Rischio infortuni, prevenzione e protezione
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- Silvana Caselli
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1 Formazione dei dei lavoratori Formazione specifica Unità Didattica 5 Rischio infortuni, prevenzione e protezione
2 Il rischio infortuni Buone prassi Rischio Esperienza Rispetto delle norme Ridondanze
3 Il rischio infortuni La groviera di Reason Errori procedurali Rischio Errori umani Deficienze organizzative Azioni insicure
4 Visibilità Frequenza Gli incidenti mancati La piramide di Heinrich Incidenti gravi 1 Incidenti lievi 30 Eventi senza danni 300
5 Analisi degli incidenti fase iniziale INCIDENTE emergenza risposta cause effetti prevenzione protezione 5
6 I dispositivi di protezione individuale La gestione del rischio residuo MISURE DI PREVENZIONE ELIMINAZIONE DEL RISCHIO Eliminare le necessità di esposizione al rischio PROTEZIONE COLLETTIVA SOSTITUZIONE Fornire mezzi alternativi di accesso al luogo rischioso ISOLAMENTO DEL RISCHIO Provvedere ad isolare il luogo con il rischio RISCHIO RESIDUO DPI
7 I dispositivi di protezione individuale Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo Definizione: art. 74 D.Lgs. 81/2008
8 Requisiti di salute e sicurezza D.Lgs. 81/2008, art. 63 I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell allegato IV I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori con disabilità Quali tipi di disabilità conosci?
9 Definizione di barriere architettoniche D. M. 236/89 gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque gli ostacoli che limitano o impediscono la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti a chiunque la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque
10 Lo spazio sufficiente Per ogni lavoratore: Sup. stanza: min. 2 mq Vol. stanza: min.10 mc Altezza soffitti: min. 3 m Deve esserci spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi
11 Lo spazio sufficiente per chiunque rotazione di 360 rotazione di 180 rotazione di 90 Nei casi di adeguamento è ammissibile prevedere la possibilità di manovra combinata rotazione di 360 rotazione di 180 rotazione di 90
12 Ascensori Nuova costruzione Adeguamento
13 I servizi igienici Accostamento al vaso igienico Accostamento al lavabo Soluzioni innovative Accostamenti in deroga
14 Superficie atta ad essere pulita Assenza di protuberanze e di cavità Assenza di piani inclinati pericolosi Stabilità Le pavimentazioni D.Lgs. 81/2008 Superficie antisdrucciolevole Sede INAIL di Pescara
15 Orizzontali e complanari Dislivelli contenuti: (max 2,5 cm) Le pavimentazioni D.M. 236/1989 Se grigliate, le maglie non debbono ostacolare bastoni o ruote Zerbini incassati Pendenze contenute (p max 8%) Chiara identificazione dei percorsi (differenze di materiale e colore) Pendenze in caso di adeguamento
16 Superficie atta ad essere pulita Pareti D.Lgs. 81/2008 Tinta chiara Se vetrata, deve essere chiaramente segnalata e costituita da materiale di sicurezza fino a 1 metro dal pavimento Sede INAIL di Conegliano
17 Devono poter essere pulite senza rischi per gli addetti Finestre D.Lgs. 81/2008 Quando sono aperte non devono costituire pericolo Il parapetto deve avere un altezza minima di 100 cm (se caduta nel vuoto) Sede INAIL di Nettuno
18 Finestre e portefinestre DM 236/89 E bene consentire la libera visuale E vietato l uso di portefinestre con traversa orizzontale a pavimento.
19 Porte D.Lgs. 81/2008 Se vetrate, deve essere apposto un segno indicativo ad altezza occhi Se apribili nei due versi, devono essere trasparenti INAIL Direzione Regionale Lazio
20 Porte DM 236/89 Le porte girevoli sono inaccessibili Apertura e chiusura porte
21 Porte Uscite di sicurezza Devono immettere in un luogo sicuro Devono rimanere sgombre da ostacoli Devono aprire verso l esodo (se > di 25 persone) Non devono essere chiuse a chiave Devono essere evidenziate da apposita segnaletica
22 Scale D.Lgs. 81/2008 gradini di alzata e pedata costanti superficie antisdrucciolevole passaggio barelle (p max 15%) parapetto non attraversabile da sfera 10 cm facilmente percepibili da non vedenti Sede INAIL di Roma Tuscolano
23 Interruttori Campanelli Ascensore Prese Citofono Telefono a parete Impianti Schema altezze di componenti impiantistiche
24 Locali destinati a deposito Rischio ribaltamento Disposizione opportuna dei materiali sugli scaffali Separatori archivi con spigoli arrotondati Vie di transito sgombre Utilizzo di idonee scale portatili
25 Il piano di lavoro Arredi Stabilità per sostenere tutti gli oggetti e le apparecchiature Appoggio sicuro a una persona che si appoggi sul bordo Spigoli o angoli arrotondati Non deve trasmettere vibrazioni Non deve facilmente trasmettere o disperdere calore Se il piano ha altezza regolabile, la regolazione deve essere agevole, stabile e sicura.
26 Arredi DM 236/89 Sede INAIL di Cassino
27 Aspetti organizzativi Scopi dell organizzazione spaziale Facilitare la comunicazione Facilitare la collaborazione Consentire un adeguata privacy Consentire il controllo dello spazio circostante Rendere leggibili gli ambienti INAIL Direzione Regionale Lazio Considerare tali aspetti ha effetti positivi sia sulla soddisfazione ambientale che sulla prestazione lavorativa
28 Spazi personali a tutela della privacy Spazi condivisi per favorire il senso di gruppo Spazi ricreativi comuni per facilitare la comunicazione Aspetti organizzativi Tipi di spazi Lo spazio deve essere anche adattabile ai cambiamenti che possono avvenire all interno dell organizzazione
29 Aspetti organizzativi Tipologie di organizzazioni spaziali Alveare poca interazione e poca autonomia Cella poca interazione e molta autonomia Covo molta interazione e poca autonomia Club molta interazione e molta autonomia In quale di queste tipologie organizzative ti riconosci?
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