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1 NEWS Le recenti iniziative della Commissione a favore delle PMI e della crescita Negli ultimi mesi del 2011 la Commissione europea ha avviato diverse iniziative volte a stimolare la crescita e l occupazione. In particolare ha istituito azioni di sostegno per le PMI, gravemente penalizzate nell attuale difficile congiuntura economico-finanziaria. La prima di queste iniziative è il Pacchetto imprese responsabili attraverso il quale la Commissione esorta il mondo imprenditoriale a mettere al centro del modello economico europeo la responsabilità, la fiducia e l inclusione sociale, perché senza coesione la crescita economica non è sostenibile. Il pacchetto è stato varato il 25 ottobre scorso ed è collegato all Atto per il mercato unico e a due delle dodici leve da esso previste per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia dei cittadini (ovvero: la creazione e lo sviluppo delle PMI e delle microimprese grazie a una normativa più intelligente e alla riduzione delle burocrazia; la creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo dell imprenditoria sociale), comprende una strategia per la responsabilità sociale delle imprese (CSR), un iniziativa per l imprenditoria sociale, una proposta di revisione delle direttive contabili e una proposta di revisione della direttiva sulla trasparenza. Le misure in esso previste intendono da una parte ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle PMI e agevolare il loro accesso ai mercati regolamentati, riducendo gli obblighi informativi e la burocrazia senza tuttavia privare i cittadini e i mercati delle informazioni necessarie a valutare il loro andamento e la loro solidità; dall altra, esplicitare la visione e i progetti della Commissione in tema di imprenditoria responsabile e sociale. Nella strategia sulla CSR la Commissione propone una nuova definizione della stessa, maggiormente al passo con i tempi, come la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società e illustra una serie di strumenti per divulgare e ricompensare le pratiche responsabili individuate. Il concetto di imprenditoria sociale identifica l insieme delle imprese che hanno un impatto positivo sul piano sociale e non hanno solo fini di lucro ma investono i loro utili principalmente per la realizzazione di obiettivi sociali (può trattarsi di imprese che forniscono beni e/o servizi a categorie di persone più vulnerabili oppure imprese che producono beni/servizi per il mercato ma in cui le modalità produttive/organizzative realizzano uno scopo sociale, per esempio impiegando personale che appartiene a categorie protette). Attraverso l iniziativa per l imprenditoria sociale, settore che impiega oltre 11 milioni di persone nell UE, pari al 6% dei lavoratori dipendenti complessivi, la Commissione, con l intenzione di accompagnare lo sviluppo di questa categorie di imprese e di trarre insegnamenti dalla loro esperienza per sostenere l economia nel suo complesso (dal momento che si sono rivelate essere molto produttive e competitive, oltre che capaci di rispondere in modo innovativo a bisogni sociali non ancora soddisfatti), presenta un piano d azione per sviluppare questo tipo di imprenditoria e propone alcuni spunti di discussione per future iniziative in questo campo.

2 A completamento dell'iniziativa per l'imprenditoria sociale, lo scorso 7 dicembre la Commissione ha pubblicato anche una proposta di regolamento che getta le basi di un mercato per fondi di investimento nelle imprese sociali. Il regolamento, una volta approvato, istituirà un marchio UE per i fondi destinati alle imprese sociali, che aiuterà sia gli investitori che intendono investire in essi i loro fondi, sia le imprese sociali che ricorrono ad essi per i loro finanziamenti, ad individuare questi fondi su tutto il territorio europeo. Disciplinerà inoltre gli obblighi di questo tipo di fondi in termini di dati che devono rendere disponibili sul loro operato, perché sia possibile metterli a confronto, e di informazioni da fornire obbligatoriamente agli investitori sull impatto del loro investimento. Nello stesso giorno la Commissione ha pubblicato anche una proposta di regolamento che fissa norme uniformi per la commercializzazione di fondi di capitale di rischio, che quando sarà operativo agevolerà il finanziamento di start-up, e che fa parte di un pacchetto che comprende anche un Piano d azione teso a semplificare l accesso ai finanziamenti/prestiti per le PMI, particolarmente strategico in un periodo nel quale le banche, causa la crisi finanziaria, hanno ridotto i crediti concessi all economia reale. Un ultima recente iniziativa a favore delle PMI lanciata a inizio novembre è infine la comunicazione Piccole imprese, grande mondo un nuovo partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali che lancia una nuova strategia UE per aiutare le PMI europee a ad entrare ed operare nei mercati globali. I mercati esteri possono essere una importante fonte di crescita per la imprese europee, le quali tuttavia spesso non sono in grado di sfruttare questa opportunità: analizzando i dati degli ultimi tre anni risulta infatti che il 25% delle PMI dell UE è stata coinvolta in operazioni al di fuori del territorio nazionale nell ambito del mercato interno, ma solo il 13% delle PMI è attivo internazionalmente al di fuori dell UE. L ostacolo maggiore all internazionalizzazione è la difficoltà di reperire informazioni necessarie a questo passo: sui possibili partner come sul funzionamento del mercato in cui intendono operare, sulle normative e sugli standard tecnici da rispettare (e le piccole imprese difficilmente dispongono internamente delle risorse necessarie da dedicare alla ricerca di questo tipo di informazioni). La nuova strategia intende appunto aiutare le PMI ad affrontare queste difficoltà e a valutare l opportunità di espandersi sui mercati esteri, in particolare quelli emergenti e in forte crescita, come Cina, India, Russia, Sud Est asiatico o America latina, rendendo disponibili informazioni adeguate e accessibili alle PMI che hanno intenzione di estendere le loro attività sui mercati esteri, rendendo più coerenti le iniziative di sostegno esistenti attuate dai diversi Stati/regioni UE, colmando le lacune esistenti e garantendo parità di accesso alle PMI di tutti gli Stati UE. Per fare ciò la Commissione intende mappare l offerta dei servizi esistenti per consentire maggiori razionalizzazioni e sinergie, costruire un canale d accesso virtuale unico, al quale le imprese potranno ricorrere per cercare le informazioni di cui abbisognano, rendere coerenti i regimi di sostegno esistenti al fine di accrescerne impatto ed efficacia, promuovere cluster e reti orientate all internazionalizzazione, coordinare la collaborazione europea nei mercati prioritari e utilizzare le politiche esterne UE per accelerare la crescita internazionale delle PMI europee.

3 La Commissione coordinerà tutto questo processo anche attraverso la costituzione di un Forum per l internazionalizzazione delle PMI. Link diretto al Pacchetto imprese responsabili: Link diretto al Piano d azione: Link diretto alla comunicazione Piccole imprese, grande mondo un nuovo partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali: Piccole e medie imprese: presente e futuro dell'occupazione Il contributo delle Piccole e Medie Imprese (PMI) all'economia europea è determinante nella creazione di maggiori e migliori posti di lavoro. E' quanto afferma lo studio "Do SMEs create more and better jobs?" pubblicato dalla Commissione Europea, dal quale emerge che, tra il 2002 e il 2010, le PMI hanno contribuito per l'85% alla creazione netta di posti di lavoro nell'unione Europea (UE), nonostante la quota dei lavoratori delle PMI rispetto all'occupazione totale sia solo del 67%. Nello stesso periodo, sempre grazie alle aziende di piccole dimensioni, l'occupazione netta nell'economia di mercato è notevolmente aumentata, in media di 1,1 milioni di posti di lavoro all'anno. In termini di crescita dell'occupazione, le PMI superano le grandi imprese registrando un aumento del tasso annuo dell'1% contro lo 0,5% delle aziende più grandi. Unica eccezione riguarda il settore commerciale dove il forte sviluppo delle grandi imprese commerciali, in particolare nel comparto della vendita, manutenzione e riparazione di autoveicoli, ha visto un aumento dell'occupazione del 2,2% rispetto allo 0,7% delle PMI. Secondo il rapporto, si deve alle microimprese con meno di 10 dipendenti e alle nuove imprese con meno di 5 anni di vita, il maggiore contributo alla crescita complessiva dell'occupazione nell'economia di mercato. Le giovani imprese che operano nei servizi creano più di un quarto dei nuovi posti di lavoro (27%), mentre quelle che operano nei trasporti e nella comunicazione contribuiscono meno (6%). "In questo momento critico per l'economia europea le piccole e medie imprese si confermano come la fonte principale di nuova occupazione" ha dichiarato il Vice Presidente della Commissione Antonio Tajani, responsabile per l'imprenditoria e l'industria. "Il contributo

4 essenziale che danno alla creazione di posti di lavoro mette in evidenza la loro più che mai decisiva importanza nell'economia e la necessità di agire, ad ogni livello, per sostenerle. Le piccole e le nuove imprese sono senza dubbio la chiave del rilancio della crescita economica ", ha concluso Tajani. Oltre a sottolineare l'evidente e innegabile contributo del mondo delle piccole imprese all'economia europea, il rapporto della Commissione evidenzia anche gli effetti particolarmente negativi della crisi su queste realtà aziendali rispetto a quelle di più grandi dimensioni. Basti pensare che nelle PMI, il numero di posti di lavoro a seguito della crisi economica del è diminuito in media del 2,4% l'anno, contro lo 0,95% delle grandi imprese. La crisi ha avuto pesanti conseguenze anche in termini di calo della domanda complessiva per prodotti e servizi (menzionato dal 62% delle imprese), seguito dall'aumento dei ritardi nei pagamento dei clienti (48% delle imprese) e dalla mancanza di liquidità (31%). L'arma vincente per rispondere alla crisi, identificata dallo studio, è l'innovazione: le imprese innovative e quelle nei paesi più innovativi, presentano infatti un tasso di crescita dell'occupazione più elevato. Per quanto riguarda la qualità dell'occupazione e la qualità del lavoro, lo studio distingue queste due dimensioni sottolineando che i posti di lavoro nelle piccole imprese sono meno produttivi, meno remunerati e meno sindacalizzati rispetto alle grandi imprese. Allo stesso tempo, però, è altrettanto vero che le microimprese dichiarano di disporre di un vantaggio competitivo rispetto ai loro concorrenti per quanto riguarda aspetti quali l'ambiente di lavoro, la conciliazione vita-lavoro e gli orari di lavoro. Link diretto allo studio "Do SMEs create more and better jobs?" (in inglese): Nasce l Agenzia per la promozione delle imprese italiane all estero ll Made in Italy ha un nuovo strumento di promozione nel mondo: è entrata in vigore la normativa che istituisce l Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane, per colmare il vuoto creato dalla soppressione dell ICE. E nella riorganizzazione del sistema di promozione all estero il MAE avrà un ruolo centrale grazie alla propria rete diplomatico-consolare. Il nuovo assetto del Sistema Paese si basa su tre aspetti sostanziali: il ruolo centrale della rete diplomatica quale articolazione di "sportelli unici" per il sistema produttivo all'estero; la ricostituzione di un soggetto come l Agenzia in grado di fornire con la necessaria flessibilità amministrativa servizi alle imprese, con personale specializzato collocato all'interno delle Ambasciate; una direzione sinergica e coordinata tra Ministero degli Esteri, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell'economia, Conferenza delle regioni e rappresentanze del sistema produttivo (Unioncamere, Confederazione generale dell'industria italiana, Rete Imprese Italia e Associazione bancaria italiana) nell'ambito della cabina di regia.

5 In tale cornice assume particolare rilevanza il ruolo della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del MAE preposta a raccordare e valorizzare espressioni e potenzialità verso l estero delle odierne componenti del sistema Italia. Il MAE è inoltre chiamato ad esprimere uno dei cinque membri del Consiglio di Amministrazione, organo della nuova Agenzia il cui piano annuale di attività dovrà tenere conto delle proposte provenienti dalla nostra rete all estero ed essere vagliato dal MiSE e dal MAE. Fonte: Ministero Affari Esteri Link: Giunta Regionale: via al nuovo Regolamento sugli aiuti alle PMI La Giunta regionale ha adottato il nuovo Regolamento Regionale per la concessione di aiuti di minore importanza (de Minimis) alle PMI, abrogando, nel contempo i Regolamenti n.24/2008 e n.8/2011. Con il nuovo testo, il Governo regionale sceglie di ampliare, in considerazione del momento di pesanti difficoltà provocate dalla crisi economica, le modalità di intervento attraverso gli aiuti "de minimis" che in alcun modo possono incidere o falsare il principio della libera concorrenza, facilitando l'accesso al credito anche per esigenze legate ad investimenti iniziali, al consolidamento delle passività a breve termine ed alla costituzione di scorte. Il nuovo testo, inoltre, tende a favorire altre iniziative economiche (start up) promosse da persone svantaggiante, oltre che le attività delle imprese classificabili come "non bancabili" sulla base degli indicatori economici e patrimoniali desumibili dai bilanci. Il testo passa ora al vaglio della competente Commissione consiliare per il parere, così come definito nello Statuto della Regione. Fonte: Regione Puglia Formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 dell'11 gennaio 2012 gli accordi, approvati nella seduta del 21 dicembre 2011 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano tra Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministro della Salute, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, relativi alla individuazione dei contenuti della formazione del datore di lavoro che intenda svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezione e di quella dei lavoratori, dei dirigenti e dei preposti, di cui agli articoli 34 e 37 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, e successive modifiche e integrazioni. Accordi:

6 corsi di formazione per lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi formazione dei lavoratori Nel corso della medesima seduta la Conferenza permanente ha espresso anche parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, recante le regole tecniche per la realizzazione e il funzionamento del SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro), nonché le regole per il trattamento dei dati, ai sensi dell'art. 8, comma 4 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Link:

7 BOLLETTINO INFORMATIVO Anno 2 Numero 11 Dicembre 2011 BANDI REGIONE PUGLIA Al via il bando "Alleanze per l'innovazione" È attivo il bando "Sostegno alle Alleanze per l'innovazione in Puglia", il nuovo intervento del Piano Straordinario per il Lavoro rivolto alle università e agli enti pubblici di ricerca pugliesi (con sede operativa nel territorio della Regione Puglia) e all'enea. Obiettivo dell'avviso la valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica regionale attraverso un sistema di collegamento efficace con l'industria regionale, nazionale e internazionale attuato grazie alla rete regionale degli Industrial Liason Office (ILO). Cinquecentomila euro la dotazione del bando, mentre il costo di ciascun progetto non potrà superare l'importo di 100mila euro. Con questo avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 5 gennaio 2011, (è il n.3), salgono a 26 gli interventi del Piano per il Lavoro per un impegno pari a ,65 milioni di euro sui 340milioni totali. Il bando, promosso dalla Regione Puglia, sarà coordinato dall'arti, l'agenzia Regionale per la Tecnologia e l'innovazione e permetterà di dare continuità al progetto ILO2. Le domande dovranno essere presentate entro il 18 febbraio Gli interventi da finanziare riguardano: a) l'ottimizzazione e l'ampliamento della Rete ILO Puglia; b) l'integrazione dei singoli ILO e della Rete con la filiera della conoscenza e dell'innovazione regionale ed extra-regionale; c) il raccordo Ricerca-Industria; d) la gestione autonoma dell'intera filiera delle attività tipiche del Trasferimento Tecnologico; e) la realizzazione di programmi di valorizzazione dei portafogli tecnologici e delle attività di ricerca; f) il potenziamento delle procedure di comunicazione e interazione tra gli ILO e i Dipartimenti e/o Istituti degli EPR interessati; g) il collegamento a reti e network nazionali ed internazionali; h) lo sviluppo di strategie, procedure, regolamenti e strumenti comuni di lavoro finalizzati all'autosostenibilità della Rete ILO Puglia oltre il termine delle attività progettuali. I soggetti proponenti dovranno inoltre costituire "alleanze per l'innovazione in Puglia" per la costruzione di un "ponte strategico" che colleghi tra loro: 1) la ricerca pubblica;

8 BOLLETTINO INFORMATIVO Anno 2 Numero 11 Dicembre ) le imprese interessate ad accrescere la propria competitività attraverso l'innovazione; 3) i soggetti intermediari della conoscenza e dell'innovazione; 4) gli investitori nell'innovazione; 5) le istituzioni operanti nel territorio regionale. A tale scopo dovranno essere pertanto coinvolti nelle attività progettuali i principali attori del sistema socio-economico regionale, come Associazioni di Categoria, Distretti produttivi e Tecnologici, Centri di Competenza Interuniversitari, Reti di Laboratori pubblici e Laboratori Pubblico-Privati, Incubatori di impresa, Soggetti investitori nell'innovazione (Banche, SGR, Fondi di Investimento e/o di Private Equity, Venture Capital e/o loro raggruppamenti, Business Angel e/o loro raggruppamenti, Club degli Investitori). Per approfondimenti:

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

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