Porto Sant'Elpidio. Porto Sant'Elpidio è un comune di abitanti, della provincia di Fermo.

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1 Porto Sant'Elpidio Porto Sant'Elpidio è un comune di abitanti, della provincia di Fermo. Porto Sant'Elpidio La Città più giovane della provincia di Fermo Stato: Regione: Provincia: Coordinate: Altitudine: Superficie: Italia Marche Fermo N E 4 m s.l.m. 18,14 km² Abitanti: /12/2008 Densità: Frazioni: Comuni contigui: CAP: Pref. tel: ab./km² Codice ISTAT: Codice catasto: Nome abitanti: Santo patrono: Giorno festivo: Marina Picena, Corva, Cretarola, Faleriense, Centro, Fonte di mare Civitanova Marche (MC), Fermo, Sant'Elpidio a Mare G921 Elpidiensi San Crispino di Soissons 25 ottobre Sito istituzionale Visita il Portale Italia 1

2 Geografia I suoi quasi 8 km di costa, fanno di Porto Sant'Elpidio il comune più esteso in lunghezza, dell'intera provincia di Ascoli Piceno. Il suo tessuto urbanistico, per lo più sviluppato in linea con il litorale, deve questo anche al fatto che la sua crescita è avvenuta principalmente lungo i due assi viari principali costieri: la Strada statale 16 e la linea ferroviaria adriatica. La forma allungata del territorio è delimitata a Nord e a Sud rispettivamente dai fiumi Chienti e Tenna. Tuttavia, lo sviluppo è avvenuto, e sta avvenendo, sui bassi declivi che salgono in collina e sulle colline stesse; le frazioni Corva e Cretarola popolano, infatti, le due alture più rilevanti del territorio cittadino. Le aree altamente industrializzate sono situate una a nord, in prossimità del fiume chienti e il confine con il territorio di Sant Elpidio a Mare e l altra è a sud, in prossimità del fiume tenna a ovest del quartiere faleriense. Nei prossimi anni verrà creata la nuova zona artigianale che sarà situata sempre a sud, ma a monte della zona industriale ed in prossimità dello svincolo autostradale della A14, ai confini con il territorio di Sant Elpidio a mare. Storia La storia conosciuta di Porto Sant'Elpidio è relativamente breve. Si ritrovano mappe antiche in cui già nel si legge di un piccolo paesino sulla costa, col nome di "Porto Santo Lupidio", con mare pescoso e poco lontano dal Castrum Casti, conosciuto ora come Fermo. Recenti ritrovamenti archeologici e più approfonditi studi, tuttora in evoluzione, farebbero però risalire la sua nascita in epoche molto più remote, addirittura nell antica civiltà di Cluana. Nell''area compresa fra la zona Pescolla, Pian di Torre (zona di Sprofondati Marina) e Corva, fra il 1917 e il 1919, è stata scoperta una ricca e notevole area archeologica costituita da una necropoli e da un villaggio su palafitte; sia la necropoli che il villaggio sono stati fatti risalire al X secolo A. C. per le popolazioni che vi hanno dimorato, definite Protovillanoviane e facenti parte di una cultura centroeuropea evolutasi nella ultima fase dell''età del Bronzo e nella primissima fase dell''età del Ferro. Furono portate alla luce 115 tombe; alcune di esse risultarono particolarmente ricche di manufatti bronzei, di ferro, di ambra e di vari altri monili, soprattutto fibule, di diverse fogge e dimensioni. Il tipo di deposizione dei cadaveri e il materiale che li accompagnava, testimoniano la primitività di queste popolazioni che arrivarono con molta probabilità dal mare e che tuttavia dopo alcuni secoli dal loro arrivo sul suolo italiano, avrebbero prodotto, in condizioni ambientali evidentemente favorevoli, la civiltà Etrusca. Non per niente, alcuni oggetti rinvenuti nelle tombe maschili e definiti rasoi, si ritrovano tali e quali anche nelle tombe più antiche scavate a Tarquinia e a Veio. Il villaggio venne scoperto proprio in corrispondenza della zona definita Fonteserpe, lungo il fosso vero e proprio, in un luogo che da sempre è ricco di fontanili e sorgenti; era costituito da tre capanne poggianti su palafitte di forma quasi ellittica e di ragguardevoli dimensioni: Con gli anni il paese è rimasto abbastanza piccolo fino al 1952, anno in cui ottenne l'indipendenza comunale da Sant'Elpidio a Mare, cambiando il proprio nome da "Porto di Sant'Elpidio a Mare" a "Porto Sant'Elpidio". La Stazione delle Ferrovie dello Stato ha favorito anch'essa un aumento fortissimo della popolazione e dell'immigrazione da sud. Un evento legato alla ferrovia è stato quello della visita alla città del principe Umberto I di Savoia. Il suo nome viene ricordato in un tratto della Statale 16 che attraversa completamente il comune. Un altro evento di importanza fu l'alluvione accaduta negli anni '50. In quei giorni le piogge torrenziali gonfiarono i letti dei fossi presenti e l'assoluta mancanza di una rete fognaria inasprì la problematica. In poco più di un giorno una grossa quantità di fango ed acqua invase le strade, impedendo l'arrivo degli scarsi soccorsi e distruggendo moltissime case povere, oltre a rendere molti raccolti inutilizzabili. La ripresa da quel disastro fu lenta, ma la vita ricominciò poco tempo dopo. 2

3 TABELLA INCREMENTO DEMOGRAFICO AGGIORNATA AL Cultura Sport Il 28 maggio 1992 la 4^ tappa del Giro d'italia 1992 si è conclusa a Porto Sant'Elpidio con la vittoria di Mario Cipollini. Lo sport del ciclismo e tutt ora attivo sul territorio e molto seguito. Associazioni A Porto Sant'Elpidio è attiva una delle più grandi realtà sociali della Regione Marche: la «Casa del Volontariato», che ospita tutte le principali associazioni di volontariato presenti nel territorio comunale. L'associazione capofila è la P.A. Croce Verde sezione «Sandro Garbini». Nell anno 2007, la struttura di protezione civile comunale, che fino a quel momento, trovava ricovero all interno della stessa struttura, per esigenze operative, si è trasferita in collina nel quartiere Cretarola dove è stato allestito il definitivo comando operativo comunale (C O C). Personalità legate a Porto Sant'Elpidio Neri Marcorè, attore, comico, presentatore tv ed imitatore. 3

4 Economia Eventi importanti sono avvenuti nella cittadina, come la costruzione del Concimificio FIM, agli inizi del 1900, che ha creato un notevole incremento della produzione e dell'economia locale, basata soprattutto su pesca ed agricoltura. Al giorno d'oggi Porto Sant'Elpidio gode di una economia prettamente calzaturiera ed in parte residua di quella agricola. In alcune zone del quartiere a sud (chiamato Faleriense) ci sono ancora alcuni pescatori, ma la pesca non è molto fiorente, confrontata ai due comuni adiacenti a nord ed a sud. Pur esistendo due zone industriali, sul territorio comunale non vi è la presenza di insediamenti economici di notevoli dimensioni, quasi tutte le strutture sono rientranti nel settore artigianale e terziario. Recentemente la città sta aumentando il suo settore turistico estivo, grazie alle spiagge ed al mare pulito, spesso premiato (Bandiera Azzurra anno ). Amministrazione comunale Sindaco: Mario Andrenacci (Democratici di Sinistra) dal 25/05/2003 e rieletto nell anno 2008 Assessori: Centralino del comune: del comune: psesindaco@elpinet.it Bibliografia 1. L. Martellini, Porto Sant'Elpidio: un tipico esempio di sviluppo edilizio, in "L'Universo", Firenze Collegamenti esterni Pagina dedicata a Porto Sant'Elpidio dalla provincia di Ascoli Piceno Rete civica del comune di Porto Sant'Elpidio Croce Verde di Porto Sant'Elpidio I comuni della Provincia di Fermo Marche Comuni della provincia di FERMO Altidona Amandola Belmonte Piceno Campofilone Falerone Fermo Francavilla d'ete Grottazzolina Lapedona Magliano di Tenna Massa Fermana Monsampietro Morico Montappone Montefalcone Appennino Montefortino Monte Giberto Montegiorgio Montegranaro Monteleone di Fermo Montelparo Monte Rinaldo Monterubbiano Monte San Pietrangeli Monte Urano Monte Vidon Combatte Monte Vidon Corrado Montottone Moresco Ortezzano Pedaso Petritoli Ponzano di Fermo Porto San Giorgio Porto Sant'Elpidio Rapagnano Sant'Elpidio a Mare Santa Vittoria in Matenano Servigliano Smerillo Torre San Patrizio 4

5 Esperto incaricato: FINOCCHI COSTANTINO Tel Cell per la parte tecnica- grafica: Arch.. CARDONI LAURETTA UTC PORTO S.ELPIDIO INTRODUZIONE Geografia Storia Cultura Economia Amministrazione Comunale Bibliografia Collegamenti esterni CAPITOLO PRIMO Il metodo Augustus CAPITOLO SECONDO Modello di intervento CAPITOLO TERZO Gli scenari di rischio rischio idraulico e esondazione fiumi ; rischio mareggiate ; rischio inquinamento chimico ; rischio incendi boschivi ; rischio sismico ; rischio incidenti sugli assi viari e emergenza neve; CAPITOLO QUARTO Schemi Diagrammi Giurisprudenza Elaborati di rischio - Tavola n.1 Strutture Sensibili - Tavola n. 2- Strutture con alta concentrazione di cittadini - Tavola n. 3- Vecchie strutture comunali e private - Tavola n. 4 Piano Spiaggia - Tavola n. 5 Vie di comunicazione secondarie e primarie - Tavola n. 6 Punti di Ammasso Temporaneo - Tavola n. 6/A Zone di Ammasso - Tavola n. 7 Rischio Idrologico ed incendi - Tavola n. 8 Piano neve Autostrada 6

6 PRESENTAZIONE SINDACO DI PORTO SANT ELPIDIO Il sindaco è autorità di protezione civile nel territorio comunale. Ciò significa che è responsabile della sicurezza dei cittadini, della tutela della loro vita e dei loro beni in caso di calamità e di questo ne risponde personalmente, sia civilmente sia penalmente, poiché a lui è demandata l autorità, la responsabilità e la direzione delle operazioni di soccorso. Un ruolo che va oltre la responsabilità "politica" in quanto amministratore e che deve essere necessariamente supportato da uno strumento tecnico che lo coadiuvi nella gestione della pianificazione, della prevenzione e, quando accade un evento, del soccorso. Il Piano Comunale di Protezione Civile risponde proprio a questa funzione. Si tratta infatti di uno strumento fondamentale per l attuazione delle strategie territoriali, che ci consente di regolamentare le attività di sviluppo sul territorio comunale e di contenere gli effetti indotti da possibili eventi naturali ed antropici. Uno strumento che permette di pianificare il da farsi nella gestione delle emergenze e di individuare con maggiore precisione il punto da cui partire per migliorare la conoscenza delle pericolosità e dei rischi territoriali. Un modo, quindi, per affinare gli scenari di rischio e, con essi, i modelli di intervento. In un emergenza di protezione civile quello che conta è che ognuno sappia ciò che deve fare, sapendo esattamente cosa fanno gli altri nello stesso momento: il coordinamento è fondamentale per risolvere le emergenze. Ecco perché è necessaria la pianificazione, l attenta e quotidiana gestione del Piano di Protezione Civile, la verifica costante, attraverso le esercitazioni, del livello di preparazione dei singoli volontari. Un lavoro che deve necessariamente essere sinergico e coordinato con le altre strutture comunali e con gli altri enti che operano sul territorio. A livello provinciale infatti il Piano individua, a scala intercomunale o provinciale, le situazioni che possono configurare un'emergenza più estesa del singolo comune e le situazioni di maggior rischio segnalando, quando occorre, la necessità di un approfondimento relativo ad alcuni aspetti riferiti alla scala comunale. 7

7 A livello comunale invece il Piano consente agli operatori delle varie componenti della Protezione Civile di avere un quadro di riferimento corrispondente alla dimensione dell'evento atteso, della popolazione coinvolta, della viabilità alternativa, delle possibili vie di fuga, delle aree di attesa, di ricovero e di ammassamento. Uno strumento indispensabile, quindi, che deve però trovare un valido supporto nell uso attento e razionale del territorio. Oltre al Piano Comunale di Protezione Civile, un utilizzo equilibrato del luogo in cui viviamo, rispettoso delle peculiarità e delle vocazioni territoriali permette infatti di ridurre al minimo i rischi in cui possono incorrere i nostri comuni. Il sindaco di Porto Sant Elpidio Prof. Mario Andrenacci 8

8 PREMESSA DEL TECNICO INCARICATO Quando mi è stato affidato l incarico tecnico di creare il Piano Comunale di Protezione Civile per il Comune di Porto Sant Elpidio, ho pensato ad uno strumento che non fosse solo una semplice raccolta di documenti, con allegato un numeroso elenco di dati, bensì un lavoro da costruire insieme alla struttura dirigenziale comunale, un lavoro progressivo che si potesse concretizzare in un vero e proprio modello operativo, da aggiornare negli anni a venire con dati raccolti al mutare di eventi e situazioni diverse. Per ottenere l attuazione del Piano Comunale di Protezione Civile è stata necessaria una prima azione conoscitiva della parte legislativa, la quale prevedeva l istituzione del Servizio Comunale di Protezione Civile con l adozione di un regolamento relativo alle attività di Protezione Civile e decreto del Sindaco per l istituzione del Centro Operativo, con le nove Funzioni di Supporto secondo il Metodo Augustus. Le varie nozioni, informative e teoriche, fornite nel primo capitolo del piano, da utilizzare per una rapida consultazione, saranno poi schematizzate nel secondo, che costituisce la parte tecnica di coordinamento. Il terzo capitolo è costituito dagli elaborati specifici per ogni singola tipologia di rischio che è stata prevista per il nostro territorio comunale. Ogni singolo elaborato contiene le informazioni tecniche per la gestione di tutte le fasi dell emergenza. Ogni elaborato sarà poi supportato da tutta una serie di dati, cartografie, foto e quant altro necessario per la gestione, che sono stati raccolti e schematizzati nel quarto e ultimo capitolo. Questa struttura del piano comunale è stato concepito per garantire una veloce consultazione e, laddove fosse necessario, approfondire la dottrina legislativa in una fase successiva della gestione dell emergenza. La seconda azione è stata rivolta all attività strettamente operativa individuando una serie di procedure di intervento da attivare in caso di eventi calamitosi sul territorio comunale, facendo tesoro di tutte le casistiche assunte nei trascorsi vendi anni di vita dell associazione, elaborate negli scenari di rischio. 9

9 Una terza azione importante è stata la corretta gestione degli avvisi, messaggi, comunicazione sempre scritti e dei conseguenti protocolli d intesa, sia per i rischi prevedibili che per quelli non prevedibili, con tutte le figure potenzialmente coinvolte in una possibile emergenza. La quarta azione è stata quella di analizzare i singoli rischi dedicando per ognuno studi di modelli di intervento. Sono stati adottati schemi dei provvedimenti da mettere in atto in qualsiasi evento calamitoso con il vantaggio di unificare le procedure per tutti i rischi al fine di ottenere una semplice ed immediata consultazione. La filosofia di questo studio è stata quella di rendere fruibile tutta l esperienza ventennale accumulata e il lavoro precedentemente svolto al fine di garantire una attenta e corretta gestione dell emergenza. Altro obiettivo progettuale è stato quello di rendere questo lavoro facilmente aggiornabile e divulgabile sia agli operatori nell emergenza che ai singoli cittadini, utilizzando consueti mezzi cartacei ma anche moderni supporti digitali. Un Piano Comunale di Protezione Civile è operativo se è attuale, occorre quindi un costante aggiornamento sia sulle variazioni territoriali che nelle necessarie informazioni che lo compongono. Si raccomanda quindi per la vitalità del piano di tenere sempre sotto costante controllo: A. L assetto del territorio e sue evoluzioni; B. L aggiornamento del monitoraggio con regolari azioni preventive C. Il progresso della ricerca scientifica per l aggiornamento dello scenario dell evento massimo atteso. È importante mantenere vivo l interesse degli uomini coinvolti nelle strutture di Protezione Civile e delle funzioni di supporto. La loro attività e l aggiornamento dei propri data base permetterà 10

10 efficienza, tempestività d intervento e capacità di improvvisazione per tutto quello non previsto e programmato. Tutto questo lavoro dovrà, comunque, avvalersi di tutte le collaborazioni e degli studi del territorio, onde poter rendere più semplici e veloci le decisioni da prendere. L ultima azione, non meno importante delle altre, è stata rivolta all informazione alla popolazione, uno degli obblighi principali del Sindaco. 11

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