Le vegetazioni erbacee e gli arbusteti italiani

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1 Davide Ubaldi Le vegetazioni erbacee e gli arbusteti italiani Tipologie fitosociologiche ed ecologia ARACNE

2 Copyright MMVIII ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: novembre 2008

3 5 Ringraziamenti Devo ringraziare i colleghi, gli amici e mio figlio Filippo per il materiale fotografico e per i dati che mi hanno donato: Anna Letizia Zanotti, autrice di una foto sensazionale sulle praterie a Carex curvula e di diverse altre, Giovanna Puppi (per le foto e per i rilievi fluviali del Panaro eseguiti insieme con Anna L. Zanotti), Giovanna Pezzi, Gianfranco Pirone, Maurizio Sirotti (per una foto e per alcuni rilievi di pascolo), Andrea Cattabriga, Roberto Ferranti e William M. Santoleri. Le foto non siglate, sono naturalmente le mie, tratte da vecchie diapositive degli anni 70 e portano tutto il peso della loro età e della mia inesperienza. Infine un ringraziamento particolare a Maria Speranza per la maggior parte dei dati che figurano nella tabella sinottica sulla vegetazione dei prati semiruderali emiliani. Bologna, settembre 2008 D. U.

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5 7 Indice Prefazione 9 Capitolo 1 Arbusteti temperati 11 Capitolo 2 Orletti e radure erbose intraforestali 21 Capitolo 3 Praterie alpine e subalpine 29 Capitolo 4 Prati da sfalcio e pascoli mesofili 43 Capitolo 5 Prati semiruderali 49 Capitolo 6 Prati xerofili e garighe temperate 53 Capitolo 7 Garighe e prati oromediterranei 71 Capitolo 8 Garighe e steppe mediterranee 79 Capitolo 9 Vegetazione rupicola 89 Capitolo 10 Vegetazione glareicola 97 Capitolo 11 Vegetazione psammofila 105 Capitolo 12 Vegetazione alofila costiera e calanchiva 111 Capitolo 13 Vegetazione acquatica 121 Capitolo 14 Vegetazione palustre e di torbiera 127 Capitolo 15 Prati umidi e alte erbe fluviali 139 Capitolo 16 Vegetazione nitrofila perenne 145 Capitolo 17 Vegetazione nitrofila annuale 149 Tabelle fitosociologiche 161 Bibliografia 309 Indice delle figure Arbusteti temperati 17 Praterie alpine e subalpine 34, 41 Prati da sfalcio e pascoli mesofili 47 Prati xerofili e garighe temperate 68 Garighe e steppe mediterranee 86 Vegetazione rupicola e glareicola 103 Vegetazione psammofila 111 Vegetazione alofila 121 Vegetazione acquatica e palustre 137 Vegetazione nitrofila perenne e annuale 157

6 8 Indice delle classi considerate nelle tabelle (indice per iniziati) Agropyretea repentis Emilia-Romagna, Marche Tab. 15/16 Arrhenatheretea App. sett.-centr. Tab. 13/14 Artemisietea vulgaris Fiume Panaro Tab. 31 Caricetea curvulae Alpi Tab. 4 Circaeo-Stachyetea App. centr. Tab. 2 Elyno-Seslerietea Alpi Tab. 7/ 8 Elyno-Seslerietea App. sett. Tab. 9 Elyno-Seslerietea App. centr.-mer. Tab. 10/11/12 Festuco-Brometea Alpi, da Br.-Bl Tab. 18/18bis Festuco-Brometea App. sett.-centr. Tab. 20/31 Festuco-Brometea App. centr.-mer. Tab. 17/21 Festuco-Brometea App. mer. Tab. 23 Festuco-Brometea Francia mer., da Br.-Bl Tab. 19 Galio-Urticetea App. centr. Tab. 2 Molinio-Juncetea Umbria, Sicilia Tab. 28/30 Nardetea strictae Alpi Tab. 5 Nardetea strictae App. sett. Tab. 6/13 Phragmiti-Magnocaricetea (Bolboschoenetalia) Tab. 29 Phragmiti-Magnocaricetea (Magnocaricion elatae) Tab. 27bis Phragmiti-Magnocaricetea (Phragmition) Tab. 27/28 Potamogetonetea pectinati Lago di Bolsena Tab. 26 Rhamno-Prunetea Alpi, App. centr. Tab. 1/1bis Rosmarinetea officinalis Francia mer., da Br.-Bl Tab. 19 Salicetea herbaceae Alpi Tab. 4 Sarcocornietea fruticosae Puglia Tab. 25 Senecio scopolii-ranunculetum pollinensis App. centr. Tab. 22 Stellarietea mediae (Bidentetalia) Tab. 30/31/32 Stellarietea mediae Francia mer., da Br.-Bl Tab. 32 Thero-Brachypodietea Francia mer., da Br.-Bl Tab. 24 Thlaspietea rotundifolii Alpi Tab. 4 Trifolio-Geranietea App. centr. Tab. 3 Vaccinio-Piceetea (Vaccinio-Juniperion) App. sett. Tab. 6

7 9 Prefazione La classificazione delle vegetazioni erbacee, o miste con arbusti nani, e dei cespuglieti temperati sono l argomento di questa rassegna che tiene conto di numerosi contributi della letteratura fitosociologica italiana. Un lavoro non tanto di completa sintesi (data l immensità della materia solo le classi Rhamno-Prunetea e Festuco-Brometea, la classe Trifolio-Geranietea nell Italia centrale e le praterie alpine dei Caricetea curvulae ed Elyno-Seslerietea si sono potute verificare per esteso col metodo della cluster analysis), quanto di riflessione su un tema molto complesso, di cui ho cercato di mettere in evidenza i problemi maggiori ed il tanto che resta ancora da fare. Per quest ultimo aspetto, cioè per le vegetazioni non analizzate accuratamente per via numerica, ho stilato degli elenchi bibliografici di aggruppamenti, che indico come reperti, e che sono il frutto dell attribuzione del materiale di letteratura esaminato a vista. Tali elenchi costituiscono una mia prima valutazione e soprattutto un suggerimento ai riceratori più coraggiosi (il lavoro sintassonomico per via numerica è molto impegnativo, oltre che malvisto se conduce a risultati nuovi) sui dati da prendere per effettuare controlli validi, ottenuti trattando un grande numero di dati in accordo col principio dell affinità floristica tra i rilievi, indipendentemente dalla fisionomia particolare delle fitocenosi da cui i rilievi sono tratti. Nel lavoro del fitosociologo, l esecuzione dei rilievi sulla vegetazione equivale alla raccolta dati di un qualsiasi altro lavoro scientifico, mentre la parte sperimentale vera e propria consiste nell applicazione della cluster analysis ed il risultato che si ottiene sarà tanto più probante quanti più rilievi di diversa area geografica verranno coinvolti. La cosa più allettante di questo lavoro, come di tutte le vere ricerche scientifiche, è che i risultati non sono scontati, ed a volte sorprendenti rispetto alle ipotesi che eventualmente si erano fatte. Dagli elenchi dei reperti da me approntati, oltre che dalle tabelle che derivano dalle classificazioni numeriche, è possibile osservare la distribuzione regionale dei tipi di vegetazione individuati, o stimati a vista, essendo evidenziato in grassetto il nome delle regioni di provenienza dei dati. Il mio lavoro contiene anche la verifica di alcuni classici contributi di Braun-Blanquet (risultati esposti nelle tabelle 18/18bis, 19, 24, 32),

8 10 esame che serve a chiarire la vegetazione trattata dal Maestro e le tipologie da Lui istituite in anni in cui non erano in uso metodi di elaborazione adeguati. Nella mia intenzione questo manuale può servire agli studenti di Ecologia della vegetazione, oltre che ai giovani ricercatori, e come promemoria per i docenti. Per rendere il manuale fruibile ai diversi livelli di preparazione ho usato l accorgimento di due caratteri di stampa, il carattere maggiore per gli studenti normali, il minuto per i ricercatori e docenti, e per gli studenti più motivati. Sono considerate 50 classi. L assenza della classe Sedo- Scleranthetea non è frutto di una dimenticanza, ma della insicurezza sulla sua esistenza, frutto forse anche della scarsità di dati. Aggruppamenti attribuiti in letteratura a questa classe a volte sono inseribili nei Koelerio-Corynephoretea, altre volte in steppe continentali dei Festucetalia valesiacae, ed altro ancora. Una classe, pertanto, che sembra essere il frutto di un artificio (o di un modo) di rilevamento, vale a dire la scelta di popolamenti, da ritenere frammentari, in cui dominano specie del genere Sedum, concentrazioni che si possono verificare in vegetazioni di prati aridi tra loro assai diversi. Tra i syntaxa classici manca anche il Festucion variae, i cui dati italiani, piuttosto scarsi, si ripartiscono in gruppi diversi e tra questi il Nardion strictae.

9 Capitolo 1 Arbusteti temperati In questo capitolo osserviamo gli arbusteti ed i mantelli temperati, perlopiù meso-xerofili, in prevalenza submediterranei e montani. Ci troviamo soprattutto nell ambito delle fasce dei boschi di latifoglie decidue, specialmente querceti caducifogli e faggete termofile. I reperti italiani mostrano tre classi di arbusteti, Rhamno-Prunetea, Urtico-Sambucetea e Calluno-Ulicetea. Nella seconda vi sono anche dei boschi, come i robinieti e le piantagioni di latifoglie su suoli azotati. Sono escluse da questo capitolo le formazioni arbustive subalpine afferenti alle classi prevalentemente forestali Vaccinio-Piceetea ed Erico-Pinetea e così pure le macchie sclerofille mediterranee della classe Quercetea ilicis; per tutte queste si veda la sintesi della vegetazione forestale d Italia (Ubaldi, 2008). RHAMNO-PRUNETEA Riv.-God. et Borja-Carb PRUNETALIA SPINOSAE R. Tx Arbusteti caducifogli, più raramente genistoidi (nel caso ad esempio di aggruppamenti ricchi di Spartium junceum) oppure aghifogli se domina il ginepro comune (Juniperus communis). Le specie caratteristiche della classe e dell ordine sono tutte legnose, in prevalenza arbustive (tranne l acero campeste, che può essere un albero): Acer campestre, Clematis vitalba, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare, Prunus mahaleb, Prunus spinosa, Rosa canina. I suoli degli arbusteti sono neutro-basici o poco acidi, le condizioni microclimatiche da meso-xeriche a mesiche, l intensità della luce è attenuata, specialmente per gli arbusteti che compongono i mantelli periforestali, addossati ai margini dei boschi. Le formazioni arbustive si possono insediare, oltre che in radure e margini di querceti caducifogli o faggete, anche in spazi aperti, in qualità di vegetazione colonizzatrice di pascoli e campi abbandonati, di sedimenti fluviali sopraelevati, ecc. Nelle modalità di diffusione si riconoscono tre modelli: frontale, per nuclei e per colonizzazione diffusa. Nel modello frontale il mantello si espande gradualmente sulle praterie circostanti seguito dal bosco. Nel modello per nuclei si formano centri di arbusteto non collegati spazialmente col mantello, in 11

10 12 Capitolo 1 punti dove il suolo è più profondo ed umido, oppure all ombra di alberi solitari. Nel modello di colonizzazione diffusa tutta la superficie pratense è interessata dall insediamento uniforme degli arbusti. I primi due modelli sono frequenti nelle aree submediterranee collinari, ove la siccità estiva è un fattore negativo, perciò l attecchimento degli arbusti non può prescindere dalla protezione microclimatica offerta dalla vicinanza al mantello o dalla presenza di suoli sufficientemente profondi e umidi. Generalmente fanno parte degli arbusteti anche esemplari di specie arboree allo stato giovanile, che crescendo possono col tempo ricostituire il bosco. Le specie caratteristiche dei Rhamno-Prunetea sono da intendersi in termini di abbondanza-dominanza. Infatti queste stesse specie sono frequenti anche nei querceti caducifogli, sebbene nei boschi densi la loro copertura sia bassa; qualcuna è comune ed assai abbondante pure negli arbusteti della classe Urtico-Sambucetea, come Clematis vitalba e Prunus spinosa. I Rhamno-Prunetea sono una classe circoscritta su base soprattutto fisionomica (arbusteti caducifogli). È distinta ecologicamente dalla classe Urtico-Sambucetea, anch essa con formazioni caducifoglie, per non essere spiccatamente nitrofila. Berberidion vulgaris Braun-Blanquet 1950 (tabella 1 colonne a) Arbusteti tipici delle Alpi, dislocati specialmente nella fascia montana, a livello di peccete o faggete. Sono costituiti da Berberis vulgaris, con varie specie di Rosa, con Rubus idaeus ecc. Specie differenziali: Berberis vulgaris (preferente), Lathyrus pratensis, Polygonatum odoratum, Rosa coriifolia, Rosa glauca, Rosa montana, Rubus idaeus, Sambucus racemosa, Sisymbrium strictissimum, Thalictrum minus, Veronica teucrium. In questa alleanza la presenza delle specie di classe ed ordine è praticamente ridotta a Prunus mahaleb, Prunus spinosa e Rosa canina. Roso arvensis-crataegion laevigatae all. nova (tabella 1, col. b) (Syntypus: Roso arvensis-prunetum spinosae rosetosum caninae Biondi et Casavecchia 2002) Arbusteti e mantelli perlopiù basso-montani, abbastanza mesofili, noti per l Appennino umbro-marchigiano e abruzzese, e per il Monte-