DPI D.Lgs 81/08. di cav sciuccati angelo mario

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1 DPI D.Lgs 81/08 1 CORSO per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile di cav sciuccati angelo mario a cura del settore FORMAZIONE del CCV-MI (Comitato di Coordinamento Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Milano)

2 Normativa di riferimento D.Lgs. 626/94 D. M. 10/03/98 D.Lgs. 81/08 esmi Prevenzione informazione formazione istruzione Per TUTTI i preposti lavoratori volontari 2

3 soggetti del D.Lgs 81/08 Lavoratore: svolge attività lavorativa nell ambito dell organizzazione Preposto: sovrintende all attività lavorativa garantendo l attuazione delle direttive RSPP: garantisce l applicazione delle normative in materia di sicurezza Medico competente: garantisce la salute dei lavoratori e degli ambienti di lavoro Valutazione dei rischi: documento atto a eliminare e/o ridurre i rischi lavorativi Pericolo: fattore di potenziale danno fisico Rischio: probabilità che si verifichi danno fisico Sicurezza: attività finalizzata a minimizzare i rischi Formazione: processo educativo atto a trasferire modelli operativi predefiniti conformi alle normative vigenti Informazione: trasferimento di notizie per incrementare la conoscenza generale Istruzione: addestramento preventivo e continuo sulle mansioni da svolgere, compresi i DPC e DPI 3

4 L incendio reale Fase di ignizione (flash point ) Fase di propagazione Fase di Incendio generalizzato (flash-over) Fase di Estinzione e raffreddamento TEMPERATURA C (flash-over) 600 TA estintore idrante ignizione propagazione incendio generalizzato estinzione TEMPO min 4

5 Prevenzione Il rischio di ogni evento incidentale risulta definito da 2 fattori: La Frequenza, cioè la probabilità che l'evento si verifichi in un determinato intervallo di tempo. ( prevenzione ) La Magnitudo, cioè l'entità delle possibili perdite e dei danni conseguenti al verificarsi dell'evento. ( protezione ) da cui ne deriva la definizione di Rischio = Frequenza x Magnitudo Dalla formula appare evidente che quanto più si riduce la frequenza, o la magnitudo, o entrambe, tanto più si ridurrà il rischio. 5

6 6 Prevenzione

7 Esempio di Protezione Passiva Non richiedono l azione di un uomo o l azionamento di un impianto. Obiettivo: limitazione degli effetti dell incendio nello spazio e nel tempo (es: garantire l incolumità dei lavoratori - limitare gli effetti nocivi dei prodotti della combustione - contenere i danni a strutture, macchinari, beni). Barriere antincendio: - isolamento; - distanze di sicurezza esterne ed interne; - muri tagliafuoco. Strutture con resistenza al fuoco; REI commisurata ai carichi d incendio; Materiali classificati alla reazione al fuoco; ignifughi ( CLASSE ) Sistemi di ventilazione; Sistema di vie d uscita commisurate al massimo affollamento ipotizzabile; 7

8 Esempio di Protezione Attiva Misure di protezione che richiedono l azione di un uomo o l azionamento di un impianto, finalizzate alla precoce rilevazione dell incendio, alla segnalazione e all azione di spegnimento. Estintori Rete idrica antincendio Impianti di rivelazione automatica Impianti di spegnimento automatici Dispositivi di segnalazione e d allarme Evacuatori di fumo e calore 8

9 Procedure operative Il piano di emergenza contiene ( chi-fa-che cosa ) Procedure da adottare quando si scopre l evento; Procedure da adottare in caso di allarme; Piano di evacuazione; Procedure di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i Soccorsi Istituzionali 9

10 Tipologia d Emergenza Incendi in genere Boschivo Allagamenti in genere Alluvioni Eventi atmosferici Valanghe Terremoti Eruzioni Soccorso sanitario in genere Epidemie Crollo fabbricati in genere Blackout Residuati bellici Sversamenti chimici batteriologici - radiologici 10

11 Per ogni Tipologia d Emergenza, occorre tutelarsi dal rischio residuo con l utilizzo dei D P I IDONEI ERGONOMICI CERTIFICATI 11

12 Dispositivi di Protezione Individuale Si definiscono dispositivi di protezione individuale, DPI, tutti gli elementi attivi e passivi che proteggono l operatore dai rischi residui dell attività in corso. Sono obbligatori in tutti i casi dove i dispositivi collettivi, DPC, non sono sufficienti e/o dove espressamente richiesti dalla normativa vigente a seguito del a valutazione rischi residui. TITOLO III CAPO II art,74 D.lgs. 81 del

13 Dispositivi di Protezione Individuale CAPO: testa, orecchie, occhi, vie respiratorie CORPO: tronco, braccia, mani, gambe, genitali, piedi Devono essere adeguati all attività svolta Devono essere ergonomici, solidità di costruzione e leggerezza Rispettare la marcatura CE D.lgs. 475/92 13

14 Dispositivi di Protezione Individuale NON COSTITUISCONO DPI Le attrezzature sportive specifiche I materiali per l auto difesa o persuasione Gli indumenti da lavoro ordinari e le uniformi Le attrezzature di protezione individuali delle forze armate Le attrezzature di protezione dei mezzi di trasporto Gli apparecchi portatili si segnalazione fattori nocivi 14

15 Dispositivi di Protezione Individuale 1a Categoria: di semplice progettazione, protezione da rischi e/o danni di lieve entità; ( lesioni superficiali da strumenti meccanici, contatto con prodotti per la pulizia o calore inferiore ai 50 C, agenti atmosferici o raggi solari ) 3a Categoria: di complessa progettazione, destinata alla salvaguardia del rischio di morte e/o lesioni gravi o permanenti; ( apparecchi filtranti per aerosol, liquidi o gas tossici, contro la caduta dall alto ) Necessita adeguata formazione e addestramento 2a Categoria: che non rientrano nelle due precedenti; ( apparecchi di protezione isolanti, dispositivi di protezione limitati nel tempo contro radiazioni ionizzanti, temperatura d aria superiore ai 100 C ) 15

16 Dispositivi di Protezione Individuale Criteri ed obblighi: Norme del fabbricante Istruzioni d uso Classe di protezione Accessori utilizzabili Scadenza Significato della marcatura Segnalare anomalie Non rimuovere o modificare i dispositivi 16

17 Protezione delle vie respiratorie La parte del corpo sicuramente più esposta e delicata è l apparato respiratorio, fumo, polvere, gas. Ci sono in commercio tantissimi DPI a maschera, semplici mascherine per polvere, semi facciale con filtro, pieno facciale con filtro o autorespiratore 17

18 Protezione delle vie respiratorie Limitazioni nell impiego della maschera antigas L aria purificata attraverso il filtro deve essere respirabile, ossia contenere non meno del 17% di ossigeno. La concentrazione dell'agente inquinante non deve essere superiore al 2% in quanto i filtri non sono idonei a neutralizzare tale quantità. Ogni filtro è specifico per un solo agente (ad es. ossido di carbonio) o per una classe di agenti (ad es. vapori organici). La maschera antigas non è un dispositivo di protezione universale che possa essere usato indiscriminatamente per la difesa da qualsiasi agente inquinante. La protezione a filtro è possibile solo quando si conosca esattamente la natura dell'inquinante e si disponga del filtro idoneo. 18

19 Protezione delle vie respiratorie AUTORESPIRATORI Apparecchi di respirazione costituiti da un unità funzionale autonoma, portata dall'operatore che può quindi muoversi con completa libertà di movimenti È un mezzo protettivo più sicuro: isola completamente l'operatore dall'esterno. Necessità di impiego: Ambiente povero o privo di ossigeno; Tasso d'inquinamento atmosferico elevato; Non si conosce la natura dell'inquinante; Dubbia l'efficacia dei dispositivi filtranti. 19

20 Protezione dalla caduta dall alto Imbracature Si dividono in due grandi gruppi; Basse: con cosciali e cintura ventrale Complete: con cosciali, cintura ventrale e spallacci Per i lavori in corda, le uniche omologate sono quelle complete, onde evitare il rischio ribaltamento. 20

21 L ASSICURAZIONE ANTINFORTUNISTICA Ogni Organizzazione ha l obbligo di attivare polizze assicurative che coprano danni subiti e causati dai Volontari aderenti alla stessa ed in particolare: - Polizza infortuni dei Volontari - RC per i danni provocati involontariamente - dai Volontari verso terzi - Polizza RC automezzi E chiaro che poi ogni Organizzazione in funzione delle proprie specificità operative, dovrà adottare salvaguardie assicurative idonee alle stesse. 21

22 Grazie della pazienza SCUSATE SE HO TRALASCIATO QUALCOSA.. MA IL TEMPO CORRE VELOCE!!!! ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA LEZIONE BUON PROSEGUIMENTO 22

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