INDICE. Avvertenze pag. 3. Invocazione iniziale pag. 3. Riconsegna della Tappa precedente pag. 3. Annuncio della Parola pag. 4. Testimonianza pag.

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2 INDICE Avvertenze pag. 3 Invocazione iniziale pag. 3 Riconsegna della Tappa precedente pag. 3 Annuncio della Parola pag. 4 Testimonianza pag. 8 Meditazione pag. 8 Condivisione pag. 9 Consegna pag. 9 Conclusione pag. 10 2

3 Itinerario per la formazione degli evangelizzatori DICEMBRE Prima tappa Nella sede di Zona Consegna della CROCE e del KERYGMA della MISERICORDIA. GENNAIO Seconda tappa Nella sede di Zona Consegna della PAROLA DI DIO e della rivelazione della MISERICORDIA. FEBBRAIO Terza tappa Partecipazione alla TRE SERE di Esercizi Spirituali nella Zona. Consegna del CREDO della MISERICORDIA. MARZO Quarta tappa Nella sede di Zona Consegna dell'eucaristia, sacramento della MISERICORDIA. APRILE Quinta tappa Nella sede di Zona Consegna dei COMANDAMENTI e della beatitudine della MISERICORDIA. MAGGIO Sesta tappa Nella sede di Zona Consegna del PADRE NOSTRO e della PREGHIERA per il dono della MISERICORDIA. GIUGNO Settima tappa Nella sede di Zona Preghiera di effusione dello SPIRITO SANTO. Avvertenze Quinta Tappa La BEATITUDINE della MISERICORDIA Le dieci parole e le otto beatitudini 1. Preparare una sala ben illuminata, riscaldata e accogliente. 2. Prevedere due tre ore per un incontro disteso e proficuo: la domenica pomeriggio o un giorno feriale dalle ore 19,30 22,30 (eventualmente con "ligaza"). 3. Favorire l'accoglienza tra i partecipanti. 4. Provvedere se del caso a un "servizio bambini". 1. INVOCAZIONE INIZIALE O Dio, tu sei nostro Padre E noi siamo la tua famiglia: apri le nostre menti all ascolto e alla comprensione della tua parola, e donaci un cuore docile a quanto oggi ci dirà il tuo Spirito Per Cristo nostro Signore. Amen. 2. RICONSEGNA DELLA TAPPA PRECEDENTE A seconda che nella tappa precedente si siano svolti gli esercizi spirituali o, invece, la tappa sull'eucaristia, si invitano i partecipanti a rendere lode la Signore, attraverso brevi preghiere formulate liberamente, per quanto è stato ricevuto e ha portato frutto nella propria vita. 10 3

4 3. ANNUNCIO DELLA PAROLA Si propongono due brani: il primo riguarda i comandamenti o meglio le dieci sante parole, il secondo le beatitudini di Gesù 3.1 Dopo una breve presentazione si proclama il brano di Esodo 20, Dio pronunciò tutte queste parole: 2 "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'egitto, dalla condizione servile: 3 Non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. 8 Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. 9 Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. 12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. 13 Non ucciderai. 14 Non commetterai adulterio. 15 Non ruberai. 16 Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 17 Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il 4 6. CONDIVISIONE In un clima di ascolto profondo e di intensa comunione, ognuno dei partecipanti è invitato a condividere il frutto della propria riflessione e preghiera. 7. CONSEGNA Si suggerisce di trascrivere ognuno dei dieci comandamenti e ognuna delle otto beatitudini su rotolini di carta colorata, ad esempio bianco per le beatitudini e rossa per i comandamenti, e farli prendere ai partecipanti uno per colore. Potrebbero essere i rispettivi campi di preghiera e di impegno per ognuno dei partecipanti. 8. CONCLUSIONE Si può concludere con un canto o una preghiera di ringraziamento. 9

5 9,13). I misericordiosi sono coloro che sanno perdonare, come ha fatto Gesù, come fa sempre Dio (Mt 6,1 2). Beati i puri di cuore. Sono quanti, nelle loro relazioni con Dio, con gli altri e anche con se stessi, sono retti e corretti. Non dicono in un modo e fanno in un altro: il loro linguaggio è sì sì, no no. Sono onesti con Dio e schietti e franchi con gli altri. Non vedono il male dappertutto, non sospettano sempre e di tutti. Non hanno il cuore oscurato da paure e cupidigie. Beati gli operatori di pace. Come Gesù è venuto a portare la pace, i suoi discepoli sono quelli che non si danno pace pur di favorire una convivenza armoniosa e pacifica tra fratelli, in cui la dignità di ogni persona è rispettata e l originalità di ogni gruppo sociale è tenacemente promossa. Beati i perseguitati per la giustizia. Si tratta di chi subisce insulti, discriminazioni e violenze a causa della fedeltà al vangelo e della propria identità cristiana. La persecuzione è segno che si è dalla parte di Gesù, ingiustamente perseguitato. Gioite ed esultate, ha detto il Maestro ai suoi discepoli. Lo dice anche a noi. Un possibile e purtroppo frequente peccato di noi discepoli è quello di essere tristi. E un peccato che gli altri, giustamente, non ci perdonano. 4. TESTIMONIANZA Una o due persone propongono con umiltà e gratitudine al Signore una testimonianza su come hanno scoperto o riscoperto i comandamenti di Dio e le beatitudini, in particolare la beatitudine della misericordia.. 5. MEDITAZIONE Si lascia uno spazio di almeno minuti per favorire l'interiorizzazione personale sulla traccia di queste o altre domande: Come vivo il comandamento dell'amore verso Dio e verso il prossimo Come vivo le beatitudini, in particolare quella della misericordia? suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo". BREVE COMMENTO Il primo comandamento: Non avrai altri dei di fronte a me Il primo comandamento: è un atto di accusa anche contro la moderna idolatria i cui feticci si chiamano potere, denaro, lavoro disumano, sesso, sfruttamento. Il primo comandamento è anche un atto di accusa contro l'indifferenza in cui vive la società del benessere, che non combatte né cancella Dio ma semplicemente lo dimentica e ignora. Il primo comandamento è ancora un atto d'accusa contro le immagini errate di Dio che noi ci costruiamo: dio buonista, dio giudice giustiziere, dio faraone, dio guastafeste... Il secondo comandamento: Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio Questo comandamento diventa un appello al rispetto del nome di Dio, alla lotta contro l'abuso della divinità ridotta a surrogato per risolvere le proprie difficoltà sopratutto nei giuramenti giudiziari. Il terzo comandamento: Ricordati di santificare le feste Ci ricorda che il Signore non abita solo nel cielo e sulla terra, ma anche nel tempo: per noi cristiani la domenica, il giorno della risurrezione del Signore. Per gli altri Comandamenti si facciano brevi presentazioni come per i primi tre. Il quarto comandamento (il diritto la vita sociale): Onora tuo padre e tua madre. Il quinto comandamento (il diritto alla vita): Non uccidere Il sesto comandamento (il diritto al matrimonio): Non commettere adulterio. Il settimo comandamento (il diritto alla libertà): Non rubare 8 5

6 L'ottavo comandamento (il diritto all'onore): Non fare falsa testimonianza. Il nono e il decimo comandamento (il diritto alla proprietà): Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo. I dieci comandamenti si riassumono nelle due tavole della Legge: i primi tre nel comandamento dell'amore del Signore: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta la mente". Gli altri sette si sintetizzano nella seconda tavola: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". 3.2 Quindi si proclamano le beatitudini evangeliche (Mt 5,1-12) 1 Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2 Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: 3 "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. 4 Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. 5 Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. 6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. 7 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 9 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 10 Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. 11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi. 6 BREVE COMMENTO Proviamo ora a scorrere rapidamente una ad una le otto vie della felicità percorse e aperte da Gesù per i suoi seguaci. Beati i poveri. I poveri in spirito sono gli umili di cuore: sono interiormente liberi da se stessi e dalle cose. Si sentono amati da Dio, e questo a loro basta. Si accettano come sono, e sono lieti anche della loro debolezza, che consente alla forza del Signore di manifestarsi. Sanno gioire dei beni che ricevono e più ancora di riceverli da Dio Padre. Si fidano totalmente di lui e si affidano completamente al suo amore. Seguono Cristo, il quale per salvarci, da ricco che era, si è fatto povero (2Cor 8,9), e pur essendo nella condizione di Dio, svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo (Fil 2,7). Beati quelli che sono nel pianto. Sono coloro che si addolorano per il male che è nel mondo, soffrono per i problemi del regno di Dio, per gli scandali nella Chiesa, per i propri peccati. Si caricano della croce dei tribolati e la portano dietro a Gesù. Si fanno consolare da Dio, che li consola in ogni tribolazione e li rende capaci di consolare gli altri. Beati i miti. Sono i mansueti e i non violenti. Non sono vili, ma franchi e coraggiosi; sanno affrontare con serena fortezza problemi e tensioni. Sanno anche provocare e inquietare per difendere i diritti dei poveri, ma non ricorrono alla violenza e affidano la loro difesa a Dio. Rassomigliano a Gesù, mite e umile di cuore, il quale, insultato non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta (1Pt 2,22). Beati gli affamati di giustizia. Sono quelli che ricercano nel loro comportamento la giustizia evangelica, la volontà di Dio, il benevolo disegno di salvezza con cui il Signore guida la storia. Gli affamati di giustizia imitano l amore gratuito e misericordioso di Dio Padre per tutti, soprattutto per i poveri, gli ultimi. Seguono Gesù che ha compiuto ogni giustizia. Beati i misericordiosi. La misericordia è una caratteristica inconfondibile di Gesù, che incarna la misericordia del Padre (Mt 7