Nel luglio scorso l Asl 3

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Nel luglio scorso l Asl 3"

Transcript

1 L Ospedale del mese In Toscana Giuseppe La Franca architetto San Jacopo, Pistoia. Il nuovo ospedale Nel luglio scorso l Asl 3 di Pistoia ha trasferito le proprie attività nel nuovo edificio, primo tra i quattro nuovi ospedali toscani realizzati nell ambito della principale operazione di project financing sanitario finora realizzata in Italia. Dopo seicento anni l ospedale di Pistoia ha lasciato lo storico complesso del Ceppo per trasferirsi nella nuova struttura intitolata a San Jacopo che - assieme agli ospedali tutt ora in costruzione di Prato, Lucca e delle Apuane - prefigura un modello operativo di estremo interesse per la sanità italiana. I quattro nuovi ospedali toscani nascono infatti grazie a un unico appalto e a un progetto ottimizzato, sviluppati mediante una procedura di project financing avviata nel 2003 e gestita dal Sior (Sistema Integrato Ospedali Regionali), che riunisce le aziende ospedaliere interessate. Concessionario per l intera operazione è Sat, società composta da Astaldi, Impresa Pizzarotti & C. e Techint, che sta realizzando tutti gli interventi, progettati sulla base delle linee guida espresse dalla Regione Toscana da un team composto da Studio Altieri, MCArchitects, Studio Ing. Sani e Studio Del Bino. Sebbene ciascuno dei nuovi ospedali presenti proprie peculiarità in ordine alle differenti condizioni insediative, alla capienza, alle attività ospitate e 46 to numero dieci - novembre duemila13

2 La corte interna sanità e TerriTOriO I nuovi ospedali toscani sono concepiti per rispondere a una forte integrazione tra ospedale e territorio, da attuare mediante: il decentramento delle attività assistenziali e il notevole potenziamento delle capacità ricettive territoriali (assistenza domiciliare, Rsa, servizi per le cure intermedie, ospedali di comunità, case della salute, hospice ecc.); una stretta collaborazione con gli istituti privati accreditati finalizzata alla migliore gestione dei percorsi assistenziali. A seguito dell istituzione delle Aree Vaste e dei relativi consorzi (Estav), i nuovi ospedali sono stati progettati tenendo conto della gestione centralizzata degli acquisti e della giacenze per quanto riguarda l approvvigionamento del materiale economale e dei farmaci, con conseguente ridimensionamento dei locali destinati a magazzino e deposito farmaci. ospedale San Jacopo Committente/concedente Regione Toscana, Sior Sistema Integrato Ospedali Regionali Concessionario Sat Sanità Toscana Spa Soci Astaldi, Impresa Pizzarotti & C., Techint - Compagnia Tecnica Internazionale Consorzio di costruzione Cosat (Astaldi, Impresa Pizzarotti & C.) Progettazione opere edili e strutturali Studio Altieri Spa Progettazione facciate e sistemazioni esterne Mca Mario Cucinella Architects Progettazione Impianti Studio Ing. Sani Gestione rapporti con enti amministrativi Studio Del Bino Direzione lavori Arch. Maria Cristina Del Bino Sicurezza Arch. Enrico Baldi TC General Electric, Siemens Moc SSI Healthcare Solutions Apparecchiature Maquet, Trumpf Arredi sanitari Linet Gas medicali Air Liquide all immagine architettonica, quest ultima studiata in rapporto alle peculiarità dei territori, i progetti risultano simili dal punto di vista organizzativo e funzionale. L ospedale di pistoia L ospedale San Jacopo sorge in un ampia area verde (ex Campo di Volo) situata nel quadrante sud-ovest della città, in prossimità del raccordo autostradale e della tangenziale urbana, facilmente accessibile da tutto il territorio cittadino e dai comuni limitrofi, anche grazie alle linee di trasporto pubblico dedicate. Un ampia fascia a verde protegge il complesso dalle strade a scorrimento veloce. Rispetto all assetto viabilistico locale i percorsi sono separati: per l accesso di pazienti e visitatori, attestati sui fronti nord (parcheggi di pertinenza, emodialisi) ed est (pazienti non deambulanti); per il personale (parcheggi di pertinenza), i mezzi di soccorso (ambulanze, elisuperficie) e le merci (edificio economale) lungo fronte sud. L edificio ospedaliero è formato da due corpi principali collegati tra loro ai piani interrato (mediante funzioni e connettivo di 47 TO NUMERO DIECI - NOVEMBRE DUEMILA13

3 L OSPEDALE DEL MESE IN TOSCANA Percorso ipovedenti servizio), terreno (attraverso la hall a doppia altezza) e, a tutti i piani, da due maniche connettive trasversali. La rete dei percorsi è incentrata sulla hall, che permette l accesso preferenziale ai settori a maggiore affluenza di pazienti esterni anche attraverso i nodi della circolazione verticale e le scale mobili. Ciascuna delle maniche connettive è articolata con due corridoi paralleli, separati da elevatori e vani scala, che permettono lo spostamento dei pazienti esterni come del personale e dei pazienti interni senza interferenze o sovrapposizioni. Livello per livello, ecco le principali funzioni presenti nell ospedale San Jacopo: piano interrato: spogliatoi, depositi materiali ospedale e pulizie, sistema per il trasporto meccanizzato, vasche e centrale antincendio; piano terreno: centro per i servizi al pubblico (accoglienza, consegna farmaci), ambulatori con chirurgia ambulatoriale e preospedalizzazione, Emodialisi, Immunoematologia, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, Radiologia, Radioterapia, Polo Endoscopico, Immunoematologia, Pronto Soccorso con Obi; primo piano: Day hospital, Cord, area maternoinfantile con Blocco parto, nido, Ostetricia e Pediatria, degenza post-acuti, ambulatori, spazi commerciali, spazi multiconfessionali; secondo piano: Day surgery, Emodinamica, Sterilizzazione, Terapia intensiva/sub-intensiva, degenze chirurgiche, Blocco operatorio; terzo piano: degenze, degenze protette, area direzionale e studi medici. Centrale termica, morgue, magazzini, cucina, farmacia, archivi e Diagnostica di laboratorio sono ospitati nell edificio economale. L ospedale è stato realizzato e attivato in soli 38 mesi, a fronte di un investimento complessivo di 151 milioni di euro di cui: erogati dall Ausl di Pistoia; provenienti da finanziamento statale e messi a disposizione dai finanziatori privati. innovazione, accessibilità, sicurezza Roberto Abati, direttore generale dell Asl 3 di Pistoia, ci spiega quali sono le caratteristiche più innovative del nuovo ospedale. «Sicuramente la flessibilità e la funzionalità della struttura, accompagnate da una grande luminosità degli ambienti. La modularità dei singoli blocchi è costante per tutto l edificio ed è quindi in grado di consentire successive variazioni di destinazione d uso a prova Di TerreMOTO Oltre al rispetto dei più aggiornati standard normativi in tema di prevenzione degli incendi e di esodo controllato in caso di calamità, spicca la tecnologia strutturale antisismica utilizzata per realizzare lo scheletro portante. Quest ultimo, realizzato in calcestruzzo armato, è suddiviso in quattro corpi dalle superfici simili, separati da giunti strutturali dotati di shock transmitter. Questi ultimi sono dispositivi idraulici che consentono alla struttura di assorbire le deformazioni lente, causate ad esempio dall escursione termica, senza opporre resistenza, mentre in caso di sollecitazioni dinamiche rapide e di grande entità, come nel caso dei terremoti, attuano un irrigidimento dell insieme che facilita la risposta dell edificio, riducendo i possibili danni. attività al San Jacopo Il nuovo ospedale di Pistoia (42 mila metri quadrati complessivi) comprende attività ambulatoriali e di day service, emergenza-urgenza, ricovero ordinario (differenziato nei livelli: intensivo/ subintensivo, intermedio, post acuzie), day hospital e day surgery. Complessivamente sono presenti 400 posti letto di cui: 12 intensivi e 16 subintensivi; 98 ordinari più 10 degenze protette e 9 psichiatrici (area medica); 96 ordinari (area chirurgica); 23 di week surgery, 22 ostetrici e 22 culle, 17 pediatrici e 6 pediatrici subintensivi (area materno infantile); 48 ordinari (post-acuti); 16 day hospital; 10 day surgery; 20 osservazione breve intensiva; 12 postazioni dialisi. Sono attive 12 sale operatorie, 5 sale travaglio/parto, 3 sale per endoscopia digestiva e 1 sala per broncoscopia. Oltre alla differenziazione delle degenze per intensità di cura, il modello organizzativo prevede: separazione tra percorsi in elezione e in regime di emergenza-urgenza; polispecialità dei percorsi in ogni regime assistenziale (per le prestazioni di ricovero ordinario e diurno e per quelle ambulatoriali); assegnazione di posti letto funzionali ai moduli di degenza; centralizzazione e polivalenza dei servizi/spazi generali di supporto (archivi sanitari, sterilizzazione, spogliatoi, spazi direzionali, spazi ambulatoriali, servizi diagnostici ecc.); forte presidio e monitoraggio della continuità assistenziale in entrata/ uscita nel/dal livello ospedaliero. 48 TO NUMERO DIECI - NOVEMBRE DUEMILA13

4 Sala di Terapia Intensiva degli ambienti, senza vincoli strutturali o impiantistici. La funzionalità è garantita da un elevata compattezza dell edificio in termini dimensionali, con collegamenti brevi tra le varie aree, progettati in modo da consentire di raggiungere in tempi ridottissimi le zone con maggiore frequenza (Blocco operatorio e Terapie intensive; sala codici rossi e Tac; area infermieri e degenze ecc.), il tutto supportato da sistemi automatizzati di trasporto leggero e pesante. La luminosità è invece assicurata dalle ampie superfici vetrate in tutte le aree, affacciate su un parco urbano comunale in corso di completamento, correlata da colori degli arredi e delle pareti pensati per favorire il senso di accoglienza e di comfort. Questa caratteristica è particolarmente curata nelle terapie intensive». Quali iniziative avete intrapreso per garantire l accessibilità da parte di tutti i cittadini? «L ospedale è stato progettato ritenendo che quanto più è accessibile per le persone con disabilità quanto più è accessibile per tutti. A tal fine è stato sottoscritto un protocollo tra la Regione Toscana, le associazioni dei disabili e le aziende sanitarie interessate dal progetto per i quattro nuovi ospedali, che definisce i contenuti. Fin dalla fase di costruzione è stata posta attenzione alla realizzazione di un ospedale che faciliti l accesso anche agli utenti più svantaggiati con l assenza di barriere architettoniche, sensoriali e di comunicazione. Linee guida unificate All inizio della procedura di project financing la Regione Toscana ha emanato linee guida allo scopo di omogenizzare alcuni dei criteri per la progettazione unitaria dei nuovi ospedali, in particolare: numero dei posti letto per presidio, suddivisi per aree a diversa intensità di cura; superficie degli interventi, pari a 100 metri quadrati per posto letto; altezza massima degli edifici, fissata in quattro piani fuori terra; specifiche indicazioni per assicurare flessibilità delle strutture edilizie e separazione dei percorsi; previsioni circa la tempistica nei collegamenti tra le varie aree, per razionalizzare l allocazione delle attività; criteri per la ridondanza delle dotazioni impiantistiche; numero dei parcheggi (2,5 stalli) per posto letto. Ritengo che l Ospedale di Pistoia si collochi tra le strutture all avanguardia in ambito nazionale per accessibilità e fruibilità, sicuramente in un contesto pur sempre migliorabile e per il quale stiamo già lavorando». Come è stato affrontato il problema della sicurezza in corso d opera? «Anche in questo caso, per la sua delicatezza, il tema richiederebbe dettagli e spazi maggiori. La Regione Toscana ha approvato il piano mirato Realizzazione dei quattro nuovi ospedali in Toscana: potenziamento attività di prevenzione nei cantieri edili, per garantire il coordinamento delle attività di prevenzione e sicurezza sul lavoro correlate alla cantierizzazione e realizzazione 49 to numero dieci - novembre duemila13

5 L OSPEDALE DEL MESE IN TOSCANA Sala dei codici rossi in Pronto Soccorso dei quattro nuovi ospedali. La realizzazione di tale progetto è stata attuata mediante la costituzione di una task force della durata di tre anni (pari a circa il tempo di costruzione degli ospedali) costituita da otto tecnici, due ingegneri e un medico, dei Dipartimenti della Prevenzione, in modo da assicurare le attività di vigilanza in materia di prevenzione infortuni e malattie professionali, informazione, formazione e assistenza, raccolta ed elaborazione dati, oltre che di coordinamento e controllo nell ambito degli accertamenti sanitari preventivi e periodici. Molto impegno è stato poi messo dal Concessionario nello studio dei procedimenti e delle tecniche costruttive che consentissero di ridurre e/o eliminare i principali rischi per i lavoratori. Tutte gli accorgimenti adottati e le procedure poste in essere hanno consentito di ultimare i lavori del nuovo ospedale di Pistoia registrando un numero molto contenuto di infortuni». Dotazioni specialistiche In previsione del trasferimento dell attività al San Jacopo, sono stati effettuati investimenti pari a 14 milioni di euro per rinnovare radicalmente il parco tecnologico, del quale fanno parte apparecchiature già in dotazione all azienda, e a 8 milioni di euro per i nuovi arredi. È il caso, per esempio, degli acceleratori lineari, uno dei quali era in funzione al Ceppo, mentre quello nuovo costituisce lo stato dell arte nel settore. Tra le nuove acquisizioni si distinguono 2 TC di nuova generazione, di cui una destinata al Pronto Soccorso (per la rapida valutazione, energia e ambiente Comfort e risparmio energetico sono fattori determinanti per l ospedale contemporaneo. Le prestazioni termoisolanti dell involucro sono il presupposto per il drastico contenimento dei consumi, coperti in larga parte da tecnologie basate sulle fonti rinnovabili. Un impianto di cogenerazione e un campo solare fotovoltaico, oltre all impiego di apparecchiature a basso consumo e alta efficienza energetica, consentiranno una riduzione dei costi del 35% rispetto a un edificio equivalente, con importanti benefici anche sotto il profilo ambientale. Un impianto di raccolta e riuso delle acque piovane alimenta l intera rete degli scarichi sanitari e le esigenze irrigue della vegetazione dell ospedale, contribuendo con circa 10 mila metri cubi di acqua ogni anno alla riduzione del prelievo d acqua potabile dall acquedotto cittadino. senza spostamenti, dei pazienti politraumatizzati) e alla Radiologia, un angiografo ad alta defi nizione, 16 ecografi, 20 elettrocardiografi e 7 rx tradizionali. Il Pronto Soccorso è equipaggiato anche con il sistema radiologico DR con tomosintesi, un apparecchiatura a basso dosaggio in grado di diagnosticare fratture piccole o occulte, particolarmente indicata per le indagini preliminari in sostituzione della tomografi a computerizzata e della risonanza magnetica. L ospedale si è anche dotato di un nuovo apparecchio Moc (densitometria ossea) di ultima generazione, che utilizza la tecnologia a raggi x a doppia energia pulsata, in grado di misurare la concentrazione di calcio nelle ossa erogando una bassa dose di radiazioni in tempi ridotti. Nelle sale del Blocco operatorio, collegate al sistema intra e interaziendale Ris-Pacs, tutte le attrezzature (anestesiologiche, lampade scialitiche a led, elettrobisturi e maxischermi ad alta definizione) sono di ultima generazione, mentre solo sei tavoli operatori sono di nuova fornitura. Tre sale sono inoltre dotate di un sistema di gestione per lo scambio, in tempo reale, delle informazioni e delle immagini. Sono poi disponibili apparecchi per artroscopia 3D e colonne per laparoscopia all avanguardia. La Terapia Intensiva è allestita con attrezzature pensili per le attività sui pazienti che garantiscono una maggiore operatività e praticità agli operatori, tra cui nuovi ventilatori polmonari e nuovi letti dotati di sistema a binario per il sollevamento del paziente. Per quanto riguarda gli arredi, i nuovi armadi presenti nelle degenze sono dotati di vani per il materiale necessario e immediatamente disponibile alle cure del malato (dalle lenzuola pulite ai materiali per le medicazioni ecc.), allo scopo di razionalizzare l attività del personale. Nelle degenze di Pediatria sono 50 TO NUMERO DIECI - NOVEMBRE DUEMILA13

6 Evacuazione programmata La pianificazione e l organizzazione del trasferimento - spiega Lucia Turco - sono state gestite da un Comitato Guida, da un Gruppo di Progetto e da numerosi gruppi di lavoro, sia contestualizzando indicazioni e linee guida presenti in letteratura sia sviluppando metodologie e strumenti di simulazione e gestione del rischio clinico. Sono state dapprima analizzate le relazioni funzionali tra strutture e attività, per ridurre i legami reciproci e consentirne lo spostamento con modalità e tempistiche indipendenti, attuando soluzioni mirate come la sospensione dell attività programmata. Le attività i cui legami non erano riducibili sono state centralizzate nel Presidio Ospedaliero di Pescia, oppure duplicate nei due presidi di Pistoia. Il protocollo operativo prevedeva l identificazione delle aree operative, la definizione dei percorsi interni dei pazienti, l individuazione del percorso stradale, le procedure di classificazione e assegnazione dei pazienti ai nuovi setting di degenza e l organizzazione del personale sanitario per l assistenza durante il trasferimento. I tempi di movimentazione dei mezzi e i percorsi di emergenza/urgenza nel nuovo presidio per pazienti interni sono stati calcolati e verificati con simulazioni. Nelle settimane antecedenti il trasferimento sono stati monitorati ricoveri e dimissioni, per contenere il numero dei degenti e il rischio clinico. Nei casi di criticità organizzativa e di gestione delle emergenze, il trasferimento dei degenti è avvenuto in un unica soluzione, secondo le modalità previste dal protocollo maxiemergenze del 118. Il trasferimento dei 96 pazienti, effettuato in 8 ore, è stato coordinato dall Unità di Crisi Aziendale senza criticità logistiche e organizzative, con il supporto fondamentale di circa 500 volontari. stati scelti mobili colorati e decorati. In tutte le camere sono presenti un fasciatoio e un lavabo, utili alle mamme per accudire i loro bambini in modo pratico e riservato. Per i genitori sono previste poltrone letto per l assistenza in camera, mentre per i piccoli sono a disposizione televisori e dispositivi informatici nelle sale giochi. L attivazione dell ospedale L entrata in piena attività del nuovo ospedale è stata accuratamente preparata: abbiamo chiesto a Lucia Turco, direttore sanitario dell Asl 3, come è stata preparata l operazione. «Lo start up di un intero ospedale è un momento di difficoltà che si può dire fisiologico, ma nel nostro caso questa fase, ovviamente non ancora terminata, non ha mostrato specifiche o gravi criticità. In generale, abbiamo dovuto fronteggiare alcune problematiche di allineamento tra l attivazione dell ospedale, sotto il profilo impiantisco e strutturale, e la sua piena operatività, valutando sul campo la realtà e la capacità operativa dei singoli servizi e del sistema nel suo intero. Le principali e nuove tematiche emerse si possono ricondurre a quelle di tipo gestionale, legate al rapporto con il concessionario, e organizzativo, inerenti l attuazione di un diverso modello organizzativo assistenziale. Nel primo caso, in questi ultimi anni, l azienda si è preparata con un organizzazione che si è rapportata con il concessionario in vista dell apertura: è stata approntata una nuova impostazione a livello della Direzione sanitaria di Presidio tramite la costituzione di una struttura e di competenze dedicate proprio alla gestione dei servizi forniti dal concessionario. L ingresso nella nuova struttura è stato preparato attraverso adeguate iniziative di formazione e informazione del personale. Pur rappresentando un grosso impatto dal punto di vista logistico e organizzativo, con i naturali risvolti richiesti dal progressivo adattamento e orientamento, le difficoltà sono state rapidamente superate. Per il passaggio al modello organizzativo per intensità di cure prosegue il confronto del mondo professionale sugli aspetti operativi, avviato da tempo. In fase di passaggio dall analisi teorica dei nuovi assetti organizzativi all applicazione pratica, sono in corso le prime valutazioni e in atto i primi monitoraggi per eventuali interventi di adattamento e di miglioramento. Sono anche in corso di definizione e introduzione alcuni strumenti di gestione operativa, fondamentali per la piena funzionalità di un modello di assistenza per processi». RIPRODUZIONE RISERVATA Sala di Emodinamica Scopri gli altri contenuti sul web. 51 to numero dieci - novembre duemila13

Risposte Azienda USL 4 Prato

Risposte Azienda USL 4 Prato CHIARIMENTI E APPROFONDIMENTI RICHIESTI Il documento Linee guida per la progettazione approvato nelle Delibere dei D.G. delle Aziende Usl di Prato, Pistoia, Lucca e Massa-Carrara in data 12/03/03 dichiara

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Normativa di riferimento Art. 43 della legge n. 833 del 23.12.78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale; D. Lgs 502/92 e successive

Dettagli

PIANO DIRETTORE PRESIDIO OSPEDALIERO VAL TIDONE

PIANO DIRETTORE PRESIDIO OSPEDALIERO VAL TIDONE PIANO DIRETTORE PRESIDIO OSPEDALIERO VAL TIDONE L ospedale è costituito da quattro ali parallele collegate tra di loro da un corridoio centrale di raccordo e da una piccola palazzina, unita dal corridoio

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

"PREMIO BEST PRACTICE PATRIMONI PUBBLICI 2013" Dal project Financing al Facility Management territorale : l esperienza della ASL di Nuoro

PREMIO BEST PRACTICE PATRIMONI PUBBLICI 2013 Dal project Financing al Facility Management territorale : l esperienza della ASL di Nuoro Dal project Financing al Facility Management territorale : l esperienza della ASL di Nuoro CONTESTO PATRIMONIALE QUO ANTE TIPOLOGIA DELL INTERVENTO: Progettazione, riqualificazione e ampliamento delle

Dettagli

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 La rete ospedaliera, nuovi modelli organizzativi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI dott. ing. Emilio Milano pagina 1 COS E LA PREVENZIONE INCENDI Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 - Capo III - Art. 13 (S.O.G.U. Serie

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

Regione Marche. Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera

Regione Marche. Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera Regione Marche Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera 1 Analisi della realtà regionale, per sistemi e processi Differenziali nel consumo di giornate di degenza tra le diverse aree vaste Scambi interni

Dettagli

IL SISTEMA DELL URGENZA-EMERGENZA NELL IPOTESI DELL OSPEDALE UNICO DELL IMPERIESE. DIPARTIMENTO EMERGENZA ACCETTAZIONE Direttore: Gianni Oddone

IL SISTEMA DELL URGENZA-EMERGENZA NELL IPOTESI DELL OSPEDALE UNICO DELL IMPERIESE. DIPARTIMENTO EMERGENZA ACCETTAZIONE Direttore: Gianni Oddone IL SISTEMA DELL URGENZA-EMERGENZA NELL IPOTESI DELL OSPEDALE UNICO DELL IMPERIESE DIPARTIMENTO EMERGENZA ACCETTAZIONE Direttore: Gianni Oddone Necessità di rapido confronto fra due sistemi dell emergenza:

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

RELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2012

RELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2012 RELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2012 .. 1 1. Presentazione La Relazione sulla Performance 2012 riassume la valutazione annuale del Ciclo di gestione della performance. In particolare la Relazione è lo strumento

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO

CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO con il patrocinio di: Politecnico di Bari Ordine degli Architetti della Provincia di Taranto Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Dettagli

Organizzazione del 118 Toscana

Organizzazione del 118 Toscana Organizzazione del 118 Toscana Sistema 118 in Toscana Sistema complesso ed integrato d.p.r. 27 marzo 1992 la creazione di un sistema di Emergenza Urgenza Sanitaria strutturato: Fase di Allarme e prima

Dettagli

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE PAPA GIOVANNI XXIII e Comune di Vittoria Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T

Dettagli

FASCICOLO n 1 REQUISITI MINIMI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI VERIFICA ASL AI SENSI DEL D.P.R. 14/01/97 E DELLA D.G.R. N.7/5724 DEL 27/07/01

FASCICOLO n 1 REQUISITI MINIMI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI VERIFICA ASL AI SENSI DEL D.P.R. 14/01/97 E DELLA D.G.R. N.7/5724 DEL 27/07/01 FASCICOLO n 1 REQUISITI MINIMI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI VERIFICA ASL AI SENSI DEL D.P.R. 14/01/97 E DELLA D.G.R. N.7/5724 DEL 27/07/01 STRUTTURE DI RICOVERO E CURA, ODONTOIATRICHE MONOSPECIALISTICHE,

Dettagli

Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina

Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina Margherita Palazzo Valentini, Roma 19 marzo 2010 1 Il Sistema

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

COMPETENZE DI CONTESTO (Capacità)

COMPETENZE DI CONTESTO (Capacità) DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: FAMIGLIA PROFESSIONALE DI APPARTENENZA: GRADUAZIONE POSIZIONE: FINALITÀ

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

QUALE ORGANIZZAZIONE IN UN BLOCCO OPERATORIO

QUALE ORGANIZZAZIONE IN UN BLOCCO OPERATORIO Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle Cuneo QUALE ORGANIZZAZIONE IN UN BLOCCO OPERATORIO COORDINATORE INFERMIERISTICO SIG.RA VIGLIONE FRANCA Settembre 2009 Inaugurazione del nuovo Blocco Operatorio ubicato

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

IL PROGETTO DELLA CENTRALE UNICA DI STERILIZZAZIONE DEL POLICLINICO S. ORSOLA - MALPIGHI

IL PROGETTO DELLA CENTRALE UNICA DI STERILIZZAZIONE DEL POLICLINICO S. ORSOLA - MALPIGHI IL PROGETTO DELLA CENTRALE UNICA DI STERILIZZAZIONE DEL POLICLINICO S. ORSOLA - MALPIGHI BOLOGNA, 26 gennaio 2011 Ing. Daniela Pedrini Presidente S.I.A.I.S. SOCIETA ITALIANA DELL ARCHITETTURA E DELL INGEGNERIA

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Proposta di PSIM (Piano Sanitario Isole Minori) Regione Siciliana

Proposta di PSIM (Piano Sanitario Isole Minori) Regione Siciliana 1 Proposta di PSIM (Piano Sanitario Isole Minori) Regione Siciliana contesto Il particolare contesto orogeografico della Regione Siciliana è costituito anche dagli arcipelaghi delle Eolie (o Lipari), delle

Dettagli

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 136 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.5 ELENCO DOCUMENTAZIONE 137 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE E MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ AC 190903 00 SGRS1.1A040 a 01 atto formale con il quale viene identificato

Dettagli

Servizi alle aziende. Chiavenergia. Professionisti per l'ambiente

Servizi alle aziende. Chiavenergia. Professionisti per l'ambiente Servizi alle aziende Chiavenergia Professionisti per l'ambiente Su di noi... I nuovi mercati energetici offrono interessanti opportunità alle aziende nell'ottica di riduzione dei costi e di investimento

Dettagli

Nella Zona Industriale di Padova. nuovo Centro. Servizi. Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova

Nella Zona Industriale di Padova. nuovo Centro. Servizi. Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova Nella Zona Industriale di Padova nuovo Centro Servizi L edificio sorgerà nella zona industriale di Padova, a un centinaio di metri dal casello autostradale Padova Zona Industriale della A13, Pd-Bo. Il

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 12 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLA GESTIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Ing. Davide Musiani STUDIO TECNICO PROF. NERI S.r.l. Bologna, 12 Giugno 2009

Dettagli

SOSTENIBILITA DELL ASSISTENZA A DOMICILIO: RUOLO DEL CAREGIVING FAMILIARE

SOSTENIBILITA DELL ASSISTENZA A DOMICILIO: RUOLO DEL CAREGIVING FAMILIARE SOSTENIBILITA DELL ASSISTENZA A DOMICILIO: RUOLO DEL CAREGIVING FAMILIARE Brescia, 7 novembre 2011 Enrico Zampedri, direttore generale Alessandro Signorini, direttore sanitario Contenuti dell intervento

Dettagli

Corsi di Formazione ed informazione dei Lavoratori Corsi Antincendio e Primo soccorso

Corsi di Formazione ed informazione dei Lavoratori Corsi Antincendio e Primo soccorso Proffessiioniisttii all serviiziio delllla siicurezza iin campo iindusttriialle e ciiviille SICUREZZA SUL LAVORO CONSULENZA ALLE IMPRESE SERVIZI DI INGEGNERIA Consulenza Adempimenti D. Lgs. 81/08 Redazione

Dettagli

PROGETTO Edizione 2015-2016

PROGETTO Edizione 2015-2016 in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Pag. 1 di 5 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 110 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.3 111 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alle risorse umane e tecnologiche consistono nella: 4.3.1 identificazione di un referente per

Dettagli

Applicazione dei principi e delle metodologie della Fisica alla medicina. F. Paolo Gentile FISICA MEDICA. Canale Monterano (RM)

Applicazione dei principi e delle metodologie della Fisica alla medicina. F. Paolo Gentile FISICA MEDICA. Canale Monterano (RM) F. Paolo Gentile Canale Monterano (RM) FISICA MEDICA Applicazione dei principi e delle metodologie della Fisica alla medicina 1 Chi è il Fisico medico? Il Fisico medico è una figura professionale che applica

Dettagli

Formazione Tecnica TM

Formazione Tecnica TM Formazione Tecnica TM Migliorare le competenze e la professionalità delle persone Mappatura competenze auspicate Formazione Formazione continua Test competenze possedute Corsi e seminari di formazione

Dettagli

7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012

7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012 7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012 Resoconto di fine evento Il 7 Forum Risk Management in Sanità, svoltosi dal 20 al 23 novembre 2012, si è confermato un appuntamento irrinunciabile,

Dettagli

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza

Dettagli

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 - INDICE 1. PREMESSA - 3-2. CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96, RICHIESTA DALLA A.S.L./NA 1, DIPARTIMENTO PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE E SANITA PUBBLICA, IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI

Dettagli

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 A seguito del confronto con le Direzioni delle Aziende del Sistema Sanitario Regionale e con alcune Conferenze o Rappresentanze dei Sindaci

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 OGGETTO: Approvazione "Progetto di Sviluppo delle cure domiciliari

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6

Dettagli

HEALTHCARE SOLUTIONS BOXPICKER MAGAZZINO AUTOMATIZZATO PER LA FARMACIA OSPEDALIERA

HEALTHCARE SOLUTIONS BOXPICKER MAGAZZINO AUTOMATIZZATO PER LA FARMACIA OSPEDALIERA HEALTHCARE SOLUTIONS BOXPICKER MAGAZZINO AUTOMATIZZATO PER LA FARMACIA OSPEDALIERA BOXPICKER MAGAZZINO AUTOMATIZZATO PER LA FARMACIA OSPEDALIERA BoxPicker è parte di una soluzione integrata di sistemi

Dettagli

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP ALLEGATO 1 COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP Premessa. I corsi hanno una durata minima di 16 ore e a determinate condizioni e entro certi limiti (v. punto 4), è consentito

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

ASPETTI TECNOLOGICI DELL EFFICIENZA ENERGETICA

ASPETTI TECNOLOGICI DELL EFFICIENZA ENERGETICA LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLA SANITA STRUMENTI CONTRATTUALI E BEST-PRACTICE ASPETTI TECNOLOGICI DELL EFFICIENZA ENERGETICA ROBERTO ZECCHIN 1 LE STRUTTURE OSPEDALIERE EDIFICI GENERALMENTE DI GRANDI

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. 1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE L INFERMIERE DI FAMIGLIA Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE Uno degli obiettivi di oggi RILEGGERE LO SVILUPPO DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA TERRITORIALE DAL PUNTO

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TK22U ATTIVITÀ 85.20.0 SERVIZI VETERINARI

STUDIO DI SETTORE TK22U ATTIVITÀ 85.20.0 SERVIZI VETERINARI STUDIO DI SETTORE TK22U ATTIVITÀ 85.20.0 SERVIZI VETERINARI Ottobre 2005 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SK22U Servizi veterinari è stata condotta analizzando i modelli per la comunicazione

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

Visto l articolo 103 della legge regionale 27 dicembre 201, n.66 (Legge finanziaria per l anno 2012);

Visto l articolo 103 della legge regionale 27 dicembre 201, n.66 (Legge finanziaria per l anno 2012); ALLEGATO A Regolamento di attuazione dell articolo 103 della legge regionale 27 dicembre 2011, n.66 (Legge finanziaria per l anno 2012). Fondo di garanzia per investimenti in energie rinnovabili Indice

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

PIANO SANITARIO Integrativo FASI Dirigenti

PIANO SANITARIO Integrativo FASI Dirigenti PIANO SANITARIO Integrativo FASI Dirigenti Milano 2013 1 PIANO SANITARIO Integrativo Dirigenti Riservato agli iscritti al FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA F.A.S.I. Le prestazioni previste nel presente Piano

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE

Dettagli

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Conferenza Stampa Cure intermedie: attivi 6 posti all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Mercoledì 17 settembre 2014 - ore 11.30 Sala riunioni Servizio Attività Tecniche AUSL di Parma Via Spalato

Dettagli

L integrazione sovra aziendale delle attività di approvvigionamento e logistica nel processo di riorganizzazione delle aziende sanitarie del SSSR ESPERIENZE A CONFRONTO Venezia 28 Novembre 2007 L Area

Dettagli

CARTA SERVIZI del CENTRO per l AGGIORNAMENTO delle PROFESSIONI e per l INNOVAZIONE ed il TRASFERIMENTO TECNOLOGICO C.A.P.I.T.T.

CARTA SERVIZI del CENTRO per l AGGIORNAMENTO delle PROFESSIONI e per l INNOVAZIONE ed il TRASFERIMENTO TECNOLOGICO C.A.P.I.T.T. CARTA SERVIZI del CENTRO per l AGGIORNAMENTO delle PROFESSIONI e per l INNOVAZIONE ed il TRASFERIMENTO TECNOLOGICO C.A.P.I.T.T. La Carta Servizi è uno strumento di trasparenza messo a disposizione dal

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli