DOCUMENTO DI LAVORO PRIMA SINTESI DELLE INDAGINI EFFETTUATE
|
|
- Simone Romani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DOCUMENTO DI LAVORO PRIMA SINTESI DELLE INDAGINI EFFETTUATE Premessa Nella seconda parte del 2009 l IDI ha iniziato l elaborazione di una indagine strutturale sui tre Distretti aretini, con lo scopo di evidenziare i cambiamenti intervenuti rispetto alla precedente analisi ( ) anche a seguito della crisi che ha caratterizzato il nostro sistema produttivo nel periodo Gli strumenti di analisi sono stati tre: - l indagine strutturale vera e propria, affidata all Ufficio Studi di Unioncamere Toscana e condotta negli ultimi mesi del 2009 su un campione di circa 600 imprese rappresentative dei tre Distretti produttivi; - sullo stesso campione di imprese, il Prof. Zanni (università degli Studi di Siena) ha poi sviluppato un analisi sui sistemi relazionali e le reti d impresa; - infine, e questa è la novità più rilevante, sono stati organizzati alcuni focus-group con le imprese leader dei tre distretti e con alcuni testimoni privilegiati. Nel 2007 IDI aveva commissionato a Nomisma Spa un indagine, denominata Arezzo 2015, sull evoluzione nel medio periodo del sistema produttivo aretino. Da tale indagine emersero i seguenti elementi-chiave: - una progressiva perdita di competitività del sistema aretino rispetto al quadro nazionale, segnale questo di un inequivocabile crisi strutturale già in atto; - il persistere di una preminenza dei settori manifatturiero/distrettuali tradizionali (oro, moda, ecc.), nonostante le difficoltà di questi settori; - la comparsa di nuovi settori di sviluppo in espansione (meccanica, agricoltura e agroindustria, high-tech e, infine, turismo); - la debolezza di un terziario avanzato di supporto alla produzione. L indagine strutturale Con la nuova indagine abbiamo di fatto avuto conferma delle caratteristiche strutturali precedenti, nonostante che lo scenario competitivo sia profondamente mutato. In particolare, le principali criticità registrate sono state le seguenti: DEMOGRAFIA IMPRENDITORIALE. Forte calo del numero di imprese (il dato è relativo al periodo , ma è presumibile un ulteriore calo alla fine del 2009): gioielleria e oreficeria -5,3% di cui nell artigianato -11,4% tessile, abbigliamento -30% di cui nell artigianato -42,6% pelle, cuoio, calzature -17,6% di cui nell artigianato -26,7% altri settori +4,6% di cui nell artigianato +2,2% TOTALE -5,8% di cui nell artigianato -11,4% Pagina 1 di 6
2 I dati mostrano in maniera evidente come le difficoltà riguardino prevalentemente le imprese artigiane contoterziste e quelle senza marchio proprio. Le imprese non artigiane registrano, infatti, saldi positivi sia nel settore orafo (+8%) sia nella pelletteria (+5,3%). OCCUPAZIONE. L andamento occupazionale risulta in moderata flessione (-3,3%) nel periodo , registrando invece una brusca accelerazione nel 2009 (-7,4%). Il tessile/abbigliamento e l oreficeria (-12%) conseguono la perdita occupazionale più marcata, anche in analogia con la forte diminuzione del numero di imprese. VOLUME D AFFARI. Nel periodo le imprese con almeno 10 addetti registrano un aumento del 19,9% nel settore pelletteria-calzature, una diminuzione del -3,6% nell abbigliamento e addirittura del -20,9% nell oreficeria. ESPORTAZIONI. Tra il 2000 e il 2008 l andamento registrato (in valore) è il seguente: pelletteria, calzature +10,1% abbigliamento -10,8% tessile e oreficeria -30,0% La crisi ha dunque picchiato duro nei tre distretti aretini, pur essendo evidenti anche differenze sostanziali tra i settori. In particolare la pelletteria sembra reggere meglio l impatto e, per alcune variabili, registra anche valori positivi. SI aggrava invece la situazione delle micro e piccole imprese contoterziste. I comportamenti imprenditoriali La crisi economica e finanziaria ha messo in evidenza la debolezza del sistema produttivo locale, con accenti più o meno pesanti a seconda del settore di riferimento. Le imprese leader dei tre settori sono giunte più preparate all impatto. Sono imprese discretamente patrimonializzate, negli anni passati hanno spesso attraversato processi di riorganizzazione produttiva (specie nel T.A.), si difendono reinternalizzando alcune fasi produttive. Comunque, in generale, si pongono culturalmente il problema del cambiamento (in alcuni casi anche del passaggio generazionale) e dello sviluppo di modelli di business adeguati alla nuova situazione competitiva internazionale. Anche quando registrano diminuzioni più o meno marcate del fatturato, mantengono un atteggiamento prudentemente ottimistico sulle prospettive di medio termine; Situazione completamente differente è invece quella del campione delle imprese censite dall indagine strutturale. Secondo il rapporto Unioncamere: La fisionomia delle imprese dei tre distretti non mostra, per lo meno in termini aggregati, particolari segni di trasformazione o quantomeno, una chiara tendenza che delinei sostanziali cambiamenti in atto rispetto alla fotografia scattata alcuni anni fa. Infatti i processi di strutturazione organizzativa sono deboli, spesso inesistenti, mentre lo sviluppo di funzioni e competenze esterne all area della produzione è, tutto sommato, modesta. Pagina 2 di 6
3 Le stesse reti censite risultano essere solo nel 20% dei casi strategiche (nell 80% dei casi siamo in presenza di reti tradizionali) e in questi casi, però, le performance raggiunte sono mediamente e qualitativamente più elevate. Il presidio dei mercati continua ad essere considerata funzione non strategica, spesso delegata ad altri soggetti ed anche l estensione e differenziazione dei mercati serviti è limitata. Nel settore orafo, in particolare, non si avvertono modifiche sostanziali rispetto all utilizzo di canali distributivi diversi. La stragrande maggioranza delle imprese continua a rimanere ai margini dei processi di investimento in percorsi di ricerca e innovazione. Infine, neppure la crisi finanziaria sembra aver modificato la tendenza ad una bassa capitalizzazione delle imprese. Alcune prime considerazioni Dall analisi dei dati emerge che le imprese che sembrano rispondere meglio all attuale scenario di crisi sono quelle orientate al cambiamento. In altri termini, si difendono meglio le aziende che si sono strutturate (raggiungendo le medie dimensioni), le aziende che hanno ampliato il loro mercato geografico (evitando di concentrare il rischio su uno solo o su pochi mercati), le aziende che si sono aperte sul versante dell innovazione e dei rapporti relazionali. Riusciranno a superare la crisi non necessariamente le imprese più grandi, ma quelle che hanno individuato il corretto modello di business nel segmento di mercato in cui operano; sono imprese eccellenti certamente quelle più strutturate, non necessariamente di grandi dimensioni (che anzi soffrono la crisi e pagano un prezzo pesante in termini di mantenimento dei livelli occupazionali). Il raggiungimento di migliori performance può avvenire infatti per crescita interna o per accordi (reti). Nella fase acuta della crisi, la capitalizzazione dell impresa diventa fattore critico. Soffre maggiormente chi è arrivato all impatto con la crisi con una struttura economicofinanziaria già squilibrata. Risultano premiate le imprese che hanno patrimonio e liquidità sufficienti a ridurre la dipendenza e l onerosità del ricorso al credito bancario in una fase in cui questo diventa molto selettivo. Il sistema ammette risposte differenziate in termini di strategie di marketing: aziende vincenti operano tanto nel segmento di fascia alta, quanto nel segmento medio. La politica di brand appare indubbiamente premiante, ma risulta troppo onerosa da seguire per tutti. L elemento vincente sembra una politica di approccio al mercato che agisca su più leve competitive: innovazione di prodotto (progettazione), qualità del servizio, pluralità di canali di vendita, logistica integrata, sistemi informativi. È importante avvicinarsi al mercato attraverso investimenti a valle sulla distribuzione; sviluppando la cultura commerciale (formazione, inserimento di nuove figure professionali), rinnovando il modello di vendita (nell oreficeria si sottolinea l importanza di Pagina 3 di 6
4 svecchiare i negozi e aprire nuovi punti vendita). Lo sviluppo di nuove formule di vendita deve essere coerente con il modello di business (ad es. l artigiano per il negozio; la vendita su web; le stabili organizzazioni all estero per le realtà più strutturate). Nell ambito di alcune produzioni di nicchia la difesa della qualità e la salvaguardia del Made in Italy sono considerate l unica strategia da adottare nei confronti dei nuovi paesi concorrenti. Un artigianalità intesa però non tanto come sub-fornitura di capacità (standardizzata e su grandi serie), ma come sub-fornitura di specialità (con proprie competenze esclusive). Il rischio è la perdita della capacità innovativa di prodotto e di conoscenze produttive non facilmente riproducibili. La reinternalizzazione di fasi di lavorazione è un operazione che permette talvolta di recuperare sui costi, ma che mette in difficoltà la rete del conto terzi. A questo punto la domanda che è lecito porsi è se la crisi sia semplicemente subita, e manchino nei fatti le condizioni per reagire, o se si è, in qualche modo, sottovalutata, nel senso che non si intuisce che questa è una crisi strutturale, cui si è aggiunta successivamente quella finanziaria e che, quindi, la soluzione non può essere soltanto quella di resistere per aspettare l inversione del ciclo economico. In particolare, non sempre vi è una sufficiente consapevolezza circa le necessità di cambiamento imposto da un contesto economico completamente diverso dai precedenti, dove la salvezza sarà possibile solo per chi adotterà comportamenti aziendali profondamente diversi dai precedenti. Le possibili direttrici di sviluppo Emerge l importanza di andare oltre la specializzazione settoriale oro-moda dei distretti aretini. Un azione già iniziata è quella di valorizzare anche la presenza dei settori emergenti (turismo, agricoltura di qualità, ecc.) ma in particolare l high-tech e l ITC (Polo digitale aretino, ecc.). Particolare importanza viene attribuita all arricchimento delle figure imprenditoriali locali appartenenti sia al mondo dei servizi (di cui si auspica una progressiva crescita) sia ad altri settori manifatturieri. Ciò al fine di fertilizzare il tessuto economico locale con competenze complementari e di rafforzare le relazioni di natura inter-settoriale. Accettare l esistenza di una disomogeneità distrettuale che caratterizza le relazioni interaziendali, le tipologie di attori (non più omogenei), i tipi di mercati (dove il distretto appare sempre più un insieme di nicchie ), evitando il rischio di una perdita di identità del distretto. Agire sullo sviluppo e sul governo delle relazioni interaziendali per migliorare la competitività del sistema. Un azione certo non facile visto il marcato individualismo degli attori locali, capace di agire su: le singole filiere (l estensione lunga o corta della filiera; Pagina 4 di 6
5 rafforzare la capacità di competizione di filiera); le singole reti (favorendo lo spessore delle relazioni, individuando punti di contatto e denominatori comuni agli attori). Criticità dell innovazione come principale fattore di differenziazione. Si avverte la necessità di andare oltre il modello di innovazione incrementale tipico del distretto per puntare su una ricerca e progettazione di maggiore spessore. Nonostante gli sforzi fatti, Arezzo sembra diminuire la capacità di auto-riprodursi su basi nuove (nuova imprenditorialità); l atmosfera industriale classica non basta più, mentre c è bisogno di nuove competenze e di un nuovo sistema di relazioni che supporti il cambiamento. La presenza stabile sui mercati internazionali non può rappresentare una esigenza e un compito esclusivo delle imprese. I percorsi di internazionalizzazione devono coinvolgere in modo ancora più attivo anche le istituzioni e la pubblica amministrazione. Strategie e Policies Se quella appena tracciata rappresenta una fotografia di un sistema economico, quello aretino, pesantemente colpito da una crisi antecedente al fallimento della Lehman Brothers, si tratta ora di capire quali mezzi e strumenti devono essere messi a punto per favorire un nuovo processo di sviluppo. È da registrare in positivo una forte attenzione da parte di tutti gli attori aretini, istituzionali e non, rispetto alla necessità di rilancio del nostro sistema economico, proseguendo il lavoro e le indicazioni del rapporto Nomisma. Condizione, questa, essenziale perché la partita si gioca su un duplice terreno: il terreno aziendale e quello sistemico/istituzionale. Un cambio di marcia è possibile solo se queste due dimensioni collaborano maggiormente e procedono nella stessa direzione. L impresa è chiamata a ridefinire la propria strategia in funzione di: Una diversa attitudine verso l innovazione (non conta tanto la gestione del singolo progetto innovativo, quanto la capacità di gestire e creare un organizzazione che innova) e verso il capitale umano (evitare di perdere competenze critiche ed acquisirne di nuove per poter assorbire innovazione). Lo sviluppo di dotazioni tecnologiche digitali con il conseguente effetto ricaduta sulla produttività totale dei fattori produttivi (spillover) a supporto di nuove soluzioni organizzative. Una maggiore capacità di penetrazione dei mercati superando il modello di esportazione fondata sugli intermediari ( avere propri presidi e personale viaggiante ), anche attraverso l ingresso di nuove competenze all interno dell azienda. Una forte sensibilità alla costruzione di reti interaziendali sia sotto il profilo produttivo che commerciale, passando inoltre dalla collaborazione di settore/distretto alla collaborazione di filiera (dove convivono settori diversi; dove convergono industria/terziario; dove locale e globale spesso si completano). Un maggiore rafforzamento della struttura aziendale sotto il profilo finanziario-patrimoniale. Pagina 5 di 6
6 Una strutturazione e diversificazione dei canali distributivi e commerciali, senza trascurare la qualità, la customer care, la progettualità. Le istituzioni potranno invece a concentrarsi sugli aspetti infrastrutturali e sulla formazione di economie esterne per le imprese. In particolare: 1. La formazione e la cultura d impresa: i) sensibilizzare le imprese di più piccola dimensione al tema della formazione; ii) sviluppare un piano di lavoro flessibile in modo tale che la formazione risponda alle reali, mutevoli e specifiche esigenze di filiera o di segmenti; iii) stimolare processi di cross-fertilization tra i vari settori distrettuali e tra questi e altre industrie; iv) sviluppo di metodi innovativi per l emersione di attitudini imprenditoriali presso le nuove generazioni (neo-imprenditorialità); v) supporto a processi di affiancamento e di apprendimento sul campo delle competenze (gli stage; rapporto scuola-università-impresa). 2. La diversificazione: i) è ormai diffusa la consapevolezza che i settori oro-moda possono al massimo aspirare a salvaguardare i livelli occupazionali, ma non possiamo pensare che trainino lo sviluppo nei prossimi decenni. Serve consolidare una visione di lungo termine; ii) predisporre strumenti per facilitare la nascita o il consolidamento di attività imprenditoriali che operino in segmenti ad alto contenuto di conoscenza o che presentano alti tassi di sviluppo. 3. L innovazione: i) razionalizzazione dei centri di servizio, rideterminazione della loro mission e rifocalizzazione del loro modello di gestione; ii) predisporre strumenti incentivanti per le imprese che innovano. 4. Il gap tecnologico: i) favorire gli investimenti aziendali in ICT, intervenendo sulle infrastrutture soft (i collegamenti di banda larga) e sul sistema di incentivi alla rottamazione digitale. 5. L internazionalizzazione: i) sviluppare una cultura distrettuale più aperta al mondo, favorendo la mobilità delle risorse umane su scala globale in entrata e in uscita; ii) stimolare la creazione di reti di imprese per azioni congiunte in chiave di esplorazione di nuovi mercati o penetrazione commerciale; iii) supportare le imprese in fase di individuazione dei mercati a più alto potenziale di crescita. 6. La governance: i) una maggiore consapevolezza dei limiti dell attuale modello produttivo (perdita di competitività), dei limiti territoriali (pianificazione territoriale molto attenta per risorse scarse), dei limiti di coesione sociale (immigrazione, alti costi sociali della crisi, la sfida demografica); ii) cercare di superare i limiti di governance: processi decisionali più veloci; problemi di coordinamento tra gli attori; iii) sviluppare una azione che giunga alla individuazione di una leadership (cabina di regia), di facilitatori di progetti integrati (intelligence) e all attribuzione delle risorse per progetti. Pagina 6 di 6
Innovare i territori. Ennio Lucarelli Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
Innovare i territori Ennio Lucarelli Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici 1 La Federazione CSIT Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici 51 Associazioni di Categoria (fra
DettagliInnovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014
Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap
DettagliLE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR
Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello
DettagliANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING
ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia
DettagliIl rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna
Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE
DettagliRETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze
110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo
DettagliLE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020
LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su
DettagliEvoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane
Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21
DettagliOsservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche
Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale
DettagliIl servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili
Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino
DettagliCAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o
CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento
DettagliUniversità di Macerata. L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive
Università di Macerata Facoltà di Giurisprudenza Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive Francesca Spigarelli spigarelli@unimc.it Tecnologia,
DettagliDirezione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero
Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero FVG regione a vocazione manifatturiera Settori di specializzazione FVG Principali
DettagliQuello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia
Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Roma, 12 novembre 2008 La CNA di Roma ha condotto dal 29 ottobre al 4 novembre 2008 un indagine tra
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliStealth è una soluzione per: UNICO E DISTRIBUITO, COME LE AZIENDE DELLA MODA
Stealth è una soluzione per: UNICO E DISTRIBUITO, COME LE AZIENDE DELLA MODA ESPANSIONE INTERNAZIONALE, MAGGIORE INTEGRAZIONE NELLA GESTIONE DEI DATI E MIGLIORAMENTO DELLA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE,
DettagliCHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it
CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliIL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO
IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita
DettagliLa tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane
La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo
DettagliPolitiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi
Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera
DettagliLE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA
vision guide line 6 LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA QUANDO SI PARLA DI UN MERCATO COMPLESSO COME QUELLO DELL EDILIZIA E SI DEVE SCEGLIERE UN PARTNER CON CUI CONDIVIDERE L ATTIVITÀ SUL MERCATO, È MOLTO
DettagliSEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore
FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di
DettagliCRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino
CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,
DettagliConvegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00
Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione
DettagliROADSHOW PMI TURISMO E PMI
ROADSHOW PMI TURISMO E PMI Cagliari, 29 maggio 2009 Per il 67,2% delle Pmi del turismo la situazione economica del Paese è peggiorata nei primi cinque mesi del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
DettagliLa CSR in Italia. Alcune tendenze in atto
La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto Sodalitas Social Solution www.sodalitas.socialsolution.it Sodalitas Social Solution è l Osservatorio on line sulla Responsabilità e la Sostenibilità delle Aziende,
DettagliPunti dell intervento
Punti dell intervento 1. Premessa definitoria 2. Cosa pensa un campione d aziende delle aggregazioni aziendali (ricerca nella Regione Marche) 3. Possibilità/limiti della cooperazione tra aziende 4. Vantaggi
DettagliROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio
ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più
DettagliLA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:
LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.
DettagliCompetere nei mercati internazionali
Corso di Strategie d impresa A.A. 2009/2010 Prof. Tonino Pencarelli - Dott. Simone Splendiani Competere nei mercati internazionali A cura di: Martina Fiordigigli Silvia Gardini Cap. 7, Thompson A., Strickland
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliMarketing & Sales: le reazioni alla crisi
Marketing & Sales: le reazioni alla crisi I risultati di un indagine empirica 1 1. IL CAMPIONE ESAMINATO 2 Le imprese intervistate Numero imprese intervistate: 14 Imprese familiari. Ruolo centrale dell
DettagliA.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti
L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),
DettagliSeminario «Imprese, mercati, nuove tecnologie e nuovi settori: come cambia l organizzazione aziendale nello scenario competitivo»
Seminario «Imprese, mercati, nuove tecnologie e nuovi settori: come cambia l organizzazione aziendale nello scenario competitivo» Torino, 28-30 Novembre 2011 Luca Pignatelli Demografia (2010-2011) Popolazione
DettagliAuto Mutuo Aiuto Lavoro
Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi
DettagliExport manager per il settore della nautica da diporto
PROGETTO COFINANZIATO DALL UNIONE EUROPEA Progetto formativo per Export manager per il settore della nautica da diporto FORMAZIONE SUPERIORE Progetto formativo per Export manager per il settore della nautica
DettagliACQUISTI E VENDITE ESPERIENZE A CONFRONTO 22 3 2010 R.D.
ACQUISTI E VENDITE SONO FUNZIONI ESSENZIALI NELLA COSTRUZIONE DEL VALORE DELLE AZIENDE E CONCORRONO RECIPROCAMENTE AI RISULTATI DIRETTI DI ENTRAMBE LE PARTI. IN PASSATO CERTAMENTE ERANO IN CONTRAPPOSIZIONE
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliLe previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione
ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto
DettagliLa cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione.
La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione. Treviso, 24 febbraio 2015 Smart Specialisation Strategy Rappresenta il rafforzamento delle specializzazioni del territorio e la promozione
DettagliREGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena
5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto
DettagliPROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana
PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo
DettagliLa valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE
DettagliLESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE
LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS
DettagliI PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI PER IL 2013 Il Sistema Informativo Excelsior a supporto delle politiche del
I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI PER IL 2013 Il Sistema Informativo Excelsior a supporto delle politiche del lavoro e della formazione Conferenza stampa 23 luglio 2013
DettagliInformation summary: Il marketing
Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
DettagliIndagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act
CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA
DettagliOutlook finanziario dell agricoltura europea
Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità
DettagliLe imprese manifatturiere del IV capitalismo: profili di crescita. Paola Dubini Incontro Confindustria Prato 23 novembre 2007
Le imprese manifatturiere del IV capitalismo: profili di crescita Paola Dubini Incontro Confindustria Prato 23 novembre 2007 1 % 40 35 30 25 20 15 10 5 0 % Ripartizione per classi dimensionali di fatturato
DettagliPRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA. Giuseppe Roma DG Censis. Roma 29 novembre 2012
PRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA Giuseppe Roma DG Censis Roma 29 novembre 2012 La forza della cooperazione nell economia italiana 80 mila cooperative Circa 1 milione 350 mila occupati (7,2%
DettagliRegione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014
1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale
DettagliIndagine sui fabbisogni formativi in materia di Internazionalizzazione
Indagine sui fabbisogni formativi in materia di Internazionalizzazione Roma, 13 ottobre 2015 Focus internazionalizzazione Nei primi mesi del 2015 si rafforzano i primi segnali positivi per l economia italiana,
DettagliMARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista
MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista Bologna 24 novembre 2013 Roberta Arbellia Indagine Nursind e Cergas Bocconi ottobre 2013 Infermieri forte orgoglio
DettagliTECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E
DettagliRelazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re
Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita
DettagliLa riforma del servizio di distribuzione del
CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali
DettagliIL BENCHMARKING POSIZIONAMENTO DELL AZIENDA NELLO SPAZIO
IL BENCHMARKING POSIZIONAMENTO DELL AZIENDA NELLO SPAZIO IL BENCHMARKING: DEFINIZIONE PROCESSO CONTINUO DI MISURAZIONE DEI PRODOTTI- SERVIZI-PROCESSI ATTRAVERSO IL CONFRONTO CON I MIGLIORI CONCORRENTI
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
Dettagli16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA
16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati
DettagliPOI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI)
POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) Avanzamento Attività Organismo Intermedio Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per gli incentivi alle imprese D.G.I.A.I Linee
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliNUOVE MODALITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE il fattore strategico della conoscenza dei mercati
NUOVE MODALITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE il fattore strategico della conoscenza dei mercati FABIO PICCOLI Esperto Internazionalizzazione Wine Monitor Bologna, 3 aprile 2013 L internazionalizzazione non
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliProgetto di ricerca: La balanced scorecard nelle aziende di trasporto pubblico locale
Richiesta di assegno di ricerca cofinanziato Responsabile: prof. Giovanni Liberatore Progetto di ricerca: La balanced scorecard nelle aziende di trasporto pubblico locale 1. Premessa...2 2. Oggetto della
DettagliOSSERVATORIO ECONOMICO
Nell ultimo trimestre del 2013 gli indicatori di produzione (-5,8%), fatturato (-5,1%), ordinativi (-7,3%) e export (-0,4%) si riportano a valori sostanzialmente simili a quelli del secondo trimestre,
DettagliL INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO
Venezia, 10 novembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale di Unioncamere del Veneto sulle imprese manifatturiere III trimestre 2008 L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Trimestre negativo
DettagliExport Development Export Development
SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale
DettagliMarketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006
Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali
DettagliProgetto Costa d Amalfi
14-7-2000T.FEDERICI Convegno di lancio Progetto Costa d Amalfi 1 Progetto Costa d Amalfi Il cambiamento organizzativo degli Enti e la progettazione di reti locali opportunità da cogliere, criticità da
DettagliL internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020
I Fondi Europei per la competitività e l innovazione delle PMI campane: strategie e opportunità di finanziamento L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 Dr. Ennio Parisi
DettagliCorso Online: Marketing degli Eventi Culturali e dello Spettacolo
Corso Online: Marketing degli Eventi Culturali e dello Spettacolo Programma (121 pagine tra dispense e slides) IL MARKETING IL MARKETING IN AZIENDA - AZIENDE MARKETING ORIENTED
DettagliSETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO. Indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali
SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO Indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali L indirizzo Produzioni industriali e artigianali, nel secondo biennio e nell ultimo anno, attraverso un insieme omogeneo e
DettagliREPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI
REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI - Area informatica - Area linguistica - Area commerciale e vendita - Area amministrazione e controllo - Area produzione e logistica - Area energia e ambiente
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliAnnuario Istat-Ice 2008
Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul
Dettagliampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51
ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.
DettagliASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI
ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI COMUNE DI NOVARA CODICE15.3.1.5 Cabina di Regia: funzioni di rango urbano e gateway Scheda azioni Immateriali Cabina di Regia: funzioni di rango urbano
DettagliRapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo
Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino - Palermo Rapporto Finale Dicembre 2009 Dicembre 2009 pagina 1 Uniontrasporti è una società promossa da Unioncamere
DettagliOSSERVATORIO PERMANENTE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE
DettagliNeos Sistemi: il nostro approccio al settore metal
Neos Sistemi: il nostro approccio al settore metal Neos Sistemi L azienda ed il settore Metal Neos Sistemi nasce nel 1998 grazie alla confluenza di esperienze di professionisti del settore ICT nazionale
DettagliTITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU
TITOLO DELL INSEGNAMENTO Strategia d Impresa e Marketing CFU 10 CFU Principali conoscenze e/o Abilità L American Marketing Association (1995) ha definito il marketing come il processo di pianificazione
DettagliECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE
ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia LE FORME AGGREGATIVE NELLE IMPRESE TURISTICHE 2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Globalizzazione
DettagliLezione 14: introduzione al 2 modulo La comunicazione IN azienda Stella Romagnoli
Lezione 14: introduzione al 2 modulo La comunicazione IN azienda Stella Romagnoli La comunicazione in azienda Gli strumenti di comunicazione complessi: Co-branding e co-marketing Valorizzazione delle sponsorizzazioni
DettagliNOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE
NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile
DettagliAccelerare l internazionalizzazione. Marco Costaguta
Accelerare l internazionalizzazione Marco Costaguta La ripresa c è. noi non la vediamo ancora 2 Senza export non riusciremo a ripartire +2% Gli ultimi 4-5 anni hanno mostrato PIL stabile/in contrazione
DettagliCHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.
www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione
DettagliFabrizio Cafaggi IUE/ Università di Trento
Fabrizio Cafaggi IUE/ Università di Trento fabrizio.cafaggi@iue.it Politiche industriali, reti di imprese e sviluppo locale Presentazione preparata per il seminario del 28 settembre Firenze Le politiche
DettagliLe evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF
Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti
DettagliAssistenza tecnica funzionale alla
definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore
DettagliIL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011-2020: EFFETTI SUL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO. Modena, 4 aprile 2011
IL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011-2020: EFFETTI SUL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO Modena, 4 aprile 2011 1 PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA Strumento per la Competitività del Paese In un paese
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliAGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE
AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliM U L T I F A M I L Y O F F I C E
MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle
Dettagli