Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano"

Transcript

1 Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano

2 Modelli di Previsione I moderni sistemi di telecomunicazione richiedono: Aree di copertura ridotte Elevata Qualità del Servizio Elevata Bit Rate Elevata Efficienza Spettrale La disponibilità di modelli di previsione consente di evitare lunghe e costose campagne di misura Un modello di previsione efficiente rappresenta un valido strumento per ottenere: Stime di attenuazione Statistiche di fading Risposta impulsiva del canale Valutazioni di interferenza

3 Modelli di Previsione I modelli di previsione possono essere utilizzati in fase di: pianificazione di un sistema radio verifica degli obiettivi di copertura e di qualità Un modello di previsione è articolato in più parti distinte: Descrizione dell ambiente di propagazione Lo scenario di propagazione deve essere opportunamente modellato e le sue caratteristiche possono essere eventualmente riassunte da parametri specifici Descrizione dei meccanismi di propagazione I meccanismi di propagazione principali per l ambiente considerato devono essere individuati ed adeguatamente modellati Definizione dei parametri del collegamento Devono essere definite le caratteristiche delle antenne tra cui è instaurato il collegamento che si vuole studiare (Es. Posizione, Potenza emessa, Diagramma di radiazione)

4 Propagazione: Piano Laterale e Piano Verticale La propagazione reale è, per sua natura, un fenomeno intrinsecamente 3D, tuttavia spesso è una utile semplificazione considerare solo la propagazione nei seguenti piani geometrici: Piano Verticale (PV): piano ortogonale al terreno contenente le due antenne, supposte puntiformi Piano Laterale (PL): piano inclinato ortogonale al PV e contenente le due antenne supposte puntiformi

5 Propagazione: Piano Laterale e Piano Verticale La propagazione nei due piani avviene secondo modalità e meccanismi differenti: Sulla base di tale distinzione sono stati sviluppati modelli per il piano verticale e modelli per il piano laterale che possono essere opportunamente combinati

6 Propagazione: Piano Laterale Piano Laterale caratterizzato da numerosi cammini multipli fra le antenne Meccanismi propagativi principali: 1. Riflessioni sulle pareti degli edifici 2. Diffrazione sugli spigoli degli edifici 3. Diffusioni da vegetazione o pareti rugose e/o non omogenee All aumentare della distanza tra le antenne, i cammini si fanno sempre più complessi, aumentando così il numero di interazioni necessarie a garantire il collegamento. L attenuazione sul piano laterale aumenta quindi molto rapidamente con la distanza

7 Propagazione: Piano Verticale Pochi cammini significativi (spesso un solo cammino) Meccanismo propagativo principale: Diffrazione sui tetti degli edifici (Propagazione Over Roof Top) Numero di ostacoli significativi aumenta abbastanza lentamente con la distanza Attenuazione sul piano verticale aumenta con la distanza, ma meno rapidamente dell attenuazione sul piano laterale Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

8 Propagazione: Punto di Prevalenza La potenza viene sempre ricevuta da entrambi i piani di propagazione. Per valori limitati della distanza di tratta (tipicamente fino a qualche centinaia di metri) il piano laterale porta il contributo di potenza più significativo, mentre per valori elevati è il piano verticale a svolgere un ruolo predominante tot A db = "10# log 10 " A lat $ db " A db 10 & % vert ' ) ( Si definisce punto o distanza di prevalenza il valore di distanza tale che l attenuazione sul piano laterale coincide con l attenuazione sul piano verticale Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

9 Propagazione: Punto di Prevalenza Contributo qualitativo: Piano Verticale e Laterale PV Punto di Prevalenza PL

10 Propagazione: Punto di Prevalenza Il valore della distanza del punto di prevalenza dal trasmettitore dipende sensibilmente dall altezza della Stazione Radio Base (SRB). In particolare, al crescere dell altezza della (SRB) è dominante il contributo di propagazione nel piano verticale (attenuazione più bassa) Il ruolo dei due piani di propagazione dipende fortemente dal tipo di copertura: 1. MACROCELLE: altezza della SRB al di sopra dei tetti degli edifici solo Piano Verticale 2. SMALL-CELL: altezza delle SRB alla stessa altezza dei tetti degli edifici Piano Laterale e Piano Verticale 3. MICRO CELLE: altezza delle SRB al di sotto dei tetti degli edifici solo Piano Laterale

11 Modelli di Previsione Esistono situazioni in cui la propagazione può essere studiata con sufficiente accuratezza limitandosi a considerare un solo piano di propagazione (Es. Microcelle PL; Macrocelle PV) Tuttavia non è sempre facile o possibile stabilire a priori se sia sufficiente studiare la propagazione su un solo piano Esiste il problema di individuare il punto di prevalenza Esistono situazioni ibride in cui spesso sono importanti contributi che appartengono sia al PV sia al PL. E il caso delle small-cell. Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

12 Modelli di Previsione I modelli di previsione possono essere classificati in: Modelli Empirici Modelli Statistici Modelli Semi-deterministici Modelli Deterministici

13 Modelli Empirici Utilizzano pochi parametri derivati da estese campagne di misura Sono semplici e veloci da utilizzare Forniscono tipicamente solo stime di attenuazione Richiedono calibrazione (tramite misure) in funzione dello scenario propagativo che si sta considerando Le previsioni possono non essere sufficientemente accurate

14 Modelli Statistici Utilizzano pochi parametri derivati da insiemi di dati misurati e richiedono semplici elaborazioni dei dati in input Possono richiedere una fase preliminare di elaborazione dei dati Le previsioni possono non essere sufficientemente accurate a causa della mancanza di informazioni relative ai comportamenti propagativi in scenari diversi L estensione dei parametri statistici nel passare da uno scenario all altro influisce pesantemente sulla qualità delle previsioni e può essere necessario calibrarli

15 Modelli Semi-Deterministici Utilizzano pochi parametri topologici e di collegamento Sono semplici e veloci da utilizzare Richiedono un limitato impiego di risorse sia in termini di tempo di calcolo che di memoria occupata Richiedono calibrazione Forniscono limitata accuratezza delle previsioni Non forniscono normalmente previsioni a larga banda

16 Modelli Deterministici Forniscono previsioni accurate sia a banda stretta che a banda larga Non richiedono calibrazione Permettono di tenere conto di informazioni addizionali che influenzano la propagazione (Es. Diagrammi di radiazione delle antenne) Richiedono spesso una fase di pre-processing per la descrizione dell ambiente urbano di interesse Comportano un oneroso impiego di risorse sia in termini di tempi di calcolo che di memoria occupata

17 Alcuni Esempi Alcuni modelli fra i più noti e più comunemente utilizzati sono: Modelli empirici: Modello di Okumura-Hata Modello di Epstein-Peterson Modelli statistici: Modello di Walfish-Ikegami Modello COST 259 Modelli semi-deterministici: Modello di Berg Modello di Saunders-Bonar Modelli deterministici: Modello di Ray Tracing

18 Alcuni Esempi Alcuni modelli fra i più noti e più comunemente utilizzati sono: Modelli empirici: Modello di Okumura-Hata Modello di Epstein-Peterson Modelli statistici: Modello di Walfish-Ikegami Modello COST 259 Modelli semi-deterministici: Modello di Berg Modello di Saunders-Bonar Modelli deterministici: Modello di Ray Tracing

19 Modello di Okumura-Hata Stime di attenuazione: è stato sviluppato a partire da misure realizzate da Okumura a Tokio nel La formula è stata poi fornita da Hata nel L = log f! 13.82log h! a( h ) + (44.9! 6.55log h f: Frequenza in MHz h BS : altezza equivalente della BS in m (si tiene conto della irregolarità del terreno) a(h MS ): parametro legato all altezza sul terreno della MS (di solito trascurabile) R: distanza fra i terminali, in Km MS $ & 1 per R " 20 km n = % '& # 10-4 * f # 10-3 * h BS BS ( ) * log R / 20 ( ) 0.8 BS ) log R n I limiti di applicabilità del modello sono: f! h [ 150,2000]![ 1,100] km![ 30,100] m R BS eff MHz Valeria Petrini - Propagazione M

20 Validità del modello di Okumura-Hata Validità delle curve di Okumura-Hata: 150 L estensione oltre i limiti pone qualche problema Il modello diviene non realistico per distanze inferiori a 1 Km Le curve dipendono solamente da h b :questa ipotesi va verificata per brevi distanze Path loss (db) h b = 20 m h b = 50 m Validity domain of Hata formula Distance from Tx (Km)

21 Validità del modello di Okumura-Hata Antenna al di sotto dell altezza media degli edifici Altezza dell antenna trasmittente:13 m α= Distance from Tx (m) Standard deviation from regression line (db) Distance from Tx (m)

22 Validità del modello di Okumura-Hata Antenna al di sopra dell altezza media degli edifici Altezza dell antenna trasmittente:38 m α= Standard deviation from regression line (db) 14 Path loss (db) Distance from Tx (m) Distance from Tx (m)

23 Modello di Epstein-Peterson E un metodo per il piano verticale basato sulla soluzione approssimata dell integrale di Fresnel Viene utilizzato solitamente in congiunzione con il metodo della corda tesa applicato al profilo altimetrico Vengono definiti come ostacoli tutte le cime toccate da un ideale corda tesa tra i due terminali trasmittente e ricevente

24 Modello di Epstein-Peterson Si basa su una scomposizione del cammino di propagazione in sottocammini parziali aventi due ostacoli come estremi L attenuazione supplementare, da aggiungere all attenuazione in spazio libero, è valutata come prodotto delle singole attenuazione sui cammini parziali A ciascun ostacolo è associato un cammino parziale individuato dall ostacolo precedente e quello seguente (Tx e Rx agli estremi del profilo)

25 Modello di Epstein-Peterson h 1 A' h 2 B' C' h3 D' A s _ tot 1+ j! " 2 = N i= 1 +# $ 0i * exp(, ) + j $ 2 2 ' % d$ & h 4 ν i è il parametro di Fresnel per l iesimo ostacolo T a 1 A B C D a 2 a 3 b b 1 2 a 4 b 3 b 4 R 2 a b h i + " i 0 i = i i = 1,...N! a b i i h i a i b i hanno il significato di figura

26 Alcuni Esempi Alcuni modelli fra i più noti e più comunemente utilizzati sono: Modelli empirici: Modello di Okumura-Hata Modello di Epstein-Peterson Modelli statistici: Modello di Walfish-Ikegami Modello COST 259 Modelli semi-deterministici: Modello di Berg Modello di Saunders-Bonar Modelli deterministici: Modello di Ray Tracing

27 Modello di Walfish-Ikegami E un modello per il piano verticale che considera la diffrazione da schermi multipli (Walfish-Bertoni) e il contributo roof-to-street (Ikegami) BS Mobile Scenario reale Diffrazione classica secondo Fresnel Diffrazione da schermi multipli Termine di riflessione! b w1 w2 Scenario equivalente n-1 n W Scenario teorico h

28 Calcolo dell attenuazione: Modello di Walfish-Ikegami L tot = # L "! L 0 0, + L rts + L msd, L L rts rts + + L L msd msd > 0 $ 0 L 0 : attenuazione in spazio libero: L 0 = log d[ km] ( ) + 20 log( f [ MHz] ) L rst : attenuazione dovuta alla diffrazione roof-to-street (Ikegami): L rts = "16.9 " 10 log w[ m] ( ) + 10 log( f [ MHz] ) + 20 log (#h mobile [ m] ) + L ori con: L ori $ & ' (º )! = # ! " (' (º ) -35) (' (º ) -55) per 0º % ' < 35º per 35º % ' < 55º per 55º % ' % 90º

29 L msd : attenuazione dovuta alla diffrazione da schermi multipli (Walfish-Bertoni) L msd = L bsh + k a + k d log d[ km] ( ) + k f log( f [ MHz] ) " 9b m Le espressioni dei parametri introdotti in ambito COST231 sono: % 54 per h base > h ' roof k a = & "h base per R # 0.5 km e h base $ h roof ' ( "h base R[km]/0.5 per R < 0.5 km e h base $ h roof k d k f Modello di Walfish-Ikegami! $ 18 = #!" 18-15Äh base /h roof $ * f [MHz] '! 0. 7( + 1% ) 925 & = #! * f [MHz] ' 15. ( + 1%!" ) 925 & per per per h base h base città medie & L bsh = "18# (1 + $h (m)) per h > h base base roof ' ( 0 per h base % h roof > % h roof h roof per centri metropolitani ( )

30 Modello COST 259-DMC Le principali caratteristiche del Directional Channel Model proposto in ambito COST 259 (COST DMC) sono: Accuratezza: la statistica del multipath è riprodotta correttamente Semplicità: semplice da utilizzare e a contenuto costo computazionale Consistenza: per previsioni a banda stretta è affidabile almeno quanto gli altri modelli presenti in letteratura Completezza: le proprietà direzionali del canale sono riprodotte sia alla BS che alla MS; riproduce sia fading lento che fading rapido; è applicabile a scenari macro-, micro- e pico-cellulari; le frequenze principali di applicazione sono 1, 2 e 5 GHz

31 Modello COST 259-DMC E proposta una struttura a tre livelli per tener conto dell esistenza di scenari propagativi molto diversi tra loro 1. Cell types Macrocell Microcell Picocell 2. Radio environments GTU GRA GBU GHT GSN GSC GSX GOP GOL GON GCL GCN GFH 3. Propagation scenarios Tx Rx Random local parameter set #1 Radio environments GTU General Typical Urban GRA General Rural Area GBU General Bad Urban GHT General Hilly Terrain Tx Rx Random local parameter set #2 GSN General Street NLOS GSC General Street Canyon GSX General Street Crossing GOP General Open Place Tx Rx Random local parameter set #3 GOL General Office LOS GON General Office NLOS GCL General Corridor LOS GCN General Corridor NLOS GFH General Factory/Hall Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

32 Modello COST 259-DMC La prima distinzione si fa in base al tipo di cella (livello1) Per ciascun tipo di cella si individua un certo numero di Radio Environments (RE) (livello 2) Le caratteristiche topografiche di un RE sono fornite da parametri esterni (es. Frequenza, altezza media BS e MS, altezza media palazzi) Le condizioni di propagazione in un RE sono caratterizzate statisticamente mediante parametri globali estratti da estese campagne di misura Il livello 3 è costituito dagli scenari di propagazione definiti come realizzazioni di processi stocastici Le singole realizzazioni sono specificate da parametri locali (Es. posizione BS e MS, distribuzione degli scattrers) Le proprietà statistiche dei parametri locali vengono derivate da un insieme di parametri globali I medesimi valori di parametri locali valgono su aree pari ad alcune decine di lunghezze d onda

33 La risposta impulsiva (IR) del canale direzionale si può scrivere come: r Modello COST 259-DMC h r,", # L(r ) $ ( ) = h l ( r,", #) : individua la posizione dell antenna ricevente Rx l =1 τ: è il ritardo di ciascuna componente Ω: individua la direzione di arrivo [Ω Ω(ϑ,φ)] L : è il numero di componenti in cui è scomposta la risposta impulsiva, ciascuna corrispondente ad un onda piana incidente su Rx Nota: le componenti originate dai cammini multipli non sono distribuite uniformemente in (τ,ω), ma giungono al Rx in cluster. Il comportamento su larga scala è il medesimo per tutte le componenti del cluster L insieme delle L componenti può essere espresso mediante M classi distinte M aventi ciascuna N m elementi L = " m=1 N m

34 Modello COST 259-DMC Definizione dei parametri locali Le singole componenti della IR vengono espresse come: h l ( r,", #) = $ l % " & " l ( )% # & # l ( ) " l : Ampiezza complessa Si assume che localmente, in un cluster, si possa trascurare la variazione delle attenuazioni, dei ritardi e degli angoli di arrivo delle singole componenti Il Power Delay-Direction Profile (PDDP) locale è definito come: ( ) = $ P l (", #) P A ", # L % = % E r &A h l r,",# l =1 L l =1 { ( ) 2 }

35 Modello COST 259-DMC Definizione dei parametri globali Il Power Dealy-Direction Profile (PDDP) globale è definito come: ( ) = % 1 E A&" ( P " #,$ ( ) P P A #, $ ) A La media statistica è calcolata sugli scenari di area A appartenenti al RE R I PDDP locali sono normalizzati rispetto alla loro potenza P A I PDDP caratterizzano il RE ' * +, Per una caratterizzazione completa servono PDF aggiuntive che vengono ricavate da estese campagne di misura (Es. PDF del numero delle componenti)

36 Modello COST 259-DMC Il modello fornisce le statistiche necessarie a riprodurre adeguatamente le caratteristiche dello scenario di interesse e la relativa formulazione (Es. generazione dei cluster, riproduzione del large-scale e small-scale fading, modello di dispersione in tempo/azimut/elevazione) Si può quindi caratterizzare completamente un RE mediante i parametri globali ai quali vanno affiancati alcuni parametri esterni A titolo di esempio vengono di seguito riportati i valori di tali parametri per un ambiente microcellulare outdoor

37 Parametri esterni Modello COST 259-DMC Parameter Symbol Value Number of empty lanes N el 0 Number of open places N op 1 Number of sparse block N sbl 2 Cell size w cell 4! w " 300 m Building width w build 50 m ( # w sep in GBU) Street width w street 20 m Street grid w 70 m ( = w build + w street ) Square dimension ( w build + 2w street ) 2 Empty lane ( w build + 2w street ) Rooftop height 15 m (urban macro-cells GTU) Angle of street corner 45, 90 (typical: 90 ) BS position Figure given BS height 3 10 (typical: 5m) MS height 1.5 m Typical BS MS distance m Carrier frequency 1/2/5 GHz (typical: 2 GHz)

38 Parametri globali Modello COST 259-DMC Parameter Symbol Radio environment GSL GSX GSN GOP Minimum number of clusters N cl, min Mean number of additional clusters m Probability of LoS p LoS Path loss L 1 See formula Propagation coefficients n/n 1 /n 2 -/2.2/3.3 -/2.2/ /-/- -/2.2/3.3 Additional cluster path loss L add See formula Cluster power/shadow fading distribution P cl N (0, 9) [db] Cluster shadow fading decorrelation distance d sf 5 m Rice factor distribution K 0 N ( µ k,! k ) [db] Rice factor mean µ k See formula Rice factor spread! k See formula Fixed cluster position: delay/azimuth/elevation "/#/$ From geometry of given ray paths Inter-cluster delay distribution U (0, 1 µ s) Inter-cluster azimuth distribution U (- %, % ) Inter-cluster elevation distribution U (<(x MS ), 0 ) Intra-cluster delay distribution exp (- " /S") Intra-cluster azimuth distribution L(S#) Intra-cluster elevation distribution 1-sided exp Intra-cluster delay spread S", i 120 ns Intra-cluster azimuth spread S#, i 3 5 Intra-cluster elevation spread S$, i 1 2 DoA spectrum at MS # & U (- %, % ), $ & U (0, - <(x MS )) XPD mean M XPD 9 db XPD spread S XPD 3 db Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

39 Alcuni Esempi Alcuni modelli fra i più noti e più comunemente utilizzati sono: Modelli empirici: Modello di Okumura-Hata Modello di Epstein-Peterson Modelli statistici: Modello di Walfish-Ikegami Modello COST 259 Modelli semi-deterministici: Modello di Berg Modello di Saunders-Bonar Modelli deterministici: Modello di Ray Tracing

40 Modello di Berg E un modello per ottenere stime di attenuazione sul piano orizzontale Prende le mosse dall osservazione che in area urbana la propagazione avviene lungo direzioni privilegiate che coincidono con l orientazione delle strade (effetto canyon) INPUT: parametri topologici e di collegamento (Es. orientazione delle strade, posizione delle antenne) OUTPUT: valori di attenuazione in funzione dell orientazione delle strade

41 Modello di Berg La direzione di propagazione cambia in corrispondenza dei punti nodali s j : distanza tra due punti nodali d j : distanza fittizia utilizzata nel calcolo dell attenuazione q j : parametro che determina la dipendenza dell attenuazione da θ j

42 L attenuazione al nodo n vale: Modello di Berg (n) L db $ 4"d = 20log n 10 & % # ' ) ( Equivale all attenuazione in spazio libero ma con distanze fittizie La distanza d n è calcolata secondo la formula ricorsiva:! $ k #!" d j j = k = k j& 1 j % s + d j& 1 j& 1 + d % q j& 1 j& 1 con k0 = 1, d0 = 0 Il valore di q cresce con l angolo ϑ: Per ϑ=0 si ha q=0 e non vi è attenuazione aggiuntiva Per ϑ=90 valori appropriati per q risultano pari a 0.5-1

43 Modello di Berg Per s j = 1 m il calcolo delle distanze d n può essere semplificato: d j = d j "1 # ( 2 + q j "1 ) " d j "2 con d 1 = 1 e d 2 = 2 + q 1 Possono essere ricavate espressioni più accurate per q j Un semplice esempio non ricavato da risultati sperimentali, è fornito da: ( ) = " j # q 90 & q j " j $ % 90 ' ) ( * Dove q 90 è il valore assunto da q per ϑ=90

44 Modello di Berg E noto che l andamento dell attenuazione in funzione della distanza assume un comportamento di tipo Dual Slope: Inizialmente l attenuazione cresce con il quadrato della distanza (x), come in condizione di spazio libero, poi, oltre la distanza detta di break point (x brk ), l attenuazione cresce in media con la quarta potenza della distanza Questo comportamento può essere riprodotto nel modello di Berg modificando opportunamente la metodologia precedentemente descritta Esistono due differenti varianti per l introduzione del Dual Slope

45 Si introduce la funzione: Modello di Berg $ x! D(x) = # x! " 1, Primo metodo brk, x Per il calcolo dell attenuazione al nodo n-esimo si utilizza l espressione: (n) L db Secondo metodo La formulazione del modello non viene modificata, ma si considera un valore opportuno di inizializzazione per ogni parametro q j associato a ciascun nodo x > % x brk x brk, = 20 log 4"d & n )/. n # D (% s j $ ' j =1 * 01 Tali valori possono essere stabiliti in funzione di altri parametri come ad esempio parametri topologici quali la larghezza delle strade

46 Modello di Berg Se si ha a disposizione un data-base molto più accurato, il modello può essere ulteriormente modificato introducendo un parametro aggiuntivo Q j Procedere in questo modo rende il modello ancora più flessibile rispetto alle varie situazioni ambientali, pagando in termini di complessità nella fase iniziale In tal caso il calcolo dell attenuazione viene effettuato tramite la formula: (n) L db ' = 20log 4"d n ) () n%1 & # $ Q j j=1 *, +, In topologie urbane molto irregolari il modello non dà risultati attendibili, introducendo una sovrastima; essendo efficiente dal punto di vista del tempo di calcolo è utile, comunque, nella previsione dei valori di campo su intere aree

47 Modello di Saunders-Bonar E un modello per il calcolo dell attenuazione supplementare nel piano verticale. E il risultato della combinazione di due modelli: Flat edge: permette di calcolare l attenuazione assumendo edifici di altezza e spaziatura uniforme Modello di Vogler: permette di calcolare l attenuazione dovuta a un limitato numero di edifici (Es. 2-5) di altezza e spaziatura qualsiasi BS Scenario reale Mobile! w h 0 h m r n palazzi R d m Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

48 Modello di Saunders-Bonar Calcolo dell attenuazione Il calcolo del campo (e quindi dell attenuazione) si effetua come (in lineare): E = & E $ 1 % E E 2 3 #! " A S = & A $ 1 % A A 2 3 #! " 1. Si selezionano gli ostacoli più significativi con un metodo analogo alla corda tesa 2. Si individua il profilo medio e si applica il metodo del Flat Edge ottenendo il valore di campo ricevuto E 1 3. Si procede con un ulteriore semplificazione del profilo e si considerano solo N ostacoli più significativi (Es. N=5) 4. Si applica il metodo di Vogler al profilo effettivo così ottenuto e si calcola il valore del campo di diffrazione E 2 5. Si calcolano i parametri medi del profilo semplificato nel calcolo di E 2 e si applica a tale profilo il modello del Flat Edge ottenendo il campo E 3 Università degli Informatica Studi di Bologna e Sistemistica - DEIS Valeria Petrini - Propagazione M

49 Modello di Saunders-Bonar Più in dettaglio: Modello di Vogler A S (N) = C N e "# N $ "N / 2 I N I N opportuno integrale N-dimensionale C N costante funzione dei parametri geometrici Modello del Flat Edge # A S (N) = exp jkw" 2 & # % ( S N %" kw $ 2 ' $ 2 & ( ' S N opportuna funzione contenente l integrale di Fresnel A, w parametri geometrici Nota Il modello fornisce la stima della attenuazione per diffrazione da schermi multipli. Il contributo roof-to-street deve essere valutato separatamente.

50 Alcuni Esempi Alcuni modelli fra i più noti e più comunemente utilizzati sono: Modelli empirici: Modello di Okumura-Hata Modello di Epstein-Peterson Modelli statistici: Modello di Walfish-Ikegami Modello COST 259 Modelli semi-deterministici: Modello di Berg Modello di Saunders-Bonar Modelli deterministici: Modello di Ray Tracing

51 Generalità sul Ray Tracing I modelli di previsione basati su algoritmi di Ray Tracing sono fra i più sofisticati attualmente disponibili Consentono di ottenere previsioni accurate sia a banda stretta che a banda larga Permettono di tener conto in modo semplice di informazioni aggiuntive che influenzano la propagazione (Es. diagrammi di radiazione, polarizzazione) La teoria alla base degli algoritmi di Ray Tracing è l Ottica Geometrica (OG) La propagazione è descritta mediante raggi che subiscono diverse interazioni con gli oggetti dello scenario (Es. Edifici)

52 Ray Tracing La propagazione è studiata mediante raggi che interagendo con l ambiente garantiscono il collegamento radio tra la stazione base e il terminale mobile. Ogni interazione è classificata come evento subito dal raggio I meccanismi di propagazione tipicamente considerati sono la riflessione, la diffrazione e la trasmissione Gli algoritmi implementati possono prevedere lo studio della propagazione in 2D o in 3D, con la variante 2D++ in cui la propagazione sui piani laterale e verticale è studiata separatamente Receiver Antenna

53 Ray Tracing A partire dalla topologia dell ambiente di propagazione si individuano le relazioni di visibilità tra gli oggetti dello scenario e si costruisce l albero di visibilità la cui profondità dipende dal massimo numero di eventi che si intende considerare

54 Ray Tracing A partire dall albero di visibilità si possono tracciare i raggi. Il campo elettrico in un punto di stima è ottenuto dalla somma dei contributi trasportati da tutti i raggi che giungono in quel punto: E = & " E i i = a i exp # j 2$ % r ) " i ( i+ ' * r i : lunghezza del cammino percorso dall i-esimo raggio a i : ampiezza associata all i-esimo raggio L ampiezza associata ad un cammino dipende dagli eventi subiti dal raggio ad esso associato

55 Ray Tracing Svantaggi Richiede una descrizione accurata dell ambiente e quindi la disponibilità di banche dati spesso costose e difficilmente reperibili Gli algoritmi di Ray Tracing possono essere molto onerosi in termini di tempo di calcolo poiché la qualità delle previsioni dipende generalmente dal numero di eventi che si considera nelle simulazioni N e

56 Conclusioni In generale quando si effettuano previsioni di campo elettromagnetico, è opportuno scegliere il modello che offre il miglior compromesso costoprestazioni La scelta va effettuata in base all ambiente che si sta considerando e al tipo di stima che si vuole ottenere Lo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione ha coinciso con richieste via via crescenti in termini di accuratezza delle previsioni Attualmente le caratteristiche dei sistemi 3G richiedono in particolare modelli di previsione in grado di riprodurre in modo completo e accurato il fenomeno dei cammini multipli

Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano

Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano Modelli di Propagazione in Ambiente Urbano 1 Valeria Petrini, Ph.D. Student DEIS/ARCES - Fondazione Ugo Bordoni valeria.petrini@unibo.it Modelli di Previsione (1) I moderni sistemi di telecomunicazione

Dettagli

Modelli di propagazione in ambiente urbano

Modelli di propagazione in ambiente urbano Modelli di propagazione in ambiente urbano Modelli di previsione (1/5) La disponibilità di modelli di previsione consente di evitare lunghe e costose campagne di misura. Un modello di previsione efficiente

Dettagli

INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza

INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 2 1. Propagazione nello spazio libero e propagazione troposferica 2.

Dettagli

Calcolo del campo elettromagnetico: tecniche empiriche

Calcolo del campo elettromagnetico: tecniche empiriche Capitolo 8 Calcolo del campo elettromagnetico: tecniche empiriche Impatto ambientale dei campi elettromagnetici SCHMA Predizione campo modelli deterministici modelli empirici ray tracing MoM FDTD pratici

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Progetto di collegamenti radio troposferici tra punti fissi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/29 Evoluzione dei

Dettagli

COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA

COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA Teoria e sperimentazione pratica Prof. Giorgio Matteo Vitetta Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Organizzazione della

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni METODO PER IL RENDERING DEI DIAGRAMMI DI IRRADIAZIONE VERTICALI BASATO SUI DATI PREVISTI DALLE SPECIFICHE DI FORMATO DEL CATASTO AGCOM 1. Premessa Per calcolare

Dettagli

Sistemi Radiomobili e Modelli di Propagazione

Sistemi Radiomobili e Modelli di Propagazione Sistemi Radiomobili e Modelli di Propagazione Ing. G.A. CASULA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA ELETTRICA ED ELETTRONICA 1 2 In condizioni ideali di spazio libero la propagazione

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

Antenne e Collegamento Radio

Antenne e Collegamento Radio Antenne e Collegamento Radio Trasmissione irradiata Oltre ad essere guidato attraverso le linee di trasmissione, il campo elettromagnetico si può propagare nello spazio (radiazione) Anche la radiazione

Dettagli

Richiami Teorici sulle barriere acustiche

Richiami Teorici sulle barriere acustiche Le barriere acustiche rappresentano la soluzione più comune per la riduzione del rumore immesso da infrastrutture di trasporto verso i ricettori presenti nell area di territorio disturbata. Tali opere

Dettagli

Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2)

Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2) Corso di Teoria dei Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2) Prof. Ing. Daniele Testi DESTeC, Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

Dettagli

Sub-Optimal Measurement-Based CAC Algorithm

Sub-Optimal Measurement-Based CAC Algorithm Tecniche per la garanzia di qualità in reti di Telecomunicazioni multiservizi Sottotema Controllo Courmayeur, 12-14 Gennaio 2000 Sub-Optimal Measurement-Based CAC Algorithm Gregorio Procissi procissi@iet.unipi.it

Dettagli

WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni. Maria Missiroli

WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni. Maria Missiroli WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni Maria Missiroli Scenari di applicazione WiMAX Le principali applicazioni di interesse oggi: Contromisura al Digital Divide una miriade di comunità

Dettagli

Simulazione. D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet

Simulazione. D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet Simulazione D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet http://deisnet.deis.unibo.it/ Introduzione Per valutare le prestazioni di un sistema esistono due approcci sostanzialmente differenti Analisi si basa

Dettagli

INDICE PREMESSA... 2 IL SOFTWARE NFTP ISO SIMULAZIONI... 4 REPORTS DELLE SIMULAZIONI. La norma ISO

INDICE PREMESSA... 2 IL SOFTWARE NFTP ISO SIMULAZIONI... 4 REPORTS DELLE SIMULAZIONI. La norma ISO INDICE PREMESSA... 2 IL SOFTWARE NFTP ISO 9613... 2 La norma ISO 9613-2...2 SIMULAZIONI... 4 REPORTS DELLE SIMULAZIONI PREMESSA Conoscendo i valori di emissione della sorgente si è proceduto ad una stima

Dettagli

Analisi d impatto elettromagnetico di diversi scenari di copertura UMTS

Analisi d impatto elettromagnetico di diversi scenari di copertura UMTS Analisi d impatto elettromagnetico di diversi scenari di copertura UMTS M.T. Bagli*, S.R. de Donato*, C. Fabbri**, L. Bruzzi** *ARPA Emilia-Romagna, Sezione di Rimini, Via Gambalunga 83, 47900 Rimini (RN),

Dettagli

Antenne e Telerilevamento. Esame

Antenne e Telerilevamento. Esame ESAME DEL 21/05/2001 ESERCIZIO 1 (10 punti) Si progetti un antenna filare a monopolo con top loading per la frequenza di 2 MHz, in modo che presenti una resistenza di irradiazione di 1 Ω. La distribuzione

Dettagli

Comunicazioni ottiche Wireless

Comunicazioni ottiche Wireless Comunicazioni ottiche Wireless Propagazione nello spazio libero (RF) Il canale radio (RF) presenta notevoli caratteristiche, alcune di queste sono Attenuazione Cammini multipli Problemi di compatibilità

Dettagli

Metodologie e Risultati. Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni. Massimo Celidonio Fondazione Ugo Bordoni (FUB)

Metodologie e Risultati. Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni. Massimo Celidonio Fondazione Ugo Bordoni (FUB) Seminario Le nuove frontiere tecnologiche del 5G: Le comunicazioni radiomobili ad onde millimetriche Risultati dell attività sperimentale a 33 GHz e a 75 GHz condotta presso l ISCOM nell ambito del progetto

Dettagli

Sorgenti per telecomunicazioni e modalità di esposizione

Sorgenti per telecomunicazioni e modalità di esposizione Salute e campi elettromagnetici Ministero della Salute CCM Centro di Controllo delle Malattie Torino, 26 maggio 2009 Sorgenti per telecomunicazioni e modalità di esposizione Giovanni d Amore ARPA Piemonte

Dettagli

Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS

Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS Docente: Filiberto Bilotti Sommario Antenne per stazioni radio base di sistemi UMTS concetto di dipolo a larga banda concetto di dipolo parassita per aumentare

Dettagli

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Calcolo di funzioni non lineari

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Calcolo di funzioni non lineari INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Calcolo di funzioni non lineari Prof. Carlo Rossi DEIS - Università di Bologna Tel: 051 2093020 email: crossi@deis.unibo.it Calcolo di funzioni non lineari

Dettagli

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico Laura Vallone Strumentazione a banda stretta Un misuratore di campo EM a banda stretta si compone di varie parti: o Sistema di ricezione

Dettagli

BER e fattore Q 1/2. È pratica comune nel settore R&D (ricerca e sviluppo) dei sistemi ottici utilizzare il cosiddetto fattore Q per esprimere il BER.

BER e fattore Q 1/2. È pratica comune nel settore R&D (ricerca e sviluppo) dei sistemi ottici utilizzare il cosiddetto fattore Q per esprimere il BER. Reti in fibra ottica 1/21 BER e fattore Q 1/2 È pratica comune nel settore R&D (ricerca e sviluppo) dei sistemi ottici utilizzare il cosiddetto fattore Q per esprimere il BER. 2/21 BER e fattore Q 2/2

Dettagli

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS)

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) adacher@dia.uniroma3.it Programma La simulazione ad eventi discreti, è una metodologia fondamentale per la valutazione delle prestazioni di sistemi complessi (di

Dettagli

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ALLEGATO 1 ALLA DELIBERA N. 402/15/CONS FREQUENZE AGGIUNTIVE PIANIFICATE PER LE RETI LOCALI Regione N. mux pianificati Struttura mux Piemonte 1 SFN Mux A: canale 58 Lombardia 1 SFN Mux A: canale 7 Mux

Dettagli

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Metodi per l Analisi dei Dati Sperimentali AA009/010 IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Sommario Massima Verosimiglianza Introduzione La Massima Verosimiglianza Esempio 1: una sola misura sperimentale

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni

Dettagli

Evoluzione dei sistemi di TLC: quali strategie per garantire lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell ambiente? Marina Barbiroli

Evoluzione dei sistemi di TLC: quali strategie per garantire lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell ambiente? Marina Barbiroli Evoluzione dei sistemi di TLC: quali strategie per garantire lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell ambiente? Marina Barbiroli Evoluzione dei sistemi di TLC e impatto ambientale Quale scenario futuro

Dettagli

Strumentazione di misura dei livelli di esposizione

Strumentazione di misura dei livelli di esposizione Modulo A.1: Organizzazione sanitaria (Formazione di base) Strumentazione di misura dei livelli di esposizione Ente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma E-mail: settimio.pavoncello@pec.ording.roma.it

Dettagli

Capitolo 1 - Introduzione

Capitolo 1 - Introduzione Capitolo 1 - Introduzione Indice - Motivazioni, obiettivi - Metodi numerici (FEM, BEM) - Metodi geometrici (Sorgenti immagine, ray tracing) - Applicazioni Metodi numerici per l acustica 1 Introduzione

Dettagli

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA DI FEDERICO MARINI 1 OBIETTIVO DELLA TEORIA DELL INFORMAZIONE Dato un messaggio prodotto da una sorgente, l OBIETTIVO è capire come si deve rappresentare tale messaggio

Dettagli

Reti di Calcolatori a.a

Reti di Calcolatori a.a Analogico e digitale 2 Corso di laurea in Informatica Reti di Calcolatori a.a. 2007-2008 Prof. Roberto De Prisco Capitolo 3 Dati e segnali Per essere trasmessi i dati devono essere trasformati in segnali

Dettagli

Progettazione di Sistemi Wireles

Progettazione di Sistemi Wireles Progettazione di Sistemi Wireles Corso da 9 crediti Docente: G.A. CASULA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA ELETTRICA ED ELETTRONICA 1 Obiettivi del Corso Il corso, rivolto a

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 27 aprile 2009 Indice Il modello di Regressione Lineare 1 Il modello di Regressione Lineare Analisi di regressione

Dettagli

Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde

Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Dott.ssa Paola Battaglia Dott. Cristian Franceschet Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Caratterizzazione

Dettagli

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Tecniche innovative per l identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e del danno Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Prof. Ing. Felice Carlo PONZO - Ing.

Dettagli

Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali

Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali IV CONVEGNO NAZIONALE SOLUZIONI E STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TRASPORTO FERROVIARIO Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali G. Cantisani 1,

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati

Dettagli

Ottica geometrica. H = η 1 u E. S = 1 2 η 1 E 2 u = 1 2 η H 2 u

Ottica geometrica. H = η 1 u E. S = 1 2 η 1 E 2 u = 1 2 η H 2 u Ottica geometrica L ottica geometrica assume che il campo elettromagnetico in un mezzo senza perdite possa essere rappresentato in ogni punto di regolarità come somma di onde localmente piane uniformi.

Dettagli

Progetto di Contatori sincroni. Mariagiovanna Sami Corso di reti Logiche 8 Anno

Progetto di Contatori sincroni. Mariagiovanna Sami Corso di reti Logiche 8 Anno Progetto di Contatori sincroni Mariagiovanna Sami Corso di reti Logiche 8 Anno 08 Introduzione Per le reti sequenziali esistono metodologie di progettazione generali, che partendo da una specifica a parole

Dettagli

Università della Calabria

Università della Calabria Università della Calabria FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile CORSO DI IDROLOGIA N.O. Prof. Pasquale Versace SCHEDA DIDATTICA N 3 CURVE DI PROBABILITÀ PLUVIOMETRICA A.A. 00- CURVE

Dettagli

VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO PER INCIDENZA DIFFUSA UTILIZZANDO UNA SORGENTE SONORA DI POTENZA NOTA

VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO PER INCIDENZA DIFFUSA UTILIZZANDO UNA SORGENTE SONORA DI POTENZA NOTA Associazione Italiana di Acustica 38 Convegno Nazionale Rimini, 08-10 giugno 2011 VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO PER INCIDENZA DIFFUSA UTILIZZANDO UNA SORGENTE SONORA DI POTENZA NOTA Paolo

Dettagli

CAPITOLO 5. Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K

CAPITOLO 5. Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K CAPITOLO 5 Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K 5.1 Simulazione dei segnali registrabili con i fotomoltiplicatori. Nei capitoli precedenti, dopo aver illustrato brevemente la motivazione per

Dettagli

"Antenne" Docente: Prof. Graziano CERRI. Programma dell insegnamento

Antenne Docente: Prof. Graziano CERRI. Programma dell insegnamento "Antenne" Docente: Prof. Graziano CERRI Programma dell insegnamento Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Vecchio Ordinamento Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni Nuovo Ordinamento

Dettagli

Calcoli di illuminamento artificiale per interni. Prof. Ing. Cesare Boffa

Calcoli di illuminamento artificiale per interni. Prof. Ing. Cesare Boffa Calcoli di illuminamento artificiale per interni Illuminazione per interni Illuminazione Generale Localizzata D accento D effetto Mood lighting s a i Ambiente chiuso Coefficiente di assorbimento delle

Dettagli

Convezione Conduzione Irraggiamento

Convezione Conduzione Irraggiamento Sommario Cenni alla Termomeccanica dei Continui 1 Cenni alla Termomeccanica dei Continui Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.4: Esempi di dimensionamento di sistemi ottici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

L intensità è uguale alla potenza per unità di superficie per cui l intensità media è data da:

L intensità è uguale alla potenza per unità di superficie per cui l intensità media è data da: SIMULAZIONE II PROVA DI FISICA ESAME DI STATO LICEI SCIENTIFICI. SOLUZIONI QUESITI Soluzione quesito Detta la potenza media assorbita, la potenza elettrica media emessa sarà:,,,, L intensità è uguale alla

Dettagli

Sintesi e sperimentazione di un modello di propagazione sonora per l analisi di reti di sensori sottomarine

Sintesi e sperimentazione di un modello di propagazione sonora per l analisi di reti di sensori sottomarine tesi di laurea per l analisi di reti di sensori sottomarine Anno Accademico 2009/2010 relatore Ch.mo prof. Marcello Cinque correlatore Ing. Catello Di Martino candidato Francesco Caserta Matr. 534/003408

Dettagli

Propagazione in presenza di edifici su terra piatta

Propagazione in presenza di edifici su terra piatta Propagazione in presenza di edifici su terra piatta Si vuole predire la dipendenza dalla distanza per propagazione outdoor e di mostrare come essa dipenda dai parametri del sistema, come la frequenza e

Dettagli

SEGNALI STAZIONARI: ANALISI SPETTRALE

SEGNALI STAZIONARI: ANALISI SPETTRALE SEGNALI STAZIONARI: ANALISI SPETTRALE Analisi spettrale: rappresentazione delle componenti in frequenza di un segnale (ampiezza vs. frequenza). Fornisce maggiori dettagli rispetto all analisi temporale

Dettagli

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Raccolta Dati di Diffrazione: Diffrazione di Raggi X Raccolta

Dettagli

1) Codici convoluzionali. 2) Circuito codificatore. 3) Diagramma a stati e a traliccio. 4) Distanza libera. 5) Algoritmo di Viterbi

1) Codici convoluzionali. 2) Circuito codificatore. 3) Diagramma a stati e a traliccio. 4) Distanza libera. 5) Algoritmo di Viterbi Argomenti della Lezione 1) Codici convoluzionali 2) Circuito codificatore 3) Diagramma a stati e a traliccio 4) Distanza libera 5) Algoritmo di Viterbi 1 Codici convoluzionali I codici convoluzionali sono

Dettagli

Elaborazione dei dati e confronto con i limiti di legge (alta frequenza) Claudio Baratta - ISPRA

Elaborazione dei dati e confronto con i limiti di legge (alta frequenza) Claudio Baratta - ISPRA Elaborazione dei dati e confronto con i limiti di legge (alta frequenza) Claudio Baratta - ISPRA 1 Possono essere confrontati direttamente con i limiti di legge solamente i valori di campo misurati con

Dettagli

2. Analisi in frequenza di segnali

2. Analisi in frequenza di segnali 2.1 Serie di Fourier 2. Analisi in frequenza di segnali Secondo il teorema di Fourier, una funzione periodica y(t) è sviluppabile in una serie costituita da un termine costante A 0 e da una somma di infinite

Dettagli

Indice della presentazione

Indice della presentazione Indice della presentazione Introduzione; Risposta spettrale della vegetazione e riconoscimento incendi; Tecniche di classificazione automatica e mappe del combustibile; Stima di parametri biochimici e

Dettagli

Esercizio svolto n.1. Coefficiente di assorbimento medio: Area equivalente di assorbimento acustico: Livello suono riverberante:

Esercizio svolto n.1. Coefficiente di assorbimento medio: Area equivalente di assorbimento acustico: Livello suono riverberante: Esercizio svolto n.1 Dati problema: Coefficienti di assorbimento: pavimento α1 = 0,05 pareti α2 = 0,1 soffitto α3= 0,6 Sorgente ideale puntiforme, Q=1 Distanza della sorgente S dal ricevitore R: d= 10m

Dettagli

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t). Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza

Dettagli

CAPITOLO 6 SIMULAZIONE DI DIVERSI SCENARI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA RETE UMTS

CAPITOLO 6 SIMULAZIONE DI DIVERSI SCENARI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA RETE UMTS CAPITOLO 6 SIMULAZIONE DI DIVERSI SCENARI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA RETE UMTS Lo scopo di questo capitolo è realizzare diverse situazioni di copertura con sistema UMTS di un area quadrata di 100 km 2 e

Dettagli

B. Bracci, A. D Ambra, G.Licitra, A. Zari

B. Bracci, A. D Ambra, G.Licitra, A. Zari PROPOSTE PER LA VALUTAZIONE TEORICA IN AMBIENTE CARTOGRAFICO 3D DELL IMPATTO AMBIENTALE DI RADAR B. Bracci, A. D Ambra, G.Licitra, A. Zari Presentazione Dott. Andrea Zari Alessandria, 8 giugno 2016 SISTEMI

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/13 Temperatura equivalente di rumore

Dettagli

Progettazione di impianti di terra

Progettazione di impianti di terra dalle aziende Progettazione di impianti di terra Software di calcolo Roberto Andolfato, Gianluca Grotto La progettazione degli impianti di terra, in particolare per sistemi in Alta Tensione, pone problematiche

Dettagli

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 A. Garfagnini M. Mazzocco C. Sada Dipartimento di Fisica G. Galilei, Università di Padova AA 2014/2015 Elementi di Statistica Lezione 2: 1. Istogrammi

Dettagli

Corso di Misure a Microonde. Misure di antenne. Prof. Luca Perregrini

Corso di Misure a Microonde. Misure di antenne. Prof. Luca Perregrini Corso di Misure a Microonde Misure di antenne Prof. Luca Perregrini Dipartimento di Elettronica, Università di Pavia e-mail: luca.perregrini@unipv.it, web: microwave.unipv.it Misure a Microonde Prof. Luca

Dettagli

T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE

T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE T12.1 - Indicare se le seguenti affermazioni relative alle onde elettromagnetiche sono vere o false: a) Ogni onda e. m. è costituita da un campo elettrico ed un campo

Dettagli

RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS

RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS Diverse possono essere le situazioni operative in cui una struttura spaziale puo trovarsi sottoposta ad una forzante random in time. Ovvero in cui la forzante, rappresentata nel dominio

Dettagli

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con

Dettagli

Trasmissione di calore per radiazione

Trasmissione di calore per radiazione Trasmissione di calore per radiazione Sia la conduzione che la convezione, per poter avvenire, presuppongono l esistenza di un mezzo materiale. Esiste una terza modalità di trasmissione del calore: la

Dettagli

Guadagno d antenna Come misurarlo?

Guadagno d antenna Come misurarlo? A.R.I. - Sezione di Parma Conversazioni del 1 venerdì del mese Guadagno d antenna Come misurarlo? Venerdi, 6 dicembre 2013, ore 21 - Carlo, I4VIL DIRETTIVITA E GUADAGNO La direttività D è il rapporto tra

Dettagli

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA)

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Reti in fibra ottica 1/64 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Caratteristiche EDFA

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.

Dettagli

Sede operativa: Via Ferraiolo SALERNO Codice Fiscale - Partita IVA: Tel Fax

Sede operativa: Via Ferraiolo SALERNO Codice Fiscale - Partita IVA: Tel Fax RELAZIONE TECNICA sulle misure di campo elettromagnetico in banda larga effettuate nella città di SALERNO nel seguente sito: SRB TIM via dei Greci, 96 1 SOMMARIO INTRODUZIONE 3 NORMATIVA VIGENTE 4 MISURE

Dettagli

Metodi di riduzione del modello dinamico Dott. Lotti Nevio

Metodi di riduzione del modello dinamico Dott. Lotti Nevio 1. Metodi di riduzione del modello dinamico Nel mettere insieme modelli dinamici di elementi diversi di una struttura (come avviene nel caso di un velivolo e del suo carico utile, ma anche per i diversi

Dettagli

Capitolo 6 Wireless e reti mobili

Capitolo 6 Wireless e reti mobili Capitolo 6 Wireless e reti mobili Reti di calcolatori e Internet: Un approccio top-down 3 a edizione Jim Kurose, Keith Ross Pearson Education Italia 2005 6-1 Capitolo 6: Wireless e reti mobili Background:

Dettagli

Feed coassiale a doppia frequenza banda P/L

Feed coassiale a doppia frequenza banda P/L Nota Tecnica Feed coassiale a doppia frequenza banda P/L Autore: Renzo Nesti Introduzione Il presente documento illustra uno studio preliminare di fattibilità per un dual-feed coassiale a doppia frequenza

Dettagli

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Come introdotto in precedenza si considera la matrice. A causa di mal condizionamenti ed errori di inversione, si possono avere casi in cui il e quindi S sarebbe

Dettagli

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Prof.G.Marletta Chimica Fisica dei Materiali II e Laboratorio Laurea Magistrale in Chimica dei Materiali Università di Catania A.A. 2011/2012 1- Caratteri generali

Dettagli

Carte di controllo CUSUM. Le carte a somme cumulate risultano utili quando occorre individuare scostamenti dal valore centrale di piccola entità.

Carte di controllo CUSUM. Le carte a somme cumulate risultano utili quando occorre individuare scostamenti dal valore centrale di piccola entità. Carte di controllo CUSUM Le carte a somme cumulate risultano utili quando occorre individuare scostamenti dal valore centrale di piccola entità. Le carte Shewart utilizzano le informazioni solo dell ultimo

Dettagli

Serie storiche Mario Guarracino Laboratorio di Sistemi Informativi Aziendali a.a. 2006/2007

Serie storiche Mario Guarracino Laboratorio di Sistemi Informativi Aziendali a.a. 2006/2007 Serie storiche Introduzione Per alcuni dataset, l attributo target è soggetto ad un evoluzione temporale e risulta associato ad istanti di tempo successivi. I modelli di analisi delle serie storiche si

Dettagli

Laurea in Informatica e Tecnologie per la Produzione del Software Corso di Analisi Matematica Successioni e loro limiti

Laurea in Informatica e Tecnologie per la Produzione del Software Corso di Analisi Matematica Successioni e loro limiti Laurea in Informatica e Tecnologie per la Produzione del Software Corso di Analisi Matematica Successioni e loro limiti Docente: Anna Valeria Germinario Università di Bari A.V.Germinario (Università di

Dettagli

Effetti di attenuazione sonora nella propagazione

Effetti di attenuazione sonora nella propagazione ezione XXXII 13/05/003 ora 8:30-10:30 Barriere acustiche ed esercizi Originale di Gazzola Roberto Effetti di attenuazione sonora nella propagazione a relazione I - 0 log r - 11 + 10 log Q [db] p W é particolarmente

Dettagli

Statistica Descrittiva Soluzioni 6. Indici di variabilità, asimmetria e curtosi

Statistica Descrittiva Soluzioni 6. Indici di variabilità, asimmetria e curtosi ISTITUZIONI DI STATISTICA A A 2007/2008 Marco Minozzo e Annamaria Guolo Laurea in Economia del Commercio Internazionale Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese Università degli Studi di Verona

Dettagli

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright

Dettagli

Micro Electro Mechanical Systems RF MEMS Switches Modello Elettromagnetico

Micro Electro Mechanical Systems RF MEMS Switches Modello Elettromagnetico Micro Electro Mechanical Systems RF MEMS Switches Modello Elettromagnetico Augusto Tazzoli E-Mail: augusto.tazzoli@dei.unipd.it Tel: 049 827 7664 DEI Department of Information Engineering University of

Dettagli

Antenne a microstriscia per applicazioni wireless

Antenne a microstriscia per applicazioni wireless Antenne a microstriscia per applicazioni wireless Annamaria Cucinotta annamaria.cucinotta@unipr.it http://www.tlc.unipr.it/cucinotta 1 Comunicazioni wireless Nell ambito delle comunicazioni wireless è

Dettagli

Esercizi sulla diluizione in campo intermedio

Esercizi sulla diluizione in campo intermedio Capitolo 11 Esercizi sulla diluizione in campo intermedio 11.1 Sorgente puntuale e stazionaria ubicata al centro del canale Un industria scarica Q e =10 4 m 3 /giorno di effluente contenente una sostanza

Dettagli

Minimizzazione a più livelli di reti combinatorie Cristina Silvano

Minimizzazione a più livelli di reti combinatorie Cristina Silvano Minimizzazione a più livelli di reti combinatorie Cristina Silvano Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze dell Informazione Milano (Italy) Sommario Modello booleano e modello algebrico

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Corso di TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA A.A. 20015/2016 Prof. Ing. Giuseppe

Dettagli

L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: aspetti tecnici, normativa e attività di controllo dell ARPAM

L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: aspetti tecnici, normativa e attività di controllo dell ARPAM L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: aspetti tecnici, normativa e attività di controllo dell ARPAM Mirti Lombardi Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche Servizio Radiazioni/Rumore Dipartimento

Dettagli

INCONTRO PUBBLICO SU PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE IMOLA - 5 DICEMBRE 2013

INCONTRO PUBBLICO SU PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE IMOLA - 5 DICEMBRE 2013 INCONTRO PUBBLICO SU PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE IMOLA - 5 DICEMBRE 2013 Arpa Sezione Provinciale di Bologna SERVIZIO SISTEMI AMBIENTALI CHI E ARPA? Agenzia Regionale Prevenzione

Dettagli

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,

Dettagli

[ dbm] = (3 " 0,2 # 50 " 3) dbm = "10 dbm

[ dbm] = (3  0,2 # 50  3) dbm = 10 dbm Esercizi di comunicazioni ottiche (SNR, Q, BER) Es. ) Consideriamo il caso di una linea in fibra ottica lunga 50 km con attenuazione di 0, db/km e dispersione cromatica compensata mediante un modulo di

Dettagli

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali Uno strumento molto utile per comunicare e leggere risultati sperimentali

Dettagli

ESPERIENZA DI LABORATORIO N 1. 1) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R1, R2, R3 e calcolo degli errori di misura.

ESPERIENZA DI LABORATORIO N 1. 1) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R1, R2, R3 e calcolo degli errori di misura. ESPERIENZA DI LABORATORIO N. ) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R, R, R3 e calcolo degli errori di misura. Dalla misurazione diretta delle singole resistenze abbiamo

Dettagli

A - TEORIA DELLA PROPAGAZIONE RADIO IN AMBIENTE REALE

A - TEORIA DELLA PROPAGAZIONE RADIO IN AMBIENTE REALE A - TEORIA DELLA PROPAGAZIONE RADIO IN AMBIENTE REALE Effetto di gas atmosferici e idrometeore Attenuazione supplementare da gas atmosferici Attenuazione supplementare da pioggia Propagazione ionosferica,

Dettagli