ANALISI COMPARATIVA DEI COSTI FRA LE DIVERSE FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE

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1 DIPARTIMENTO WELFARE Politiche Previdenziali ANALISI COMPARATIVA DEI COSTI FRA LE DIVERSE FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE Roma, 20 ottobre 2005

2 Indice Premessa p. 3 Le forme di previdenza complementare 3 Fondi pensione negoziali 6 Fondi pensione aperti 10 Le polizze individuali pensionistiche 11 Elaborazioni sui dati COVIP 13 Elaborazione su prodotto posta previdenza valore: forma individuale pensionistica 16 L incidenza dei costi sul capitale versato e sul trasferimento dei primi tre anni di adesione alle forme pensionistiche complementari e la comparazione con il totale di capitale maturato 17 2

3 PREMESSA L avvio della riforma per la previdenza complementare con la decisone del Consiglio dei Ministri del 5 ottobre 2005 ha nuovamente subito un nuovo discutibile rinvio. Tra i molteplici nodi ancora da sciogliere rimane anche quello di attuare una forma di comparazione tra le diverse forme di previdenza complementare per realizzare una vera parità concorrenziale nel sistema come stabilito dalla legge delega 243/04. Dal nostro punto di vista tutto ciò si dovrà consolidare secondo indirizzi normativi che realizzino, in primo luogo, la tutela degli interessi degli iscritti e/o potenziali aderenti, e nello stesso tempo siano in grado di tener conto delle caratteristiche dei diversi soggetti interessati dalla riforma medesima evitando che questi diventino unicamente promotori di prodotti caratterizzati da finalità finanziarie con alti rischi per gli aderenti. Il mantenimento della scelta volontaria per l adesione al sistema insieme alla libera circolazione tra le diverse forme di previdenza complementare, diventa possibile, se il sistema sarà rafforzato sulla base di regole comuni in ordine alla comparabilità dei costi, alla trasparenza e alla governance di ogni forma di previdenza complementare offerta ai possibili aderenti. Quest impostazione potrà essere attuabile se tutto ciò sarà demandato al lavoro e alla responsabilità di un unica Autorità di vigilanza al fine che tutte le forme previdenziali siano rese fruibili sulla base di effettive regole comuni e comparabili, preventivamente portate a conoscenza dei possibili aderenti in modo tale di metterli in condizione di compiere una scelta condivisa esplicitamente. Recentemente la COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) ha opportunamente evidenziato che le diverse forme di previdenza complementare, pur essendo strutturate con una stessa finalizzazione previdenziale, presentano differenze sostanziali nei diversi profili, sia dal punto di vista strutturale che gestionale. Di tale diversità, a nostro parere, la COVIP dovrà tenere conto, nell indicare le modalità di realizzazione della confrontabilità dei costi e delle performance delle medesime. Il rafforzamento del sistema - visto che ciò potrà avvenire mediante il conferimento del TFR anche attraverso modalità tacite - da un lato determina l esigenza che il lavoratore abbia piena e corretta conoscenza delle modalità del conferimento del TFR alle forme di previdenza complementare per far si che sia in grado di poter confrontare le varie opzioni previste dalle regole attuative; dall altro lato, richiede un sistema di controllo e vigilanza a tutela e garanzia degli iscritti ma anche degli stessi soggetti gestori del sistema. Con queste finalità, il controllo dell Autorità preposta al sistema dovrà estendersi a tutte le forme pensionistiche, comprese quelle individuali attuate mediante contratti di assicurazione sulla vita 3

4 nell intento di superare, se sarà possibile, una pericolosa anomalia voluta dalle associazione rappresentate dal settore assicurativo. Noi allo stato attuale delle cose rimaniamo convinti che le forme individuali non hanno, ad oggi, i requisiti pieni per essere equiparate alle altre forme previdenziali, in particolare, per le diverse modalità di partecipazione e controllo nella fase gestionale delle risorse, e perché gli alti costi di adesione chiesti agli aderenti pongono vincoli di permanenza nella forma prescelta impedendo di fatto il trasferimento della posizione ad altre forme pensionistiche. Se non saranno rese omogenee le suddette condizioni lo strumento assicurativo difficilmente potrà, a nostro parere, essere considerato equiparabile alle altre forme previdenziali. È con queste molteplici esigenze che vogliamo ora analizzare attentamente il profilo dei costi delle diverse forme previdenziali complementari, e, per evitare facili strumentalizzazioni, partiamo da specifiche analisi che nel tempo ha compiuto la COVIP, mettendo a confronto i risultati che si determinano in presenza di regole di gestione differenti. Dall ultima analisi della COVIP, resa conosciuta recentemente, si evince che i costi vengono sintetizzati utilizzando una misura, definita commissione omnicomprensiva definita attraverso il rapporto tra i costi mediamente sostenuti ogni anno da un aderente ipotetico ed il patrimonio mediamente investito ogni anno. Questa misura, permette di apprezzare l impatto dei costi sul patrimonio per ogni anno di partecipazione alla forma previdenziale. Il profilo dei costi, a parere della COVIP, risulta di particolare rilevanza, in quanto differenze non particolarmente significative dell ammontare dei costi possono condurre, su orizzonti temporali lunghi come quelli che di norma caratterizzano la partecipazione alle forme pensionistiche complementari, a differenze importanti sulla posizione individuale. Infatti, per quanto riguarda il nostro paese, dalle analisi effettuate dalla COVIP emerge, sul punto, la maggiore efficienza dei fondi pensione negoziali, in cui si evidenzia un incidenza dei costi piuttosto contenuta, inferiore allo 0,5% in rapporto al patrimonio di fine esercizio. I risultati delle analisi sui fondi aperti dimostrano che, in relazione a un periodo di permanenza pari a tre anni, i costi complessivi medi si attestano intorno al 1,8% e che tale percentuale scende all 1,4% in caso di permanenza di dieci anni e all 1,3% prendendo in considerazione periodi di partecipazione di 35 anni. Avendo a riguardo ai medesimi orizzonti temporali, i costi medi per le polizze individuali pensionistiche risultano invece particolarmente elevati: per periodi di tre anni sono pari all 8,1% del patrimonio, scendono al 3,2% per periodi di dieci anni e al 2,3% per periodi pari a 35 anni. 4

5 Proprio la mancanza di una regolamentazione omogenea a fatto si che le polizze individuali pensionistiche siano state presentate dai promotori sul mercato previdenziale con costi medi complessivi significativamente superiori rispetto alle altre forme previdenziali senza che nessun organismo di controllo, ad oggi, sia intervenuto su questa pesante disomogeneità. In particolare, il sistema di retribuzione del canale distributivo, tipico del settore assicurativo, ha comportato costi particolarmente elevati per il primo periodo di partecipazione, a causa del diffuso e discutibile sistema del preconto, consistente nel caricare sul primo premio versato i costi di collocamento della polizza. La COVIP, in diverse occasioni, è già intervenuta anche su questa problematica sottolineando, in particolare, che i costosi caricamenti nella fase iniziale possono produrre effetti distorsivi sul diritto alla portabilità della posizione individuale, rendendo di fatto inattuabile per l aderente tale possibilità. La scelta di gravare con spese iniziali particolarmente elevate sul primo versamento vincola l aderente - per ammortizzare l incidenza delle stesse sul patrimonio destinato ai fini previdenziali a periodi di permanenza, presso la forma individuale, molto lunghi limitando di conseguenza la libertà dell aderente ad esercitare il trasferimento o la portabilità della posizione. Inoltre, l ammontare complessivo dei costi, comunque più elevato anche nel lungo periodo, presenta una notevole incidenza sul montante finale da destinare in rendita. Per fare qualche esempio, sempre secondo una simulazione sviluppata dalla COVIP, il tasso di sostituzione in presenza di costi pari allo 0,5% del patrimonio, quali quelle dei fondi negoziali, si attesterebbe al 16,6% dell ultima retribuzione percepita; scenderebbe al 14,7% in presenza di costi pari all 1,3% per arrivare al 12,6% dell ultima retribuzione con una commissione annua del 2,3%. Ciò significa che il lavoratore che aderisse ad una forma pensionistica che applica commissioni dell 1,3% per raggiungere il medesimo tasso di sostituzione del lavoratore destinatario di spese pari allo 0,5% dovrà, a parità di età di pensionamento, contribuire alla forma di previdenza complementare per quasi quattro anni aggiuntivi, mentre nel caso di commissioni del 2,3% dovrà contribuire ancora per oltre 7 anni. Ad integrazione di quanto sin qui descritto rimandiamo alle elaborazioni e alle tabelle, in particolare, a quelle che riassumono l incidenza dei costi sul capitale versato e sul trasferimento del capitale maturato delle forme pensionistiche complementari (fondo negoziale, fondo aperto, polizze individuali assicurative) allo scadere dei primi tre anni di adesione. 5

6 LE FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE Come è noto l adesione alla previdenza complementare può avvenire attraverso le seguenti forme: I fondi pensione negoziali I fondi pensione aperti Le polizze individuali pensionistiche (PIP) I FONDI PENSIONE NEGOZIALI I Fondi pensione negoziali, regolati con il Decreto legislativo 124/1993, sono istituiti attraverso contratti e accordi collettivi e sono rivolti ai lavoratori dipendenti di una determinata categoria o settore produttivo. La struttura associativa, non a scopo di lucro, permette una gestione democratica e partecipata dei soci attraverso organismi di rappresentanza dei soci stessi: Assemblea dei soci e Consiglio di amministrazione. Al Consiglio di amministrazione è demandato il compito della scelta dei gestori finanziari (Banche, Assicurazioni, Società di gestione del risparmio) delle risorse del fondo. Scelta che avviene attraverso gara pubblica. 6

7 Fondi pensione negoziali. Dati relativi ai singoli fondi. N iscr. Albo Denominazione Destinatari / Settori Fondi che hanno conferito le risorse in gestione al Iscritti al al Bacino potenziali iscritti 1 FONCHIM industria chimica e farmaceutica COMETA industria metalmeccanica FONDENERGIA energia (prevalentemente aziende del gruppo ENI) QUADRI E CAPI FIAT quadri e capi ambiente del gruppo Fiat FONDODENTISTI medici odontoiatri (lav. aut.) COOPERLAVORO cooperative di produzione e lavoro SOLIDARIETA VENETO aziende industriali del Veneto LABORFONDS aziende ed enti pubblici del Trentino Alto Adige FOPEN aziende del gruppo Enel PREVICOOPER cooperative del commercio PEGASO gas, acqua, elettricità PREVIAMBIENTE igiene ambientale FONCER industria delle piastrelle di ceramica FUNDUM commercio, turismo e servizi (lav. aut.) ARCO industria del legno, arredamento, cemento e lapidei MEDIAFOND aziende del gruppo Mediaste ALIFOND industria alimentare CONCRETO industria del cemento, calce e gesso FONTE lav. dip. del settore commercio, turismo e servizi FONDO FAMIGLIA casalinghe, etc TELEMACO aziende di telecomunicazione (prevalentemente del gruppo Telecom) GOMMAPLASTICA industria della gomma e della plastica EUROFER aziende del gruppo Ferrovie dello Stato PREVIMODA industria tessile-abbigliamento, calzature PREVIVOLO piloti e tecnici di volo di compagnie aeree (prevalentemente del gruppo Alitalia) FONDAPI lav. dip. di piccole e medie imprese PRIAMO autoferrotranviari PREVAER aziende di gestione dei servizi aeroportuali BYBLOS carta, aziende grafiche ed editoriali

8 Altri fondi autorizzati all esercizio dell attività al FONSER aziende di assicurazione e di assistenza FONDARTIGIANI Aziende artigiane (lav. aut.) FILCOOP dipendenti cooperative settori bonifiche, agricolo, forestale, etc PREVIDOC commercialisti (lav. aut.) FONDAV assistenti di volo di compagnie aeree (prevalentemente del gruppo Alitalia) MERCURIO personale di terra di compagnie aeree (prevalentemente del gruppo Alitalia) PREVEDI imprese del settore edile industria (ass. di categ. ANCE) e artigianato EDILPRE imprese del settore edile industria (ass. di categ. ANIEM) FOPADIVA aziende della Valle d Aosta FONDOPOSTE dipendenti del gruppo Poste ESPERO dipendenti pubblici della scuola MARCO POLO dipendenti del settore commercio, turismo e servizi ASTRI dipendenti del settore autostrade Fonte COVIP Relazione annuale, 22 giugno,

9 I COSTI Fondi pensione negoziali. Oneri di gestione 1 (anni vari; valori percentuali salve spese pro capite in euro e spese complessive in migliaia di euro) Spese complessive Spese / Patrimonio fine esercizio 0,52 0,47 0, gestione amministrativa 0,40 0,34 0, oneri per servizi amministrativi acquistati da terzi 0,20 0,16 0, spese generali 0,13 0,12 0, spese per il personale 0,06 0,05 0, oneri diversi 2 0,01 0,01 0,00 2 gestione finanziaria 0,12 0,13 0, commissioni di gestione 0,10 0,10 0, commissioni per banca depositaria 0,02 0,03 0, Spese / Contribuzione 1,54 1,72 1,91 gestione amministrativa 1,18 1,25 1,30 gestione finanziaria 0,36 0,47 0,61 Spese pro capite gestione amministrativa gestione finanziaria Fonte COVIP Relazione annuale, 22 giugno, Le elaborazioni riguardano i fondi negoziali che alla fine dei periodi considerati avevano conferito in gestione le risorse finanziarie. 2 La voce oneri diversi include gli ammortamenti ed è riportata al netto dei proventi che confluiscono nella gestione amministrativa. 9

10 FONDI PENSIONE APERTI I Fondi pensione aperti possiamo dire che rappresentano il prodotto individuale scelto dal legislatore originariamente, poi nel tempo trasformato anche in strumento di adesione collettiva, soltanto in quelle situazioni in cui non operavano o non erano stati istituti fondi pensione negoziali. L adesione può essere su base collettiva (contratti e accordi collettivi, anche aziendali, accordi fra soli lavoratori, ovvero mediante regolamenti di enti ed aziende) o su base individuale. Possono essere istituiti da Banche, Compagnie di assicurazione, Società di gestione del risparmio, Società di intermediazione mobiliare, Società di gestione di fondi comuni di investimento mobiliare. I Fondi pensione aperti operano esclusivamente attraverso una gestione di tipo finanziario, per quelli istituiti dalle compagnie di assicurazione attraverso il Ramo VI. Questo significa che a fronte dei contributi versati, analogamente a quanto avviene per i fondi negoziali, vengono acquisite dall iscritto un numero di quote, che varia a seconda del valore che si ottiene dalla gestione. Pertanto alla fine del periodo di iscrizione il montante assicurato viene trasformato in rendita secondo i coefficienti in vigore a quel momento. I COSTI Fonte COVIP Relazione annuale, 22 giugno, 2005 Le commissioni dei fondi che raccolgono le adesioni prevalentemente (per più del 70 per cento) tramite sportelli bancari risultano, in media e per singola tipologia di comparto, più basse rispetto 10

11 alle commissioni degli altri fondi (che raccolgono prevalentemente le adesioni tramite rete assicurativa, tramite promotori finanziari o canali di distribuzione misti). Le commissioni si abbassano ulteriormente se si prendono in considerazione quei prodotti che vengono utilizzati per le adesioni collettive. Qui il costo va da uno 0,45% a un massimo dell 1,44% con un costo medio dell 0,90%. LE POLIZZE INDIVIDUALI PENSIONISTICHE (PIP) Sono attuate mediante la stipulazione di contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziali. Possono aderirvi tutti i soggetti anche non titolari di redditi da lavoro e da impresa. L adesione avviene su base individuale. Introdotte con il Decreto legislativo 47/2000, che ne rese possibile il collocamento da parte delle imprese di assicurazione a partire dal 1 gennaio L aderente ad un PIP stipula un contratto di assicurazione la cui caratterizzazione previdenziale è data dalla presenza di specifiche clausole, relative, in particolare, al tipo di prestazione, alla modalità di erogazione e ai termini e alle condizioni per il trasferimento o il riscatto della posizione, del tutto analoghe a quelle previste per i fondi pensione. Si consente pertanto ai prodotti PIP di usufruire del medesimo regime fiscale agevolato riconosciuto ai fondi pensione. Recentemente l ISVAP, con la Circolare 551/D del 1 marzo 2005, ha fornito un testo unitario di regole di riferimento in materia di informativa e trasparenza dei prodotti di assicurazione sulla vita. Diversamente da quanto in un primo tempo annunciato, nella Circolare è previsto che le nuove disposizioni si applicheranno anche ai prodotti PIP. Le nuove disposizioni in esso contenute sono entrate in vigore in parte dal 1 settembre e in parte entreranno in vigore dal 1 dicembre I COSTI Assai più complessi e differenziati, e sovente meno trasparenti nonostante siano evidenziati nella documentazione contrattuale, sono i costi gravanti sui PIP, che compongono un eterogenea galassia di ipotesi commissionali. Per quanto riguarda gli oneri una tantum, sono per lo più previsti in cifra fissa, pur non mancando casi di definizione percentuale all interno di limiti prefissati, i costi di riscatto e di trasferimento, come pure quelli, più rari, di modifica della ripartizione del portafoglio tra fondi interni di investimento. All atto dell adesione è previsto un costo fisso di ingresso, ma è più diffusa una maggiorazione del caricamento percentuale del premio versato, talvolta dipendente dalla durata prevista della fase di 11

12 accumulazione. Il caricamento proporzionale alle contribuzioni è sempre presente, ma non di rado l aliquota è in funzione decrescente dell ammontare del premio, oppure del patrimonio accumulato. Altri costi ricorrenti sono i diritti generici in cifra fissa, prelevati su ogni versamento ovvero sul primo di ogni anno, o più raramente sul patrimonio a fine anno anche in assenza di contribuzioni nel periodo. Universale è inoltre la presenza di commissioni di gestione, calcolate in percentuale del patrimonio per le polizze del tipo unit linked, e in proporzione al rendimento, ma con un minimo prefissato, per quelle rivalutabili collegate a gestioni separate. In prodotti poco numerosi ma assai diffusi sul mercato, in cui è particolarmente elevato l ammontare dei costi iniziali (con caricamenti fino all 80% nel primo anno), si riscontrano infine ipotesi di bonus e di parziale rimborso dei costi già sostenuti per gli aderenti che permangano nel piano previdenziale fino al momento del pensionamento senza interruzioni nel versamento dei premi; d altro canto, a seguito di precisa disposizione dell ISVAP, parte del caricamento iniziale è altresì rimborsata in caso di trasferimento ad altra forma previdenziale. Fonte: COVIP Relazione annuale, 22 giugno, 2005 Le differenze di costo tra i prodotti dovute ai caricamenti iniziali si riducono all aumentare degli anni di permanenza. Soltanto nel lungo periodo i costi dei prodotti che prevedono un caricamento iniziale maggiorato tendono ad allinearsi a quelli dei prodotti che non li prevedono, e tale situazione evidenzia il problema dell effettività della libertà di trasferimento. All allungarsi del periodo di permanenza tende anche a ridursi la dispersione delle commissioni medie tra i prodotti. Differenze su commissioni espresse in percentuale del patrimonio, anche se contenute, possono determinare effetti rilevanti sugli importi monetari. 12

13 ELABORAZIONI SU DATI COVIP IPOTESI ADOTTATE versamento iniziale 1.000,00 incremento annuo del versamento 1,80% rendimento annuo al netto di imposte ed oneri di negoziazione 3,50% FONDI NEGOZIALI costi medi annui di gestione 0,45% FONDI APERTI costi medi annui di gestione a 3 anni 1,80% costi medi annui di gestione a 10 anni 1,40% costi medi annui di gestione a 35 anni 1,30% FIP costi medi annui di gestione a 3 anni 8,10% costi medi annui di gestione a 10 anni 3,20% costi medi annui di gestione a 35 anni 2,30% 13

14 FONDI NEGOZIALI versamento iniziale 1.000,00 incremento annuo del versamento 1,80% rendimento annuo al netto di imposte ed oneri di negoziazione 3,50% costi medi annui di gestione 0,45% montante dopo 35 anni 25 anni 15 anni 10 anni , , , ,80 FONDI APERTI versamento iniziale 1.000,00 incremento annuo del versamento 1,80% rendimento annuo al netto di imposte ed oneri di negoziazione 3,50% costi medi annui di gestione 1,30% montante dopo 35 anni 25 anni 15 anni 10 anni FIP , , , ,32 versamento iniziale 1.000,00 incremento annuo del versamento 1,80% rendimento annuo al netto di imposte ed oneri di negoziazione 3,50% costi medi annui di gestione 2,30% montante dopo 35 anni 25 anni 15 anni 10 anni , , , ,93 INCIDENZA ONERI NEI PRIMI ANNI FONDI FIP APERTI 3 ANNI 8,10% 1,80% 10 ANNI 3,20% 1,40% 35 ANNI 2,30% 1,30% RISCATTO O TRASFERIMENTO FONDO NEGOZIALE FONDO APERTO FIP CONTRIBUTI VERSATI AL 3 ANNO 3.242, , , ,32 AL 10 ANNO , , , ,13 AL 35 ANNO , , , ,33 14

15 INCIDENZA DEI COSTI DI GESTIONE SUL CAPITALE FINALE CAPITALE MATURATO TOTALE VERSATO FONDI NEGOZIALI FONDI APERTI FIP 3 anno 3.054, , , ,25 10 anno , , , ,93 35 anno , , , ,32 15

16 POSTA PREVIDENZA VALORE IPOTESI ADOTTATE versamento iniziale 1.000,00 incremento annuo del versamento 1,80% rendimento annuo al netto di imposte ed oneri di negoziazione 3,50% caricamento su ogni premio versato da 1 a 3 anni 3,25% da 4 a 10 anni 3,00% dall'11 anno 2,50% Commissione di gestione sul patrimonio misura annua 1,20% INCIDENZA DEI COSTI DI GESTIONE SUL CAPITALE FINALE PERIODO TOTALE VERSATO CAPITALE MATURATO 3 anno 3.054, ,25 10 anno , ,94 35 anno , ,79 16

17 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE MEDIOLANUM NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione obbligazionario - moderato unit linked data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 80% quindi il montante investito il primo anno è pari a 400,00 euro costi sui successivi versamenti 7% quindi il montante investito negli anni successivi è pari a 1.860,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE , ,00 400,00 400,00 9,68 409, ,00 140, , ,68 60, , ,00 140, , ,27 111, ,15 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente sosterrà un costo di 1.880,00 euro che corrisponde al 31,34% del montante da lui versato. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 15,5% pari a 666,83 euro: 4.302,15*15,5%= 666, ,15-666,83= 3.635,32 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 0,20% Spese fisse 40,00 euro Spese di trasferimento 100,00 euro 17

18 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE ERGO PREVIDENZA NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione gestione separata data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 82% quindi il montante investito il primo anno è pari a 360,00 euro costi sui successivi versamenti 8% quindi il montante investito negli anni successivi è pari a 1.840,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE , ,00 360,00 360,00 9,62 369, ,00 160, , ,62 58, , ,00 160, , ,51 109, ,94 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente sosterrà un costo di 1.960,00 euro che corrisponde al 32,68% del montante da lui versato. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 17,3% pari a 550,35 euro: 4.207,94*17,3% = 727, ,94-727,97= 3.479,97 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 1% Spese di trasferimento 258,00 euro 18

19 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE GENERALI NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione prudente unit linked data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 32% quindi il montante investito il primo anno è pari a 1.360,00 euro costi sui successivi versamenti 5,8% quindi il montante investito è pari a 1.884,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE ,00 640, , ,00 36, , ,00 116, , ,32 77, , ,00 116, , ,80 139, ,76 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente sosterrà un costo di 872,00 euro che corrisponde al 14,52% del montante da lui versato. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 8,5% pari a 457,44 euro: 5.381,76*8,5% = 457, ,76-457,44= 4.924,32 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 0,25% Spese fisse 2,58 euro Spese di trasferimento 61,97 euro 19

20 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE RAS NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione equilibrato unit linked data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 50% quindi il montante investito il primo anno è pari a 1.000,00 euro costi sui successivi versamenti 4,6% quindi il montante investito è pari a 1.908,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE , , , ,00 27, , ,00 92, , ,30 78, , ,00 92, , ,67 131, ,08 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente sosterrà un costo di 1.184,00 euro che corrisponde al 19,60% del montante da lui versato. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 14,4% pari a 727,64 euro: 5.053,08*14,4% = 727, ,08-727,64= 4.325,44 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 0,75% Spese di trasferimento 75,00 euro 20

21 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE FINECO VITA NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione unit linked data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 5% quindi il montante investito il primo anno è pari a 1.900,00 euro costi sui successivi versamenti 5% quindi il montante investito è pari a 1.900,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE ,00 100, , ,00 50, , ,00 100, , ,73 102, , ,00 100, , ,35 164, ,64 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente maturerà un incremento dello 0,29% pari a 17,64 euro. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 5% pari a 300,88 euro: 6.017,64*5% = 300, ,64-300,88= 5.716,76 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 1%% Spese di trasferimento 100,00 euro Spese di sottoscrizione 50,00 euro 21

22 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN PIANO PENSIONISTICO INDIVIDUALE RB VITA (DIVAL VITA) NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione unit linked data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costi di caricamento 15% quindi il montante investito il primo anno è pari a 1.700,00 euro costi sui successivi versamenti 4% quindi il montante investito è pari a 1.920,00 Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO COSTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE FINALE ,00 300, , ,00 46, , ,00 80, , ,51 97, , ,00 80, , ,41 151, ,19 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente sosterrà un costo di 163,81 euro che corrisponde al 2,73% del montante da lui versato. Qualora decidesse di riscattare il montante finale maturato allo scadere del 3 anno tale montante subirà un abbattimento del 6,3% pari a 367,67 euro: 5.836,19*6,3% = 367, ,19-367,67= 5.468,52 Montante da riscattare Ulteriori costi: Sul patrimonio 0,75%% Spese di trasferimento 75,00 euro 22

23 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN FONDO PENSIONE APERTO AD ADESIONE INDIVIDUALE NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione multicomparto (da 3 a 5 linee di investimento) data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costo medio annuo su patrimonio 1,80% Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE COSTO FINALE , , ,00 53,40 36, , , , ,94 107,25 74, , , , ,96 161,54 111, ,70 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente maturerà un incremento del 1,66% pari a 99,69 euro. Ulteriori costi: Costi accessori minimo 5,00 euro massimo 18,00 euro. 23

24 L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE E SUL TRASFERIMENTO DI UN FONDO PENSIONE NEGOZIALE NELL ARCO DEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE Ipotesi adottate: Normativa di riferimento piano individuale pensionistico regolato dal decreto legislativo 47/2000 e offerto dalle imprese assicuratrici dal 1 gennaio 2001 gestione bilanciata data di inizio versamento iniziale e successivi 2.000,00 euro costo medio annuo su patrimonio 0,45% Rendimento annuale 3% depurato dalla tassazione dell 11% ANNO VERSAMENTO CONTRIBUTIVO INVESTITO RENDIMENTO ANNUO AL NETTO DELLE IMPOSTE COSTO FINALE , , ,00 53,40 9, , , , ,16 107,98 18, , , , ,95 163,77 28, ,39 Quindi su 6.000,00 euro di versamenti l aderente maturerà un incremento del 4,49% pari a 269,39 euro. Ulteriori costi: Quota di iscrizione (una tantum) 5 euro a carico dell aderente e 5 euro a carico dell impresa. 24

25 TABELLA RIASSUNTIVA: L INCIDENZA DEI COSTI SUL CAPITALE VERSATO NEI PRIMI TRE ANNI DI ADESIONE E LA COMPARAZIONE CON IL TOTALE DI CAPITALE MATURATO FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE TOTALE CAPITALE VERSATO TOTALE CAPITALE MATURATO MEDIOLANUM (PIP) 6.000, ,15 ERGO PREVIDENZA (PIP) 6.000, ,94 GENERALI (PIP) 6.000, ,76 RAS (PIP) 6.000, ,08 FINECO VITA (PIP) 6.000, ,64 RB VITAL - DIVAL VITA (PIP) 6.000, ,19 FONDO APERTO AD ADESIONE INDIVIDUALE 6.000, ,70 FONDO NEGOZIALE 6.000, ,39 N.B. La differenza che viene a determinarsi tra il totale di capitale versato e il totale di capitale maturato, allo scadere dei tre anni di adesione, deriva dagli alti costi di adesione alle polizze individuali pensionistiche. Di conseguenza questi alti costi determinano per l aderente un vincolo di permanenza nella forma individuale scelta al fine di poter recuperare complessivamente i costi anticipati con primi versamenti, negandogli il diritto di trasferire la sua posizione maturata verso altre forme di previdenza complementare. Inoltre, qualora l aderente scegliesse, allo scadere dei tre anni, il riscatto totale del capitale maturato subirebbe un ulteriore decurtazione solo in parte attenuata dal riconoscimento di un bonus che guarda caso nel contratto di adesione alla polizza non viene mai esplicitamente quantificato nella quantità riconosciuta. Le polizze individuali pensionistiche, al 30 giugno del 2005, vedono complessivamente aderenti. La compagnia che ha venduto più polizze risulta essere Mediolanum vita con circa aderenti, con una quota di mercato di circa il 22%. A seguire: Ergo previdenza con circa aderenti, con una quota di mercato di circa il 18%; Generali con circa aderenti con una quota di mercato di circa il 17%; Fineco Vita con circa aderenti, con una quota di mercato di circa il 4,5%; Ras con circa aderenti, con una quota di mercato di circa 3,1%; Rb vita (Dival vita) con circa aderenti, con una quota di mercato di circa l 1,9%. La maggioranza degli aderenti proviene dal lavoro autonomo 25

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