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1 PREMESSA Le note situazioni di difficoltà e di disagio che molte persone sempre più vivono, specie nei territori periferici della provincia di Belluno, sono alla base della sperimentazione e successiva evoluzione del Servizio di Trasporto e Accompagnamento STACCO delle persone con ridotta mobilità. Il Comitato d Intesa fin dall inizio della sua attività, a partire dunque dal 1977, opera a supporto delle situazioni di disagio e marginalità, anche attraverso l erogazione di un servizio di trasporto solidale che ad oggi vede impegnata una rete di oltre 20 associazioni. In particolare dal 2005 il Comitato ha avviato in via sperimentale un percorso finalizzato a strutturare un servizio fondato sul volontariato, di tipo leggero e quindi consono ad essere gestito da un'organizzazione di volontariato e teso a fornire una risposta innovativa ad alcune necessità legate alla mobilità autonoma degli individui in molte aree della provincia di Belluno, anche al fine di contrastare i fenomeni di marginalità ed abbandono che le contraddistinguono. IL CONTESTO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO Analisi territoriale e dei bisogni Territorio Ulss 1 Territorio Ulss 2

2 I Dati della Provincia Superficie: km² Abitanti: Comuni contigui: 69 Comunità Montane 9 Fonte Piano di Zona dei servizi alla persona dell Ulss n. 2 di Feltre, pag. 14. Di seguito una suddivisione dei comuni in base alla Ulss di appartenenza: Comuni dell Ulss n. 1 Agordo Forno di Zoldo San Tomaso Agordino Alleghe Gosaldo San Vito di Cadore Auronzo di Cadore La Valle Agordina Santo Stefano di Cadore Belluno Limana Sappada Borca di Cadore Livinallongo del Col di Lana Selva di Cadore Calalzo di Cadore Longarone Soverzene Canale d Agordo Lorenzago di Cadore Taibon Agordino Castellavazzo Lozzo di Cadore Tambre Cencenighe Agordino Ospitale di Cadore Vallada Agordina Chies d Alpago Ponte nelle Alpi Valle di Cadore Cibiana di Cadore Puos d Alpago Vigo di Cadore Colle Santa Lucia Rivamonte Agordino Vodo di Cadore Comelico Superiore Perarolo di Cadore Voltago Agordino Cortina d Ampezzo Pieve d Alpago Zoldo Alto Danta di Cadore Pieve di Cadore Zoppè di Cadore. Domegge di Cadore Rocca Pietore Falcade San Nicolò di Comelico Farra d Alpago San Pietro di Cadore Comuni dell Ulss n. 2 Alano di Piave Quero Arsiè San Gregorio nelle Alpi Cesiomaggiore Santa Giustina Feltre Sedico Fonzaso Seren del Grappa Lamon Sospirolo Lentiai Sovramonte Mel Trichiana Pedavena Vas La provincia di Belluno si caratterizza per un tasso di dispersione territoriale molto elevato, con indici di densità molto bassi, in particolare nel territorio della Ulss n. 1 di Belluno, come dimostra la tabella sotto riportata:

3 Dispersione territoriale: abitanti per kmq Kmq Abitanti Densità Regione Veneto ,9 Provincia di Belluno ,2 Ulss 2 di Feltre ,1 Ulss 1 di Belluno ,0 Fonte Piano di Zona dei servizi alla persona dell Ulss n. 2 di Feltre, pag. 14 Analisi Demografica I Piani di zona dei servizi alla persona delle due Ulss provinciali sottolineano come la popolazione bellunese si caratterizzi per questi fattori: il processo di spopolamento della provincia è alquanto inesorabile, come si nota dal grafico che segue La crescita di popolazione registrata tra il 2001 e il 2010, è dovuto esclusivamente alla immigrazione, essendo il tasso naturale dei residenti negativo. Peraltro la crisi in atto segna già una controtendenza (come dimostrano i dati 2011 non ancora definitivi) e una ripresa dello spopolamento, in quanto gli immigrati che non lavorano lasciano la nostra provincia. Dal punto di vista demografico il calo quantitativo non è nemmeno l aspetto più critico, perché ciò che preoccupa maggiormente è il cambiamento del peso percentuale delle diverse classi di età.

4 Giovani per classi di età I giovani con meno di quindici anni erano 47 mila nel 1971 e erano 27 mila nel 2011, mentre gli anziani con più di sessantacinque anni erano 30 mila nel 1971 sono 49 mila nel Giovani e anziani, immagine di un evoluzione Gli ultra ottantacinquenni dal 2001 al 2011 sono cresciuti del 18,5%. Gli ultra settantacinquenni sono cresciuti del 19,3%. Nello stesso periodo gli attivi da 15 a 65 anni sono diminuiti del 1,1%. Gli indici di vecchiaia (1,8 anziani per ogni giovane con meno di 15 anni) e d invecchiamento sono i più alti del Veneto e anche la loro crescita è molto più veloce. Per quanto gli anziani siano in discreta salute, si può immaginare come sia difficile reggere al crescente bisogno di servizi per la terza età.

5 La riduzione degli attivi, che sono le persone in età lavorativa, è più rilevante di quanto il dato medio non ci induca a pensare. La popolazione che dai 15 ai 19 anni lavora è una ristretta minoranza (non più di 1600 persone su 9.000) ed anche molti giovani tra i 20 e i 24 anni sono impegnati a completare il loro percorso formativo nelle università. Perciò, quelli di loro che lavorano sono molto meno di quanto appare. Il vero problema per il bellunese non è determinato dall elevato numero di anziani, che possono invece essere una risorsa per le comunità, perché hanno accumulato un discreto patrimonio e godono, nella maggior parte dei casi, di buona salute (per fortuna i non autosufficienti tra loro sono meno del 12%). Il vero problema è il ridursi del numero di giovani che non sono più in grado di sostituire gli attivi oggi impegnati nel lavoro. I processi di invecchiamento della provincia di Belluno risultano sensibilmente più rilevanti rispetto alla media regionale sia sul piano quantitativo (+3,5%) che per rapidità di sviluppo. Classi di età Pop. Residente per cl. di età: n. indice (1971=100) Anno Pop. Totale L innalzamento progressivo dell età media degli anziani ha determinato il sorpasso degli anziani >75 anni sulla popolazione tra i 65 e i 74 anni con netta prevalenza della donne sui maschi. Gli indici di vecchiaia dei Distretti e dell ULSS 1 e 2 sono ovviamente delle medie dei Comuni. Il Distretto 1 Cadore, ha un indice di 177,2, il Distretto 2 Agordo ha un indice di 194,5, il Distretto. 3 Belluno ha un indice di 177,1, l ULSS 2 ha un indice di 173,2 e l ULSS 1 ha un indice di 181,9, mentre la Provincia ha un indice di 178,2. Solo sei Comuni dell ULSS 1 hanno indici inferiori alla media veneta e si evidenzia un problema particolarmente acuto nell ULSS 1, in particolare nel Distretto Agordino. Allo stesso tempo la provincia di Belluno presenta la maggior estensione territoriale della regione, quasi il 20% del territorio veneto. Ben 62 comuni su 69 (cioè quasi il 90% dei comuni) hanno una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti. Solo 7 comuni su 69 (cioè il 10% dei comuni) hanno una popolazione superiore o uguale ai cinquemila abitanti. La maggior parte dei comuni (42 su 69) ha un territorio che si trova mediamente oltre i 600 metri di altitudine. I processi di invecchiamento si polarizzano nelle aree marginali a maggior livello di altitudine (>600 s.l.m.).

6 COS' É STACCO STACCO - Servizio di Trasporto e ACCOmpagnamento è un servizio fondato sul volontariato, di tipo leggero che consiste nel trasporto e accompagnamento di anziani e disabili con difficoltà motorie o psichiche presso le strutture sociosanitarie e non, luoghi di aggregazione o presso uffici ai fini di effettuare visite mediche, esami, controlli, pratiche d'ufficio e attività ludico creative. A fine di adattarsi alle diverse tipologie di bisogni, sono previste tre modalità di erogazione del servizio: A CHIAMATA Trasporto richiesto dall'utente (o da chi ne fa le veci) per un massimo di 5 volte al mese. Gli utenti sono solo persone fisiche. Il rimborso avviene dalle risorse del progetto Stacco. CONVENZIONATO Trasporto richiesto da un'istituzione (comune, casa di riposo, etc.) con la quale l'associazione ha stipulato una convenzione. Sono quegli enti che richiedono i trasporti e rimborsano ciascuno secondo la propria convenzione. Non sono previsti rimborsi da risorse destinate a STACCO. PROGRAMMATO Trasporto richiesto dall'utente (o chi ne fa le veci) per più di 5 volte nell'arco del mese. (es. cicli di terapie). Può essere anche per motivi di lavoro, chiesto dall'azienda stessa, (in mancanza di convenzione, accordo di altro tipo). La parte eccedente i primi 5 viaggi mensili esula dai rimborsi STACCO. L'erogazione del servizio è continuativa durante tutto l'arco dell'anno. La persona che intende usufruirne può telefonare o recarsi presso l'odv di riferimento per prenotare il servizio di trasporto, con qualche giorno di anticipo. Così come i trasporti, anche il servizio di segreteria e di prenotazione viene gestito da volontari. LA RETE A SOSTEGNO DI STACCO Dall'attivazione del servizio di trasporto nel 2005, il Comitato d'intesa ha costruito una rete a sostegno di STACCO che conta 26 soggetti come evidenzia la tabella sottostante. LIVELLO DI COINVOLGIMENTO 1. collabora nella pianificazione e programmazione 2. è direttamente coinvolto nelle SOGGETTO PARTECIPANTE realizzazione delle azioni 3. sostiene economicamente il servizio 4. Altro (specificare) SOGGETTO PARTECIPANTE LIVELLO DI COINVOLGIMENTO ULSS 1 1. Collabora nella pianificazione e programmazione ULSS 2 1. Collabora nella pianificazione e programmazione Conferenza dei Sindaci della1. Collabora nella pianificazione e programmazione; Ulss n. 1 di Belluno per tutti i 502. È direttamente coinvolto nelle realizzazione delle azioni; Comuni del territorio di3. sostiene economicamente il servizio riferimento 4. Altro (specificare): promuove il finanziamento del servizio attraverso enti erogatori pubblici e privati in grado di farlo.

7 4. Altro (specificare): Collaborazione con i servizi sociali 1. Collabora nella pianificazione e programmazione; Conferenza dei Sindaci della 2. È direttamente coinvolto nelle realizzazione delle azioni; Ulss n. 2 di Feltre per tutti i Altro (specificare): promuove il finanziamento del servizio Comuni del territorio di attraverso enti erogatori pubblici e privati in grado di farlo. riferimento 4. Altro (specificare): Collaborazione con i servizi sociali n. 18 Organizzazioni di1. Collaborano nella pianificazione e programmazione. volontariato ADA Calalzo di Cadore 2. È direttamente coinvolto nelle realizzazione delle azioni. Anteas "Il Focolare Anteas "La Cometa" 3. Sostengono economicamente il servizio Anteas "Monteperina" Anteas "Vita" ANTEAS Pèlego Vodo di Cadore Auser Circolo "Al Caminetto" Auser Circolo "Arsiè" Auser Circolo "Il Filò" Auser Circolo "Il Narciso" Auser Circolo "Stella Alpina" Auser Circolo Il Sole AUSER El Broi Agordo AUSER Pieve di Cadore AUSER Cortina Associazione Il Girasole Forno di Zoldo Trasporto Solidale Fraternità Misericordia di Longarone n. 3 Associazioni di1. Collaborano nella pianificazione e programmazione. Promozione Sociale AISM Belluno 2. È direttamente coinvolto nelle realizzazione delle azioni. ANMIC Belluno Auser Circolo "Al Castello" 3. Sostengono economicamente il servizio n. 1. Ente locale: 1. Collabora nella pianificazione e programmazione. Comunità Montana di Comelico e Sappada 2. È direttamente coinvolto nelle realizzazione delle azioni.

8 OBIETTIVI DI STACCO Favorire la domiciliarità intesa come possibilità per le persone anziane e disabili di conservare la propria stabilità, dignità e i propri punti di riferimento all'interno della propria abitazione Favorire la mobilità di persone anziane e disabili in un territorio in cui i disagi negli spostamenti amplificano la percezione della condizione di svantaggio e riducono l'autonomia residua delle persone DESTINATARI Dalla Carta dei servizi STACCO: Possono richiedere il servizio i cittadini residenti in provincia di Belluno. Il servizio è rivolto a tutte le persone anziane e/o disabili con oggettive difficoltà motorie o psichiche. È riservata particolare attenzione alle persone anziane e/o disabili che vivono sole, che presentano difficoltà di deambulazione e non sono del tutto autonome nell uso di mezzi propri o pubblici. Nel corso del 2014 hanno usufruito di STACCO 1767 persone, dato significativo della capillarità dell'offerta, per un totale di 9788 trasporti effettuati. Questi dati confermano l'impatto del servizio in relazione al bisogno emerso, configurandosi come una risposta reale e puntuale alle esigenze di mobilità dei destinatari. AREE DI MIGLIORAMENTO Grazie al 5x1.000 alle ACLI il Comitato d'intesa si pone i seguenti obiettivi di miglioramento di un progetto che già si presenta come riferimento e buona prassi a livello regionale (come riconosciuto dalla stessa Regione con DGR 1967 del 31/10/2014): Rendere maggiormente sostenibile il servizio da un punto di vista economico. Il servizio viene offerto grazie a persone che danno la propria disponibilità e donano il proprio tempo a titolo volontaristico e quindi gratuito, ma ci sono dei costi vivi che devono essere sostenuti da parte delle associazioni. La progressiva riduzione dei contributi pubblici erogati a sostegno del servizio impone di definire nuove modalità di accesso basate su indicatore ISEE, stabilendo una soglia reddituale di gratuità e diverse soglie crescenti rispetto alle quali parametrare la contribuzione al viaggio da parte dell'utente, responsabilizzando gli stessi nei confronti di chi presta questo tipo di servizio a titolo gratuito. Promuovere una crescita di tipo professionale dei volontari, offrendo loro un percorso formativo in grado di sostenerli, accompagnarli e responsabilizzarli. La formazione è un elemento non secondario nell'erogare un servizio che comporta situazioni e attività, anche e soprattutto relazionali, le quali vanno curate in modo coerente ed efficace. Gli interventi formativi saranno incentrati su tematiche quali: guida sicura, gestione dei mezzi, mobilità delle persone, uso ausili (pedane, carrozzine...), gestione delle emergenze, utilizzo software gestionale per l'inserimento dei dati.

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