Piano di Emergenza Provinciale Rischio Black-out Elettrico

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1 Provincia di Verona Ufficio Dissesti Idrogeologici e Protezione Civile Piano di Emergenza Provinciale Rischio Black-out Elettrico

2 Le funzioni della Provincia in materia di Protezione Civile Art. 108 Decreto L. 112/98 Funzioni attribuite alle province - Attuazione, in ambito provinciale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali, con l'adozione dei connessi provvedimenti amministrativi; - Predisposizione dei piani di emergenza provinciali sulla base degli indirizzi regionali - Vigilanza sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in caso di eventi calamitosi

3 Le funzioni della Provincia in materia di Protezione Civile Art. 107 della Legge Regionale n. 11/2001 Funzioni delle Province - Suddivisione del territorio provinciale in ambiti territoriali omogenei - Verifica della compatibilità dei piani comunali ed intercomunali di protezione civile - Coordinamento e svolgimento, in collaborazione con gli enti locali, delle attività di formazione dei volontari appartenenti alle organizzazioni e ai gruppi di volontariato di protezione civile - Istituzione della Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile - Predisposizione delle strutture tecnico-amministrative, degli organi consultivi, dei mezzi, delle attrezzature e delle risorse per concorrere alle attività di protezione civile e per esercitare la funzione di coordinamento in caso di emergenze di rilevanza provinciale

4 Le funzioni della Provincia in materia di Protezione Civile Ad oggi il Piano di Emergenza Provinciale ha studiato i seguenti rischi: 2003 Idrogeologico Incendi Boschivi 2004 Chimico - industriale Viabilità - trasporti 2005 Sismico Eventi meteorologici avversi 2006 Idropotabile 2007 Black-out elettrico

5 L Energia Elettrica in Italia Terna: Rete Elettrica Nazionale Società per azioni quotata in borsa Terna è proprietaria di oltre il 97% della Rete di Trasmissione Nazionale cioè altissima tensione (AAT) della rete ad alta (AT) per complessivi km di linee, oltre a 357 stazioni di trasformazione e smistamento e a 3 centri di teleconduzione.

6 L Energia Elettrica in Italia Nel 2003, in Italia, la richiesta complessiva di energia elettrica sulla rete ha raggiunto i 320 miliardi di kwh, con un incidenza dei clienti idonei per 126 TWh (400TWh nel 2010) L Italia importa il 15% di energia elettrica dell intero fabbisogno nazionale

7 L Energia Elettrica in Italia Il gestore nello svolgimento della propria attività eroga agli utenti i seguenti servizi: Servizio di trasmissione: trasporto e trasformazione sulla rete di trasmissione nazionale dell energia dalle centrali e dalle linee di interconnessione con l estero alle reti locali di distribuzione, comprende anche lo sviluppo e la manutenzione della rete Servizio di dispacciamento: finalizzato al mantenimento dell equilibrio tra immissioni e prelievi, con i necessari margini di riserva Servizio di misura: finalizzata all ottenimento di misure dell energia elettrica e alla contabilizzazione dei flussi energetici dei diversi utenti Servizio di aggregazione delle misure: attività di aggregazione delle misure comunicate dalle imprese distributrici nonché delle misure rilevate direttamente dal gestore

8 La produzione di Energia Elettrica Centrali termoelettriche

9 La produzione di Energia Elettrica Termovalorizzatori

10 La produzione di Energia Elettrica Nucleare

11 La produzione di Energia Elettrica Idroelettrica

12 La produzione di Energia Elettrica Solare

13 La produzione di Energia Elettrica Eolica

14 La produzione di Energia Elettrica Geotermoelettrica

15 La distribuzione di Energia Elettrica La distribuzione elettrica è l ultima fase nel processo di consegna dell elettricità all utente finale. Generalmente comprende: linee elettriche ad altissima tensione (380 kv) linee ad alta tensione (220 kv e 132 kv) linee a media tensione (15 kv) linee a bassa tensione ( V), impianti di trasformazione AT/MT (cabine primarie) trasformatori su pali o cabine elettriche a media tensione (cabine secondarie) sezionatori interruttori strumenti di misura

16 La distribuzione di Energia Elettrica Uno degli elementi di maggiore importanza nei confronti della qualità del servizio di erogazione di energia elettrica è data dalla continuità del servizio, ovvero dalla mancanza di interruzioni nella fornitura di energia elettrica Le linee di interconnessione hanno quindi ampliato l iniziale funzionalità in caso d emergenza per diventare linee interne al sistema Di conseguenza problemi di congestione in alcune sezioni della rete sono divenuti oggi molto comuni, rendendo il sistema più critico e complesso da gestire, aumentando quindi il rischio di black-out di grandi dimensioni Risulta chiara l esigenza di adottare opportuni piani di difesa contro il fenomeno blackout per garantire la continuità del servizio di fornitura di energia elettrica Gli indicatori di continuità del servizio sono riferiti ad aree territoriali, definite in funzione del grado di concentrazione della popolazione residente per comune: Alta concentrazione: popolazione superiore a abitanti Media concentrazione:popolazione compresa tra e abitanti Bassa concentrazione: popolazione non superiore a abitanti

17 I disturbi elettrici Disturbo Origine Effetti Frequenza Distacchi di gruppi di generatori. Commutazione di grossi carichi. Guasti Variazione di velocità nei motori. Malfunzionamento dei dispositivi elettronici che utilizzano la frequenza per generare la base dei tempi. Perdite nei lamierini magnetici. Influenza sull efficacia dei filtri accordati per la soppressione delle armoniche. Variazioni rapide di tensione Inserzione di apparecchi. Carichi con assorbimento variabile. Intervento intempestivo protezione. Flicker (se ripetitivo). Malfunzionamento di apparati elettronici. Variazioni transitorie di tensione Fulminazioni. Guasti. Manovre. Perforazioni di isolamenti. Danneggiamento circuiti elettronici Buchi ed interruzioni brevi Guasti. Manovre. Intervento di relè di minima tensione. Irregolarità di funzionamento di motori. Malfunzionamento di apparati elettronici digitali. Malfunzionamenti di apparecchiature elettriche. Spegnimento di lampade a scarica con ritardo di riaccensione. Armoniche Carichi non lineari. Azionamenti a velocità variabile. Lampade. Convertitotri statici. Elettrodomestici. Forni ad arco. Saladatrici. Trasformatori. Motori. Malfunzionamento di protezioni. Aumento perdite dielettriche. Aumento perdite nel rame di macchine e trasformatori. Aumento perdite in rete. Possibile danneggiamento condensatori. Errori di apparati di misura. Malfunzionamento di apparati elettronici. Funzionamento instabile di motori. Malfunzionamento dei convertitori. Interferenza sui circuiti di telecomunicazioni. Squilibrio di tensione Carichi squilibrati Comparsa di componenti di sequenza inversa della tensione con sovrariscaldamento di macchine rotanti e raddrizzatrici.

18 Le interruzioni elettriche Le interruzioni possono avere diversa origine: sulla rete in alta tensione sulla rete di trasmissione nazionale provocate da cause di forza maggiore causate per responsabilità dell esercente (per lavori sulla rete di distribuzione con avviso ai clienti) Le interruzioni, inoltre, possono essere distinte con preavviso (con avviso di almeno 24 ore) senza preavviso lunghe (quando l interruzione dura più di tre minuti) brevi (durata tra un secondo e tre minuti) transitorie (durata inferiore al secondo)

19 Le interruzioni elettriche La norma definisce i seguenti valori indicativi annui di accadimento: Buchi di tensione: da qualche decina a qualche migliaio; Interruzioni brevi: da qualche decina a parecchie centinaia; Interruzioni lunghe: da meno di 10 o fino a 50 a seconda della zona A livello nazionale l Autorità per l Energia Elettrica e il Gas ha introdotto dei livelli specifici di continuità relativamente alle sole interruzioni lunghe per i clienti di maggiori dimensione: per i clienti in AT: 1 interruzione annua senza preavviso; per i clienti in MT: da 3 a 5 interruzioni senza preavviso annue in funzione dell ambito territoriale di concentrazione

20 Progettazione del Piano Notte tra 27 e 28 settembre 2003 Si perde per motivi accidentali la linea a 380 kv Mettlen-Lavorago e della linea a 380 kv Sils-Soazza Questo ha provocato il più grave black out del nostro paese quando, per quasi 12 ore, l'intera nazione (esclusa la Sardegna e l'isola di Capri) è rimasta priva di energia elettrica. - Roma rimane al buio fino alle 15,30 del giorno successivo treni fermi con passeggeri bloccati. - mancata erogazione d acqua in Sicilia e Marche - migliaia di richieste di aiuto ai Vigili del Fuoco per persone intrappolate negli ascensori

21 Si definisce black-out l interruzione dell erogazione di energia elettrica che interessa porzioni più o meno estese della rete elettrica

22 Progettazione del Piano Finalità del piano è quella di definire la procedura di emergenza da attivare in caso di prolungata mancanza di energia elettrica tale da procurare minori disagi alla popolazione

23 Progettazione del Piano e delle attività collaterali 1. Articolazione e metodologia del Piano di emergenza 2. Ricerca e raccolta dei dati 3. Individuazione degli enti e dei riferimenti normativi 4. Incontri di approfondimento con gli enti gestori dell energia elettrica nella provincia di Verona e firma della convenzione 5. Elaborazione e valutazione dei dati raccolti 6. Identificazione del rischio black-out elettrico 7. Analisi del rischio black-out elettrico a livello provinciale 8. Redazione procedure di attivazione

24 Distribuzione di energia elettrica Rete principale di distribuzione dell energia elettrica nel territorio provinciale

25 Minuti di interruzione per cliente BT 06/10/08

26 Numero interruzioni lunghe per cliente BT 06/10/08

27 I Gestori e la sicurezza del sistema elettrico I PIANI DI DIFESA Sono stati predisposti appositi Piani di Difesa con il fine di sfruttare tutte le risorse in condizioni di emergenza. Un piano di difesa consente le seguenti azioni: - mantiene allo stato normale una situazione che sta per evolvere in uno stato di emergenza; - riporta allo stato normale una condizione di funzionamento che sia già evoluta in uno stato di emergenza CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DEI PIANI DI DIFESA -AZIONI MANUALI -AZIONI AUTOMATICHE -AZIONI PROGRAMMATE

28 I Gestori e la sicurezza del sistema elettrico IL PIANO DI EMERGENZA PER LA SICUREZZA DEL SISTEMA ELETTRICO (P.E.S.S.E.) E un piano di difesa programmato che si attua a seguito di un deficit prolungato di produzione e consiste nell alleggerimento del carico mediante distacchi programmati che interessano sia l utenza diffusa che le utenze industriali. Può essere attuato anche immediatamente senza preavviso su richiesta del Gestore della rete nazionale per un massimo di 3 ore al giorno. Si applica: -per l utenza diffusa dalle 7,30 alle 16,30 -per l utenza industriale dalle 16,00 alle 20,00 Prevede una capillare informazione alla cittadinanza

29 Cause del black-out Eventi che possono generare un black-out: - EVENTI ACCIDENTALI (guasti, operazioni erronee del personale, obsolescenza attrezzature, scarsa manutenzione, cali o assenza di potenza, disturbi di dispositivi riceventi, ecc.) - EVENTI NATURALI (fenomeni climatici estremi, terremoti, alluvioni, ecc.) - EVENTI DOLOSI (atti di terrorismo tradizionali o informatici)

30 Compiti della Provincia COSA PUO FARE LA PROVINCIA PER AFFRONTARE IL RISCHIO BLACK-OUT ELETTRICO? IN TEMPO DI PACE IN EMERGENZA

31 Compiti della Provincia IN TEMPO DI PACE 1. PROGRAMMARE e PIANIFICARE la gestione delle calamità studiando il rischio e redigendo il Piani di Emergenza Provinciale 2. INFORMARE e DOTARE i volontari di protezione civile predisponendo corsi di formazione che ne aumentino la preparazione e la professionalità

32 Compiti della Provincia IN EMERGENZA 1. COLLABORARE, nel Centro di Coordinamento e Soccorso e nella Sala Operativa, con gli altri soggetti titolati a gestire la crisi (Prefettura, Gestori tecnologici, Vigili del Fuoco, Forze dell Ordine, amministrazioni comunali, regione..) 2. GESTIRE e COORDINARE i volontari di protezione civile nel supporto alle forze degli enti istituzionali

33 Procedura di emergenza provinciale Stato normale: la porzione del sistema elettrico che il gestore osserva e controlla in tempo reale, è in condizioni di funzionamento stabile ed in regime permanente, tutti i componenti dell area elettrica sono eserciti nei propri limiti operativi in frequenza, tensione e corrente; i sistemi di protezione e controllo sono attivi e i margini operativi sono sufficienti a coprire l avaria del gruppo di taglia maggiore. Stato di allarme: la porzione di sistema elettrico nello stesso stato di funzionamento dello stato normale fatta eccezione per gli standard di sicurezza che non sono garantiti a fronte di contingenze e per la possibile interruzione dei carichi interrompibili; i margini operativi sono sufficienti a coprire l avaria del gruppo di taglia maggiore.

34 Procedura di emergenza provinciale Stato di emergenza: la porzione di rete è nella stessa condizione di funzionamento di quello precedente ad eccezione del fatto che tutti i componenti sono eserciti entro i propri limiti di progetto in frequenza, tensione, corrente, ma uno o più di essi funziona al di fuori dei propri limiti operativi. Stato di interruzione: la porzione di sistema elettrico è caratterizzata dalla disalimentazione di uno o più punti di connessione e posso essere presenti perdite di generazione, indisponibilità accidentali di elementi di rete, separazione del sistema elettrico all interno del territorio nazionale o dall estero lungo sezioni interne o esterne allo stesso e degradi del controllo del sistema elettrico, a seconda del tipo di disservizio e della disponibilità di informazioni sugli impianti coinvolti in Italia e all estero. Stato di ripristino: condizione di funzionamento transitorio necessaria a riportare il servizio dallo stato di interruzione allo stato normale sicuro, durante il quale dopo aver localizzato il disservizio viene avviata la rialimentazione dei carichi o, nel caso di un disservizio esteso (black-out), la procedura di riaccensione, la porzione di sistema elettrico è progressivamente rialimentata; anche nelle zone limitrofe in via di ripristino possono verificarsi degradi della qualità del servizio.

35 Procedura di emergenza provinciale FASE DI ATTENZIONE: la segnalazione arrivata all ufficio provinciale di protezione civile dove viene valutata in relazione agli effetti attesi ed al possibile passaggio allo stato successivo. FASE DI PREALLARME: il funzionario di servizio verifica la gravità e l evoluzione del fenomeno provvedendo alla comunicazione con gli enti gestori, con i comuni interessati e con la Prefettura e la Regione (Co.R.Em.) FASE DI ALLARME: si attiva da parte della Prefettura il Centro Coordinamento Soccorsi organizzato in funzioni di supporto, che gestisce i primi momenti dell emergenza e provvede alla gestione dell emergenza garantendo la comunicazione tra tutte le parti coinvolte.

36 Scenari di rischio Le interruzioni senza preavviso di durata superiore ai tre secondi vengono definite black-out La normativa in vigore assegna una particolare attenzione alle seguenti strutture che assumono rilievo ai fini della protezione civile: categorie di edifici di interesse strategico: edifici destinati in tutto o in parte ad attività di: protezione civile di enti territoriali; strutture ad uso sanitario, pubbliche e private, presidi di assistenza sanitaria; sedi amministrative regionali, provinciali, comunali e di comunità montane; rimessaggio di mezzi e attrezzature di base, a servizio degli edifici precedenti.

37 Scenari di rischio categorie di infrastrutture di rilievo: stazioni ferroviarie e linee ferroviarie di competenza regionale; stazioni di autobus, natanti, tramvie, filobus, taxi e metropolitane incluse in centri abitati di almeno abitanti; aeroporti ed eliporti di competenza regionale; porti, stazioni marittime, fluviali, e lacuali di competenza regionale; strade e relative opere d arte di competenza regionale; opere di presa, regolazione e adduzione degli acquedotti fino alle dorsali cittadine; produzione, regolazione, trasporto e distribuzione di energia elettrica, fino ad impianti di media tensione; produzione, regolazione,trasporto e distribuzione di materiali combustibili fino alle dorsali cittadine; servizi di comunicazione pubblica a diffusione nazionale e locale; rimessaggio mezzi e attrezzature di base di cui alle attività precedenti.

38 Scenari di rischio È opportuno che le strutture elencate siano dotate di sistemi autonomi di alimentazione elettrica che entrano in funzione automaticamente in caso di black-out. Il black-out elettrico blocca il funzionamento dei seguenti dispositivi: Settore residenziale - Blocco ascensori, apparecchiature domestiche, caldaia, dispositivi di allarme e controllo di dispositivi Settore produttivo - Motori industriali, apparecchiature elettroniche di sicurezza, dispositivi di protezione, montacarichi impianti produttivi, ecc Settore servizi - Reti informative; ospedali case di cura, servizi scolastici, strutture pubbliche, video sorveglianza, ecc. Infrastrutture tecnologiche - Pubblica illuminazione, sistemi semaforici, acquedotti; rete telecomunicazioni,caselli autostradali, rete ferroviaria, strutture aeroportuali, dogane, interporto, mercato ortofrutticolo, rete bancaria e finanziaria, rete informatica.

39 ESEMPIO Scenario di rischio 1 ACQUEDOTTI Recentemente è avvenuta la centralizzazione per gran parte dell area veronese della gestione del ciclo dell acqua. La gestione unitaria dei vari acquedotti permetterà un maggiore grado di sicurezza della rete, anche facilitando l interconnessione delle varie reti preesistenti. Ogni gestore di acquedotto è dotato di gruppi elettrogeni alimentati a gasolio, che garantiscono la continuità del servizio in caso di guasto elettrico e di personale organizzato in squadre di reperibilità che intervengono presso le apparecchiature dell acquedotto eventualmente con l ausilio di ditte esterne convenzionate. Il ruolo del volontariato di protezione civile può essere quello di intervenire garantendo la fornitura di carburante per l alimentazione dei generatori di acquedotti ed accompagnando il personale tecnico negli ambiti territoriali difficilmente raggiungibile a seguito di impraticabilità provocata da eventi meteorici avversi.

40 ESEMPIO Scenario di rischio 2 UNITÀ LOCALI SOCIO SANITARIE Le strutture ospedaliere presenti nel territorio provinciale appartengono alle Ulss 20, 21 e 22. Ogni ospedale è dotato di gruppi di continuità e di generatori in grado di garantire la continuità dell erogazione di energia elettrica per almeno 24 ore per i servizi essenziali quali sale operatorie strutture tecnologiche, ascensori. Periodicamente (in genere settimanalmente) viene testato il funzionamento dei gruppi elettrogeni in modo da garantire la piena funzionalità in caso di necessità. Il volontariato di protezione civile può contribuire a garantire una regolare fornitura di carburante per il funzionamento dei generatori fino al ristabilimento delle normali condizioni di alimentazione elettrica e supportare le strutture sanitarie durante l emergenza (trasporto malati ad altra struttura, accompagnamento mezzi sanitari, )

41 ESEMPIO Scenario di rischio 3 RETE FERROVIARIA La gestione e la manutenzione della rete ferroviaria è a cura di RFI che controlla sia i sistemi di sicurezza che la regolazione. La rete ferroviaria attraversante il territorio provinciale è articolata nella linea nord-sud del Brennero, collegante il Brennero a Bologna, nella linea collegante Torino a Venezia, con Verona punto di snodo. Vi sono poi linee secondarie colleganti Rovigo a Verona e Padova a Mantova con Legnago punto di snodo. L alimentazione delle linee elettrificate avviene mediante collegamenti diretti alla rete ad alta tensione gestita da Terna e si sviluppa con una rete elettrica dedicata con la caratteristica di essere fornita in forma di corrente continua. La gestione dei guasti, a seguito di interruzione della linea elettrica dovuta a cadute di alberi sui cavi o per eventi meteorologici eccezionali, sono garantiti, per gli interventi di minore portata, da squadre interne di operai reperibili, mentre, per gli interventi più impegnativi, ci si avvale delle ditte di manutenzione che intervengono in regime di reperibilità. Eventuali convogli passeggeri che risultassero bloccati sui binari potrebbero avere la necessità di essere soccorsi predisponendo un servizio di assistenza, fornendo generi di conforto e assistendo al trasbordo mediante un servizio di trasporto alternativo verso la più vicina stazione, se l interruzione forzata dovesse prolungarsi oltre tempi ragionevoli (qualche ora)

42 Funzioni dell Unità Operativa di Protezione Civile La struttura provinciale di Protezione Civile competente è costituita dall Unità Operativa Dissesti Idrogeologici e Protezione Civile presso via delle Franceschine, 10 a Verona: n. tel. reperibilità: A seguito di emergenza di tipo b) che quindi interessi l ambito sovracomunale che richieda l intervento della struttura di protezione civile provinciale il gestore della rete elettrica provvederà a: comunicare i dati relativi alla disalimentazione con indicazione dell area colpita, del numero indicativo della popolazione interessata e di eventuali strutture sensibili; richiedere supporto per il raggiungimento dei siti sede del guasto, se difficilmente raggiungibile con mezzi propri per inagibilità; fornire le informazioni sull evoluzione dell evento, con indicazione dei tempi di rientro alla normalità.

43 Funzioni dell Unità Operativa di Protezione Civile La Provincia di Verona fornirà assistenza in merito all allertamento e alla gestione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile della provincia di Verona iscritte presso l Albo Regionale della Protezione Civile. raccordo con gli altri enti interessati dall emergenza, in particolari i Comuni, Prefettura e Vigili del Fuoco,in modo tale da avere un unico referente a livello provinciale; partecipazione ai lavori dell Unità di Crisi (Comitato Provinciale di Protezione Civile).

44 Funzioni del volontariato di Protezione Civile Le organizzazioni di volontariato sono coordinate dalla Provincia per le seguenti attività: SUPPORTO ALLE FORZE ISTITUZIONALI ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE SUPPORTO ALLE SQUADRE DI EMERGENZA DELL ENTE GESTORE

45 Funzioni del volontariato di Protezione Civile SUPPORTO ALLE FORZE ISTITUZIONALI per la salvaguardia dell incolumità della popolazione, presidio del territorio, avvisi alla cittadinanza e supporto della viabilità Ad esempio: Regolazione viabilità Supporto al soccorso sanitario Supporto ai Vigili del Fuoco

46 Funzioni del volontariato di Protezione Civile ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE con particolare riguardo per quella categoria più debole come gli anziani, i bambini o i malati. Ad esempio: assistenza ai convogli ferroviari fermi; assistenza nelle contrade rimaste isolate; Assistenza alle persone rimaste isolate negli ascensori; Assistenza alle persone che necessitano di apparecchiature elettro medicali; Approvvigionamento dei gasolio ai gruppi elettrogeni per ospedali e ricoveri; Realizzazione di centri di raccolta;

47 Funzioni del volontariato di Protezione Civile SUPPORTO ALLE SQUADRE DI EMERGENZA DELL ENTE GESTORE di energia elettrica Ad esempio: Accompagnamento delle squadre nelle cabine interrotte causa eventi atmosferici eccezionali (taglio piante sulla strada, strade innevate impraticabili,...) Fornitura di torri faro; Fornitura di gruppi elettrogeni; Cordoni di sicurezza;

48 Le Convenzioni con Enel e AGSM

49 Le Convenzioni con Enel e AGSM I rapporti con gli enti distributori di energia elettrica a livello provinciale (AGSM ed Enel Distribuzione) sono regolati da un protocollo d intesa sottoscritto il 16 ottobre 2008 che stabilisce lo scambio di informazioni e le funzioni spettanti a ciascun soggetto in caso di attivazione delle procedura di emergenza: scambio di informazioni sulle proprie dotazioni infrastrutturali con trasmissione di dati ed elaborati; comunicazione di numeri telefonici di emergenza; informazioni continua in merito all utenza e all estensione della disalimentazione in corso;

50 Le Convenzioni con Enel e AGSM A seguito della stipula del protocollo d intesa, è stata sottoscritta una convenzione con AGSM ed Enel per lo scambio di cartografie informatizzate relativa alla dislocazione della rete AT, MT e delle cabine di trasformazione primarie e MT/BT. Tali dati hanno la finalità di facilitare l individuazione della dislocazione sul territorio provinciale delle infrastrutture sulle quali può essere necessario intervenire con il volontariato di protezione civile a supporto delle squadre di pronto intervento dell ente distributore.

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