Progetto di Bonifica del Cromo esavalente nei terreni. Polo Chimico di Spinetta Marengo
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1 Progetto di Bonifica del Cromo esavalente nei terreni Polo Chimico di Spinetta Marengo
2 LA BONIFICA: RIEPILOGHIAMO IL PUNTO DI PARTENZA GENNAIO Approvazione del progetto di Messa in Sicurezza Operativa e primi interventi di Bonifica Interventi principali Stato avanzamento lavori BARRIERA IDRAULICA POMPAGGI LOCALIZZATI + IMPIANTO SVE per eliminare i solventi clorurati In esercizio dal gennaio 2007, dal 2010 attiva nell attuale configurazione (oggi 55 pozzi) - pompaggi: attivi dal 2012 nella attuale configurazione - SVE: attivo da AGOSTO 2013 CAPPING Discariche C1-C2 completato a SETTEMBRE 2013 RIDUZIONE CHIMICA CrVI GENNAIO 2016 Avviate le attività di bonifica 2
3 PROGETTO DI BONIFICA CrVI: QUALE SCELTA? selezionare una tecnica compatibile con l attività del sito e che privilegi il trattamento e il riutilizzo del suolo nel sito, con conseguente riduzione dei rischi derivanti dal trasporto e messa a discarica di terreno inquinato come richiesto dalla legge. Allegato 3, richiamato dall Art. 242 della legge 152/06: «gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza devono essere condotti secondo i seguenti criteri tecnici generali: a)privilegiare le tecniche di bonifica che riducono permanentemente e significativamente la concentrazione nelle diverse matrici ambientali, gli effetti tossici e la mobilità delle sostanze inquinanti; b)privilegiare le tecniche di bonifica tendenti a trattare e riutilizzare il suolo nel sito, con conseguente riduzione dei rischi derivanti dal trasporto e messa a discarica di terreno inquinato; c)privilegiare le tecniche di bonifica/messa in sicurezza permanente che blocchino le sostanze inquinanti in composti chimici stabili (ed es. fasi cristalline stabili per metalli pesanti).» 3
4 PROGETTO CROMO VI FATTI & CIFRE Gennaio 2016 Approvazione del progetto per la Bonifica del Cromo VI nei terreni ottenuta dopo un impegnativo iter che ha previsto l esecuzione di diversi test in laboratorio e due test pilota in campo COSTO DEL PROGETTO DURATA STIMATA 7 anni GRUPPO DI LAVORO Solvay Università del Piemonte Orientale Ramboll/Environ CNR 4
5 PROGETTO BONIFICA CROMO VI le aree coinvolte dal trattamento sono quelle a maggior concentrazione di Cr VI circa m2 5
6 (ISCR) TECNICA DI RIDUZIONE DEL CrVI La tecnica consiste nell iniezione di una soluzione di ditionito di sodio direttamente nel terreno che comporta la riduzione del Cr VI solubile e tossico a Cr III insolubile e non pericolosa. Le iniezioni sono effettuate tramite una lancia che viene fatta penetrare nel terreno asciutto fino a raggiungere la frangia capillare (7-8m) «Direct Push» La soluzione viene preparata mediante una macchina di dosaggio e miscelazione 6 ed è costituita da polvere di ditionito di sodio in acqua
7 Area 1 ATTIVITA DI BONIFICA IN CORSO fase 1: 250 m2 (pilota) FASE 2 fase 2: 500 m2 (progetto operativo) Maglia di iniezione lato circa 2m FASE 1 Profondità raggiunta 7m (spessore terreno asciutto ) 7
8 COLLAUDO FASE 1 Sono stati prelevati campioni di terreno nei medesimi intervalli di profondità dei sondaggi pre-iniezione ABBATTIMENTO MEDIO DEL CrVI PARI A CIRCA L 80% CHE COMPORTA IL RISPETTO DELLE CSR «soglie limite di rischio» confermato nei collaudi a medio termine CERTIFICAZIONE DI AVVENUTA BONIFICA COLLAUDO A 3 ANNI
9 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO FASE 1 Campionamenti della falda, prima, durante e dopo le attività di iniezione della soluzione riducente Eseguite oltre 300 analisi chimiche Campionamenti del soil gas (nei pori del terreno) Attivazione del pompaggio di 3 pozzi a valle idrogeologica dell area di intervento come contenimento precauzionale 9
10 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO FASE 1 Punti per il monitoraggio delle acque sotterranee n. 3 pozzi Sottofase 2 n. 7 punti di monitoraggio dell acqua Sottofase 1 Direzione di flusso delle acque sotterranee
11 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO FASE 1 - RISULTATI Nessuna alterazione sugli altri contaminanti storicamente presenti in falda (cloroformio, tetracloruro di carbonio, ecc.) Effetto positivo in falda a lungo termine: i terreni asciutti non apportano più CrVI alla falda sottostante Effetto positivo in falda di breve termine : riduzione del CrVI già presente in falda a CrIII fino ad esaurimento della soluzione Alterazione localizzata e temporanea di alcuni parametri, principalmente il Ferro, il Manganese e i Solfati 11
12 CONCLUSIONI L applicazione di questa tecnica permette di eliminare definitivamente la causa della contaminazione del CrVI La scelta di una tecnica innovativa ha comportato un lungo e impegnativo iter di messa a punto La tecnologia scelta risponde ai criteri indicati dalla normativa più avanzata che chiede di selezionare tecniche che privilegiano il trattamento e il riutilizzo del suolo nel sito Il piano di monitoraggio e collaudo concordato con gli Enti permette di garantire l efficacia dell intervento 12
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