VICTORIA HISLOP RITORNO A GRANADA

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Giorgia Marconi
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2 VICTORIA HISLOP RITORNO A GRANADA Traduzione di Luisa Saraval ROMANZO BOMPIANI

3 HISLOP, VICTORIA, The Return Copyright 2008 Victoria Hislop First published in 2008 by Headline Review An imprint of Headline Publishing Group ISBN RCS Libri S.p.A. Via Mecenate Milano Prima edizione Bompiani luglio 2009

Headline Publishing Group ISBN 978-88-452-6281-4 2009 RCS

4 A Emily e William, con amore

5 PORTOGALLO Coruña Oviedo Salamanca Segovia Ávila Jarama Guadalajara Madrid Cáceres Badajoz León Mérida Huelva Sevilla Santander El Escorial Brunete Córdoba Bilbao Guernica Durango Burgos Valladolid San Sebastián Granada Almería Málaga Cádiz Marbella Algeciras Ceuta Toledo Ciudad Real Jaén MAROCCO SPAGNOLO Pamplona Cuenca Melilla Zaragoza Teruel Albacete Murcia Spagna, 1931 FRANCIA ANDORRA Valencia Alicante Ibiza Argelès Figueres Girona Tarragona Mallorca St Cyprien Cerbère Barcelona Menorca ISOLE BALEARI N km

Algeciras Ceuta Toledo Ciudad Real Jaén MAROCCO SPAGNOLO Pamplona Cuenca Melilla Zaragoza Teruel Albacete Murcia Spagna, 1931

6 GRANADA, 1937 Nell oscurità notturna di un appartamento con le imposte sbarrate, il discreto clic di una porta che si chiudeva penetrò il silenzio. Alla trasgressione di essere in ritardo, la ragazza aveva aggiunto la colpa di cercare di nascondere il suo ritorno a casa furtivo. Mercedes! In nome di Dio dove sei stata? fu detto in un sussurro aspro. Dall ombra apparve un giovane nell ingresso e la ragazza, che non aveva più di sedici anni, rimase ad affrontarlo a testa china, le mani nascoste dietro la schiena. Perché hai fatto così tardi? Perché ci stai facendo questo? Esitò, sospeso nell incerto spazio fra la disperazione totale e l amore senza riserve per la ragazza. E cosa nascondi? Come se non lo indovinassi. Lei mostrò le mani. In bilico, sulle sue palme piatte, c erano un paio di scarpe nere logore, col cuoio morbido come pelle umana, le suole consumate al punto di essere trasparenti. Lui le prese gentilmente i polsi e li tenne nelle sue mani. Ti prego, per l ultimissima volta ti chiedo implorò. 7

fu detto in un sussurro aspro. Dall ombra apparve un giovane nell ingresso e la ragazza, che non aveva più di sedici anni, rimase ad affrontarlo a testa china, le mani nascoste dietro la schiena.

7 Mi dispiace, Antonio, disse lei sottovoce, adesso guardandolo negli occhi. Non posso smettere. Non posso farne a meno. Non è prudente, querida mia, non è prudente. 8

8 PARTE PRIMA

9 1 Granada, 2001 Erano passati solo pochi minuti da quando le due donne avevano preso posto, le ultime del pubblico a essere ammesse, prima che il burbero gitano facesse scorrere con decisione i chiavistelli sulla porta. Trascinandosi dietro delle gonne voluminose, fecero il loro ingresso cinque ragazze coi capelli corvini. Aderenti ai loro corpi turbinavano dei fiammeggianti vestiti rosso e arancio, verde acido e giallo ocra. Quei colori vistosi, un cocktail di profumi forti, la rapidità del loro arrivo e l andatura arrogante erano prepotentemente, volutamente drammatici. Le seguivano tre uomini, vestiti di scuro come per un funerale, un nero giaietto che iniziava dai capelli oleosi e scendeva fino alle scarpe di pelle fatte a mano. Allora l atmosfera mutò, mentre il debole, etereo ritmo del battito delle mani, il palmo che sfiorava appena l altro palmo, filtrò attraverso il silenzio. Da un uomo venne il suono delle corde fatte vibrare tutte insieme. Da un altro giunse un lamento profondo e triste che presto sfociò in 11

Aderenti ai loro corpi turbinavano dei fiammeggianti vestiti rosso e arancio, verde acido e giallo ocra.

10 una canzone. La sua voce stridente si accordava con l asprezza del luogo e la durezza del suo viso butterato. Solo il cantante e i suoi accompagnatori capivano l oscuro dialetto, ma tutti i presenti potevano intuirne il significato. Era stato perduto l amore. Passarono cinque minuti in questo modo, con un pubblico di cinquanta persone che a malapena osavano respirare, sedute al buio tutt intorno alle pareti di una delle umide cuevas di Granada. Non ci fu un momento preciso in cui la canzone finì semplicemente si dissolse e le ragazze lo colsero come il segnale di uscire di nuovo in fila, provocanti e sensuali, con gli occhi fissi sulla porta di fronte a loro, senza riconoscere neppure con un cenno la presenza degli stranieri nella stanza. C era un aria di minaccia in quello spazio buio. Tutto qui? sussurrò una delle ritardatarie. Spero di no, rispose la sua amica. Per qualche minuto ci fu una tensione straordinaria nell aria, poi un suono dolce e continuo fluì verso di loro. Non era una musica, ma un caldo ron-ron percussivo: il suono delle nacchere. Stava tornando una delle ragazze, pestando i piedi mentre percorreva tutta la lunghezza dello spazio a forma-di-corridoio, sfiorando con le balze del suo costume i piedi impolverati dei turisti in prima fila. Il tessuto del suo vestito, un vivido mandarino con grandi pois neri, era teso sul ventre e sui seni. Le cuciture sottoposte a tensione. I piedi battevano ritmicamente sulla striscia di legno che costituiva la pista da ballo, un-due-un-due-un-due-tre-un-due-tre-un-due 12

Passarono cinque minuti in questo modo, con un pubblico di cinquanta persone che a malapena osavano respirare, sedute al buio tutt intorno alle pareti di una delle umide cuevas di Granada.

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