Oscope 1.0. Programma di emulazione di un oscilloscopio analogico. Manuale dell utente. Paolo Godino - Luglio 1996

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1 Oscope 1.0 Programma di emulazione di un oscilloscopio analogico Paolo Godino - Luglio 1996 Manuale dell utente

2 1. 2 Informazioni di base Le informazioni di base consentono di ottenere la corretta visualizzazione di uno o due segnali sull oscilloscopio virtuale. Dopo aver letto questo capitolo l utente sarà in grado di selezionare la forma d onda in ingresso e di impostarne le caratteristiche (frequenza, ampiezza, ecc.), di impostare la base tempi e di utilizzare i comandi del trigger. 1.1 Schema a blocchi Nella figura 2.1 viene riportato uno schema a blocchi che mostra il percorso dei segnali nell oscilloscopio virtuale. E bene chiarire che lo schema a blocchi non si pone lo scopo di fornire informazioni sul modo in cui è realizzato il programma: in generale quindi lo schema non ha alcun legame con il codice sorgente in linguaggio C++ che realizza il programma Oscope. Lo schema a blocchi fornisce invece informazioni sul comportamento dell oscilloscopio: in sintesi illustra cosa fa il programma e non come lo fa. Si ritiene utile riportare tale schema perché consente di capire in modo semplice ed immediato il percorso che i segnali seguono nell oscilloscopio virtuale. In particolare si consiglia di considerare con attenzione: 1. il punto in cui si trova il selettore AC-DC dei canali d ingresso; 2. il punto in cui entra il livello del canale verticale; 3. il punto in cui viene prelevato il segnale da inviare ai blocchi di trigger; 4. il punto in cui si trova il selettore AC-DC del trigger. Si tenga presente che un oscilloscopio reale potrebbe essere costruito con una logica diversa da quella ipotizzata nella realizzazione dell oscilloscopio virtuale: il livello del canale verticale potrebbe precedere il selettore di scala nella catena di amplificatori di ingresso; il punto in cui viene prelevato il segnale da inviare ai circuiti di trigger potrebbe essere posto dopo il selettore AC-DC del canale verticale.

3 Figura 1.1

4 1.2 Il pannello dello strumento Il pannello contiene i vari comandi dello strumento, può essere suddiviso nelle seguenti cinque aree: Impostazione ingressi; Base tempi; Impostazione del modo verticale; Impostazione trigger; Barra degli strumenti. Queste cinque aree sono visibili nella figura 2.2 che riproduce il pannello frontale dell oscilloscopio virtuale. La barra degli strumenti è costituita dall area immediatamente al di sotto della barra del titolo. La barra del titolo è l area di colore blu nella figura 2.2.

5 Figura Pannello dell oscilloscopio virtuale Impostazione degli ingressi I comandi relativi alle impostazioni dei due ingressi condividono la stessa area del video per ragioni di spazio. Il controllo a scheda dispone di una scheda per ogni ingresso e permette di scegliere l ingresso attivo. Nella figura 2.3 l ingresso attivo è quello corrispondente al canale 1. Nella figura 2.4 è stato posizionato il puntatore sulla linguetta relativa al canale 2: se si fa clic esso diventa il canale attivo. Figura E attivo il canale 1 Figura Sta per essere reso attivo il canale 2 I controlli presenti all interno di ciascuna scheda permettono di intervenire sulle impostazioni del canale verticale. Partendo dalla manopola posta a sinistra le funzioni svolte sono le seguenti: posizione verticale della traccia; accoppiamento del segnale; fattore di scala verticale. I BNC gestiscono la visualizzazione delle finestre di dialogo che consentono l impostazione delle caratteristiche dei segnali di ingresso. La finestra di dialogo viene visualizzata se si fa clic sul BNC.

6 Non ci si deve aspettare un comportamento realistico dei BNC: il fatto che non sia inserito il connettore non significa che in ingresso non sia presente alcun segnale. Infatti l oscilloscopio ha sempre un segnale connesso all ingresso. Il BNC rappresenta semplicemente il pulsante che consente la definizione delle caratteristiche del segnale di ingresso Base tempi Nel rettangolo che individua i comandi della base tempi (si veda la figura 2.2) sono contenute due manopole: periodo di scansione dello schermo dell oscilloscopio; posizione orizzontale della traccia (comune ai due ingressi). Nel modo X-Y questi controlli sono disabilitati Modo verticale I comandi legati all impostazione del modo verticale (si veda la figura 2.2) sono i seguenti (da sinistra a destra): selezione del canale che deve essere visualizzato; selezione della polarità del Ch. 2; selezione del modo alternate o del modo chopper; selezione del modo di visualizzazione normale (dente di sega sull asse X e Ch.1/Ch.2 sull asse Y) o modo X-Y. Si osserva che non sempre tutti questi controlli risultano abilitati. Si considerano i vari casi: Quando viene visualizzato un solo segnale (Ch. 1, Ch. 2 o Ch. 1+2) non ha senso distinguere tra alternate e chopper. Quando vengono visualizzati due segnali tutte le scelte sono possibili. In modo X-Y non ha senso distinguere tra alternate e chopper. Non è inoltre possibile visualizzare due segnali. Quando si posiziona il commutatore su X-Y mentre il selettore di canale è posizionato su Ch. 1&2 (due canali visualizzati), il selettore di canale viene portato automaticamente su Ch. 2. Quando si ritorna al modo normale esso viene riportato nella posizione precedente (a meno che in modo X-Y il selettore di canale non venga spostato).

7 1.2.4 Trigger I comandi legati all impostazione del trigger (si veda la figura 2.2) sono i seguenti (da sinistra a destra): scelta del canale di riferimento; scelta tra funzionamento automatico (il segnale viene visualizzato anche se non è agganciato dal trigger) e funzionamento normale (non viene visualizzato nulla se il segnale non è agganciato dal trigger); modalità di accoppiamento del trigger; livello di trigger; slope del trigger (attivo in corrispondenza dell attraversamento del livello in salita o in discesa del livello); visualizzazione della finestra di dialogo che consente di impostare le caratteristiche del segnale da utilizzare come sorgente esterna di trigger. Si tenga presente che l effetto del selettore DC-AC relativo al trigger è completamente indipendente dall effetto dell analogo selettore relativo al canale verticale (si veda la figura 2.1). Nel modo X-Y questi controlli sono disabilitati Barra degli strumenti Sulla barra degli strumenti sono presenti una serie di pulsanti che permettono di agire su funzioni dell oscilloscopio virtuale non riscontrabili in un oscilloscopio reale: per questo motivo questi pulsanti sono stati separati dai comandi del pannello dello strumento. Le funzioni dei pulsanti sono le seguenti: Visualizza la finestra di dialogo con informazioni sul programma. Legato all utilizzo del programma in combinazione con un altro programma che ne assume il controllo (tramite comunicazione DDE). E presente solo nella versione client di rete del programma. Permette di realizzare la connessione con un server. E presente solo nella versione client di rete del programma. Permette di chiedere attenzione al server. E presente solo nella versione server di rete del programma. Visualizza l elenco degli utenti connessi. Visualizza la finestra di configurazione.

8 Il funzionamento del programma in rete verrà descritto nel capitolo Utilizzo in rete. 1.3 La finestra del generatore di segnali Le finestre di dialogo che consentono di impostare le caratteristiche di ciascun segnale di ingresso (per brevità finestra del generatore di segnali) riproducono, in modo semplificato, il pannello di un generatore di segnali con display numerico. Nel sottoparagrafo si è visto che la finestra di dialogo del generatore di segnali viene aperta facendo clic sul BNC dell ingresso su cui si vuole agire. In generale con un clic sul BNC è possibile porre in primo piano la finestra di dialogo se questa è posizionata sotto alla finestra principale del programma. Per ottenere un aspetto grafico simile a quello di un vero generatore di segnali la finestra di dialogo del generatore di segnali non segue gli standard di Windows. In particolare la finestra non dispone di una barra del titolo: quando la finestra è attiva (cioè riceve i tasti battuti sulla tastiera) il bordo assume il colore usato da Windows per la barra del titolo della finestra attiva. Quando si desidera attivare la finestra di dialogo è possibile fare clic sulla finestra (in qualsiasi punto) oppure fare clic sul BNC relativo. Per spostare la finestra è sufficiente posizionare il puntatore in qualsiasi punto della finestra (che non sia un pulsante o il display) premere e mantenere premuto il pulsante sinistro del mouse e quindi spostare il puntatore (la finestra viene ridisegnata continuamente). Per chiudere la finestra di dialogo basta battere il tasto ESC mentre la finestra è attiva. L aspetto della finestra di dialogo del generatore di segnali è visibile nella figura 2.5. In alto a sinistra si trova la stringa che indica a quale ingresso si riferisce la finestra di dialogo (nel caso di figura è l ingresso del canale 1 dell oscilloscopio). Figura Finestra di dialogo del generatore di segnali

9 La funzione dei vari elementi presenti nella finestra di dialogo del generatore di segnali è la seguente: Il display numerico visualizza il valore della grandezza che caratterizza il segnale correntemente selezionato. Il puntino che compare ha il significato di punto decimale. A fianco del numero viene visualizzata l unità di misura (o un suo multiplo o sottomultiplo). Facendo clic con il pulsante sinistro sul display viene visualizzata una piccola finestra che consente l immissione di un nuovo valore. Modifica rapida del valore visualizzato. Se si fa clic sul pulsante con la freccia rivolta verso destra il valore visualizzato aumenta di una decade (se il nuovo valore non supera il massimo consentito). Se si fa clic sul pulsante con la freccia rivolta verso sinistra il valore visualizzato diminuisce di una decade (se il nuovo valore non è inferiore al minimo consentito). Selezione del segnale fornito dal generatore virtuale: onda sinusoidale, onda triangolare e onda quadra. Selezione della grandezza visualizzata sul display: frequenza, ampiezza, offset, ritardo rispetto al segnale di riferimento (si veda il capitolo Informazioni avanzate ) o duty cycle (solo onda quadra). Questo pulsante è presente solo nelle finestre di dialogo relative all ingresso 2 ed all ingresso usato come segnale di trigger esterno. Il suo utilizzo viene descritto in modo dettagliato nel capitolo Informazioni avanzate. Modifica del valore visualizzato sul display Facendo clic sul display viene visualizzata una piccola finestra (visibile nella figura 2.6) che consente l immissione di un nuovo valore. In questa finestra vengono accettati solo i numeri ed i caratteri e, E, - e + oltre ai normali caratteri che consentono la correzione di un valore immesso erroneamente. Il valore è inteso nell unità di misura della grandezza (Hz per la frequenza, V per l ampiezza e per l offset, s per il ritardo e numero puro per il duty cycle); è possibile utilizzare la notazione esponenziale. Per annullare l operazione si deve battere ESC o fare clic in qualche punto della finestra di dialogo. Per confermare l operazione di deve battere ENTER. Figura Finestra di immissione

10 La finestra che consente l immissione di un nuovo valore viene visualizzata anche quando si batte un tasto valido mentre la finestra di dialogo del generatore di segnali è attiva. 1.4 Esempio In questo paragrafo viene presentato un esempio di utilizzo dell oscilloscopio virtuale per visualizzare un semplice segnale: l utente può così familiarizzare con le funzioni di base presentate in questo capitolo. Se il programma Oscope non è in esecuzione attivarlo facendo doppio clic sull icona relativa nel Program Manager (o utilizzando il menu Start se si usa Windows 95). Segnale di ingresso Fare clic sul BNC relativo al canale 1. Selezionare l onda sinusoidale facendo clic sul pulsante relativo. Assicurarsi che sia selezionata la frequenza. Immettere 1000 seguito da ENTER. Si osservi che la casella di immissione viene automaticamente visualizzata. Il display visualizza KHz selezionando la scala che consente la maggior precisione (maggior numero di cifre decimali possibili). Assicurarsi che sia selezionata l ampiezza. Immettere 3 seguito da ENTER. Assicurarsi che sia selezionato l offset. Immettere 2 seguito da ENTER. Pannello dell oscilloscopio Portare in primo piano la finestra principale del programma per esempio facendo clic in un area qualsiasi della finestra principale.

11 necessario. Fare in modo che la scheda delle impostazioni degli ingressi attiva sia quella relativa al canale 1; fare clic sulla linguetta Ch. 1 se Fare doppio clic sulla manopola che regola la posizione verticale della traccia in modo da posizionarla sullo 0. Posizionare il selettore che definisce l accoppiamento del segnale su AC (in modo da eliminare l offset dell ingresso). Posizionare la manopola che definisce il fattore di scala verticale su 1 V/div. Posizionare la manopola che imposta il periodo della base tempi su 0.1 ms/div. Posizionare la manopola che definisce la posizione orizzontale della traccia sullo 0 (per esempio con un doppio clic sulla manopola). Posizionare il selettore del canale visualizzato su Ch. 1 in modo da visualizzare solo il canale 1. Selezionare il modo di visualizzazione normale. Il segnale utilizzato per il trigger è quello presente sul canale 1.

12 Il trigger in AC consente di eliminare l offset del segnale di ingresso. Posizionare la manopola che definisce il livello di trigger in posizione centrale (per esempio mediante un doppio clic sulla manopola). Impostare un trigger slope positivo. In questo modo l oscilloscopio visualizza un periodo del segnale sinusoidale centrato in senso verticale.

13 2. Informazioni avanzate Le funzioni avanzate riguardano l utilizzo di un segnale di trigger esterno, l utilizzo del modo XY per valutare la differenza di fase tra gli ingressi e la scelta tra alternate e chopper per ottenere una visualizzazione ottimale. L utilizzo di queste funzioni consente di mettere in evidenza la differenza tra il comportamento dell oscilloscopio emulato ed il comportamento di un oscilloscopio reale. 2.1 Segnali sincronizzati Le finestre di dialogo relative al generatore dell ingresso 2 e dell ingresso di trigger esterno dispongono di un pulsante a due stati denominato Sync. Se il pulsante Sync della finestra di dialogo Input 2 è nello stato di riposo il segnale presente all ingresso 2 non è sincronizzato con quello presente all ingresso 1. In questo modo l oscilloscopio virtuale emula il comportamento di un oscilloscopio reale quando ai suoi ingressi sono inseriti due segnali forniti da due generatori che non hanno un segnale di riferimento in comune. Anche se i display dei due generatori indicano la stessa frequenza (o frequenze una multipla dell altra) in realtà le frequenza dei segnali non saranno identiche (o esattamente multiple) e quindi sull oscilloscopio solo il segnale su cui è posto il trigger risulterà stabile. Se il pulsante Sync della finestra di dialogo Input 2 è premuto il segnale presente all ingresso 2 è sincronizzato con quello presente all ingresso 1. In questo modo l oscilloscopio virtuale emula il comportamento di un oscilloscopio reale quando ai suoi ingressi sono inseriti due segnali forniti da due generatori che hanno un segnale di riferimento comune (o due segnali prelevati da due punti di uno stesso circuito elettronico). Se i display dei due generatori indicano la stessa frequenza (o frequenze una multipla dell altra) le frequenze dei segnali saranno identiche (o esattamente multiple) e quindi i due segnali risulteranno stabili. Tutto ciò che è stato detto per l ingresso 2 vale anche per il segnale di trigger esterno. Si osserva che il pulsante Sync non ha alcun effetto quando le frequenze dei due segnali sincronizzati non sono uguali o esattamente multiple l una dell altra.

14 Si tenga presente che la velocità di scorrimento dei segnali non agganciati del trigger non è necessariamente quella che si avrebbe su un oscilloscopio reale. Se un segnale è stabile sarebbe però stabile anche su un oscilloscopio reale. La velocità di scorrimento e l intensità luminosa del segnale nell oscilloscopio virtuale ed in un oscilloscopio reale possono invece differire. 2.2 Segnale di trigger esterno Il segnale da utilizzare come riferimento per il trigger può essere quello presente sul canale 1, quello presente sul canale 2 oppure può essere un segnale esterno. Il BNC EXT inserito nel gruppo di controlli Trigger Setup permette di visualizzare la finestra di dialogo che definisce le caratteristiche di questo segnale esterno. L utilizzo di un segnale di trigger esterno non presenta particolari difficoltà. E però opportuno fare alcune considerazioni sull utilizzo dei pulsanti Sync nel caso di segnale di trigger esterno. Il segnale di riferimento per il sincronismo è sempre quello presente all ingresso 1. Evidentemente se si vuole che il segnale di trigger esterno sia sincronizzato con il segnale presente all ingresso 2 è necessario che i due pulsanti Sync, sia quello della finestra di dialogo Input 2 che quello della finestra di dialogo Extern Trigger Signal, siano premuti. Se i segnali presenti agli ingressi 1 e 2 sono sincronizzati ma il segnale di trigger esterno non è sincronizzato con il segnale presente all ingresso 1, i due segnali non risulteranno stabili ma si muoveranno insieme. Se nessun segnale risulta sincronizzato i due segnali visualizzati non risulteranno stabili e non si muoveranno insieme (velocità ed eventualmente direzione saranno diverse). Si consiglia di utilizzare queste funzioni sperimentando le diverse combinazioni possibili. 2.3 Ritardo tra i segnali di ingresso Può essere utile, soprattutto nel modo XY, avere la possibilità di introdurre una differenza di fase tra i segnali di ingresso. Ogni generatore di segnale virtuale consente di inserire un ritardo (pulsante Delay delle finestre di dialogo) rispetto all attraversamento dello zero di un ipotetico segnale di riferimento. Si supponga che i segnali presenti agli ingressi 1 e 2 abbiano la stessa frequenza (per esempio 1 KHz). Se il trigger è posto sul canale 1 e il segnale presente all ingresso 1 ha ritardo 0 mentre il segnale presente all ingresso 2 ha ritardo pari a 1 4 Frequenza (nell esempio ms) i segnali saranno visualizzati come nella figura 3.1 (ovviamente

15 nella figura si è fatta l ipotesi che il livello di trigger sia 0 e che il trigger slope sia positivo). segnale 1 segnale 2 Figura Differenza di fase pari a 90 In questo caso si può pensare che il riferimento per il calcolo del ritardo del segnale 2 sia dato dal segnale 1. Si osserva che se il ritardo del segnale 1 fosse pari a 1 8 Frequenza ed il ritardo del 1 segnale 2 fosse si otterrebbe ugualmente il grafico riportato nella figura 8 Frequenza 3.1. Il grafico riportato nella figura 3.2 illustra la situazione con questi valori. ipotetico segnale di riferimento segnale 1 segnale 2 Figura Altro modo per ottenere una differenza di fase pari a 90 Si osserva che lo sfasamento complessivo è pari a 90 e si ottiene sempre il grafico della figura 3.1 perché la visualizzazione inizia a partire dalla linea tratteggiata visibile nella figura 3.2.

16 Nel caso in cui l obiettivo sia quello di introdurre semplicemente un certo sfasamento tra i segnali si consiglia di porre a 0 il ritardo del segnale su cui c è il trigger e intervenire semplicemente sul ritardo dell altro segnale (o degli altri segnali se il trigger è sull ingresso esterno). Nella figura 3.3 viene presentato il caso in cui i segnali non hanno la stessa frequenza. Questo esempio consente di capire il motivo per cui si fa riferimento a ritardi e non a differenze di fase: la differenza di fase esprime un concetto chiaro e non ambiguo solo se i segnali hanno la stessa frequenza. segnale 1 segnale 2 Figura Il segnale 2 è in anticipo di ¼ del suo periodo Se segnale 1 ha una frequenza di 1 KHz e segnale 2 ha una frequenza di 2 KHz il parametro Delay del segnale 2 deve essere pari a 125 µ s (se Delay del canale 1 è 0). 2.4 Utilizzo del modo XY Il modo XY consente di valutare la differenza di fase tra i segnali di ingresso mediante l utilizzo delle figure di Lissajous. Per utilizzare questa possibilità è necessaria una buona conoscenza degli argomenti descritti nel paragrafo precedente in modo da utilizzare con sicurezza la possibilità di definire un ritardo tra i segnali di ingresso. Nel modo XY il canale 1 è posto sull asse X mentre sull asse Y può essere posto a scelta il canale 1, il canale 2 o la somma dei due canali. La configurazione più utile è quella in cui il canale 2 è posto sull asse Y. Se i segnali presenti sui due ingressi sono sinusoidali ed hanno la stessa frequenza le figure visualizzate in corrispondenza delle diverse differenze di fase sono visibili nella figura 3.4.

17 Figura Figure di Lissajous per segnali sinusoidali Quando i due segnali visualizzati sull asse X e sull asse Y non sono sincronizzati o hanno frequenze non esattamente multiple una dell altra, l immagine visualizzata dall oscilloscopio virtuale si discosta notevolmente da quella che verrebbe visualizzata da un oscilloscopio reale. In ogni caso normalmente le misure di differenza di fase o gli esperimenti con le figure di Lissajous vengono fatti con l immagine ferma: in queste condizioni, se il rapporto tra le frequenze dei due segnali non è troppo elevato, l oscilloscopio virtuale si comporta praticamente come un oscilloscopio reale. 2.5 Scelta tra modo alternate e modo chopper L oscilloscopio virtuale può visualizzare due segnali: la visualizzazione può avvenire in modo alternate o in modo chopper. Il comportamento emulato in modo alternate è visibile nella figura 3.5: viene visualizzata completamente una traccia prima di passare all altra. Il modo alternate risulta particolarmente adatto alla visualizzazione di segnali ad alta frequenza che quindi comportano l utilizzo di basi tempi piccole (alta velocità di scansione). Se la frequenza del segnale è piccola la traccia non viene visualizzata per intero sul display: infatti mentre il pennello elettronico sta disegnando l ultima parte della traccia, la prima parte scompare. Questo fenomeno si verifica quando il tempo impiegato dal pennello elettronico per percorrere lo schermo (valore impostato come base tempi moltiplicato per il numero di divisioni orizzontali) è superiore al tempo di persistenza dei fosfori dello schermo. In un oscilloscopio reale il passaggio tra la visualizzazione della traccia completa alla visualizzazione della traccia sfumata avviene in modo graduale. Prima di arrivare alla condizione di traccia sfumata si ha una diminuzione della luminosità della traccia. Nell oscilloscopio virtuale il passaggio tra le due situazioni avviene in modo brusco.

18 Figura Due canali in modo alternate Nel modo chopper un oscilloscopio reale passa rapidamente da una traccia all altra (la frequenza di commutazione è normalmente dell ordine del centinaio di KHz). Il modo chopper è quindi adatto alla visualizzazione di segnali a bassa frequenza. Se si utilizza il modo chopper con segnali di frequenza elevata si verifica l effetto visibile nella figura 3.6 in cui il meccanismo di commutazione da una traccia all altra è ben visibile. L oscilloscopio virtuale riproduce questo comportamento. Figura Due canali in modo chopper Si tenga presente che è estremamente difficile riprodurre con un oscilloscopio reale l effetto legato all utilizzo di segnali ad alta frequenza con il modo chopper e in ogni caso non è ben visibile così come lo è nell oscilloscopio virtuale. Questo perché i vari tratti delle tracce sono in movimento; l effetto è visibile sono a determinate frequenze.

19 La sonda dell oscilloscopio. Il segnale da visualizzare deve essere portato agli ingressi dell oscilloscopio (i connettori BNC) attraverso dei cavi di lunghezza opportuna. Questa operazione potrebbe distorcere il segnale: ovvero all oscilloscopio potrebbe giungere un segnale la cui forma è diversa da quella originale soprattutto nel caso delle forme d onda con rapide variazioni come l onda quadra. La causa di ciò consiste nel fatto che il cavo di adduzione del sagnale puo avere una impedenza complessa diversa da quella di ingresso dell oscilloscopio. Nella figura seguente viene illustrato il circuito equivalente di ingresso: Cc r Rc sono la capacità e la resistenza del cavo mentre Ri e Ci sono le capacità e resistenza di ingresso del canale Y dell oscilloscopio. Cc Vu Vi Rc Ci Ri La funzione di trasferimento Vu/Vi possiede 1 polo (i condensatori sono due ma esiste una maglia impropria che abbassa di 1 i poli rispetto al numero di condensatori) ed uno zero. Infatti se si esegue l analisi ai limiti si vede facilmente che per f -- 0 Vu/Vi = Ri / (Ri+Rc) = Ao per f -- Infinito Vu/Vi = Cc / (Cc+Ci) = Ai. Quindi si possono avere due diversi casi illustrati rispettivamente a destra e a sinistra CASO 1 CASO 2 Ao >Ai Ao >Ai Il polo e inferiore allo zero Il polo e superiore allo zero La funzione di trasferimento ha un La funzione di trasferimento ha un andamento tipo passa-basso, nel senso che andamento tipo passa-alto, nel senso che attenua maggiormente le alte frequenze del attenua maggiormente le basse frequenze segnale rispetto alle basse. In questo modo del segnale rispetto alle alte. In questo un onda quadra viene deformata come se modo un onda quadra viene deformata passasse attraverso un filtro passa basso. come se passasse attraverso un filtro passa alto con la tipica sopraelongazione in corrispondenza dei fronti..

20 A A fp Diagramma di Bode della funzione di trasferimento Vu/Vi. fz f fz Diagramma di Bode della funzione di trasferimento Vu/Vi. fp f V V Deformazione dell onda quadra t Deformazione dell onda quadra t Per non incorrere in queste deformazioni L oscilloscopio possiede un cavo di adduzione dei segnali (SONDA) il quale possiede un puntale con un condensatore variabile con una vite. Variano il vaole del condensatore si raggiunge la condizione Ao=Ai. Cc Vi Rc Ci Ri In tal modo la funzione di trasferimento ha il polo coincidente con lo zero e la funzione di trasferimento, essendo costante su tutte le frequenze, attenua in modo uguale tutte le armoniche del segnale. L oscilloscopio possiede sul frontale una uscita che fornisce proprio un onda quadra di frequenza opportuna. L operazione di taratura della sonda si effettua attaccando il puntale della sonda a questo segnale ed osservando la sua forma d onda. Si varia il condensatore fintanto che non si osserva un onda quadra precisa senza sovraelongazioni o senza ritardi nei fronti salita e discesa.

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