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1 AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO ASIA E PACIFICO NEPAL
2 ASIA E PACIFICO Revisiting human rights in Myanmar (ASA 16/003/2012) Myanmar: Meet immediate humanitarian needs and address systemic discrimination (ASA 16/008/2012) Myanmar: Open letter to the Minister of Home Affairs (ASA 16/016/2012) NEPAL REPUBBLICA DEMOCRATICA FEDERALE DEL NEPAL Capo di stato: Ram Baran Yadav Capo del governo: Baburam Bhattarai L impunità è risultata ulteriormente radicata dopo che il governo ha promosso presunti perpetratori di violazioni dei diritti umani ad alte cariche pubbliche, ha ritirato le accuse penali a loro carico e ha tentato di creare un meccanismo di giustizia transazionale, con il potere di proporre provvedimenti di amnistia per i crimini di diritto internazionale. I dibattiti sul federalismo hanno causato violenze di matrice politica in diverse parti del paese. Durante l anno sono giunte continue denunce di detenzioni arbitrarie, tortura ed esecuzioni extragiudiziali. CONTESTO L assemblea costituente è stata sciolta il 27 maggio prima di aver completato la nuova costituzione, poiché i partiti politici non erano riusciti a raggiungere un consenso su diverse questioni cruciali, nonostante quattro anni di negoziati. È aumentata la retorica politica aggressiva riguardo al modello di federalismo da adottare e alle richieste di maggiore autonomia per le minoranze etniche e le popolazioni native, causando scontri violenti e divisioni tra i partiti politici e al loro interno. A ottobre, il governo ha annunciato di aver completato il processo d integrazione degli ex combattenti maoisti nell esercito regolare nepalese, secondo quanto stabilito dall accordo completo di pace e la costituzione ad interim del A gennaio, il governo ha approvato una legge che aumenta il controllo dello stato sull operato della commissione nazionale sui diritti umani. 343
3 RAPPORTO 2013 GIUSTIZIA TRANSIZIONALE Il 28 agosto, il consiglio dei ministri ha proposto un ordinanza per la creazione di una commissione d inchiesta sulle persone scomparse, la verità e la riconciliazione, accantonando i progetti di istituire due commissioni distinte per coprire queste tematiche. La nuova commissione avrebbe avuto il potere di proporre amnistie per gravi violazioni dei diritti umani ma nessun mandato per raccomandare il perseguimento giudiziario di crimini di diritto internazionale. L Ufficio dell Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ha pubblicato a ottobre un rapporto sulle violazioni delle norme internazionali sui diritti umani e del diritto umanitario, commesse durante il conflitto armato in Nepal, assieme a un archivio di circa documenti e fascicoli giudiziari pertinenti. IMPUNITÀ Gli sforzi per assicurare l accertamento delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani e dei diritti delle vittime a ottenere giustizia, verità e riparazione sono stati fortemente compromessi dal governo, che ha promosso ad alte cariche pubbliche individui accusati di aver commesso violazioni dei diritti umani. Kuber Singh Rana, al centro delle indagini penali in corso sulla sparizione forzata e l esecuzione extragiudiziale di cinque studenti, avvenuta nel 2003 nel distretto di Dhanusha, a settembre è stato promosso al rango di ispettore generale della polizia. La promozione di Raju Basnet, un colonnello sospettato di essere coinvolto in crimini di guerra, al rango di brigadiere generale, a ottobre è stata ampiamente condannata da attivisti per i diritti umani e sospesa a seguito di un ordinanza emessa lo stesso mese dalla Corte suprema. Il governo ha continuato a chiedere il ritiro delle cause penali a carico di persone legate a partiti politici, nel contesto dell impegno assunto con l Accordo completo di pace e i successivi accordi di ritirare i casi giudiziari di natura politica. Non è stata fornita una chiara definizione di caso politico e molti fascicoli giudiziari di cui si raccomandava il ritiro riguardavano casi di omicidio, rapimento e altri gravi crimini. DIRITTI DEI LAVORATORI MIGRANTI Le agenzie di collocamento hanno continuato a trafficare lavoratori migranti a scopo di sfruttamento e lavoro forzato e a far pagare parcelle superiori ai limiti imposti dal governo, costringendo i lavoratori a ricorrere a prestiti a elevati tassi d interesse. Gli agenti di collocamento hanno ingannato molti migranti sui termini e sulle condizioni di lavoro. Le agenzie che violavano la legislazione nepalese raramente sono state punite. I meccanismi di risarcimento e compensazione sono stati poco promossi, centralizzati e di difficile accesso. Ad agosto, il governo ha vietato alle donne al di sotto dei 30 anni di migrare per prestare lavoro domestico in Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, a seguito delle denunce di abusi sessuali e di altro tipo 344
4 ASIA E PACIFICO in questi paesi. Il divieto ha potenzialmente aumentato i rischi per le donne, che ora erano costrette a cercare lavoro attraverso vie non ufficiali. Due successivi ministri del Lavoro sono stati destituiti su iniziativa del primo ministro, per presunta corruzione. Ciononostante, le agenzie di collocamento sono rimaste al di sopra della legge e solo a poche è stata revocata la licenza per aver condotto pratiche illegali. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Nonostante abbia aderito alla Convenzione contro la tortura nel 1991, il Nepal non aveva ancora introdotto una definizione di reato di tortura nell ordinamento legislativo nazionale. Ad aprile, il consiglio dei ministri ha annunciato un piano per presentare un progetto di legge per inserire la tortura nel codice penale ma non era stato ancora completato quando è stata sciolta l assemblea costituente. A luglio, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ricordato al Nepal l obbligo di emanare una legge che definisse e rendesse reato la tortura e di abrogare tutte le leggi che consentono l impunità per i presunti perpetratori di tortura e di sparizione forzata. Sono rimasti diffusi gli episodi di tortura e altri maltrattamenti di uomini, donne e minori in custodia di polizia. Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, nel suo rapporto annuale, ha concluso che in Nepal la tortura è pratica comune, diffusa, intenzionale e di fatto utilizzata sistematicamente. ABUSI NELLA REGIONE DEL TERAI Il mancato accertamento delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani del passato e una consolidata cultura dell impunità hanno fatto sì che, nonostante una diminuzione delle segnalazioni di attività da parte di gruppi armati che operavano nella regione del Terai, siano continuate le denunce di violazioni e abusi da parte del corpo di polizia armata nepalese, della polizia del Nepal e di gruppi armati. Gli abusi comprendevano detenzioni arbitrarie, torture ed esecuzioni extragiudiziali. Gli alti livelli d insicurezza e la paura di rappresaglie hanno rappresentato un ostacolo significativo nell accesso alla giustizia per le vittime e i difensori dei diritti umani nella regione. DISCRIMINAZIONE È persistita la discriminazione per motivi di casta, etnia, religione, genere, situazione economica e disabilità. A ottobre, Bhim Bahadur, un dalit del distretto di Dailekh, sarebbe stato ricoverato in ospedale con gravi ferite dopo essere stato aggredito con una falce per aver toccato la porta d ingresso principale di una casa appartenente a un membro di una casta dominante. Donne e ragazze dalit povere delle zone rurali hanno subito discriminazioni nell accesso alla giustizia, all istruzione e all assistenza sanitaria. SALUTE MATERNA Povertà, discriminazione per motivi di genere, malnutrizione, mancanza di ostetriche qualificate e di servizi di ostetricia d emergenza, oltre al carico di lavoro durante la gra- 345
5 RAPPORTO 2013 vidanza e il periodo post natale, sono tutti fattori che nel complesso hanno contribuito all elevata incidenza di prolasso uterino in Nepal. Si calcola che nel paese fossero circa le donne in questa condizione, delle quali necessitavano d immediato intervento chirurgico. Il governo ha predisposto strutture chirurgiche da campo per il trattamento del prolasso uterino ma molte donne non ne erano a conoscenza. Il Nepal non ha investito in maniera sufficiente in interventi di prevenzione, metodi alternativi alla chirurgia o in assistenza medica post trattamento. Secondo le notizie riportate, tra il 2008 e il 2011 sono state le donne sottoposte a intervento chirurgico per prolasso; tuttavia le condizioni di salute di queste donne sono rimaste per lo più sconosciute. NUOVA ZELANDA NUOVA ZELANDA Capo di stato: regina Elisabetta II, rappresentata da Jerry Mateparae Capo del governo: John Key I diritti dei richiedenti asilo sono stati minacciati da un nuovo progetto di legge. I livelli di povertà minorile si sono mantenuti elevati, colpendo in maniera sproporzionata le popolazioni māori (popolazioni native) e quelle delle isole del Pacifico. La violenza contro le donne è rimasta diffusa ma le autorità non hanno provveduto a raccogliere dati sufficienti sul modo in cui questa colpisce le donne, specialmente quelle appartenenti a gruppi di minoranza. SVILUPPI GIURIDICI, COSTITUZIONALI O ISTITUZIONALI È proseguita la revisione delle disposizioni costituzionali del paese promossa dal governo. La revisione si proponeva l esame di una serie di tematiche costituzionali, compresa l eventualità di redigere per iscritto la costituzione. Fino a ottobre, il collegio di revisione costituzionale aveva incontrato 56 organizzazioni; tuttavia a fine anno non si erano ancora tenute consultazioni pubbliche. A maggio, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali ha espresso preoccupazione per il fatto che questi diritti non fossero ancora stati incorporati nella legge sui diritti fondamentali del Il Comitato ha inoltre evidenziato l inca- 346
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