peculiarità della Valle, non trascurabile appare anche l attività edilizia: nel settore delle costruzioni trovano impiego 389 addetti, distribuiti in 164 unità locali. Considerando gli aspetti strutturali delle imprese, per la maggior parte si tratta di piccole e medie imprese. Fanno eccezione le aziende operanti direttamente o indirettamente nel settore del porfido, che si presentano con una struttura occupazionale e produttiva di dimensioni più consistenti. Soltanto 33 imprese della Valle di Cembra hanno una struttura occupazionale superiore ai 10 dipendenti e sono tutte raggruppate nei comuni di Albiano (26 imprese), Lona- Lases (5) e Cembra (2). Il fatto che anche la struttura produttiva provinciale sia caratterizzata dalla piccola-media impresa fa si che le aziende della Valle di Cembra abbiano un peso non trascurabile nel contesto produttivo provinciale: esse rappresentano oltre l 8% delle imprese da 11 a 20 dipendenti e poco meno del 7% delle imprese tra 21 e 50 dipendenti. Il terziario La struttura del settore terziario della Valle di Cembra, così come risulta dal censimento intermedio dell industria del 1996, appare abbastanza diversificata, sia in termini di unità locali che di addetti. Essa si compone di 252 unità locali e 10

11 613 addetti che pesano, rispetto al contesto provinciale, rispettivamente per l 1,2% e per lo 0,8%. La quota maggiore di unità locali e addetti la si rileva in corrispondenza del settore del commercio all ingrosso, al dettaglio e delle riparazioni, in corrispondenza del quale troviamo il 44% delle unità locali ed il 48% degli addetti del settore terziario della Valle. Queste percentuali sono elevate non solo in riferimento alla distribuzione di imprese ed addetti all interno della Valle, ma anche rispetto alla distribuzione degli stessi nella struttura provinciale, in cui le unità locali del commercio pesano per il 38% e gli addetti per il 34%. E evidente che ancora una volta le attività connesse con l estrazione del porfido, ed in questo caso il commercio all ingrosso dello stesso, svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la struttura produttiva della zona. Una prova ulteriore deriva dalla presenza superiore alla media provinciale di unità locali nel settore dei trasporti. L artigianato L artigianato riveste un ruolo non trascurabile nel tessuto produttivo della Valle di Cembra, considerato che oltre il 53% delle unità locali assume questa qualifica ed il 37% degli addetti opera in aziende artigiane. Questa considerazione viene rafforzata dal confronto con la situazione che si può rilevare a livello provinciale: in questo caso il 36% delle unità locali sono artigiane e presso di esse trova occupazione poco meno del 24% degli addetti. La caratteristica artigianale della struttura produttiva riguarda praticamente tutti i comuni della Valle, con punte più accentuate in alcuni comuni, quali Grumes e Lisignago, in cui gli artigiani rappresentano oltre il 75% degli addetti complessivi. La presenza di imprese artigiane appare più bassa in quei comuni che fanno dell estrazione e lavorazione del porfido la colonna portante della loro economia. E evidente che il settore estrattivo si va modernizzando, con l esigenza di forti investimenti in attrezzature e crescente organizzazione. 11

12 Queste condizioni agiscono selettivamente sulle imprese, privilegiando la struttura di tipo industriale, anche per le economie di scala di cui può giovarsi. Il turismo La Valle di Cembra, con i suoi 637 esercizi ricettivi ed i posti letto non può certo considerarsi una zona a vocazione turistica. Le sue strutture rappresentano infatti meno dell 1% delle strutture ricettive e dei posti letto di tutta la provincia. Soltanto le seconde case presentano una certa consistenza: si tratta di 519 strutture, con una disponibilità di posti letto. Esse rappresentano per la Valle di Cembra l 81,5% della capacità ricettiva in termini di struttura ed il 68,4% in termini di posti letto. I comuni in cui maggiore è la presenza di strutture ricettive sono quelli di Segonzano e Sover. A fronte di una capacità ricettiva modesta anche il movimento turistico appare poco rilevante per l economia della Valle di Cembra. Nel 1997 le presenze turistiche rilevate sono state poco più di 120 mila, corrispondenti a 12 mila arrivi: esse equivalgono solo allo 0,4% delle presenze di tutta la provincia. Il pendolarismo Il fenomeno del pendolarismo in uscita, rilevato alla data dell ultimo censimento generale della popolazione (1991), interessa tutti i comuni della Valle di Cembra, sia per motivi di lavoro che per motivi di studio. La quota più consistente è riferita ai movimenti per motivi di lavoro ed interessa oltre persone; esso si esaurisce per lo più in spostamenti interni alla Valle o, comunque, interni al comprensorio della Valle dell Adige. Soltanto poco più del 10% degli spostamenti riguarda altri comprensori o addirittura altre province (Verona e Bolzano). 12

13 Analoghe considerazioni valgono per i movimenti pendolari in uscita generati da motivi di studio: ne sono coinvolte poco meno di 700 persone, quasi tutte per spostamenti interni alla Valle di Cembra o al Comprensorio della Valle dell Adige. Meno consistente il fenomeno del pendolarismo in entrata. Esso coinvolge per lavoro poco più di persone: è quasi tutto un movimento interno alla Valle o al comprensorio e riguarda in particolare i comuni di Albiano, Cembra e Lona- Lases, mostrando di essere fortemente legato all estrazione ed alla lavorazione del porfido. Molto modesto, invece, il movimento in entrata per studio, concentrato nei soli comuni di Cembra e Segonzano. La dotazione di alcune strutture La presenza di alcune strutture permette di inquadrare ulteriormente la situazione della Valle di Cembra. Cominciando dalle strutture scolastiche, in quasi tutti i comuni, ad eccezione di Grauno e Valda, sono presenti le scuole materne e le scuole elementari. Meno numerose sono le scuole medie, presenti soltanto in 4 comuni, mentre non è presente in Valle di Cembra alcuna scuola superiore. Consistente la presenza di sportelli bancari nella Valle, se si considera che essi sono 15, distribuiti in 10 comuni (soltanto Valda non dispone di sportelli), e rappresentano il 3,5% degli sportelli presenti in tutta la provincia. 13

14 Allegato statistico 14

15 15

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