CORSO DI TOPOGRAFIA A A.A

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO DI TOPOGRAFIA A A.A. 2006-2007"

Transcript

1 CORSO DI TOPOGRAFIA A A.A. 6-7 APPUNTI LEIONI GPS PARTE II Documento didattico ad uso interno - 1

2 1 Inserimento di un rilievo GPS in cartografia. Problemi di trasformaione di coordinate L uso del GPS per applicaioni geodetiche e topografiche, impone la gestione della trasformaione delle coordinate. Per inserire infatti un rilievo GPS in cartografia le coordinate WGS84 dei punti devono essere trasformate. In questo capitolo si affrontano i problemi di trasformaione di coordinate tipicamente utiliate in ambito GPS. 1.1 Trasformaioni da coordinate geografiche a coordinate cartesiane e viceversa La relaione che lega le coordinate geografiche (latitudine, longitudine e quota ellissoidica) alle coordinate cartesiane geocentriche è dettata da semplici consideraioni trigonometriche. Nella formulaione per la trasformaione delle coordinate, si dovrà tener presente che la superficie di riferimento non è piana, ma è l ellissoide. Troveremo quindi nelle formule i parametri che ne descrivono la geometria. Figura1.1-1: Coordinate cartesiane e geografiche = = = ( N + h) ( N + h) cosϕ cosλ cosϕ senλ [ N ( 1 e ) + h] senϕ (1.1-1) con: ϕ,λ = latitudine e longitudine ellissoidiche del punto h = quota ellissoidica del punto Documento didattico ad uso interno -

3 α N = gran normale 1 e sen ϕ e = quadrato dell eccentricità dell ellissoide Non è immediata la trasformaione inversa infatti, ricavando latitudine, longitudine e quota ellissoidica, si osserva che la formulaione della latitudine è implicita. Si risolve quindi con metodi numerici o applicando procedimenti di calcolo iterativi. Con riferimento alla è immediato ricavare la longitudine dal rapporto /. senλ = λ = senϕ arctan Ricavando h dalla prima e dalla tera si ottiene: h = - N (1 e ) = N senϕ cosϕ cosλ Moltiplicando i due termini dell equaione per senϕ: tanϕ N senϕ = (1 e cosλ ) N senϕ Osservando che cos R = = + λ Figura 1.1-: Distana dall asse polare Documento didattico ad uso interno - 3

4 si ottiene: + N e senϕ ϕ = arctan + La formulaione della latitudine è dunque implicita e quindi può essere calcolata numericamente per tentativi oppure utiliando uno dei numerosi metodi di calcolo numerico a convergena che si trovano in letteratura. Tra questi, uno dei più noti per rapidità di convergena e per precisioni ottenibili è il metodo proposto da Bencini che si basa sul calcolo di una quantità geometrica detta latitudine ridotta. R + = (distana dell'asse polare) ϑ = arctan (valore di prima approssimaione della latitudine ridotta) R 1 e δ ϑ = a 1 e + e R (1+ tan ϑ ) e a senϑ R tanϑ a cosϑ (correione da apportare al valore ϑ ) ϑ = ϑ + δ ϑ (valore corretto di seconda approssimaione della latitudine ridotta) Il procedimento termina quando il valore di ϑ si stabilia e tende a ero; la convergena è in genere rapidissima e già dopo la prima iteraione l'approssimaione raggiunta è sufficiente per la maggior parte della applicaioni. Determinato ϑ si calcola la latitudine con la seguente formulaione: ϑ ϕ = arctan tan 1 e Calcolate latitudine e longitudine è immediato ricavare h da una qualsiasi delle h = sen N ϕ ( 1 e ) 1. Richiami al concetto di Datum L operaione comunemente chiamata messa in bolla di uno strumento topografico, porta l asse principale dello strumento stesso in posiione verticale. Tale asse diventa quindi parallelo alla tangente alla linea di fora del campo gravitaionale terrestre in quel punto ovvero perpendicolare alla superficie equipoteniale del geoide. Il geoide è dunque la superficie di riferimento rispetto alla quale il topografo esegue misuraioni, ma tuttavia, come ben noto, si tratta di una superficie di forma complessa difficilmente utiliabile per calcoli geometrici semplici e per immediate determinaione di angoli e distane. Risulta dunque più immediato l utilio di forme geometriche semplificate, che sostituiscono la superficie del geoide e nel contempo permettono al topografo di utiliare teoremi di trigonometria piana o sferica. Queste Documento didattico ad uso interno - 4

5 superfici sono l ellissoide, la sfera e il piano. Sostituire localmente il geoide con una di queste forme, significa introdurre delle approssimaioni nei calcoli di angoli e distane, tollerabili entro certi limiti di applicaione. Osservando la figura 1.-1 si noti come tra la perpendicolare al geoide (V) e la perpendicolare all ellissoide (n - scelto come superficie di riferimento) ci sia un angolo chiamato deviaione della verticale. Approssimare la superficie del geoide ad un ellissoide (sfera o piano) porta a errori di posiionamento sia in planimetria che in quota. Figura 1.-1: Deviaione dalla verticale In planimetria gli scostamenti in coordinate valgono: ε ε m v = ϕ ϕ in latitudine a e ( λa λe ) cosϕ a = in longitudine In altimetria, la distana tra la quota misurata rispetto all ellissoide e la quota misurata rispetto al geoide è chiamata ondulaione del geoide ( N ) ed è calcolabile come N = H-h Documento didattico ad uso interno - 5

6 Figura 1.-: Angolo di deviaione dalla verticale Definire un sistema di riferimento geodetico (Datum), significa scegliere la giusta geometria dell ellissoide e il giusto orientamento affinché il valore di deviaione della verticale sia minimo e quindi siano minimi gli effetti dell errore che si compie nel considerare la perpendicolare all ellissoide diretta come la perpendicolare al geoide nel punto. Di conseguena, vengono ridotti al minimo i valori di ondulaione del geoide e quindi si può considerare il valore della quota ellissoidica uguale al valore di quota ortometrica sapendo che l errore che si compie in tale approssimaione è inferiore all errore di misure geodetiche. Per l Italia ad esempio è stato scelto come ellissoide di riferimento l Internaionale di Haford che ha le seguenti caratteristiche geometriche: α = m e =,6767 Figura 1.-3: Angolo di orientamento Monte Mario (P) Monte Soratte (Q) Documento didattico ad uso interno - 6

7 Questo ellissoide è stato orientato nel punto di emanaione di Monte Mario le cui coordinate sono state determinate mediante osservaioni a stelle fisse. In questo punto (baricentrico per la penisola italiana) l ondulaione del geoide è nulla (N = ). Ciò significa che in quel punto h = H e l angolo di deviaione dalla verticale è nullo. L ellissoide è quindi tangente al geoide in quel punto, ma può ruotare. E quindi indispensabile vincolarne le rotaioni imponendo e fissando un valore di Aimut (angolo tra il meridiano passante per Monte Mario) e l arco di geodetica che congiunge Monte Mario a Monte Soratte. Definito il sistema di riferimento, è ora necessario fare in modo che gli utenti possano collegare i propri rilievi a tale sistema. Per questo motivo sono state predisposte le reti geodetiche, ovvero apparati costituiti da punti (materialiati in maniera ben visibile sul territorio), le cui coordinate sono note nel sistema di riferimento geodetico. Figura 1.-4: Rete geodetica Roma4 Riassumendo, la definiione di un sistema di riferimento geodetico è legata a tre elementi: 1. la scelta di un ellissoide. l orientamento dell ellissoide scelto 3. la definiione di una rete geodetica di appoggio Documento didattico ad uso interno - 7

8 Per l Italia è stato scelto l ellissoide di Haford orientato a Monte Mario. La rete di appoggio è schematiata in figura La definiione di una rete di appoggio geodetica, permette dunque agli utenti di disporre di punti di coordinate note in un determinato Datum, sul territorio. Per inserire quindi un rilievo topografico in un Datum geodetico è sufficiente collegarsi ai vertici di tale rete. Per l Italia esistono due sistemi geodetici fondamentali: il Datum naionale Roma4 rete di appoggio nata per tutte le attività geodetiche, cartografiche e topografiche - ottenuta con misuraioni classiche il Datum WGS84-ETRF89 rete di impianto IGM95, ottenuta con misure GPS. Le due reti sono strettamente collegate tra di loro e la presena di un numero considerevole di punti doppi ha permesso la determinaione dei valori locali dei 7 parametri, pubblicati per ciascun punto e applicabili fino a distane di 15- km dal punto stesso. Figura 1.-5: Rete geodetica IGM95 Si osservi inoltre, che il WGS84 utilia un ellissoide differente da quello di Haford (GRS8) con le seguenti caratteristiche geometriche. Documento didattico ad uso interno - 8

9 α = m e =, Tale ellissoide non è orientato in l Italia in quanto approssima mediamente la forma della terra a livello mondiale. Non è quindi trascurabile il valore di deviaione della verticale rispetto a questo ellissoide. Dunque diventa importante conoscere il valore dell ondulaione del geoide N rispetto all ellissoide WGS84 per poter ottenere dalla quota ellissoica determinata con il GPS, la quota sul livello del mare. Figura 1.-6: Schemi di ellissoide locale (Haford orientato a M.M.) e ellissoide geocentrico (WGS84) Nei paragrafi successivi vedremo in dettaglio le problematiche di trasformaione tra Datum differenti e le problematiche di determinaione della quota ortometrica con misure GPS. 1.3 Trasformaione a 7 parametri per il cambiamento di Datum Tra due sistemi di riferimento cartesiani tridimensionali, le trasformaioni di coordinate sono geometricamente governate da 6 parametri (tre traslaioni e tre rotaioni). A questi si aggiungerà un fattore di scala per le trasformaioni specifiche di Datum dal sistema WGS84 al sistema Roma4. Con riferimento alla figura 1.3-1, note le coordinate di un generico punto P nel sistema di riferimento cartesiano O,,, si possono determinare le coordinate del medesimo punto nel sistema di riferimento cartesiano O,,, con una relaione del tipo: ( + ) R 1 = + 1 k (1.3-1) Documento didattico ad uso interno - 9

10 Figura 1.3-1: Parametri di trasformaione coordinate tra due sistemi cartesiani geocentrici 1 = è il vettore delle coordinate note del punto P nel sistema cartesiano O,,, , = è il vettore delle coordinate incognite del punto P nel sistema cartesiano O,,,, = Documento didattico ad uso interno - 1

11 è il vettore delle componenti di traslaione ed infine R = + + è la matrice di rotaione che si ottiene facendo ruotare la terna cartesiana con indice 1 attorno ai propri assi 1,, 1 1 (esattamente in quest'ordine) con rotaioni pari a, rispettivamente, R,R,R, per disporne gli assi parallelamente a quelli della terna cartesiana di indice. Vediamo ora passo per passo, il procedimento per la determinaione della matrice R analiando separatamente le tre rotaioni e infine combinandole per ottenere il risultato complessivo. Per convenione, si considerano di segno positivo gli angoli di rotaione in senso antiorario. Rotaione attorno all asse (R ) Con riferimento alla figura 1.3-, per trasformare le coordinate del punto P dal sistema di riferimento O,,, al sistema di riferimento O, 1, 1 si dovrà ruotare la terna indice 1 di un angolo pari a R in senso antiorario. Figura 1.3-: Rotaione attorno all asse = AP BC = OC + AB Documento didattico ad uso interno

12 g g = 1 cos(4 - R ) 1 sen(4 - R ) = senr g g = 1 sen(4 - R ) + 1 cos(4 - R ) = 1 senr + 1 Quindi la matrice di rotaione attorno a : R = 1 senr senr Rotaione attorno all asse (R ) Analogamente a quanto visto nel paragrafo precedente, con riferimento alla figura 1.3-3, possiamo scrivere: Figura 1.3-3: Rotaione attorno all asse = PA + BC = OC AB Documento didattico ad uso interno - 1

13 g g = 1 cos(4 - R ) + 1 sen(4 - R ) = 1 1 senr g g = 1 cos(4 - R ) 1 sen(4 - R ) = senr Dalle quali è immediato ricavare la matrice di rotaione attorno a : R = senr 1 senr Rotaione attorno all asse (R ) Analoghe consideraioni ci portano alla determinaione della matrice di rotaione attorno all asse Con riferimento alla figura 1.3-4, possiamo scrivere: Si osservi inoltre che: = OA + BC Figura 1.3-4: Rotaione attorno a = CP OD Documento didattico ad uso interno

14 quindi = 1 1 senr = senr Da queste relaioni è immediato ricavare la matrice di rotaione attorno a : R = senr senr 1 Il prodotto righe per colonne delle tre matrici di rotaione fornisce la matrice R complessiva: R = R R R = + + Se le rotaioni tra i due sistemi di riferimento sono piccole e se si trascurano i termini del secondo ordine, la matrice R può essere facilmente lineariata e restituita in forma più semplice: R L = 1 R R R 1 R R R 1 (1.3-) Il fattore di scala L Istituto Geografico Militare ha calcolato per gli utenti, il valore dei 7 parametri di trasformaione. A ciascun vertice della rete IGM95 è associata una serie di parametri utiliabili in un range di 15- km (se si vuole sfruttarne al massimo le caratteristiche di precisione: 3-5 cm). Per calcolare questi parameri, l IGM ha utiliato i cosiddetti punti doppi ovvero punti le cui coordinate sono note sia nel sistema di riferimento Roma4 che nel sistema di riferimento WGS84. Tali vertici appartengono alle due reti descritte al paragrafo precedente. Le reti, come già detto, sono state ottenute con differenti tecniche di misura e con differenti precisioni. Il fattore di scala, adatta al meglio e localmente la rete WGS84 deformandola sulla rete Roma4. Di fatto, questo fattore di scala modella le differenti distorsioni delle due reti geodetiche. Tenendo dunque conto del fattore di scala, la matrice R assume questa forma: ( 1+ k) R R ( 1+ k) R = R R (1.3-3) k R R ( 1+ k) Documento didattico ad uso interno

15 1.5 Note operative per inserire un rilievo GPS in cartografia Nei paragrafi precedenti abbiamo quindi visto come la trasformaione delle coordinate ottenute nel sistema geodetico WGS84 in coordinate geografiche Roma4 sia governata da 7 parametri di trasformaione. Se alle coordinate Roma4 così ottenute si applica ora una proieione cartografica, è immediato l inserimento in cartografia dei punti di un rilievo GPS. Figura 1.5-1: Schema di proieione cartografica Bisogna però osservare che i 7 parametri governano le trasformaioni tra il datum geodetico ETRF89 e il datum geodetico Roma4. Operativamente, ciò significa che le nostre misure geodetiche devono essere collegate alla rete IGM95 o a vertici equivalenti che possono essere passivi (vertici della rete IGM95 o di suoi raffittimenti) o vertici attivi (reti di staioni permanenti). I primi sono materialiati sul territorio tramite chiodi topografici, i secondi dispongono invece di un GPS sempre attivo. Figura 1.5-: Schema di rete vincolata a due vertici WGS84 - ETRF89 Documento didattico ad uso interno

16 Figura 1.5-3: La rete di staioni GPS permanenti della Regione Lombardia (attivi) Figura 1.5-4: Vertice di raffittimento della Regione Lombardia (passivi) Documento didattico ad uso interno

17 11. L'altimetria con il GPS Come gia accennato più volte i questo capitolo, il valore di quota ellissoidica rispetto all ellissoide WGS84 ottenuto direttamente da un rilievo GPS è un parametro altimetrico puramente geometrico e spesso non collegata alla realtà fisica del campo gravitaionale terrestre. Il dislivello tra due punti, ottenuto per differena di due quote ellissoidche non sempre è uguale al dislivello reale, ottenuto per differena tra due quota ortometriche. In alcuni casi può essere necessario eseguire un confronto tra dati ottenuti da livellaioni geometriche, riferiti per natura alla superficie geoidica, e dati derivanti da misure GPS, invece strettamente legati all'ellissoide. Da queste consideraioni si capisce l'importana di determinare i legami tra la quote ellissoidiche, misurate lungo la normale ad un ellissoide, e le quote ortometriche misurate lungo la verticale in un punto. Figura 11.1: Quota ortometrica e quota ellissoidica Con riferimento alla figura 11.1, conoscendo l'ondulaione del geoide rispetto all'ellissoide geocentrico, è possibile determinare con buona approssimaione le quote ortometriche nel seguente modo: h= H+ N (11-1) dove: h = quota ellissoidica H = quota ortometrica N = ondulaione del geoide rispetto all'ellissoide locale H = h N (11-) Si tratta di un calcolo approssimato poiché la tangente alla linea di fora del campo di gravità della terra in un generico punto della superficie terrestre non è parallela alla normale all'ellissoide nel medesimo punto, ma, come già più volte detto, essa è inclinata rispetto a quest'ultima, di un angolo ε detto "deviaione della verticale". Per passare da un dislivello ellissoidico ad un dislivello ortometrico è necessario quindi conoscere l'ondulaione del geoide rispetto all'ellissoide considerato nei due punti P e Q. Documento didattico ad uso interno

18 Le precisioni caratterianti queste grandee devono essere tali per cui, il passaggio da quote ellissoidiche a quote ortometriche (o viceversa) non introduca incertee troppo elevate per il tipo di applicaione topografica che si sta considerando Il software ufficiale dell Isituto Geografico Militare per la trasformaione delle coordinate Verto Noto il valore puntuale di ondulaione del geoide, è immediato determinare la quota sul livello del mare di un punto rispetto. E possibile costruire modelli matematici locali di ondulaione del geoide, purché vengano staionati con GPS un numero sufficiente di punti di quota sul livello del mare nota. Nella realtà operativa, e per la maggior parte delle applicaioni cartografiche e topografiche, è ormai di uso comune il software ufficiale dell IGM, Verto. Figura : Quota ortometrica e quota ellissoidica Dalle coordinate WGS84, Verto restituisce le coordinate geografiche e cartografiche nei sistemi di riferimento più utiliati per la cartografia italiana. La quota sul livello del mare è ottenuta mediante il modello di ondulaione del geoide messo a punto dal Politecnico di Milano. Documento didattico ad uso interno

Sistema di riferimento

Sistema di riferimento Sistema di riferimento Storicamente divisione fra altimetria e planimetria (riferimento fisico riferimento matematico) Oggi dati sempre più integrati Domani? Dato di fatto - L acqua segue leggi fisiche

Dettagli

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE La Il paragrafo è intitolato La Carta di Gauss poiché, delle infinite formule che si possono adottare per mettere in corrispondenza i punti dell'ellissoide con quelli

Dettagli

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1 Club Alpino Italiano - Sezione di Bozzolo TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA TOPOGRAFIA E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA Cenni di geodesia e topografia Cartografia Lettura ed interpretazione delle carte

Dettagli

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Corso di laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio a.a. 2006-2007 Inserimento della distanza reale misurata nella carta di Gauss (passaggio

Dettagli

Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate cartesiane. Sinistrorsa. Destrorsa

Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate cartesiane. Sinistrorsa. Destrorsa 200 Coordinate D Anche nella grafica D gli oggetti da visualiare vengono codificati a partire da primitive che collegano punti. I punti appartengono ad uno spaio tridimensionale. Vengono memoriati utiliando

Dettagli

COORDINATE E DATUM. Nella geodesia moderna è molto spesso necessario saper eseguire TRASFORMAZIONI:

COORDINATE E DATUM. Nella geodesia moderna è molto spesso necessario saper eseguire TRASFORMAZIONI: COORDINATE E DATUM Viene detta GEOREFERENZIAZIONE la determinazione della posizione di un punto appartenente alla superficie terrestre (o situato in prossimità di essa) La posizione viene espressa mediante

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Numeri complessi. x 2 = 1.

Numeri complessi. x 2 = 1. 1 Numeri complessi Nel corso dello studio della matematica si assiste ad una progressiva estensione del concetto di numero. Dall insieme degli interi naturali N si passa a quello degli interi relativi

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Rette e piani con le matrici e i determinanti

Rette e piani con le matrici e i determinanti CAPITOLO Rette e piani con le matrici e i determinanti Esercizio.. Stabilire se i punti A(, ), B(, ) e C(, ) sono allineati. Esercizio.. Stabilire se i punti A(,,), B(,,), C(,, ) e D(4,,0) sono complanari.

Dettagli

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 SOMMARIO 1. PREMESSA 3 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 3. INTRODUZIONE METODOLOGICA 5 4. ANALISI METODOLOGICA

Dettagli

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA.

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. Prerequisiti I radicali Risoluzione di sistemi di equazioni di primo e secondo grado. Classificazione e dominio delle funzioni algebriche Obiettivi minimi Saper

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Soluioni di problemi elettrostatici I problemi elettrostatici riguardano lo studio degli effetti delle cariche elettriche fisse. I principi dei campi elettrostatici

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

Sistemi di riferimento

Sistemi di riferimento Sistemi di riferimento Sistemi di riferimento Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento 1 / 40 Sistemi di riferimento Outline

Dettagli

GRANDEZZE SINUSOIDALI

GRANDEZZE SINUSOIDALI GRANDEE SINUSOIDALI INDICE -Grandezze variabili. -Grandezze periodiche. 3-Parametri delle grandezze periodiche. 4-Grandezze alternate. 5-Grandezze sinusoidali. 6-Parametri delle grandezze sinusoidali.

Dettagli

Test, domande e problemi di Robotica industriale

Test, domande e problemi di Robotica industriale Test, domande e problemi di Robotica industriale 1. Quale, tra i seguenti tipi di robot, non ha giunti prismatici? a) antropomorfo b) cilindrico c) polare d) cartesiano 2. Un volume di lavoro a forma di

Dettagli

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0 LEZIONE 23 231 Diagonalizzazione di matrici Abbiamo visto nella precedente lezione che, in generale, non è immediato che, data una matrice A k n,n con k = R, C, esista sempre una base costituita da suoi

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

Scuola Alpinismo "Cosimo Zappelli" CAI Viareggio NOZIONI DI ORIENTAMENTO

Scuola Alpinismo Cosimo Zappelli CAI Viareggio NOZIONI DI ORIENTAMENTO Scuola Alpinismo "Cosimo Zappelli" CAI Viareggio NOZIONI DI ORIENTAMENTO Viareggio 02/05/2013 Introduzione Cos è l orientamento? L'orientamento è l'insieme delle tecniche che permettono di riconoscere

Dettagli

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali LA RETTA Abbiamo visto che l'equazione generica di una retta è del tipo Y = mx + q, dove m ne rappresenta la pendenza e q il punto in cui la retta incrocia

Dettagli

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... 15 febbraio 010 - Soluzione esame di geometria - 1 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 009-010 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura

Dettagli

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali 1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali Definizione 1 (Applicazioni lineari) Si chiama applicazione lineare una applicazione tra uno spazio vettoriale ed uno spazio vettoriale sul campo tale che "!$%!

Dettagli

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione Capitolo 2 MATRICI Fra tutte le applicazioni su uno spazio vettoriale interessa esaminare quelle che mantengono la struttura di spazio vettoriale e che, per questo, vengono dette lineari La loro importanza

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(1, 0, 1) e B(, 1, 1) trovare (1) la loro distanza; () il punto medio del segmento AB; (3) la retta AB sia in forma parametrica,

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

la restituzione prospettica da singolo fotogramma

la restituzione prospettica da singolo fotogramma la restituzione prospettica da singolo fotogramma arch. francesco guerini francesco.guerini@gmail.com politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società Laboratorio di Rappresentazione 1 Prof. Andrea

Dettagli

Rilievo e Rilevamento

Rilievo e Rilevamento Rilievo e Rilevamento I metodi di rilevamento si basano sulla determinazione della posizione di un certo numero di punti dell oggetto che ne permettano la rappresentazione ed un successivo utilizzo di

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora:

Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora: Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora: G.C.D.( a d, b d ) = 1 Sono state introdotte a lezione due definizioni importanti che ricordiamo: Definizione

Dettagli

Sistemi di riferimento in uso in Italia

Sistemi di riferimento in uso in Italia Sistemi di riferimento in uso in Italia Sistemi di riferimento in uso in Italia Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento 1 /

Dettagli

FUNZIONE. Si scrive: A B f: A B x y=f(x) (si legge: f funzione da A in B) x f y= f(x)

FUNZIONE. Si scrive: A B f: A B x y=f(x) (si legge: f funzione da A in B) x f y= f(x) 1 FUNZIONE Dati gli insiemi A e B, si definisce funzione da A in B una relazione o legge o corrispondenza che ad ogni elemento di A associa uno ed un solo elemento di B. Si scrive: A B f: A B f() (si legge:

Dettagli

I numeri complessi. Mario Spagnuolo Corso di Laurea in Fisica - Facoltà di Scienze - Università Federico II di Napoli

I numeri complessi. Mario Spagnuolo Corso di Laurea in Fisica - Facoltà di Scienze - Università Federico II di Napoli I numeri complessi Mario Spagnuolo Corso di Laurea in Fisica - Facoltà di Scienze - Università Federico II di Napoli 1 Introduzione Studiare i numeri complessi può sembrare inutile ed avulso dalla realtà;

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 203-4 I sistemi lineari Generalità sui sistemi lineari Molti problemi dell ingegneria, della fisica, della chimica, dell informatica e dell economia, si modellizzano

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA

PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA Simulazione 01/15 ANNO SCOLASTICO 01/15 PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA DELL ESAME DI STATO PER IL LICEO SCIENTIFICO Il candidato risolva uno dei due problemi Problema 1 Nella

Dettagli

Lezione 9: Cambio di base

Lezione 9: Cambio di base Lezione 9: Cambio di base In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo studente e cioè il cambio di base all interno di uno spazio vettoriale, inoltre cercheremo di capire

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA.

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA. FOGLIO DI ESERCIZI 4 GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE 2010/11 Esercizio 4.1 (2.2). Determinare l equazione parametrica e Cartesiana della retta dello spazio (a) Passante per i

Dettagli

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE Funzione: legge che ad ogni elemento di un insieme D (Dominio) tale che D R, fa corrispondere un elemento y R ( R = Codominio ). f : D R : f () = y ; La funzione f(): A

Dettagli

SOLUZIONI D = (-1,+ ).

SOLUZIONI D = (-1,+ ). SOLUZIONI. Data la funzione f() ( ) ln( ) a) trova il dominio di f b) indica quali sono gli intervalli in cui f() risulta positiva e quelli in cui risulta negativa c) determina le eventuali intersezioni

Dettagli

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE. Esercizi x + z = Esercizio. Data la curva x, calcolare l equazione del cilindro avente γ y = 0 come direttrice e con generatrici parallele al vettore v = (, 0, ).

Dettagli

Proiezioni cartografiche in uso in Italia

Proiezioni cartografiche in uso in Italia Proiezioni cartografiche in uso in Italia Proiezioni cartografiche in uso in Italia Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizi svolti di Elettrotecnica Marco Gilli Dipartimento di Elettronica Politecnico di Torino Esercizi svolti di Elettrotecnica Politecnico di Torino TOINO Maggio 2003 Indice Leggi di Kirchhoff 5 2 Legge di Ohm e partitori 5 3 esistenze

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1 Analisi delle reti 1. Analisi nodale (metodo dei potenziali dei nodi) 1.1 Analisi nodale in assenza di generatori di tensione L'analisi nodale, detta altresì metodo dei potenziali ai nodi, è un procedimento

Dettagli

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor a.a. 2013/14 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Polinomi e serie di Taylor Avvertenza Questi sono appunti informali delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica Terzo Appello del corso di Geometria e Algebra II Parte - Docente F. Flamini, Roma, 7/09/2007 SVOLGIMENTO COMPITO III APPELLO

Dettagli

Sistema Informativo Geografico:

Sistema Informativo Geografico: Sistemi Informativi Geografici Sistema Informativo Geografico: È un sistema informativo che tratta informazioni spaziali georeferenziate, ne consente la gestione e l'analisi. Informazioni spaziali: dati

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale. Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA LA CARTA TOPOGRAFICA 88. La carta topografica è una rappresentazione grafica di una parte più o meno ampia della superficie terrestre in una determinata scala.

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

0 < a < 1 a > 1. In entrambi i casi la funzione y = log a (x) si può studiare per punti e constatare che essa presenta i seguenti andamenti y

0 < a < 1 a > 1. In entrambi i casi la funzione y = log a (x) si può studiare per punti e constatare che essa presenta i seguenti andamenti y INTRODUZIONE Osserviamo, in primo luogo, che le funzioni logaritmiche sono della forma y = log a () con a costante positiva diversa da (il caso a = è banale per cui non sarà oggetto del nostro studio).

Dettagli

1. Very Long Baseline Interferometry (VLBI), 2. Satellite Laser Ranging (SLR)

1. Very Long Baseline Interferometry (VLBI), 2. Satellite Laser Ranging (SLR) Geodesia Dal greco Γεωδαισια: divisione della Terra Discipline collegate alla geodesia: 1. studio della forma del pianeta; 2. studio del campo di gravità del pianeta. Misure geodetiche: misure legate e

Dettagli

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti. Determinare kπ/ [cos] al variare di k in Z. Ove tale ite non esista, discutere l esistenza dei iti laterali. Identificare i punti di discontinuità della funzione

Dettagli

Anno 4 Grafico di funzione

Anno 4 Grafico di funzione Anno 4 Grafico di funzione Introduzione In questa lezione impareremo a disegnare il grafico di una funzione reale. Per fare ciò è necessario studiare alcune caratteristiche salienti della funzione che

Dettagli

4. Proiezioni del piano e dello spazio

4. Proiezioni del piano e dello spazio 4. Proiezioni del piano e dello spazio La visualizzazione di oggetti tridimensionali richiede di ottenere una vista piana dell'oggetto. Questo avviene mediante una sequenza di operazioni. Innanzitutto,

Dettagli

Algebra Lineare e Geometria

Algebra Lineare e Geometria Algebra Lineare e Geometria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica A.A. 2013-2014 Prova d esame del 16/06/2014. 1) a) Determinare la matrice associata all applicazione lineare T : R 3 R 4 definita da

Dettagli

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo Logica Numerica Approfondimento E. Barbuto Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore Il concetto di multiplo e di divisore Considerato un numero intero n, se esso viene moltiplicato per un numero

Dettagli

Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Esercitazione su massimi e minimi vincolati 9 dicembre 005 Esercizio 1. Considerare l insieme C = {(x,y) R : (x + y ) = x } e dire se è una curva

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Rette e curve, piani e superfici

Rette e curve, piani e superfici Rette e curve piani e superfici ) dicembre 2 Scopo di questo articolo è solo quello di proporre uno schema riepilogativo che metta in luce le caratteristiche essenziali delle equazioni di rette e curve

Dettagli

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012 Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 211/212 Ricordare: una funzione lipschitziana tra spazi metrici manda insiemi limitati in insiemi limitati; se il dominio di una funzione

Dettagli

e l insieme delle soluzioni, dopo le analoghe riduzioni del caso n = 2, si scrive come

e l insieme delle soluzioni, dopo le analoghe riduzioni del caso n = 2, si scrive come Numeri complessi 9 Da questi esempi si può osservare che, facendo le successive potene di un numero complesso, i punti corrispondenti girano attorno all origine. Se inoltre > allora i punti si allontanano

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e vettoriali Esempio vettore spostamento: Esistono due tipi di grandezze fisiche. a) Grandezze scalari specificate da un valore numerico (positivo negativo o nullo) e (nel caso di grandezze

Dettagli

Studio di funzioni ( )

Studio di funzioni ( ) Studio di funzioni Effettuare uno studio qualitativo e tracciare un grafico approssimativo delle seguenti funzioni. Si studi in particolare anche la concavità delle funzioni e si indichino esplicitamente

Dettagli

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa.

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa. CORRENTI e DIAGRAMMI POLARI Come la corrente trasforma le polari di una barca Durante una discussione nel corso di una crociera, è stata manifestata la curiosità di sapere come possano essere utilizzate

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

Metodi di Posizionamento

Metodi di Posizionamento Metodi di Posizionamento Modi di posizionamento Determinazione di una posizione mediante GPS dipende: Accuratezza del dato ricercato Tipo di ricettore GPS Modi: Posizionamento assoluto Posizionamento relativo

Dettagli

Applicazioni lineari

Applicazioni lineari Applicazioni lineari Esempi di applicazioni lineari Definizione. Se V e W sono spazi vettoriali, una applicazione lineare è una funzione f: V W tale che, per ogni v, w V e per ogni a, b R si abbia f(av

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE e CONTINUITA Roberto Argiolas

FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE e CONTINUITA Roberto Argiolas FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE e CONTINUITA Roberto Argiolas.8.6.. - -.5.5 -. In questa dispensa ricordiamo la classificazione delle funzioni elementari e il dominio di esistenza delle stesse. Inoltre

Dettagli

Esercizi svolti. 1. Si consideri la funzione f(x) = 4 x 2. a) Verificare che la funzione F(x) = x 2 4 x2 + 2 arcsin x è una primitiva di

Esercizi svolti. 1. Si consideri la funzione f(x) = 4 x 2. a) Verificare che la funzione F(x) = x 2 4 x2 + 2 arcsin x è una primitiva di Esercizi svolti. Si consideri la funzione f() 4. a) Verificare che la funzione F() 4 + arcsin è una primitiva di f() sull intervallo (, ). b) Verificare che la funzione G() 4 + arcsin π è la primitiva

Dettagli

La misura in topografia

La misura in topografia La misura in topografia In questa dispensa di fornisce un cenno agli strumenti e alle tecniche di misura impiegate in topografia. Vengono descritti gli strumenti per misurare le lunghezze, quali il flessometro,

Dettagli

IL CALCOLO VETTORIALE (SUPPLEMENTO AL LIBRO)

IL CALCOLO VETTORIALE (SUPPLEMENTO AL LIBRO) IL CALCOLO VETTORIALE SUPPLEMENTO AL LIBRO CLAUDIO BONANNO Contents. Campi di vettori e operatori 2. Il lavoro di un campo di vettori 5 2.. Lavoro e campi conservativi 6 2.2. Lavoro e campi irrotazionali:

Dettagli

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Francesco Bottacin Padova, 24 febbraio 2012 Capitolo 1 Algebra Lineare 1.1 Spazi e sottospazi vettoriali Esercizio 1.1. Sia U il sottospazio di R 4 generato dai

Dettagli

G6. Studio di funzione

G6. Studio di funzione G6 Studio di funzione G6 Come tracciare il grafico di una funzione data Nei capitoli precedenti si sono svolti tutti gli argomenti necessari per tracciare il grafico di una funzione In questo capitolo

Dettagli

IL METODO PER IMPOSTARE E RISOLVERE I PROBLEMI DI FISICA (NB non ha nulla a che vedere con il metodo scientifico)

IL METODO PER IMPOSTARE E RISOLVERE I PROBLEMI DI FISICA (NB non ha nulla a che vedere con il metodo scientifico) IL METODO PER IMPOSTARE E RISOLVERE I PROBLEMI DI FISICA (NB non ha nulla a che vedere con il metodo scientifico) [nota: Nel testo sono riportate tra virgolette alcune domande che insegnanti e studenti

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Schemi delle Lezioni di Matematica Generale. Pierpaolo Montana

Schemi delle Lezioni di Matematica Generale. Pierpaolo Montana Schemi delle Lezioni di Matematica Generale Pierpaolo Montana A volte i fenomeni economici che ci interessano non variano con continuitá oppure non possono essere osservati con continuitá, ma solo a intervalli

Dettagli

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2.

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2. FUNZIONI DI DUE VARIABILI 1 DOMINIO E LIMITI Domini e disequazioni in due variabili. Insiemi di livello. Elementi di topologia (insiemi aperti, chiusi, limitati, convessi, connessi per archi; punti di

Dettagli

Matematica e Statistica

Matematica e Statistica Matematica e Statistica Prova d esame (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 0/3 Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie

Dettagli

Liceo G.B. Vico Corsico

Liceo G.B. Vico Corsico Liceo G.B. Vico Corsico Classe: 3A Materia: MATEMATICA Insegnante: Nicola Moriello Testo utilizzato: Bergamini Trifone Barozzi: Manuale blu.0 di Matematica Moduli S, L, O, Q, Beta ed. Zanichelli 1) Programma

Dettagli

Ottimizazione vincolata

Ottimizazione vincolata Ottimizazione vincolata Ricordiamo alcuni risultati provati nella scheda sulla Teoria di Dini per una funzione F : R N+M R M di classe C 1 con (x 0, y 0 ) F 1 (a), a = (a 1,, a M ), punto in cui vale l

Dettagli

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo Momento di una forza Nella figura 1 è illustrato come forze uguali e contrarie possono non produrre equilibrio, bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo esteso.

Dettagli