CORSO FOTOGRAFIA DIGITALE. a cura di Erminio Annunzi
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1 CORSO FOTOGRAFIA DIGITALE a cura di Erminio Annunzi
2 TECNICA DIGITALE BASE
3 INTRODUZIONE FOTOGRAFARE NON VUOLE SEMPLICEMENTE DIRE RIPRODURRE LA REALTA FOTOGRAFARE SIGNIFICA RAPPRESENTARE
4 INTRODUZIONE IL PROCESSO FOTOGRAFICO VIENE DEFINITO A PERDITA DI INFORMAZIONI LA NOSTRA PERCEZIONE VEDE 100, LA FOTOCAMERA REGISTRA 50, IL MONITOR VISUALIZZA 35, L EVENTUALE STAMPA PUO, NEL MIGLIORE DEI CASI, MOSTRARE 40 CIO SIGNIFICA CHE NON REGISTRIAMO LA REALTA, ALMENO PER I COLORI, I CONTRASTI E LE LUMINOSITA, MA SOLO UNA PARTE
5 INTRODUZIONE NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE LA LUCE VIENE TRASFORMATA IN INFORMAZIONI NUMERICHE CODIFICATE. L INSIEME DELLE INFORMAZIONI COSTITUIRANNO I FILE IMMAGINE. I FILE IMMAGINE SARANNO MEMORIZZATE SU UN SUPPORTO DI MEMORIA MAGNETICA.
6 INTRODUZIONE I FILE IMMAGINE UTILIZZABILI NELLO SCATTO SONO: JPG e RAW
7 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA
8 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA Vetro messa a fuoco Direzione Luce Specchio Schermo messa fuoco/ Piano Focale
9 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA COMPATTA Visione Sensore CMos ERRORE DI PARALLASE Luce
10 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA COMPATTA Visione Sensore CMos VISIONE DIRETTA DAL MONITOR SI OSSERVA L IMMAGINE INQUADRATA DALL OBIETTIVO
11 LA LUCE
12 LA LUCE LA LUCE E UNA RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA. LE LUNGHEZZE D ONDA DELLA LUCE VISIBILE SONO COMPRESE TRA I 350 nm DEL BLU E I 750 nm DEL ROSSO.
13 LA LUCE SINTESI ADDITIVA LA SINTESI ADDITIVA GENERA LO SPETTRO COMPLETO DELLA LUCE VISIBILE ATTRAVERSO LA MISCELAZIONE DEI COLORI PRIMARI RVB ROSSO+VERDE= GIALLO ROSSO+BLU = MAGENTA BLU +VERDE= CYAN
14 LA LUCE SINTESI SOTTRATTIVA LA SINTESI SOTTRATTIVA GENERA IL COLORE PER SOTTRAZIONE DI LUCE BIANCA. LA SOVRAPPOSIZIONE DEI COLORI SECONDARI YMC, PORTA ALLA GENERAZIONE DEI COLORI PRIMARI ROSSO, VERDE E BLU, E LA SOMMA DEI TRE COLORI SECONDARI FORMA IL NERO. IL BIANCO E GENERATO DAL SUPPORTO CARTA GIALLO+MAGENTA= ROSSO GIALLO+CYAN= VERDE MAGENTA+CYAN= BLU
15 LA LUCE LA STELLA CROMATICA DELLE SINTESI PERMETTE DI COSTRUIRE IL PROCESSO DI CORREZIONE DEL COLORE IN FOTOGRAFIA.
16 LA LUCE PERCEZIONE DELLA LUCE GLI OGGETTI VENGONO COLPITI DALLA LUCE E RIFLETTONO DETERMINATE RADIAZIONI DI UNA O PIU SPECIFICHE LUNGHEZZA D ONDA
17 LA LUCE PERCEZIONE QuickTimeᆰ QuickTimeᆰ ee un un decompressore decompressore sono necessari necessari per per visualizzare visualizzarequest'immagine. quest'immagine.
18 LA LUCE IL COLORE E UNA PERCEZIONE, NON UNA CARATTERISTICA DEGLI OGGETTI. LA PERCEZIONE E MEDIATA DAL NOSTRO CERVELLO, CHE SPESSO CI FA PERCEPIRE CIO CHE LUI VUOLE.
19 LA LUCE/IL COLORE
20 LA LUCE/IL COLORE NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE IL COLORE E REALIZZATO ATTRAVERSO UNA COMPOSIZIONI DI NUMERI R 0/255 G 0/255 B 0/255
21 LA LUCE/IL COLORE R0G0B0 R 255 G 0 B 0 R 255 G 255 B 0 R 255 G 255 B 255 R 0 G 255 B 0 R 0 G 0 B 255 R 255 G 0 B 255 R 0 G 255 B 255
22 LA LUCE/IL COLORE
23 LA LUCE/IL COLORE
24 LA LUCE
25 LA LUCE LA LUCE BIANCA E UNA MISCELA DEI COLORI PRIMARI R G B NON SEMPRE LA MISCELA E BILANCIATA PER QUESTA RAGIONE LA LUCE POTREBBE PRESENTARE UNA DOMINANTE CROMATICA QUESTA DOMINANTE NON E PERCEPITA CORRETTAMENTE DALL OCCHIO UMANO
26 LA LUCE Noi vediamo cosi In questo modo la fotocamera
27 LA LUCE TEMPERATURA COLORE DELLA LUCE LA LUCE BIANCA E UNA MISCELA DI COLORI. LA TEMPERATURA DELLA LUCE ESPRESSA IN VALORI KELVIN DESCRIVE LA TENDENZA AL ROSSO O AL BLU, DI UNA SORGENTE DI LUCE.
28 LA LUCE LUCE NATURALE LUCE SOLARE A MEZZOGIORNO 5400K LUCE CIELO NUVOLOSO 7000K LUCE DEL CIELO PARZIALMENTE NUOVOLOSO K LUCE DEL CIELO SERENO K LUCE DI UNA CANDELA LUCE DEL FLASH LUCE ALBA/TRAMONTO 1000K K 2000K
29 LA LUCE LUCE ARTIFICIALE LAMPADA DOMESTICA AD INCANDESCENZA DA 40W 2650K LAMPADA DOMESTICA AD INCANDESCENZA DA 75W 2800K LAMPADA DOMESTICA AD INCADESCENZA DA 100W 2900K LAMPADA DOMESTICA AD INCADESCENZA DA 200W 3000K LAMPADA PHOTOFLOOD DA 500W PER FOTOGRAFIA 3400K LAMPADA FLUORESCENTE WARM WHITE 3000K LAMPADA FLUORESCENTE WHITE 3500K
30 LA LUCE PER CORREGGERE LA LUCE SI RICORRE ALLA FUNZIONE DEL BILANCIAMENTO DEL BIANCO (Bianco inteso come luce)
31 BILANCIAMENTO DEL BIANCO LE FOTOCAMERE DIGITALI POSSIEDONO LA REGOLAZIONE DEL BILANCIAMENTO DEL BIANCO, TALE REGOLAZIONE PERMETTE DI OTTIMIZZARE LA RISPOSTA CROMATICA AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI LUCE
32 BILANCIAMENTO DEL BIANCO IL PULSANTE DI SELEZIONE DEL BILANCIAMENTO DEL BIANCO ATTIVA L IMPOSTAZIONE DELLA SCELTA DELLA FUNZIONE Modalità WB impostata
33 BILANCIAMENTO DEL BIANCO I SIMBOLI INDICANO IL TIPO DI SORGENTE E LA TEMPERATURA DELLA LUCE LA CORREZIONE VERRA APPLICATA UTILIZZANDO IL FILTRO DEL COLORE COMPLEMENTARE
34 BILANCIAMENTO DEL BIANCO WBA
35 SOLE
36 LUCE ARTIFICIALE
37 OMBRA
38 AWB WB SOLE
39 FLUORESCENTE
40 ARTIFICIALE
41 LUCE DIURNA
42 OMBRA
43 WBA
44 SOLE
45
46
47 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
48 DIAFRAMMI IL DIAFRAMMA CONTROLLA E REGOLA L INTENSITA DELLA LUCE CHE RAGGIUNGE IL PIANO FOCALE
49 DIAFRAMMI IL DIAFRAMMA E COMPOSTO DA UNA SERIE DI LAMELLE POSTE ALL INTERNO DELL OTTICA SI CHIAMA DIAFRAMMA AD IRIDE PER LA SOMIGLIANZA CON L IRIDE DELL OCCHIO UMANO
50 DIAFRAMMI Viene indicata con un numero relativo: rapporto fra la lunghezza focale e il diametro della pupilla di entrata (diametro del fascio di raggi di luce che entra nell obiettivo) l apertura relativa è un numero puro: deriva da un rapporto fra grandezze dimensionali (mm / mm) La scala ISO delle aperture di diaframma è divisa in STOP: ad ogni passaggio da un valore all altro raddoppia o dimezza la quantità di luce trasmessa Il diaframma determina la nitidezza dietro e davanti al soggetto Scala standard dei diaframmi (valori interi): NUMERI PICCOLI --> DIAFRAMMA APERTO NUMERI GRANDI --> DIAFRAMMA CHIUSO Valori intermedi (numeri approssimati):
51 Stop e frazioni di stop mezzi stop: terzi di stop: decimi di stop: Lo stop intero viene diviso in: intervallo a metà fra uno stop e il successivo intervallo di 1/3 fra uno stop e il successivo frazioni decimali dello stop (solo su esposimetri) Il tempo di posa utilizza i valori intermedi, come pure il valore ISO Un valore frazionario di diaframma chiuso viene detto: x stop e y terzi, mezzi, decimi di stop es: 8 e 1/3 (+ chiuso di f/8) / /2 8 1/3 11
52 DIAFRAMMI LA SOTTOSTANTE TABELLA FORNISCE INDICAZIONI SULL USO E LA RELATIVA RESA DEI DIAFRAMMI.
53 DIAFRAMMI Diaframma selezionato
54 DIAFRAMMI Il diaframma determina la PDC La PDC è lo spazio prima e dopo il punto di fuoco che possiede nitidezza sufficiente La nitidezza sufficiente si basa sul potere risolvente dell occhio umano che è di 6 coppie di linee per mm
55 Profondita di campo
56 200mm f 2,8
57 200mm f 5,6
58 200mm f 11
59 200mm f 22
60 50 mm f4
61 50 mm f5,6
62 50 mm f8
63 50 mm f11
64 50 mm f16
65 50 mm f4
66 50 mm f16
67 100mm macro f 4
68 100mm macro f 5,6
69 100mm macro f 8
70 100mm macro f 11
71 100mm macro f 16
72 100mm macro f 22
73 100mm macro f 32
74 DIAFRAMMI LA PROFONDITA DI CAMPO VARIA ANCHE AL VARIARE DELLA DISTANZA DI RIPRESA A PARITA DI FOCALE
75 DIAFRAMMI LA PROFONDITA DI CAMPO VARIA AL VARIARE DELLA FOCALE A PARITA DI DIAFRAMMA IMPOSTATO E CON IL MEDESIMO PUNTO DI MESSA A FUOCO
76 PULSANTE PROFONDITA DI CAMPO
77 Obiettivo 20mm f 16
78 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
79 Obiettivo 28mm diaframma 11
80 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
81 Teleobiettivo 200mm diaframma 8
82 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
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84 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
85 Obiettivo 50mm diaframma 11
86 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
87 Obiettivo 200 mm diaframma 2,8 ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZ IONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500 /1000/2000 1/800
88 Obiettivo macro 100mm diaframma 22
89 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
90 OTTURATORE, TEMPI DI POSA
91 OTTURATORE, TEMPI DI POSA Indicatore dei tempi di esposizione
92 OTTURATORE, TEMPI DI POSA L otturatore è posto sul piano focale E un sistema con tendine mobili che scorre lungo un piano Determina i tempi di esposizione
93 TEMPO LENTO Prima tendina Seconda tendina
94 TEMPO VELOCE Prima tendina Seconda tendina
95 OTTURATORE, TEMPI DI POSA E definita da una norma ISO che determina come il produttore deve classificare i tempi di posa e segnarli sull apposito comando La notazione utilizzata in generale si serve di una scala in cui viene segnato il numeratore delle frazioni per i tempi inferiori al secondo e il numero di secondi in colore diverso per i tempi lunghi Passando da un valore all altro vi è la differenza di uno STOP: il tempo raddoppia o dimezza Scala standard dei tempi: Secondi Frazioni di secondo 1/2-1/4-1/8-1/15-1/30-1/60-1/125-1/250-1/500-1/1000-1/2000-1/4000-1/8000 Valori intermedi (frazioni): 1s - 0,8-0,6-0,5 (2) - 0,4-0, Posa B (bulb): tiene aperto l otturatore fino a quando dura la pressione sul pulsante di scatto Posa T (time): la prima pressione sul pulsante di scatto apre l otturatore, la seconda lo chiude
96 Stop Si defnisce stop: un intervallo fra un valore intero di tempi e diaframmi un raddoppio o dimezzamento della luce che raggiunge il piano focale 1/15 1/ stop + 1 stop 4 1/ x + luce stop 1 + luce 1/250-1 stop - 1 stop + 2 stop 4x 1/125 1/2x - luce 1/4x - luce
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98 OTTURATORE, TEMPI DI POSA I TEMPI DI POSA DETERMINANO LA QUANTITA DI LUCE CHE RAGGIUNGE IL PIANO FOCALE I TEMPI DI POSA INSIEME AI DIAFRAMMI FORMANO LA COPPIA DI ESPOSIZIONE TEMPI/DIAFRAMMI I TEMPI DI POSA INFLUENZANO LA RIPRODUZIONE DELL IMMAGINE: TEMPI RAPIDI CONGELANO IL MOVIMENTO, TEMPI LENTI RENDONO L EFFETTO FLUIDO DELL AZIONE
99 L USO DI UN TEMPO VELOCE HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/500s f8.
100 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 TEMPI 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/ 1000/2000 1/400
101 L USO DI UN TEMPO VELOCE HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/1000s f5,6.
102 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
103 OBIETTIVO 400mm 1/1000 f 4/5,6 ISO 400
104 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
105 OBIETTIVO 300mm 1/500 f 5,6 ISO 100
106 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
107 ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZ IONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500 /1000/2000
108 TECNICA DEL PANNING IL TEMPO DI POSA DA UTILIZZARE E IN RELAZIONE AL TIPO DI MOSSO DELLO SFONDO CHE SI DESIDERA E ALLA VELOCITA DEL SOGGETTO
109 L USO DEL PANNING HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/160s f8.
110 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/ /2000 1/160
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112 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
113 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/6s f8.
114 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
115 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/6s f13.
116 ESPOSIZIONE ISO 50/100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/ 13 15/30/60/125/250/500/1000/ 2000
117 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/10s f14.
118 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000
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120 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/5 f20 0,3 sec 1000/2000
121 OTTURATORE, TEMPI DI POSA IL TEMPO DI POSA CONSENTE UNA DIVERSA CONFIGURAZIONE DEL MOVIMENTO 1 SECONDO 1/1000 DI SECONDO
122 OTTURATORE, TEMPI DI POSA RELAZIONE TEMPO DI SCATTO VELOCITA DEL SOGGETTO.
123 RELAZIONE TEMPO DI SCATTO VELOCITA DEL SOGGETTO. I VALORI DELLA TABELLA PRECEDENTE FANNO RIFERIMENTO ALL USO DELLA PELLICOLA. NEL CASO DEI SENSORI I VALORI NON SONO APPLICABILI MA SI DEVONO MODIFICARE IN RELAZIONE ALLA LORO RISOLUZIONE COME VALORE DI BASE SI PUO DESUMERE CHE LE ESPOSIZIONI PRECEDENTI POSSONO ESSERE APPLICATE A SENSORI FINO 10/12MP, PER VALORI SUPERIORI SI DEVE UTILIZZARE ESPOSIZIONI DA UNO A DUE STOP PIU RAPIDI
124 OTTURATORE, TEMPI DI POSA STABILIZZATORE OTTICO
125 OTTURATORE, TEMPI DI POSA
126 ESPOSIZIONE RELAZIONE TRA DIAFRAMMI E TEMPI PER UNA CORRETTA ESPOSIZIONE
127 ESISTE UNA RELAZIONE DIRETTA TRA TEMPO DI OTTURAZIONE E USO DEL FLASH. TALE RELAZIONE COMPORTA CHE CON GLI OTTURATORI A TENDINA NON E POSSIBILE USARE TUTTI I TEMPI DI ESPOSIZIONE. IL TEMPO DI ESPOSIZIONE PIU VELOCE UTILIZZABILE CON IL FLASH E CHIAMATO TEMPO DI SINCRONIZZAZIONE. SI PUO USARE IL FLASH A PARTIRE DA QUEL TEMPO DI ESPOSIZIONE E UTILIZZARE I VALORI INFERIORI.
128 SENSIBILITA ISO
129 I VALORI DI SENSIBILITA SONO DETERMINATI DALLO STANDARD ISO (international standard organization). A VALORI BASSI CORRISPONDE BASSE SENSIBILITA A VALORI ALTI, ALTE SENSIBILITA
130 SCALA DELLE SENSIBILITA ISO 100 BASSA SENSIBILITA ISO 200 MEDIA SENSIBILITA ISO 400 MEDIA/ALTA SENSIBILITA ISO 800 ALTA SENSIBILITA ISO 1600 ALTA SENSIBILITA ISO 3200 ALTISSIMA SENSIBILITA ISO 6400 ALTISSIMA SENSIBILITA
131 ISO valori terzi BASSA SENSIBILITA ISO valori terzi MEDIA SENSIBILITA ISO valori terzi MEDIA/ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTISSIMA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTISSIMA SENSIBILITA
132 LA SCELTA DELLA SENSIBILITA DIPENDE DA QUANTA LUCE E DISPONIBILE E DALLE ESIGENZE DI RISULTATO FINALE ISO 100 ISO 12600
133 LA SCELTA DELLA SENSIBILITA DIPENDE DA QUANTA LUCE E DISPONIBILE E DALLE ESIGENZE DI RISULTATO FINALE ISO 100 ISO 500
134 SENSIBILITA ISO LA MIGLIORE QUALITA DELL IMMAGINE LA SI OTTIENE ALLE BASSE SENSIBILITA ISO CON ALTI VALORI DI SENSIBILITA LA QUALITA TENDE A DIMINUIRE E COMPAIONO I PROBLEMI DI DISTURBO ELETTRONICO DISTURBO DI LUMINANZA E DI CROMINANZA
135 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO PRINCIPALMENTE AVREMO TRE TIPI DI NOISE LUMINANZA CROMINANZA LUNGHE ESPOSIZIONI
136 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO RUMORE DI BIAS E DI LETTURA VIENE DETERMINATO DAL SENSORE COME RUMORE DI FONDO GENERATO DALLA ALIMENTAZIONE ELETTRICA E DALLA CIRCUITERIA
137 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO RUMORE TERMICO VIENE DETERMINATO DAL RISCALDAMENTO DEL SENSORE
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142 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO E POSSIBILE MIGLIORARE IL RISULTATO SCATTANDO CON ALTE IMPOSTAZIONI ISO, ATTIVANDO DAL MENU LA FUNZIONE DI RIDUZIONE DEL RUMORE
143 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE Indicatore della modalità di esposizione
144 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE Indicatore della corretta esposizione
145 SENSIBILITA ISO Valore sensibilità impostata
146 SENSIBILITA ISO I VALORI DELLE SENSIBILITA IMPOSTABILI, DIPENDONO DAL MODELLO DI FOTOCAMERA
147 SENSIBILITA ISO Pulsante scelta valore sensibilita iso La posizione varia in funzione del modello di fotocamera
148 SORGENTE BASSA SENSIBILITA ALTA SENSIBILITA
149 ISO 100 ISO 1600 ESPOSIZIONE T 1/250 ESPOSIZIONE D8 T 1/2000 D 16
150 SORGENTE BASSA SENSIBILITA ALTA SENSIBILITA
151 ISO 100 ISO 1600 ESPOSIZIONE T 1/4 ESPOSIZIONE D4 T 1/60 D 5,6
152 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE
153 INDICAZIONE DELL AREA IMMAGINE IN CUI SI AVRA LA PREVALENZA DI VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE.
154 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE L ESPOSIMETRO DELLE FOTOCAMERE, RILEVA LA LUCE IN MODALITA LUCE RIFLESSA. L esposimetro è tarato per riportare, attraverso l esposizione, i valori di opacità del soggetto, al valore del riferimento con cui è tarato, ovvero, al grigio 18% di riflessione. Valutazione dell esposimetro
155 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE L esposimetro è lo strumento che valuta la luce presente nella scena, il cui scopo è di fornire i corretti valori di esposizione (tempo e diaframma), in base alla sensibilità impostata sulla fotocamera e alla intensità della luce.
156 CON LA LETTURA INCIDENTE SI PUNTA L ESPOSIMETRO IN DIREZIONE DELLA SORGENTE DI LUCE O DELLA FOTOCAMERA. SI MISURA LA LUCE CHE RAGGIUNGE IL SOGGETTO LETTURA PER LUCE RIFLESSA SI PUNTA L ESPOSIMETRO IN DIREZIONE DEL SOGGETTO. VIENE MISURATA LA LUCE CHE VIENE RIFLESSA DAL SOGGETTO
157 SOSTANZIALMENTE I DUE METODI SONO SIMILI, LA DIFFERENZA CONSISTE CHE IN LUCE INCIDENTE LA MISURA VIENE SEMPRE EFFETTUATA SUL VALORE DI GRIGIO MEDIO 18%, MENTRE PER LUCE RIFLESSA, E NECESSARIO PRENDERE UN RIFERIMENTO EQUIVALENTE AL GRIGIO MEDIO PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE.
158 IN LUCE INCIDENTE MISURO LA LUCE CON LA CALOTTINA DIRETTAMENTE VERSO LA SORGENTE O IL PUNTO DI RIPRESA. IN LUCE RIFLESSA SI EFFETTUA LA MISURA SENZA CALOTTINA BIANCA PUNTANDO VERSO IL SOGGETTO, MEGLIO SE E PRESENTE IL CARTONCINO GRIGIO SU CUI EFFETTUARE LA MISURA.
159 GLI ESPOSIMETRI DELLE FOTOCAMERE LAVORANO IN MODALITA LUCE RIFLESSAE QUINDI PONE GLI STESSI VANTAGGI E SVANTAGGI DI UN ESPOSIMETRO ESTERNO CON LA STESSA MODALITA DI LETTURA.
160 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE 1/2000 f9 1/1000 f9 1/250 f9 1/50 f9 1/15 f9
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167 1/800 f9
168 1/320 f9
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173 ESPOSIZIONE ISO ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI
174 D I A F R A M M I ISO
175 -1 stop +1 stop
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177 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
178 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Rappresentazione grafica della distribuzione delle luminosità della scena registrata Informazione relativa alla esposizione
179 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Il grafico sotto riportato ci mostra una ampia distribuzione delle luminosità e una corretta esposizione
180 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE In questo caso possiamo affermare due cose: L immagine è sottoesposta La scena originale ha luminosità prevalenti nelle aree medie e scure
181 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
182 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Istogramma di una scena con luminosità limitata nelle aree di luce o uno scatto sovraesposto
183 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
184 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
185 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
186 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
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189 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
190 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE
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194
195
196 CONTRASTO CON IL TERMINE DI CONTRASTO SI INTENDE UNA SCENA O UNA IMMAGINE CHE PRESENTA AREE SCURE E AREE CHIARE, SENZA O POCHI TONI MEDI Basso contrasto Normale Alto contrasto
197 LUMINOSITA SI UTILIZZA ANCHE IL TERMINE DENSITA INDICA QUANTO CHIARA O SCURA E UNA IMMAGINE chiara normale scura
198 SATURAZIONE CON IL TERMINE DI SATURAZIONE SI INTENDE DEFINIRE L INTENSITA DEL COLORE Meno satura normale Più satura
199 DOMINANTE COLORE NON SI RIFERISCE AD UN COLORE DI UNO O PIU OGGETTI PRESENTI NELLA SCENA PRENDE IN ESAME UN EVENTUALE COLORE DIFFUSO SU TUTTA L IMMAGINE E CHE INFLUENZA LA NEUTRALITA GLOBALE DEL COLORE
200 DOMINANTE COLORE
201 DOMINANTE COLORE
202 DOMINANTE COLORE
203 LUMINOSITA /CONTRASTO QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
204 BILIANCIAMENTO COLORE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
205 SATURAZIONE
206 LIVELLI QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
207 CURVE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
208
209 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE LE FUNZIONI DI ESPOSIZIONE SI IMPOSTANO SULLA GHIERA SUPERIORE
210 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE Modalità di scatto selezionata
211 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE LE PRINCIPALI FUNZIONI DI ESPOSIZIONE SONO: M= ESPOSIZIONE MANUALE, TEMPI E DIAFRAMMI VENGONO DECISI DAL FOTOGRAFO TV= ESPOSIZIONE AUTOMATICA CON PRIORITA DEI TEMPI DI POSA, IL FOTOGRAFO SCEGLIE IL TEMPO LA FOTOCAMERA IMPOSTA IL DIAFRAMMA CORRETTO ( in questa modalità il fotografo può ulteriormente correggere l esposizione) AV= ESPOSIZIONE AUTOMATICA CON PRIORITA DEI DIAFRAMMI, IL FOTOGRAFO SCEGLIE IL DIAFRAMMA, LA FOTOCAMERA IMPOSTA IL TEMPO CORRETTO (in questa modalità il fotografo può ulteriormente correggere l esposizione) P= ESPOSIZIONE PROGRAMMATA, LA FOTOCAMERA DECIDE IL TEMPO E DIAFRAMMA PER UNA CORRETTA ESPOSIZIONE, IL FOTOGRAFO PUO MODIFICARE SOLO LA RELAZIONE TRA LA COPPIA TEMPO/DIAFRAMMA
212 P MODALITA GESTIONE PROGRAM La modalità Program consente di fotografare delegando la scelta dei tempi e dei diaframmi alla fotocamera E possibile intervenire sulla coppia tempo e diaframma per variare uno dei parametri (ad esempio il tempo), il diaframma verrà regolato dalla macchina
213 M MODALITA GESTIONE MANUALE In manuale i tempi e i diaframmi vengono scelti dal fotografo in relazione al risultato desiderato
214 AV ESPOSIZIONE CON PRIORITA AI DIAFRAMMI In modalità AV il fotografo sceglie il diaframma più congeniale, la fotocamera fornirà il tempo di esposizione corretto in relazione alla sensibilità impostata e alla luce presente
215 TV ESPOSIZIONE CON PRIORITA SUI TEMPI La modalità TV viene scelta qualora si privilegi l azione del soggetto, sia se si vuole congelare il movimento oppure se lo si vuole rendere nell immagine fluido
216 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE TRAMITE IL PULSANTE ASTERISCO E POSSIBILE ATTIVARE IL BLOCCO DELL ESPOSIZIONE PER POTER CORREGGERE L ESPOSIZIONE ANCHE SE SI LAVORA IN UNA MODALITA AUTOMATICA Premendo il pulsante
217
218
219 PICTURE STYLE PRESET PICTURE STYLE Pre impostazioni che modificano il risultato dello scatto sui parametri di saturazione, nitidezza e contrasto
220 PICTURE STYLE Indicatore Picture Style
221 PICTURE STYLE IMPOSTAZIONI PRESETTATE LE FUNZIONI PICTURE STYLE, PERMETTONO DI IMPOSTARE DIVERSE MODALITA DI RIPRESA, PER OTTIMIZZARE LO SCATTO FOTOGRAFICO, E RENDERE L IMMAGINE CORRISPONDENTE ALLE NOSTRE NECESSITA
222 NEUTRO
223 FEDELE
224 RITRATTO
225 STANDARD
226 PAESAGGIO
227 BN
228 BN VIRAGGIO
229 NEUTRO STANDARD FEDELE RITRATTO PAESAGGIO BN
230
231 OTTICHE Lunghezza focale I raggi provenienti da un soggetto posto all infinito convergono in un punto. Il punto dove i raggi convergono si chiama piano focale La distanza tra il centro della lente e il piano focale è la LUNGHEZZA FOCALE
232 OTTICHE Rapporto di Riproduzione A parità di distanza di ripresa, un obiettivo di focale più lunga produce un immagine più grande
233 OTTICHE Rapporto di Riproduzione Per ottenere la medesima grandezza del soggetto, all aumentare della focale è necessario aumentare la distanza dal soggetto
234 24 mm
235 50 mm
236 105 mm
237 OTTICHE GLI OBBIETTIVI SI POSSONO SUDDIVIDERE IN 4 CATEGORIE: GRANDANGOLARE NORMALE TELEOBBIETTIVO OTTICA ZOOM
238 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 24mm
239 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 35mm
240 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 50mm
241 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 70mm
242 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 105mm
243 OTTICHE GRANDANGOLARI: OBIETTIVI CHE HANNO UN ANGOLO DI RIPRESA INFERIORE AI 62, CONSENTONO RIPRESE DI AMPI SPAZI E FORNISCONO UN EFFETTO DI ALLONTANAMENTO DEI SOGGETTI INQUADRATI NORMALI: OBIETTIVI CON UN ANGOLO DI RIPRESA DI 46, SONO OTTICHE CHE FORNISCONO UNA PROPORZIONE DEI SOGGETTI INQUADRATI SIMILE ALLA VISIONE UMANA TELEOBIETTIVI: OTTICHE CHE HANNO UN ANGOLO DI RIPRESA SUPERIORE AI 50, INGRANDISCONO I SOGGETTI E COMPRIMONO I PIANI OTTICHE ZOOM: OBIETTIVI A FOCALE VARIABILE CHE CONSENTONO DI VARIARE L ANGOLO DI RIPRESA IN MODO CONTINUO E COSTANTE
244 OTTICHE VI SONO DIFETTI CONGENITI NELLE OTTICHE UNO DI QUESTI E L ABERRAZIONE CROMATICA
245 SENSORE
246 SENSORE IL SENSORE E L ELEMENTO CHE CATTURA LA LUCE E LA TRASFORMA IN SEGNALE ELETTRICO
247 SENSORE LE DIMENSIONI DEI PIXEL POSSONO VARIARE CI SONO FOTOCAMERE CHE UTILIZZANO PIXEL DI 6,5 Micron ED ALTRE DA 5 Micron LA DIMENSIONE DEL PIXEL E GENERALMENTE UN FATTORE DI QUALITA
248 SENSORE IL NUMERO DEI PIXEL DETERMINA LA RISOLUZIONE DEL SENSORE, NON DETERMINA IL PESO DEL FILE GENERATO.
249 SENSORE LA RISOLUZIONE E IL VALORE CHE INDICA LA CAPACITA DI UN SENSORE DI REGISTRARE I PIU PICCOLI PARTICOLARI. VIENE ESPRESSA IN MPX (Megapixel = milioni di pixel) LA RISOLUZIONE TOTALE DI UN SENSORE E DATA DALLA MOLTIPLICAZIONE DEL NUMERO DI PIXEL ESISTENTI SU I DUE LATI DEL SENSORE 4800X3500= 16,8 Mln Pixel
250 SENSORE NELLA RISOLUZIONE NON CONTANO LE DIMENSIONI DEL SINGOLO PIXEL MA IL NUMERO TOTALE CON SENSORI DI DIVERSA DIMENSIONE POSSIAMO AVERE LA MEDESIMA RISOLUZIONE
251 SENSORE MOSAICO DI BAYER DISTIBUZIONE DI FILTRI RGB, SU OGNI PIXEL, PER GENERARE UN SEGNALE IN RELAZIONE ALLA LUCE CHE COLPISCE IL SENSORE
252 SENSORE RELAZIONE TRA FORMATO SENSORE ED OTTICA UTILIZZATA IL VALORE DELLA FOCALE DELLE OTTICHE E CALCOLATO IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI DEL SENSORE FULL FRAME: 24X36cm
253 SENSORE DIMENSIONI SENSORE ED AREA INQUADRATA A parita di focale l area inquadrata cambia in relazione al formato del sensore
254 SENSORE
255 RISOLUZIONE VI SONO DUE DIVERSI TIPI DI RISOLUZIONE: RISOLUZIONE DEL SENSORE RISOLUZIONE OTTICA
256 RISOLUZIONE 8 x 12 = 96
257 RISOLUZIONE 900 x 1350 =
258 RISOLUZIONE RELAZIONE TRA RISOLUZIONE SENSORE, FORMATO DI STAMPA E RISOLUZIONE DI STAMPA MEGAPIXEL 1Megapixel RISOLUZIONE STAMPA A 72 DPI 1280X768 45X27 STAMPA A 150 STAMPA A 300 DPI DPI 21X13 10X6 2 Megapixel 1600X X42 27X20 13X10 3 Megapixel 2048X X54 34X26 17X13 4 Megapixel 2272X X60 38X28 19X14 5 Megapixel 2560X X67 43X32 21X16 6 Megapixel 3072X X72 52X34 26X17 11Megapixel 4064X X95 68X45 34X22
259 RISOLUZIONE LA RISOLUZIONE E LA DENSITA DI PUNTI PRESENTI PER UNA DATA AREA (solitamente 1 pollice). PPI Pixel per Inch DPI Dot per Inch LPI Linee per inch
260 RISOLUZIONE DIVERSA COSA E IL PESO DEL FILE SALVATO. IL FILE GENERATO DALLA FOTOCAMERA SI ESPRIME IN MEGABYTE. I MEGABYTE INDICANO IL VALORE DELLE INFORMAZIONI REGISTRATE DALLO SCATTO SONO INFLUENZATI DALLA PROFONDITA COLORE DEL SENSORE E DALLA MODALITA DI ESPOSIZIONE E DAL NUMERO DI PIXEL.
261 RISOLUZIONE BIT= UNITA PIU PICCOLA DI QUANTITA INFORMAZIONI MEMORIZZABILE BYTE= UNITA DI MISURA CORRISPONDENTE A 8 BIT KILOBYTE= 1024 BIT MEGABYTE= 1024 Kbyte GIGABYTE= 1024 Mbyte TERABYTE= 1024 Gbyte
262 FILE JPG NORMALMENTE E POSSIBILE SCEGLIERE DUE MODALITA DI FILE PER LA REGISTRAZIONE DELLA NOSTRA IMMAGINE: JPG RAW
263 FILE JPG Indicazione scelta formato file e compressione
264 FILE JPG I SIMBOLI INDICANO LA RISOLUZIONE E LA QUALITA SCELTA
265 FILE JPG JPEG Joint Photographic Expert Group: Formato universale per eccellenza, ormai la totalità delle fotocamere lo usa. E un formato che comprime i dati in modo da contenere più immagini in una scheda. Attenzione JPEG è un formato denominato LOSSY e cioè con perdita di informazioni e di conseguenza di qualità. Usate bassi livelli di compressione per avere un file di qualità adeguato
266 FILE JPG L (Large) ALTA QUALITA BASSA COMPRESSIONE M (Medium) MEDIA QUALITA MEDIA COMPRESSIONE S (Small) BASSA QUALITA ALTA COMPRESSIONE
267 FILE JPG Immagine originale Reticolo sensore Colore attribuito da ogni singolo pixel
268 FILE JPG COMPRESSIONE FILE JPG Dati originali 50 PIXEL 80 PIXEL 45 PIXEL Dati dopo la compressione 25 PIXEL 40 PIXEL 22 PIXEL 25 PIXEL 12 PIXEL 30 PIXEL 15 PIXEL 150 PIXEL 75 PIXEL 200 PIXEL 100 PIXEL Dopo la compressione molti dei dati registrati verranno eliminati, dipende dal livello della compressione scelta con il file jpg.
269 FILE JPG IL FILE JPG CONSENTE DI SALVARE SULLA SCHEDA IMMAGINI CON UN PESO DI DIMENSIONI MINORI SE NON SI COMPRIME IN MODO ECCESSIVO E POSSIBILE STAMPARE FINO AD UN FORMATO 30X45 LA QUALITA GLOBALE E BUONA MA NON ECCELLENTE AL MOMENTO DELLO SCATTO IL FILE JPG SUBISCE UNA MODIFICA OPERATA DAL SOFTWARE DELLA MACCHINA SE SI PERSONALIZZA LO SCATTO CON LE FUNZIONI PRESENTI IN MACCHINA, IL FILE JPG VERRA REALIZZATO CON QUESTE IMPOSTAZIONI
270 FILE JPG FORMATO CHE LAVORA AD UNA PROFONDITA COLORE DI 8 BIT E UN FORMATO CHE VIENE COMPRESSO OGNI VOLTA CHE SI APRE E SI SALVA UNA IMMAGINE LA QUALITA SI DEGRADA PROGRESSIVAMENTE
271
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274 TRIDIMENSIONALITA DINAMICA EMOZIONE FORMA CONTENUTO STILE E PERSONALITA
275 TECNICA DIGITALE BASE GRAZIE L utilizzo, la riproduzione e la diffusione, anche parziale, sono vietati salvo espressa autorizzazione dell autore
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