Chiesa di S. Maria Maddalena CREVENNA D ERBA

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1 Chiesa di S. Maria CREVENNA D ERBA

2 Chiesa di S. Maria Della chiesa S. Maria, situata alle pendici delle montagne, con una vista panoramica sul Pian d Erba e preceduta da un bel sagrato, si ignora la data di costruzione: il più antico documento in cui viene nominata è del 1478; tuttavia, dagli scavi archeologici eseguiti all inizio del 2005, durante i lavori di restauro dell interno, è possibile affermare che esisteva già nei secoli precedenti. Nel 1584, S. Carlo Borromeo consacrò la chiesa, mantenendo il nome della cappella già esistente dedicata a S. Maria. La chiesa fu una delle ultime consacrate dal santo Arcivescovo di Milano, come ricorda la lapide di marmo nero esistente sull altare maggiore. La facciata principale rappresenta un gradevole esempio di barocco affrescato di rara presenza nella nostra zona, fu realizzata tra la fine del Seicento e l inizio del Settecento ed è stata completamente restaurata nella primavera 2014; l ordine inferiore è ripartito da lesene con gli affreschi raffiguranti a sinistra S. Giorgio che uccide il drago, simbolo della lotta del bene contro il male, e a destra il Noli me tangere, con Gesù Risorto che appare a S. Maria vicino al sepolcro vuoto. Sopra il portale centrale un tondo raffigurante S. Maria, lavorato a bassorilievo, rappresenta la santa patrona vista frontalmente e a mezzo busto, in atto di adorare il crocefisso. Nella parte superiore, sopra il finestrone centrale, è l affresco Noli me tangere e vetrata artistica di S.Maria raffigurante la S. Trinità: il Padre accoglie tra le sue braccia il corpo morto del Cristo prima che esso sia deposto nel sepolcro. L impianto architettonico della chiesa raggiunse l aspetto attuale attraverso modifiche ed ampliamenti che si susseguirono nel corso dei secoli e che ebbero il loro culmine durante l epoca barocca.

3 All interno, lungo la parete sinistra, l altare dedicato alla Vergine Addolorata realizzato nel 1871 e proveniente da un convento dei Serviti di Padova, è in marmi policromi sormontato da un timpano ricurvo che contiene in una nicchia la scultura in pietra tenera della Pietà, raffigurante la Vergine dolente che seduta tiene sul grembo il corpo del Figlio morto; lungo la parete destra vi è l altare dedicato alla Madonna del Carmelo, in marmo policromi venne fatto erigere nel 1888 da Mons. T. Genolini con i fondi lasciati alla parrocchia dal prevosto Don Giovanni Peregalli; nella nicchia vi è una statua in gesso dipinto raffigurante la Madonna del Carmine. Una vetrata artistica del sec. XVIII, posta in controfacciata, rappresenta S. Maria con il vaso di unguento tra le mani e ricorda il momento in cui, dopo la morte del Maestro, si reca al sepolcro per imbalsamarlo. La chiesa venne internamente abbellita nel 1923 ad opera del pittore Gaetano Calcaterra di Cuggiono che la dipinse in stile semi-barocco. Altare dedicato alla Vergine Addolorata e bassorilievo di S. Maria

4 L altare maggiore L altare maggiore è un pregevole manufatto in legno scolpito, stuccato, dipinto e dorato. Nel 2006, durante i lavori di restauro della chiesa, staccando l altare dalla parete di fondo dell abside, alla quale era appoggiato, è stata trovata, all interno della porticina posta sul retro dell altare dove un tempo venivano custodite le reliquie della Santa Croce, la scritta 1720, il che fa pensare sia questa la data di costruzione dell altare. L intero altare si presenta decorato a motivi vegetali diversi e variamente disposti. Spesse volute di fogliame per il ciborio; tralci di vite per le colonne tortili, palmette simmetricamente disposte sui gradini della mensa, festoni sui pilastrini che reggono la stessa. Il tempietto si compone di quattro colonne tortili su alto basamento e con capitelli compositi, trabeazione mistilinea a tempietto concavo e spezzato. L opera è tipicamente barocca per l andamento architettonico della struttura e per il genere di decorazione esuberante. Guardando l altare maggiore nella sua interezza, possiamo dividerne l immagine in tre parti: nella parte superiore è presentata la sintesi del mistero di Gesù Risorto, con gli angeli che sorreggono i simboli della passione in una danza piena di gioia, perché la salvezza è già entrata nella storia; nella parte centrale troviamo la che contempla Gesù che sale al cielo, dopo averle affidato la missione di rivelarlo ai fratelli quale Gesù glorioso, come è rappresentato dalla sindone posta ai suoi piedi con L altare maggiore il Volto di Gesù; infine nella parte inferiore è posto il tabernacolo, chiamato anticamente riserva eucaristica. Sulla portina del tabernacolo è presente una nuvola raggiata con all interno il monogramma di Dio e nel cartiglio sottostante vi è la scritta: Hoc est enim Corpus meum, Hic est enim Calix Sanguinis mei, novi, e aeterni testamenti, mysterium fidei: qui pro vobis, e pro multis effundetur in remissionem peccatorum. La Balaustra dell altare maggiore del sec. XVIII, in marmi policromi vari e marmo nero di Varenna è costituita da pilastrini in marmo rosa venato di bianco con alla base intarsi rettangolari in marmo nero, che si incurva dall interno del Particolare piano dell altare alle due del soffito estremità. I pilastri di chiusura e Tabernacolo e quelli che segnano i punti di curvatura hanno una dimensione e una maggior articolazione nelle forme. In questi ultimi il fondo di marmo rosa è delimitato ai bordi da una spessa cornice di marmo nero come il basamento. Particolari prima e dopo il restauro Restauro della facciata Come si presenta la facciata della Chiesa di S. Maria, dopo le operazioni di restauro conservativo nella primavera del Particolari della facciata prima e durante il restauro

5 La statua lignea policroma posta al centro dell altare maggiore risale alla fine del XVII sec. e raffigura S. Maria inginocchiata in un elegante veste damascata bruna, con una sopraveste bianca e oro. I capelli lunghi, castani, cadono ad onde sulle spalle mentre il viso, rigato dalle lacrime, presenta un incarnato a sfumature rosa. Viene così rappresentato l incontro di Maria il mattino di Pasqua con Gesù Risorto, descritto nel vangelo di Giovanni. In un primo tempo ella si ferma al sepolcro vuoto, dove, in lacrime per non avere trovato il corpo del Maestro, incontra gli angeli, successivamente vede Gesù che le chiede il motivo del suo pianto e chiamandola per nome, la rende missionaria dell annuncio e della gioia della risurrezione agli altri discepoli. Davanti a tale novità, Maria di Magdala esprime il suo stupore e rasserenata nella sua tristezza, è rappresentata in contemplazione del Gesù che non può più trattenere perché Risorto e sta salendo al Padre suo e Padre nostro. Lungo la parete sinistra della navata si incontra un affresco raffigurante una Madonna con Bambino. L opera, restaurata nell agosto 2014, è quel che resta dell affresco sulla cui datazione esiste qualche dubbio e del quale non si è potuti giungere ad una precisa identificazione dell autore. Dovrebbe essere della seconda metà del 500, ma la presenza di elementi gotici, come il trono dove è assisa Maria, l assenza di prospettiva, i lineamenti affilati e nordici del volto della madre, nonché i colori piatti utilizzati dall anonimo artista, fanno supporre che si tratti di un opera molto più antica. Lo sguardo dolcissimo di Maria verso il Bambino Gesù crea una situazione di intima tenerezza familiare e riesce a realizzare un immagine di bellezza essenziale e di immediata presa emotiva. Particolare della statua di Maria e dell affresco della Madonna con bambino PARROCCHIA S. MARIA MADDALENA Crevenna D Erba (CO) Tel