Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Servizio di car sharing: il trattamento fiscale per il dipendente La Risoluzione n 83/E Categoria: Imposte dirette Sottocategoria: Varie A cura di Andrea Amantea L art. 51 comma 6 del TUIR prevede che le indennità o i rimborsi spese per le trasferte nell ambito del territorio comunale, tranne i rimborsi per spese di trasporto, comprovate da documenti provenienti dal vettore concorrono a formare il reddito. L obiettivo di tale disposizione normativa è quello che le indennità o i rimborsi spese per spostamenti poco rilevanti e che non trovino riscontro nella documentazione rilasciata da terzi - nello specifico, dal vettore trattandosi di ipotesi di spese di trasporto - possano sostituire la retribuzione ordinaria assoggettata a tassazione. Rientrano nelle spese di trasporto a favore dei dipendenti esenti da imposizione fiscale anche i servizi offerti dalle società di Car sharing per le prestazioni effettuate nel comune in cui si trova anche la sede di lavoro del lavoratore dipendente che usufruisce del servizio. PREMESSA Con la Risoluzione n 83 del 28 settembre 2016 l Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla tassazione sui redditi da lavoro dipendente, per il lavoratore che ricorre alle prestazioni di servizio di Car sharing; in particolare è stato valutato se tale servizio se offerto per le prestazioni lavorative effettuate nel comune in cui si trova la sede di lavoro del lavoratore dipendente potesse beneficiare dell esenzione fiscale sia nel caso la fattura sia intestata alla società 1

2 in qualità di datore di lavoro del dipendente sia qualora la stessa veda come intestatario direttamente il lavoratore dipendente. Andiamo ad analizzare nello specifico le indicazioni fornite dall Amministrazione Finanziaria nel documento di prassi in commento. IL SERVIZIO DI CAR SHARING Il servizio di Car Sharing si sostanzia nel servizio di messa a disposizione del cliente di un veicolo presso un luogo predefinito (luogo di partenza) e con tale veicolo il cliente raggiunge la destinazione desiderata (Risoluzione 83/e del 2016). Come avviene per il servizio di taxi, anche per il servizio di Car Sharing, l importo da pagare per l utilizzo dell auto messa a disposizione dalla società che offre il servizio in commento è collegato alla durata e ai chilometri percorsi. In base a tali variabili di costo, in conseguenza della possibilità di controllare, tramite gli strumenti inseriti sui mezzi, la durata e i chilometri percorsi dai clienti, le società di Car Sharing emettono fatture al termine di ogni utilizzo del tutto paragonabili, per analiticità e dettagli, ai documenti predisposti (o che dovrebbero essere predisposti) dai conducenti dei taxi. In particolare, le fatture emesse dalle società di Car Sharing contengono: le generalità dell utilizzatore (nel caso in esame, del dipendente in trasferta nel comune); il luogo di partenza; il luogo di arrivo; l ora di prenotazione dei veicolo; l ora di partenza; l ora di arrivo a destinazione; i chilometri percorsi. L intestazione della fattura può essere effettuata sia con riferimento al lavoratore dipendente sia direttamente alla società-datore di lavoro del dipendente stesso. In quest ultimo caso l intestazione della fattura al datore di lavoro che ha autorizzato l Utilizzo incrociato e cioè che ha autorizzato il dipendente all uso dell auto sulla base del contratto di Car Sharing sottoscritto, certifica infatti che la spesa di trasporto è stata sostenuta in occasione di una trasferta effettuata dal dipendente nell interesse del datore di lavoro e Cliente della Società di Car Sharing. TASSAZIONE IN CAPO AL DIPENDENTE I redditi di lavoro dipendente in forza dell art 49 del TUIR sono costituiti da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. In linea generale possiamo affermare che tutte le somme che sono erogate dal datore di lavoro al lavoratore anche a titolo di rimborso spese, costituiscono per quest'ultimo reddito di lavoro dipendente; eccezioni sono previste dalle disposizioni contenute dallo 2

3 stesso articolo 51 sopra richiamato, ai successivi comma 2 e ss. Per meglio quindi comprendere la tassazione in capo al dipendente che nell ambito comunale in cui ha sede il proprio datore di lavoro ricorre alla prestazioni del servizio di car sharing è necessario richiamare l impianto normativo rinvenibile all art 51., comma 6 del TUIR; in particolare è previsto che le indennità o i rimborsi di spese per le trasferte nell'ambito del territorio comunale, tranne i rimborsi di spese di trasporto comprovate da documenti provenienti dal vettore, concorrono a formare il reddito. Da qui: i rimborsi spesa a favore del lavoratore dipendente per prestazioni di lavoro prestate nello stesso comune in cui ha sede l azienda-datore di lavoro concorrono a formare il reddito da lavoratore dipendente e quindi sono soggetti a tassazione; i rimborsi per le spese di trasporto adeguatamente documentate e relativi a prestazioni effettuate in ambito comunale sono invece esenti. Sono da assoggettare a tassazione le indennità e i rimborsi di altre spese di viaggio (cfr., tra l altro, Circ. n. 326 del 1997, ris. n. 232 del 2002, ris. n. 38 del 2014). Ai fini dell esenzione è necessario che le spese siano comprovate da documenti provenienti dal vettore. E per le prestazioni svolte al di fuori del territorio comunale? Per le trasferte fuori del territorio comunale non concorrono a formare il reddito del lavoratore le indennità, entro una determinata soglia, nonché i rimborsi analitici delle spese di viaggio, anche sotto forma di indennità chilometrica, e di trasporto, sempreché tali spese siano rimborsate sulla base di idonea documentazione. L art.51 del TUIR individua tre diverse metodologie ai fini del corretto inquadramento fiscale e contributivo delle somme versate dal datore di lavoro in caso di prestazione svolta al di fuori del territorio comunale: rimborso forfettario; rimborso analitico; rimborso misto. Il rimborso forfettario - Per il rimborso forfettario il comma 5 prevede che le 3

4 indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale concorrono a formare il reddito per la parte eccedente 46,48 al giorno, elevate a euro 77,47 per le trasferte all'estero, al netto delle spese di viaggio e di trasporto per le quali se adeguatamente documentate il lavoratore ha diritto ad un ulteriore rimborso e non concorrono a formare il reddito. Rimborso misto - in caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente il limite è ridotto di un terzo. Il limite è ridotto di due terzi in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto. Per cui opera: un esenzione di imposizione fiscale fino a euro (riduzione di 1/3) giornalieri se oltre all indennità il datore di lavoro rimborsa o fornisce gratuitamente il vitto o l alloggio; limite elevato a 51,64 per le trasferte all estero; un esenzione pari a 15,49 giornalieri, elevato a 25,85 per l estero, se al lavoratore viene rimborsato o viene fornito gratuitamente sia il vitto che l alloggio. Anche in questo caso le spese di viaggio e trasporto sono rimborsate a parte. Rimborso analitico - in caso di rimborso analitico delle spese per trasferte o missioni fuori del territorio comunale non concorrono a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto. Come già accennato prima la fattura relativa alla prestazione offerta dal Servizio di Car sharing può essere intestata sia al datore di lavoro sia al dipendente che usufruisce direttamente del servizio; in entrambi i casi se le spese sono adeguatamente documentate e quindi il documento di spesa riporta tutte le indicazioni sopra indicate si perfeziona la non imposizione in capo al dipendente. La risoluzione in commento ha specificato che la fattura emessa dalla Società di Car Sharing nei confronti del dipendente individua il destinatario della prestazione, il percorso effettuato, con indicazione del luogo di partenza e luogo di arrivo, la distanza percorsa nonché la durata ed, infine, l importo dovuto. Tali informazioni, presenti nel documento rilasciato dalla società che fornisce il servizio, risultano idonei ad attestare l effettivo spostamento dalla sede di lavoro e l utilizzo del servizio da parte del dipendente, analogamente ai documenti provenienti dal vettore. 4

5 In base a quanto detto sopra si perfeziona la piena esenzione fiscale anche per i servizi offerti dalle società di Car sharing per le prestazioni effettuate nel comune in cui si trova la sede di lavoro del lavoratore dipendente che usufruisce del servizio. Il servizio di car sharing e la tassazione in capo al lavoratore dipendente Soggetti interessati Agevolazione Documentazione necessaria Lavoratori dipendenti e datore di lavoro Esenzione ai fini fiscali per le spese di trasporto per le prestazioni effettuate dal lavoratore nell ambito del territorio comunale. La fattura deve contenere i seguenti dati: destinatario della prestazione; percorso effettuato, con indicazione del luogo di partenza e luogo di arrivo, la distanza percorsa nonché la durata; importo dovuto. RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI Art. 49 e 51 del TUIR; Agenzia delle Entrate Risoluzione n 83 del 2016; Agenzia delle Entrate Risoluzione n 38 del Riproduzione riservata - 5