Previsioni della popolazione residente
|
|
- Pietro Montanari
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Previsioni della popolazione residente Base 1 gennaio 2000 Informazioni e chiarimenti: Istat - Direzione centrale per le indagini sulle istituzioni sociali Maria Pia Sorvillo Marco Marsili Tel / Tutti i risultati delle previsioni ella popolazione residente con base sono disponibili sul sito Internet Previsioni della popolazione residente Base 1 gennaio 2000 L Istat ha predisposto lo scenario centrale delle nuove previsioni della popolazione per l Italia, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, per il periodo La popolazione utilizzata come base per le elaborazioni è quella delle stime regionali al Le previsioni riguardano la popolazione residente e comprendono, per i primi dieci anni, anche una stima della quota di stranieri regolarmente residenti in Italia. Nel breve-medio periodo, le elaborazioni qui esposte rappresentano lo sviluppo della popolazione italiana ritenuto più probabile, sulla base dell andamento recente delle principali componenti demografiche. Nel lungo periodo, aumenta progressivamente il numero ed il peso dei fattori che possono far deviare l andamento delle componenti demografiche dalla traiettoria prevista. Il margine d errore associato alle ipotesi diviene più ampio, e le previsioni perdono progressivamente il significato di "futuro probabile" per divenire degli scenari, con il solo obiettivo di descrivere le implicazioni nel lungo periodo di determinate situazioni demografiche. Per esplicitare l incertezza che accompagna il processo previsivo su un arco temporale esteso, dal 2030 in poi tutti i parametri utilizzati nelle previsioni sono mantenuti costanti. Lo scenario sino al 2050 descrive gli effetti sulla popolazione prevista di una prolungata esposizione alle condizioni demografiche ipotizzate per il Grafico 1. Evoluzione dell ammontare della popolazione italiana. Anni Principali risultati Considerando l evoluzione prevista per la popolazione italiana nel breve periodo l ammontare complessivo è destinato ad aumentare leggermente per almeno il primo decennio degli anni 2000: nel 2010, il numero di residenti è di poco superiore all attuale, con un aumento di popolazione di circa 800mila unità (tabella 1). Questo risultato è il frutto di due dinamiche demografiche contrastanti. In primo luogo, la dinamica naturale, che si ottiene dal saldo tra nati e morti, si conferma negativa per l Italia, con una crescente prevalenza dei secondi sui primi. Le determinanti di questo andamento sono da ricercarsi nel progressivo invecchiamento della popolazione, da una parte, e nella bassa propensione alla fecondità espressa dalle donne e dalle coppie, dall altra. In termini numerici, la dinamica naturale passa da un saldo negativo pari a -0,2 per mille abitanti nel 2000 ad uno di -1,6 per mille nel Al contrario, la dinamica migratoria prevista è positiva: il saldo tra nuovi ingressi e uscite è pari a circa 111mila unità all anno, corrispondenti ad un incremento di popolazione intorno all 1,9 per mille. La forza di attrazione esercitata dall Italia nei confronti dei paesi di forte emigrazione, insieme ad una situazione demografica ed economica che
2 favorisce l ingresso di forza lavoro proveniente dall estero e dei relativi familiari, genera un saldo migratorio di queste dimensioni, valutando gli ingressi sulla base della prosecuzione di politiche migratorie analoghe a quelle applicate nella seconda metà degli anni Novanta. In conseguenza di questi flussi migratori, nei quali la quota di italiani che rientrano dall estero è minoritaria, la comunità costituita dagli stranieri residenti in Italia aumenta di circa un milione di unità, pari ad un incremento medio annuo del 9% nel periodo La presenza di stranieri residenti si mantiene, comunque, sensibilmente inferiore alla media dei paesi dell Europa dei 15 (dove già nel 1998 era pari al 5,1% del complesso della popolazione) passando da una quota del 2,2% nel 2000 al 4,1% nel A fronte di una evoluzione numericamente poco rilevante, la struttura demografica della popolazione si modifica in misura sostanziale. Cresce l'indice di vecchiaia, che si ottiene dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione fino a 14 anni di età. L aumento dell indice esprime il progressivo prevalere della componente anziana su quella giovanile nella popolazione italiana: il rapporto tra anziani e giovani passa, infatti, da 125 per 100 nel 2000 a 146 nel Ciò è dovuto alla minore numerosità delle generazioni più giovani per i bassi livelli di fecondità ma ancor più al sensibile aumento della consistenza numerica della popolazione degli ultrasessantacinquenni, legato ai miglioramenti della sopravvivenza alle età anziane. In particolare, la popolazione nella fascia di età dai 75 anni in poi passa da 4,5 milioni a 5,9 milioni, corrispondente ad un incremento di quasi 2,5 punti percentuali. Tabella 1. Previsioni della popolazione residente in Italia nel breve periodo. Anni Anni Popolazione Tassi di incremento al 1 gennaio (per abitanti) (in migliaia) Totale Naturale Migratorio Popolazione straniera (%) Indice di vecchiaia Popolazione di 75 anni e più (%) ,7-0,2 1,9 2, , ,7-0,2 1,9 2, , ,7-0,2 1,9 2, , ,7-0,2 1,9 2, , ,6-0,3 1,9 2, , ,5-0,4 1,9 3, , ,3-0,6 1,9 3, , ,1-0,8 1,9 3, , ,9-1,0 1,9 3, , ,6-1,3 1,9 3, , ,3-1,6 1,9 4, ,2 La diversa dinamica demografica delle regioni italiane conduce ad un lieve, progressivo spostamento del baricentro demografico verso le regioni dell area centro-settentrionale, laddove la dinamica migratoria compensa largamente i saldi naturali negativi. Le eccezioni più rilevanti (tabella 2) si hanno in Liguria, dove il tasso medio annuo di variazione della popolazione è pari a -4,6 per mille abitanti, e in Campania, dove la variazione si mantiene sempre positiva (+1,4 per mille). Nel 2010, la popolazione residente risulta così distribuita sul territorio: 44,8% nel Nord, 19,4% nel Centro e 35,8% nel Mezzogiorno (nel 2000 le proporzioni sono pari, rispettivamente, a 44,6, 19,2 e 36,2%). Il processo di invecchiamento interessa tutte le regioni, con un generalizzato incremento dell ammontare di popolazione anziana. Tuttavia, le differenze territoriali permangono notevoli: tra il 2000 e il 2010, l incremento medio annuo della popolazione di almeno 65 anni è pari al 16,3 per mille a livello nazionale, mentre supera il 20 per mille in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Lazio, e si mantiene inferiore al 10 per mille in Liguria, Molise, Basilicata. Una minore velocità nell aumento della popolazione anziana non implica un minor livello di invecchiamento. Considerando sia la quota di anziani sulla popolazione totale, sia l indice di vecchiaia, la Liguria presenta, nel 2010, il più elevato livello di invecchiamento, mentre in Campania e in Sicilia la compagine demografica risulta notevolmente più giovane della media nazionale. Nei primi 10 anni di previsione, la popolazione in età attiva tende a diminuire in tutte le regioni, con una perdita di circa 800mila unità a livello nazionale. Il calo è più accentuato nelle regioni dell area centro-settentrionale, in particolare in Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte; solo in Trentino-Alto Adige e in Campania prosegue, per l intero periodo, l incremento della popolazione potenzialmente attiva. Tabella 2. Indicatori di struttura regionali. Anno 2010 Regioni Tasso di incremento medio annuo periodo (per abitanti) Distribuzione percentuale Indice di vecchiaia
3 Totale Età 0-14 Età Età 65+ Età 0-14 Età Età 65+ Piemonte -0,2 3,5-5,3 14,5 12,4 64,2 23,4 189 Valle d Aosta 3,6 6,4-1,1 18,9 13,0 65,6 21,4 165 Lombardia 3,0 5,2-2,7 24,0 13,3 65,7 21,0 158 Trentino-Alto Adige 5,3 2,2 1,9 22,3 15,4 65,3 19,3 125 Veneto 3,5 5,4-1,4 21,4 13,5 65,7 20,8 154 Friuli-Venezia Giulia -0,2 8,1-5,8 13,6 12,1 63,9 24,0 199 Liguria -4,6-0,8-9,3 6,1 10,8 61,7 27,5 254 Emilia-Romagna 2,8 10,1-1,6 12,2 12,0 63,9 24,1 200 Toscana 0,6 3,3-3,2 10,8 11,9 64,0 24,1 203 Umbria 2,3 4,9-1,2 11,2 12,5 63,3 24,1 193 Marche 3,2 4,3-0,3 13,2 13,0 63,6 23,4 180 Lazio 2,8 2,3-1,4 20,5 14,1 65,9 20,0 142 Abruzzo 1,9-1,3-0,2 11,3 13,9 64,5 21,6 155 Molise -1,3-7,9-1,9 5,1 13,7 64,4 21,9 160 Campania 1,4-7,8 0,7 17,4 17,5 66,7 15,7 90 Puglia 0,7-6,6-1,6 19,4 16,0 66,1 17,9 112 Basilicata -1,4-8,7-2,6 9,7 15,1 65,2 19,8 131 Calabria -1,2-10,6-1,8 11,7 15,7 65,8 18,4 117 Sicilia -0,3-8,8-0,6 10,3 16,5 65,7 17,8 108 Sardegna -0,7-10,2-3,7 22,3 13,1 68,0 18,8 143 ITALIA 1,4-0,9-2,1 16,3 14,1 65,3 20,6 146 Nel periodo successivo, le ipotesi di evoluzione della popolazione, ricavate sulla base degli andamenti recenti, presentano margini di incertezza progressivamente crescenti; tuttavia, le previsioni mantengono una forte valenza illustrativa sino al termine del periodo previsivo, quando assumono il significato di una quantificazione degli effetti di lungo periodo delle condizioni demografiche ipotizzate. Negli anni immediatamente successivi al 2010, la dinamica naturale è caratterizzata da un segno negativo, e il disavanzo risulta crescente (il numero di decessi arriverebbe a sopravanzare quello delle nascite di quasi 500mila unità nel 2050), così da prevalere sui saldi migratori, che aggiungerebbero alla popolazione tra le 115mila e le 124mila unità all anno. Come mostra il grafico 1, in tali condizioni la popolazione italiana diminuirebbe a partire dal 2012, ad un ritmo sempre più rapido (sino a -7 per mille abitanti nel 2050); in termini numerici, ciò corrisponde ad una perdita di popolazione pari a 5,5 milioni nei 50 anni di previsione, di cui oltre l 80% si dovrebbe verificare tra il 2030 e il Grafico 2. L evoluzione della popolazione per grandi classi di età. Anni
4 Questa diminuzione si accompagnerebbe ad un sensibile spostamento del profilo per età della popolazione verso le età più anziane (grafico 2). Infatti, si avrebbe un incremento solo nell ammontare della popolazione di almeno 65 anni (+73% tra il 2000 e il 2050), con un ritmo particolarmente accelerato intorno al 2030, quando l onda delle abbondanti generazioni del baby boom si affaccerà alle età anziane. Viceversa, il numero di giovani e di adulti dovrebbe subire importanti decrementi, pari a circa il 28% della popolazione iniziale. Considerando la popolazione in età attiva, ciò corrisponderebbe ad una diminuzione di 10,7 milioni di unità sull intero arco previsionale, di cui almeno 4,5 milioni entro il Grafico 3. La popolazione in età attiva. Anni (numeri indice base 2000) Il processo di invecchiamento che caratterizza il complesso della popolazione riguarderebbe anche il gruppo in età attiva (grafico 3). Se nel primo decennio l evoluzione demografica può offrire delle opportunità, con la diminuzione dei più giovani - il gruppo usualmente più sfavorito sul mercato del lavoro - e l aumento del gruppo di età intermedie (tra i 30 e 49 anni), nel medio-lungo periodo il quadro è fortemente caratterizzato dal prevalere degli ultracinquantenni, che
5 arriverebbero a costituire oltre il 38% della popolazione in età attiva negli anni intorno al 2028 (+11 punti percentuali rispetto all anno base), quando si troveranno in questa classe di età generazioni particolarmente numerose. Cenni metodologici La popolazione utilizzata come base per le elaborazioni è quella delle stime regionali al In seguito, le stime regionali della popolazione verranno revisionate per quanto riguarda la struttura per età, sulla base dei risultati definitivi della rilevazione sulla popolazione comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (POSAS). Le previsioni con base riprendono l impianto metodologico della precedente edizione sia nella qualificazione territoriale (comprendente le 19 regioni e le 2 province autonome di Trento e Bolzano), sia nell approccio seguito (di tipo cohort-component), sia per la scelta delle componenti demografiche considerate: fecondità, mortalità, migrazioni interne, migrazioni con l estero. I modelli previsivi adottati per sviluppare le ipotesi sulle 4 componenti sono stati rivisti e, in alcuni casi, sostanzialmente modificati. In particolare, per le previsioni della mortalità si è fatto riferimento al modello di Lee- Carter, di tipo età-periodo, particolarmente valido in termini di parsimoniosità e precisione. Le ipotesi evolutive sono di un ulteriore miglioramento dei livelli di sopravvivenza sia per gli uomini che per le donne, che si realizza secondo gli andamenti specifici di ciascuna regione sino al In seguito, si ipotizza uno scenario di costanza dei livelli di sopravvivenza raggiunti. Per quanto riguarda la fecondità, si è fatto riferimento ad un modello per generazione ed ordine di nascita, analogo a quello già sviluppato nella precedente edizione delle previsioni. Questo tipo di approccio permette di tenere in debita considerazione i mutamenti del calendario riproduttivo (in particolare il fenomeno della posticipazione delle nascite) ed anche di definire ipotesi coerenti in termini di dimensioni medie della discendenza. È stato apportato un miglioramento nella metodologia per la determinazione dei tassi di fecondità per le nascite di primo ordine, esplicitando il processo di recupero che vede lo spostamento dopo i 29 anni di una parte delle nascite non realizzate nelle età giovanili. Le ipotesi evolutive sono di una ripresa dei livelli di fecondità nei primi anni del Duemila, più sensibile nelle regioni caratterizzate da un livello di fecondità particolarmente basso. Le migrazioni interne sono trattate secondo un approccio multidimensionale, che permette di considerare simultaneamente le aree di origine e di destinazione dei flussi migratori e di definire gli ingressi in una determinata area come somma delle uscite con quella destinazione da tutte le altre aree del sistema. Le probabilità di migrazione specifiche per età, sesso e regione di residenza, stimate sulla base dell analisi delle strutture e dei livelli della seconda metà degli anni Novanta, sono mantenute costanti per l intero periodo previsivo, Infine, le migrazioni con l estero sono considerate in due fasi: la prima riguarda i flussi in uscita dall Italia, che vengono stimati dal modello delle migrazioni interne, dove l estero è una delle possibili destinazioni delle emigrazioni dalle regioni italiane; la seconda riguarda gli ingressi dall estero, sia di italiani sia di cittadini stranieri. Per questa seconda parte, si è proceduto ad un analisi delle serie storiche relative agli anni Ottanta e Novanta, che tenesse conto dei diversi provvedimenti di sanatoria e di regolarizzazione che si sono succeduti. Sulla base dei risultati di quest analisi e di una disamina delle più recenti decisioni governative in tema di migrazioni, si è fissata una quota annuale di nuovi ingressi, di cui 121mila di cittadini stranieri, tenuta poi costante per l intero periodo di previsione. In sintesi, i principali parametri demografici utilizzati per le previsioni sono riportati nella tabella 3. Tabella 3. Principali indicatori delle previsioni demografiche regionali. Anni 2010 e 2030 Anno 2010 Regioni Numero medio di figli per donna Speranza di vita alla nascita Uomini Donne migratorio interno migratorio con l estero Piemonte 1,23 77,7 84, Valle d Aosta 1,23 77,7 84, Lombardia 1,26 78,0 84, Trentino-Alto Adige 1,42 78,8 86, Veneto 1,26 78,6 85, Friuli-Venezia Giulia 1,19 78,2 84, Liguria 1,12 77,7 84, Emilia-Romagna 1,14 78,9 84,
6 Toscana 1,16 78,7 84, Umbria 1,26 78,8 84, Marche 1,28 79,4 85, Lazio 1,34 77,4 83, Abruzzo 1,45 78,6 85, Molise 1,44 78,6 85, Campania 1,70 76,7 83, Puglia 1,56 78,2 84, Basilicata 1,59 78,4 84, Calabria 1,66 77,8 84, Sicilia 1,68 76,8 82, Sardegna 1,21 77,3 84, ITALIA 1,40 77,9 84, Anno 2030 Regioni Numero medio Speranza di vita alla nascita di figli per donna Uomini Donne migratorio interno migratorio con l estero Piemonte 1,27 81,4 88, Valle d Aosta 1,27 81,4 88, Lombardia 1,28 82,4 89, Trentino-Alto Adige 1,47 83,3 90, Veneto 1,28 82,8 89, Friuli-Venezia Giulia 1,20 82,4 88, Liguria 1,12 81,3 87, Emilia-Romagna 1,16 82,9 88, Toscana 1,17 81,8 88, Umbria 1,30 82,0 88, Marche 1,32 82,8 89, Lazio 1,38 80,5 87, Abruzzo 1,51 81,8 88, Molise 1,49 81,8 88, Campania 1,76 80,1 87, Puglia 1,62 81,1 87, Basilicata 1,65 81,0 87, Calabria 1,70 80,1 87, Sicilia 1,74 79,0 85, Sardegna 1,23 80,0 87, ITALIA 1,41 81,4 88,
PREVISIONI DEMOGRAFICHE IN PUGLIA ANNI
icaeventistatisticaeventistatisticaeventistatisticaev entistatisticaeventistatisticaeventistatisticaeventis tatisticaeventistatisticaeventistatisticaeventistatist icaeventistatisticaeventistatisticaeventistatisticaev
DettagliCARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE Luca Romano Direttore di Local Area Network Martedi 8 Aprile 2014 Auditorium del Lavoro ROMA L INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO 1/6 65 ANNI E PIU' TOTALE ANDAMENTO
Dettagli1. La popolazione residente
1. La popolazione residente La popolazione residente in Italia al 31/12/2009 è pari a 60.340.328 unità, con un incremento di 295.260 unità (+0,5%) rispetto al 31 dicembre dell anno precedente dovuto prevalentemente
DettagliFondazione Nord Est Settembre 2012
A5. PREVISIONI ISTAT DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE: SECONDO L IPOTESI CENTRALE LA POPOLAZIONE DEL NORD EST CRESCERÀ DI OLTRE IL 9% TRA IL 2011 E IL 2030, RAGGIUNGENDO GLI 8 MILIONI DI ABITANTI Le più recenti
DettagliIl quadro demografico
Il quadro demografico 29 La fotografia alla fine del 2002 Al 31 dicembre 2002 la popolazione umbra ammonta a 834.210 unità. Il 73,5% di essa risiede nella provincia di Perugia e il restante 26,5% in quella
DettagliLa popolazione toscana al 1 gennaio marzo 2014
La popolazione toscana al 1 gennaio 2013 marzo 2014 Il contesto nazionale La popolazione residente in Italia nell ultimo decennio è cresciuta sensibilmente. Complessivamente la variazione è stata pari
DettagliTab. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE Anno 2003 (valori assoluti e percentuali) PROVINCE E Popolazione al 31/12/03
La popolazione residente in Liguria nel 2003 risulta pari a 1.577.474 unità. Rispetto al 2002 essa si incrementa di 5.277 unità (+0,3%). Tale incremento è il risultato di andamenti differenziati: mentre
DettagliCapitolo 2. Popolazione
Capitolo 2 Popolazione 2. Popolazione Dinamica della popolazione residente Al 31 dicembre 2012 la popolazione residente in Italia è pari a 59.685.227 unità; rispetto al 1 gennaio 2012 - anno in cui la
DettagliFondazione Nord Est Settembre 2012
A6. LE PREVISIONI SULLA POPOLAZIONE. LA DINAMICA PER CLASSI D ETÀ SE- CONDO L IPOTESI CENTRALE : IN LEGGERA CRESCITA BAMBINI E ADOLE- SCENTI; IN FORTE CALO I TRENTENNI; IN AUMENTO SOPRATTUTTO CINQUAN-
DettagliLa popolazione del Friuli Venezia Giulia: previsioni 2008-2050
La popolazione del Friuli Venezia Giulia: previsioni 2008-2050 Servizio statistica luglio 2008 Servizio statistica REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Piazza Unità d Italia, 1 34100 Trieste telefono:
DettagliL avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013
L avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013 1 La dinamica evolutiva del numero degli avvocati e confronto con popolazione italiana Distribuzione territoriale degli avvocati I nuovi ingressi alla
DettagliIl profilo di salute del Friuli Venezia Giulia
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia
DettagliCapitolo 2. Popolazione
Capitolo 2 Popolazione 2. Popolazione Dinamica della popolazione residente Al 31 dicembre 2004 la popolazione residente in Italia è pari a 58.462.375 unità di cui 28.376.804 maschi e 30.085.571 femmine.
Dettagli1 Elaborazione a cura di CAIRE
1 Elaborazione a cura di Previsione 2020 SCENARIO A Lo scenario A è quello più ottimistico : i saldi migratori si mantengono costanti sui livelli degli ultimi 5 anni, vale a dire uno dei periodi con le
DettagliPersone che hanno subito incidenti in. Regioni
Tabella 1 - Persone (valori assoluti in migliaia e Intervalli di Confidenza al 95%) che nei tre mesi precedenti l intervista hanno subito incidenti in ambiente domestico e tassi di incidenti domestici
Dettaglinegativo. Detto altrimenti, il numero di coloro che si trasferiscono quello di coloro che invece vanno a viveturale altrove e compensa
L E RISORSE UMANE 3.1 LA DINAMICA DEMOGRAFICA Nel 2006 la popolazione piemontese è in crescita per il quinto anno consecutivo. L aumento di residenti si deve al saldo migratorio positivo che compensa il
Dettagliautosnodato auto-treno con rimorchio totale incidenti trattore stradale o motrice auto-articolato
Tab. IS.9.1a - Incidenti per tipo di e - Anni 2001-2013 a) Valori assoluti Anno 2001 o a altri Piemonte 16.953 23.818 19 77 167 146 80 67 1.942 123 254 153 50 59 824 1.920 1.037 653 50 4 23 0 112 31.578
DettagliDIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA
DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA 5 Maggio 2015 INDICE SINTESI... 3 ABITAZIONI... 4 ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI... 6 POPOLAZIONE E FAMIGLIE... 9 ABITAZIONI
DettagliI primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2007
I primati di nel mercato del lavoro nel 2007 Maggio 2008 Direttore: Gianluigi Bovini Coordinamento tecnico: Franco Chiarini Redazione: Paola Ventura Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni
DettagliAffitti Quota Latte - Periodo 2014/2015
Affitti Quota Latte - Periodo 2014/2015 PIEMONTE 603 1.127 87.148.771 13,0 144.525 VALLE D'AOSTA 80 88 1.490.121 0,2 18.627 LOMBARDIA 1.503 2.985 280.666.835 41,8 186.738 PROV. AUT. BOLZANO 1 1 31.970
DettagliRelazione Stato sanitario Paese 2000
Relazione sullo stato sanitario del paese 2000 Relazione Stato sanitario Paese 2000 sullo del La Relazione sullo stato sanitario del Paese in questi ultimi anni è mutata profondamente orientando ed estendendo
DettagliFONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI
RAPPORTO 2016. Nel 2015 gli Iscritti all Albo sono in crescita (+1%), mentre i redditi medi (dichiarazioni 2015, anno d imposta 2014) sono in calo dell 1,9% a fronte di una crescita del Pil nominale nel
DettagliRilevazione sulle forze di lavoro
28 aprile 2010 Rilevazione sulle forze di lavoro Media 2009 Sul sito www.istat.it sono da oggi disponibili i dati della media 2009 della rilevazione sulle forze di lavoro. In questa statistica in breve
DettagliNota di commento ai dati sulla soddisfazione dei cittadini. per le condizioni di vita Anno 2016
Nota di commento ai dati sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita Anno 2016 Fonte: Istat L indagine campionaria sulle famiglie Aspetti della vita quotidiana fa parte di un sistema integrato
DettagliBILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010
BILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2010 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche
DettagliL economia del Lazio nel 2009
L economia del Lazio nel 2009 Evidenza dai conti regionali Istat pubblicati il 28 settembre 2010 Servizio Analisi e Finanza Sviluppo Lazio L economia del Lazio nel 2009 1. Premessa Il 28 settembre, l Istat
DettagliBILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009
BILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2009 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche
DettagliLa crescita demografica può avere impatti negativi sull ambiente: una popolazione crescente ha bisogno di maggiori quantità di risorse e quindi può
La crescita demografica può avere impatti negativi sull ambiente: una popolazione crescente ha bisogno di maggiori quantità di risorse e quindi può causare l impoverimento del territorio. PARTE PRIMA RAPPORTO
DettagliProdotto interno lordo per ripartizione geografica, in Italia e in Sardegna: variazioni percentuali 2005 su 2004
Prodotto interno lordo per ripartizione geografica, in Italia e in Sardegna: variazioni percentuali 2005 su 2004 NORD-ORIENTALE NORD-OCCIDENTALE ITALIA MEZZOGIORNO ITALIA CENTRALE -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5
DettagliInterventi di Upgrading di Impianti di Depurazione Esistenti
Prof. G. d Antonio Comuni e popolazione residente secondo il grado di depurazione delle acque reflue convogliate nella rete fognaria per regione - Anno 2005 (valori assoluti) REGIONI Depurazione completa
DettagliGli occupati stranieri pag. 2. I disoccupati stranieri pag. 4. La tipologia di impiego pag. 6
Studi e ricerche sull economia dell immigrazione Il mercato del lavoro straniero in Italia Anno 2011 Gli occupati stranieri pag. 2 I disoccupati stranieri pag. 4 La tipologia di impiego pag. 6 1 Gli occupati
Dettagli2,50 2,25 2,00 1,75 1,50 1,25. Tasso di variazione medio annuo della popolazione residente per provincia Anno 2006 (valori percentuali) 1,00 0,75
La struttura e la dinamica della popolazione sono al tempo stesso tra le cause e tra gli effetti dello sviluppo economico e sociale. Anche se i fenomeni demografici si evolvono con relativa lentezza, le
DettagliBILANCIO DEMOGRAFICO 2013: LA SITUAZIONE NELLE MARCHE E NELLE PROVINCE
BILANCIO DEMOGRAFICO 2013: LA SITUAZIONE NELLE MARCHE E NELLE PROVINCE Il 16 giugno scorso è stato presentato dall ISTAT il Bilancio demografico nazionale che fotografa la situazione relativa alla popolazione
DettagliLa dinamica demografica
0 La dinamica demografica I Piccoli Comuni sono stati storicamente caratterizzati da un esodo lento e continuo di popolazione. A partire dal secondo dopoguerra il lento processo delle migrazioni interne
DettagliOCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO
OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO QUALI LE DINAMICHE DAL 2008 AL 2009 STUDIO DELLE DIFFERENZE ASSOLUTE DEGLI OCCUPATI Distinzioni per Posizione nella professione Classi di età Genere Macroarea
DettagliOPEN - Fondazione Nord Est Ottobre 2011
A4. TENDENZE DELLA NATALITÀ E DELLA MORTALITÀ Il saldo naturale del Nord Est è positivo dal 2004; quello dell Italia rimane negativo Il saldo naturale del Nord Est nel periodo 1992-2003 è risultato sempre
DettagliPrevisioni demografiche ISTAT : una prima analisi dei risultati relativi alla regione Emilia-Romagna
Previsioni demografiche ISTAT 1.1.2007 1.1.2051: una prima analisi dei risultati relativi alla regione Emilia-Romagna L Istat diffonde le previsioni della popolazione residente dal 2007 al 2051. I dati,
DettagliComunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino
Comunicato stampa PROFESSIONI, COMMERCIALISTI: IN DIECI ANNI REDDITI GIU DEL 14% SECONDO IL RAPPORTO 2017 SULLA CATEGORIA QUELLO MEDIO DEL 2016 È PARI A 58MILA EURO (+2,2 SULL ANNO PRECEDENTE). MA QUASI
DettagliCome cambierà la popolazione della Città metropolitana di Bologna nei prossimi 15 anni. Marzo 2016
Come cambierà la popolazione della di Bologna nei prossimi 15 anni Marzo 2016 Capo Area Programmazione, Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente dell Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini
DettagliGLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI
GLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI Estratto dall Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni Luglio 2016 a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi ESTRATTO
DettagliI PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA Distribuzione dei p.e. (valori assoluti - giugno 2006)
I PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA Distribuzione dei p.e. (valori assoluti - giugno 2006) Regioni Ristoranti (U.L.) Bar (U.L.) Piemonte 7.544 12.708 Valle d'aosta 589 646 Lombardia 13.165 27.552 Trentino 2.635
DettagliIl censimento della popolazione straniera
19 dicembre 2012 Il censimento della popolazione straniera Nel corso dell ultimo decennio la popolazione straniera residente in Italia è triplicata: da poco più di 1 milione e 300 mila persone nel 2001
DettagliNota di commento ai dati sulla spesa nella Ricerca e Sviluppo e sull innovazione nelle imprese
Nota di commento ai dati sulla spesa nella Ricerca e Sviluppo e sull innovazione nelle imprese Fonte: Istat Ricerca e Sviluppo in Italia (anno 2014) Le rilevazioni sulla Ricerca e lo sviluppo sperimentale,
DettagliInformazioni Statistiche
Informazioni Statistiche Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale Dicembre 216 MATRIMONI, SEPARAZIONI E DIVORZI IN TOSCANA: Anno 215 La rilevazione sui matrimoni è di tipo
DettagliOccupazione in Toscana e in Italia nel periodo luglio-settembre 2016
Statistiche flash Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica Occupazione in Toscana e in Italia nel periodo luglio-settembre 2016 7 Dicembre 2016 Gli ultimi
DettagliOsservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto
1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel
DettagliLE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE
Direzione Affari Economici e Centro Studi LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE Aprile 2009 L'andamento delle richieste
DettagliRedditi Irpef e Toscana nel 2014 (anno d imposta 2013)
Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni. Ufficio Regionale di Statistica Redditi Irpef e nel 2014 (anno d imposta 2013) SINTESI Redditi Irpef e nel 2014 La seguente presentazione offre una
DettagliIl Quadro demografico della città di Messina
DIPARTIMENTO STATISTICA Il Quadro demografico della città di Messina Le principali caratteristiche demografiche 2011 A C U R A D E L DIPARTIMENTO DI STATISTICA Premessa L Istituto Nazionale di Statistica
DettagliLingua italiana e dialetti in Italia
Statistiche in breve del 12 marzo 2002 Lingua italiana e dialetti in Italia Anno 2000 Si consolida l, diminuisce l uso esclusivo del, aumenta l uso alternato Continua a crescere l uso dell nei confronti
DettagliStatistiche in breve
Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Giugno 2016 Anno 2015 Lavoratori Domestici Nell anno 2015 i lavoratori domestici 1 contribuenti all Inps sono stati 886.125,
DettagliFIGURA 1 ESPORTAZIONI PER MACROAREA DATI TRIMESTRALI (variazioni percentuali rispetto all anno precedente)
Le esportazioni delle regioni italiane estre 3 13/6/3 CONGIUNTURA TERRITORIALE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE I Trimestre 3 Giugno 3 La dinamica delle esportazioni in valore nel estre 3 registra un
DettagliStruttura Ex asl impegni prestazioni costo prestazioni Ticket Regione H , ,76 Basilicata H
Struttura Ex asl impegni prestazioni costo prestazioni Ticket Regione H02 102 4.663 6.145 159.302,40 51.697,76 Basilicata H03 102 9.222 12.473 252.025,98 136.892,31 Basilicata H04 102 3.373 3.373 230.650,00
DettagliI primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005
I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 Giugno 2006 Direttore: Gianluigi Bovini Redazione: Antonio Silvestri Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni sono state effettuate sui dati
DettagliFEDERAZIONE REGIONALE PENSIONATI TOSCANA GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA IN TOSCANA
FEDERAZIONE REGIONALE PENSIONATI TOSCANA GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA IN TOSCANA SETTEMBRE 2009 Il lavoro si inserisce nell ambito delle attività dell
DettagliStatistiche in breve
Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Giugno 2017 Anno 2016 Lavoratori Domestici Nell anno 2016 i lavoratori domestici 1 contribuenti all Inps sono stati 866.747,
DettagliFOCUS Luglio Dinamica del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato, sulla base delle comunicazioni obbligatorie.
trimestre, pertanto il dato a livello nazionale può non corrispondere alla somma dei lavoratori di ciascuna regione. Fonte dei dati. Ministero del Lavoro. SISCO (Sistema Informativo Statistico Comunicazioni
Dettagli14 Censimento della popolazione: dati definitivi
22 dicembre 2003 14 Censimento della popolazione: dati definitivi L'Istat diffonde oggi i dati definitivi del Censimento del 2001 sulla struttura demografica della popolazione. I dati preliminari resi
DettagliLA VERITÀ SUL RESIDUO FISCALE
LA VERITÀ SUL RESIDUO FISCALE Estratto dal dossier «Il residuo fiscale delle regioni italiane» A cura di Luciano Greco Professore Associato di Scienze delle Finanze presso l Università degli studi di Padova
DettagliAbuso di alcol e binge drinking in Italia dalle indagini ISTAT
Abuso di alcol e binge drinking in Italia dalle indagini ISTAT Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale ISTAT ALCOHOL PREVENTION DAY 20 aprile 2006, Istituto Superiore di Sanità Fonte dei dati: Indagine
DettagliCapitolo 3 La mortalità per malattie del sistema circolatorio
Capitolo 3 La mortalità per malattie del sistema circolatorio Introduzione Le malattie del sistema circolatorio sono le principali cause di morte nei paesi occidentali come l Italia: quasi il 4% dei decessi
DettagliLuglio e Settembre 2012
Studi e ricerche sull economia dell immigrazione La regolarizzazione 2012 dei lavoratori extracomunitari irregolari per settore di attività e per ripartizione regionale Una stima del fenomeno Per settore
DettagliUFFICIO STATISTICA Natalità e fecondità a Trieste
Natalità e fecondità a Trieste N.B. Tutti i dati presentati in questo studio sono stati elaborati dall ufficio statistica del Comune (dott.ssa Antonella Primi), in collaborazione, su base volontaria, con
DettagliLe esportazioni delle regioni italiane
14 marzo 2003 Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2002 Nel 2002 le esportazioni italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 2,8 per cento rispetto al 2001. La contrazione, pur interessando
DettagliCapitolo 9 La mortalità per incidenti stradali
Capitolo 9 La mortalità per incidenti stradali Introduzione Gli incidenti stradali costituiscono un problema prioritario di sanità pubblica per la loro numerosità e per le conseguenze in termini di mortalità,
DettagliA1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE
OPEN - Fondazione Nord Est ottobre 2013 A1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE La popolazione legale dichiarata sulla base delle risultanze del 15 Censimento, effettuato il 9 ottobre
DettagliUn Profilo di Comunità: perché? Il Profilo di Comunità. In questa presentazione. Carta d identità di una comunità
Il Profilo di Comunità Gianfranco Mazzarella OO.RR. Penisola Sorrentina - Asl Na 5 Napoli, 24 aprile 2008 Salute e Rifiuti in Workshop Interistituzionale In questa presentazione Carta d identità di una
DettagliDirettore Generale: Avv. Stefano Rossi Direttore Sanitario: Dott.ssa Matilde Carlucci Indicatori Socio-Demografici della popolazione ASL TA 2017
Direttore Generale: Avv. Stefano Rossi Direttore Sanitario: Dott.ssa Matilde Carlucci Indicatori Socio-Demografici della popolazione ASL TA 2017 A cura di: S.C. Statistica e Epidemiologia, Dott. S. Minerba,
DettagliElaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto 03/05/2017
Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto 03/05/2017 La situazione in Veneto Nel 2015 i reati di truffa, rapina e furto hanno interessato 276.287 vittime di 66 anni e oltre, di cui
DettagliDIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012
DIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 In calo la spesa farmaceutica convenzionata in tutte le Regioni italiane, le maggiori riduzioni si registrano
DettagliRAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE 2016
PARTE PRIMA 1. DEMOGRAFIA 1. Demografia Nonostante la popolazione trentina abbia rallentato molto il suo ritmo di crescita, risulta tra le poche realtà nazionali a presentare un tasso di incremento della
DettagliInfortuni sul lavoro Anni
Statistica e Osservatori NOTIZIESTATISTICHE STATISTICA E OSSERVATORI N. 2 - Luglio 2008 L INAIL produce annualmente un rapporto sulle denunce di infortuni sul lavoro. I dati sono derivati da archivi gestionali
DettagliALFID. Associazione Laica Famiglie in Difficoltà
ALFID Associazione Laica Famiglie in Difficoltà Separazione e Divorzio: alcuni dati a confronto sui principali recenti cambiamenti in Provincia di Trento e nel resto d Italia a cura di Marco Brusegan Il
DettagliCapitolo 15. Costruzioni
Capitolo 15 Costruzioni 15. Costruzioni Per saperne di più... ISTAT. I.stat: il tuo accesso diretto alla statistica italiana. Roma. http://dati.istat.it. A partire dal 2012 l Istat ha ulteriormente ampliato
DettagliREGIME QUOTE LATTE AFFITTI DI QUOTA
AZIENDE RILEVATARIE PER CLASSIFICAZIONE C-Montana Aziende 6.000 B-Svantaggiata A-Non svantaggiata 5.000 4.000 3.000 524 450 499 336 597 305 803 394 629 358 532 413 572 454 609 441 697 592 818 609 627 481
DettagliNota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 Fonte: Istat
Nota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 La statistica report su Natalità e fecondità si basa prevalentemente sulla rilevazione degli Iscritti in anagrafe
DettagliLe dichiarazioni Ires e Irap in FVG
14 marzo #economia Rassegna stampa Messaggero Veneto 13mar2016 Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG Il Ministero dell Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni
DettagliCapitolo 5 La mortalità per malattie dell apparato respiratorio
Capitolo 5 La mortalità per malattie dell apparato respiratorio Le malattie dell apparato respiratorio sono il terzo settore nosologico come frequenza di causa di morte, dopo le malattie del sistema circolatorio
DettagliIL QUADRO DEMOGRAFICO
IL QUADRO DEMOGRAFICO La dinamica demografica negli anni 90 Nel corso degli anni Novanta l andamento dei principali indicatori della dinamica demografica della popolazione italiana non ha mostrato segni
DettagliAndamento della popolazione residente secondo la componente straniera e non
COMUNICATO STAMPA INDICATORI DEMOGRAFICI DEL COMUNE DI TERNI (Stima per l anno 2016) (a cura dei Servizi Statistici del Comune di Terni) Al primo gennaio 2017 si stima che a Terni la popolazione ammonti
DettagliUfficio Studi. Il Valore Aggiunto: dati e analisi per ripartizioni geografiche e attività economiche
Ufficio Studi Il Valore Aggiunto: dati e analisi per ripartizioni geografiche e attività economiche Il Valore Aggiunto: dati e analisi per ripartizioni geografiche e attività economiche Il report è stato
DettagliCrisi demografica : Negli ultimi 40 anni in Italia la natalità è diminuita drasticamente. Il n medio di figli in Italia è tra i più bassi nel mondo (m
Regione Liguria Realtà demografica ligure Genova 9 febbraio 2010 Angela Lidia Grondona Crisi demografica : Negli ultimi 40 anni in Italia la natalità è diminuita drasticamente. Il n medio di figli in Italia
DettagliPopolazione residente per sesso, età e stato civile e popolazione residente straniera per sesso ed età nei comuni italiani al 1 gennaio 2006
30 aprile 2007 Popolazione residente per sesso, età e stato civile e popolazione residente straniera per sesso ed età nei comuni italiani al 1 gennaio 2006 Sul sito http://demo.istat.it, nelle sezioni
DettagliLa popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna
Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica La popolazione straniera e italiana all 1.1.215 in Emilia-Romagna Bologna,
DettagliMonica Vichi (a), Maurizio Pompili (b), Silvia Ghirini (a), Roberta Siliquini (c)
National Center for Epidemiology, Surveillance and Health Promotion Monica Vichi (a), Maurizio Pompili (b), Silvia Ghirini (a), Roberta Siliquini (c) a) Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza
DettagliRAPPORTO SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE
popolazione residente Comune di Sassari 2002 - I residenti nel Comune di Sassari al 31/12/ sono pari a 128.700. Rispetto all'anno precedente è stata registrata una crescita poco significativa, pari a 149
DettagliSistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE NELLE MARCHE
2012 Sistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE NELLE MARCHE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 LA POPOLAZIONE MARCHIGIANA ALL'ORIZZONTE DEL 2065 L'Istat ha elaborato e diffuso
DettagliI numeri della pratica sportiva in Italia Giovedì 23 Febbraio 2017 Salone d Onore del CONI - Foro Italico - Roma
I numeri della pratica sportiva in Italia Giovedì 23 Febbraio 2017 Salone d Onore del CONI - Foro Italico - Roma I numeri della pratica sportiva I dati dell'istat descrivono come, dal 2013 ad oggi, la
DettagliIniziativa di sospensione delle rate dei mutui alle famiglie. Roma, 8 giugno 2011
Iniziativa di sospensione delle rate dei mutui alle famiglie Roma, 8 giugno 2011 Agenda 1. Campione esaminato 2. Classificazione delle domande 3. Analisi territoriale 2 Classificazione delle banche Enti
DettagliLA POPOLAZIONE. Tabella 1. Struttura della popolazione residente nella provincia di Torino per classi di età e sesso, anno 2000
LA POPOLAZIONE La struttura demografica di una popolazione rappresenta un importante determinante dello stato di salute atteso di una popolazione. Molte patologie sono correlate con l età ed hanno una
DettagliFOCUS Febbraio Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA
FOCUS Febbraio 2014 Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi del titolo V del decreto
DettagliDimensione socio-demografica. Numerosità e popolazione residente dei comuni italiani, per regione, 2011. N comuni. Pop. residente
Numerosità e popolazione residente dei comuni italiani, per regione, 2011 Regione N comuni Pop. residente Densità territoriale Piemonte 1.206 4.457.335 175 Valle d Aosta 74 128.230 39 Lombardia 1.544 9.917.714
DettagliLa popolazione italiana
Associazione Italiana Insegnanti di Geografia Sezione Emilia-Romagna La popolazione italiana come cambia l Italia Carlo Cencini carlo.cencini@unibo.it I censimenti della popolazione I censimenti della
Dettagli39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA
39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA Il turismo costituisce per l economia italiana un importante bacino occupazionale, tanto più in quanto negli ultimi anni l offerta turistica del Paese è andata
DettagliMercato immobili non residenziali: compravendite e leasing più 16%
Pubblicata su FiscoOggi.it (http://www.fiscooggi.it) Dati e statistiche Mercato immobili non residenziali: compravendite e leasing più 16% Piazza in crescente fermento per negozi, uffici e capannoni industriali
DettagliConsumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2014
Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2014 Bologna, 11 maggio 2015
DettagliLA SPESA SANITARIA PUBBLICA IN ITALIA: LA SCATOLA NERA DELLE DIFFERENZE REGIONALI
LA SPESA SANITARIA PUBBLICA IN ITALIA: LA SCATOLA NERA DELLE DIFFERENZE REGIONALI Roma 4 novembre 2009 Fabio Pammolli OBIETTIVI E METODOLOGIA < LA SPESA PRO-CAPITE LE VARIABILI ESPLICATIVE GLI SCOSTAMENTI
DettagliFALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE
FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE OSSERVATORIO 2 q SETTEMBRE 217 N 32 I FALLIMENTI TORNANO AI LIVELLI PRE-CRISI OSSERVATORIO SU FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE - SETTEMBRE 217 / N
DettagliPensioni ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE. DIREZIONE Regionale PENSIONI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE. Presentazione...
ISTITUTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE DIREZIONE Regionale PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE Pensioni PENSIONI Presentazione...2 Totale categorie...3 Vecchiaia...4 Invalidità...5 Superstiti...6 Presentazione
Dettagli