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1 WOMBACK DOCUMENTO DI RIFERIMENTO IL RITORNO DELLE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO ES/04/C/F/RF IT

2 Questo progetto è stato finanziato grazie al contributo della Commissione Europea. La presente pubblicazione riflette esclusivamente il pensiero dell autore pertanto la Commissione non può essere ritenuta responsabile di qualsiasi eventuale utilizzo relativo alle informazioni in essa contenute.

3 INDICE 1. INTRODUZIONE GENERALE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO E FORMAZIONE CONTINUA INTRODUZIONE ASPETTI DEMOGRAFICI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Istruzione Formazione OCCUPAZIONE Caratteristiche generali Disoccupazione Lavori, situazione professionale e condizioni di lavoro LAVORO DOMESTICO, FAMIGLIA E UTILIZZO DEL TEMPO Lavoro domestico Utilizzo del tempo Gestione dei figli e degli adulti a carico CONCILIAZIONE DI LAVORO E FAMIGLIA La doppia giornata lavorativa delle donne: effetti sulla condizione socio-lavorativa Abbandono del mercato del lavoro per motivi personali o per assolvere le responsabilità familiari CONCLUSIONI VALUTAZIONE DEI SISTEMI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA BULGARIA Complessità Adattamento agli obiettivi proposti Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi FINLANDIA Complessità Adattamento agli obiettivi proposti Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi GERMANIA Complessità Adattamento agli obiettivi proposti

4 Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi ITALIA Formazione continua e politiche di parità dei sessi PORTOGALLO Complessità Adattamento agli obiettivi proposti Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi ROMANIA Complessità Adattamento agli obiettivi proposti Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi SPAGNA Complessità Adattamento agli obiettivi proposti Efficienza e efficacia del Sistema Formazione continua e politiche di parità dei sessi PROPOSTE AI SISTEMI PROFESSIONALI CONTINUI INTRODUZIONE METODOLOGIA PER LO SVILUPPO DI PROPOSTE PROPOSTE Occupazione Orientamento Formazione Formazione e orientamento durante il congedo per maternità Conciliazione di lavoro e famiglia CONCLUSIONI RELATIVE ALLE PROPOSTE BIBLIOGRAFIA ALLEGATO: BEST PRACTICE Le buone pratiche relative all orientamento...errore. Il segnalibro non è definito. Le buone pratiche relative all occupazione Le buone pratiche relative all equilibrio lavoro-vita familiare

5 1. INTRODUZIONE GENERALE Nel mercato del lavoro le donne vivono una evidente condizione di svantaggio rispetto agli uomini. Questa situazione si aggrava quando le donne sono costrette ad abbandonare il lavoro per motivi familiari: occuparsi dei figli, degli anziani, di adulti a carico, ecc. Il tradizionale ruolo sociale acquisito dalle donne in quanto soggetti responsabili degli impegni familiari è un ostacolo alla scelta di continuare a lavorare o al reinserimento nel mercato del lavoro. Queste donne costituiscono una categoria sociale verso la quale veicolare azioni specifiche per minimizzare gi impatti negativi sulla vita lavorativa conseguenti alla nascita dei figli o alla gestione di familiari malati. È stata sviluppata una proposta allo scopo di fornire una risposta tecnica, attuabile e innovativa per conciliare la vita lavorativa e familiare in tutti gli stati dell Unione Europea. Questa questione solleva un importante dibattito in Europa dove le donne, negli ultimi decenni, sono entrate in maniera significativa nel mercato del lavoro senza comunque abbandonare le responsabilità della sfera domestica e della gestione dei figli. Si tratta quindi di un aspetto specifico delle strategie e degli obiettivi relativi alle politiche delle pari opportunità. La formazione professionale sembra essere uno strumento strategico basilare per definire possibili obiettivi all interno delle suddette politiche. È quindi necessario che enti e organizzazioni internazionali legati al mondo della formazione professionale e dell occupazione prendano in considerazione l adattamento di nuove proposte metodologiche che risultino efficaci a colmare il divario sociale generato dall abbandono e ritorno delle donne nel mercato del lavoro. Oggi, i sistemi di formazione professionale nazionali stanno compiendo uno sforzo enorme per adeguarsi alle specifiche caratteristiche di ogni gruppo target, nonché alle relative condizioni e necessità peculiari e particolari di ciascuno di essi. Sulla base di tali considerazioni, il progetto Womback presenta alcune proposte metodologiche per adeguare le strategie di formazione professionale a lungo termine secondo i diversi elementi alle caratteristiche e alle diverse necessità nei confronti di donne che si trovano a dover affrontare l abbandono e il rientro nel mercato del lavoro. A tale progetto hanno partecipato organizzazioni legate alla formazione professionale e alle pari opportunità fra uomini e donne in rappresentanza di sette paesi membri dell Unione Europea. È garantita la presenza attiva di enti o istituti con competenza scientifica riconosciuta relativamente all argomento in questione. 5

6 La relazione evidenzia i risultati finali del progetto Womback, evidenziando quelli più significativi e innovativi per il problema che ruota attorno alla collettività delle donne a cui è indirizzato. Fornisce una visione generale delle donne nel mondo del lavoro e della formazione professionale a lungo termine nonché di tutti i fattori che determinano la loro condizione relativa all occupazione e all apprendimento a lungo termine. È inclusa la valutazione della formazione professionale a lungo termine: grado di complessità e adattamento alla collettività e rapporto con le relative politiche. Tutta la ricerca effettuata all interno di questo progetto ha posto le basi per lo sviluppo di proposte relative all adattamento ai sistemi di formazione professionale con responsabilità familiari volte alla promozione e al reinserimento nel mercato del lavoro (sono incluse anche nel presente documento di riferimento). Queste proposte sono il risultato di ricerche qualitative realizzate in ogni paese partner, si trovano all interno delle buone pratiche definite dai paesi partecipanti e incluse nell allegato. La presente relazione vuole essere un documento di riferimento accessibile a tutte le organizzazioni responsabili e protagoniste della formazione professionale interessate alle questioni relative a: - Enti pubblici competenti nella regolazione della formazione professionale a lungo termine. - Enti pubblici competenti nella promozione della parità dei sessi e in maniera specifica delle pari opportunità nel mercato del lavoro. - Enti che articolano la propria attività attorno alla promozione della parità dei sessi. - Partner sociali. - Entità dedicate allo sviluppo e all offerta di azioni di formazione professionale. - Entità dedicate all orientamento professionale. La diffusione del presente documento, nato dalla ricerca e dalle attività di confronto svolte all interno di questo progetto, ha lo scopo di: - Migliorare le capacità e le competenze delle donne nella formazione professionale a ogni livello, facilitandone l inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro. - Migliorare e rendere più flessibile l accesso ai gruppi target per proseguire la formazione professionale e l acquisizione a lungo termine di specializzazioni e competenze aumentandone e sviluppandone l adattabilità sociale e lavorativa. - Promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale all interno del processo di innovazione, migliorando la competitività e 6

7 l imprenditorialità anche in prospettiva di nuove opportunità di lavoro per donne con responsabilità familiari DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO E FORMAZIONE CONTINUA 2.1. INTRODUZIONE Uno degli aspetti più caratteristici dello sviluppo economico degli ultimi decenni è l ingresso delle donne nel mercato del lavoro. Tuttavia, nonostante l arco di tempo trascorso, l osservazione di Edwin Cannon all inizio della sua opera del 1928 Inequality between the sexes ovvero :...è un vantaggio economico essere nato maschio invece che femmina, è ancora vera. Le ragioni a sostegno di tale affermazione sono facilmente comprensibili se si pensa che, per esempio, gli stipendi degli uomini sono ancora molto spesso superiori a quelli delle donne anche nel caso di posizioni professionali assolutamente identiche; le donne inoltre ricoprono spesso incarichi di minor responsabilità e che generano un guadagno inferiore rispetto a quelli degli uomini, ecc... Questi vantaggi diventano ancor più visibili se si osserva che è più probabile vedere donne in situazioni di povertà rispetto agli uomini, soprattutto donne che devono supportare la famiglia facendo affidamento unicamente su sé stesse. La probabilità che una donna debba abbandonare il mercato del lavoro o che non sia in grado di inserirsi a causa di seri motivi familiari è decisamente superiore rispetto a un uomo. L obiettivo di questo studio è quello di conoscere l attuale situazione delle donne soprattutto in relazione ai contesti lavorativi e formativi e anche capire le principali variabili che definiscono le donne che decidono di abbandonare totalmente o parzialmente il mercato del lavoro per dedicarsi ai lavori domestici e/o alla gestione della famiglia (crescere i figli e/o familiari a carico). Una volta definito il presente modello, studieremo gli ostacoli esistenti per il gruppo di donne appena descritto. I sistemi e gli strumenti dei sistemi di istruzione continua nazionale ci consentiranno di cercare metodi di adattamento alle necessità reali e specifiche di queste donne attraverso le buone pratiche. 7

8 2.2. ASPETTI DEMOGRAFICI I cambiamenti demografici in corso nell UE e in molti altri paesi portano a nuove trasformazioni e in alcuni casi sono causa di problemi. Molti di questi cambiamenti hanno a che vedere con gli aspetti indicati qui di seguito. Indicatori di popolazioni selezionate Donne/ 100 Uomini, Crescita pop. Pop. Urbana Donne per ogni 2003 annua (%) (%), 100 uomini migranti Bulgaria , Finlandia , Germania , Italia , Portogallo , Romania , Spagna , fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. L invecchiamento della popolazione. L aspettativa di vita continua a crescere in tutti i paesi dell UE. L aspettativa di vita media è di 80,5 anni per le donne e 74,3 anni per gli uomini. In Romania l aspettativa di vita media relativa al periodo era decisamente inferiore rispetto alla media dell UE: 74,9 anni per le donne e 67,6 per gli uomini. Il calo della popolazione attiva. Negli ultimi anni la percentuale della popolazione attiva è diminuita considerevolmente a causa, fra gli altri motivi, dell invecchiamento. Tuttavia, è necessario aggiungere che il fenomeno dell immigrazione sta avendo un ruolo importante nella crescita della popolazione in molti paesi dell Unione come, per esempio, la Spagna e il Portogallo. Nel 2003, l immigrazione ha contribuito a una crescita totale della popolazione dei 15 paesi dell UE superiore all 80%. Le recenti affluenze negli stati membri sono principalmente dovute a riunificazioni familiari e alla richiesta di asilo. La maggior parte degli stati membri ha un tasso di nascita molto basso. Nel 2001, il tasso di nascita nell UE era di 1,74 bambini per donna. Una delle cause di questo fenomeno è il ritardo della nascita del secondo figlio che in molti casi può essere il motivo di un matrimonio e un inserimento nel mondo del mercato in età più avanzata. Quest ultimo aspetto rende difficile la conciliazione fra vita familiare e professionale. 8

9 Indicatori relativi a nuclei familiari e procreazione Dimensione % nuclei Uso del Tasso totale di fertilità Nascite su media dei familiari contraccettivo (nascite per donna) 1000 nuclei gestiti da in donne donne di familiari donne sposate (%) età compresa fra 15-19, 1991/ / / Bulgaria 3,0 a 18 a 86 1,5 1,1 41 Finlandia 2,5 a a 1,8 1,7 8 Germania 2,3 a b 27 a b 75 1,3 1,4 11 Italia 2,9 60 1,3 1,2 6 Portogallo 3, ,5 1,5 17 Romania 3, ,5 1,3 37 Spagna 81 1,3 1,2 6 fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Note: a I dati si riferiscono al periodo fra il 1985 e il b I dati indicati sono relativi alla Repubblica Federale di Germania. I nuclei familiari con un unico figlio sono sempre più numerosi e sono principalmente gestiti da donne. Questa crescita è dovuta alla crescente partecipazione delle donne quali principali sostenitori dei nuclei familiari tradizionali. Tutto ciò comporta difficoltà economiche per le famiglie e spesso può essere causa della fine del matrimonio. PHOGUE Household Panel dell Unione Europea conferma che il reddito medio annuo dei nuclei familiari supportati da donne è decisamente inferiore al reddito medio dei nuclei familiari in cui è l uomo a provvedere al mantenimento della famiglia. Questi fattori sono causa del cambiamento demografico, da un lato, e il riflesso di altre trasformazioni sociali come quelle culturali (per esempio, il massiccio inserimento delle donne nel mercato del lavoro può provocare cambiamenti demografici nel tasso delle nascite, l età matrimoniale, ecc...) ma può anche contribuire alla trasformazione delle caratteristiche del nucleo familiare e dei valori della famiglia. Questi aspetti dovrebbero quindi essere presi in considerazione quando si studia la situazione delle donne, la cui condizione, per tradizione, è sempre stata legata all ambiente familiare. 9

10 2.3. ISTRUZIONE E FORMAZIONE Istruzione La discriminazione degli itinerari di formazione di uomini e donne segna in maniera significativa la mappa occupazionale indicando una situazione non favorevole per le donne e allo stesso tempo negativa per il funzionamento efficiente del mercato del lavoro nell insieme. Istruzione di base e alfabetismo Tasso di iscrizione lordo al 2 livello (per 100), 2000/2001 Percentuale femminile di iscrizione al secondo livello (%) 1992/1997 Percentuale di analfabeti, 1985/2002 a Età Età 25 + W M W M W M Bulgaria Finlandia Germania Italia <1 <1 Portogallo Romania Spagna fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite Note: a I dati si riferiscono all ultimo anno disponibile dopo il Per conoscere l anno esatto di riferimento, consultare il sito Internet degli indicatori sociali della Divisione Statistica delle Nazioni Unite (hppt://unstats.un.org/unds/demographic/social/illiteracy.htm) Per quanto riguarda l istruzione, le differenze fra uomini e donne continuano a restringersi. Il numero di donne che studiano è ora superiore a quello degli uomini. I fallimenti scolastici nella scuola dell obbligo, da un lato, continuano a essere significativi, come in Spagna dove si ritirano molti più ragazzi che ragazze. Il numero di studenti che decide di ritirarsi varia da paese a paese, ma, ad eccezione di Austria e Germania, sono sempre più maschi che femmine. Il livello di conseguimento del titolo finale nella scuola dell obbligo per le ragazze ha in qualche modo influenzato la discriminazione degli itinerari formativi sopracitati a causa della forte relazione fra l interesse per le materie scelte e i risultati del tirocinio. Le ragazze sono migliori dei ragazzi nella lettura, mentre i ragazzi ottengono risultati migliori in matematica. Un altro esempio, la percentuale di ragazze che optano per materie artistiche, umanitarie e scienze sociali nell istruzione secondaria è molto superiore rispetto ai ragazzi. 10

11 Per confermare l inesattezza degli studi sulla questione lavoro femminile, in Italia, il 40% delle donne intervistate ha risposto di svolgere un attività professionale totalmente legata all istruzione ricevuta, 13% parzialmente e 47% che non ha nulla a che vedere. Istruzione superiore e personale insegnante Studenti di 3 livello Percentuale di % di insegnanti donne, su 1000 persone, donne con 1992/ /1997 iscrizione al 3 livello (%) D U 1992/ livello 3 livello Bulgaria 37,2 24, Finlandia 43 40, % 48% Germany 22,9 29, Italy Portugal 33,4 27, Romania 18,9 17, Spain 41,6 38, fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Nell istruzione superiore, la percentuale di donne laureate è aumentata del 58% nell anno 2003 grazie all alta percentuale nei nuovi stati membri. Tuttavia, ci sono ancora decisamente meno donne che studiano e raggiungono la laurea in scienze e tecnologia. Attualmente, il 41% delle lauree dottorali sono conseguite da donne. In Germania, per esempio, aumenta anche il numero di donne che consegue una laurea universitaria o dottorale. È bene considerare che esiste un programma specifico che promuove la presenza delle donne nelle università in qualità di ricercatrici e docenti. Sempre in Germania, la percentuale di ritiri dall università è pari a circa il 27% per entrambi i sessi, ma con una tendenza crescente per i maschi e una decrescente per le femmine. Il numero di donne diplomate in Portogallo è aumentato negli ultimi anni. Per esempio, nel 1999, 6,1% di donne e 4,9% di uomini ha raggiunto un livello di istruzione superiore. Nel 2001, il 56% di studenti con un istruzione superiore erano donne. Allo stesso tempo, la percentuale di donne senza una qualifica superiore è più alta rispetto agli uomini. Percentuali femminili in alcuni studi universitari Salute e benessere 77% Fisica, chimica, agricoltura 43% Matematica, informatica 27% Arte, filosofia, istruzione 70% Materie sociali, diritto, economia 57% Ingegneria, architettura, 19% fonte: Eurostat 11

12 Esiste anche una forma di discriminazione negli studi professionali regolamentati dovuta alla scelta di rami di formazione a seconda del sesso. Le donne hanno un ruolo importante nei servizi (es. parrucchiere, estetiste, moda e decorazione di interni), nella sanità, nei settori amministrativi e commerciali, nei servizi sociali e culturali e nel lavoro comunitario. Questo genere di discriminazione negli studi professionali affonda le sue radici nella situazione del mercato del lavoro. In Spagna, la maggior parte dei contratti offerti alle donne sono per "imprese di pulizie" (10% del totale), "impiegato amministrativo generale", "infermiere generale" e "assistente di ambulatorio". Tale discriminazione potrebbe trovare una spiegazione nella professionalizzazione, o nascita nel mercato del lavoro di professioni legate per tradizione a compiti di donne operanti in casa, in settori come la sanità e l assistenza all infanzia. In Portogallo, i servizi sociali e gli incarichi amministrativi sono esercitati per lo più da donne, mentre gli ingegneri son principalmente uomini. Questa situazione inizia già nelle università Formazione I dati più recenti nel contesto europeo indicano che la partecipazione alla formazione continua a diminuire. Secondo i dati del Continuing Vocational Training Survey PVTS2 (Indagine sulla Formazione Professionale Continua), il livello di partecipazione dei lavoratori a questo tipo di formazione varia molto da paese a paese, con le percentuali più basse registrate in Spagna (25%) e Portogallo (17%). Sebbene nella maggior parte dei paesi dell UE, non ci sia una differenza significativa fra il livello di partecipazione di uomini e donne, in Spagna, Irlanda, Lussemburgo e Finlandia è leggermente superiore per le donne. In Germania invece, la partecipazione delle donne ad azioni di formazione professionale continua è inferiore così come la formazione professionale iniziale. Le donne, tuttavia sono più coinvolte in azioni di formazione per adulti. La partecipazione delle donne alla formazione continua è un chiaro indice del grado di partecipazione nel mercato del lavoro. Nella maggior parte dei paesi europei, in proporzione più donne che uomini partecipano ad azioni di formazione in piccole (autonome) aziende, e esiste anche un evidente differenza nel numero relativo di uomini e donne che partecipano alla formazione continua in vari settori. La stessa situazione si riscontra in Spagna. 12

13 Caratteristiche dei partecipanti alla FORMAZIONE CONTINUA in Spagna. EPA Active Population Survey (indagine della popolazione attiva) Profilo socio-professionale dei partecipanti - Concentrazione su gruppi di giovane età, ad eccezione del gruppo di età compresa fra i anni; ovvero, la maggior parte dei partecipanti è compresa in una fascia di età fra i 26 e i 35 anni di età. 44,8% del totale di donne formate è compreso in quella fascia di età, mentre il 30,8% della popolazione lavorativa appartiene a quel gruppo. - La percentuale di partecipazione è inferiore nella parte della popolazione lavorativa di età superiore ai 46 anni. Contenuti delle azioni di formazione - Principalmente nei settori e nelle aree di produzione in cui sono stati tradizionalmente attivi: sanità, istruzione, servizi di orientamento, ecc Settori inclusi - Le strutture degli SMES, così come i servizi e i settori commerciali sono quelli in cui le donne che frequentano la formazione continua partecipano maggiormente. - Il livello di partecipazione delle donne nei settori quali istruzione, commercio, altri servizi e turismo è superiore al loro livello medio di partecipazione. - I settori in cui c è una minor partecipazione femminile sono: l industria mineraria, costruzione, produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua. Categorie professionali - C è una minor partecipazione femminile nelle categorie di dirigenti, manager intermedi e tecnici. Nelle prime due categorie, il numero di uomini è il doppio di quello delle donne - La presenza femminile nei gruppi di lavoratori con istruzione e in quelli con un basso livello di istruzione diminuisce Caratteristiche dei partecipanti alla FORMAZIONE CONTINUA in Bulgaria Profilo socio-professionale dei partecipanti - 33% di uomini e 20% di donne con un impiego partecipa alla formazione continua Contenuti delle azioni di formazione - Principalmente nei settori e nelle aree di produzione in cui sono stati attivi per tradizione: intermediazione finanziaria, immobiliare e altre attività al servizio della comunità. Settori inclusi - Le strutture degli SMES, così come i servizi e i settori commerciali sono quelli in cui le donne che frequentano la formazione continua partecipano maggiormente. - I settori in cui c è una minor partecipazione femminile sono: l industria mineraria, costruzione, produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua. 13

14 Categorie professionali - C è una minor partecipazione femminile nelle categorie di dirigenti, manager intermedi e tecnici. Nelle prime due categorie, il numero di uomini è il doppio di quello delle donne - La presenza femminile nei gruppi di lavoratori con istruzione e in quelli con un basso livello di istruzione diminuisce Caratteristiche dei partecipanti alla FORMAZIONE CONTINUA in Portogallo Istituto Nazionale di Statistica e del Lavoro e Istituto di Formazione Professionale Profilo socio-professionale dei partecipanti - Concentrazione su gruppi di giovane età, ovvero, la maggior parte dei partecipanti sono per lo più giovani di età inferiore ai 25 anni, principalmente uomini, con valori compresi fra il 44% e il 53% del totale dei partecipanti. Sul totale di donne formate quella fascia di età è alternate da individui fra i 26 e i 44 anni di età. Contenuti delle azioni di formazione - Principalmente nei settori e nelle aree di produzione in cui sono stati attivi per tradizione: comportamento e pedagogia, amministrazione e economia, ecc... Settori inclusi - L amministrazione e la direzione sono settori in cui le donne che frequentano la formazione continua partecipano maggiormente. - Riguardo al livello di istruzione fino al 3 livello nell UE, possiamo dire che i settori più richiesti sono i servizi personali, il turismo e l amministrazione - Le aree professionali in cui si riscontra una presenza femminile inferiore sono: l industria mineraria, costruzione e energie. Categorie professionali - - C è una minor partecipazione femminile nelle categorie di dirigenti, manager intermedi e tecnici. - - La presenza femminile nei gruppi di lavoratori con istruzione e in quelli con un basso livello di istruzione diminuisce. Caratteristiche dei partecipanti alla FORMAZIONE CONTINUA in Italia Profilo socio-professionale dei partecipanti - Le donne sono un terzo dei lavoratori formati, con piccole variazioni dovute all origine geografica o alla dimensione della società. L importanza delle variazioni dipende dal settore. - Sesso e età sono fattori discriminanti quando si accede alla formazione. Settori inclusi - Il settore commerciale è quello in cui un numero minore di donne sono formate. Categorie professionali - Le donne hanno bisogno di più investimenti nella formazione rispetto agli uomini per raggiungere lo stesso livello occupazionale; inoltre le donne sono sempre più presenti in azioni di FPC relative alla dirigenza 14

15 La seconda indagine europea sulla formazione continua nelle aziende, effettuata fra il 2000 e il 2001 negli stati membri dell UE, fornisce i dati sul livello di impegno di ogni paese nel migliorare le capacità dei sui lavoratori. Sulla base del numero di ore dedicate alla formazione professionale continua per 1000 ore lavorative in tutte le aziende degli 11 paesi partecipanti, si può concludere che lo sforzo maggiore è stato compiuto nei paesi del nord Europa. Ore di formazione continua per 1000 ore lavorative, dimensione dell impresa lavoratori lavoratori lavoratori Bulgaria Danimarca Germania Spagna Austria Portogallo Finlandia fonte: dati del Statistiche evidenziate. Popolazione e condizioni sociali. Eurostat Dalla tabella precedente è possibile dedurre che le grandi società (con 250 o più dipendenti), sono quelle che compiono lo sforzo maggiore, mentre le più piccole si impegnano meno. Questo divario è particolarmente evidente in Lussemburgo, Spagna e Portogallo. In Romania, la FPC è una priorità. Nel 2002 è stata creata una struttura legale nella quale il Ministro del Lavoro in collaborazione con il Ministro dell Istruzione definisce le strategie di sviluppo delle risorse umane, compresa la FPC. L aumento della presenza femminile nell istruzione e nella formazione professionale iniziale ha comportato l aumento dell importanza delle donne nelle azioni di FPC. In sintesi, la presenza delle donne sta aumentando in tutti i sistemi, meccanismi e percorsi, sia nell Istruzione che nella Formazione. 15

16 2.4. OCCUPAZIONE Caratteristiche generali Fra il 2002 e il 2003, il divario occupazionale fra i due sessi nell UE-25 è diminuito da 0,5% a 15,8%,. Il tasso occupazionale femminile era 55,1%. È aumentato in tutti i gruppi di età ad eccezione della fascia compresa fra i 15 e i 24 anni. L aumento è stato particolarmente significativo per donne di età maggiore (1,5% nel 2003, raggiungendo un tasso occupazionale del 30,7%). Il divario fra i due sessi, tuttavia, continua ad aumentare nel gruppo di età maggiore (19,6%). In Germania si riscontra una situazione del tutto particolare, con un forte aumento annuo del tasso occupazionale arrivato, nel 2004, a 65,3% (79,9% per gli uomini). Nella fascia anni, nell anno 2000 questa percentuale per le donne è arrivata a 85%. Un altro elemento da tenere in considerazione è che in Germania il congedo per maternità dura tre anni. Dopo questo periodo, la metà delle donne non riprende a lavorare (sia perché decide di abbandonare il mercato del lavoro o perché sceglie di avere un altro figlio). In generale, il tasso medio occupazionale di lavoro part-time per le donne era 30,4%, mentre per gli uomini era solo 6,6%. Le differenze in questo senso sono aumentate dal Dato che la struttura sociale nell assistenza all infanzia nella Germania orientale è molto più sviluppata rispetto alla parte occidentale, la percentuale di donne con un lavoro a tempo pieno nella Germania orientale è più alta. Tuttavia, in tutta la nazione, nel 2004, 85% dei lavoratori parttime erano donne e la percentuale è in aumento. Il lavoro part-time è uno dei fattori causa della differenza di stipendio fra uomini e donne. Nell anno 2000, nell UE, lo stipendio medio delle donne era inferiore del 16% rispetto a quello degli uomini. I nuovi stati membri registrano una percentuale decisamente inferiore di lavoro part-time in parte dovuto alla rigidità dei rispettivi mercati del lavoro e dei livelli di stipendio. Come nell istruzione, dove esistono differenze di sesso ad ogni livello, ci sono anche differenze di tasso occupazionale fra uomini e donne, soprattutto a scapito delle donne con un basso livello di istruzione. 16

17 Tassi occupazionali con istruzione primaria 31,5% superiore rispetto a uomini senza alcuna istruzione 1 2% superiore rispetto a donne senza alcuna istruzione Tassi occupazionali con istruzione secondaria Simile in entrambi i sessi Simile in entrambi i sessi Tassi occupazionali comparativi di istruzione professionale con istruzione secondaria Confronto sfavorevole Confronto sfavorevole Un esempio: in Romania, nel 2002, per tutta la popolazione lavorativa, abbiamo riscontrato i seguenti dati: - 5,5% delle lavoratrici non aveva ricevuto alcuna istruzione/istruzione primaria; 4,2% degli uomini era nella stessa situazione. - Il livello era simile nella scuola superiore (10,1% per gli uomini; 10,5% per le donne) - 7% delle lavoratrici aveva ricevuto un certo tipo di formazione professionale; 17,2% degli uomini era allo stesso livello. Una delle conclusioni che è possibile trarre da questi dati è che un aumento del livello di istruzione e specializzazione favorisce chiaramente l occupazione delle donne. In Italia, dove l occupazione femminile è decisamente superiore rispetto alla media europea, il livello di efficacia delle azioni di FPC, misurato nei tassi di inserimento nel mondo del lavoro, è chiaramente superiore per le donne rispetto agli uomini, soprattutto quando si parla di donne giovani Disoccupazione Secondo i dati Eurostat, nel 2002 la percentuale di disoccupazione femminile nell UE era di 8,3% mentre il tasso di disoccupazione maschile era di 6,9%. Nel 2004 questi dati sono aumentati leggermente rispettivamente a 10% e 8,3%. In Romania invece la tendenza è diversa: a livello nazionale, la disoccupazione femminile diminuisce, anche se esistono alcune aree specifiche (vecchie città industriali) dove la tendenza è di un aumento della disoccupazione. Per quanto riguarda i dati statistici relativi al tasso di disoccupazione in Germania, va tenuto a mente che la legge nei confronti della disoccupazione è cambiata, e, quindi, nel nuovo background statistico, 12,8% e 14,8% di 17

18 uomini e donne, rispettivamente, sono disoccupati. La situazione peggiora per le donne con figli e le donne con un basso livello di istruzione. Sebbene la disoccupazione femminile sia molto superiore rispetto a quella maschile a tutti i livelli di istruzione, la percentuale di disoccupazione femminile tende a diminuire con l aumento del livello di istruzione. Un livello di formazione superiore, soprattutto a livello universitario, è efficace nella riduzione della disoccupazione femminile ad eccezione delle donne che hanno ricevuto un istruzione generale o professionale di medio livello. A quei livelli, le differenze fra i sessi sono notevoli. La disoccupazione è spesso valutata in termini di tempo trascorso senza un occupazione. Gli indicatori più comuni sono: disoccupazione a "lungo termine" (1 anno o più) e disoccupazione a "termine molto lungo" (2 anni o più). Esistono alcuni fattori base, come la formazione, che incidono sulla durata e la percentuale di disoccupazione femminile. Nel caso della Spagna, il passaggio dalla scuola al mercato del lavoro è un elemento estremamente importante che aiuta a meglio capire la disoccupazione femminile in quanto: Il tasso di disoccupazione è superiore per le donne che hanno ricevuto un istruzione superiore rispetto a quelle che non l hanno ricevuta. I tassi di disoccupazione generalmente sono molto alti a tutti i livelli di istruzione, sia per gli uomini che per le donne. Soltanto nel caso di persone con un istruzione primaria, il tasso di disoccupazione femminile è inferiore a quello maschile. La percentuale di persone che non è in grado di trovare lavoro diminuisce notevolmente con l aumento del livello di istruzione, sebbene la differenza fra uomini e donne aumenti. Il tasso di disoccupazione femminile è: - 1,4 volte superiore a quello maschile fra persone con un livello di istruzione inferiore - 2,2 volte superiore a quello maschile fra persone che hanno terminato il livello di istruzione secondaria - 4,2 volte superiore rispetto a quello maschile fra persone con un livello di istruzione superiore. Sebbene la percentuale delle donne che porta a compimento gli studi universitari sia superiore alla rispettiva percentuale maschile, le donne tendono a laurearsi in discipline che offrono un numero inferiore di opportunità professionali (materie umanitarie, scienze sociali, ecc ). Alcuni dati importanti dal Portogallo: il tasso di analfabetismo femminile è quasi il doppio rispetto a quello maschile e influisce sulla qualità, in termini di livello e qualificazione, del lavoro delle donne. 18

19 Alla luce di questi risultati, è difficile sostenere che la causa principale della disoccupazione femminile sia il livello di istruzione medio inferiore delle donne, anche se potrebbe essere il caso in donne di maggiore età. È possibile trarre una conclusione simile analizzando la distribuzione dei disoccupati attraverso i livelli di studio. Nel 2003, poco più della metà delle donne disoccupate aveva raggiunto un livello di istruzione secondaria e un quarto di esse aveva frequentato studi superiori. Undici anni prima, sebbene la percentuale fosse simile per le donne con un istruzione secondaria (circa il 57%), era chiaramente inferiore per coloro che avevano ottenuto un educazione superiore (11%). Bisogna notare inoltre che, secondo i dati attuali, non c è quasi alcuna relazione diretta fra disoccupazione a lungo termine e livello di studio fra le donne. Le donne disoccupate per periodi più lunghi sono quelle senza alcun titolo di studio, contrariamente a quanto si riscontra nel caso degli uomini. Sebbene la percentuale di disoccupati a lungo termine sia superiore fra le donne disoccupate con un istruzione primaria rispetto a quelle disoccupate a breve termine, la stessa cosa vale per le donne disoccupate che hanno portato a termine studi superiori. Sembra quindi che, sebbene la percentuale di donne con un livello di studio superiore sia aumentato in generale, la percentuale delle donne con un livello di studio superiore è aumentato anche fra le donne disoccupate. Non è evidente quindi che il problema sia il livello di formazione, sebbene probabilmente possa avere a che fare con il tipo di formazione. Le donne pertanto restano senza lavoro più frequentemente degli uomini e impiegano più tempo a trovare lavoro. Resta da appurare se i lavori che riescono a trovare corrispondono in linea di massima al livello di formazione acquisito e se esistono differenze fra uomini e donne anche sotto questo aspetto. Nella maggior parte dei paesi europei, le donne hanno una più alta possibilità rispetto agli uomini di svolgere lavori che non corrispondono al loro livello di istruzione. Dato l alto livello di istruzione delle giovani donne, c è comunque una scarsa presenza femminile a livello direzionale nelle società e nella pubblica amministrazione (metà donne rispetto agli uomini). Tuttavia, ci sono il doppio delle donne con diploma superiori impegnate in lavori di tipo amministrativo rispetto agli uomini. La stessa cosa vale per la categoria degli "addetti ai servizi". 19

20 Donne lavoratrici nei settori amministrativo e manageriale % donne lavoratrici nei sett. amministrativo e manageriale, 1985/1997 Bulgaria 31 Finlandia 25 Germania 19 Italia 54 Portogallo 50 Romania 45 Spagna 12 Fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Infine, l evoluzione della disoccupazione femminile può variare molto da un paese all altro. Nel caso della Spagna la tendenza nell ultimo decennio è stata positiva, sebbene si sia verificato anche un significativo cambiamento qualitativo. La maggior parte delle donne non sono più di mezza età, con un livello di istruzione basso e economicamente dipendenti dal marito o compagno. Inoltre, la carriera delle donne in ambito manageriale sta avanzando lentamente. È il caso, per esempio, della Romania. In Germania sono state attuate azioni per promuovere la presenza delle donne nella formazione relativa a questioni manageriali, comprese azioni di supporto alla famiglia come l assistenza all infanzia durante il periodo di formazione. È sicuramente una risposta parziale che arriva dalla formazione alla questione relativa alla scarsa presenza di donne in posizioni dirigenziali Lavori, situazione professionale e condizioni di lavoro Indicatori dell attività economica Tasso di attività economica (%) negli adulti (15+) /2002 % donne nella forza lavoro adulta femminile D U D U 1995/2002 Bulgaria 60 a 68 a Finlandia k 67 k 48 k Germania 44 l 72 l Italia 36 d 64 d Portogallo Romania Spagna 33 e 68 e 42 e 67 e 40 e Fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Note: a Da stime relative alla popolazione economicamente attiva redatte da ILO nel l I dati relativi al 1990 non includono l ex Repubblica Democratica Tedesca. d Soggetti dai 14 anni in su e Soggetti dai 16 anni in su Nonostante le donne siano svantaggiate nel mercato del lavoro rispetto agli uomini, negli ultimi decenni è stato riscontrato un aumento della loro 20

21 presenza. L indicatore base di tale presenza, il tasso di attività femminile, è aumentato del 7% fra il 1993 e il L obiettivo definito per il 2010 dalla Strategia Europea per l Occupazione (European Employment Strategy -EEE) è di portare il tasso di occupazione generale vicino al 70% per la popolazione fra i 15 e i 64 anni di età, e al 60% per le donne, riducendo il tasso di disoccupazione a livelli vicini alla disoccupazione frizionale 1. Una caratteristica importante della politica di occupazione è la necessità di aumentare il livello medio di formazione delle donne di mezza età. In Spagna, esistono una serie di misure e azioni specifiche, nell ambito del PNAE (Plan de Acción para el Empleo del Reino Nacional de España Piano di Azione Occupazionale per il Regno Nazionale di Spagna) relative all anno 2003, rivolte a gruppi di donne con ulteriori difficoltà ad inserirsi e restare nel mercato del lavoro. Lo stesso avviene in Portogallo, dove il Piano Nazionale per l Occupazione ha lo scopo di aumentare il tasso di occupazione femminile, rispondendo agli obiettivi della Conferenza di Lisbona. Profili professionali Uno studio dei profili professionali attraverso l evoluzione del lavoro femminile ha rivelato il manifestarsi di un enorme cambiamento relativamente alla partecipazione delle donne di mezza età nel mercato del lavoro fra gli anni 80 e 90. Riguardo alla protezione sociale delle donne, mentre la maggior parte delle donne attive ara solita abbandonare il lavoro tra i 25 e i 34 anni, ora le donne tendono a rimanere nel mercato del lavoro durante tutta l età lavorativa, indipendentemente dal fatto che siano sposate o conviventi e abbiano dei figli. Indicatori relativi a matrimonio e stato civile % mai sposati, Età media al % 60 + vedovi, matrimonio, 1991/ /1997 W M W M W M Bulgaria 16 a 3 a 25 (2004) 28 (2004) 43a 17a Finlandia 1 < Germania 2 < Italia 27 lb 30 Portogallo C 28 C Romania 7 < Spagna Fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Note: a I dati si riferiscono al periodo b Età media al primo matrimonio. C I dati fanno riferimento all anno Disoccupazione frizionale : disoccupazione temporanea causata dai continui cambiamenti nell economia. La disoccupazione frizionale è diversa rispetto alla disoccupazione ciclica, ovvero il risultato di uno scarso livello di domanda aggregata di lavoro e stipendi bassi. 21

22 I tassi di attività nelle donne sposate, sebbene inferiori a qualsiasi età rispetto alle donne single, sono aumentati drasticamente nell ultimo decennio nel caso di donne di età inferiore ai 60 anni. Questo aumento spiega quasi da solo l aumento della percentuale generale di occupazione femminile. Alcuni fattori che possono spiegare tale cambiamento in Spagna sono l aumento dell età pensionistica come possibile conseguenza dell aumento dell età media al matrimonio e dell età media a cui si decide di avere un figlio. Come risultato di tali cambiamenti, il gruppo di età compreso fra i anni ha cessato d essere quello con il tasso di nascite più alto. Il tasso medio delle nascite è aumentato per i gruppi di età superiore, soprattutto per quelli di età compresa fra i anni. Anche in Germania, l età media delle donne alla prima gravidanza è aumentato a circa 30 anni nel Come in Portogallo, le donne si sposano prima rispetto alla media europea, ma ritardano sempre la nascita del primo figlio entrando nella fascia dei anni. La situazione è decisamente diversa in Romania, dove la maggior parte delle donne fa figli fra i anni, seguite da donne di età compresa fra i anni. Allo stesso tempo possiamo osservare una tendenza all aumento dell età a cui le donne si sposano. Negli ultimi 12 anni, è stata registrata una diminuzione del 50% della percentuale delle donne che si sposa in età inferiore ai 20 anni e un raddoppiamento della percentuale delle donne che si sposa oltre i 30 anni. Tutte queste variazioni sono dovute al cambiamento di posizione della donna all interno della società rumena e al ruolo sempre più importante che essa assume. Ultimamente le donne contano sempre di più sull istruzione e l affermazione professionale, mettendo spesso la famiglia al secondo posto. È anche possibile osservare che, iniziando con donne nate fra il 1975 e il 1979, l ingresso nel mercato del lavoro avviene molto più tardi di quanto non accadeva in passato. Questo ritardo è strettamente legato a un miglior livello di studi, il che restringe il divario fra i tassi occupazionali maschili e femminili. Il livello medio di studi varia chiaramente da generazione a generazione. Nei paesi dell UE, c è un rapporto diretto fra la formazione delle donne e la loro partecipazione nel mercato del lavoro. Più è alto il livello di studi, più è alto il tasso di occupazione. Vale la pena osservare che il divario fra i tassi di occupazione femminile e maschile diminuisce con l aumentare del livello di istruzione. Tale divario è inferiore per le persone con una laurea universitaria. 22

23 Mentre le differenze nei tassi di occupazione dovuti al cambiamento dei livelli di istruzione sono, nel caso degli uomini, legati all età, nel caso delle donne queste differenze restano significative in tutti i gruppi di età. Meno formazione significa minor partecipazione nel mercato del lavoro anche per le donne più giovani. Infine, si osserva la riduzione progressiva dei tassi di disoccupazione nonostante ci siano sempre più differenze fra i sessi con l aumentare del livello di istruzione. Quest ultimo fatto consente di concludere che il livello di formazione è necessario ma non condizione sufficiente per portare il tasso di occupazione femminile allo stesso livello di quello maschile. Caratteristiche del lavoro Le professioni svolte dalle donne sono concentrate in determinati settori, più precisamente nei servizi. Questo settore, in cui è impiegato il maggior numero di persone, ha generato più lavori per le donne che per gli uomini. La partecipazione femminile nel settore primario è bassa, è comunque bene notare che il lavoro delle donne nelle regioni rurali è molto importante sia in Spagna che in Portogallo e in tutta l UE nonostante tenda a non comparire nelle statistiche del lavoro. Nell ultimo decennio in Spagna c è stata una forte tendenza verso lavori meglio retribuiti per le donne. Il cambiamento è stato riscontrato in tutta l UE, sia per gli uomini che per le donne, sebbene sia più evidente per le donne. Secondo i dati dell Eurostat, tra il 1992 e il 2002 l importanza del lavoro retribuito nell occupazione femminile è cresciuta dell 11%, mentre per gli uomini l aumento è pari solo al 5%. La distribuzione percentuale della forza lavoro per condizione nell occupazione % Distribuzione della forza lavoro, per sesso, 1995/2002 Retribuzione e Lavoratori Lavoratori lavoratori stipendiati indipendenti contribuiscono famiglia D U D U D U Finlandia c 16 c 0 1 Germania Italia Portogallo Romania g Spagna Fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. Note: c Solo datori di lavoro g Lavoratori indipendenti include membri di cooperative di produttori. che alla Fra i "lavoratori indipendenti" c è un forte aumento del numero di donne nella categoria "datori di lavoro". Continua la tendenza verso sempre più donne imprenditrici, evidenziando il mutevole ruolo sociale delle donne. 23

24 L aspetto più significativo dei "lavoratori indipendenti" è la decrescente importanza della categoria "aiuto familiare". Questa categoria è connessa a vari rami dell attività economica, soprattutto il ramo agrario il quale in paesi come la Spagna ha ancora un importanza relativa nell ambito dell occupazione che è superiore alla media dell UE. I dati Eurostat evidenziano che fra il 1991 e il 2001 la percentuale di "aiuto familiare" rispetto all occupazione femminile totale in Spagna è diminuita di 12 punti. Nel 2001, la stessa percentuale per la Spagna era inferiore rispetto alla media dell UE. La stessa cosa in Spagna è accaduta ai corrispettivi valori per gli uomini. La riduzione della categoria "aiuto familiare" nel ramo agrario ha a che fare con la relativa progressiva diminuzione dell affitto nelle aziende agricole familiari. Questa riduzione ha apparentemente causato la diversificazione degli utili delle risorse lavorative ad opera delle unità economiche, trasformando alcuni soggetti in lavoratori stipendiati. In questo modo, è possibile che le donne che erano solite figurare come "aiuto familiare" siano state trasformate in "lavoratrici stipendiate" in attività che non hanno nulla a che vedere con il settore agricolo, o potrebbero essere diventate lavoratrici stipendiate nello stesso settore. La riduzione della relativa importanza del settore agrario, così come l alta età media delle persone impiegate in quel settore, deve aver contribuito al verificarsi di quel cambiamento. La distribuzione della popolazione lavoratrice (femminile) per condizione professionale - Romania È possibile studiare un caso tramite l analisi dei seguenti dati relativi alla Romania Condizione Occupazione di cui, per gruppo di età (anni), in professionale totale (mille%: persone) e oltre Totale ,4 28,6 35,8 18,2 7,0 Dipendente ,0 34,6 43,8 10,5 0,1 Datore di lavoro 36 4,2 31,4 47,4 15,4 1,6 Lavoratore indipendente 646 3,7 16,4 26,1 30,4 23,4 Collaboratore familiare non ,4 20,8 21,1 30,3 14,4 retribuito Cooperativa agricola 11 18,3 25,3 30,1 20,0 6,3 Le donne sono scarsamente presenti a livello manageriale (un quarto dei manager totali) e la loro carriera avanza più lentamente. Solo 0,6% della forza lavorativa femminile sono datori di lavoro e circa 16% sono lavoratori indipendenti. Dalle statistiche risulta che le donne hanno più successo fra i anni. 24

25 Per quanto riguarda i "lavoratori salariati", è ben noto che in paesi come la Spagna e il Portogallo i contratti a tempo determinato sono frequenti e più facilmente offerti alle donne mentre i contratti part-time non sono molto diffusi. Dal punto di vista della domanda, è possibile che in Spagna il lavoro a tempo determinato sia preferibile rispetto al lavoro part-time per una questione di adattamento dei requisiti occupazionali alle necessità della produzione. Dal punto di vista della fornitura, tuttavia, una ragione immediata a giustificazione della propensione al lavoro a tempo determinato potrebbe essere lo stipendio inferiore nel caso del lavoro part-time, sebbene potrebbero esserci altre spiegazioni come, per esempio, sempre nel caso del lavoro part-time, la difficoltà a sviluppare una carriera professionale. Impiego part-time Percentuale di occupazione adulta ovvero Percentuale di donne part-time, nell impiego part-time 1990/ /2001 (%) D U D U 1990/ /2001 Finlandia Germania Italia Portogallo Spagna Fonte: Divisione Statistica del Segretariato delle Nazioni Unite. In Romania, nel 2002, sulla popolazione totale con un lavoro a tempo pieno, 54,7% erano uomini e 45,3% erano donne. Su tutta la popolazione impiegata con un lavoro part-time, 51,8% erano donne e su tutta la popolazione con un attività secondaria, 36,3% erano donne. Motivi della scelta del lavoro part time (Unione Europea) Entrambi i Donne Uomini sessi Non riescono trovare un 14,1 12,8 19,0 lavoro a tempo pieno Non vogliono avere un 31,9 32,2 31,0 lavoro a tempo pieno Motivi legati all istruzione 10,9 7,6 23,6 o alla formazione Malattia handicap 3,1 2,4 5,9 Devono occuparsi di 25,8 31,5 4,2 familiari a carico Altri motivi 11,7 11,7 11,8 Nessun motivo 2,5 2,0 4,5 TUTTI I MOTIVI 100% 100% 100% fonte: Eurostat, indagine sulla forza lavoro

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