PARTE A TRATTAZIONE OBBLIGATORIA

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1 Esame di Stato anno scolastico 2009/2010 Indirizzo Giuridico Economico Aziendale Svolgimento Tema di Economia aziendale a cura di Lucia Barale Il tema assegnato per la seconda prova di Economia aziendale nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale è incentrato sulla crisi finanziaria che ha colpito negli ultimi anni il sistema economico ed è articolato in una parte iniziale obbligatoria e tre percorsi alternativi tra cui sceglierne uno da svolgere. PARTE A TRATTAZIONE OBBLIGATORIA La crisi finanziaria che ha colpito l intero sistema economico ha prodotto alcuni effetti sulla situazione economico e finanziaria delle imprese industriali: la riduzione del credito bancario ha comportato una minore disponibilità finanziaria costringendo le imprese a contrarre gli investimenti; la minore domanda proveniente dalla clientela (privata e industriale) ha costretto le imprese a contrarre le vendite e quindi a registrare minori ricavi e minori utili. Le strategie aziendali attivabili possono essere le seguenti: per reperire nuovi finanziamenti le imprese possono aumentare i mezzi propri ricorrendo ai soci oppure emettendo prestiti obbligazionari sul mercato finanziario; per incrementare le vendite possono diversificare la produzione, innovare i prodotti e ampliare il mercato anche all estero. a) Stato patrimoniale al 31/12/2008 Per la redazione degli schemi di bilancio è necessario tenere presente i vincoli numerici presenti nella traccia: - Patrimonio circolante netto = (Attivo corrente Debiti a breve termine) = - euro ROI = Reddito operativo / impieghi x 100 = 5% Essendo Alfa spa un impresa industriale ipotizziamo che disponga di fattori produttivi impiegati a medio-lungo termine di importo superiore ai fattori impiegati a breve termine e che risulti capitalizzata. Ipotizziamo inoltre il totale impieghi pari a euro per cui utilizzando il ROI ricaviamo il Reddito operativo pari a euro. Facciamo coincidere il Reddito operativo con la differenza (A B) presente nel Conto economico. Essendo Alfa spa una impresa industriale ipotizziamo che l Attivo immobilizzato sia pari al 60% degli impieghi ( euro) e, di conseguenza, l Attivo corrente corrisponda al 40% degli impieghi ( euro). Sfruttando il valore del Patrimonio circolante netto ricaviamo l importo dei Debiti a breve termine pari a euro. Articoliamo il Capitale proprio come segue: - Capitale sociale euro - Riserve euro Ipotizziamo il valore del ROE 4,40% minore del ROI e ricaviamo l Utile d esercizio come segue: 4,40% del capitale proprio euro = Utile d esercizio euro che arrotondiamo a euro. Il Patrimonio netto ammonta complessivamente a euro. Lo Stato patrimoniale sintetico riclassificato secondo criteri finanziari risulta: 1

2 Stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari (senza tener conto della destinazione dell utile) Impieghi Fonti Attivo immobilizzato (60%) Patrimonio netto Attivo corrente (40%) Debiti a media e lunga scadenza Debiti a breve scadenza impieghi fonti Ipotizziamo la destinazione del 10% dell utile a riserve e ricaviamo lo Stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari tenendo conto della destinazione dell utile: Impieghi Fonti Attivo immobilizzato Capitale proprio Attivo corrente Debiti a media e lunga scadenza Debiti a breve scadenza impieghi fonti Per passare ai valori delle classi dello Stato patrimoniale teniamo presente quanto segue: - l Attivo corrente comprende, oltre alle sottoclassi dell Attivo circolante, anche il valore di euro relativo ai Ratei e risconti attivi; - il valore dei Fondi per rischi e oneri ( euro) è compreso nell importo assegnato ai Debiti a breve scadenza; - il valore del TFR ( euro) è compreso nei Debiti a media e lunga scadenza; - il valore dei Ratei e dei risconti passivi ( euro) è compreso nei Debiti a breve scadenza. Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2008 Attivo Passivo A) Crediti verso soci - A) Patrimonio netto B) Immobilizzazioni B) Fondi per rischi e oneri C) Attivo circolante C) TFR D) Ratei e risconti D) Debiti E) Ratei e risconti attivo passivo Articoliamo il contenuto delle singole classi. B) Immobilizzazioni: I Immobilizzazioni immateriali euro II Immobilizzazioni materiali euro III Immobilizzazioni finanziarie Immobilizzazioni euro ============ 2

3 C) Attivo circolante: I- Rimanenze euro II Crediti euro III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni - IV Disponibilità liquide euro attivo circolante euro ============ A) Patrimonio netto: I Capitale euro IV Riserva legale euro V Riserve statutarie euro VII Altre riserve euro IX Utile dell esercizio euro Patrimonio netto euro ============ Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2008 Attivo Passivo A) Crediti verso soci - A) Patrimonio netto I Capitale IV Riserva legale V Riserve statutarie VII Altre riserve IX Utile dell esercizio B) Immobilizzazioni B) Fondi per rischi e oneri I - Immobilizzazioni immateriali II Immobilizzazioni materiali III Immobilizzazioni finanziarie C) Attivo circolante I Rimanenze II Crediti III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV Disponibilità liquide C) TFR D) Ratei e risconti D) Debiti E) Ratei e risconti attivo passivo b) Stato patrimoniale al 31/12/2009 e Conto economico degli esercizi 2008 e 2009 Per predisporre lo Stato patrimoniale e il Conto economico dell esercizio 2009 è necessario rispettare i vincoli imposti dalla traccia. 1) Il rinnovo parziale di macchinari è realizzato con la cessione in data 1/4/2009 di macchinari che presentavano un costo storico di euro già ammortizzato per euro al prezzo di euro; si è quindi realizzata una minusvalenza ordinaria di euro che verrà inserita nel Conto economico alla voce B 14) oneri diversi di gestione. L acquisizione in leasing di nuovi macchinari prevede un maxi canone iniziale e canoni periodici per cui al 31/12/2009 3

4 sarà necessario calcolare un risconto attivo. Nel Conto economico i canoni di leasing saranno iscritti in B 8) costi per godimento beni di terzi. In calce allo Stato patrimoniale verranno evidenziati gli impegni assunti per i canoni da corrispondere in futuro. 2) Il ricevimento di un contributo da Ente pubblico per l acquisto di un impianto che permette di realizzare una produzione a basso impatto ambientale richiede un costo di acquisto dell impianto di euro da ammortizzare in 10 anni e un contributo regionale del 40% pari a euro. Ipotizziamo che il contributo sia ricevuto all inizio dell esercizio 2009 e l impianto sia stato immesso nel processo produttivo anche all inizio dell esercizio. Al 31/12/2009 dovremo contabilizzare l ammortamento dell impianto per euro e un risconto passivo pari a euro calcolato con la seguente proporzione: : 10 anni = x : 9 anni Al 31/12/2009 nello Stato patrimoniale troviamo: nelle immobilizzazioni il costo dell impianto al netto dell ammortamento pari a euro; nel passivo il risconto passivo di euro; nel Conto economico - nel valore della produzione in 5) Altri ricavi euro che rappresenta la quota di contributo di competenza euro ( ); - nei costi della produzione 10) Ammortamenti b) ammortamento immobilizzazioni materiali euro. 3) Gli investimenti in studi e ricerche per innovare i prodotti richiedono un costo di euro che ammortizzeremo in 5 anni. 4) L inserimento in azienda di figure professionali altamente specializzate per utilizzare i nuovi impianti e per realizzare le ricerche su prodotti innovativi, comportano maggiori costi del personale e maggiori debiti per TFR. 5) L esternalizzazione di alcune fasi della logistica comporta maggiori costi per servizi. Per risalire ai valori del bilancio 2009 utilizziamo alcuni schemi della Nota integrativa. Ipotizziamo i seguenti ammortamenti per le immobilizzazioni immateriali: i costi di pubblicità sono ammortizzati in cinque anni; i diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno sono ammortizzati in cinque anni; i costi di ricerca sostenuti nell esercizio 2009 sono ammortizzati in cinque anni. I movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni sono evidenziati dalle tabelle che seguono. Movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali Costo originario Fondo ammortamento al 31/12/2008 Valore di bilancio al 31/12/2008 Acquisti 2009 Quota di ammortamento 2009 Valore di bilancio al 31/12/2009 Costi di pubblicità Diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno Costi di ricerca

5 Movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni materiali Costo originario Fondo ammortamento Valore di bilancio Terreni e fabbricati valore al 31/12/ Ammortamento 4% su Valore al 31/12/ Impianti e macchinari valore al 31/12/2008 Cessione di impianti in data 1/4/2009 Acquisto di impianti e entrati in funzione il 15/05/2009 Ammortamento 10% ======== ========= ========== Valore al 31/12/ =========== ========== ========= Attrezzature industriali e commerciali valore al 31/12/2008 Ammortamento 18% Valore al 31/12/ ========= ========== ========= Altri beni valore al 31/12/ Ammortamento 20% Valore al 31/12/ ========= ========= ========= Movimenti intervenuti nel Patrimonio netto Ipotizziamo la destinazione dell utile dell esercizio 2008 come segue: - 5% alla riserva legale per euro; - 2% alle riserve statutarie per euro; - 3% alle altre riserve per euro. Per determinare il reddito dell esercizio 2009 ipotizziamo un ROE del 5% per cui il 5% del capitale proprio di euro corrisponde a euro. Capitale Riserva Riserve Altre Utile sociale legale statutarie riserve dell esercizio Importo all 1/1/ Accantonamenti a riserve Dividendi pagati Utile dell esercizio al 31/12/ I risconti passivi dell esercizio 2009 comprendono il risconto relativo al contributo pervenuto dall Ente pubblico ( euro) e altri risconti passivi relativi a ricavi riscossi in via anticipata non di competenza dell esercizio per euro. Lo Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2009 risulta: Stato patrimoniale sintetico Attivo Passivo A) Crediti v/soci 0 0 A) Patrimonio netto B) Immobilizzazioni B) Fondi per rischi e oneri C) Attivo circolante C) TFR D) Ratei e risconti D) Debiti E) Ratei e risconti

6 Lo Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2009 articolato per sottoclassi risulta: Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2009 Attivo Passivo A) Crediti v/soci 0 0 A) Patrimonio netto I Capitale IV Riserva legale V Riserve statutarie VII Altre riserve IX Utile dell esercizio B) Immobilizzazioni: 1- Immobilizzazioni immateriali II - Immobilizzazioni materiali III Immobilizzazioni finanziarie C) Attivo circolante I Rimanenze II Crediti III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV Disponibilità liquide B) Fondi per rischi e oneri C) TFR D) Ratei e risconti D) Debiti E) Ratei e risconti

7 Lo Stato patrimoniale al 31/12/2009 risulta: Stato patrimoniale al 31/12/2009 Attivo Passivo A) Crediti v/soci 0 0 A) Patrimonio netto I-Capitale B) Immobilizzazioni I-Immobilizzazioni immateriali 2) costi di ricerca e pubblicità 3) diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno IV- Riserva legale V-Riserve statutarie VII - Altre riserve IX - Utile dell esercizio II - Immobilizzazioni materiali 1) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinari 3) attrezzature industr. e commerc. 4) altri beni B) Fondi per rischi e oneri C) TFR Immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante I-Rimanenze 1) materie prime e sussidiarie 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 4) prodotti finiti e merci II - Crediti 1) verso clienti 5) verso altri D) Debiti 4) debiti verso banche (di cui euro scadenti oltre l esercizio successivo) 7) debiti verso fornitori 12) debiti tributari 13) debiti verso istituti previdenziali e di sicurezza sociale 14) altri debiti IV - Disponibilità liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa attivo circolante (C) D) Ratei e risconti E) Ratei e risconti attivo passivo Impegni per beni in leasing 7

8 Articoliamo il valore dei raggruppamenti del Conto economico rispettando i vincoli imposti dalla traccia e quanto si deduce dallo Stato patrimoniale. Per l esercizio 2008 ipotizziamo un indice di rotazione degli impieghi pari a 1,2 per cui ricaviamo i ricavi di vendita come segue: ricavi di vendita Indice di rotazione degli impieghi = = 1,2 totale impieghi da cui sostituendo il totale degli impieghi euro ricaviamo i ricavi di vendita pari a euro. Ipotizziamo la variazione delle rimanenze di prodotti positiva e pari a euro, per cui ricaviamo il valore della produzione euro. Essendo la differenza (A B) pari a euro ricaviamo il valore dei Costi della produzione euro. Articoliamo i singoli elementi che compongono i costi della produzione attribuendo più della metà del valore ai costi per materie e circa il 25% ai costi del personale. Per l esercizio 2009 ipotizziamo un indice di rotazione degli impieghi pari a 1,25 per cui ricaviamo il valore dei ricavi delle vendite x Indice di rotazione degli impieghi = = 1, da cui il valore delle vendite pari a euro. Per determinare il valore della variazione delle rimanenze dell esercizio 2009 riprendiamo i dati dallo Stato patrimoniale come segue: - Materie prime esistenze iniziali euro Materie prime rimanenze finali euro Variazione rimanenze materie prime euro - Prodotti finiti e in lavorazione esistenze iniziali: euro ( ) = euro Prodotti finiti e in lavorazione rimanenze finali euro ( ) = euro Variazione rimanenze prodotti finiti e in lavorazione euro. Il valore della produzione per l esercizio 2009 è formato dalle vendite ( euro), dalla variazione positiva delle rimanenze di prodotti euro e da altri ricavi per Ipotizziamo un ROI pari al 6% per cui ricaviamo il Reddito operativo come segue: Reddito operativo ROI = x 100 = 6% impieghi per cui sostituendo otteniamo x ROI = x 100 = 6% il Reddito operativo risulta pari a euro. Conoscendo il valore della produzione ( euro) e la differenza (A B) pari a euro, ricaviamo per differenza i costi della produzione euro. Ipotizziamo che l impresa abbia un numero di dipendenti superiore ai 50 e tutti i lavoratori abbiamo deciso di destinare il TFR a forme di previdenza complementare la quota finanziaria netta da portare in aumento dei debiti per TFR è data dalla rivalutazione del debito esistente al 31/12/2008 al netto della ritenuta fiscale del 11%. 8

9 Conto economico sintetico dell esercizio A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza (A B) C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 0 0 E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito dell esercizio Utile dell esercizio Conto economico dell esercizio A) Valore della produzione 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 5) altri ricavi B) Costi della produzione 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) per servizi 8) per godimento beni di terzi 9) per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) svalutazione dei crediti compresi nell attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) accantonamenti per rischi 14) oneri diversi di gestione Differenza tra valore e costi della produzione (A B) C) Proventi e oneri finanziari 16) altri proventi finanziari 17) interessi e altri oneri finanziari E) Proventi e oneri straordinari 20)proventi 21)oneri Risultato prima delle imposte ) Imposte sul reddito dell esercizio ) Utile dell esercizio

10 PARTE A TRATTAZIONE FACOLTATIVA Primo punto a scelta - Relazione sulla situazione finanziaria ed economica di Alfa spa Il primo punto a scelta richiede la relazione sulla situazione finanziaria ed economica di Alfa spa. L analisi finanziaria esamina la capacità dell azienda di fronteggiare il fabbisogno finanziario senza compromettere l equilibrio economico della gestione; si realizza partendo dallo Stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari tenendo conto della destinazione dell utile. Per l esercizio 2009 ipotizziamo quanto segue: - l Attivo corrente comprende, oltre alle sottoclassi dell Attivo circolante, anche il valore dei Ratei e risconti attivi; - il Fondo per rischi e oneri è compreso nei debiti a breve termine; - il valore del TFR è compreso nei debiti a media e lunga scadenza; - il valore dei Ratei e dei risconti passivi compreso nei debiti a breve termine è pari a euro ( ) = euro ; - il valore dei Ratei e risconti passivi compresi nei debiti a media-lunga scadenza è euro. Stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari (senza tener conto della destinazione dell utile) Impieghi Fonti Attivo immobilizzato Patrimonio netto Attivo corrente Debiti a media e lunga scadenza Debiti a breve scadenza impieghi fonti Lo Stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari tenendo conto della destinazione dell utile si presenta come segue: Impieghi Fonti Attivo immobilizzato Capitale proprio Attivo corrente Debiti a media e lunga scadenza Debiti a breve scadenza impieghi fonti L'analisi finanziaria è realizzata attraverso il calcolo degli indici che seguono. a) Indici di solidità: mettono in evidenza la capacità dell'azienda di reperire adeguate fonti di finanziamento per investimenti in immobilizzazioni e la correlazione tra fonti e impieghi. 10

11 1) Indice di autocopertura delle immobilizzazioni 2) Indice di copertura globale delle immobilizzazioni 3) Indice di disponibilità Indice Capitale proprio = Immobilizzazioni Capitale permanente = Immobilizzazioni Attivo corrente = Debiti a breve scadenza = 0, = 1, = 1, = 0, = 0, = 0, Sia gli indici di copertura sia l'indice di disponibilità segnalano il miglioramento nella correlazione tra fonti e impieghi. b) Indici di liquidità: mettono in evidenza la capacità dell'azienda di fronteggiare gli impegni finanziari di prossima scadenza. 1) Indice di liquidità secondaria 2) Indice di liquidità primaria Indice Dispon. finanz. + dispon. liquide = = 0, = 0,61 Debiti a breve termine Disponibilità liquide = = 0, = 0, Debiti a breve termine Gli indici evidenziano una scarsa liquidità aziendale; un leggero miglioramento si individua nell indice di liquidità secondaria. c) Indici di rotazione: esprimono la velocità di rigiro degli impieghi o di alcuni elementi patrimoniali a ritornare liquidi. Indicano il numero di volte in cui, negli esercizi considerati, gli elementi patrimoniali ritornano in forma liquida attraverso le vendite. Tanto più gli indici sono elevati tanto migliore è la situazione aziendale. 1) Indice di rotazione dell'attivo circolante 2) Indice di rotazione dei crediti commerciali Indice Ricavi di vendita = Attivo corrente Ricavi di vendita + IVA = Crediti verso clienti = 2, = 5, = = 5, Gli indici evidenziano una soddisfacente rotazione dei crediti anche se in leggera diminuzione rispetto all anno precedente. 11

12 L analisi economica che fornisce informazioni sulla capacità dell'azienda di produrre ricchezza, è realizzata partendo dallo Stato patrimoniale senza tener conto della destinazione dell utile. 1) ROE 2) ROI 3) ROD 4) ROS 5) Rotazione degli impieghi 6) Leverage 7) Incidenza della gestione non caratteristica Indice Utile netto x 100 = Capitale proprio Reddito operativo x 100 = impieghi Oneri finanziari x 100 = Capitale di debito Reddito operativo x 100 = Ricavi di vendita Ricavi di vendita impieghi impieghi Capitale proprio Utile di esercizio x 100 = Reddito operativo x 100 = 5% x 100 = 6% x 100 = 2,69% x 100 = 4,80% = 1, = x 100 = 41,74% x 100 = 4,40% x 100 = 5% x 100 = 1,88% x 100 = 4,17% = 1, =1, x 100 = 44,44% Relazione Il ROE indica la redditività del capitale proprio; tale indice, pur mantenendosi basso, è leggermente aumentato passando da 4,40% a 5%. Il ROI esprime il rendimento del capitale investito e segnala un incremento significativo passando dal 5% al 6%. Nei due esercizi il ROI è superiore al ROD che esprime il costo medio del denaro evidenziando che per 100 euro prese a prestito e investite nell attività caratteristica aziendale si è manifestato un rendimento maggiore del costo sostenuto per ottenere il finanziamento. Il ROS, che esprime la redditività delle vendite, è migliorato passando dal 4,17% a 4,80%. Anche gli indici di rotazione degli impieghi e il leverage segnalano un miglioramento. In leggera diminuzione è l incidenza della gestione non caratteristica. 12

13 Secondo punto a scelta Contabilità gestionale Il secondo punto a scelta richiede la relazione predisposta dal responsabile del reparto H dell impresa industriale Beta che evidenzi i margini di contribuzione di primo e di secondo livello e i risultati economici di tre produzioni e la scelta di mantenere o eliminare la lavorazione del prodotto BL50 tenendo presente che i risultati ottenuti non sono corrispondenti a quanto programmato. Ipotizziamo i seguenti dati: Dati Prodotto AM49 Prodotto BL50 Prodotto BR51 Costo unitario di materie prime Costo unitario di manodopera diretta Altri costi variabili diretti Costi fissi specifici Quantità da produrre Prezzo unitario Costi comuni industriali Relazione Il calcolo del margine di contribuzione di primo e di secondo livello e il risultato economico complessivo delle tre produzioni è messo in evidenza dalla tabella sottostante: Prodotto AM49 Prodotto BL50 Prodotto BR51 Ricavi di vendita Costi variabili Margine di contribuzione di primo livello Costi fissi specifici Margine di contribuzione di secondo livello Costi comuni industriali Risultato economico lordo complessivo Il margine di contribuzione di primo livello unitario mette in evidenza la diversa redditività dei prodotti: Prodotto AM49 = = 220 euro Prodotto BL50 = = 160 euro Prodotto BR51 = = 170 euro 400 Il margine di contribuzione di secondo livello misura il contributo delle produzioni alla copertura dei costi fissi comuni e generali. 13

14 La produzione AM49 consente di realizzare ricavi di vendita e margine di contribuzione di primo e di secondo livello più elevati. La produzione BR51 consente di realizzare un margine di contribuzione di secondo livello minore della produzione BL50, ma risulta più redditizia della produzione BL50 in quanto il margine di contribuzione unitario è maggiore (170 euro contro 160 euro). Tenendo presente, inoltre, che per il prodotto BL50 i costi unitari previsti erano inferiori a quanto effettivamente sostenuto (per le materie prime era di 50 euro e per la manodopera diretta era 138 euro), si propone l eliminazione della sua lavorazione. Terzo punto a scelta Contratti bancari ed effetti sul bilancio Il Margine di interesse (voce 30 del Conto economico) è formato dall intermediazione creditizia e dalle operazioni di investimento finanziario che generano interessi attivi e passivi e altri proventi e oneri. Tale margine è determinato dalla differenza dei tassi che la banca applica sui finanziamenti concessi e quelli corrisposti sui mezzi raccolti. Per migliorare il Margine di interesse la banca deve incrementare: le operazioni di impiego fondi rappresentate dalle aperture di credito attive, dai conti correnti di corrispondenza attivi, dal portafoglio sconti e s.b.f., dagli anticipi su fatture, dalle anticipazioni attive, dai riporti attivi e dai mutui ipotecari; le operazioni di investimento finanziario originate dalla negoziazione di titoli di capitale, di debito, di divise estere e strumenti finanziari in valuta. Le Commissione nette (voce 60 del Conto economico) sono formate dalla somma algebrica delle commissioni attive (ottenute dai servizi prestati) e commissioni passive (corrisposte dalla banca per i servizi ottenuti). Per incrementare le Commissioni nette è necessario aumentare i servizi resi alla clientela. A) Anticipo su fatture Tra le operazioni di impiego fondi realizzate dalla banca per finanziare la clientela imprenditoriale, che dispone di crediti non rappresentati da cambiali o da disposizioni Ri.Ba., troviamo gli anticipi su fatture. Questa operazione si fonda sulla cessione di credito dall impresa cliente alla banca senza il consenso del debitore; la legge richiede, però, che la cessione venga comunicata al debitore per evitare che questi effettui il pagamento al suo creditore iniziale. La cessione del credito può essere realizzata alla condizione pro solvendo (l azienda cedente conserva il rischio di solvibilità dell azienda debitrice) o pro soluto (l azienda cedente trasferisce alla banca il rischio di solvibilità dell azienda debitrice ceduta). Gli anticipi su fatture sono praticati alla condizione pro solvendo. La procedura per l anticipo su fatture si realizza attraverso le seguenti fasi: 1. presentazione alla banca, presso la quale l impresa dispone di un fido, di una copia delle fatture; 2. esame delle copie delle fatture da parte dei funzionari dell Ufficio fidi della banca che esprimono un giudizio sull ammissibilità della cessione; 3. realizzazione della cessione del credito mediante la compilazione di una serie di moduli; 4. calcolo dello scarto sul valore complessivo delle fatture e registrazione del residuo finanziamento in Avere sul c/c di corrispondenza dell azienda e in Dare del Conto anticipo fatture; 14

15 5. dopo la scadenza delle fatture l azienda debitrice ordina il bonifico alla propria banca. L importo è registrato in Avere del Conto anticipo fatture; nello stesso giorno la banca addebita l importo necessario per pareggiare la posizione accreditando il c/c di corrispondenza con valuta compensata. In caso di mancato pagamento della fattura la banca invita il cliente a pareggiare l anticipo. Esempio In data 15/10/2010 l'impresa Gamma presenta a una banca X copie delle fatture emesse per euro cedendo i relativi crediti sui quali ottiene un anticipo dell'80% con accredito in c/c. In data 20/11/2010 la banca riscuote da propri correntisti, che ordinano l'addebito del c/c, una parte delle fatture per euro. In data 25/11/2010 riceve da banche corrispondenti la comunicazione della riscossione delle fatture residue per euro. La banca in data 30/11/2010 invia all'azienda l'accredito in c/c della differenza a suo favore. A fine trimestre la banca contabilizza gli interessi maturati sul c/ anticipi. 1) Registrazioni in P.D. realizzate dalla Banca X 15/10/2010 ANTICIPI SU FATTURE accredito di c/c ,00 C/C DI CORRISPONDENZA accredito di c/c ,00 20/11/2010 C/C DI CORRISPONDENZA addebito bonifico su c/c ,00 ANTICIPI SU FATTURE bonifico su fatture su c/c ,00 25/11/2010 BANCA D'ITALIA C/ GESTIONE bonifico da c/c ,00 ANTICIPI SU FATTURE riscosse fatture ,00 30/11/2010 ANTICIPI SU FATTURE giro eccedenze da c/c ,00 C/C DI CORRISPONDENZA giro eccedenze da c/c ,00 31/12/2010 C/C DI CORRISPONDENZA addebito interessi su c/c INTERESSI ATTIVI SU ANTICIPI addebito interessi su c/c Il conto Anticipi su fatture affluisce nello Stato patrimoniale alla voce 70. Crediti verso clientela, mentre gli interessi attivi su anticipi si scrivono nel Conto economico alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati. 2) Registrazioni in P.D. realizzate dall impresa Gamma 15/10/2010 BANCA X C/C accredito di c/c ,00 BANCHE C/ANTICIPI SU FATTURE accredito di c/c ,00 30/11/2010 BANCHE C/ANTICIPI SU FATTURE riscossa fattura ,00 CREDITI V/CLIENTI riscossa fattura ,00 30/11/2010 BANCA X C/C giro saldo da c/anticipi ,00 BANCHE C/ANTICIPI SU FATTURE giro saldo da c/anticipi ,00 31/12/2010 INTERESSI PASSIVI SU BANCARI interessi da c/ anticipi BANCA X C/C interessi da c/ anticipi. Nel Conto economico verranno evidenziati gli interessi passivi sul c/c di corrispondenza in C) Proventi e oneri finanziari. Il saldo del c/c bancario verrà evidenziato in bilancio nell Attivo dello Stato patrimoniale in C) Attivo circolante IV Disponibilità liquide se a credito; nel Passivo dello Stato patrimoniale in D) Debiti 4) debiti verso banche se a debito. 15

16 B) Apertura di credito per firma In questo contratto la banca si impegna a concedere un prestito non monetario in quanto si obbliga a prestare la propria firma per accettare o avallare cambiali e per concedere fideiussioni. La banca si assume, quindi, l obbligo di fare. Le registrazioni contabili compiute dalla banca avvengono al momento di contabilizzare il rischio e gli impegni assunti e la riscossione delle relative commissioni con l addebito del c/c del cliente. Nel caso di concessione di avalli le registrazioni contabili realizzate dalla banca sono: 15/10/2010 DEBITORI PER AVALLI avalli concessi ,00 AVALLI PER CONTO TERZI avalli concessi ,00 15/10/2010 C/C DI CORRISPONDENZA commissioni su crediti per firma 800,00 COMMISSIONI ATTIVE commissioni su crediti per firma 800,00 Il conto Commissioni attive verrà riepilogato nel Conto economico alla voce 40. Commissioni attive. L impresa cliente registra il costo delle commissioni nel Conto economico. 16