ESSERE TUTOR Corso di formazione alla funzione di tutor
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- Angelica Poggi
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1 F O R M A Z I O N E S P E C I F I C A I N M E D I C I N A G E N E R A L E P. A. T. - O R D I N E P R O V I N C I A L E D E I M E D I C I C H I R U R G H I E D E G L I O D O N T O I A T R I T R ENT O vi a P r an z el or es, 5 3 T el.: / F a x: / ESSERE TUTOR Corso di formazione alla funzione di tutor Programma Premessa In medicina, come del resto in ogni professione, si può riconoscere un sapere dichiarativo, astratto, formale, generale, che deriva da un corpo di conoscenze teorico, e un sapere procedurale, specifico, basato sulla pratica di tutti i giorni, che ha a che fare con l esperienza, con l apprendimento lungo l arco della vita lavorativa. Il sapere procedurale può essere trasmesso sul campo, attraverso l esibizione della pratica del professionista, lasciando che il discente, come un giovane apprendista, immerso nel mondo sanitario, sperimenti il fare nella medicina, e può essere trasmesso anche in aula attraverso una formazione attenta all apprendimento di tale sapere. La figura centrale che ha attenzione al sapere procedurale e favorisce apprendimenti significativi è il tutor, che pone in essere una forma di relazione educativa che attiva processi di apprendimento con l intento di coinvolgere non solo la sfera cognitiva ma anche quella emotiva ed affettiva (Zannini 1998). Questo obiettivo si ottiene attraverso una ridotta asimmetria relazionale, una maggiore vicinanza tra il tutor e il discente. Il primo ingrediente di una buona tutorship è quindi una serie di artifizi relazionali: chi la esercita sviluppa atteggiamenti di disponibilità, ascolto, attenzione all apprendimento dell altro, alle sue paure, alle sue difficoltà. Il tutor si mette in gioco, favorisce l esplicitazione delle conoscenze tacite del discente, si presenta come compagno di viaggio, guida, badando di essere però sempre a lato di chi apprende, mai troppo avanti. Ne favorisce l emancipazione, ma al contempo intraprende azioni formative quasi conformi al mondo di cognizione di chi apprende, partendo sempre dagli aspetti condivisibili. In aula o sul campo essere tutor significa proporre innanzitutto uno stile di conduzione attento al discente assumendo un ruolo difficile e prendendosi una responsabilità rilavante nel precorso di apprendimento del giovane professionista. In questo percorso, inoltre, viene proposto un momento didattico specificamente dedicato al consolidamento dell apprendimento situato sul campo, con un particolare attenzione all apprendimento tacito, legato alla comunità di pratica con attenzione ai processi di apprendimento dall esperienza. Si propone qui uno strumento formativo di 28 ore propedeutico all attività di tutor che tiene conto di queste considerazioni ed è sensibile a queste difficoltà. Il percorso comprende 7 ore di formazione base, 11 ore di formazione d aula specifico per il tutor e 10 ore divise in due incontri d aula da effettuarsi a distanza di tempo, preferibilmente dopo un esperienza pratica. Programma di attuazione: Primo incontro, modulo di base: una giornata di 7 ore. Data: 21 novembre2008, venerdì Secondo incontro, modulo tutore: una giornata di 7 ore. Data: 28 novembre 2008, venerdì Terzo incontro, modulo tutore: una giornata di 4 ore. Data: 09 novembre 2008, sabato Quarto incontro complementare dopo inizio attività una giornata di 5 ore. Date possibili da stabilirsi a febbraio Quinto incontro complementare alla fine di un mandato di attività una giornata di 5 ore. Date da stabilirsi a fine attività
2 Partecipanti Il numero massimo di partecipanti è venti medici, ripartiti secondo le modalità sotto riportate. Il corso è rivolto a dodici medici di medicina generale con 10 anni di anzianità professionale, a cinque medici dipendenti dall Azienda Sanitaria coinvolti nel tirocinio del Corso di Formazione Triennale in Medicina Generale. Sono inoltre riservati tre posti per medici di medicina generale non residenti nella provincia di Trento. I criteri di di selezione dei partecipanti: - Relativamente ai medici di medicina generale: a) requisiti obbligatori per svolgere attività tutoriale come previsto decreto 368/99 ovvero anzianità di convenzione di 10 anni, almeno 750 assistiti e locali idoneei nello studio b) verrano privilegiati i medici di medicina generale disposti a volgere l attività di tutor dal 1 dicembre 2008, già iscritti all albo provinciale degli animatori di formazione, facenti parte di medicina di gruppo nelle articolazioni previste dall accordo provinciale. I medici esclusi dalla quota prevista dal corso avranno la precedenza nel prossimo corso che si terrà nella primavera 2008 Relativamente ai medici ospedalieri: i candidati verranno scelti dalla scuola di formazione specifica in accordo con l ufficio formazione dell APSS in base all anzianità di collaborazione con la scuola Relativamente ai medici di medicina generale non residenti nella provincia di Trento Verranno scelti dalla direzione della scuola tra quelli segnalati dalle scuole di formazione in medicina generale italiane Metodi didattici Verrà privilegiato l utilizzo di metodologie didattiche attive e la costruzione induttiva degli schemi di riferimento. Lo strumento formativo diviene così strumento generatore di cultura nell ambito dell assistenza di primo livello. I metodi didattici attivi stimolano il discente a giungere induttivamente alla costruzione di modelli teorici e di griglie di lettura utili a riflettere sui propri atteggiamenti e a sperimentare attivamente le nuove abilità acquisite. Materiali didattici E prevista la consegna della dispensa Essere Tutor, della bibliografia di approfondimento e dei materiali didattici prodotti nei lavori di gruppo. Valutazione Strumenti e metodi di valutazione: pre e post test sugli atteggiamenti e sulle competenze tutoriali questionario di valutazione del corso da parte dei discenti e autovalutazione dei cambiamenti in atteggiamento osservazione continua in itinere dei feed back dei partecipanti, delle dinamiche gruppali e di indicatori di cambiamento valutazione della pertinenza dei prodotti dei gruppi con il compito futuro di tutore e della loro utilità pratica nella futura attività. Test basati su casi tutoriali simulati Viene verificata la presenza effettiva dei partecipanti alle sessioni attraverso firma all ingresso e schede di valutazione delle unità didattiche firmate dai partecipanti. Organizzazione del percorso Obiettivi generali: conoscere le teorie dell apprendimento conoscere il concetto di tutorship e le caratteristiche del setting tutoriale essere in grado di espletare la funzione di tutor identificando gli obiettivi di apprendimento e scegliendo la tecnica tutoriale coerente con tali obiettivi nel rispetto del paziente.
3 attivare strategie tutoriali diversificate nei diversi scenari formativi progettare e gestire laboratori didattici e di tirocinio mantenere nel tempo la relazione del rapporto didattico one to one sul campo cogliere le potenzialità e le risorse del discente, rispettando il suo stile essere in grado di valutare il percorso formativo effettuato Docenti. Le responsabili del corso e della sua attuazione sono le dott.sse Maria Pia Perlot e Norma Sartori Il gruppo di lavoro è composto da Monica Bonenti, Pasquale Laurino, Giuseppe Parisi, Pia Perlot, Norma Sartori, Fabrizio Valcanover. In aula sono previsti: dott. Fabrizio Valacanover, dott. Giuseppe Parisi, dott. Pia Perlot, dott. Norma Sartori, dott. Monica Bonenti, in qualità di docenti o di tutor per gestire il lavoro dei piccoli gruppi o dei gruppi di discussione, monitorare il processo di apprendimento ed effettuare la valutazione formativa in itinere. Accreditamento ECM Il programma possiede i requisiti per l accreditamento presso la commissione ECM.
4 Programma Venerdì 21/11/ Obiettivi corso e presentazione corsi di formazione 1000 Lavoro di autovalutazione e riflessione Piccoli gruppi 1015 Sapere, conoscenze, abilità e comunità di pratiche: esempi dal campo e sistematizzazione teorica Riflessione sul proprio percorso formativo: esperienze buone o cattive nella propria formazione Piccoli gruppi Apprendimento dall esperienza come base concettuale per chi vuol formare e insegnare e conseguenze di questa posizione: la centralità della tutorship Cos è la tutorship e perché è una buona modalità per favorire l apprendimento 1300 Break La progettazione e le sue fasi: individuare un obiettivo formativo in un contesto di pratica guidati dall analisi delle competenze e non della mansione Funzioni del tutor, del docente e delle altre figure impegnate nella didattica Il bagaglio del formatore: Tecniche didattiche e presenza 1600 Un accenno introduttivo al campo della valutazione: valore e valutazione attraverso l intervista di testimoni Tavola Rotonda Tavola rotonda Fine modulo e test Venerdì 28/11/ Caratteristiche specifiche dei contesti disciplinari in cui andrà ad operare il tutor Esercitazione di progettazione : Cosa vorrei insegnare Le caratteristiche della tutorship e le tecniche da utilizzare in pratica negli ambienti clinici Break Le fasi del processo di tutorship e i suoi ambiti di azione Role playing del primo colloquio con contratto formativo, osservazione di esso in con griglia pre- preparata e discussione tra esperti Piccoli gruppi Role playing
5 16.30 Risoluzione rapida di problemi del tutor Presentazione e discussione di Fine sessione Sabato 29/11/ La relazione educativa negli ambienti clinici (team di lavoro nella medicina generale e in struttura), il rapporto a tre con il paziente. L importanza del setting 9.30 Problemi specifici di organizzazione del setting Piccoli gruppi Una relazione educativa difficile Simulazione Simulazione di un colloquio e osservazione di esso in 1200 Recupero percorso logico interattiva 1300 Fine lavori e Prova di valutazione apprendimento Dopo la prima tutorship (di 2 o tre settimane) 8.30 Racconto dell esperienza effettuata ed enucleazione problemi riscontrati Elaborazione delle criticità presentate Role playing La didattica tutoriale Obiettivi didattici e valutazione (introduzione) Recupero percorso logico Fine lavori Dopo la seconda tutorship (di 4 6 settimane) 8.30 Racconto dell esperienza effettuata ed enucleazione problemi riscontrati Obiettivi e valutazione di fine percorso La valutazione di fine percorso Role playing di un colloquio e osservazione di esso in Role playing Recupero percorso logico Fine lavori e test uscita Presentazione e discussione di Presentazione e discussione di
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