STORIA CONTEMPORANEA Mutamenti e continuità alla radice del presente
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1 STORIA CONTEMPORANEA Mutamenti e continuità alla radice del presente Claudio Vercelli cvercelli@yahoo.it Fondazione Università Popolare di Torino Anno Accademico Lunedì 9 marzo 2015 Dodicesima lezione
2 Rapporto Oxfam sulla distribuzione della ricchezza mondiale I numeri della disuguaglianza Circa metà della ricchezza è detenuta dall 1% della popolazione mondiale. Il reddito dell 1% dei più ricchi del mondo ammonta a miliardi di dollari, 65 volte il totale della ricchezza della metà della popolazione più povera del mondo. Il reddito di 85 super ricchi equivale a quello di metà della popolazione mondiale. 7 persone su 10 vivono in paesi dove la disuguaglianza economica è aumentata negli ultimi 30 anni. L 1% dei più ricchi ha aumentato la propria quota di reddito in 24 su 26 dei paesi con dati analizzabili tra il 1980 e il Negli USA, l 1% dei più ricchi ha intercettato il 95% delle risorse a disposizione dopo la crisi finanziaria del 2009, mentre il 90% della popolazione si è impoverito.
3 ovunque, gli individui più ricchi e le aziende nascondono migliaia di miliardi di dollari al fisco in una rete di paradisi fiscali in tutto il mondo. Si stima che miliardi di dollari non siano registrati e siano offshore; negli Stati Uniti, anni e anni di deregolamentazione finanziaria sono strettamente correlati all aumento del reddito dell 1% della popolazione più ricca del mondo che ora è ai livelli più alti dalla vigilia della Grande Depressione; in India, il numero di miliardari è aumentato di dieci volte negli ultimi dieci anni a seguito di un sistema fiscale altamente regressivo, di una totale assenza di mobilità sociale e politiche sociali; in Europa, la politica di austerity è stata imposta alle classi povere e alle classi medie a causa dell enorme pressione dei mercati finanziari, dove i ricchi investitori hanno invece beneficiato del salvataggio statale delle istituzioni finanziarie; in Africa, le grandi multinazionali in particolare quelle dell industria mineraria/estrattiva sfruttano la propria influenza per evitare l imposizione fiscale e le royalties, riducendo in tal modo la disponibilità di risorse che i governi potrebbero utilizzare per combattere la povertà.
4 Le misure inderogabili sostenere una tassazione progressiva e contrastare l evasione fiscale; astenersi dall utilizzare la propria ricchezza per ottenere favori politici che minano la volontà democratica dei propri concittadini; rendere pubblici tutti gli investimenti nelle aziende e nei fondi di cui sono effettivi beneficiari; esigere che i governi utilizzino le entrate fiscali per fornire assistenza sanitaria, istruzione e previdenza sociale per i cittadini; adottare dei minimi salariali dignitosi in tutte le società che posseggono o che controllano; esortare gli altri membri delle élite economiche a unirsi a questa causa.
5 Altre questioni di fondo Le élite economiche mondiali agiscono sulle classi dirigenti politiche per truccare le regole del gioco economico, erodendo il funzionamento delle istituzioni democratiche e generando un mondo in cui 85 super ricchi possiedono l equivalente di quanto detenuto da metà della popolazione mondiale. L estrema disuguaglianza tra ricchi e poveri implica un progressivo indebolimento dei processi democratici a opera dei ceti più abbienti, che piegano la politica ai loro interessi a spese della stragrande maggioranza.
6 Ovvero Una situazione che riguarda i paesi sviluppati, oltre quelli in via di sviluppo, dove l opinione pubblica ha sempre più consapevolezza della concentrazione di potere e privilegi nelle mani di pochissimi. Dai sondaggi che Oxfam ha condotto in India, Sud Africa, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti, la maggior parte degli intervistati è convinta che le leggi siano scritte e concepite per favorire i più ricchi.
7 E ancora In Africa le grandi multinazionali in particolare quelle dell industria mineraria/estrattiva sfruttano la propria influenza per evitare l imposizione fiscale e le royalties, riducendo in tal modo la disponibilità di risorse che i governi potrebbero utilizzare per combattere la povertà. In India il numero di miliardari è aumentato di dieci volte negli ultimi dieci anni a seguito di politiche fiscali altamente regressive, mentre il paese è tra gli ultimi del mondo se si analizza l accesso globale a un alimentazione sana e nutriente. Negli Stati Uniti, il reddito dell 1% della popolazione è aumentato ed è ai livelli più alti dalla vigilia della Grande Depressione. Recenti studi statistici hanno dimostrato che, proprio negli USA, gli interessi della classe benestante sono eccessivamente rappresentati dal governo rispetto a quelli della classe media: in altre parole, le esigenze dei più poveri non hanno impatto sui voti degli eletti.
8 Inoltre Il rapporto di Oxfam evidenzia, ad esempio, come sin dalla fine del 1970 la tassazione per i più ricchi sia diminuita in 29 paesi sui 30 per i quali erano disponibili dati. Ovvero: in molti paesi, i ricchi non solo guadagnano di più, ma pagano anche meno tasse. Questa conquista di opportunità dei ricchi a spese delle classi povere e medie ha contribuito a creare una situazione in cui, nel mondo, 7 persone su 10 vivono in paesi dove la disuguaglianza è aumentata negli ultimi trent anni, e dove l 1% delle famiglie del mondo possiede il 46% della ricchezza globale ( miliardi dollari)
9 1. LA RICCHEZZA GLOBALE E SEMPRE PIU CONCENTRATA NELLE MANI DI UNA RISTRETTA ELITE DI SUPER-RICCHI Nel 2014, l 1% più ricco della popolazione mondiale possedeva il 48% della ricchezza globale, lasciando appena il 52% da spartire tra il restante 99% di individui sul pianeta. La quasi totalità di quel 52% è posseduto da persone che rientrano nel 20% più ricco, lasciando quindi solo il 5,5% al restante 80% di persone. Se questa tendenza continuerà, con una crescita a favore dell 1% più ricco, in soli due anni si determinerà una situazione per cui l 1% più ricco possiederà più del totale posseduto dal restante 99% delle persone
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11 E ancora... I super-ricchi appartenenti a quell 1%, gli ultramiliardari della lista Forbes, hanno visto le loro ricchezze accumularsi anche più velocemente in questo periodo storico. Nel 2010, le 80 persone più ricche al mondo detenevano una ricchezza netta pari a miliardi di dollari. Nel 2014 le 80 persone in cima alla lista Forbes avevano una ricchezza complessiva di miliardi di dollari; un aumento di 600 miliardi di dollari in soli 4 anni, ovvero il 50% in termini nominali. Se tra il 2002 e il 2010 la ricchezza totale, misurata in dollari statunitensi, della metà più povera della popolazione mondiale è cresciuta più o meno allo stesso ritmo di quella dei miliardari; lo stesso non si è verificato a partire dal 2010, quando, invece, è andata sempre più diminuendo.
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13 La ricchezza di questi 80 individui è ora la stessa di quella posseduta dal 50% più povero della popolazione globale. Questo vuol dire che 3,5 miliardi di persone spartiscono tra loro un ammontare di ricchezza equivalente a quello degli 80 super-ricchi. Poiché nessuno ha visto crescere la propria ricchezza allo stesso ritmo di quella degli 80 in cima alla lista, la quota di ricchezza globale posseduta da questo gruppo è aumentata e il divario tra i super-ricchi e chiunque altro si è nettamente accentuato. Di conseguenza, il numero di miliardari che hanno la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta si è rapidamente ridotto negli ultimi cinque anni. Nel 2010, ci volevano 388 miliardari per raggiungere un volume di ricchezza equivalente a quella della metà più povera della popolazione mondiale; nel 2014, questo numero è drasticamente sceso a soli 80 miliardari.
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16 2. I GRANDI RICCHI HANNO GENERATO E SOSTENUTO I LORO AVERI GRAZIE A INTERESSI E ATTIVITÀ IN ALCUNI IMPORTANTI SETTORI ECONOMICI Nel 2014 c erano persone nella lista dei miliardari di Forbes. Questo gruppo è ben lontano dall essere rappresentativo a livello globale. Quasi il 30% (492 persone) sono cittadini statunitensi. Oltre un terzo dei miliardari era già ricco in partenza, con il 34% che ha ereditato parte o la totalità dei loro averi. Questo gruppo è soprattutto di genere maschile e di età avanzata: l 85% ha superato i 50 anni ed il 90% è maschio.
17 Ci sono alcuni importanti settori economici che hanno contribuito all accumulo di ricchezza di questi miliardari. A marzo 2014, il 20% (321) venivano indicati per avere interessi o attività dirette o correlate ai settori finanziario e assicurativo, i più comunemente citati come fonte di ricchezza per i miliardari presenti nella lista. Da marzo 2013, c erano 37 nuovi miliardari provenienti da questi settori e 6 ne erano usciti. La ricchezza accumulata dei miliardari provenienti da questi settori è aumentata da miliardi di dollari a miliardi di dollari in un solo anno; una crescita nominale di 150 miliardi di dollari, ovvero il 15%.
18 Tra il 2013 e il 2014 i miliardari nella lista con interessi e attività nel settore farmaceutico e sanitario hanno visto il più alto incremento della loro ricchezza collettiva. 29 individui si sono uniti alla lista dei miliardari tra marzo 2013 e marzo 2014 (5 ne sono usciti), facendo salire il numero totale da 66 a 90, costituendo così il 5% del totale dei miliardari presenti sulla lista. La ricchezza collettiva dei miliardari con interessi in questo settore è aumentato da 170 miliardi a 250 miliardi di dollari, un aumento del 47% e la più larga percentuale di aumento in ricchezza tra i differenti settori presenti nella lista Forbes.
19 L'evoluzione coloniale
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25 SVILUPPO E GRANDE INDUSTRIA ( ) In Europa, alla metà del XIX secolo, l'economia prevalente era ancora quella rurale. Decollo in Gran Bretagna e Belgio; avvio in Francia e Germania; arretratezza in Italia, Spagna, Impero austroungarico e Russia. I problemi strutturali: sistema del credito, aggregazione di interessi nel comparto agricolo; mancanza di infrastrutture pubbliche; debolezza delle classi dirigenti e fragilità dell'unificazione politica. Il problema del passaggio da un'economia di sussistenza (o di affluenza > secondo il vecchio modello del primo colonialismo spagnolo e portoghese) ad un'economia nazionale.
26 Le fasi successive della crescita mondiale: alcuni indicatori Elementi Crescita/volte Popolazione (miliardi) 1,3 1,8 1,4 Grano (milioni/quintali) ,5 Patate (milioni/quintali) ,0 Cotone (milioni/quintali) ,0 Bovini (milioni di capi) ,4 Rame (migliaia/tonnellate) ,5 Carbon fossile (mil/tonn.) ,0 Petrolio (migliaia/tonn.) ,0 Strade ferrate (chilometri) ,0
27 Si verifica una situazione per cui si ha una prima fase di espansione ( ): La produzione di beni alimentari supera di molto la crescita della popolazione Così anche la disponibilità di fonti energetiche e il loro utilizzo Si sviluppano le reti di comunicazione e di trasporto Si generalizza il sistema del libero scambio Si scoprono e si sviluppa lo sfruttamento di ricchi giacimenti d'oro in Australia, Nuova Zelanda, Canada e negli Stati Uniti La produzione d'oro tra il 1850 e il 1870 è superiore a quella dei 350 anni precedenti L'oro è la garanzia della legittimità monetaria
28 Ad essa succede una fase di contrazione e recessione ( ) Crisi finanziaria dei mercati borsistici di Vienna, New York e Berlino Diminuzione dei prezzi agricoli, della massa salariale, degli investimenti produttivi e del tasso di profitto Affermazione dei movimenti sindacali e politici dei lavoratori > sviluppo del malcontento Cause della crisi: 1. eccesso di offerta e difetto di domanda; 2. forte riduzione dei costi di trasporto (i mercati europei vengono invasi dalle granaglie americane); 3, diminuzione dell'offerta di oro Da ciò: ritorno a forme di protezionismo e incremento imprese coloniali Il problema della nazionalizzazione delle masse
29 La nazionalizzazione delle masse è la fusione dei valori e degli ideali nazionali in un sistema comune ossia condiviso - alla maggioranza delle classi medie e in grado di poter coinvolgere e influenzare anche le masse popolari; richiama le questioni del consenso, della partecipazione ai processi decisionali e il ruolo dello Stato nel guidare le scelte collettive e individuali; Indica tendenziale omogeneità di gusti, scelte comportamenti è la costruzione di un ethos (carattere/temperamento) condiviso La nazione come rivoluzione
30 Una terza fase, di espansione, si riavvia dal 1896 e dura fino al 1914 Sviluppo della produzione industriale nei settori dei metalli, della chimica e delle scienze applicate Affermazione del petrolio e impiego dell'elettricità In circa 15 anni il commercio mondiale raddoppia Generale ristrutturazione del sistema produttivo > processo di concentrazione industriale Ritorno allo sfruttamento dell'oro
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32 Fattori ad elevata incidenza evolutiva Incremento peso demografico dell'europa: tra il 1850 e il 1914 cresce da 275 a 460 milioni di abitanti > conta il 27% dell'umanità (il 33% computando le Americhe) Sviluppo della medicina e miglioramento condizioni igieniche > intervento dello Stato nell'igiene e profilassi delle malattie Diminuzione del tasso di mortalità e decremento della natalità (controllo delle nascite) Aumento della durata media della vita (50 anni in prossimità della Prima guerra mondiale) Processi di alfabetizzazione funzionale e civile > loro indispensabilità per via dell'incremento delle comunicazioni e degli scambi
33 Fattori ad elevata incidenza evolutiva Sovrappopolazione nelle campagne europee > la decadenza del lavoro estensivo (sostituito da quello intensivo) e il venire meno degli usi civici (diritti di utilizzazione delle terre comuni) non consente più ai contadini poveri di sopravvivere L'artigianato e l'industria a domicilio vengono sostituiti dalle imprese industriali La popolazione rurale si trasferisce nelle città, alla ricerca di lavoro (industria e servizi) o emigra Urbanesimo spinto > struttura e funzioni delle città cambiano: ai quartieri borghesi si alternano quelli dei lavoratori (centro/periferia)
34 Fattori ad elevata incidenza evolutiva Emigrazione: tra il 1821 e il 1914 lasciano l'europa circa 50 milioni di persone
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