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1 In questo numero: sicurezza, professione, energia, informatica, progettazione, servizi dell Ordine. Agosto 2008 N. 479 Poste Italiane S.p.A., Sped. in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma. Abbonamento annuale

2 Fastening Academy 2008 Roma, 17 ottobre Università degli Studi La Sapienza Progettazione e sicurezza delle strutture Procedure di qualificazione e metodi di progettazione degli ancoranti Sicurezza delle strutture soggette a sisma o ad esplosioni Comportamento degli ancoranti in caso di carichi dinamici Aspetti applicativi ed esempi di utilizzo Per info ed iscrizioni: numero verde , tecnici@hilti.com, ORDINE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI PAESAGGISTI E CONSERVATORI DI ROMA E PROVINCIA

3 Care colleghe, cari colleghi Affrontiamo l estate 2008 con la consapevolezza di una crisi economica riguardo la quale ci giungono quotidianamente notizie allarmanti dagli organi di informazione. Ci si chiede perché a queste notizie non corrispondano altrettante iniziative e messaggi di esperti che ci indichino la strada per rimettere in moto l economia; quasi ci viene da pensare che qualcuno abbia l intenzione di farci preoccupare e di toglierci ogni speranza. Fortunatamente conosciamo bene la nostra indole di italiani che è quella di risollevarci dai momenti di difficoltà rimboccandoci le maniche. Ed è con questo spirito che guardiamo con fiducia alle promesse del Sindaco, l Ing. Gianni Alemanno, che è intervenuto all Assemblea del Bilancio affermando di voler affidare agli Ingegneri di Roma e Provincia un ruolo importante per lo sviluppo della nostra città, ruolo inspiegabilmente precluso negli anni passati. L ottimismo, diceva una famosa pubblicità, è il sale della vita! Ci dicono che la svolta nucleare auspicata da più parti e dall attuale Governo, porterà l Italia ad allinearsi nel giro di pochi anni, alle tecnologie, già molto diffuse in Europa, delle Centrali nucleari. Nei prossimi anni saremo tutti impegnati nel dibattito civile e democratico che ne conseguirà; ma ho l impressione che la scelta sia ormai di tipo obbligato, visto la crescente domanda di energia da parte delle economie emergenti, ed il relativo alto costo dell energia stessa. Una realistica analisi del possibile sviluppo nucleare e delle fonti alternative di energia in Italia viene effettuata in questo numero dagli Ingg. Morelli e Zaffiro, che da anni collaborano con il nostro Notiziario e che con la loro prestigiosa esperienza in materia energetica riescono sempre a fornirci il loro messaggio in maniera razionale e diretta. Completano questo numero del Notiziario un contributo dell Ing. Luigi Matarazzo sulla manutenzione dei ponteggi, un analisi della finanza aziendale in relazione alla professione di Ingegnere a cura dell Ing. Lucio Macchia, una interessante riflessione sull Open Source da parte dell Ing. Andrea Del Vecchio, ed infine un interessante excursus storico sul nodo ferroviario di Roma, a cura dell Ing. Luca Franceschini. Una menzione particolare riguarda il ripristino della cerimonia di premiazione per i 25 anni di iscrizione all Ordine ovvero 50 anni di laurea. Tra i premiati del 24 Giugno 2008 abbiamo avuto anche il nostro Presidente, Francesco Duilio Rossi, verso il quale dobbiamo sentirci riconoscenti per il grande e proficuo lavoro svolto per riaffermare il ruolo dell Ordine di Roma presso gli Enti Locali e Nazionali. Il Direttore Editoriale Vice-Presidente Ing. Mario Leonardi leonardi@ording.roma.it 1

4 Direttore responsabile Mario Beomonte Direttore editoriale Mario Leonardi Il comitato di redazione è composto dai Consiglieri dell Ordine Francesco Duilio Rossi (Presidente) Emilio Acernese Mario Beomonte Fabrizio Cabas Massimo Calda Carla Cappiello Luca Cerato Alessandro Ciocca Fabrizio Ferzetti Paola Maria Angela Galliani Corrado Antonio Kropp Mario Leonardi Maurizio Lucchini Luigi Rossi Paolino Zappatore Amministrazione e redazione Via Vittorio Emanuele Orlando, Roma Tel Fax La Direzione rende noto che i pareri e le opinioni espresse negli articoli pubblicati rappresentano l esclusivo pensiero degli autori, senza per questo aderire ad esse. Per questa ragione la Direzione declina ogni qualsiasi responsabilità derivante dalle affermazioni o dai dati contenuti nei suddetti articoli. La Direzione di Notiziario dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma declina ogni responsabilità riguardo i contenuti delle inserzioni pubblicitarie pubblicate. Coordinamento editoriale Progetto grafico e impaginazione Mass Media Immagine e Promozione srl Via Pietro Tacchini, Roma Stampa Tipolitografia New Graphic Via Antonio Tempesta, Roma stampato su carta ecologica Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma il 20/05/1958 al nr Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Via Vittorio Emanuele Orlando, Roma Tel Fax segreteria@ording.roma.it In copertina: MACBA Museo d'arte Contemporanea di Barcellona Architetto: Richard Meier & Patners 1988/1995 Foto: Arch. Pietro Giani - Studio GRR ARCHITETTI - Arezzo Finito di stampare agosto 2008 Notiziario dell Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia 2

5 SICUREZZA Aspetti manutentivi in tema di mezzi d opera: il caso dei ponteggi PROFESSIONE Finanza aziendale e professione dell Ingegnere ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio ORDINE La cerimonia dei 25 e dei 50 anni di iscrizione all Ordine INFORMATICA Open Source: inganno o vera rivoluzione? PROGETTAZIONE Il nodo ferroviario di Roma. Evoluzione storica nella sua progettualità CORSI I corsi di settembre e ottobre

6 SICUREZZA Aspetti manutentivi in tema di mezzi d opera: il caso dei ponteggi Nel rimettere queste brevi note si desidera evidenziare che esse non hanno alcuna pretesa di rappresentare uno strumento operativo esaustivo, ma solo un traccia di riflessioni sull argomento, intese ad evidenziare l inquadramento della tematica nell ambito del nuovo quadro normativo. Il T.U. in tema di sicurezza, il D.Lgs 81/2008, ha l indubbio merito di aver raccolto in un unico testo disposizioni sparse in diverse norme: ciò permette al lettore di trovare correlazioni tra disposizioni anche diverse e, in definitiva, di poter organicamente affrontare temi delicati e specialistici in materia di sicurezza. E noto che l evoluzione dottrinaria prima, normativa poi, ha sempre più accentuato l importanza della manutenzione ai fini della sicurezza degli ambienti di lavoro e dei relativi processi che vi si svolgono. Il principio da cui discende tutta la organizzazione della sicurezza in azienda risiede nel dovere del Datore di Lavoro (DL) di mettere a disposizione dei lavoratori un ambiente operativo sicuro e salubre, quest ultimo aspetto anche in relazione ad esposizioni nel tempo ad agenti nocivi per la salute degli addetti ai processi suddetti. Non si deve, in particolare, mai omettere l importanza di una disposizione cardine - già in precedenza inserita nel D.Lgs 626/94 - contenuta nell Art. 15 Misure generali di tutela, Comma 1, lett. z), la quale prescrive la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza. Tale disposizione, come noto, ha un valenza assolutamente generale e riguarda tutti i luoghi in cui si svolgono attività lavorative. In particolare per i cantieri edili erano state emanate una serie di norme specifiche, attesa la peculiarità dei cantieri stessi, luoghi di lavoro in primis mobili e temporanei, quindi non suscettibili di una certosina programmazione in sicurezza delle linee di produzione, in secondo luogo affetti da alti indici di rischio per le lavorazioni che vi si svolgono. Si precisa, con riferimento ai principi dottrinari della Teoria della Sicurezza, che in generale l indice di rischio è basato sulle due grandezze Probabilità e Magnitudo (ovvero gravità delle conseguenze) relativamente al verificarsi dell evento che è in grado di cagionare conseguenze al soggetto interferente. Orbene le cadute dall alto, tra Il caso della caduta tutti i rischi riscontrabili nei dall alto cantieri menzionati, è sicuramente un evento suscettibile di provocare lesioni gravi o gravissime, se non la morte; addirittura le statistiche e la letteratura ci ricordano che tale evento può riguardare una molteplicità di soggetti potenzialmente esposti al rischio specifico causa ubicazione della postazione di lavoro in quota. Pertanto ci troviamo in situazioni caratterizzate da Magnitudo tra le più elevate. Conseguentemente il ponteggio, inizialmente ideato per realizzare idonee postazioni di lavoro in quota a diversi livelli a meri fini produttivi, è stato migliorato con idonei dispositivi specifici atti a garantire la sicurezza 4

7 SICUREZZA Aspetti manutentivi in tema di mezzi d opera: il caso dei ponteggi degli addetti sotto il profilo dell eventuale caduta dall alto. Pur non essendo questo articolo la sede per occuparsi in generale di come devono essere progettati e realizzati i ponteggi, è opportuno ricordarne le caratteristiche intrinseche prestazionali: Stabilità nel tempo, onde evitare anche cedimenti strutturali a seguito di eventi e sollecitazioni gravose; Sicurezza d uso dei piani di lavoro tale da garantire che l operatore possa svolgere le sue mansioni in quota senza cadere verso il basso; Sicura circolazione in orizzontale ed in verticale dei diversi operatori; Dispositivi particolari (parasassi) atti a garantire le aree immediatamente circostanti dalla caduta di oggetti o frammenti di risulta correlati alle specifiche lavorazioni; Schemi di montaggio ed ancoraggio chiari ed adeguati alle condizioni d impiego. Attualmente i ponteggi sono definiti nel T.U., precisamente nell Allegato XV.1, come apprestamenti correlati alla redazione dei PSC e dei POS.(cfr. All. XV), confermando in ciò la pregressa nomenclatura ex D.Lgs 494/96 e s.m.i.. Nello stesso T.U. le norme di sicurezza relative all uso dei ponteggi prefabbricati (metallici e non) sono contenute nel Titolo IV, Sezione V, artt. 131 e successivi. In particolare, per quanto riguarda l ambito in trattazione, si ricorda che l uso dei ponteggi prefabbricati è subordinato alla redazione del PIMUS (acronimo di Piano di Montaggio Uso e Smontaggio) da parte del DL, a mezzo di persone competenti e specializzate, confermando nell art. 136 prescrizioni precedentemente emanate. Il ruolo fondamentale della manutenzione dei ponteggi è richiamato dal Legislatore con L art. 137 le specifiche di cui all art. 137 Manutenzione e revisione. Ricorda, infatti, il Legislatore che il responsabile del cantiere : A intervalli periodici (ovviamente responsabilmente cadenzati e compatibili con le modalità d uso e le condizioni specifiche del sito - n.d.r.); Dopo violente perturbazioni atmosferiche; Dopo prolungate interruzioni di lavoro; deve: Assicurarsi della verticalità dei montanti (tubolari o cavalle o strutture reticolari modulari); Permanere dell idoneo serraggio dei giunti; Efficienza degli ancoraggi, nei confronti di temibili e pericolosi sfilaggi; Efficienza dei controventi, la cui mancata funzionalità può provocare instabilità e cedimenti strutturali. Si osserva, ad integrazione di quanto esposto, che anche per evenienze di particolari gravità, ancorché non espressamente citate dal Legislatore, quali sismi o incendi prossimi al sito di montaggio, occorrerà procedere alle operazioni suddette, in virtù del sovraordinato principio di rispetto delle misure generali di tutela evidenziate all inizio. 5

8 SICUREZZA Aspetti manutentivi in tema di mezzi d opera: il caso dei ponteggi In via generale, sulle verifiche da effettuarsi comunque, si rimanda all Allegato XIX al D.Lgs 81/2008; si premette che in esso sono prescritte una serie di verifiche puntuali da effettuarsi prima del montaggio sugli elementi costitutivi della tipologia del ponteggio adottato. In particolare si evidenzia la necessità di sottoporre anche tutti gli altri elementi caratteristici (es. parasassi) alle verifiche contenute nel libretto di cui alla Autorizzazione ministeriale necessaria per la commercializzazione e successivo uso della specifica tipologia di ponteggio. Nel punto 2. dell allegato, invece, sono riportate una serie di verifiche durante l uso del ponteggio le quali vanno dal controllare se l affissione di cartelloni o teli o altro sia compatibile con apposite calcolazioni e verifiche effettuate da Ingegnere o Architetto abilitato all esercizio della professione non dimenticando che tale progettazione è comunque necessaria per ponteggi superiori a 20 ml. o con schemi effettivi di montaggio non conformi a quelli del libretto a quelle richiamate in ordine a verticalità dei montanti, serraggio dei giunti, efficienza degli ancoraggi, ecc.., nonché ai sistemi di blocco degli elementi di impalcato e dei fermapiedi. Si desidera aggiungere, in base all esperienza diretta di cantiere, che spesso si omettono elementari verifiche di bontà degli appoggi delle basette, costituite da pezzotti o tavolette lignee, poggiate su superfici inidonee, non complanari o addirittura non drenate; in caso di prolungato utilizzo del ponteggio o sospensione del cantiere, a causa del diretto contatto con gli agenti atmosferici e l acqua piovana, tali spessori appaiono marcescenti o degradati, costituendo di per sé una minaccia alla stabilità del piano d appoggio della basetta, anche se quest ultima si presentasse in buone condizioni manutentive, ad esempio non interessata da deformazioni d uso che talora ne compromettono la planarità, ovvero pronunciati fenomeni di ossidazione. Si osserva, inoltre, che la stabilità dei piani d appoggio o, meglio, la loro perdurante idoneità nel tem- 6

9 SICUREZZA Aspetti manutentivi in tema di mezzi d opera: il caso dei ponteggi po spesso rappresentano situazioni di criticità dell intero sistema ponteggio. Basti pensare a situazioni di installazione anche mediante spessori lignei del tipo richiamato - su superfici terrose non bonificate e consolidate, suscettibili di dilavamento per acqua piovana non incanalata o regimentata; né si tiene conto di tale circostanza, appoggiando direttamente sulla superficie medesima spessori lignei (tavolette o palanche). In cantieri sospesi per mesi o addirittura anni tale situazione può diventare una fonte di pericolo insidiosa, soprattutto se non tenuta sotto controllo e oggetto di ispezioni mirate e bonifiche periodiche. Gli spunti di riflessione avanzati sono, in definitiva, mirati a sensibilizzare gli addetti ai lavori, ed in particolare i colleghi Ingegneri impegnati sul campo, ad esempio come Direttori Tecnici o di Cantiere, oppure Direttori dei Lavori o Coordinatori per la sicurezza, a basarsi sulla osservazione critica del cantiere e dei ponteggi installati, tenendo non solo le norme specifiche richiamate in tema di manutenzione come una insopprimibile traccia operativa, ma elaborando anche autonome valutazioni di merito, confortate sia dalla esperienza, sia dalla capacità professionale di prevedere situazioni a rischio. In questo, come in altri settori tipici della nostra attività, l osservazione dei luoghi, guidata dal sapere tecnico e dalla consapevolezza dei rischi potenziali, ancorché non conclamati in atti, costituisce una insostituibile metodica di coerente prassi professionale. Ing. Luigi Matarazzo Presidente della Commissione Manutenzione 7

10 PROFESSIONE Finanza aziendale e professione dell Ingegnere L Ing. Lucio Macchia, autore di questo articolo è un rappresentante dell ampia categoria di ingegneri che hanno svolto il loro percorso professionale in azienda, occupandosi di tematiche di taglio manageriale. È abbastanza naturale, in questo contesto professionale, avvicinarsi al mondo della finanza aziendale. D altra parte, però, la frequentazione continua di colleghi ingegneri che operano in contesti affatto diversi, soprattutto nell ambito della libera professione, mi ha convinto che gli aspetti finanziari stanno assumendo una rilevanza via via maggiore nella vita professionale di tutti gli ingegneri. Lucio Macchia, laurea in ingegneria presso la Sapienza nel 1994 (specializzazione in automazione industriale), ha un esperienza ultradecennale presso una primaria azienda di telecomunicazioni, dove ha sviluppato competenze nell ambito di tematiche di project management, business analysis e valutazione di opzioni strategiche, e dove attualmente opera come manager in una funzione tecnico-commerciale. Partecipa ai lavori della commissione Mercato & Servizi dell'ordine degli Ingegneri di Roma, e opera come formatore su tematiche di management di progetti e finanza aziendale. A partire dal 30 settembre terrà il corso Finanza Aziendale comprendere le determinanti del valore di mercato presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma ( Tutti operiamo, con ruoli e tagli diversi, nell ambiente del mercato e la finanza è la ecologia di questa realtà: ce ne fa comprendere le dinamiche Un excursus delle aree applicative. Un mondo complesso evolutive, i comportamenti degli attori, e la logica con la quale si formano reti e filiere di collaborazione. Nello scenario post-industriale che stiamo vivendo ci viene richiesta non solo l eccellenza professionale, ma anche la capacità di incorporare nella nostra attività le esigenze del mercato e di dialogare in rete con una serie di soggetti di differenti estrazioni, come ad esempio partners, finanziatori, banche, enti certificatori, società di revisione e consulenza. È necessario, in altri termini, agire nell ambiente competitivo come sistemi aperti, in grado di scambiare attivamente informazioni e conoscenze in un network che coinvolge vasti insiemi di attori. Quale finanza? Per dare una visione più precisa delle applicazioni della finanza alle problematiche professionali quotidiane, occorre precisare che, nell universo delle scienze finanziarie, che spaziano in un ampio spettro che va dai macrosistemi politici (finanza internazionale e finanza pubblica) ai microsistemi a livello delle singole persone (finanza individuale), l ottica che ci interessa è quella della finanza aziendale, che si colloca, su questo ideale asse di complessità sistemica, in una posizione intermedia. L azienda è infatti un sistema sociale complesso, e può avere anche una natura multinazionale, ma è comunque di gran lunga più semplice dei sistemi politici nazionali e sopranazionali. Dovendo adottare una definizione di massima, possiamo dire che la finanza aziendale si occupa del problema del reperimento del capitale e del suo utilizzo ottimale al fine di massimizzare il valore dell azienda. Il problema del reperimento del capitale ovvero del finanziamento di idee, progetti, iniziative è alla base di qualunque azione imprenditoriale. La scelta di come utilizzare tali risorse, valutando il ritorno degli investimenti è anch esso un argomen- 8

11 PROFESSIONE Finanza aziendale e professione dell Ingegnere to costantemente presente nella pratica professionale. Infine capire le determinanti di valore di mercato vuol dire essere in grado di decodificare le scelte ed i criteri degli operatori. Nella realtà questi tre aspetti sono olisticamente legati e concorrono alla impostazione delle scelte finanziarie: in termini pratici otteniamo un finanziamento se la nostra idea convince in relazione al ritorno dell investimento ed alla coerenza con la creazione di valore Vendere la propria idea sul mercato. Per andare sul piano applicativo, riferiamoci per esempio ai finanziamenti pubblici di tipo agevolato. Essi prevedono la presentazione e dimostrazione della validità dell investimento proposto attraverso un business plan, documento che descrive l idea progettuale, le modalità di realizzazione e dà confidenza sulle coerenze economico-finanziarie. Quindi una componente fondamentale del business plan è proprio quella finanziaria, ed in particolare il calcolo dei flussi di cassa attesi dall iniziativa, ed il loro raffronto all investimento effettuato al fine di comprendere l effettiva convenienza del progetto. Il metodo maggiormente utilizzato è quello dei flussi di cassa attualizzati che si basa su concetti di matematica finanziaria per calcolare il valore attuale dei flussi previsti nel futuro (in fig. 1 un esempio). Esistono anche metodi più sofisticati, come quello delle opzioni reali, che si basano su concetti avanzati di finanza e tengono conto di modelli stocastici di evoluzione dei flussi di cassa. 9

12 PROFESSIONE Finanza aziendale e professione dell Ingegnere Utilizzare i concetti di finanza valutativa per costruire business plan è alla base anche di altre importanti applicazioni in ambito professionale, come ad esempio il Project Financing in cui l azienda che realizza il progetto se ne assume anche gli oneri investitori, avendo in cambio il diritto di sfruttamento del bene per un certo periodo: in questo caso si ha una perfetta compenetrazione di offerta tecnica e competenza finanziaria, i due mondi si fondono completamente ed emergono nuove professionalità caratterizzate da un mix di cultura tecnico/specialistica (per capire le determinanti, i fattori di rischio ed le condizione al contorno) e know-how finanziario (per sviluppare il business plan ed organizzare la cordata di investitori). Ma non serve arrivare ai livelli di complessità del Project Financing per trovare applicazioni del Business Plan: i rapporti con le banche in ottica Basilea 2 (il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche e sulla gestione del rischio di credito) comporteranno valutazioni sempre più rigorose di ogni richiesta di finanziamento, sulla base di un analisi strutturata dei ritorni e della solidità finanziaria del proponente. Vi sono anche forme di debito più sofisticate di quello bancario, che richiedono un surplus di analisi finanziaria. Ci riferiamo per esempio al leasing finanziario che rappresenta l alternativa all acquisto sic et simpliciter di un bene, e prevede invece la sua presa in carico, con pagamento rateizzato e passaggio definitivo di proprietà alla fine del periodo di leasing. Anche in questo caso la valutazione della convenienza di tale alternativa si basa su considerazioni legate al costo attualizzato delle due opzioni (acquisto secco o leasing) tenendo conto di aspetti di scudo fiscale e di costo del denaro. Ancor più cruciale è il ruolo della valutazione finanziaria nell ambito della ricerca di capitale di rischio. Attrarre l interesse di venture capitalist (investitori che cercano opportunità sul mercato) o business angels (investitori esperti nel campo dell iniziativa che mettono in gioco capitali, ma anche know-how personale e relazioni) richiede una pianificazione finanziaria molto ben strutturata in grado di dimostrare la validità dell iniziativa valutandone i rischi evidenti e latenti. Un accenno merita inoltre il tema della quotazione in borsa che prevede la realizzazione di una due diligence, ovvero un analisi approfondita dell azienda da tutti i Le applicazioni Project punti di vista: finanziario in primis, ma anche tecnico, legale, amministrativo, commerciale. Un azienda quotata in borsa può più agevolmente reperire capitale a rischio (grazie all offerta pubblica di azioni) ma anche di debito, grazie alla possibilità di emettere bond (obbligazioni) con maggiore facilità, svincolandosi così dai localismi del sistema bancario. Ma gli strumenti di analisi finanziaria possono trovare applicazione anche nell ambito di servizi professionali classici. Ci riferiamo ad esempio a studi di fattibilità che spesso richiedono il confronto tra differenti soluzioni anche sul piano delle risorse finanziarie coinvolte: in tale ambito è frequente l uso del metodo dei flussi di cassa attualizzati per confrontare le diverse opzioni in gioco, costruendo così una metrica in grado di tener conto dei differenti profili temporali dei benefici attesi. Inoltre è possibile arricchire lo studio con un confronto delle diverse fonti di finanziamento disponibili, e suggerendo soluzioni di gestione del capitale e del rischio, come partnership, acquisizioni in leasing e contratti con caratteristiche di project financing. Gli strumenti di valutazione finanziaria trovano un forte impiego anche all ambito molto vasto del Project Management (inteso nella sua moderna accezione di gestione end-to-end del progetto dalla sua concezione, attraverso le fasi di pianificazio- 10

13 PROFESSIONE Finanza aziendale e professione dell Ingegnere ne, sviluppo e controllo). A tal proposito si ricordi che alla base di ogni progetto vi è (come da standard PMI) un documento di inizializzazione, denominato project charter che contiene il business case di progetto ovvero la sua valutazione dal punto di vista del valore aggiunto creato sul mercato e delle performance economico-finanziarie. Un altra area di interesse che merita una citazione è quella della valutazione immobiliare, che sempre più si basa su concetti di finanza aziendale, focalizzandosi sulla misurazione dei flussi di cassa attesi e dei livelli di rischio di mercato a cui ci si espone. In sintesi. Come mostrato nella figura 2, che sintetizza i concetti visti, la finanza fornisce strumenti per capire il mercato e agire in esso. La dimensione del capire include sia gli aspetti di comprensione delle logiche sistemiche alla base delle scelte strategiche delle imprese, sia gli aspetti di comunicazione con altri soggetti collegati nella rete di valore di riferimento. In questo senso è centrale l acquisizione di un linguaggio comune e di un attitudine a decodificare comunicazioni e informazioni statistiche che quotidianamente invadono lo scenario economico. La dimensione dello agire riguarda in primis l acquisizione di strumenti per realizzare business plan con finalità sia interne (ad esempio supportare una richiesta di finanziamento) che esterne (valutare opportunità di business). Ma non va sottovalutata la dimensione Project che la Finanza può acquisire in un ampia gamma di applicazioni che si basano sull uso di concetti e strumenti della finanza per potenziare la propria offerta di servizi progettuali, spaziando da studi di fattibilità, ad una visione integrata del Project Management, fino ad acquisire capacità propositiva in ambito Project Financing. Ing. Lucio Macchia 11

14 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio Oggi troppe volte si parla di fonti rinnovabili e nucleare senza tenere nella giusta considerazione il loro reale contributo al bilancio energetico e quali problemi nascono sul territorio nel loro impiego per produrre elettricità. Si ricorda che l elettricità è un vettore cioè il risultato della trasformazione di una fonte primaria di energia. Attualmente nel mondo solo il 30% delle fonti primarie viene convertito in elettricità, percentuale questa che dovrebbe aumentare in relazione ad una sua maggiore penetrazione negli usi domestici, industriali ed in particolare nei trasporti 1. La spinta verso le fonti rinnovabili deriva dalla necessità di far fronte ai futuri fabbisogni di elettricità riducendo per quanto possibile le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotta dalla combustione di idrocarburi e carbone. Nel nostro Paese in particolare, le previsioni di sviluppo della domanda di elettricità si basano su un aumento auspicabile del Pil di circa 1,5 % all anno e sui consuntivi degli ultimi decenni. Poiché dal nonostante il Pil sia stato inferiore all 1,5% la produzione è passata da 240 a 340 miliardi di kwh, per il 2020 è ragionevole prevedere di raggiungere i 440 miliardi kwh. Indipendentemente dalla crescita della domanda che potrebbe essere inferiore al previsto, è comunque indispensabile per noi ridurre gradualmente l attuale uso dei combustibili fossili per due ragioni. La prima perché attualmente oltre il 70% dell elettricità è prodotta con gas metano che proviene da aree geografiche politicamente instabili, il cui prezzo è strettamente legato a quello del petrolio che negli ultimi dieci anni è più che triplicato, superando i 100,00 $ al barile con la previsione di un suo continuo lievitare in relazione al forte aumento dei consumi nel mondo, specie per Cina ed India. La seconda perché dobbiamo rispettare l impegno sottoscritto dall Italia con l accordo di Kyoto, in base al quale nel periodo dovremo abbattere del 6,5% le emissioni di CO2 rispetto a quelle misurate nel Mentre negli altri paesi europei sono state già prese misure graduali per raggiungere i rispettivi obiettivi, dal 1990 ad oggi le nostre emissioni invece di diminuire sono aumentate del 12%, per cui l obiettivo del 2012 è oramai diventato superiore al 18%. Per uscire da questa situazione abbiamo solo tre possibilità: investire in tecnologia per diventare più efficienti, realizzare impianti di energia pulita se non in Italia almeno all estero oppure comperare a caro prezzo i crediti di emissione sui mercati internazionali. In questo contesto un altro aspetto spesso trascurato nel definire un programma energetico riguarda 12

15 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio i tempi necessari per realizzare impianti, cioè per rendere disponibili le risorse economiche, progettare, ottenere autorizzazioni e consenso, commettere e costruire, tempi che sono lunghi, incomprimibili e non possono seguire le rapide variazioni del mercato dei combustibili. Tanto premesso, quando si parla di potenza (kw) per produrre un determinato quantitativo di elettricità (kwh) è utile ricordare che il numero di ore annue di funzionamento di ciascun tipo di impianto varia moltissimo a seconda delle caratteristiche della fonte energetica. Entrando nel merito delle fonti eolica e solare, quanti potranno essere i kwh realisticamente producibili entro il 2020? Gli impianti eolici stanno subendo uno sviluppo molto rapido con l impiego di macchine di potenza sempre maggiore e capaci di sfruttare al meglio venti deboli ed a regimi di Il mercato dell FSO brezza. Se ipotizziamo di installare torri della potenza di 3 MW del tipo di quelle attualmente sul mercato, avremmo una potenza di MW e l elettricità prodotta, con un numero medio di ore per anno di 1.500, sarebbe di 9 miliardi di kwh. Questa ipotesi però appare molto ottimistica per i vincoli dovuti alle dimensioni di ciascuna torre e quindi all accettazione da parte delle comunità interessate nonché alle condizioni di vento variabili nel nostro Paese non congruenti con l attuale assetto della rete elettrica. Per l energia solare vi sono due possibilità: usare pannelli fotovoltaici disponibili a livello industriale e già ampiamente utilizzati nel mondo o il solare termodinamico, allo stato ancora in via di sperimentazione. Sulla prima i vantaggi sono indubbi ma in termini di potenza si deve tener conto che per avere 1 kw occorrono, con la tecnologia attuale, circa 10 mq. Perciò una potenza di MW richiede una superficie di 50 kmq e può produrre, tenendo conto che il numero medio di ore per anno varia tra nord e sud dell Italia tra e 1.500, circa 7 miliardi di kwh. Questa ipotesi, anche in presenza di un forte sostegno economico, non sembra facilmente attuabile nel breve periodo dato che la soluzione tecnicamente migliore sarebbe non quella di concentrare pannelli in grandi superfici ma di diffonderli in modo capillare nell edilizia abitativa, direzionale e dei servizi. Diverso è il caso del solare termodinamico con il quale dovrebbe essere possibile accumulare sotto forma di calore ad alta temperatura l energia proveniente dal sole, trasformando quindi la natura aleatoria della luce solare in un energia temporalmente continuativa e quindi rispondente alle necessità degli utilizzatori. Tuttavia questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo per cui è difficile fare previsioni attendibili sul suo impiego e sui relativi costi. Sulla base di questi numeri appare evidente che, ferme restando le notevoli incertezze sulla fattibili- 13

16 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio tà di realizzare nei prossimi 12 anni un programma così ambizioso tra eolico e solare e senza considerare i relativi costi, si potrebbero produrre circa 15 miliardi di kwh all anno che corrispondono al 15% dell incremento della domanda di 100 miliardi di kwh per il Un contributo non trascurabile potrebbe venire dalle biomasse e rifiuti che nel 2006 hanno consentito di produrre circa 8 miliardi di kwh. Tuttavia un forte contributo dalle biomasse è condizionato dalla possibilità di avere grandi estensioni di terreno per coltivazioni dedicate che in Italia richiederebbero di modificare il modo di fare agricoltura anche alla luce degli scenari che in questi anni si vanno delineando nel mondo per il settore alimentare. Mentre l elettricità ricavabile dai rifiuti è legata alla realizzazione dei termovalorizzatori il cui impatto ambientale continua purtroppo a suscitare reazioni molto negative a livello locale. Per completare il quadro, un cenno va fatto sulle altre fonti rinnovabili o assimilabili, argomento questo già ampiamente trattato in precedenti articoli 2. Le fonti idraulica e geotermica non possono tecnicamente dare un contributo significativo alla copertura dei futuri fabbisogni previsti per il Vanno comunque perseguiti studi, ricerche ed eventuali ristrutturazioni, tenendo conto delle reali difficoltà legate al territorio specie per la parte idroelettrica kwh il consumo annuo pro-capite di energia in Italia Il risparmio energetico che per definizione non è una fonte di energia ma viene annoverato tra le cosiddette fonti virtuali, costituisce una componente importante in tutti i casi nei quali è possibile eliminare sprechi reali. In Italia, il cui sviluppo industriale praticamente non è mai stato legato ad un basso costo dell energia, i risparmi non sono paragonabili a quelli che si possono realizzare nei paesi più industrializzati. Infatti il nostro consumo annuo pro capite è oggi di kwh contro la media europea di 7.240, il Giappone di e gli USA di Comunque adeguate misure di efficienza nei consumi di elettricità potranno dare un contributo alla riduzione dei consumi correnti. Le importazioni di elettricità che nel 2007 hanno superato i 50 miliardi di kwh potrebbero in futuro aumentare notevolmente. Ma perché questo sia possibile è necessario sviluppare contemporaneamente due azioni. La prima comporta la formazione di accordi societari con esercenti dei paesi dell Est Europeo o con quelli della fascia balcanica per la realizzazione di nuovi impianti utili sia a 14

17 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio detti paesi sia all Italia che potrebbe così aumentare le importazioni di elettricità. La seconda, di non facile attuazione, richiede la ristrutturazione della rete di trasporto specie negli attraversamenti alpini tuttora fortemente ostacolati per ragioni ambientali e la realizzazione di collegamenti con cavi sottomarini attraverso il medio Adriatico, con indubbi vantaggi per il centro sud del Paese. Per cercare di risolvere in qualche modo questa grave situazione, da più parti si sta diffondendo la proposta di riprendere il nucleare. Per chiarezza è opportuno ricordare che nel mese di novembre 1987 un Referendum proposto in forma di difficile comprensione per la gente comune, è stato interpretato politicamente come rinuncia al nucleare. Spiegare cosa è successo oramai non ha più alcuna rilevanza. Tuttavia le conseguenze sono state la chiusura degli impianti in esercizio e la sospensione sine die dei lavori di quelli in costruzione realizzando al loro posto altri impianti a combustibili fossili. Da allora per gli impianti dismessi sono state avviate le attività di decommissioning, senza peraltro aver il caso nucleare risolto il problema della sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi. Tanto premesso vediamo cosa dovrebbe essere fatto per riprendere il nucleare tenendo presente che si tratta di un Sistema costituito non solo da impianti di produzione ma anche dalle relative infrastrutture, compresi i depositi sia dei rifiuti radioattivi sia delle scorie vetrificate provenienti dal riprocessamento dei combustibili esauriti. Il primo passo è la definizione di un programma energetico nazionale proposto dal Governo nel quale la componente nucleare dovrebbe gradualmente avvicinarsi nel lungo periodo alla media europea (28%). Il secondo passo, trovato l accordo sul programma, dovrebbe essere l emanazione di una nuova legge testo unico dedicata esclusivamente alla realizzazione, all esercizio ed alle attività di sicurezza e protezione sanitaria degli impianti elettronucleari. Valutare la durata dell iter legislativo è difficile anche in presenza di un consenso trasversale, per la persistenza di posizioni politiche e sociali contrarie. Ammesso che nel giro di tre anni si riesca ad ottenere piano energetico e nuove leggi, non è da escludere che le forze politiche dissenzienti propongano poi un nuovo referendum abrogativo. In parallelo all iter legislativo, a guadagno di tempo, si dovrebbe procedere ad un analisi aggiornata del territorio per individuare le aree suscettibili di insediamenti. Oggi con una normativa sempre più restrittiva, individuare in tali aree siti idonei per localizzarvi un impianto nucleare appare molto diffici- 15

18 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio le. Infatti le modeste pianure esistenti, specie quelle costiere, hanno subito nel tempo sostanziali trasformazioni per insediamenti residenziali, turistici ed infrastrutturali subendo peraltro anche l imposizione di nuovi vincoli paesaggistici. Questa analisi richiederebbe la ricostruzione di banche dati riguardanti i caratteri primari del territorio, riconducibili a due categorie: quelle naturali e quelle antropiche. I caratteri naturali sono costituiti da: morfologia, geologia, sismicità, idrografia e talassologia. I caratteri antropici a loro volta sono divisi in due sottocategorie: una relativa alla distribuzione della popolazione e delle infrastrutture esistenti quali ferrovie, strade, autostrade, porti, aeroporti, elettrodotti, gasdotti, ecc. l altra relativa agli indirizzi e vincoli contenuti negli strumenti di pianificazione territoriali nazionali e regionali, compresi i vincoli di legge ambientali, archeologici e militari. Una volta disponibili dette banche dati, è possibile individuare aree su cui poi effettuare analisi e studi di dettaglio. Questa attività dovrebbe essere svolta dall ENEL che a suo tempo aveva messo a punto una complessa metodologia per la localizzazione dei propri impianti. E comunque indispensabile che le strutture tecniche dello Stato forniscano in maniera tempestiva i dati aggiornati di loro competenza. Per semplificare il relativo flusso di informazioni, sarebbe necessaria la costituzione di un apposita conferenza di servizi tramite ad esempio un provvedimento ministeriale. Questo lavoro potrà essere utilizzato anche per individuare l ubicazione di altri tipi di impianto ed in particolare dei depositi per rifiuti radioattivi. Altro nodo da sciogliere, in relazione all attuale assetto dell industria elettrica nazionale, è quello di individuare uno o più soggetti che assumano la funzione di realizzare ed esercire gli impianti. In presenza di più esercenti che operano sul libero mercato, è difficile individuare chi deve prendere l iniziativa in un quadro di incertezze che rendono poco affidabili le previsioni di remunerazione dei capitali investiti. Su questo aspetto è opportuno ricordare le teorie keynesiane sul liberismo: il mercato da solo non è sufficiente a risolvere i problemi di lungo termine anche confidando sulla il problema dei siti 16

19 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio sua capacità di riaggiustaggio ; deve perciò intervenire una politica dirigistica per favorire lo sviluppo equilibrato dell economia. Da ciò discenderebbe la necessità che intervenga lo Stato a sostegno dell energia nucleare, garantendo ad esempio secondo il modello varato di recente in Finlandia, l acquisto dell elettricità prodotta ad un prezzo garantito. Una volta individuato il soggetto che, a parere di chi scrive è meglio sia uno, eventualmente come consorzio di esercenti elettrici, in presenza di Piano energetico e nuove leggi, questo deve svolgere due insiemi di attività in parallelo. La prima riguarda la scelta del tipo di impianto e quindi del fornitore principale mentre la seconda, una volta resi disponibili i principali dati di progetto, consiste nello sviluppare indagini, studi ed analisi di dettaglio per accertare la reale fattibilità dell impianto. Per quanto riguarda la scelta del tipo di impianto, sul mercato sono presenti tre tipi di reattore oggi qualificabili a sicurezza intrinseca: PWR, BWR e CANDU. Dovendo recuperare il lungo tempo perduto e tenendo presente una ragguardevole potenza da installare per gli anni Venti del duemila, è conveniente fare subito una scelta che consenta di raggiungere economie di scala, standardizzando gli impianti e realizzandoli tutti uguali a livello funzionale. L iniziativa francese di lanciare il progetto di un reattore ad acqua in pressione di tipo evolutivo e di grossa taglia nel quadro delle collaborazioni europee, mette in evidenza la convenienza a seguire con prevalente interesse l EPR (European Pressurized Reactor) con potenza fino a MW basato sull esperienza degli oltre 96 reattori da MW realizzati in Francia ed in altre 11 nazioni. Nel 2004 l EdF ha deciso di costruire a Flamanville in Normandia la cosiddetta testa di serie EPR che dovrebbe entrare in esercizio nel Si ricorda comunque che la tecnologia più affermata nel mondo è quella dei reattori ad acqua in pressione: su 440 reattori in esercizio di diverse tecnologie, 209 sono PWR. Su questo argomento è doveroso far notare che sul mercato sono presenti anche i PWR della Westinghouse Mitsubishi. Tuttavia vista la nostra appartenenza all Europa e considerando anche la nostra partecipazione e quella dell industria tedesca all EPR, appare logica la scelta per questo tipo di filiera, scelta che comporta un accordo societario con l EdF. Una volta individuati i siti e stabilito il numero di unità da installarvi, con un progetto di riferimento (EPR) che contiene tutte le caratteristiche funzionali e strutturali nonché le specifiche tecniche di tutta la componentistica meccanica, elettrica e di regolazione, si devono individuare solo le soluzioni da adottare per tutte le parti strettamente legate alle caratteristiche di sito. Dopo aver prodotto tutta questa documentazione che costituisce nella sostanza il progetto concettuale, deve essere avviata la fase autorizzativa, con particolare riguardo alla sicurezza, alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e aspetto più delicato, alla ricerca del consenso. Questa è la fase più importante dell intero processo realizzativo che, non è da escludere, potrebbe ipoteticamente concludersi anche con esito negativo. In ogni caso i tempi tecnici necessari dovrebbero essere, come di norma avviene all estero dell ordine di tre anni. 17

20 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio Ottenute autorizzazioni e consenso è così possibile dichiarare la fattibilità dell impianto ed intraprendere gli investimenti per proseguire la progettazione e definire la committenza per tutte le attività di costruzione in officina e in cantiere. In totale, tenendo presenti i tre anni ipotizzati per la definizione del Piano Energetico, per le nuove leggi e per l analisi del territorio nonché ulteriori tre anni per poter dichiarare fattibile uno o più impianti, iniziando nel 2008 solo dal 2015 è ragionevole pensare di avviare la fase realizzativa di una prima unità, la cui costruzione richiede almeno 7 anni. Pertanto, se tutto si svolge con regolarità, il primo kwh di origine nucleare potrà essere prodotto non prima del In questo quadro, l industria manifatturiera e delle costruzioni si deve riorganizzare dato che con le decisioni di abbandono del nucleare oggi è praticamente uscita dal mercato. E importante quindi programmare la realizzazione delle varie unità secondo criteri che evitino di provocare congestioni nelle attività delle officine e soprattutto nei cantieri. Si tratta cioè di razionalizzare i tempi di costruzione, evitando punte che provocherebbero problemi tecnici, economici e sociali. A titolo di esempio si ricorda che per l impianto di Montalto di Castro, le sole ore utilizzate in sito al momento dell interruzione dei lavori erano dell ordine di 60 milioni con una punta giornaliera di circa persone, a cui vanno aggiunte le ore lavorate nelle officine e quelle dedicate alla progettazione. Inoltre erano stati stipulati il contratto con il fornitore principale ed altri tra contratti e subcontratti coinvolgendo il grosso dell impenditoria italiana nonché prodotti circa documenti di progetto, per autorizzazioni, committenza e costruzione. Tutto questo per due unità da MW completate, al momento dell interruzione dei lavori, la prima al 70% e la seconda al 30%. Un ragionevole programma nucleare dovrebbe prevedere non meno di otto unità EPR ripartite nel tempo con un intervallo di almeno 12 mesi. Con questa cadenza solo nel 2030 l energia producibile da fonte nucleare raggiungerebbe circa 75 miliardi di kwh. Per quanto riguarda l investimento, è difficile allo stato delle conoscenze fare delle valutazioni attendibili sui costi da sostenere. Si potrebbero adoperare quelli pubblicati su riviste specializzate, la cui affidabilità tuttavia è aleatoria soprattutto perché la durata reale della costruzione incide sul costo capitale in modo rilevante in relazione anche alla variazione del costo del danaro. In ogni caso scegliendo la via di fare tutti gli impianti uguali e concentrandoli in pochi siti, l investimento complessivo diminuisce notevolmente. Più in generale, riuscendo ad attuare un programma indubbiamente ambizioso con eolico, solare e biomasse sostenuto da un forte sussidio pubblico nonché riavviando il nucleare, solo nel 2030 avremmo raggiunto i 440 miliardi di kwh previsti per il 2020, senza peraltro aver ridotto in alcun modo le attuali emissioni di CO2 provenienti dalla produzione di elettricità da fonti fossili. In conclusione appare evidente che per il futuro del nostro Paese, il problema energetico è irrisolto 3. In questa situazione la ripresa del nucleare in tempi brevi è difficile e piena di incertezze. In ogni caso vanno chiariti prima di tutto ruoli e responsabilità a livello sia tecnico sia politico. I tecnici devono assumersi la responsabilità di fornire informazioni attendibili e comprensibili da tutti, indicando scenari alternativi con le conseguenti implicazioni e chiarendo ciò che deve rimanere circoscritto nell ambito della ricerca e ciò che invece oggi è realizzabile industrialmente. La classe politica, sulla base di dette informazioni, deve mostrare capacità di fare scelte coraggiose, definire priorità con soluzioni che abbiano come obiettivo la salvaguardia dell interesse generale e non cadere nell errore, com è avvenuto, di fare ripensamenti. E cosa più importante deve ascoltare in tempi e modi corretti tutte le componenti sociali e locali comunque coinvol- 18

21 ENERGIA Fonti rinnovabili, nucleare e territorio te, evitando però di riconoscere potere decisionale a soggetti privi di legittimità e portatori solo di interessi particolari. L energia è un problema talmente importante per le future generazioni che non deve degenerare, dopo conflitti di tutti contro tutti, in un inaccettabile immobilismo o in soluzioni transitorie che non risolvono il problema alla radice. Quanto accaduto nel nostro Paese è dipeso dal fatto che la classe politica e quella dirigente, hanno avuto a disposizione strumenti ed analisi per individuare ostacoli e cause che potevano frenare l attuazione di un qualsiasi programma energetico. Quello però che è mancato è stata la forza per attuarli e la capacità di resistere a reazioni radicate e sempre più diffuse, che tali programmi comunque provocano. Questa è la distanza che ci separa dal resto d Europa. La domanda a cui rispondere potrebbe essere così formulata: il Sistema Italia riuscirà a convincersi che il mondo sta subendo una veloce trasformazione, che la globalizzazione ha reso ancora più complessi i problemi energetici e che con l indecisionismo e tante parole non si producono kwh? La speranza è l ultima a morire. Ing. Vincenzo Morelli Ing. Baldassarre Zaffiro 1 V. Morelli e B. Zaffiro. Energia e rifiuti. ALDAI Dirigenti Industria, ottobre V. Morelli e B. Zaffiro. Vantaggi e svantaggi della privatizzazione del sistema elettrico in Italia. Notiziario dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, luglio 2005 Fonti energetiche: illusioni e poca strategia. Rivista OICE Progetto e Pubblico, ottobre V. Morelli e B. Zaffiro. Politica, ingegneria e consenso. Giornale AICAP, dicembre

22 ORDINE La cerimonia dei 25 e dei 50 anni di iscrizione all Albo Martedì 24 giugno presso l Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia, si è svolta la cerimonia per i 25 anni di iscrizione all albo e per i 50 anni di laurea. Erano presenti ai festeggiamenti il Presidente dell Ordine, Francesco Duilio Rossi, i Vicepresidenti Carla Cappiello e Mario Leonardi e i Consiglieri Emilio Acernese, Fabrizio Cabas e Paola Galliani. Il Presidente ha salutato i presenti ricordando il percorso più che positivo intrapreso dall Ordine e i risultati raggiunti, tra i quali il lavoro importante svolto dalle Commissioni Interne e il sito che conta ben 4000 visitatori al giorno. Momenti di emozione e di entusiasmo alla consegna delle pergamene e delle medaglie, d argento per il 25 e d oro per il 50, per mano di una commossa Carla Cappiello e di un sempre cordialissimo Mario Leonardi. Tra coloro Tra i festeggiati anche il che sono stati premiati con la Presidente Francesco Duilio Rossi medaglia d argento anche il Presidente Dell Ordine Francesco Duilio Rossi, e tra i laureati Giorgio Bellinetti D Artico, con ben 52 anni di laurea e carriera. Continuando con i cinquantenni di laurea facciamo le congratulazioni anche agli ingegneri Antonio Dell Omo, Guido Di Veroli, Franco Malatesta, Pietro Mauro. Tra i festeggiati per i 25 anni di iscrizione all Albo, anche Leonardo Belli, Fabrizio Cantarini, Giuseppe Capozzi, Stefano Cecchi, Filippo Cionci, Francesco Colace, Bruno Colantoni, Antonio De Vellis, Aquilino Del Forno, Antonio Dell Omo, Walter Di Mario, Paolo Di Pirro, Carlo Frezza, Giuseppe Giangreco, Giulio Girelli, Pietro Antonio Isola, Marco Lozzi, Paolo Massarini, Catello Fasullo, Paolo Menditto, Marco Miotto, Andrea Pagano, Carlo Pierrettori, Armando Pirone, Claudio Alberto Porri, Nello Riccardelli, Andrea Ricciardi, Gianfranco Siniscalchi, Vassilia Somacou, Franco Stovali, Marco Tisalvi, Stefano Tocci, Dario Ugenti, Francesco Franco Valeri. La cerimonia si è conclusa con un brindisi finale in onore di tutti i premiati. Il Presidente Rossi con la pergamena dei 25 anni di iscrizione 20

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