Disposizione delle terre emerse alla fine del Cretaceo (70 mya).

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4 Disposizione delle terre emerse alla fine del Cretaceo (70 mya).

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6 Purgatorius per ora il più antico PRIMATE *10 6 anni fa Ritrovato da Van Valen e R.E. Sloan nel 1965 Località: America sett.: USA, Montana Purgatory Hill Confermato poi da altri reperti nella stessa zona: - Harbicht Hill - Garbani - Bug Creek Consistenza reperti: complessivamente 30 mandibole (o pezzi); 2 mascellari, centinaia di denti Caratteristiche: dimensioni: da toporagno a piccolo gatto muso allungato orbite laterali: campi visivi non sovrapposti (importanza olfatto) assenza della barra postorbitaria dita con artigli mani e piedi privi di capacità prensile (vita nel sottobosco) presenza di bolla uditiva (?) Alimentazione: frutta, foglie, insetti (onnivoro, con differenze dentali) Coetaneo di Triceratops (dinosauro di 8 m di lunghezza Tyrannosaurus (dinosauro di 6 m di altezza) conquistatori di una nuova nicchia connessa allo sviluppo delle piante con fiori in clima tropicale molto umido

7 Purgatorius era un Primate? Denti (premolari e molari): somiglianze con quelli dei Primati successivi Presenza Bulla uditiva (?), esclusiva di Primati Classificare come Primate questi fossili paleocenici è giustificato: - dalla dentatura molare - ma soprattutto dall ammettere che nel paleocene devono essere esistiti dei primati Sembra che l origine dei Primati vada di pari passo con lo sviluppo di nuove risorse alimentari, suscettibili di sfruttamento ad opera di animali capaci di vivere tra gli alberi.

8 Gli Euteri, durante il Paleocene, acquistarono grande sviluppo; da essi si differenziarono numerose forme di Primati con caratteristiche molto simili a quelle degli attuali Insettivori. Questa origine comune e l affinità dei Primati con gli Insettivori è suffragata dall ancora incerta posizione sistematica delle Tupaie, che alcuni zoologi considerano Primati mentre altri le attribuiscono agli Insettivori. La migrazione dei Primati a vivere nel sottobosco ed il loro adattamento alla vita arboricola può essere motivato dalle abitudini alimentari. Durante il Cretaceo, con lo svilupparsi delle grandi foreste di latifoglie, si ha il proliferare di molte forme di insetti che vivevano sugli alberi anche allo stadio larvale. Questo fu uno incentivo a che gli insettivori - e alcune forme di Primati seguissero il loro cibo preferito che in grande quantità viveva nell ambiente caldo umido del sottobosco. Purgatorius

9 Forme PALEOCENICHE

10 1. Una radiazione iniziale, iniziata nel Paleocene o forse nel Cretaceo superiore, e culminata con i Plesiadapiformi. Questi si distinguevano dagli antenati insettivori soprattutto per la morfologia dei premolari e molari e forse per la struttura dell orecchio. Per poco si distinguevano dagli Insettivori nel cervello, nelle facoltà sensoriali o nella locomozione, e dal punto di vista del comportamento la loro maggiore specialità può essere stata la sostanziale aggiunta di semi, frutti e altri cibi vegetali ad una dieta fondamentalmente insettivora Plesiadapiformi Purgatorius - Paromimidi - Plesiadapidi - Carpolestidi

11 Purgatorius Purgatorius Purgatorius 55 Competizione coi roditori 65 Competizione con insettivori

12 Caratteristiche di Plesiadapiformi

13 Dal sottobosco alla salita sugli alberi Occupazione di un ambiente -piùsicuro - ricco di una grande quantità di cibo poco sfruttato Adattamenti alla vita arboricola Adattamenti alla vita arboricola Gli individui più abili ad arrampicarsi sono favoriti e alla lunga la morfologia scheletrica viene selezionata in direzione dell adattamento migliore alla vita arboricola. L habitat arboricolo consente l allargamento della dieta verso un alimentazione prevalentemente vegetale con importanti modifiche fisiche: - i molari si fanno più piatti con cuspidi basse e arrotondate per triturare meglio i vegetali - sviluppo di estremità prensili per favorire i movimenti sui rami - frontalizzazione delle orbite, migliora la visione binoculare stereoscopica; la vista acquisisce importanza nella raccolta del cibo (insetti, foglie, frutti) - ampliamento dell encefalo: necessità di movimenti precisi degli arti, maggiore acuità visiva e interazione vista-movimenti - riduzione relativa dell importanza dell olfatto: la localizzazione del cibo è delegata alla vista

14 Ritrovamenti Paleo-Eocenici in Nord America e in Europa 1 cm PAROMIMIDI Ritrovamenti Paleocenici - in Nord Amrerica - in Europa Forme a dieta insettivora Forrme a dieta da roditori PAROMIMIDI 1 cm Orbite laterali aperte Denti Cranio piatto

15 1 cm PAROMIMIDI 1 cm Notevole variabilità Differenze alimentazione indicate da differenze nella dentatura Si comincia a salire sugli alberi

16 CARPOLESTIDI Presenti in Nord America, non in Europa Carpodaptes dubius dall America settentrionale Alimentazione a base di vegetali con alto contenuto fibroso Parti della dentizione inferiore e superiore di Carpodaptes Hazelae CARPOLESTIDI Presenti in Nord America, non in Europa

17 PLESIADAPIDI Orbita aperta ai lati Incisivi prominenti Premolari in numero ridotto PLESIADAPIDI Orbite e visuale lateralizzate Lobo olfattivo grande Corteccia visiva limitata Artigli

18 I 10 milioni di anni del Paleocene vedono la prima percettibile diversificazione dei Primati. dai 65 ai 50 milioni di anni fa i Plesiadapiformi si diffondono nelle foreste della Laurasia erano animali con l aspetto e le dimensioni degli scoiattoli, estremamente simili a roditori per la struttura cranica e mandibolare. Mancanza di barra postorbitaria (l animale non si affidava molto alla vista) Denti: - Denti incisivi a scalpello, con crescta continua come nei roditori - Incisivi superiori da insettivoro - Premolari e molari sono chiaramente da proscimmia nel disegno occlusale Si scorge la pluralità di esperimenti anatomici presso questi Primati arcaici, nei loro tentativi di conquista delle nicchie ecologiche forestali. Le foreste non sono un ambiente unitario, ma un complesso mosaico stratificato di ambienti e di nicchie, nelle quali molte specie animali possono diversificarsi con variazioni anatomiche e comportamentali

19 PLESIADAPIDI Plesiadapiformi Proscimmie Muso: larghezza lunghezza barra postorbitale Cranio: altezza e dimensioni Artigli Pollice non opponibile Bolla otica Plesiadapide I Plesiadapidi vanno considerati Primati? Diastema Dimensioni relative degli incisivi dei canini PLESIADAPIDI Interpretazione: collocazione filetica - fase di radiazione dei Primati arcaici - forme con adattamenti alla vita arboricola - vi era un tempo nel quale i Plesiadapiformi erano considerati Primati;

20 Eocene Successo esplosivo nella prima metà dell Eocene in tutte le foreste dell antica Laurasia: centinaia di specie raggruppabili in oltre 50 generi Seguono decimazioni evidenti, per la competizione coi roditori, ma anche diversificazioni in relazione alla dispersione geografica a tempi lunghi le variazioni nella distribuzione delle terre emerse fanno sentire i Adapidi loro effetti sulle variazioni biologiche Omomiidi

21 Omomyidi adapis

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23 Plesiadapidi Plesiadapis Paleocene Lateralità orbite Sovrapposizione campi visivi Adapide Notharctus Eocene lobo visivo Barra postorbitale lobo visivo artigli / unghie divergenza pollice

24 Ricostruzione di Smilodectes gracilis (Eocene medio; Wyoming) Siti di ritrovamento di Primati Eocenici e Oligocenici: (a): Adapide; (b) Omomiide

25 Necrolemur antiquus - dall Eocene medio al primo Oligocene Omomiide: Maggior somiglianza coi Tarsi attuali (relazione filetica?) Per lo più nel continente americano, ma sono note forme europee Adapidi (adapidi sensu strictu e Notharctus, forma americana): Rispetto ai Plesiadapiformi mostrano un più ampio ventaglio adattativo -taglia: maggiori dimensioni, fino a qualche kg -Locomozione: quadrupedismo, arrampicamento verticale; arti posteriori ben sviluppati -Alimentazione: insetti, foglie, frutti Nella loro varietà e diversità essi evocano le proscimmie attuali, pur con una variabilità superiore rispetto a quella che si osserva oggi

26 Fasi nelle radiazioni adattative dei Primati: Paleocene ed Eocene Cretaceo superiore - Paleocene inferiore 1. Radiazione iniziale: fine del Cretaceo inizio Paleocene Essa culmina coi Plesiadapiformi, distinti dagli antenati insettivori: -per morfologia premolari e molari -per struttura orecchio Poche o nulle sono le differenze per cervello, facoltà sensoriali o tipo di locomozione Si caratterizzano per aggiunta di semi, frutti o altri vegetali ad una dieta fondamentalmente insettivora

27 2. Una seconda radiazione, avviata nel Paleocene superiore o all inizio dell Eocene, e culminata in una grande varietà di forme assai più evolute, simili a tarsi e a lemuri. Esse si distinguevano dai predecessori paleocenici per lo sviluppo di mani e piedi prensili tipicamente da primate, muniti di unghie anziché di artigli, e per la organizzazione del cervello e della faccia con prevalenza della vista rispetto all olfatto. Tali novità morfologiche offrivano forse il vantaggio selettivo di riuscire a cacciare meglio gli insetti tra gli esili rami del sottobosco di foresta. Eocene Adapidi strepsirrine Paleocene Omomyidi aplorrine Fasi nelle radiazioni adattative dei Primati: Paleocene ed Eocene Paleocene superiore - Eocene iniziale 2. Seconda Radiazione : Paleocene superiore Eocene inferiore culmina con una grande varietà di forme assai più evolute, simili ai Tarsi e ai Lemuri attuali Si distinguono dagli antenati paleocenici: - per sviluppo mani e piedi prensili (adattamenti locomotori) - presenza di unghie e non più di artigli - prevalenza della vista sull odorato - riorganizzane del cervello 38 Si caratterizzano per aggiunta di semi, frutti o altri vegetali ad una dieta fondamentalmente insettivora Eocene ADAPIDI OMOMIIDI 55

28 ERA PERIODO EPOCA Quaternario MILIONI DI ANNI FA (mya) Cenozoico Mesozoico (Era Secondaria) Terziario Cretaceo Pliocene Miocene Oligocene Eocene Paleocene Probabile comparsa dei Primati Adapide Omomiide

29 Nel Paleocene e nell Eocene osserviamo dunque due successive radiazioni dei Primati Forme attuali Lemuri Lori Tarsi Adapidi Omomiidi Eocene Paleocene

30 Variazioni climatiche

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