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1 ROMANIA

2 Informazioni generali Dati demografici Superficie Popolazione Strutturazione dell età Età media Crescita della popolazione Tasso di nascita Tasso di mortalità Principali centri urbani Densità Lingua Religione Unità monetaria Forma di Governo Sede di governo Kmq ( stime 2004 ) 0-14 anni : 15,9% (maschi femmine ); anni 69.5%( masch femm ); 65 anni e più 14.6% (masch femm ) ( stime 2004) totale : 36,39 anni ; maschi: 35,04 anni ; femmine: 37,77 anni (stime 2004) -0,12% (2004) 10,7 nascite/1.000 (2004) 11,74 decessi/1.000 (2004) 41 distretti (regioni) e un municipio*(la capitale) ; Alba, Arad, Arges, Bacau, Bihor, Bistrita-Nasaud, Botosani, Braila,Brasov, Bucuresti*, Buzau,Calarasi, Caras-Severin, Cluj, Constanta, Covasna, Dimbovita, Dolj, Galati, Gorj, Giurgiu, Harghita, Hunedoara,Ialomita, Iasi, Ilfov, Maramures, Mehedinti, Mures, Neamt, Olt, Prahova, Salaj, Satu Mare, Sibiu, Suceava, Teleorman, Timis, Tulcea, Vaslui, Vilcea, Vrancea. 91 abitanti/kmq. Romeno Cristiano-ortodossa Leu. Repubblica semi-presidenziale Bucarest Maggiori organizzazioni internazionali di cui la Romania è membro: ONU, Consiglio d Europa, OECD, WTO, EBRD, IMF, ONU, NATO, FAO,IAEA, IBRD, ICAO, ICJ, IMO, UNCTAD, UNESCO, UNEP, UNIDO, UPU, UNICEF, WEP, WFC, WHO, WIPO, WMO, CEFTA. 2

3 Indicatori economici PIL 56,7 miliardi* (2004) Tasso crescita del PIL(prezzi costanti) 8,3% (2004) PIL pro capite (2004) PIL per settore agricoltura: 13.1% industria: 33.7% servizi: 53.2% (2004) Quota d`investimento 23.3% del PIL (2004) Tasso di popolazione povera 28.9% (2004) Tasso d`inflazione 9.3% (2004) Forza lavoro 9.66 milioni (2004) Forza di lavoro per occupazione Tasso di disoccupazione 6.2% (2004) agricoltura 31.6%, industria 30.7%, servizi 37.7% (2004) Debito pubblico 21.7% del PIL (2004) Tasso di cambio 1 euro = lei (3/06/2005) *Dati a cura di Confindustria Crescita reale PIL (%) 5,0 5,0 5,0 Deficit di conto corrente (miliardi ) Deficit di conto corrente (% del 4,8 4,8 4,7 PIL) Esportazioni (miliardi ) 18,9 19,5 21,3 Esportazioni (%) 8,3 8,6 8,9 Importazioni (milioni ) 26,2 24,7 24,7 Importazioni (%) 8,0 6,3 6,0 Deficit commerciale (miliardi ) Investimenti diretti e trasferimenti di capitale (miliardi. ) 3

4 Esportazioni FOB (periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2004) Cod. nom. Tipologie merci Valore - mil. Euro - In % Struttura rispetto allo in % sul stesso totale periodo 2003 XI Articoli di abbigliamento, materiali tessili 4.224,2 22,3% 106,6 XVI Macchine e dispositivi meccanici; macchine ed apparecchiature elettriche; riproduzione 3.323,7 17,5% 132,7 suono o immagini XV Prodotti metallurgici 2.922,6 15,4% 144,9 V Prodotti minerali (petrolio, carbone, 1.361,5 cemento, sale etc) 7,2% 124,0 XII Calzature e simili 1.236,8 6,5% 97,2 XVII Mezzi e materiali da trasporto 1.198,0 6,3% 134,1 Importazioni CIF (periodo 1 gennaio 31 dicembre 2004) Cod. nom. Tipologie merci Valore - mil.euro- In % Struttura rispetto allo in % sul stesso totale periodo del 2003 XVI Macchine e dispositivi meccanici; macchine 6.249,6 23,8% 123,0 ed apparecchiature elettriche; riproduzione suono o immagini V Prodotti minerali (petrolio, 3.526,8 13,4% 134,6 carbone,cemento,sale etc) XI Articoli di abbigliamento, materiali tessili 3.316,6 12,6% 105,2 XVII Mezzi e materiali da trasporto 2.428,9 9,2% 185,3 XV Prodotti metallurgici 2.199,0 8,3% 135,0 VI Prodotti ind.chimica e connessi 2.084,2 7,9% 123,6 Partner economici: Italia, Germania, Francia, Olanda, Regno Unito, USA, Turchia, Russia,Ungheria, Austria, Grecia. Quadro generale della situazione economica Incoraggianti i principali indicatori macroeconomici romeni. L economia romena ha registrato nel corso degli ultimi quattro anni livelli di crescita che rimangono tra i più elevati dell Europa Centro-Orientale. La variazione del PIL, registrata dall Istituto nazionale di Statistica romeno (INS) è stata infatti del 5,7% nel 2001, 5% nel 2002 e 4,9% nel Per il 2004 si è registrata una crescita economica del 5%(crescita reale). Per la prima volta in 15 anni nel 2004 l inflazione in Romania è rimasta sotto il 10%, fermandosi lo 4

5 scorso anno a 9,3% (14,1% nel 2003 e 17,8% nel 2002). La Banca nazionale romena (BNR) ha annunciato per il 2005 un inflazione del 7% e del 4% per il 2006, un anno prima dell adesione all Unione europea, prevista per il Importante per il 2005 è l ambiziosa riforma monetaria che trasformerà la banconota da 10 mila lei (ora 25 centesimi di euro) nel nuovo leu pesante. Le banconote nuove entreranno in circolazione insieme a quelle vecchie da luglio 2005, per facilitare il processo di conversione, diminuire i costi finanziari ed evitare un aumento artificiale dei prezzi. Il leu pesante diventerà riferimento unico del sistema monetario romeno solo dal Il leu pesante verrà registrato con un codice internazionale diverso, passando dall attuale Rol (Romanian Leu) al futuro Ron (Romanian New). Per la Romania, il 2004 è stato l anno delle grandi privatizzazioni nel settore energetico, con l italiana Enel che si è aggiudicata due succursali del distributore nazionale di energia elettrica, Electrica Banat e Electrica Dobrogea (nell ovest e sud-est della Romania). La ceca Cez e la tedesca E.On sono diventati i suoi competitori diretti dopo aver rilevato il controllo di altre filiali Electrica, nel nord-est e nel sud del paese. Sempre l anno scorso, Ruhrgas e Gas de France hanno acquistato una parte importante del distributore nazionale Distrigaz. La transazione dell anno resta però la vendita del 33,34% delle azioni della compagnia nazionale del petrolio Petrom, per le quali l austriaca OMV ha pagato 669 milioni di euro. Altri 830 milioni di euro sono andati per l aumento del capitale che ha permesso alla ditta austriaca di arrivare al controllo del 51% delle azioni. Di grande interesse per le imprese italiane potrebbe essere la messa in vendita nel 2005 delle istituzioni finanziarie appartenenti ancora allo stato romeno, la Cassa di Risparmio (CEC) e la Banca commerciale romena (BCR), ma anche di altre unità territoriali per la distribuzione del gas e dell elettricità. Nel 2004 l Italia ha continuato ad occupare il primo posto nel volume totale degli scambi commerciali della Romania. Al 31 maggio 2004 erano registrate in Romania società miste romeno-italiane, con un capitale investito di 671,1 milioni di dollari (5 posto). Ciò evidenzia un particolare interesse dell imprenditoria italiana per la Romania, con una media di circa nuove aziende che stabiliscono ogni anno la propria attività in questo mercato. In molti casi tuttavia si tratta di aziende dalle dimensioni estremamente ridotte o di aziende che, pur avendo cessato la propria attività, non sono state cancellate dal Registro. L Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), nel suo ultimo rapporto sulla Romania, stima in unità la presenza qualificata di aziende italiane nel paese. La crescita Un buon tasso di crescita economica sta accompagnando la Romania nella 5

6 marcia di avvicinamento all Unione europea. Nel periodo la crescita dovrebbe attestarsi su una media del 5%. L incremento dei salari reali e l export reso più competitivo dagli investimenti stranieri dovrebbero aiutare l economia a mantenere un andatura sostenuta. La stabilità economica Bucarest sta cercando di accelerare l opera risanamento economico, così da arrivare con le carte in regola all appuntamento con l Unione europea. Abbastanza soddisfacente il rapporto deficit-pil che si presenta in linea con i limiti imposti dal Trattato di Maastricht (3%). Prosegue la lotta senza tregua all inflazione, in costante diminuzione negli utlimi cinque anni, ma ancora non ricondotta a livelli accettabili. Devono ancora essere portate a termine la privatizzazione e la ristrutturazione del settore energetico. Un ruolo molto importante di sostegno sarà svolto dalla crescita dei consumi, sulla scia dell aumento dei salari reali e degli investimenti. L`economia Romena nel 2004 Equilibrio macroeconomico perfetto nel 2004 secondo i dati statistici ufficiali: crescita economica record (circa 8%), paragonabile a quella della Cina, inflazione ridotta, per la prima volta inferiore al 10%, esportazioni per circa 19 miliardi di euro, tassi di interesse in discesa (lenta ma percettibile), deficit di bilancio inferiore all 1,5% del PIL. Il quadro generale dello stato dell economia è completato dall apprezzamento nominale della moneta nazionale permessa dalla Banca Centrale (BNR) nell ultima parte dell anno, il che arrotonda il valore del Prodotto Interno Lordo espresso in euro e avvicina la Romania ai parametri di convergenza nominale con l Unione Europea. Un anno fa gli analisti stranieri erano piuttosto pessimisti riguardo alle possibilità di crescita dell economia romena: l Economist Intelligence Unit (EIU), divisione del gruppo The Economist, affermava che la Romania avrebbe registrato nel 2004 una crescita economica del 4,5%; ancora più pessimista, l Istituto di Studi Economici Internazionali di Vienna (WIIW) prevedeva una crescita economica del 4,2%. Secondo i dati ufficiali, il Prodotto Interno Lordo è aumentato dell 8,1% nei primi 3 trimestri del 2004, grazie a un anno agricolo eccezionale (+20%), ma anche all intensificazione dell attività nel settore edilizio (+10%). D abitudine l ultimo trimestre non porta grandi modifiche nel ritmo di crescita e, quindi, si può affermare che la Romania ha registrato nel 2004 il più alto ritmo di crescita economica della sua storia. La Romania ha realizzato nel 2004 una produzione di cereali di oltre 9 6

7 milioni di tonnellate, tre volte quanto nel Poichè il PIL era cresciuto del 6,6% nei primi due trimestri dell anno, risulta che nel terzo trimestre l economia ha avuto un ritmo di crescita addirittura spettacolare, di oltre il 10%. I risultati hanno superato di molto le aspettative iniziali delle autorità romene, che avevano preso in calcolo nella strutturazione del bilancio per il 2004, una crescita di quasi il 3% più bassa. Nonostante i livelli più alti registrati a luglio (1,3%) e ottobre (0,9%), la decisione della BNR di permettere l apprezzamento delle moneta nazionale ha sostenuto l avvicinamento dell inflazione al livello stabilito; si sono registrate tendenze di aumento dei prezzi, prevalentemente in autunno, a causa dell esplosione del prezzo mondiale del petrolio. Esiste, però, il pericolo che le tensioni inflazionistiche riprendano nei primi due mesi del 2005, riportando l inflazione oltre il livello annuo del 10%.(dati aprile 2005). All abbassamento dell inflazione hanno contribuito anche le restrizioni applicate alle spese pubbliche, e il deficit del bilancio consolidato ha registrato un aumento dello 0,1% del PIL dopo i primi 10 mesi del Le esportazioni hanno continuato ad aumentare, con una crescita del 20,8% rispetto ai primi 10 mesi del Ad ottobre, la crescita delle esportazioni è stata del 21,4% rispetto ad ottobre 2003, mentre le importazioni sono aumentate solo del 10,2%. Sempre ad ottobre 2004 si è registrato il più alto livello mensile delle esportazioni romene, cioè 1,735 miliardi di euro. Tuttavia, la crescita del deficit di conto corrente si è attenuata in autunno; il saldo negativo ammontava ad ottobre(2004) a 2,6 miliardi di euro (+22,3% rispetto ad ottobre 2003). L intero quadro macroeconomico promettente ha ricevuto a novembre la conferma dell agenzia di valutazione finanziaria Fitch Ratings, che ha migliorato il rating concesso alla Romania per il rischio Paese fino al livello "BBB minus", il che significa l entrata nella categoria investment-grade, con basso rischio per gli investimenti. Il Leu, più forte dell euro. Il Leu si è apprezzato in termini nominali dall inizio dell anno, nei confronti sia dell euro che del dollaro. Il tasso di cambio leu/euro è sceso da lei nel primo giorno del 2004 fino a circa lei attuali, il che corrisponde ad un deprezzamento nominale dell euro del 4,2% (oltre il 14% in termini reali). Il dollaro era quotato all inizio del 2005 a lei, ed ha registrato una perdita nominale dell 11% (circa il 20% in termini reali). Il mercato valutario ha registrato eccedenze nei primi 10 mesi dell anno. Le entrate massicce di valuta, sia dai trasferimenti dei romeni che lavorano all estero, che dai capitali con potenziale speculativo hanno alimentato tale evoluzione. La Banca centrale ha rinunciato a novembre a pubblicare delle stime sull evoluzione del tasso di cambio, permettendo una fluttuazione più libera. 7

8 Ciò implica oscillazioni più ampie del tasso di cambio, che scoraggiano le operazioni speculative. Inoltre, la BNR ha anche risparmiato, non essendo più impegnata a ritirare dal mercato monetario i lei utilizzati per l acquisto di valuta. L inflazione ha rispettato per la prima volta il target prefissato: a fine novembre è scesa al 9,3% (anno su anno), con una media mensile dello 0,8%. La diminuzione è stata aiutata da una politica monetaria restrittiva, che ha conservato i tassi di interesse alti e ha sterilizzato l eccedente di moneta sul mercato. Soltanto a luglio si era registrato un picco dell 1,3% causato dall aumento delle tariffe per alcuni servizi. Il ritmo relativamente alto di crescita si è conservato anche nei mesi successivi, prima di scendere di nuovo verso la fine dell anno. Negli ultimi mesi, ha dato un contributo anche la diminuzione del tasso di cambio, dopo la decisione della banca centrale di limitare i propri interventi sul mercato valutario, con conseguente diminuzione dei prezzi delle importazioni. La banca centrale ha operato dall inizio dell estate 7 riduzioni dei tassi di interesse di intervento, fino al 17%, mentre l inflazione è stata, come pianificato, inferiore al 10% per l intero Il PIL è aumentato, sostenuto dall agricoltura. Il Prodotto Interno Lordo nei primi 3 trimestri del 2004 è stato pari a miliardi di lei in prezzi correnti (39,7 miliardi di euro), con una crescita reale, rispetto allo stesso periodo del 2003, dell 8,1%. L aumento è dovuto alla crescita del volume di attività e di conseguenza del valore aggiunto: del 19,7% nell agricoltura, del 6,2% nell industria e del 10% nelle costruzioni. Il peso specifico nelle creazione del PIL di questi 3 settori è salito al 46,6%. Il consumo finale totale è aumentato nei primi tre trimestri del 9,4% rispetto al periodo simile del 2003, sul fondo di un aumento del 9,8% del consumo effettivo della popolazione. La riserva valutaria in aumento. La riserva valutaria della Banca Nazionale è aumentata dall inizio del 2004 di 3,59 miliardi di euro, fino a 9,9 miliardi di euro a fine novembre, sostenuta specialmente dagli acquisti massicci intrapresi sul mercato valutario. Ad eccezione del mese di gennaio, la banca centrale è stata acquirente netto di valuta, fino a novembre quando non ha intrapreso operazioni di mercato, conseguentemente all orientamento della sua politica verso una fluttuazione più libera del tasso di cambio. Nel mese di dicembre la BNR è intervenuta una sola volta sul mercato, attirando somme consistenti, stimate a milioni di euro. Gli acquisti di valuta hanno toccata il punto massimo a luglio, quando la BNR ha raccolto dal mercato quasi 630 milioni di euro, senza, però, creare una pressione maggiore sul tasso di cambio. Ciò è stato possibile perché nel Paese sono entrate somme consistenti, provenienti sia dai romeni che 8

9 lavorano all estero che dagli investitori attratti dagli alti tassi di interesse ai depositi in lei. L aumento della riserva valutaria (e conseguentemente anche delle riserve internazionali) ha permesso di migliorare il grado di copertura delle importazioni, fino a 5 mesi, nonostante la crescita permanente del volume assoluto delle stesse. Analisi ed evoluzione economica Punti di forza: Punti di debolezza: Elevato potenziale di crescita economica Recente ingresso nella NATO (2004) e previsto accesso alla UE (2007) Avvio del processo di riforme, con riconoscimento dello status di functioning market economy Squilibri nella bilancia dei pagamenti insostenibili nel MLT Problemi strutturali ancora irrisolti: imprese pubbliche inefficienti, rete dei trasporti inadeguata, corruzione diffusa, tutela legale inefficace Basso livello di intermediazione finanziaria Demografia e reddito * Popolazione (mln) 22,4 21,8 21,7 21,7 21,7 Popolazione (sdv %) 0,01-2,89-0,30-0,12-0,20 Pil pro-capite reale (sdv %) 5,7 8,1 5,2 7,7 5,5 Andamento economico: * Pil (prezzi costanti, sdv %) 5,7 5,0 4,9 8,3 5,3 Investimenti lordi/pil (%) 20,7 21,3 22,5 23,7 25,1 Risparmio nazionale 74,4 85,4 76,4 77,9 80,4 lordo/investimenti lordi (%) Disoccupazione (% della forza lavoro) 8,6 8,4 7,4 6,2 6,5 Politica fiscale e monetaria: * Saldo bilancio pubblico/pil -3,2-2,6-2,3-1,6-1,8 (%) Debito pubblico/pil (%) 26,7 25,9 24,2 21,7 20,7 Prezzi al consumo (sdv %, media) 34,5 22,5 15,3 11,9 8,9 9

10 Tassi di interesse medi sui prestiti bancari (%) Tasso di cambio (valuta locale/$)-media annua Tasso di cambio (valuta locale/euro)-media annua Commercio internazionale Saldo commerciale FOB/CIF (milioni di euro) Esportazioni FOB (milioni di euro) Importazioni CIF (milioni di euro) 45,7 36,65 26,19 25,81 18, , , , , , , , , * , , , , , , Bilancia dei pagamenti: * * Saldo delle partite correnti ( mln) Saldo commerciale Fob/Fob ( mln) Servizi: saldo ( mln) Redditi: saldo ( mln) Trasferimenti correnti: saldo ( mln) Situazione finanziaria * * Fabbisogno finanziario ( mln) Flussi d indebitamento estero a , m/l termine ( miliardi) Investimenti esteri diretti: netti , , ( miliardi) Investimenti esteri di portafoglio: netti ( mln) Crediti FMI ( mln) N.p N.p Riserve valutarie ( mln)

11 Debito estero totale ( mln) Debito estero totale a 3,6 3,2 5,4 6,8 7,2 b.t./debito estero totale (%) Tasso di interesse effettivo (%) 6,0 4,8 5,7 4,6 4,9 Durata effettiva del debito (anni) Indicatori di affidabilità * * Saldo delle partite correnti/pil -5,5-3,3-5,8-5,8-5,4 (%) Debito estero netto/pil (%) 12,8 13,8 18,0 14,7 13,7 Debito estero 36,8 37,5 48,3 36,7 30,9 netto/esportazioni beni e servizi (%) Debito estero totale a 7,5 6,6 12,3 12,9 12,5 b.t./riserve valutarie (%) Import cover (mesi) 4,6 5,3 5,0 5,1 5,2 stime e previsioni a cura di Economist Inteligence Unit e Bureau van Dijk Il processo di privatizzazione Lo strategico processo di privatizzazioni, fondamentale anche alla luce degli investimenti esteri e latente dagli anni 90, non è in ogni caso ai livelli dell area. L anno di svolta è stato il 2002, quando per la prima volta il peso del settore privato nell economia rumena ha superato il 50% del totale. Una nuova accelerazione potrebbe arrivare dal completamento delle privatizzazioni che sono adesso in via di definizione, in particolare nel settore energetico e in quello finanziario, anche se l Autorità per le Privatizzazioni (APAPS) cerca nel contempo di stabilire degli accordi sindacali soddisfacenti che assicurino la salvaguardia dei posti di lavoro per quanto possibile. Secondo l Autorità sono ancora circa 300 le società in via di dismissione. Il settore energetico. Dalla società petrolifera statale Petrom, l attenzione si è spostata sulle società di distribuzione dell energia elettrica e del gas. L italiana Enel ha vinto di recente la gara di privatizzazione per la distribuzione dell elettricità nel sud-ovest della Romania, acquistando Electrica Dobrogea e Banat per 70 milioni di dollari. Aveva partecipato anche alla preselezione della gara per la distribuzione del gas nel sud e nel nord della Romania, ma ne è recentemente 11

12 uscita. Il settore bancario. Nel corso del 2005 vi sarà la privatizzazione del più importante Istituto di credito in Romania, la Banca Commerciale Romena.Le azioni verranno vendute, per via negoziale con selezione di offerte, a un investitore strategico, istituzione finanziaria bancaria internazionale di prestigio o a un gruppo (consorzio) di investitori strategici di cui faccia parte almeno un istituzione del genere: i criteri di selezione dell investitore sono: un partner strategico, una banca con esperienza nell attività di retail, e massimo profitto di vendita ha dichiarato di recente il premier Calin Popescu Tariceanu. Ad oggi le banche interessate sono le seguenti: Deutche Bank, Banca Intesa, Unicredit, le austriache Raiffeisen e Erste Bank. La gara si annuncia durissima. Le banche austriache vantano esperienza di acquisto di altre casse di risparmio nella regione: l Erste Bank ha già la ceca Ceska Sporitelna e Raiffeisen l albanese ATP. Il governo di Bucarest ha lanciato inoltre la privatizzazione della CEC (la piu grande Cassa di Risparmio del paese). La CEC si trova ora soltanto al quarto posto nel sistema bancario romeno quanto a valore dei suoi attivi bancari (circa 1 miliardo di euro alla fine del 2003), dopo la Banca commerciale romena, la Banca romena per lo sviluppo (Brd), parte del gruppo francese Societe Generale e la Raifeissenbank. Il Governo in carica ha impresso un accelerazione al processo di privatizzazione, considerato strategico dopo un lungo periodo di stagnazione nel corso degli anni 90 e fondamentale anche alla luce di investimenti esteri che, pur in aumento, non sono ai livelli degli altri Paesi dell area. La Borsa L indice più importante del mercato rumeno è il Bucarest Stock Exchange (Bse). All indice principale appartengono una settantina di titoli membri per una capitalizzazione complessiva di 4,146 miliardi di euro, alla data dell 8 aprile Nel 2003 il valore delle transazioni alla Borsa di Bucarest è stato pari a 307,35 milioni di dollari, in crescita del 43,79% rispetto ai 213 milioni dell esercizio 2002 e sempre in crescita rispetto ai 125 milioni di dollari del

13 SETTORI PRODUTTIVI IN ROMANIA Settori/prodotti principali: tessuti, calzature, industria meccanica, assemblaggio di automobili, macchine agricole, carbone, oro, argento, manganese, piombo, rame, raffinazione del petrolio, legname, materiali da costruzione, prodotti chimici, combustibili, industria alimentare, frumento, cereali, barbabietole da zucchero, semi di girasole, patate, uva, pollame, uova, pecore merinos, bovini, suini, pesce. Settori d opportunità: Agricoltura e allevamento Industria elettronica e elettrotecnica Costruzioni e opere infrastruttura Industria chimica e farmaceutica Tessile e abbigliamento Trasporti Industria del legname Informatica Industria pesante Servizi Industria di pellami e calzature Investimenti immobiliari La crescita della produzione è dovuta alle esportazioni più consistenti registrate nei seguenti settori: abbigliamento (+53,7%), macchine ed attrezzature industriali (+28,5%), industria chimica e delle fibre sintetiche (22,4 %), metallurgia (22,1%), lavorazione del legno (+12,0%). Settori e mercati I settori trainanti Accanto ai settori consolidati, come il tessile-abbigliamento e la trasformazione del legname, si segnalano per vivacità e per le buone prospettive i settori dell informatica, delle telecomunicazioni e delle costruzioni. Diventano interessanti anche i comparti verso i quali si indirizzeranno i generosi finanziamenti europei Sapard, Ispa e Phare, che cresceranno fino a raggiungere quota un miliardo nel 2006: si tratta dell agroindustria, delle infrastrutture, dei trasporti, dell ambiente. Rilevante, è sicuramente il ruolo degli investitori esteri: le società straniere presenti in Romania generano la metà del commercio estero del Paese. Il passaggio all economia di mercato ha significato per la Romania, come

14 per gli altri stati in transizione, una profonda ristrutturazione della propria struttura economica. Il settore industriale ha visto negli ultimi anni, come è stato già detto, emergere comparti quali il tessile/abbigliamento, l agroalimentare, la produzione di macchinari, e negli ultimi anni ha fatto registrare buoni ritmi di crescita. L`industria meccanica Il settore industriale si presenta con una grande varietà di profili tecnologici e produttivi. Nel ramo delle esportazioni nell anno 2003 si è registrata una crescita del 9,5%, mentre nell importazione un 20%.Il volume di affari è cresciuto nel 2003 del 3,4%, grazie ad una offerta sempre più diversificata. Il numero di occupati in questo settore è stato nel 2003 di circa unità. Anche se il settore ha avuto una lieve diminuzione nella produttività, ha portato una crescita industriale pari al 8,8%. I prodotti più in crescita sono: ventilatori industriali (+7,3); compressori (+4); pompe centrifughe (+3,8); macchinari utili per le costruzioni (+4,4); pezzi di ricambio per le autovetture (+4,6); macchine utilizzate nell`industria alimentare(+4,4). L Industria tessile In Romania, il settore tessile e delle confezioni era sviluppato anche prima del 1989, quando le esportazioni erano orientate verso i paesi dell Unione Europea, dell Europa dell Est e l Unione Sovietica. Tra il 1989 e il 1992, l intera industria leggera ha conosciuto un regresso a causa delle importazioni di prodotti dai paesi dell Asia, con costi bassissimi, ma anche a causa del regresso generale che la Romania registrava in quel periodo. Dopo il 1992, l industria leggera romena ha conosciuto lo sviluppo maggiore tra tutti i paesi dell Europa Centrale e dell Est, rappresentando quasi il 40% degli incassi da attività di esportazione registrati dalla Romania. Lo sviluppo del settore tessile/confezioni è dovuto principalmente al fatto che è stato il primo a essere privatizzato; l Italia è stato il principale paese di origine degli investitori, che hanno trasferito in Romania gran parte della loro produzione di abbigliamento. Un altro fattore importante è stato il sistema della produzione in lohn, praticato con aziende dell Unione Europea che forniscono la materia prima e i modelli, mentre in Romania si realizza il prodotto finito che viene poi riesportato. In una prima fase, questo sistema di lavoro ha aiutato il settore tessile romeno a sopravvivere nel periodo in cui il mercato interno era pieno di prodotti provenienti dall Asia, per contribuire poi allo sviluppo di questo ramo industriale. 14

15 Nell industria tessile e dell abbigliamento della Romania operano più di 7200 aziende produttrici, di cui il 99,5% sono a capitale interamente privato. Negli ultimi 14 anni, in questo settore dell industria sono stati investiti più di 2000 milioni USD per l ammodernamento e la ritecnologizzazione. Per quanto riguarda il 2004, il fatturato dell industria tessile e dell abbigliamento rappresenta: - 4,5% del PIL; - 9,3% del volume della produzione industriale; 27,8 sul totale delle esportazioni (35% sul totale delle esportazioni verso l Unione Europea); 15,1% sul totale delle importazioni; 20% circa della forza lavoro assunta nell industria (più di persone); Dal punto di vista della produzione, nel 2004 si è registrato un aumento del 3,5% per i prodotti tessili, mentre la produzione di capi di abbigliamento è diminuita del 4,2% rispetto all anno precedente. Il volume delle esportazioni è stato di 748 milioni di euro (registrando una crescita del 7,5% rispetto al 2003), di cui circa l 85% è stato concentrato in sette paesi: Italia, Germania, Francia, Polonia, Gran Bretagna, Ungheria e Belgio. Le importazioni, pari a milioni di euro, sono diminuite del 5,9% rispetto al 2003, a causa dell influenza sfavorevole dei prezzi esterni. Le importazioni dall Unione Europea rappresentano il 65% sul totale, in discesa del 2,3% rispetto all anno precedente. I principali paesi di origine sono: Italia, Germania, Cina, Turchia, Francia, Gran Bretagna e Bulgaria. L`Industria del legno È in continua ascesa dal 2000, fino a raggiungere una crescita nel 2003 del 14,6% rispetto all`anno precedente.tra i prodotti che nel 2004 sono cresciuti troviamo il materiale di legno per le costruzioni e le scatole di legno. In generale, la distribuzione di questi prodotti è stata uguale alla loro produzione. Il settore del legno e dei prodotti in legno (esclusi i mobili) ha registrato una crescita anche dal punto di vista del commercio estero. Se nel 2002 il valore delle esportazioni era di 660,6 milioni di euro, nel 2004 si è arrivati a 833,2 milioni di euro, con una crescita del 26,12% in due anni. La stessa situazione si è verificata anche per quanto riguarda le importazioni, le quali sono aumentate del 52% nel periodo , da 157,2 milioni di euro a 239 milioni. La stessa dinamica caratterizza le importazioni e le esportazioni di mobili. 15

16 Divisione territoriale per settori di produzione Dal 1998 la Romania si è dotata di 8 unità amministrative definite "macroregioni programmatiche", associazioni spontanee di enti locali che, pur non comportando la creazione di nuove strutture amministrative e lasciando inalterata la rete di autonomie locali esistente, consentono di perseguire in modo più efficace obiettivi e politiche di sviluppo regionale. Tale divisione territoriale permette anche di ottenere un quadro generale dello sviluppo economico e della specializzazione settoriale dei vari centri industriali del Paese (divisi per contee): 1. Regione Nord-Est Bacau: industria dei combustibili, del legname, ingegneristica, chimica e agroalimentare Botosani: industria del tessile/abbigliamento, agroalimentare, ingegneristica. Iasi: metallurgia, industria ingegneristica e macchinari, chimica, agroalimentare, tessile/abbigliamento. Neamt: industria metallurgica, del legname, carta e cellulosa, chimica, industria leggera. Suceava: industria del legname, carta e cellulosa, agroalimentare. Vaslui: industria ingegneristica, materiali da costruzione, legname, tessile/abbigliamento, agroalimentare, chimica 2. Regione Sud Arges: industria dei combustibili, chimica e tessile. Calarasi: industria della carta, carbone e acciaio. Dambovita: metallurgia ferrosa, industria ingegneristica, chimica, abbigliamento. Giurgiu: tessile, abbigliamento, agroalimentare, chimica, macchinari per l industria estrattiva. Ialomita: industria della carta e della cellulosa, abbigliamento, fertilizzanti chimici, costruzioni, costruzioni navali. Prahova: industria dei combustibili, ingegneristica, chimica e petrolchimica, carta e cellulosa. Teleorman: industria ingegneristica e chimica. 3.Regione Sud -Ovest Dolij: industria ingegneristica, materiali da costruzione, agroalimentare. Gorj: industria estrattiva, riparazione macchinari minerari. Mehedinti: industria della carta e della cellulosa, costruzioni navali, chimica. Olt: metallurgia non ferrosa, pellami e pellicce, calzature. Valcea: industria calzaturiera, chimica, legnami, pellami e pellicce, calzature. 16

17 4 Regione Sud - Est Braila: costruzioni navali, chimica, industria della carta e della cellulosa, abbigliamento. Buzau: industria metallurgica, chimica, tessile, macchinari e materiali ferroviari. Costanta: costruzioni navali, attività portuale, industria chimica, tessile, agricoltura e turismo. Galati: metallurgia ferrosa, industria ingegneristica, tessile. Tulcea: costruzioni navali, industria tessile. Vrancea: industria del legname, tessile/abbigliamento. 5. Regione Ovest Arad: industria della lavorazione dei metalli, ingegneristica, chimica, materiali da costruzione, legname, agroalimenatre, industria leggera. Caras Severin: metallurgia ferrosa, pellami e pellicce, industria calzaturiera. Hunedoara: industria ferrosa, combustibili, minerali non ferrosi. Timis: industria ingegneristica, chimica, industria del vetro, porcellana, ceramica, industria tessile. 6.Regione Nord Ovest Bihor: metallurgia non ferrosa, pellami e pellicce, calzature e abbigliamento. Bistrita-Nasaud: industria del legname, carta e cellulosa. Cluj: metallurgia ferrosa, ingegneristica, legname. Maramures: metallurgia non ferrosa, legname. Satu-Mare: industria ingegneristica, legname, industria del vetro, porcellana, ceramiche. Salaj: industria ingegneristica, metallurgica, chimica, materiali da costruzione, industria leggera. 5. Centro Alba: industria ingegneristica, agroalimentare, estrattiva, tessile, chimica. Brasov: metallurgia non ferrosa, ingegneristica, carta e cellulosa, chimica, tessile, legname, industria leggera. Covasna: industria ingegneristica, agroalimentare, tessile. Harghita: industria ingegneristica, estrattiva, legname, agroalimentare, tessile e maglieria. Mures: industria energetica, ingegneristica, chimica, estrattiva, industria del vetro, porcellana e ceramica. Sibiu: metallurgia non ferrosa, ingegneristica, industria del vetro, porcellana e ceramica, agroalimentare. 17

18 6. Regione di Bucarest-Ilfov Bucharest: attività industriali molto diversificate, prevale l ingegneristica e l informatica. Ilfov: apparecchiature radio-televisive e di comunicazione, stampa, tessile, agroalimentare, carta e cellulosa. Principali canali di distribuzione A partire dagli Anni Novanta, a seguito della trasformazione verso l economia di mercato sono sorte numerosissime aziende commerciali private che trattano un ampia gamma di prodotti venduti al dettaglio. Alla fine del 2000 erano registrate società commerciali in attività nel settore del commercio interno, di cui società operanti nella vendita al dettaglio (49,2% prodotti food, 50,8% prodotti non food) e operanti nella vendita all ingrosso (35,2% prodotti food e 64,8% prodotti non food). In base al numero di dipendenti, la distribuzione per dimensione aziendale delle società commerciali registrate si presentava come di seguito indicato: - micro imprese (fino a 9 dipendenti): ; - piccole imprese (da 10 a 49 dipendenti): ; - medie imprese (da 50 a 249 dipendenti): 1.297; - grandi imprese (oltre 250 dipendenti): 97. Nonostante la crescita economica registrata negli ultimi tre anni, l attività delle aziende operanti nel settore del commercio al dettaglio e all ingrosso è stata influenzata direttamente dal comportamento dei consumatori, determinato dal potere d acquisto rimasto a livelli molto bassi rispetto ai Paesi europei limitrofi. Il 61% dei redditi sono da lavoro dipendente. In media, al netto di tasse e contributi, uno stipendio si aggira intorno ai 120 Euro mensili, mentre una pensione minima raggiunge appena i 45 Euro al mese. La spesa per beni di consumo della popolazione, stimolata anche dalle rimesse in valuta dei romeni all estero (entrate stimate per 1,3-1,5 miliardi di dollari l anno), è indirizzata prevalentemente all acquisto di prodotti alimentari (53,4%), lasciando la restante parte per prodotti non-food (28,9%) e servizi (17,7%). Nel 2001 la crescita annua del commercio al dettaglio è stata soltanto dell 1%, facendo registrare un decremento del 5,4% della componente food e un incremento del 4,3% di quella non food. In particolare, per i prodotti non alimentari i maggiori aumenti si sono registrati nelle vendite di mobili, apparecchi di illuminazione ed elettrodomestici (grazie all introduzione della vendita a rate), vernici e tinture. Secondo un recente studio elaborato dalla società di consulenza GFK 18

19 Romania, la vendita dei beni di consumo di tipo FMCG (Fast Moving Consumer Goods) viene effettuata prevalentemente tramite i negozi al dettaglio a gestione familiare o le bancarelle ubicate nei mercati all aperto (prevalentemente i prodotti food) e tramite i centri commerciali all ingrosso (tipo bazaar orientale) e i negozi specializzati per i prodotti non food. Nel 2001 circa il 55% delle vendite al livello nazionale sono state effettuate tramite i piccoli negozi, chioschi e bancarelle, mentre una quota del 10% è stata realizzata dalle catene cash&carry e supermercati. I piccoli negozi sono molto diffusi nelle zone rurali e nei centri urbani con meno di 50 mila abitanti, mentre le forme moderne di distribuzione (supermercati, cash&carry, hard discount) sono più diffuse nelle grandi città, dove si concentra il 17% della popolazione romena con il 22% delle spese complessive effettuate al livello nazionale. L affermarsi di alcuni colossi esteri (i cash&carry Metro e Selgros, l ipermercato Carrefour e il neoarrivato Cora) sta rivoluzionando il panorama del commercio al dettaglio e le abitudini dei consumatori, e fa prevedere una forte diffusione della grande distribuzione. Fra gli esercizi che commercializzano prodotti alimentari si sta assistendo ad una crescita delle catene degli hard discount e degli ipermercati a danno dei piccoli supermercati (il gruppo tedesco Rewe gestisce le catene Billa e XXL Mega Discount, il gruppo belga Delhaize The Lion la catena Mega Image). Il 2001 è stato anche l anno dell arrivo dei grossi nomi dei retailers del settore fai da te, Bricostore e Praktiker. Fino alcuni anni fa, la figura più utilizzata per la grande distribuzione in Romania, è stata il grande magazzino (department store o, in lingua romena, magazin universal). Sebbene disponga ancora di grandi spazi espositivi e di vendita (più di mq) e sia presente in tutte le citta capoluogo dei 40 distretti, vi è la tendenza da parte di qualche grande magazzino, che non è più in grado di gestire la propria attività (anche per problemi finanziari), a cedere in affitto a terzi (generalmente piccole ditte private, anche con capitale straniero) parti delle superfici, nude o già attrezzate. I GG.MM vendono generalmente prodotti non food, anche se alcuni dei più grandi hanno allestito reparti per la vendita di prodotti food. Per il sistema di approvvigionamento, le figure più importanti della GD e GG.MM hanno propri uffici acquisti, avvalendosi anche di ditte importatrici; alcune volte i GG.MM, per mancanza di liquidità, concludono accordi di fornitura in conto deposito. a) Ipermercati Il primo, ed ancora unico, ipermercato in Romania è Carrefour che ha aperto le sue porte ai consumatori a Bucarest nel mese di Giugno Su una superficie di vendita di circa mq. vengono venduti oltre 50 mila prodotti. La Carrefour intende aprire altri ipermercati nei prossimi 6 19

20 anni, ubicati nelle città con più di 300 mila abitanti (di cui altri due a Bucarest). L apertura di Carrefour ha stimolato l interesse per la Romania anche da parte di altri nomi internazionali del settore come Cora ed Intermarchè. Cora, del gruppo Louis Delhaize, ha aperto a Bucarest nel 2003 il suo primo ipermercato con una superficie di vendita di mq. dove vengono venduti 100 mila articoli. b) Cash & Carry La multinazionale tedesca Metro, la prima arrivata (anno 1996) tra le multinazionali della GD, è presente oggi con 15 cash & carry, e ha in programma l apertura di altri cinque magazzini, nelle grandi città del Paese. ll punto vendita della Metro dispone mediamente di mq. dove vengono venduti oltre 15 mila prodotti food e non-food. Il principale concorrente della Metro è la Selgros, del gruppo Rewe, che dispone attualmente di quattro punti vendita ed ha l intenzione di aprirne altri sette nel medio periodo. c) Catene di supermercati e hard discount Sono sorti nel 1990 alcuni supermercati, con capitale estero, che trattano prevalentemente generi alimentari e articoli per igiene della persona e della casa. Questi supermercati dispongono di una rete di punti vendita, ubicati nella capitale e nelle grandi città. I più importanti sono: Mega Image, Vox Maris, La Fourmie e Billa. Billa, del gruppo tedesco Rewe, rappresenta la maggiore catena di supermercati, detenendo attualmente 10 unità sparse sull intero territorio del Paese. Peraltro, i piani aziendali sembrano prevedere un ulteriore espansione, fino ad arrivare a punti vendita, con uno spazio di vendita di circa mq. ed oltre 10 mila prodotti food e non food. Per quanto riguarda gli hard discount, ritroviamo il gruppo Louis Delhaize che opera in Romania con il marchio Profi, attraverso una catena di negozi ubicati prevalentemente nella zona Ovest del Paese. Un altra figura importante del settore di vendita al dettaglio hard discount è il marchio XXL Mega Discount del gruppo tedesco Rewe, che ha attualmente solo 2 punti vendita ma l intenzione di espandersi nelle città con oltre 100 mila abitanti. Inoltre, di recente si sono sviluppate due catene di supermercati gestite da aziende romene, Artima (che opera nell Ovest) e Univers All. Quest ultima, con 3 supermercati già aperti, gestisce punti vendita con superfici di 2500 mq. dove vengono venduti circa 12 mila prodotti. Nel futuro è prevista l apertura di almeno 3 supermercati l anno. Le catene dei distributori di carburanti, infine, che hanno organizzato una propria rete di negozi complementari per la vendita di alcuni FMCG, sono ben rappresentati al livello nazionale dalle compagnie Shell, Petrom, Agip e 20

21 OMV. d) Mall I centri commerciali mall sono molto popolari tra i romeni. Il primo aperto a Bucarest, il Bucharest Mall, è visitato annualmente da circa milioni di visitatori con vendite stimate per circa 150 milioni di dollari l anno. Tutti gli spazi di vendita sono stati affittati a grossi nomi del settore della moda, cosmetica, articoli per la casa, elettrodomestici, IT. L ultimo livello è dedicato, invece, alla ristorazione e al divertimento (sale cinema multiplex e piste per bowling). La moda del mall si è diffusa rapidamente nelle grandi città (a Iasi, Constanta, Cluj, Oradea) e l apertura di altri due a Bucarest è stata già programmata. Alcuni grandi ex-magazzini di Stato sono stati comprati dalla Winmarkt. La società gestisce attualmente 14 grandi magazzini, ristrutturati e trasformati in mini-malls, con esercizi commerciali che vendono prodotti non food (cosmetici e prodotti per bellezza, farmacie, gioiellerie, piante e fiori, articoli da regalo, cartolerie ed articoli di cancelleria, IT, ecc.). I responsabili della WinMarkt, nei prossimi cinque anni, prevedono di trasformare altri 30 ex-magazzini di Stato. e) Franchising Nonostante la legislazione sul franchising sia in vigore già da alcuni anni (la norma vigente risale all Ordinanza n.52/1997, approvata con L. n.79/1998), il settore ha avuto uno sviluppo piuttosto lento, dovuto prevalentemente al valore dell investimento iniziale necessario, alla scarsa conoscenza del concetto di franchising tra gli imprenditori romeni, alla difficoltà di reperimento di franchisees locali. Un recente studio, effettuato per l ICE dalla società di consulenza KPMG, ha identificato 35 franchisors che operano nel mercato romeno, con una stima di circa 400 aziende operanti nel franchising. Relativamente alla tipologia, ci sono due principali categorie di aziende che hanno sviluppato il sistema del franschising: aziende operanti al livello internazionale e aziende operanti a livello locale. Tra le categorie/settori più diffusi attuamente, e considerati più attraenti anche per la possibilità di sviluppo a breve-medio termine, sono quelli della ristorazione (Mc Donald s, Pizza Hut, KFC, Everest, Dunkin Donut, Fornetti), alberghiero (Best Western, Howard Johnson, Holiday Inn), moda (Benetton, Lacoste, Marks&Spencer, Max Mara, Z), abbigliamento sportivo (Adidas, Nike), cosmetici (Body Shop, Beauty Shop) stazioni di rifornimento (Agip, Shell, Rompetrol, Petrom, MOL). La città di Bucarest appare come la prima opzione per tutte le aziende operanti con il sistema franchising ed in seconda battuta le altre grandi città (in genere quelle con più di 250 mila abitanti). f) Vendita door to door 21

22 Il sistema di vendita a domicilio è rappresentato solo dalle reti di prodotti cosmetici Oriflame ed Avon Cosmetics, prodotti per la casa e cosmetici Zepter ed il network marketing della ditta statunitense Amway, basato sul sistema di acquisizione di agenti di vendita anche fra i consumatori per la propaganda di nuovi prodotti. Principali operatori della grande distribuzione in Romania IPERMERCATI CARREFOUR (Hyparlo) Sos.Bucuresti-Ploiesti nr.10, bl. 22, et.1, sector 1, Bucuresti tel: fax: Sito Internet: Dir. Esecutivo: François Oliver Sig. Nicolae Danciu - Dipartimento Fresh Food ( ndanciu@carrefour.ro) Sig. Arnaud Dusseaix Dipartimento Prodotti Largo Consumo Sig. Jerome Perriallat Dipartimento 1 ipermercato a Bucarest Piano di investimenti entro 2010: apertura di altri ipermercati nelle città con oltre 300 mila abitanti. CORA (Gruppo Cora Louis Delhaize) Str. Aron Cotrus 51 B, vila 4-5, sector 1, Bucuresti tel/fax: info@cora.ro Sito Internet: Sig. Regis Mougel, Dir.Gen. Sig. Frederic Bout, Dir.Gen. 1 ipermercato a Bucarest; Piano di investimenti : 14altri ipermercati entro CASH & CARRY METRO (Metro Rom Invest s.r.l.) Sos. Bucuresti-Ploiesti 289, CP. 0-13, Otopeni tel: fax: Sito Internet: Sig. Dusan Wilms, Dir.Gen. 22

23 Sig. Kubilai Ozerkan Dipartimento Food ( Sig. Andor Kovacs Dipratimento Non Food 15 punti vendita (3 Bucarest, 1 Timisoara, 1 Brasov, 1 Constanta, 1 Cluj Napoca, 1 Bacau, 1 Iasi, 1 Craiova, 1 Baia-Mare, 1 Galati, 1 Ploiesti, 1 Oradea, 1 Sibiu); nei prossimi anni saranno aperti altri 5 magazzini. SELGROS (Gruppo Rewe Germania/Selgros Cash&Cary S.R.L.) Calea Bucuresti n.231, 2200 Brasov tel: fax: Sito Internet: Sig. Rudiger Strein, Presidente ( corina.lupu@selgros.ro) 4 punti vendita. (1 Brasov, 2 Bucarest, 1 Targu Mures), piano di investimenti 6-7 nuovi magazzini nei prossimi 5-6 anni. GAMMA (Enaco Spagna) Bd. Metalurgiei nr. 132, sector 4, Bucuresti tel: fax: cmihail@rnc.ro Sig.ra Claudia Mihail, Dir. 2 p.v. (1 Bucarest, 1 Pitesti) CATENE SUPERMERCATI MEGA IMAGE (Gruppo Delhaize The Lion -Belgio) Str. Ion Mihalache nr.92, sector 1, BUCURESTI tel : fax : central@mega-image.ro Sig.Bart Van De Velde-Dir.Marketing 12 punti vendita a Bucarest BILLA ROMANIA (Gruppo REWE Germania) Str.Barbu Vacarescu nr , sector 2, Bucuresti tel: fax : G.Matei@ro.billa.co.at Sig. Clemens Petschnikar, Dir. Gen. Sig. Filip Cristescu Dipartimento Food Sig. ra Magda Pestrea Dipartimento Non Food 11 punti vendita (3 Bucarest, 2 Timisoara, 1 Ploiesti, 1 Constanta, 1 Arad, 1 23

24 Craiova, 1 Galati, 1 Iasi)) Piano investimenti per i prossimi anni : apertura di nuovi punti vendita PROFI DISCOUNT (Gruppo Cora Louis Delhaize) Str. Putna 14A, 1900 Timisoara, jud. Timis tel fax: cbutas@profi.ro Sig.Rino Tizzanini Dir.Gen. 10 punti vendita ( 3 Timisoara, 2 Arad, 1 Sf.Gheorghe, 1 Brasov, 1 Cluj Napoca, 1 Oradea, 1 Baia-Mare) XXL Mega Discount (Gruppo REWE Germania) Sos.Fundeni nr.38-40, sector 2, Bucuresti tel: fax: Sig. Ionut Stanescu Direttore vendite (tel: ) Sig.ra Florentina Scarlat (Direttore negozio Bucarest) 2 punti vendita (1 Bucarest, 1 Sibiu) nei prossimi mesi saranno aperti altri 2 negozi a Targoviste e Buzau, intenzione di espandersi nelle citta con oltre 100 mila abitanti. LA FOURMIE (Family Store Exim s.r.l.) Spaliul Unirii nr.96, sector 6, Bucuresti tel : fax: @fourmisa@mb.roknet.ro Sig. Riad Hijal, Dir. GIMA (Gimrom Holding/Fiba Group-Turchia) c/o Centro Commerciale Bucuresti Mall Calea Vitan 55-59, Bucuresti Mall tel: fax: office@gima.ro Sig. Can Kartac Dir.Gen. 2 punti vendita (1 Bucarest, 1 Iasi). RAINBOW GROUP (Supermercati NIC) Str. Av. Radu Beller nr.6, sector 1, Bucuresti tel: fax:

25 Sig. Marian Maracine-Dir.Gen. 8 punti vendita (Bucarest). ANGST Sos.Bucuresti-Targoviste nr.298, Buftea, jud. Ilfov tel/fax : Sig.Stefan Padure- Dir.Vendite 9 punti vendita (7 Bucarest, 1 Buftea, 1 Sinaia). UNIVERS ALL Bd.Carol I nr.31-35, Intrarea Italiana, corp IV, et.5, sector 2, Bucuresti tel: fax: universall@gfs.ro Sito Internet: Sig.Octavian Baltac, Dir.Gen. Sig.ra Catalina Petrescu Dipartimento Dry Food Sig.Bogdan Stefanescu Dipartimento Fresh Food Sig.ra Adriana Gurau Dipartimento Non Food 3 p.v. aperti (Sibiu, Suceava, Tg.Mures), in piano di aprire altri p.v. 3 all anno. CENTRI COMMERCIALI / MALL BUCURESTI MALL (Fiba Turchia) Calea Vitan nr.55-59, sectpr 3, Bucuresti tel: /01/02/11 fax: Sig. Ali Ergun Ergen Dir.Gen. Sig. Cristian Gheorghita Dir. MKtg. IULIUS MALL Bd.Tudor Vladimirescu, Iasi, jud. Iasi tel: /7/8 fax: client@iuliusmall.com; iuliusis@mail.dntis.ro Sito Internet: Sig.: Iulian Dascalu - Presidente gestore Iulius Group (Str.sararie nr.6, tel: , fax: ). NEGOZI FAI DA TE 25

26 BRICOSTORE (del francese Bricostore) Autostrada Bucuresti-Pitesti km 11-12, Bucuresti tel: fax: Att. Centrala Acquisti (Centrala Cumparari) Sig.Cristi Toparcean Prod.sanitari e vernici Sig.Dan Paiuc Legno, materiali da costruzione Sig.ra Andreea Balanescu Allestimenti d interni, elettrici. PRAKTIKER Str.Scolii nr.7, Com.Voluntari, jud.ilfov tel: fax: Sig.Voss Karsten Dir. Uff. Acquisti CATENE NEGOZI SPECIALIZZATI ALTEX (Altex Impex Srl) Str. Stefan cel Mare nr.6, 5600 Piatra Neamt, jud.neamt tel: fax: office@altex.ro Sito Internet: Sig.Dan Ostahie, Dir.Gen. Rete di 56 negozi presenti in 40 località. Importa e distribuisce elettrodomestici e prodotti elettronici. DOMO (Interexpo Prodcom Srl) Str.Cimitirului nr.29, 4050 Covasna, jud.covasna tel: fax: office@interexpo.ro Sito Internet: Sig. Lorand Szarvadi, Dir.Gen. Rete di negozi (n.54) sparsi sull intero territorio del Paese, dove vengono venduti apparecchiature elettroniche, Hi-Fi, elettrodomestici FLANCO (Flanco International Srl) Str.Biharia nr.66-77, sector 1, Bucuresti tel:

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