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1 Diocesi Tempio-Ampurias Caritas diocesana Tempio-Ampurias Via Episcopio, Tempio Pausania SS tel caritastempio@tiscali.it Caritas diocesana Tempio-Ampurias 1

2 Il Laboratorio scheda di presentazione Nome del Laboratorio Ambito del confronto LABORATORIO DIOCESANO DI PROMOZIONE E ACCOMPAGNAMENTO CARITAS PARROCCHIALI DI TEMPIO AMPURIAS L AUTOFORMAZIONE DEI MEMBRI DEL LABORATORIO Data di nascita anno pastorale Composizione Attualmente i membri del gruppo sono 8, ma l intenzione è di ampliare il Laboratorio aprendolo ad animatori di ambiti pastorali diversi. Mariolina Muntoni, Coordinatore Padre Giuseppe Piga, assistente spirituale Irene Fideli, animatore di catechesi Giovanna Furlani, biblista Anna Maria Deiana, animatore Caritas Eugenia Manca, animatore ambito missionari Iosina Stangoni, animatore gruppo di solidarietà Maddalena Migliore, animatore Caritas Nina Manchia, animatore Caritas Segni particolari Diversità di carismi, ottimi rapporti interpersonali di stima, affetto, rispetto, affiatamento. Caritas diocesana Tempio-Ampurias 2

3 per saperne di più - identità - contesto - ambito di lavoro privilegiato IL LABORATORIO: IDENTITÀ Il Laboratorio diocesano per la promozione accompagnamento delle Caritas Parrocchiali di Tempio Ampurias è nato nell anno pastorale dalla concorde volontà del Direttore Caritas, Suor Luigia Leoni, e dei suoi collaboratori in adesione ai nuovi orientamenti pastorali di C. I., hanno scelto di utilizzare questo strumento formativo ritenendolo più incisivo e funzionale al ruolo e ai compiti pedagogici della Caritas nella chiesa. I membri del Laboratorio diocesano sono attualmente nove (9) e provengono da esperienze diversificate di pastorale e dalle diverse Foranie o zone pastorali della Diocesi. Il gruppo di lavoro del Laboratorio diocesano si riunisce con cadenza quindicinale ed è: Lo strumento primario dell autoformazione che esplicita sempre il rapporto compitodifficoltà risorse obiettivo Il linguaggio comune (V. il glossario aaa linguaggio comune cercasi) La rielaborazione dei sussidi formativi di Caritas Italiana (V. la scheda formativa Metodo e Parrocchia) La documentazione permanente del percorso formativo (V. la raccolta dei brani biblici con relativa lectio) L analisi e il dibattito sull approfondimento dei documenti della Caritas e del Magistero della Chiesa La rilettura critica delle Relazioni dei Convegni Caritas regionali e nazionali. La prassi dell ascolto osservazione discernimento orienta e aggiorna l autoformazione, partendo dai bisogni e dalle risorse della parrocchia e della Diocesi. Il gruppo di lavoro si è impegnato a fondo, fin dalla sua costituzione, a promuovere il senso di appartenenza dei singoli componenti. Ha privilegiato la relazione e dato priorità ai rapporti interpersonali, fatti di affetto, rispetto e stima. Questa scelta valorizza le capacità di ciascuno, apre al libero e sereno confronto, sollecita il costante miglioramento. Il gruppo si è dato precise regole di organizzazione, cui puntualmente si attiene, e individuato criteri per lo studio, per la individuazione e formulazione dei progetti, l uso del tempo, delle tecniche di animazione, della verifica e della valutazione. Caritas diocesana Tempio-Ampurias 3

4 IL CONTESTO Dati relativi alla Diocesi (dal sito ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana) Superficie: Abitanti: Parrocchie: 47 Sacerdoti secolari: 63 Sacerdoti regolari: 12 Diaconi permanenti: 1 Altre informazioni fornite dalla Caritas diocesana Il territorio diocesano è molto esteso e morfologicamente variegato. Le strade non sono tutte molto agevoli e per raggiungere i centri più lontani si impiega diverso tempo. Per raggiungere l isola della Maddalena ci si serve anche del traghetto. Le diocesi erano originariamente: Tempio e Ampurias e sono costituite da territori e realtà molto diversi: più vivace anche in termini economici e organizzativi, la Gallura, che ha come centro Tempio, più lenta e povera di risorse, anche se ricca di tradizioni, Ampurias. Il territorio insiste per la maggior parte nella nuova provincia di Olbia Tempio (Gallura), e in parte in quelle di Sassari e di Nuoro. Le parrocchie sono complessivamente 47, di cui venti ubicate lungo le coste (Costa Smeralda, Paradiso, Turchese e la costa che va da Badesi all Asinara (Porto Torres). La popolazione cresce moltissimo nel periodo estivo. La Caritas parrocchiale, almeno sulla carta, è presente in trentaquattro parrocchie di cui alcune in parrocchie grandi, altre molto piccole. Il numero di sacerdoti è insufficiente a coprire tutte le parrocchie, un solo parroco deve occuparsi di più parrocchie. La distanza geografica crea qualche difficoltà di partecipazione e agevola tendenze di autoreferenzialità, alimentata anche dal frequente cambiamento dei vescovi. AMBITO DI LAVORO PRIVILEGIATO Lʹambito su cui, prevalentemente, si coagula la testimonianza dellʹesperienza è L AUTOFOR MAZIONE. Il gruppo del Laboratorio ha da sempre privilegiato l auto formazione. È pertanto questo l ambito in cui ha maggiore esperienza essendo una dimensione costante di progettazione e di verifica nel progetto di promozione e accompagnamento delle parrocchie e delle Caritas. Questa esigenza nasce da uno shock pastorale: da destinatari di formazione quali fino ad allora eravamo ci è stato affidato il mandato di formatori. Non è stato un passaggio indolore!!! Ci ha però giovato da un lato la consapevolezza della nostra inesperienza, dall altro la voglia matta di farcela perché crediamo fortemente nel progetto Laboratorio. Il primo nodo sciolto ha riguardato la composizione del gruppo di lavoro: operatori attivi, in ambiti diversi di pastorale. Il secondo nodo è relativo alla costruzione del gruppo di lavoro. Fondamentale è stata l individuazione dei criteri di approccio e di approfondimento del doc 84. Ci si è dato un tempo congruo per lo studio e l approfondimento ipotizzato in circa dieci mesi. Lo studio di gruppo ha sempre avuto come seguito i compiti a casa per l approfondimento personale; si è strutturata la riunione come spazio concreto di riflessioni comuni, analisi, dibattiti. La verifica in itinere ha messo a fuoco fatiche e punti di forza. Gli ostacoli ed i punti deboli che hanno ostacolato o ritardato il nostro processo di lavoro sono sostanzialmente riconducibili a due aree: Caritas diocesana Tempio-Ampurias 4

5 Fatiche personali Riconducibili ad una esigenza di formazione organica a partire dalla Parola, dal Magistero della Chiesa, dai documenti fondamentali della Caritas. Fatiche strutturali: La realizzazione dell obiettivo del Laboratorio: tradurre l autoformazione in proposte concrete e percorsi motivati di comunione e di condivisione nella parrocchia. I punti di forza, invece, sono stati decisamente: il valore della relazione nel gruppo di lavoro; la valorizzazione delle capacità di ciascuno; lo stimolo costante ad acquisire le necessarie competenze; la partecipazione attiva e la corresponsabilità; il dialogo, il confronto, la serenità delle decisioni prese; l aver messo a frutto tutti gli strumenti messi a disposizione da Caritas Italiana. E ancora, un metodo di lavoro basato: 1. sulla memoria documentazione delle tappe del percorso; 2. sulla verifica in itinere degli obiettivi raggiunti; 3. sulla valutazione delle strategie e delle azioni. Le difficoltà vissute come momento positivo di autocritica; la volontà di riprogettare. Su questo, soprattutto, circa un anno fa abbiamo prodotto un documento che abbiamo chiamato griglia di progettazione del Laboratorio diocesano di Tempio Ampurias, in cui abbiamo tentato di fissare gli aspetti più importanti del nostro percorso. Abbiamo capito che la formazione è in osmosi con la progettazione, nel senso che non può essere disgiunta da essa perché contiene gli input della progettazione stessa. Per questo motivo abbiamo rivisto i criteri della proposta laboratorio alle parrocchie:bisogna concordare chiaramente il percorso formativo (quali risorse umane, quali bisogni, quali priorità, quali obiettivi, quali tempi). Come in una società per azioni, bisogna capire chi sono gli azionisti e quanto si intende investire?!! Ed ecco maturare i primi frutti. Nelle parrocchie il Laboratorio ha aiutato a capire l idea di chiesa presente in parrocchia; l idea di carità prevalente; il modello di Caritas finora sperimentata; la necessità di formazione permanente per promuovere la pastorale della carità. Dentro la Caritas diocesana, il Laboratorio sta contribuendo a ripensare i criteri e gli ambiti di progettazione nello stile del Laboratorio (le priorità pastorali, il rapporto bisogni risorse obiettivi, la verifica, l utilizzo della animazione ) Comunque, un buon risultato è per noi quello di continuare a sentirci sempre inadeguati rispetto alle aspettative nostre e delle parrocchie, ma essere consapevoli di un serio percorso compiuto e di competenze acquisite. Caritas diocesana Tempio-Ampurias 5

6 Allegati strumenti di lavoro Presentiamo 2 tra i numerosi quaderni per l autopromozione del volontariato diocesano. Allegato n. 1: AAA linguaggio comune cercasi Allegato n. 2: Metodo e parrocchia Scheda formativa n. 3 Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegati 6

7 CARITAS DIOCESANA TEMPIO-AMPURIAS ATTIVITÀ BISOGNI FORMATIVI CAOS CONDUTTORE DEL GRUPPO COORDINATORE CULTURA EFFICACIA EFFICIENZA GRUPPO DI LAVORO METODOLOGIA comportamenti, operazioni, decisioni del gruppo di lavoro tesi alla realizzazione di uno scopo. carenze di capacità e di competenze dell animatore che gli servono per raggiungere la meta prefissata. fase iniziale del gruppo di lavoro caratterizzata da forti ansie, a causa della scarsa conoscenza dei membri che ne fanno parte e l incertezza sul da farsi. chi svolge un ruolo di conduzione dentro il gruppo, preoccupandosi delle reazioni e del compito (prodotto) da realizzare. chi nel gruppo cura tutti gli aspetti organizzativi che la realizzazione del compito comporta. insieme delle conoscenze, valori e comportamenti accettati, che organizzano la vita del gruppo di lavoro: è una fase di superamento di quella iniziale, conosciuta col nome di caos. capacità di raggiungere un dato scopo. comportamenti e procedimenti messi in atto dal gruppo di lavoro nell esplicazione di una attività. insieme di persone in interazione legate da relazioni effettive di scambio ( emozioni idee risorse obiettivi) e da un comportamento comune. regole e principi che consentono di acquisire nuovi modi di pensare, progettare e sperimentare metodi alternativi di formazione ( nello stile laboratorio). Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 1 7

8 OBIETTIVI FORMATIVI OPERE SEGNO ORGANIZZAZIONE PASTORALE PASTORALE DELLA CARITÀ PASTORALE UNITARIA PEDAGOGIA DEI FATTI PERCORSO FORMATIVO PIANO DI LAVORO PROCESSO PRODOTTO PROGETTO PROGRAMMA QUALITÀ OPERATIVE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI RISORSE sono tappe intermedie di un percorso, raggiunto dall animatore grazie alle sue capacità e competenze. progetti e/o iniziative di solidarietà e promozione umana che hanno lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere la comunità nella testimonianza della carità (es. fondazioni anti usura). capacità di coordinare le risorse e i tempi del gruppo di lavoro. missione di Evangelizzazione globale della Chiesa e l insieme delle norme che la ispirano nei diversi ambiti della vita cristiana, in relazione ai soggetti ecclesiali e a problemi di interesse sociale. impegno di educazione alla testimonianza comunitaria della carità,negli ambiti o nei luoghi ordinari della Chiesa. programmazione organica delle attività ordinarie della vita della Chiesa. impegno concreto della Caritas di educazione della comunità alla testimonianza della carità, attraverso progetti e strumenti di solidarietà e di promozione umana (centri di ascolto, osservatori delle povertà e risorse, obiezione civile, emergenze ecc..) itinerario compiuto dal gruppo di lavoro per prendere consapevolezza piena di sé in termini di identità, funzioni e compiti. programmazione di segno ampio ed esteso nel tempo, che il gruppo di lavoro prevede: determina gli scopi, i compiti, i mezzi e i tempi per conseguire alla scadenza un determinato risultato. modo di stare e lavorare insieme nel gruppo di lavoro, creando un tessuto di relazioni, nel quale si promuove il senso di appartenenza, si alimentano le motivazioni di ciascuno, si dà riconoscimento. realizzazione del compito e dei risultati attesi dal gruppo in termini di qualità e quantità. lavoro circoscritto nel tempo che individua obiettivi, strategie, risorse, criteri di valutazione e di verifica, per dare concretezza. enunciazione ci ciò che il gruppo di lavoro intende realizzare, calendarizzando azioni concrete, risorse, tempo Utilità ossia cambiamento positivo. Precisione ossia chiarezza e condivisione. Realizzabilità ossia concreta attuazione. Motivazioni ossia fattori importanti che inducono a compiere un atto e ne determinano i contenuti. Ordine ossia livello di priorità e di fattibilità. Controllabilità ossia criteri con cui si legge la qualità e la quantità dei risultati. mezzi di cui il gruppo di lavoro dispone o che devono essere reperiti, per raggiungere il traguardo: riguardano persone, strumenti, liquidità economica. Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 1 8

9 RISULTATO RIUNIONE SODDISFAZIONE STUDIO SUSSIDIAZIONE l esito, l effetto, la conseguenza di cause, di fatti veri. strumento complesso di coordinamento e conduzione del gruppo. è, insieme all efficacia e alla efficienza, la terza dimensione del gruppo di lavoro: esprime valutazione positiva del percorso vissuto, dentro il quale si sentono riconosciuti e appagati i bisogni e le aspirazioni del gruppo stesso. crescita nella fede, approfondendo la conoscenza della Parola, del Magistero della Chiesa, dei sussidi di C.I., per poterli rielaborare e adattare alle singole esigenze di formazione (accompagnamento delle Caritas parrocchiali) tutto il materiale utile al funzionamento del laboratorio (gruppo di lavoro doc. 84. schede animatori floppy altro). Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 1 9

10 CARITAS DIOCESANE DI TEMPIO- AMPURIAS E IGLESIAS L incontro con le parrocchie nasce dalla consapevolezza del MODELLO di parrocchia/ comunità di cui noi siamo portatori e dalla comprensione di quello che abbiamo di fronte. La prima domanda è: chi ho di fronte? Una parrocchia o una comunità? ALCUNI MODELLI: La Parrocchia è sinonimo di comunità a. Una comunità con un progetto b. Una parrocchia con tante attività c. Un gruppo di persone intorno al prete d. Un gruppo di animatori consapevoli e corresponsabili. La seconda domanda è: quale dimensione? a. Una parrocchia grande b. Una parrocchia piccola c. Una parrocchia di città d. Una parrocchia di campagna Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 2 10

11 Terza domanda: che tipo di ESPERIENZE Caritas sono presenti? 1. Animazione della comunità 2. Centrata sul servizio 3. Assente (... ma in che senso?) N.B.: cosa si chiede al laboratorio? Lo specifico della Caritas non è l animazione della parrocchia; è l animazione della comunità alla testimonianza della carità. Quarta domanda: chi sono le persone? a. Cosa pensano (modello di Chiesa, di relazioni sociali, ecc.)? b. Cosa fanno e cosa sanno fare (capacità e competenze)? c. Quale strategia vivere con loro? OCCHIO! Per rispondere a queste ultime domande bisogna ritornare alla questione dei modelli di comunità. La Caritas innesca i germi di un modello comunitario; È semplicemente uno strumento creato per fare comunità, promuovere percorsi comunitari (ecclesiali); La Caritas ha come orizzonte (non come premessa) la comunità cristiana, perché ha in sé dinamiche comunitarie; Nel modello di comunità fare comunità è fare testimonianza ; Il primo grosso passo è la CONSAPEVOLEZZA di capire se ho o non ho un modello di comunità. Incontrare le Parrocchie LA RIUNIONE COME STRUMENTO DI LAVORO Gran parte del lavori di produzione delle Caritas Parrocchiali ruota intorno al MOMENTO DELLA RIUNIONE. Riunione: momento di incontro e scambio di esperienze; strumenti di progettazione e di operatività. La preparazione e conduzione della riunione richiedono attenzione e cura da parte del responsabile. La riunione come strumento di lavoro prevede tre momenti: 1. Dare alcune linee (15 min.) 2. Lavoro di gruppo (75 min.) 3. Restituzione (75 min.) La Riunione come strumento complesso: non basta incontrarsi; ci deve essere scambio perché nasca la condivisione. Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 2 11

12 DIVERSI TIPI DI RIUNIONE: La RIUNIONE DI FORMAZIONE: l obiettivo è favorire l informazione fra le persone presenti; compito di chi gestisce è fornire strumenti (carta, diapositive, altro). La RIUNIONE DI CONSULTAZIONE: chi conduce ha il compito di favorire realmente la partecipazione per esprimere la propria opinione (cerchio, far parlare tutti, prendere appunti per evidenziare le risposte e i consensi). La RIUNIONE DI ELABORAZIONE: Riunioni di progettazione Riunioni di analisi Riunioni di verifica Riunioni volte a trovare la risoluzione di un problema. Chi conduce deve creare il clima per potersi esprimere, formare il gruppo, dotarsi di strumenti (cartelloni, disegni, ecc.. per aiutare ad esprimersi e poter condividere dentro il gruppo) La RIUNIONE DI DECISIONE: chi conduce deve avere il tempo giusto per una decisione collettiva: gli strumenti che favoriscono la partecipazione ( tempi, scelta di criteri a monte: decisione maggioritaria, minoritaria, unanime); prevede un certo processo partecipativo perché ci sia piena responsabilizzazione per la restituzione dei dati. PER SPERIMENTARE: In che modo il gruppo si organizza per discutere? Come si rapporta il gruppo con il tempo? Come vengono prese le decisioni? Emergono dei ruoli durante il lavoro? Quali? Cosa sembra facilitare la discussione? Cosa sembra ostacolarla? PER SPERIMENTARE: Traccia per la progettazione di una riunione Accoglienza e presentazione dei partecipanti; Definizione dei tempi di lavoro (inizio e fine); Definizione di ruoli e mansioni, se previsti; Presentazione scopo, argomenti e obiettivi riunione; Distribuzione materiale se previsto; Presentazione risultato atteso e metodologia di lavoro ( per ogni punto); Presentazione modalità di decisione (se previste) Sintesi dei risultati raggiunti e delle decisioni prese. PER SPERIMENTARE: Lista di verifica per la progettazione di una riunione Prova ad utilizzarla per la prossima riunione che vedrà impegnato il tuo gruppo. Per quali motivi ritieni necessaria la riunione? Evita riunioni inutili. Quali sono gli obiettivi e i risultati attesi? Definiscili sinteticamente ma in modo chiaro. Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 2 12

13 Chi è necessario coinvolgere? Invita le persone realmente interessate e in grado do contribuire. Quali punti è necessario inserire all ordine del giorno? Definisci una priorità. Quanto tempo è necessario? Stabilisci orario di inizio e fine, tenendo conto dei necessari spazi informali di saluti tra i partecipanti. Valuta la necessità di prevedere delle pause. Quali informazioni è necessario fornire preventivamente ai partecipanti? Come fornirle? Quali materiali è necessario preparare per lo svolgimento della riunione? Quale metodologia di lavoro si può proporre? Quali strumenti e attività per raggiungere i risultati? Quali ostacoli si possono prevedere? Quali soluzioni? Prova ad immaginare lo svolgimento. Quali modalità decisionali vengono adottate in ordine ai diversi punti? In caso di dissenso cosa si prevede? Come sarà gestita la diversità dei punti di vista? La sede e l orario sono adatti al tipo di riunione e alle esigenze dei partecipanti? LA GESTIONE DI UNA RIUNIONE RICHIEDE AL CONDUTTORE DI RIUSCIRE A: STABILIRE E MANTENERE UN ORGANIZZAZIONE INTERNA INFORMARE E CERCARE IL CONSENSO SU OBIETTIVI E METODI TUTELARE LA CENTRALITÀ DEL COMPITO PROMUOVERE E SVILUPPARE UN BUON CLIMA DI RELAZIONE MANTENERE L ATTENZIONE E AGIRE SUL PROCESSO DI LAVORO OLTRE CHE SUI CONTENUTI Caritas diocesana Tempio-Ampurias Allegato 2 13

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