Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Annuale

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1 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Annuale Anno 2015 CENTRO STUDI UNIREC 12 Maggio 2016

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3 Indice Introduzione 6 1. Sintesi dello scenario socio-economico in Italia nel Anno 2015: Breve quadro d insieme Credito Sofferenze bancarie Credito andamento Imprese Famiglie Tasso di disoccupazione La Ricchezza delle famiglie Italiane Reddito e consumi delle famiglie Prodotto Interno Lordo Clima di fiducia Il comparto della Tutela del Credito in Italia Quadro d insieme: operatori, ricavi complessivi e ricavi della sola attività di recupero crediti Premessa Imprese operanti nel settore della Tutela del Credito (codice Ateco ) Ricavi complessivi Ricavi per la sola attività di recupero crediti Mercato UNIREC: Trend e Performance di recupero Crediti affidati e crediti recuperati Pratiche Importi Ticket medio Crediti affidati e recuperati suddivisi per Regione Analisi di dettaglio Incidenza dei settori economici Performance per Settore Settore Utility e TLC: focus Clientela Settore Bancario Finanziario: focus Pre e Post DBT Tipologia debitore Tipologia attività di recupero Sviluppo ed andamento economico delle Imprese Associate ad UNIREC Quadro d insieme: Operatori, ricavi complessivi e ricavi della sola attività di recupero crediti Distribuzione delle Imprese Associate ad UNIREC per forma giuridica Distribuzione delle Imprese Associate UNIREC per area geografica Ricavi complessivi (recupero crediti e altri servizi) Ricavi per la sola attività di recupero crediti in conto terzi Ricavi da recupero crediti per dimensione aziendale Addetti dedicati al recupero crediti La formazione professionale degli addetti Trend economico delle Imprese Associate UNIREC Provvigione media corrisposta alle Imprese associate UNIREC Aspettative per il Le Imprese Associate UNIREC nel Raccolta studi UNIREC - L impatto economico del settore Tutela del Credito 71 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

4 PREFAZIONE E RINGRAZIAMENTI Siamo lieti di presentare il VI Rapporto sui Servizi a Tutela del Credito - Anno 2015, realizzato dal Centro Studi di UNIREC, l Unione Nazionale delle Imprese a Tutela del Credito. Dal Rapporto si desume un quadro d insieme del settore Gestione, Tutela e Recupero Crediti per conto Terzi, e dei risultati di un attività sempre più strategica per il sistema economico-finanziario italiano e vitale per la tenuta sociale ed economica del nostro Paese. Desideriamo ringraziare tutte le Imprese Associate che, come ogni anno, contribuiscono con i propri dati alla realizzazione di questo studio. Si ringraziano inoltre le persone della Segreteria UNIREC, Nicoletta Bosinco, Roberta Ricci ed in particolare Giancarlo Randazzo che ha supportato con impegno la stesura del lavoro, e tutti coloro che hanno collaborato alla redazione di questo rapporto, soprattutto un grazie al Consigliere Francesco Vovk il cui prezioso aiuto è stato fondamentale e tempestivo ed a Claudio Iovino che ha favorito l handover della stesura di questo volume. Si ringrazia anche il Consiglio Direttivo in carica che ha discusso in numerose riunioni i temi di fondo: il Presidente Marco Pasini, il Vicepresidente Marcello Grimaldi, i Consiglieri Virgilio Castri, Carlo Giordano, Giuseppe Gorgone, Clemente Reale, Marco Schilirò, Francesco Vovk ed il Coordinatore Nazionale delle Macroregioni Massimiliano Moscatelli, oltre ai Quadri direttivi dell Associazione che con il loro contributo hanno permesso la buona riuscita di questo lavoro. Alessio Bertocco Segretario Generale Responsabile Centro Studi 4 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

5 IMPRESE ASSOCIATE CHE HANNO CONFERITO I DATI ABBREVIA SRL, ADVANCING TRADE SPA, AGECREDIT SRL, AGENZIA AFI SRL, ALFA RECUPERO CREDITI SRL, AL.MA SRL, AP SOLUTION SRL, ARCOBALENO MANAGEMENT SRL, ARGO GE.RE.CRE. SRL, ASC SRL, ASSICOM SPA, ATRADIUS COLLECTIONS B.V., AXIST CREDIT SRL, C.B.I. CREDIT BASE INTERNATIONAL SRL, C.E.C. SRL, C.R. RECUPERO CREDITI SRL, C.R. SERVICE SRL, CALL&CTION SRL, CE.S.E.C. SRL, CENTRALE ATTIVITA FINANZIARIE SPA, CERTA CREDITA SRL, CIEFFE GESTIONE CREDITI SRL, CITY RECUPERO CREDITI SRL, CMS SRL, CNR CREDIT SRL, COLLECTION PROJECT SERVICE SRL, COMP.GEST. SRL, CONSULENZE FINANZIARIE E GENERALI SRL, CONSULFIN SRL, CONSULGEST ITALIA SRL, CONSULT SERVICE COMPANY SRL, CONSULTING CREDIT SRL, COSMOREC SRL, CR GEST SRL, CREARCI SRL, CREDECO SRL, CREDEN SPA, CREDIGER SRL, CREDIREC ITALIA SRL, CREDIRES SRL, CREDIT CONSULTING SRL, CREDIT SERVICE&COMPANY SPA, CREDIT2CASH SPA, CREDITECH SPA, CREDITGEST SRL, CREDIT-ON SRL, CRIBIS TELESERVICE SRL, CROMA SRL, CS UNION SPA, CSS SPA, D.G. di Dore Giacomo&C. SAS, DALMA SRL, DB MEC SRL, DUE EFFE SRL, E.N.I. A RL - ESAZIONE NAZIONALE ITALIANA, ECR SRL, EFFEPI CREDIT SRL, ESACONSULT SRL, ETRURIA GLOBAL SERVICE SRL, EULER HERMES COLLECTIONS SP.ZO.O, EURO EXECUTIVE SRL, EURO LEGAL SERVICE SRL, EUROCOLLECTION SRL, EUROPA FACTOR SPA, EUROSERVICE SRL, EUROSTUDIO SAS, F.G. GROUP SRL, F.P. CREDIT SNC DI PARRETTI NICOLA & FROSINI MASSIMO, FIDES SPA, FINARC SRL, FINCREDIT SRL, FINEOS SRL, FININT REVALUE SPA, FIRE SPA, FIREC SRL, G.B. PARTNER SRL A SOCIO UNICO, G.R. GESTIONE RECUPERO SAS, GANDOLFI SAS, GE.O.S. SAS, GE.RI. GESTIONE RISCHI SRL, GE.RI.C.O. SRL, GEXTRA SRL, GI. & BI. MULTISERVICE SRL, GIANNELLA SAVINO SAS, GISERVICE SRL, GLS SRL, HAMILTON SPA, HOIST ITALIA SRL, I.N.CR.I. ARL, I.NA.GE.C. SRL, I.R.S. SRL, IEN SAS, INFO.REC. SRL, INFORMA CREDIT SRL, IN.SE.CO. SRL, INTELLCREDIT SPA, INTERMED CREDIT SRL, INTERNATIONAL CREDIT SRL, INTRUM JUSTITIA SPA, ITALIAN CREDIT SRL, ITALY RECOVER SRL, KEY PEOPLE SRL, KREOS SRL, LIGURIA SERVIZI RECOVERY SRL, LINK FINANZIARIA SPA, MAGIREK SRL, MARAN CREDIT SOLUTION SPA, MCM SERVICES SAS, MIFIDO SRL, MIRO SRL, NATIONAL SERVICE SAS, NATIONALCREDIT.IT SRL, NCP SRL, NEW CREDIT SOLUTIONS SRL, NEW ORVE SAS, NIVI CREDIT SRL, OMNIAREC SRL, ONE SRL, ORMCA SRL, PHOENIX ITALIA SRL, PHONIKA SRL, PM71 SRL, PREMIER SRL, PRIMEFIN SRL, R.C. COLLECTION SRL, RASKA SERVICE SRL, REAL CREDIT SAS, RECOV ITALIA SRL, RECREDIT SERVICE SRL, RECREFIN SERVICE SRL, RECUS SPA, REGIE SRL, RINALDO VAIRA - STUDIO EUROPEO GESTIONE INSOLUTI SRL, RS SERVIZI SRL, S.I.R. SAS, SAGRES SRL, SARDA RECUPERI SRL, SC CREDITH SRL, SERCOM SRL, SERFIN 97 SRL, SERVICE CREDIT SPA, SERVICE LINES SRL, SERVIZIO ESATTIVO ITALIANO SRL, SICUR CREDIT SRL, SIGGER CONSULTING SRL, SO.CA. SERVICE SRL, SO.GE.C. SRL SOCIETA GESTIONE CREDITI, SORIT Società Servizi e Riscossioni Italia SPA, STAF SERVICE SRL, STAR CREDIT SRL, STUDIO BONDI SRL, STUDIO CO.GE.FIN. SRL, STUDIO LUZZI&Associati SRL, STUDIO PASQUALIN E PARTNERS SRL, STUDIO PTF SRL, STUDIO RECOVERING SRLS, STUDIO SERVIZI SAS, STUDIO SPADINI SRL, STUDIO UNO SAS, SUD CREDIT SRL, SYSTEM HOUSE SRL, TEAM COMPANY SRL, TEAM SRL, TELKOM SPA, TESEO SRL, TOTAL COLLECTION SRL, UEN SRL, UNO SERVIZI SRL, VIREC MANAGEMENT SRL, WAVE INVESTMENT PARTNERS SRL, WINSERVICE SNC, WORK CREDIT MANAGEMENT SRL. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

6 INTRODUZIONE Il VI Rapporto UNIREC sui Servizi a Tutela del Credito dell anno 2015 permette di avere un quadro del contesto in cui hanno lavorato le Imprese del settore, con l esame e approfondimento: dello scenario macroeconomico che ha caratterizzato il 2015; della situazione complessiva delle Famiglie e delle Imprese italiane; dei volumi e dei valori monetari del settore Gestione, Tutela e Recupero Crediti ; delle dinamiche produttive e quelle economiche del settore. dello Studio Impatto economico del settore Tutela del Credito realizzato dall Università di Genova, presentato all Annual LO SCENARIO Il Rapporto evidenzia come, nel 2015, i dati relativi al Sistema Imprenditoriale, alle Famiglie ed al mondo del lavoro mostrino timidi segnali di ripresa Infatti, dagli indicatori macro-economici si rileva che: il PIL nel quarto trimestre 2015 cresce dell 1% 1 ; per la prima volta dal 2013 i prestiti bancari hanno interrotto la serie negativa segnando, a livello Paese, a novembre 2015 un +0,7% che deve ancora stabilizzarsi; il tasso di disoccupazione a livello nazionale, a dicembre 2015, si attesta all 11,6%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali (pp) rispetto a dicembre 2014, mentre quella giovanile (15-24 anni) evidenzia un 39,3% (-1,6 pp su dicembre 2015); il numero delle Aziende è cresciuto (0,75%) tornando ai livelli del 2007; il livello di fiducia è cresciuto per le Imprese, in crescita più marcata per le Famiglie. Malgrado questi segnali macroeconomici positivi rispetto al recente passato, permane il senso d incertezza del futuro come elemento che orienta le scelte economiche di Famiglie ed Imprese. GLI EFFETTI Queste le ricadute sul Settore: nonostante i segnali di leggera ripresa, la lunga crisi ha amplificato il senso di fragilità delle Famiglie e delle Imprese, che negli ultimi anni hanno avuto maggiori difficoltà ad onorare i propri impegni; il settore, muovendosi all interno di un contesto economico che genera maggiore resistenza al pagamento da parte del Cliente/Debitore, stima presso le Authorities tassi di reclamo complessivamente inferiore allo 0,002% sul numero di posizioni gestite; 1 Fonte: Istat - PIL trimestrale a valori concatenati. 6 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

7 aumentano gli investimenti in formazione da parte delle Imprese del Settore, per continuare il percorso di qualificazione professionale ed adeguamento ai nuovi standard in termini di best practice. Tutto questo in un mercato, come quello della tutela del credito, regolato pressoché esclusivamente da corrispettivi success-fee, anche con gare al ribasso, che mal si conciliano con la necessità di remunerare un servizio al giusto prezzo, in un ottica di corretta relazione e recupero del Cliente/Debitore. È utile ricordare che il recupero del credito permette alle Committenti, di ridurre gli accantonamenti per svalutazione crediti, il costo di acquisizione dei Clienti e di migliorare la qualità dei processi aziendali. IVOLUMI Nel 2015, le Aziende associate ad UNIREC, per ognuno dei giorni lavorativi, hanno ricevuto in gestione oltre 150 mila pratiche, per un valore affidato di 236 milioni di euro. Infatti, l ammontare complessivo dei crediti affidati per il recupero alle Imprese UNI- REC, nel 2015 è stato di 38,1 milioni di posizioni, per totali 58,9 miliardi di euro (2,7 miliardi in più rispetto al 2014, pari a +4,9%), di cui: 46,9 miliardi di euro dal settore Bancario/Finanziario/Leasing pari all 80% (+8 pp sul 2014) dell affidato in valore, ovvero 20,4 milioni di pratiche pari al 53%, relativi a rate per prestiti, acquisto di beni di largo consumo, mutui, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving e canoni di leasing; 7,9 miliardi di euro dal settore Utility/TLC pari al 14% del totale affidato in valore, ovvero 14,4 milioni di pratiche pari al 38%, riguardanti bollette insolute per servizi quali: energia, acqua, gas e telefono, ecc.; 4 miliardi di euro per crediti della PA, Commerciali e Assicurazioni pari al 7% del totale affidato in valore, ovvero 4,3 milioni di pratiche a oltre il 9%. I RISULTATI Nel 2015 le Aziende associate ad UNIREC hanno incassato 9,4 miliardi di euro. La rappresentazione della performance 2, in questo studio, viene analizzata sul singolo settore economico, anche alla luce del diverso tasso di rotazione del credito 3. Le 208 associate Unirec occupano ad oggi oltre addetti (1.400 in più rispetto al 2014), pur operando in un quadro normativo non sempre chiaro ed organico, rispetto al quale l Associazione ha avuto modo di proporre anche una propria proposta di revisione. Inoltre le attività poste in essere hanno risolto positivamente milioni di posizioni in via extragiudiziale ed con tempi di lavorazione oscillanti tra i 30 ed i 90 giorni, rispetto ai tempi medi della Giustizia Civile che si attestano su oltre i gg (+200 gg rispetto al 2011) 4. 2 Rapporto tra credito recuperato (o incassi) e credito affidato. 3 Lo stesso credito per i processi aziendali delle aziende Committenti viene immesso nel processo di recupero più volte e con anzianità via via più elevata; aspetti che possono essere significativamente differenti a seconda della tipologia del credito. 4 World Bank Doing Business in Italy 2013: Smarter Regulations for Small and Medium-Size Enterprises. 7

8 Tali risultati, frutto di impegno, professionalità ed investimenti, confermano l importanza strategica di questa attività per l economia del Paese e per la tenuta del Sistema Italia. DINAMICHE ED ECONOMICS i ricavi per recupero crediti delle Imprese UNIREC nel sono cresciuti del 3,7% attestandosi a 592 milioni di euro (+21 milioni sul 2013); la provvigione media si attesta al 5,64% in flessione di 0,26 punti percentuali rispetto all anno precedente; gli utili risultanti dai bilanci 2014 si sono ridotti del 9,8% sempre rispetto al Con l obiettivo di continuare a crescere in professionalità, aggiornamento e best practice, a sostegno di un approccio etico e sostenibile, ovvero un attività di recupero credito mirata a trovare soluzioni stragiudiziali, conciliative, soprattutto a tutela del Cliente/Debitore, nel 2015 le Aziende associate ad UNIREC hanno erogato oltre ore di formazione (+9,6% rispetto al 2014) ai propri addetti: in media oltre 21 ore annue per operatore. Infine, è da tenere in debita considerazione che le Aziende associate UNIREC forniscono diversi servizi complementari 6 richiesti dalla Committenza, la cui erogazione è vincolante per acquisire e preservare le commesse, i cui costi, non sempre adeguatamente remunerati, incidono sulla redditività delle Imprese di Tutela del Credito. Roma, 12 maggio 2016 Alessio Bertocco Segretario Generale Responsabile Centro Studi 5 Alla data di redazione del presente Rapporto, i bilanci del 2015 non sono ancora disponibili presso le CCIAA. 6 Abbinamento incassi, contabilizzazione sui sistemi contabili dei Clienti, gestione e versamento dei valori, gestione effetti cambiari, ecc. 8 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

9 Sintesi dello scenario socio-economico in Italia nel 2015 capitolo 1

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11 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL ANNO 2015: BREVE QUADRO D INSIEME Il 2015 segna una svolta rispetto al 2014 e ai due anni precedenti per quanto riguarda alcuni indicatori macroeconomici, che fin qui, avevano fotografato una situazione economica assai difficile per l Italia 7. Il PIL (Prodotto Interno Lordo) rilevato dall Istat ha messo a segno nel quarto trimestre 2015 un +1% 8 sul corrispondente trimestre 2014, invertendo un trend negativo che si trascinava da tre anni consecutivi; il tasso di disoccupazione ha ricominciato a scendere, passando dalla punta record del 13,3% del quarto trimestre 2014 all 11,9% nel quarto trimestre 2015; il clima di fiducia dei Consumatori e delle Imprese può esser definito in miglioramento; il primo è in aumento su base annua dell 11,3%, quello delle imprese cresce del 9,8%, sempre rispetto al 2014; il tasso medio d inflazione rilevato dall Istat si è attestato a +0,1%, toccando un minimo dal 1959 ed evidenziando un trend che rischia di spingerci verso la deflazione. Deflazione che si è registrata per alcune categorie merceologiche come gli alimentari con un -0,7% su base annua ed i beni energetici con un -1% sempre su base annua; nel settore del Credito, i dati che emergono sono ancora contrastanti. Da un lato le sofferenze bancarie, a seguito della situazione economica ancora complessa, hanno toccato la cifra record di 200,9 miliardi di euro, mentre sul fronte degli impieghi si registra un dato positivo; l erogazione di prestiti bancari, anche grazie alla politica monetaria espansiva della BCE, ha cominciato a dare i suoi frutti mettendo a segno a novembre ,7% sull anno precedente, spezzando un trend negativo che durava dal 2013, purtroppo non confermato con la chiusura di dicembre 2015 (0% a totale Paese), anche se l inizio del 2016 ha dato segnali positivi. 1.2 CREDITO - SOFFERENZE BANCARIE Nel 2015, le sofferenze bancarie lorde sono aumentate di 17,2 miliardi di euro (+9,4%) passando da 183,7 miliardi di euro registrati a dicembre 2014 a 200,9 miliardi di euro (ma sono 88,9 miliardi di euro quelle nette), comunicati dalla Banca d Italia all inizio di marzo Dal Rapporto mensile ABI 9, si rileva che la relazione sofferenze lorde/impieghi, a dicembre 2015 è aumentata di 1 punto percentuale (p.p.), passando dal 10% dell anno precedente all 11% di dicembre 2015; a fine 2007, lo stesso indice era pari al 2,8%. 7 Si noti che i valori di scenario macroeconomico precedenti al 2015 sono stati aggiornati in base alle risultanze rilevate a livello di singola Fonte. 8 Fonte: Istat - Pil trimestrale a valori concatenati. 9 Rapporto Mensile ABI: Rapporto mensile, Gennaio

12 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Fig. 1: Sofferenze lorde ( /mld) dic-14 gen-15 feb-15 mar-15 apr-15 mag-15 giu-15 lug-15 ago-15 set-15 ott-15 nov-15 dic-15 Fonte: Banca d Italia, Supplementi al Bollettino Statistico, marzo 2016 Da una suddivisione delle sofferenze bancarie 2015 (nr. 1,2 milioni per 184 miliardi) riportate dal Bollettino statistico di Banca d Italia 10, si rileva che il 61,2% del numero si riferisce a prestiti d importo compreso tra 250 e euro, ovvero a complessivi 6 miliardi, pari al 3,2% del totale. Al contrario, il 4,7% del numero delle sofferenze rappresenta il 70,3% degli importi totali ( 130 miliardi) e si riferisce a prestiti d importo superiore a euro. Lo 0,05% del numero rappresenta il 13% degli importi totali delle sofferenze, pari a 23,4 miliardi. Questi dati sembrerebbero testimoniare che i problemi che sottendono le sofferenze bancarie siano di natura molto differente tra loro. Infatti: numericamente, la maggior parte (61,2%) sembra riferirsi a piccole insolvenze facilmente riconducibili a Famiglie e/o piccole Imprese, che complessivamente si attestano appena a 6 miliardi, ovvero il 3,2% del totale; al contrario, una minima parte del numero, cioè lo 0,48%, pesa per il 36,2% sul totale delle sofferenze, ovvero 66,8 miliardi sui 184 miliardi di euro totali, e si riferisce a prestiti singolarmente superiori ad 5 milioni, facilmente riconducibili ad aziende di medie/grandi dimensioni. 10 Fonte: Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

13 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Fig. 2: Sofferenze per classi di grandezza (% sul nr. totale di Sofferenze) 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Fasce di prestiti (in euro) da 250 a da a da a da a da a ,0% 7,5% 9,6% 3,9% 61,2% da a ,1% da a ,6% da a ,6% da a oltre ,4% 0,0% Fonte: Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre 2015 Fig. 3: Sofferenze per classi di grandezza (% sul valore totale di Sofferenze) 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% da 250 a ,2% Fasce di prestiti in euro da a da a da a da a ,9% 4,5% 7,9% 10,1% da a ,5% da a da a ,8% 13,8% da a ,5% oltre ,7% Fonte: Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre 2015 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

14 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 In quattro Regioni si concentra circa il 50% del numero delle sofferenze bancarie totali. Infatti, si registra il maggior numero di sofferenze in Lombardia (n pari al 15,3% del totale); Lazio (n pari al 10,7% del totale); Sicilia (n , pari all 10,6% del totale); Campania (n per al 10,6% del totale). La riclassificazione per ammontare delle sofferenze conferma al primo posto la Lombardia ( 41,6 miliardi, pari al 21% del totale), seguita da Lazio ( 23,5 miliardi, pari al 12% del totale), Veneto ( 19,7 miliardi pari al 10% del totale) ed Emilia Romagna ( 18,6 miliardi pari al 9% del totale). Fig. 4: Sofferenze per localizzazione clientela (% sul nr. totale di Sofferenze) Lombardia 15,3% Lazio Sicilia Campania 10,7% 11% 10,6% Emilia-Romagna Piemonte Veneto Toscana Puglia 7,2% 6,5% 6,4% 6,7% 6,3% Calabria 3,8% Marche Sardegna Abruzzo Liguria Umbria Friuli-Venezia Giulia Basilicata 2,9% 3,0% 2,6% 2,3% 1,6% 1,4% 0,8% Trentino-Alto Adige Molise Valle d Aosta 0,5% 0,1% 0,8% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0% 18,0% Fonte: Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

15 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Fig. 5: Sofferenze per localizzazione della clientela (% sul valore totale di Sofferenze) Valle d'aosta 0% Molise 0% Basilicata 1% Trentino Alto Adige 2% Friuli-Venezia Giulia 2% Sardegna 2% Calabria 2% Liguria 2% Umbria 2% Abruzzo 2% Marche 4% Puglia 4% Sicilia 5% Piemonte 6% Campania 6% Toscana 9% Emilia-Romagna 9% Veneto 10% Lazio 12% Lombardia 21% 0% 5% 10% 15% 20% 25% Fonte: Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre 2015 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

16 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL CREDITO - ANDAMENTO Dal Bollettino Economico della Banca D Italia 11, si rileva che nel 2015, a novembre, si è avuta un inversione di tendenza, per i prestiti bancari a livello di sistema Paese, con una crescita che ha visto un +0,7%, interrompendo la serie negativa che durava dal 2013, purtroppo non confermata con la chiusura di dicembre 2015 (0% a totale Paese). Si noti tuttavia che il 2016 ha iniziato con un netto miglioramento (+0,7% a febbraio). I prestiti alle Imprese seguono l andamento generale, anche se con variazioni percentuali minori, attestandosi a novembre 2015 allo 0,3% rispetto ai 12 mesi precedenti; le Famiglie Consumatrici consolidano la crescita positiva del 2015 superando l 1% rispetto ai 12 mesi precedenti. 2% Fig. 6: Prestiti bancari in Italia (variazioni percentuali sui 12 mesi) 1% FAMIGLIE CONSUMATRICI 0% -1% dic-12 mar-13 giu-13 set-13 dic-13 mar-14 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 giu-15 set-15 dic-15-2% -3% SISTEMA PAESE -4% TOTALE IMPRESE -5% -6% Fonte: Banca d Italia, Bollettino Economico nr. 4/2015 e 1-2/ Banca d Italia, Bollettino Economico nr. 2/2016 aprile e 4/2015 ottobre 16 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

17 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL IMPRESE Da una elaborazione di Unioncamere-Infocamere, su dati del registro delle imprese, nel 2015 il numero delle imprese italiane è cresciuto dello 0,75% rispetto all anno precedente (ritornando al livello del 2007), attestandosi a unità ed evidenziando come le forma di impresa a crescere maggiormente sia quella di società di capitali, con un saldo attivo di più di 55 mila unità ed un incremento del 3,76%, rispetto all anno precedente. Mentre le società di persone e le imprese individuali fanno segnare un saldo negativo rispettivamente di unità e di unità. Il dato della crescita delle società di capitali va letto in due direzioni: da un lato la nascita di imprese societarie di capitale è stato facilitato dalla nuova legislazione sulle SrL semplificate, che ha favorito l imprenditorialità giovanile ( imprese create da under 35), dall altro la crisi ha orientato i nuovi imprenditori a scegliere per le loro imprese forme giuridiche più complesse, più adatte ad affrontare la sfida della competitività, ad attrarre più investimenti, e in una fase di start-up, a intercettare gli incentivi pubblici messi a disposizione per le PMI. Fig. 7: Numero imprese attive in Italia (31 dicembre 2015) Altre Forme Società di capitale Imprese individuali Società di persone Fonte: Rapporto UnionCamere-InfoCamere Da notare che la struttura imprenditoriale italiana rimane ancora fortemente orientata ad una dimensione di piccole e microimprese. Più di 4 milioni delle nostre imprese, hanno infatti forma giuridica di Ditta Individuale o di Società di Persone, fenomeno questo, che registra una discesa nel 2015 di 10 punti rispetto alla stessa situazione alla fine del Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

18 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Dall Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure d impresa di Cerved, si rileva che il 2015 segna una svolta positiva, dato che fallimenti, procedure concorsuali e liquidazioni volontarie sono diminuiti con tassi a due cifre. Infatti, come riportato in Fig. 8, le aziende che hanno cessato l attività, a causa di un fallimento, sono state nel 2015 contro i del 2014, in calo del 5,9% Fig. 8: Andamento dei fallimenti per trimestre solare T T T T T T T T T T T T T T T T T T T Fonte: Cerved, Febbraio ,0% 19,7% Fig. 9: Andamento dei fallimenti (variazione % su anno precedente) 8,2% 12,7% 10,9% 3,1% Fonte: Cerved, Febbraio ,9% 12 Somma, per ciascun anno, dei 4 trimestri solari. 18 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

19 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Analizzando il tasso di variazione dei fallimenti nel 2015 rispetto al 2014 per forma societaria, è evidente come i decrementi maggiori si registrino per le società di capitale (-7,1%), in linea con quanto esposto all inizio del paragrafo, dove si evidenziava come la struttura imprenditoriale del Paese stia andando verso forme societarie più complesse, più adatte a vincere sfide più impegnative e in caso di difficoltà, ad affrontare processi di ristrutturazione che ne evitino il fallimento. Fig. 10: Fallimenti per forma giuridica nel 2015 (variazione % su 2014) Società di persone Altre Forme Società di Capitale -2,1% -5,8% -7,1% Fonte: Cerved, Febbraio 2016 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

20 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL FAMIGLIE Ad Ottobre 2015, secondo l Istat, i disoccupati ammontavano a circa mentre nello stesso mese dell anno precedente erano Sempre dai dati Istat si rileva che, nel 2015, il tasso di disoccupazione del quarto trimestre 2015 è sceso all 11,9%, contro un quarto trimestre del 2014 al 13,3% 13. Il valore della disoccupazione, come evidenziato in Fig. 11, è il risultato di un calo da Gennaio fino ad Agosto 2015, quando il tasso di disoccupazione ha toccato il suo minimo all 11,4% per poi stabilizzarsi intorno all 11,5% a gennaio Fig. 11: Tasso di disoccupazione totale (%) 12,3% 12,3% 12,3% 12,4% 12,1% 12,2% 12,2% 11,7% 11,4% 11,5% 11,5% 11,5% 11,6% 11,5% D 2014 G 2015 F 2015 M 2015 A 2015 M 2015 G 2015 L 2015 A 2015 S 2015 O 2015 N 2015 D 2015 G 2016 Fonte: Istat Anche il tasso di disoccupazione giovanile, nella fascia d età fino ai 24 anni, segna un miglioramento attestandosi mediamente nel 2015 a 40,3% con un decremento di 2,4 punti percentuali rispetto allo stesso dato del Il dato registra la prima diminuzione dal 2007 ad oggi, mostrando un segnale incoraggiante. Fig. 12 Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) (%) 42,8% 42,1% 2014 Ott 2014 Ago 2014 Giu 2014 Apr 2014 Feb 2013 Dic 43,1% 41,0% 41,8% 42,1% 40,9% 39,2% 38,1% 39,3% 2015 Dic Fonte: Istat 2015 Apr 2015 Feb 2014 Dic 2015 Ott 2015 Ago 2015 Giu 13 Istat dati per trimestre non destagionalizzati. 20 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

21 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Anche l analisi della disoccupazione per aree geografiche fornisce elementi positivi se comparata agli stessi dati nel Nel 2015 l area con il più alto tasso di disoccupazione si conferma essere il Sud e le Isole, con un tasso medio del 19,44%, in miglioramento di quasi 2 punti percentuali se paragonato all anno precedente. Fig. 13: Tasso di disoccupazione per Area Geografica SUD + ISOLE 19,44% 18,4% 18,8% 19,5% 19,8% 20,3% 20,6% 20,3% 20,7% 20,5% 20,0% 19,8% 18,9% 19,1% 11,4% 11,8% 12,1% 12,2% 12,4% 12,8% 12,4% 12,6% 12,7% 12,3% 12,2% ITALIA 11,9% 11,5% 11,5% 10,2% 10,4% 10,8% 10,9% 10,6% 11,3% 11,0% 11,4% 11,7% 11,3% 11,0% 10,1% 10,1% 7,7% 8,4% 8,2% 8,3% 8,5% 8,8% 8,5% 8,4% 8,7% 8,3% 8,2% 7,9% 7,8% NORD CENTRO 8,05% 10,62% IV T '12 I T '13 II T '13 III T '13 IV T '13 I T '14 II T '14 III T '14 IV T '14 I T '15 II T '15 III T '15 IV T '15 Fonte: Istat 2015; valori puntuali e medie NORD CENTRO SUD + ISOLE ITALIA Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

22 FLASH SULLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA Un trend positivo è riscontrabile da un analisi comparata tra 2014 e 2015 per il Centro ed il Nord, dove il tasso di disoccupazione passa rispettivamente da un 12,2% ad un 10,6% e da un 9,1% ad un 8,1%. I decrementi si dimostrano più bassi, soprattutto per l area Nord, ma sono comunque incoraggianti considerando i livelli di partenza più bassi di circa la metà. Fig. 14: Anno tasso di disoccupazione regionale valori % Calabria Sicilia Campania Puglia Sardegna Molise Basilicata Abruzzo Lazio Umbria Piemonte Marche Liguria Toscana Valle d'aosta Friuli-Venezia Giulia Lombardia Emilia-Romagna Veneto Provincia Autonoma Trento Trentino Alto Adige Provincia Autonoma Bolzano 4% 5% 14% 14% 13% 12% 10% 10% 10% 9% 9% 9% 8% 8% 8% 7% 7% 17% 20% 20% 21% 23% Fonte: Istat 22 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

23 FLASH SULLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA Le famiglie italiane sembrano diventate meno ricche; la loro ricchezza netta cioè la somma di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.) e attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), nel 2013 è infatti diminuita dell 1,4% a miliardi, 123 miliardi circa in meno rispetto all anno precedente. I dati del 2014, alla data della redazione del presente Rapporto, non sono ancora disponibili se non solo parzialmente per la parte delle attività e passività finanziarie. Nel 2014 la somma di queste ultime si attesta a mld (a valori correnti), in miglioramento dell 1% rispetto all anno precedente, principalmente grazie alla crescita delle attività finanziarie Fig. 15: La ricchezza delle famiglie italiane a prezzi correnti ( /mld prezzi al 2013) ATTIVITA' FINANZIARIE ATTIVITA' REALI ABITAZIONI PASSIVITA' Fonte: Banca d'italia Fig. 16: La ricchezza delle famiglie italiane a prezzi correnti ( /mld prezzi al 2013) * CAGR 13 vs. 08: -1,8% RICCHEZZA NETTA *CAGR (Compounded Average Growth Rate) Tasso di crescita annuo composto Fonte: Banca d'italia (valori calcolati utilizzando il deflatore dei consumi della contabilità nazionale) Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

24 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Nei primi due trimestri del 2015 il reddito disponibile delle famiglie italiane a prezzi correnti è rimasto pressoché stabile e su valori equivalenti a quelli del 2014, evidenziando come il trend costantemente in discesa dal 2008 abbia trovato un punto di supporto e un inizio di inversione di tendenza con l anno Fig. 17: Potere d acquisto delle famiglie italiane ( /mld) IV T 08 I T 09 II T 09 III T 09 IV T I T II T III T IV T I T II T III T IV T I T II T III T IV T I T II T III T IV T I T II T III T IV T I T II T Fonte: Istat Anche la spesa per i consumi finali rilevata dall Istat è risultata allineata a quella del 2014, ancora al di sotto dei livelli del Fig. 18: Spesa per consumi finali delle famiglie italiane ( /mld) IV T I T 09 II T III 09 T IV 09 T 10 I T 10 II T III 10 T IV 10 T 11 I T II 11 T III 11 T IV 11 T 12 I T II 12 T III 12 T IV 12 T 13 I T 13 II T III 13 T IV 13 T 14 I T 14 II T III 14 T IV 14 T 15 I T 15 II T Fonte: Istat 24 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

25 SINTESI DELLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA NEL 2015 Nel 2015, inoltre, nei primi due trimestri il tasso di investimento delle famiglie è stato pari al 6%, in linea con il valore del 2014, mentre rispetto al 2014 il reddito lordo disponibile delle famiglie italiane è aumentato dello 0,4%. Fig. 19: Investimenti fissi (acquisto di abitazioni) lordi delle famiglie italiane ( /mld) IV T I T 09 II T III 09 T IV 09 T 10 I T 10 II T III 10 T IV 10 T 11 I T II 11 T III 11 T IV 11 T 12 I T II 12 T III 12 T IV 12 T 13 I T 13 II T III 13 T IV 13 T 14 I T 14 II T III 14 T IV 14 T 15 I T 15 II T Fonte: Istat Possiamo quindi affermare che in linea generale il 2015, per le famiglie italiane, è risultato un anno che ha confermato l interruzione del trend negativo registrato tra il 2008 ed il 2013 per quanto riguarda reddito disponibile e spesa per consumi finali, senza però evidenziare una ripresa robusta dei consumi. -0,6-2,3 1.6 PRODOTTO INTERNO LORDO Nel 2015, il Prodotto Interno Lordo italiano è risultato in aumento in tutti i quattro trimestri del 2015 (cfr. Fig. 20), segnando un tasso di crescita annuo dell 1,4% a prezzi correnti (0,64% a valori reali) rispetto all anno precedente, interrompendo una calo che durava da più di tre anni. -1,4-3,2-3,2 Fig. 20: PIL (Variazione % sul trimestre anno precedente a valori concatenati e correnti) -2,0-2,1-1,6-2,7-2,6-0,9-2,0-0,2-1,4 0,5-0,9 1,0 0,4-0,2-0,2 0,2-0,4-0,3 0,6 0,6 0,2 1,3 2,0 1,7 0,6 0,8 1,0 PIL a valori correnti PIL a valori concatenati I T 12 II T 12 III T 12 IV T 12 I T 13 II T 13 III T 13 IV T 13 I T 14 II T 14 III T 14 IV T 14 I T 15 II T 15 III T 15 IV T 15 Fonte: Istat Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

26 FLASH SULLO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO IN ITALIA 1.7 CLIMA DI FIDUCIA Nel 2015, il clima di fiducia delle imprese italiane ha segnato un netto miglioramento con l indice di fiducia, calcolato dall Istat, passato da un valore medio di 93,90 del 2014 a un valore medio di 103,10 nel 2015, con un incremento del 9,8%. Fig. 21: Clima di fiducia delle Imprese feb 2013 apr 2013 giu 2013 ago 2103 ott 2013 dic 2013 feb 2014 apr 2014 giu 2014 ago 2104 ott 2014 dic 2014 feb 2015 apr 2015 giu 2015 ago 2015 ott 2015 dic 2015 feb 2016 Fonte: Istat Anche il clima di fiducia dei consumatori è in netto miglioramento con l indice di fiducia Istat che ha segnato nel 2015 un valore medio di 110,54 contro un valore medio di 99,3 nel 2014, pari ad un incremento dell 11,3%. Fig. 22: Clima di fiducia dei consumatori feb 2013 apr 2013 giu 2013 ago 2103 ott 2013 dic 2013 feb 2014 apr 2014 giu 2014 ago 2104 ott 2014 dic 2014 feb 2015 apr 2015 giu 2015 ago 2015 ott 2015 dic 2015 feb 2016 Fonte: Istat 26 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

27 Il comparto della Tutela del Credito in Italia capitolo 2

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29 IL COMPARTO DELLA TUTELA DEL CREDITO IN ITALIA 2.1 QUADRO D INSIEME: OPERATORI, RICAVI COMPLESSIVI E RICAVI DELLA SOLA ATTIVITÀ DI RECUPERO CREDITI PREMESSA Nel presente studio, al fine di fornire una visione più mirata del comparto, viene effettuato un focus separato tra: - ricavi complessivi che coincidono con il valore della produzione del conto economico. È la somma di tutte le vendite delle Imprese analizzate, e comprende pertanto anche gli introiti per servizi accessori al recupero crediti; - ricavi dall attività di recupero crediti, che sono i valori derivanti dalla attività core di recupero crediti e da gestione di propri crediti acquistati su mercato NPL. Ciò premesso, il quadro d insieme mette in luce un comparto particolarmente frazionato, popolato da un elevato numero di operatori di medie e piccole dimensioni, che convivono con un numero limitato di realtà di dimensione più strutturata. Si evidenzia infatti che in base ai bilanci 2014, l 80% del valore della produzione è prodotto dalle prime 73 aziende (pari al 14,3% in termini di numero d aziende con obbligo di deposito del bilancio) IMPRESE OPERANTI NEL SETTORE DELLATUTELA DEL CREDITO (CODICE ATECO ) Nel 2015 sono state rilevate presso la CCIAA Imprese attive 14 nel comparto della Tutela del Credito (codice Ateco primario e secondario ); ovvero, n. 16 unità in più rispetto alle n rilevate nel 2014, con un aumento del 1,2%. Il maggior numero di operatori è rappresentato dalle n. 633 Srl (47% del totale), che nel 2015 sono aumentate di n. 2 unità. Seguono le n. 448 Ditte Individuali, pari a circa il 34% del totale, aumentate di n. 3 unità, e le Sas con n. 159 Imprese pari al 12% del totale (diminuite di n. 5 unità, pari a -3%). Le Società per Azioni (che rappresentano circa il 2,5% del totale), si attestano a 35 unità. Tab. 1: Distribuzione delle Imprese riferibili al Codice Ateco primario e secondario per forma giuridica (n.) 2012 Δ n. su AP 2013 Δ n. su AP 2014 Δ n. su AP 2015 Δ n. su AP SpA Srl Sas Snc Ditte Individuali Cons.zi, Coop., altro Tot. Imprese Fonte: Camera di Commercio ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su anno precedente su Anno Precedente 14 Incluse le ditte individuali. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

30 IL COMPARTO DELLA TUTELA DEL CREDITO IN ITALIA RICAVI COMPLESSIVI 15 Dai bilanci delle Imprese attive in Italia nel comparto della Tutela del Credito i ricavi complessivi si attestano a 916 milioni di euro, in crescita di 52 milioni di euro, pari al 6% rispetto al 2013 (cfr. Fig. 23). Le aziende appartenenti ad UNIREC seguono l andamento del settore con un +4% (pari a 28 milioni di euro, il 54% della crescita complessiva). I ricavi complessivi delle Imprese non-unirec si attestano a 154 milioni di euro. Fig. 23: Valore della Produzione (Ricavi complessivi) delle Imprese del Settore ( /mln) UNIREC Non UNIREC Tot. Mercato Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 2: Valore della Produzione (Ricavi complessivi) delle Imprese del Settore ( /mln) 2012 Peso % Δ % su AP 2013 Peso % Δ % su AP 2014 Peso % Δ % su AP UNIREC % 6% % -6% % 4% Altri non UNIREC % 4% % 13% % 19% Tot. Mercato 900 6% % 916 n.d 6% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente 15 Per la definizione si rinvia al paragrafo Premessa. 16 Alla data di redazione del presente Rapporto, i bilanci del 2015 non sono ancora disponibili presso le CCIAA. 30 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

31 IL COMPARTO DELLA TUTELA DEL CREDITO IN ITALIA RICAVI PER LA SOLA ATTIVITÀ DI RECUPERO CREDITI Nel 2014, i ricavi delle Imprese attive in Italia nel settore, derivanti dalla sola attività di recupero crediti 17 sono pari all 81% del valore della produzione dell intero comparto, e si attestano a 741 milioni di euro in crescita del 6% sul 2013, pari a +42 milioni di euro. Fig. 24: Valore della Produzione (Ricavi complessivi) delle Imprese del Settore ( /mln) Valore della Produzione 2014: 916 mln Altri Ricavi, Altri Ricavi, % - 19% Ricavi da Recupero Crediti Altri Ricavi Ricavi da da Recupero Crediti, % Crediti, % Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC 17 I ricavi per informazioni commerciali, re-marketing, ecc. sono ricompresi in altri ricavi. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

32 IL COMPARTO DELLA TUTELA DEL CREDITO IN ITALIA I ricavi per la sola attività da recupero crediti delle Imprese Associate UNIREC, anche in virtù delle maggiori masse gestite, hanno registrato un aumento del 4%, passando da 571 milioni di euro dell anno precedente a 592 milioni di euro, evidenziando una crescita organica di ben 21 milioni di euro. Fig. 25: Ricavi dalla sola attività di Recupero Crediti delle Imprese del Settore ( /mln) Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC UNIREC Non UNIREC Totale Mercato Tab. 3: Ricavi derivanti dalla sola attività di Recupero Crediti delle Imprese del Settore - ( /mln) 2012 Peso % Δ % su AP 2013 Peso % Δ % su AP 2014 Peso % Δ % su AP UNIREC % 10% % 3,6% % 3,7% Altri non UNIREC % 1% % 16,4% % 15,9% Tot. Mercato 661 8% ,7% 741 n.d 5,9% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente 32 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

33 Mercato UNIREC: Trend e Performance di recupero capitolo 3

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35 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO 3.1 CREDITI AFFIDATI E CREDITI RECUPERATI PRATICHE Nel 2015, le Imprese associate UNIREC hanno gestito n. 38,1 milioni circa di pratiche, in contrazione di n. 2,5 milioni rispetto al 2014, con una flessione del 6%. Il numero totale di pratiche recuperate ha registrato un -7,2%, passando da 16,8 milioni nel 2014 a 15,6 milioni nel La diversificazione dei settori economici che contribuiscono al totale delle pratiche affidate non permette di dare significatività ad una performance media che risulterebbe misura di sintesi di mercati assai differenti tra loro per categoria di credito, importi medi, anzianità, garanzie e tipologia di clientela. In questi primi paragrafi focalizzeremo le grandezze principali di affidato e recuperato, rinviando ai paragrafi successivi la vista delle performance a livello territoriale e per settore. Fig. 26: Pratiche Affidate e Recuperate (n./000) n. Pratiche affidate n. Pratiche recuperate Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Anno Tab. 4: Crediti affidati e recuperati numero di pratiche (n./000) Affidate Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su Anno Precedente Recuperate n. Δ% su AP n. Δ% su AP % % % % % % % % Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

36 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO IMPORTI Nel 2015, i crediti affidati per il recupero alle Imprese associate ad UNIREC sono aumentati di 2,7 miliardi attestandosi a quota 58,9 miliardi di euro, con un incremento di circa il 5% rispetto ai 56,2 miliardi di euro del Il totale dei crediti recuperati conferma di essersi attestato stabilmente sopra i 9 miliardi di euro, esattamente a 9,4 miliardi di euro. Se si analizza il trend degli ultimi anni, sia del credito affidato sia degli incassi effettuati, si può desumere che i processi di esternalizzazione del credito hanno portato ad un aumento dei tentativi di recupero (tasso di rotazione) che spiegano in parte i diversi tassi di crescita delle due grandezze. Fig. 27: Importi Affidati e Recuperati ( /mln) Importi Affidati Importi Recuperati Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Anno Tab. 5: Crediti affidati e recuperati importi ( /mln) Affidato Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su Anno Precedente Recuperato Δ% su AP n. Δ% su AP % % % % % % % ,6% 36 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

37 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO TICKET MEDIO Il ticket (o valore) medio dei crediti affidati per il recupero, nel 2015 si è attestato ad 1.547, con un incremento del 12% rispetto ai del Fig. 28: Andamento valor medio affidato Pratiche affidate (n/migliaia) Credito affidato ( /mln) Valor medio Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Scala di sinistra: numero di pratiche ed importi affidati; scala di destra valor medio affidato ( ) Tab. 6: Ticket medio affidato ( ) Δ Δ% suap Δ Δ% suap Δ Δ% suap Δ Δ% suap Ticket medio % % % % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su Anno Precedente CREDITI AFFIDATI E RECUPERATI SUDDIVISI PER REGIONE Nel 2015 il 53%, +4 p.p. rispetto al 2014, dei crediti affidati per il recupero (sia per numero di pratiche che per importi), si è concentrato in quattro regioni: Lombardia (16% delle pratiche e 15% degli importi), Campania (13% delle pratiche e 12% degli importi), Lazio (13% delle pratiche e 12% degli importi) e Sicilia (11% delle pratiche e 13% degli importi). Diverse dinamiche registrano invece le performance medie delle pratiche recuperate di queste quattro regioni, dove la Lombardia perde 3 pp rispetto al 2014 attestandosi al 39%, la Campania nel 2015 presenta una performance al 36% perdendo 2 pp rispetto al 2014, il Lazio perde 2 pp rispetto al 2014 attestandosi al 43%, la Sicilia mantiene il 40% del Differente andamento si rileva per gli importi recuperati; infatti, la Lombardia presenta una performance del 17% in valore (-2 pp su anno precedente), la Sicilia del 22% in netto miglioramento rispetto al 2014 di ben 4 pp, la Campania ha una performance in valore al 13% in flessione rispetto al 2014 di 1 pp, il Lazio perde 4 pp rispetto al 2014 e si attesta al 16% sempre in valore. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

38 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Maglia nera la Calabria, la cui performance media in valore è del 12%. La Regione più virtuosa, benché su volumi molto più contenuti, è il Friuli V. G. che presenta una perfomance in valore del 22%. Tab. 7: Pratiche affidate e recuperate suddivise per Regione (n./000), ordinate per nr. pratiche 2015 Pratiche affidate Pratiche recuperate Performance REGIONE Δ % su AP Δ % su AP n. % n. % n. n. % % % LOMBARDIA % % 22% % 45% 42% 39% CAMPANIA % % 0% % 38% 38% 36% LAZIO % % 7% % 48% 45% 43% SICILIA % % -22% % 40% 40% 40% PUGLIA % % -24% % 43% 43% 44% EMILIA % % -5% % 46% 38% 38% PIEMONTE % % -4% % 46% 42% 40% TOSCANA % % -10% % 49% 44% 43% VENETO % % -14% % 47% 42% 42% CALABRIA % % -22% % 37% 41% 43% SARDEGNA % % -13% % 48% 46% 46% LIGURIA 909 2% 865 2% -5% % 46% 41% 42% ABRUZZO 830 2% 801 2% -3% % 46% 43% 44% MARCHE 805 2% 663 2% -18% % 48% 40% 45% UMBRIA 585 1% 546 1% -7% % 45% 44% 46% FRIULI 548 1% 444 1% -19% % 49% 45% 51% BASILICATA 354 1% 339 1% -4% % 44% 46% 51% ESTERO 448 1% 304 1% -32% % n.c. 23% 27% TRENTINO 208 1% 231 1% 11% % 48% 41% 49% MOLISE 243 1% 215 1% -12% % 48% 44% 47% V. D AOSTA 67 0% 63 0% -6% % 47% 37% 56% Totale % % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su Anno Precedente Da rilevare (cfr. tabella successiva) che il Lazio, il Piemonte e la Campania hanno avuto, rispettivamente, una crescita degli importi affidati del 33%, del 20% e del 12% in confronto al 2014 ed hanno aumentato, in valore assoluto, gli importi recuperati del 3% per il Lazio, del 5% per il Piemonte e del 2% per la Campania. 38 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

39 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Fig. 29: Pratiche 2015 affidate suddivise per Regione (n./000 e peso %) VAL D AOSTA n. 63 0% PIEMONTE n % LIGURIA n % LOMBARDIA n % TOSCANA n % TRENTINO n % VENETO n % EMILIA ROMAGNA n % UMBRIA n % FRIULI n % MARCHE n % Fig.29: Pratiche 2015 affidate suddivise per Regione (n./000 e peso %) Fonte: Imprese Associate Unirec, elaborazione dati Centro Studi Unirec. L estero è escluso. BASILICATA 591 1% SARDEGNA n % LAZIO n ABRUZZO n % MOLISE n % 13% PUGLIA n % CAMPANIA n % BASILICATA n % CALABRIA n % SICILIA n % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC. L estero è escluso Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

40 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Tab. 8: Pratiche affidate e recuperate suddivise per Regione (n./000), ordinate per nr. pratiche 2015 Importi affidati Importi recuperati Performance REGIONE Δ % su AP Δ % su AP n. Peso% n. Peso% n. n. % % % LOMBARDIA % % 8% % 22% 19% 17% SICILIA % % -4% % 17% 18% 22% CAMPANIA % % 12% % 16% 14% 13% LAZIO % % 33% % 26% 20% 16% TOSCANA % % 19% % 20% 17% 14% PIEMONTE % % 20% % 18% 18% 15% EMILIA % % -1% % 20% 16% 14% PUGLIA % % -18% % 22% 15% 15% VENETO % % -5% % 19% 17% 15% CALABRIA % % -2% % 16% 14% 12% SARDEGNA % % -9% % 18% 15% 15% LIGURIA % % 22% % 18% 19% 13% ABRUZZO % % 8% % 18% 16% 14% MARCHE % % -4% % 23% 20% 16% UMBRIA 761 1% 951 2% 25% % 21% 19% 14% FRIULI 758 1% 745 1% -2% % 21% 29% 22% ESTERO 879 2% 414 1% -53% % 50% 11% 17% BASILICATA 458 1% 373 1% -19% % 19% 17% 19% TRENTINO 313 1% 340 1% 9% % 25% 20% 19% MOLISE 363 1% 244 0% -33% % 24% 14% 18% V. D AOSTA 150 0% 99 0% -34% % 40% 12% 19% Totale % ,6% Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ su AP: variazione su Anno Precedente 40 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

41 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Fig. 30: Crediti 2015 affidati suddivisi per regione ( /mln e peso %) VAL D AOSTA 99 0% PIEMONTE % LIGURIA % SARDEGNA % LOMBARDIA % TOSCANA % TRENTINO 340 1% VENETO % EMILIA ROMAGNA % UMBRIA 951 2% LAZIO FRIULI 745 1% MARCHE % ABRUZZO % BASILICATA 591 1% MOLISE 244 1% 12% PUGLIA % CAMPANIA % Fig.30: Crediti 2015 affidati suddivisi per regione ( /mln e peso %) Fonte: Imprese Associate Unirec, elaborazione dati Centro Studi Unirec. L estero è escluso. BASILICATA 373 1% SICILIA % CALABRIA % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC. L estero è escluso. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

42 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO 3.2 ANALISI DI DETTAGLIO Da quest anno i settori vengono presentati in maniera ulteriormente dettagliata. I dati ed i risultati 2015 confermano l importanza del settore Bancario/Finanziario che raggiunge il 78%, in termini di peso complessivo in valore del credito affidato, e il 52% in termini di numero delle pratiche affidate. Il secondo settore per numerosità di pratiche gestite è quello delle Utility/TLC che si attesta al 38% in termini di peso di pratiche gestite. Nella tabella 9 sono rappresentati i valori di credito affidati e recuperati per singolo settore nell anno Tab. 9: Crediti affidati e recuperati suddivisi per Settore Economico - n. pratiche e importi, ticket medio SETTORE ECONOMICO Pratiche (n./000) Importi ( /mln) Crediti Affidati Affidate Recuperate Affidati Recuperati Pratiche Importi Ticket (Peso ) (Peso ) medio ( ) Bancario-Finanziario % 78% Leasing % 2% Utility % 11% 715 TLC % 3% 279 Commerciale % 5% Assicurativo % 1% 416 PA % 1% 728 Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Nella tabella 10 sono invece evidenziati gli andamenti per settore analitico degli ultimi due anni. Tab. 10: Confronto crediti affidati per Settore Economico: Anno Crediti Affidati 2014 Crediti Affidati 2015 Δ SETTORE ECONOMICO Ticket Ticket Ticket Pratiche Importi medio Pratiche Importi medio Pratiche Importi medio ( ) ( ) (Δ pp) (Δ pp) (Δ ) Bancario-Finanziario 42% 70% % 78% Leasing 1% 2% % 2% ,3-0,3-544 Utility e TLC: 47% 23% % 13% TLC 14% 3% 279 Utility 24% 11% 715 Altro: 10% 5% 690 9% 7% Commerciale 6% 5% Assicurativo 3% 1% 416 PA 1% 1% 728 Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali 42 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

43 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO BANCARIO/FINANZIARIO/LEASING - Le pratiche affidate sono aumentate di n. 3,1 mln attestandosi a n. 20,4 mln, con una crescita quindi del 18%; il loro peso sul totale risulta pari al 53%. - Anche gli importi affidati sono aumentati di 6,5 mld attestandosi a 46,9 mld evidenziando una crescita del 16%; il loro peso sul totale è pari all 80%. - Il valore medio del credito Bancario e Finanziario affidato si attesta a in flessione dell 1,3% sul 2014; il Leasing presenta invece una flessione importante del valor medio del 20%, attestandosi a Il settore Bancario, Finanziario e Leasing si conferma quindi come il mercato più rilevante per le aziende associate UNIREC. UTILITY/TLC - Le pratiche affidate sono pari a n. 14,4 mln ed evidenziano una flessione del 24,6% sul 2014; il loro peso sul totale è pari al 38% in flessione di 9 punti, sempre rispetto all anno precedente. - Gli importi affidati sono pari a 8,0 mld, in diminuzione del 38% sul 2014, il loro peso sul totale passa pertanto al 13%. - Il valore medio si attesta a 551, con una flessione sul 2014 pari al 17,5%. COMMERCIALE/ASSICURATIVO/PA I crediti affidati, pur rimanendo su valori modesti rispetto a quelli complessivi del comparto, presentano una crescita rilevante in termini di valori affidati passando da 2,9 mld del 2014 ai 4 mld del Pertanto il loro peso cresce sul totale di 2 punti percentuali e si attesta al 7%. In termini di numero pratiche si rileva una flessione del 20% e il numero complessivo di pratiche si attesta a n. 4,3 mln. Più in dettaglio si rileva che: i crediti commerciali, con n. 2,1 mln di pratiche e 2,7 mld di euro affidati, rappresentano rispettivamente il 6% e il 5% del totale; i crediti assicurativi, con n. 1 milione di pratiche e 426 milioni di euro affidati, rappresentano rispettivamente il 3% e lo 0,7% del totale; i crediti della PA, con n. 1,2 mln pratiche e 0,9 mld di euro affidati, rappresentano l 1% sia in numero pratiche sia in valore affidato del totale. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

44 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO 44% Fig. 31: Ripartizione percentuale delle pratiche (nr.) affidate per Settore Economico 53% 48% 49% 47% 45% 43% 38% 8% 6% 10% 9% Bancario, Finanziario, Leasing Utility e TLC Altro Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 11: Ripartizione percentuale delle pratiche (nr.) affidate per Settore Economico SETTORE ECONOMICO Δ pp 15 / 14 Bancario, Finanziario, Leasing 44% 45% 43% 53% 10 di cui Leasing 1% Utility e TLC 48% 49% 47% 38% -9 TLC 14% Utility 24% Altro 8% 6% 10% 9% -1 Commerciale 6% Assicurativo 3% PA 1% Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali In questo paragrafo vengono rappresentate le performance per singolo settore, nel 2015, e per aggregazione di settori per il Per quanto attiene alle misure di sintesi della performance si rinvia a quanto già riportato all inizio di questo capitolo. BANCARIO/FINANZIARIO La performance del 2015 in valore si attesta al 17%, in miglioramento di 3 pp sull anno precedente. L andamento della performance in termini di pratiche recuperate si presenta in leggera flessione, 3 pp, attestandosi al 45%. Si ricorda che il settore bancario e finanziario ha avuto una crescita rilevante sia in termini di volumi sia di valori affidati. 44 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

45 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO LEASING Il settore presenta una crescita di 2 pp sulle performance in quantità, che risultano essere pari al 60%, mentre le performance in valore, pur in flessione, si attestano comunque a livelli del 41%. UTILITY/TLC Il settore presenta un andamento complessivo in flessione, sia per quanto riguarda i volumi di pratiche affidate, sia in termini di valore di crediti. La performance in termine di numero di pratiche incassate si attesta ad un 36% (- 1pp sul 2014), mentre la performance in termini di valori si posiziona al 13%, in flessione rispetto al COMMERCIALE/ASSICURATIVO/PA Le performance del 2015 rispetto al 2014 presentano una crescita sia in termini di pratiche (si attestano al 49%, con una crescita di ben 16 pp sul 2014) sia in termini di valori monetari (pari al 39% con un incremento di 6 pp sull anno precedente). Tab. 12: Confronto distribuzione crediti affidati per Settore Economico: Anno SETTORE ECONOMICO Performance 2014 Performance 2015 Δ pp Pratiche Importi Pratiche Importi Pratiche Importi Bancario Finanziario 48% 14% 45% 17% -3 3 Leasing 58% 55% 60% 41% 2-14 Utility e TLC: 37% 20% 36% 13% -1-7 TLC 51% 16% Utility 26% 12% Altro (PA, Comm.le, Assicuraz.): 33% 33% 49% 39% 16 6 Commerciale 54% 42% Assicurativo 43% 31% PA 26% 34% Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Il settore Utility/TLC viene analizzato a seconda della tipologia di clientela: - Clienti Attivi, si tratta di utenze ancora allacciate; - Clienti Cessati, si tratta di utenze disconnesse. Nel 2015 si rileva: Clienti Attivi: costituiscono il 27% in valore del credito affidato in questione e, dal punto di vista dei valori affidati, sono in crescita rispetto al 2014 sia in numero (+4pp) sia in valore (+4pp). Il valor medio presenta invece una riduzione del 14% attestandosi a 358. La performance in numero ha una leggera flessione (3pp) attestandosi al 59%, mentre quella in valore si ferma al 22%, in netta flessione sempre rispetto al Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

46 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Tale andamento è attribuibile ad una politica delle Committenti più conservativa nel mantenimento dei Clienti, anche in considerazione dell evoluzione del mercato da quello tutelato a quello libero e dall aumento del tasso di rotazione delle pratiche. Clienti Cessati: costituiscono la parte più consistente sia in numero (pesano il 58% del totale) sia in valore (sono pari al 73% pari quindi a 5,8 mld). Il valore medio è quasi il doppio di quello dei Clienti Attivi ed è pari ad 692. Rispetto al 2014 i volumi affidati sono in flessione sia in termini di pratiche sia di valore (entrambi flettono di 4 pp). Le performance in valore si attestano all 8%; anche in questo caso l apertura del mercato (es. portabilità del numero nelle TLC e maggiore facilità nel cambiare fornitore d energia) ha avuto come ricaduta diretta una maggior difficoltà, da parte delle Committenti, nel fornire informazioni puntuali per individuare il debitore. Tab. 13: Crediti affidati e recuperati per Tipo Cliente - pratiche, importi e ticket medio Pratiche (n./000) Importi ( /mln) Crediti Affidati TIPO UTENZA Affidate Recuperate Affidati Recuperati Pratiche Importi Ticket medio (Peso %) (Peso %) ATTIVA % 27% 358 CESSATA % 73% 692 Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 14: Confronto crediti affidati per Tipo Clientela: Anno Crediti Affidati 2014 Crediti Affidati 2015 Δ UTILITY E TLC - Ticket Ticket Ticket Pratiche Importi TIPO DI CLIENTELA medio Pratiche Importi medio Pratiche Importi medio (Peso %) (Peso %) ( ) (Peso %) (Peso %) ( ) (pp) (pp) ( ) ATTIVA 38% 23% % 27% % CESSATA 62% 77% % 73% % Totale % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC pp: punti percentuali 46 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

47 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Tab. 15: Confronto Performance per Tipo Clientela: Anno Performance (%) 2014 Performance (%) 2015 Δ pp UTILITY E TLC - % Pratiche % Importi Pratiche Δ pp % Pratiche % Importi TIPO CLIENTELA (Nr) ( ) (Nr) Importi ATTIVA 62% 36% 59% 22% CESSATA 22% 15% 17% 8% -5-7 Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Il settore Bancario-Finanziario può essere ulteriormente analizzato tra: - Pre-DBT, posizioni che, benché in ritardo con il rimborso delle rate, conservano ancora il beneficio del termine, quindi possono ancora rimborsare il prestito a rate; - Post-DBT, posizioni per le quali è contrattualmente decaduto il beneficio del termine, quindi i contraenti sono tenuti a rimborsare l intero ammontare del prestito in un unica soluzione. L analisi sui dati 2015 evidenzia quanto segue: Pre-DBT: rappresentano il 66% in numero pratiche ma solo il 26% in termini di valore, pari a 12 mld di credito affidato. Il ticket medio del 2015 si posiziona a 926, in flessione dell 11% rispetto allo scorso anno. Le performance in numero pratiche sono pari al 56% (+1pp su 2014) mentre quelle a valore si attestano al 27% in leggera flessione sull anno precedente. Post-DBT: dei quasi 46 mld di credito affidato riferibile al settore Bancario Finanziario, ben il 74%, per quasi 34 mld, fa riferimento al credito post-decadenza del beneficio del termine. Il valore medio è di 4.972, in flessione rispetto al 2014 del 18%. Le performance in valore si attestano al 10% e crescono di ben 3 pp rispetto al Tab. 16: Crediti affidati e recuperati per Aging - pratiche, importi, ticket medio BANCARIO Pratiche (n./000) Importi ( /mln) Crediti Affidati FINANZIARIO Pratiche % Importi % Ticket AGING Affidate Recuperate Affidati Recuperati (Peso %) (Peso %) medio PRE-DBT % 26%.926 POST-DBT % 74% Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

48 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Tab. 17: Confronto crediti affidati per Aging: Anno Crediti Affidati 2014 Crediti Affidati 2015 Δ BANCARIO FINAZIARIO Pratiche Importi Ticket Pratiche Importi Ticket Pratiche Importi Ticket AGING (Peso %) (Peso %) medio (Peso %) (Peso %) medio (pp) (pp) medio ( ) ( ) ( ) PRE-DBT 74% 33% % 26% % POST-DBT 26% 67% % 74% % Totale % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Tab. 18: Confronto Performance: Anno BANCARIO Performance 2014 Performance 2015 Δ FINANZIARIO Δ pp Pratiche Δ pp AGING Pratiche Importi Pratiche Importi (Nr) Importi PRE-DBT 55% 30% 56% 27% 1-3 POST-DBT 29% 7% 20% 10% -9 3 Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Si fornisce un focus del credito gestito secondo tipologia del debitore: BTC; business to consumer BTB; business to business. Tale riclassificazione evidenzia che oltre otto pratiche su dieci di quelle gestite per il recupero dalle Imprese associate ad UNIREC sono di tipo business to consumer; infatti, l 87% delle pratiche (82% degli importi) è di tipo BTC. L analisi sui dati 2015 evidenzia che: BTC: sono pari 48,6 mld (82% sul totale) di credito affidato, per un ammontare di pratiche pari a n, 33,3 mln; il valor medio si attesta a in crescita del 15,8% rispetto all anno precedente. La performance in valore è stabile al 15%. BTB: il credito affidato si attesta a 10,4 mld pari al 18% sul totale e in leggera flessione di 2 pp sull anno precedente. Il valor medio si riduce di 113 attestandosi a La performance sul numero pratiche è pari al 36%, quella in valore si attesta al 21%. Tab. 19: Crediti affidati per tipologia di debitore - n. pratiche % TIPOLOGIA DEBITORE BTB 17% 14% 12% 13% BTC 83% 86% 88% 87% Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC 48 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

49 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO Tab. 20: Crediti affidati e recuperati per tipologia di debitore - pratiche, importi, ticket Pratiche (n./000) Importi ( /mln) Crediti Affidati TIPOLOGIA DEBITORE Affidate Recuperate Affidati Recuperati Pratiche % (Peso %) Importi % (Peso %) Ticket medio BTB % 18% BTC % 82% Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 21: Confronto Crediti affidati per Tipologia di debitore: Anno Crediti Affidati 2014 Crediti Affidati 2015 Δ % TIPOLOGIA DEBITORE Pratiche Importi Ticket medio Pratiche Importi Ticket medio Pratiche Importi Ticket medio (Peso %) ( Peso%) ( ) (Peso %) ( Peso%) ( ) (pp) (pp) ( ) BTB 12% 20% % 18% , BTC 88% 80% % 82% , Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Tab. 22: Confronto Performance: Anno Performance 2014 Performance TIPOLOGIA Δ pp Pratiche Δ pp Pratiche Importi Pratiche Importi DEBITORE (Nr) Importi BTB 39% 27% 36% 21% -3-6 BTC 42% 15% 42% 15% 0 0 Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali L analisi dei valori per tipologia dell attività di recupero, sulla base della riclassificazione dei dati inerenti l attività di recupero tra Phone Collection e Home Collection (door to door), si rileva che 18 : la Phone Collection: assorbe il 72% delle lavorazioni in numero pratiche e il 46% in base ai valori. Il valor medio gestito è pari a 975, in crescita del 20%. La performance in numero di pratiche recuperate si attesta al 47% (+2pp sul 2014) mentre quella in valore rimane pressoché invariata ai livelli dell anno precedente ed è pari al 22%; 18 Nell analisi non viene considerato il basket residuale Altro che pesa, in termini di affidato, il 2% in valore ed il 3% in numero. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

50 MERCATO UNIREC: TREND E PERFORMANCE DI RECUPERO la Home Collection gestisce le pratiche a più elevato valor medio ed assorbe infatti il 53% del valore affidato, mentre il numero delle pratiche pesa per il 25%. Il valor medio è in crescita di quasi il 5% e si attesta a 3.255, quasi 3,5 volte quello gestito dalla fonia. Le performance in valore sono pari all 11%, in flessione quelle in quantità che si attestano al 25%. Anche il 2015 conferma la capacità della Phone Collection di gestire un elevato numero di pratiche, sono infatti il 72% del totale, ma si assiste anche ad una lenta crescita del peso del credito gestito a scapito della Home Collection. Tab. 23: rediti affidati e recuperati per Attività di recupero svolta - n. pratiche, importi e ticket medio Tipologia Pratiche (n./000) Importi ( /mln) Crediti Affidati di attività di recupero Affidate Recuperate Affidati Recuperati Pratiche % (Peso %) Importi % (Peso %) Ticket medio Phone Collection % 46%.975 Home Collection % 53% Altro % 2% Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 24: Confronto crediti affidati per Tipologia di Attività di recupero svolta: Anno Crediti Affidati 2014 Crediti Affidati 2015 Δ Tipologia di attività Ticket Ticket Ticket di recupero Pratiche Importi medio Pratiche Importi medio Pratiche Importi medio (Peso %) ( Peso%) ( ) (Peso %) ( Peso%) ( ) (pp) (pp) ( ) Phone Collection 75% 44% % 46% Home Collection 25% 56% % 53% Altro 3% 2% NS NS NS Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali Tab. 25: Confronto Performance: Anno Performance 2014 Performance TIPOLOGIA Δ pp Pratiche Δ pp Pratiche Importi Pratiche Importi DEBITORE (Nr) Importi Phone Collection 45% 23% 47% 22% 2-1 Home Collection 31% 12% 25% 11% -6-0,9 Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ pp: variazione in punti percentuali 50

51 Sviluppo ed andamento economico delle Imprese Associate ad UNIREC capitolo 4

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53 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC 4.1 QUADRO D INSIEME: OPERATORI, RICAVI COMPLESSIVI E RICAVI DELLA SOLA ATTIVITÀ DI RECUPERO CREDITI DISTRIBUZIONE DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC PER FORMA GIURIDICA Le Imprese Associate ad UNIREC nel 2015, nel rispetto dei criteri di selezione in ingresso e di mantenimento dei parametri per la permanenza in Associazione, sono aumentate di n. 3 unità, a n. 208 (+1,4 rispetto al 2014). L incremento segue quelli già registrati nel 2014 (+13 associate) e quello nel 2013 (+4 associate). Nell ultimo triennio, il numero netto di associate è aumentato di n. 20 unità (+10,6%). La forma societaria adottata dalle Associate non ha subito variazioni rilevanti rispetto all anno precedente (2014),cosicché possiamo dire che le variazioni per forma di impresa di anno in anno sono rimaste pressoché invariate come si evince dal grafico in Fig Fig. 32: Imprese associate UNIREC suddivise per Forma Giuridica N. Associate Spa Srl 50 Sas D.I., Snc, Estere SAS SRL SPA D.I., Snc, Estere Fonte: Imprese Associate UNIREC, Elaborazione Dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

54 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Tab. 26: Imprese associate ad UNIREC suddivise per Forma Giuridica Imprese SpA Srl Sas Snc D.I. e soc. coop Società estere Totale Società di Capitale Società di Persone Società estere Totale Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione Dati Centro Studi UNIREC DISTRIBUZIONE DELLE IMPRESE ASSOCIATE UNIREC PER AREA GEOGRAFICA Nel 2015, come l anno precedente, il primo posto per numero di Imprese di Tutela del Credito associate ad UNIREC è saldamente detenuto dall Area Centro e Sardegna, dove hanno la sede principale n. 70 Società pari al 34% del totale (-2 unità rispetto al 2014). Segue al secondo posto l Area Nord-Ovest, con n. 66 Società (+4 rispetto al 2014) pari al 32% del totale, mentre l Area Sud e Sicilia conferma il terzo posto e vede aumentare il numero delle Società associate da n. 43 a n. 46, pari al 22% del totale. In fine si rileva l Area Nord-Est che con n. 25 Società è stabile rispetto al 2014, pari al 12% del totale. Fig. 33: Ripartizione per Zona Geografica delle Imprese UNIREC Anno Totale Nord-Ovest Totale Nord-Est Totale Centro e Sardegna Totale Sud e Sicilia Estero Fonte: Imprese Associate UNIREC,Elaborazione Dati Centro Studi UNIREC 54 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

55 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Tab. 27: Distribuzione delle Imprese Associate UNIREC per area geografica Area Geografica n. Peso % n. Peso % n. Peso % n. Peso % Liguria 4 2% 5 3% 5 2% 5 2% Lombardia 42 22% 38 20% 44 21% 49 24% Piemonte 13 7% 13 7% 13 6% 12 6% Totale Nord-Ovest 59 31% 56 29% 62 30% 66 32% Emilia 12 6% 9 5% 10 5% 9 4% Friuli 1 1% 2 1% 2 1% 2 1% Trentino 1 1% 1 1% 1 0% 1 0% Veneto 14 7% 11 6% 12 6% 13 6% Totale Nord-Est 28 15% 23 12% 25 12% 25 12% Abruzzo 2 1% 2 1% 2 1% 2 1% Lazio 36 19% 39 20% 41 20% 41 20% Marche 4 2% 5 3% 5 2% 5 2% Sardegna 4 2% 5 3% 6 3% 5 2% Toscana 17 9% 15 8% 16 8% 15 7% Umbria 1 1% 2 1% 2 1% 2 1% Totale Centro e Sardegna 64 34% 68 35% 72 35% 70 34% Calabria 5 3% 5 3% 6 3% 6 3% Campania 14 7% 18 9% 18 9% 21 10% Puglia 5 3% 7 4% 7 3% 7 3% Sicilia 10 5% 12 6% 12 6% 12 6% Totale Sud e Sicilia 34 18% 42 22% 43 21% 46 22% Estero 3 2% 3 2% 3 1% 1 0% Tot. Imprese Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

56 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC RICAVI COMPLESSIVI (RECUPERO CREDITI E ALTRI SERVIZI) I ricavi complessivi delle Imprese associate UNIREC nel 2014 si sono attestati a 762 milioni, con una aumento del 3,8% rispetto ai 734 milioni di euro del Da una distinzione per tipologia di società associate si rileva che: le società di capitali hanno registrato nel 2014 un incremento dei ricavi totali del 4,4% rispetto all anno precedente per un ammontare di 755 milioni rappresentando il 99% del totale ricavi delle Associate ad UNIREC; le società di persone hanno registrato nel 2014 un decremento dei ricavi totali del 36,2% rispetto all anno precedente per un ammontare di 7 milioni, rappresentando l 1% del totale ricavi delle Associate ad UNIREC; tra le società di capitale, quelle in forma di SpA hanno registrato un aumento del valore della produzione del 3% attestandosi ad un totale di 449 milioni, mentre le società di capitale in forma di Srl hanno registrato un aumento del valore della produzione del 7% attestandosi ad un totale di 305 milioni. Da rilevare che le 26 società per Azioni detengono il 59% del valore totale della produzione delle associate UNIREC. Tab. 28: Ricavi Complessivi o Valore della Produzione UNIREC ( /mln) Tipologia di Impresa 2012 Peso% Δ % su AP 2013 Peso% Δ % su AP 2014 Peso% Δ % su AP SpA % 4% % -3% % 3% Srl % 12% % -12% % 7% Sas 3 0,4% -63% 7 1% 133% 5 1% -34% Snc 4 1% -50% 4 1% 0,0% 1 0,1% -73% Ditte Ind. 1 0,1% 0,0% 1 0,1% 0,0% 1 0,2% 36% UNIREC % 6% % -6% % 3,8% Tipologia di Impresa 2012 Peso% Δ % su AP 2013 Peso% Δ % su AP 2014 Peso% Δ % su AP Società di Capitali % 7% % -7% % 4,4% Società di Persone 8 1% -53% 11 1% 38% 7 1% -36,2% UNIREC % 6% % -6% % 3,8% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente 56 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

57 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC RICAVI PER LA SOLA ATTIVITÀ DI RECUPERO CREDITI IN CONTO TERZI Dai bilanci del 2014 si rileva che i ricavi per la sola attività di recupero crediti delle Aziende associate UNIREC, sono aumentati di 21 milioni a complessivi 592 milioni di euro, con un incremento del 4%. Le Società per Azioni con 328 milioni registrano una crescita del 10% dei ricavi per recupero crediti e detengono il 55% del totale. Seguono le Srl che con 256 milioni, vedono diminuire i propri ricavi del 3%, detenendo il 43% del totale. Fig. 34: Anno 2014: Associate UNIREC distribuzione dei ricavi da recupero per forma giuridica Sas 1,0% Snc 0,2% Ditte Ind. 0,2% Srl 43% SpA 56% SpA Srl Sas Snc Ditte Ind. Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Tab. 29: Ricavi per la sola attività di recupero crediti ( /mln) (esclusi altri servizi) Imprese 2012 Peso% Δ % su AP 2013 Peso% Δ % su AP 2014 Peso% Δ % su AP SpA % 7% % 4% % 10% Srl % 18% % 2% % -3% Sas 3 0,5% -63% 7 1,2% 133% 6 1,0% -17% Snc 3 0,5% -63% 3 0,5% 0% 1 0,2% -51% Ditte Ind. 1 0,2% 0% 1 0,2% 0% 1 0,2% 36% UNIREC % % 4% 592 4% Imprese 2012 Peso% Δ % su AP 2013 Peso% Δ % su AP 2014 Peso% Δ % su AP Società di Capitale % 12% % 3% % 4,2% Società di Persone 7 1% -59% 11 2% 57% 9 1% -21,7% UNIREC % 571 4% 592 3,7% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

58 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Da evidenziare che le Società di Capitale (Srl e SpA) rappresentano, dal punto di vista dei ricavi da recupero, la forma giuridica più utilizzata, mentre le n. 21 Società di persone, con circa 9 milioni di ricavi, detengono una quota molto residuale. Come per il 2013, anche i dati del 2014 sembrano indicare un erosione di quote di mercato da parte delle Società di Capitale (solitamente più grandi ) a discapito delle Società di Persone (solitamente più piccole ). Da rilevare inoltre che nel 2014, le n. 26 Società per Azioni, che rappresentano il 12,5% del numero totale delle Imprese associate ad UNIREC, hanno generato il 55% dei ricavi complessivi riferiti alla sola attività di recupero crediti RICAVI DA RECUPERO CREDITI PER DIMENSIONE AZIENDALE Da un analisi per fasce di ricavi relativi alle sole Società di Capitale (SpA e Srl) associate ad UNIREC che, ricordiamo, producono il 99% dei ricavi complessivi, emerge che nel 2014 gli Operatori con ricavi fino a 5 milioni di euro hanno generato il 36% dei ricavi complessivi contro il 33% del 2013, con un incremento del 12,19%. Gli operatori nella fascia di ricavi tra i 5 e i 10 milioni hanno generato il 12% dei ricavi totali, contro l 11% del 2013 (+9%); mentre quelli con fasce di ricavi tra 10 e 20 milioni hanno generato il 17% dei ricavi contro il 23% del 2013, accusando una diminuzione del 21%. Infine, le otto Imprese con ricavi di oltre 20 milioni hanno generato il 35% dei ricavi complessivi segnando una crescita del 12%. Infine, si rileva che le Società con fasce di ricavi inferiori a 1 milione di euro sono in crescita dell 1% rispetto al 2013 portandosi a n. 88, mentre le Società con ricavi superiore ai 10 milioni sono diminuite di 2 unità, da n.18 nel 2013 a n.16 nel Fig. 35: Anno 2015: Associate UNIREC distribuzione per fascia di ricavo (% su ricavi) 35% 7% 29% < > % 12% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC 58 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

59 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Tab. 30: Suddivisione delle Società di Capitale UNIREC per fascia di ricavo Fascia di ricavo Società di Capitale per fascia di ricavo 2013 Peso % 2014 Peso % Δ % su AP < % 88 49% 1% % 72 40% 26% % 5 3% -17% % 9 5% -10% > % 7 4% -13% Totale % Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente Tab. 31: Suddivisione delle Società di Capitale per fascia di ricavo da recupero crediti (importi /000) Fascia di ricavo Valore ricavi da recupero crediti delle Società di Capitale 2013 Peso % 2014 Peso % Δ % su AP < % 41 7% 0% % % 16% % 69 12% 9% % % -21% > % % 12% Totale % % 4% Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente L analisi mette in evidenza altresì che, nel 2014: n. 47 Società con fascia di ricavi inferiore a 5 milioni di euro (-12 unità rispetto al 2013), pari al 29,4% del totale della medesima fascia, hanno registrato una perdita di ricavi uguale o maggiore al 5% rispetto all anno precedente; di queste, il 63,83% è relativo alla fascia di ricavi inferiore ad 1 milione di euro (n. 30 Società su n. 47); n. 2 Società con ricavi superiori a 5 milioni di euro hanno avuto un calo dei ricavi uguale o superiore al 5%; nel complesso, dai bilanci 2014 si rileva che n. 53 società (29% del totale) hanno accusato un calo dei ricavi; inoltre, n. 17 Imprese della fascia di ricavi inferiori ad 1 milione di euro hanno avuto una perdita di bilancio (pari al 57% del totale delle Imprese che hanno registrato perdita di bilancio). Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

60 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Fascia di ricavo Tab. 32: Numero di Imprese associate UNIREC, suddivise per fasce di ricavo, in calo del 5% rispetto all anno precedente e/o con una perdita di bilancio (dati di bilancio 2014) Imprese con ricavi IN CALO (> 5% su anno precedente) Imprese con perdita di bilancio n. Peso % n. Peso % < % 17 57% % 11 37% % 2 7% % > % Totale Fonte: Bilanci Aziendali ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC ADDETTI DEDICATI AL RECUPERO CREDITI Nell ultimo quadriennio, gli addetti delle Imprese associate ad UNIREC sono aumentati del 13% ( unità), da n unità del 2012 a n del 2015, impegnati nella phone collection, nel recupero domiciliare e nel back-office amministrativo. Ciò grazie anche ad un costante dialogo con le Organizzazioni Sindacali di Settore (FISASCAT CISL, FILCAMS CGIL, UILTUCS), oltre che con CONFPROFESSIONI, in forza del quale è stato possibile ritagliare discipline specifiche per ciascuna categoria di lavoratori, avendo come punto di riferimento unitario il quadro delineato dal CCNL Studi Professionali. In forza dei predetti accordi sindacali ai collaboratori coordinati e continuativi che svolgono le funzioni di operatori telefonici per la tutela del credito è assicurata la copertura Cadiprof alla stregua dei dipendenti inquadrati sul CCNL Studi Professionali. Nel 2015 si è registrato un incremento del 7,4% rispetto al 2014, ovvero n addetti in più rispetto ai che risultavano nel Dalla riclassificazione dei dati 2015 inerenti la tipologia di attività svolta si rileva che: il 54% (pari a n unità) degli addetti è stato occupato nell attività di Phone Collection, in aumento del 25% rispetto al 2014; il 33% (pari a n ) degli addetti è stato occupato nell attività di Home Collection stabile rispetto al 2014 con addetti pari a n. 7214; il 13% (pari a n ) degli addetti è stato occupato nell attività gestionale/amministrativa, in aumento del 10% rispetto al 2014; 60 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

61 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Fig. 36: Serie storica degli occupati delle Aziende UNIREC per attività periodo Amministrativi Home Collection Phone Collection Totale Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Nella ripartizione degli addetti tra Amministrativi, Phone Collector e Home Collector dal confronto tra 2014 e 2015 si evidenzia come i Phone Collector siano passati da una quota del 48% ad una del 54% sul totale (+6 pp), mentre gli Home Collector diminuiscono di 5 pp, attestandosi al 33% (-541 unità). Tab. 33: Addetti UNIREC per anno e per tipo di attività Anno Totale Amministrativi Phone Collection Home Collection n. n. Peso % n. Peso % n. Peso % % % % % % % % % % % % % Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

62 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC Il numero medio di pratiche gestito da ciascuna Associata UNIREC è diminuito di unità (-7%) da n a n per ciascuna impresa. Tab. 34: Numero di pratiche medie gestite per Impresa Associata e per Addetto Suddivisione pratiche per n. Δ % n. Δ % n. Δ % n. Δ n. Δ % Addetto e Associata su AP su AP su AP su AP su AP Numero medio di pratiche gestite % % % % per Associata Numero totale di Addetti % % % % Numero medio di pratiche gestite % % % % per Addetto Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Δ % su AP: variazione percentuale su Anno Precedente LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI ADDETTI Nel 2015, le Imprese associate ad UNIREC hanno aumentato gli investimenti nella formazione, erogando un totale di n ore di formazione ( ore rispetto al 2014, pari a +9,6%), ovvero n.21,5 ore medie per addetto. Come si può evincere dal grafico seguente, la tendenza dell ultimo triennio mostra una propensione da parte delle associate a considerare la formazione un driver di crescita su cui investire. Fig. 37: Associate UNIREC ore investite in formazione (anni ) Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC 62 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

63 SVILUPPO ED ANDAMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE AD UNIREC TREND ECONOMICO DELLE IMPRESE ASSOCIATE UNIREC L analisi è stata condotta solo per le società di capitale (Srl e S.p.A.), tenute a depositare i bilanci. Analizzando il livello degli utili, ricavati dai bilanci 2014, di dette società si rileva: una riduzione di 2,4 milioni degli utili complessivi: da 24,3 milioni ad 21,9 milioni, con una flessione del 9,87% rispetto all anno precedente; il rapporto utile d esercizio/totale dei ricavi ha registrato un ulteriore flessione dal 4,3% al 4,0% rispetto all anno precedente con una flessione del 6,5%; nel 2014 sono n. 30 le aziende che hanno chiuso in perdita confermando il dato dell anno precedente (16,6% delle n. 181 società di capitale analizzate). Tab. 36: Utili complessivi Anno UTILI TOTALI UTILI/RICAVI da recupero crediti AZIENDE IN PERDITA ( /mln) % n ,3% ,0% 30 Fonte: Bilanci Aziendali e dati Imprese Associate UNIREC ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC PROVVIGIONE MEDIA CORRISPOSTA ALLE IMPRESE ASSOCIATE UNIREC Alla fine del 2014 la provvigione media è ulteriormente diminuita di circa il 4%, dal 5,9% al 5,64%. Ciò in un contesto in cui: sono diminuiti i volumi da gestire per il recupero in termine di pezzi di circa 2,5 milioni, parimenti è aumentato il valore economico dell affidato di circa 2,7 miliardi di euro; l aumento dei valori affidati, nonostante la diminuzione delle numeriche, si può spiegare con l aumento delle pratiche bancarie/finanziarie in sofferenza che hanno aumentato il valore medio economico delle posizioni a recupero. Fig. 38: Serie storica provvigione media periodo ,60% 5,52% 5,95% 5,90% 5,64% Fonte: Bilanci Aziendali e dati Imprese Associate UNIREC ed elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

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65 Aspettative per il 2016 capitolo 5

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67 ASPETTATIVE PER IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE ASSOCIATE UNIREC Da un indagine sul clima di fiducia 2016 delle Imprese associate, si rivela che: Volumi e Ricavi il 45% delle Imprese associate prevede un aumento importante dei volumi da gestire; mentre solo il 32% prevede una crescita dei ricavi; più del 25% prevede volumi di lavoro stabile (soltanto il 29% prevede volumi in flessione); Utili il 38% prevede utili in aumento, il 30% prevede utili in calo o in forte calo; e la rimanente parte utili sostanzialmente stabili. Fig. 39: Attese sui volumi di crediti affidati per il recupero per il ,3% 25,5% 18,3% 11,1% 7,8% forte calo leggero calo stabili leggero aumento forte aumento Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

68 ASPETTATIVE PER IL 2016 Fig. 40: Attese sui ricavi per la sola attività da recupero crediti per il ,1% 32,0% 20,9% 12,4% 6,5% forte calo leggero calo stabili leggero aumento forte aumento Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC 68 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

69 ASPETTATIVE PER IL 2016 Fig. 41: Attese sugli utili di bilancio per il ,7% 32,7% 21,6% 7,8% 5,2% forte calo leggero calo stabili leggero aumento forte aumento Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

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71 Raccolta studi UNIREC L impatto economico del settore Tutela del Credito (Presentazione all Evento UNIREC del 14 Maggio 2015 dei Proff. G. Cardullo e M. Conti Università degli Studi di Genova Dipartimento di Economia)

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73 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO SINTESI Secondo il FMI, il problema dei crediti deteriorati rappresenta il principale freno alla crescita e fonte primaria di rischio per l intera area euro. In Italia nell anno 2014, solo nel settore bancario i crediti deteriorati pesano 350 miliardi, il 18% di tutti i prestiti. In particolare emerge che per le banche italiane il problema non è tanto il tasso di copertura dei crediti deteriorati, quanto il tempo di recupero dei crediti stessi. I tempi lunghi e le incertezze sugli esiti delle crisi d impresa favoriscono l accumulazione delle partite deteriorate nei bilanci degli intermediari e si riflettono negativamente sulla loro capacità di erogazione del credito, a fronte di un contesto in cui negli anni della crisi il numero di procedure concorsuali aperte (fallimentari e concordatarie) è significativamente aumentato. Studio dei Proff. G. Cardullo e M. Conti Università degli Studi di Genova Dipartimento di Economia Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

74 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO Infatti l attività giudiziale: la durata media dei procedimenti civili di primo e secondo grado è di 7,4 anni (Consiglio Forense); la durata media dei procedimenti di fallimento è di 7 anni (Ministero della Giustizia); la durata media dei procedimenti di esecuzioni immobiliari è di 3 anni e 5 mesi (Ministero della Giustizia). Ecco perché il Settore della Tutela del Credito è cruciale: da alcuni dati tratti dal V Rapporto UNIREC possiamo notare come, a fronte di 56 miliardi di euro (40 miliardi solo bancario) di Crediti Affidati, i Crediti recuperati sono stati 10 miliardi di euro (oltre 17% di performance). 10 miliardi recuperati da UNIREC ( addetti [ndr: nel 2014]) possono essere comparati con: - lotta all evasione: 14 miliardi recuperati dall Agenzia delle Entrate ( dipendenti); - bonus 80 euro governo Renzi vale 9.5 miliardi per anno solare. A rafforzare questa convinzione ci aiutano le stime del FMI nella quale, i 5,7 miliardi di crediti recuperati potranno portare ad un incremento del PIL pari a 2,1 miliardi in 4 anni. Studio dei Proff. G. Cardullo e M. Conti Università degli Studi di Genova Dipartimento di Economia 74 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

75 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO Per comprendere meglio cosa può significare un tale aumento di PIL è sufficiente confrontare che: un incremento del PIL di 2.1 miliardi può portare 45 mila nuovi posti di lavoro; il Tesoretto (ndr 2015) è di 1,6 miliardi (scostamento Deficit programmato dal tendenziale); colmare il gap tra reddito familiare ed il 50% della povertà assoluta costa 1,5 miliardi (Reddito di inclusione sociale); finanziare il 70% dell investimento iniziale dell EXPO di Milano (3,2 miliardi secondo il Rapporto di Sostenibilità EXPO). Studio dei Proff. G. Cardullo e M. Conti Università degli Studi di Genova Dipartimento di Economia Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

76 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO Studio dei Proff. G. Cardullo e M. Conti Università degli Studi di Genova Dipartimento di Economia 76 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

77 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO GABRIELE CARDULLO MAURIZIO CONTI DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA EXECUTIVE SUMMARY Il presente rapporto si propone di quantificare il peso economico del settore tutela del credito e di discutere, anche alla luce di alcuni studi esistenti in letteratura, possibili effetti positivi per il sistema economico nel suo complesso legato all attività delle imprese operanti in tale settore. Il peso economico diretto, in termini di valore aggiunto, attribuibile al settore tutela del credito, è stato quantificato, nel 2014, in circa 450 milioni di euro. L effetto totale, comprensivo dell impatto indiretto ed indotto, potrebbe ammontare, invece, date talune assunzioni, a circa 800 milioni nel Il principale canale di trasmissione del settore tutela del credito sull economia reale che è stato considerato in questo rapporto, passa attraverso il sistema bancario. Infatti, l esistenza di crediti in sofferenza ed incagliati in tale settore, accrescendo l incertezza sulla solvibilità delle banche, aumentando gli accantonamenti di queste ultime e, in generale, riducendone la asset quality, è associata ad una minor crescita del PIL. Il settore tutela del credito, riducendo l ammontare di crediti in sofferenza ed incagliati, presso il sistema bancario, avrebbe pertanto determinato una minor caduta del PIL negli ultimi anni. In particolare, alcune elaborazioni suggeriscono che i crediti recuperati nel solo 2013 potrebbero essere associati ad una minor caduta del PIL, su un arco di quattro anni, per un ammontare di circa 1.4 miliardi di euro. Un effetto ancora maggiore sembra esserci per l anno 2014, di cui però non si dispongono ancora di dati ufficiali. Infine, i crediti recuperati dalle imprese operanti nel settore tutela del credito nel caso delle principali public utilities hanno probabilmente evitato che queste ultime trasferissero una quota importante dei crediti in sofferenza ed incagliati sulle tariffe degli utenti solvibili. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

78 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO INTRODUZIONE Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria mondiale (FMI, 2015), il Fondo Monetario Internazionale individua nel peso eccessivo delle sofferenze sugli attivi della banche dei Paesi dell Europa mediterranea uno degli ostacoli principali alla crescita nell intera area euro. E evidente quindi che, in una tale congiuntura, il compito svolto dalle aziende che operano nel settore della tutela del credito assume una rilevanza macroeconomica. Il presente studio offre un contributo da questo punto di vista, cercando di quantificare l importanza economica del settore attraverso due modalità di analisi distinte. Nella prima parte del lavoro, si vuole misurare il peso delle aziende che operano nel settore di tutela del credito all interno del PIL complessivo italiano attraverso un meccanismo di calcolo noto in letterature come effetto moltiplicatore. In breve, il ruolo economico di un settore non è dato semplicemente dal valore aggiunto creato, giacché le imprese in esso operanti attiveranno a loro volta una domanda di beni e servizi in altri settori dell economia. Ottenere un calcolo esatto di tali effetti indiretti è praticamente impossibile con i dati statistici a disposizione, quindi in letteratura si fa utilizzo di un moltiplicatore che tenta di stimare l indotto creato da ciascun settore dell economia. Seguendo questa procedura, il presente studio ipotizza un peso attribuibile a tale settore pari a circa milioni di euro, vale a dire circa lo 0,02% del PIL italiano nel La seconda parte dello studio si concentra sugli effetti macroeconomici positivi che le aziende del settore inducono attraverso il recupero dei crediti in via extragiudiziale. In particolare, analisi empiriche compiute tra l altro dal Fondo Monetario Internazionale calcolano le conseguenze benefiche in termini di maggior PIL di una riduzione dei non performing loans sul totale dei crediti detenuti dalla banche. Sulla base di questa stima e conoscendo il numero e l importo totale delle pratiche di recupero crediti andate a buon fine nel settore bancario, il presente lavoro ipotizza che l attività svolta dalle aziende del settore nel solo anno 2013 porti ad una maggior crescita del PIL nazionale dello 0.09% di punto percentuale nei quattro anni successivi. Si tratta di un impatto assolutamente non trascurabile e quantificabile in circa 1.4 miliardi di euro. Infine il lavoro si conclude con un analisi qualitativa degli effetti del servizio di tutela del credito nell altro grande settore maggiormente coinvolto, quello delle public utilities. 78 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

79 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO IL PESO ECONOMICO DEL SETTORE L obiettivo del presente capitolo è quello di misurare il contributo del settore della tutela del credito all economia italiana in termini di prodotto interno lordo (PIL). Per evitare equivoci, è opportuno segnalare come non si stia cercando di valutare l impatto che il settore in questione ha sul PIL italiano, quanto invece il PIL italiano che, direttamente o indirettamente, è riconducibile al settore della tutela del credito. Infatti, la misurazione dell effetto sul PIL del settore in questione richiederebbe una specificazione accurata e rigorosa di un counterfactual, vale a dire di uno scenario alternativo, senza il settore. Un analisi di questo tipo è ovviamente molto difficile, se non impossibile, da condurre, soprattutto in caso di vincoli informativi e temporali stringenti, in quanto il counterfactual non è osservabile per definizione. Tuttavia, in assenza di una corretta specificazione del counterfactual, il rischio serio è quello di sovrastimare l impatto economico del settore, in quanto si finirebbe per escludere tutti quegli aggiustamenti che avverrebbero, seppur in modo sub ottimale, all interno dell economia e che, in qualche modo, ovvierebbero, almeno in parte, all assenza del settore. Fatta questa premessa, abbiamo cercato di calcolare il peso del settore tutela del credito distinguendo tra contributo diretto ed indiretto e indotto. Il contributo diretto è solitamente misurato dal valore aggiunto generato dal settore, pari alla differenza tra valore della produzione e costi per acquisto di beni intermedi; il contributo indiretto ed indotto tiene invece conto del fatto che la presenza del settore tutela del credito attiva una domanda di beni e servizi per altri settori (acquisti di beni e servizi, consulenze, spese per energia, spesa per beni di investimento, etc.) e che i redditi ricevuti dai fattori produttivi (capitale e lavoro) direttamente o indirettamente impiegati nel settore della tutela del credito alimenteranno a loro volta una domanda di beni di consumo. Il contributo diretto è quello relativamente più semplice da calcolare. In questo caso, siamo partiti dai dati di bilancio delle imprese affiliate a UNIREC, che rappresentano circa il 90% del giro d affari dell intero settore, relativamente al Dai bilanci abbiamo calcolato il valore aggiunto del settore, che può essere descritto come il contributo del settore in questione alla formazione del PIL del paese. In particolare, il valore aggiunto è stato ottenuto come differenza tra la somma del valore della produzione di tutte le imprese affiliate ad UNIREC e la somma dei costi dei beni e servizi intermedi di tutte le imprese affiliate ad UNIREC. In particolare, i costi dei beni intermedi sono stati ottenuti come differenza tra i costi di produzione e i costi del personale. Seguendo questo approccio il valore aggiunto generato dalle imprese UNIREC è stato, nel 2013, pari a circa 218,178 milioni di euro. Per ottenere un valore comparabile al PIL del paese, abbiamo aggiunto poi una stima delle tassazione indiretta (assunta pari Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

80 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO al 20%), per giungere ad una stima del PIL attribuibile alle imprese UNIREC pari a circa 261,814 milioni di euro. Tenuto conto del fatto che nel 2013 le imprese UNIREC rappresentavano circa il 90% del giro di affari del settore tutela del credito, il PIL attribuibile a tale settore può essere pertanto approssimato a circa 290,904 milioni di euro, vale a dire circa lo 0,02% del PIL italiano nel 2013 (pari a circa 1618 miliardi di euro 1 ). Si può approssimare un calcolo simile per l anno Secondo i dati del Quinto Rapporto Unirec, il totale del valore della produzione per le aziende appartenenti all Unione è stato nel 2014 pari a 965 milioni circa. Ipotizzando che i costi della produzione al netto delle spese per il personale siano una quota percentuale del valore della produzione identica a quella del 2013 ed applicando una tassazione indiretta con aliquota al 22%, otteniamo un valore aggiunto pari a 386 milioni circa. Poiché dai dati del Quinto Rapporto risulta anche che nel 2014 le imprese UNIREC rappresentassero all incirca l 85% del fatturato totale del settore, si ottiene un PIL pari a euro, cioè lo 0.3% circa del PIL del nostro Paese. Naturalmente, il peso totale del settore è più ampio in quanto, come si ricordava precedentemente, occorre tenere conto del fatto che le imprese del settore attivano una domanda di beni e servizi che altrimenti potrebbe non esistere e che i fattori produttivi percettori di reddito (capitale e lavoro) riconducibili direttamente o indirettamente alle imprese attive nel settore tutela del credito alimenteranno a loro volta un domanda di consumi. Il calcolo di questi effetti indiretti ed indotti non sono semplici e richiederebbero in linea di principio la disponibilità di tavole dei flussi intersettoriali ad un livello di disaggregazione molto fine, non attualmente disponibili. Per questo motivo abbiamo utilizzato un altro metodo, necessariamente meno preciso, ma che consente di ottenere una stima complessiva del peso del settore. Tale metodo consiste nell applicare al peso (altrimenti detto effetto) diretto un moltiplicatore, che possiamo definire come la produzione attivata da un euro di effetto diretto. Sfortunatamente, non sembrano esistere nella letteratura economica italiana ed internazionale studi che abbiano calcolato un moltiplicatore per il settore della tutela del credito; inoltre, in letteratura si osserva una certa variabilità tra i moltiplicatori associati ai vari settori. 2 Da questo punto di vista, siamo stati in grado di trovare un valore del moltiplicatore relativo al settore business and consultancy services stimato dal Bureau of Economic Analysis statunitense. Tale moltiplicatore è pari a 1.76: in altri termini, un euro di valore aggiunto generato nel settore in questione determinerebbe la creazione di altri 76 centesimi di reddito in altri settori dell economia. Sebbene non si possa celare il fatto che sia problematico trasferire tout court un moltiplicatore calcolato per gli USA alla realtà italiana, 3 e che il settore 1 Fonte: AMECO database, European Commission. 2 Si vedano i dati riportati sul sito del Bureau of economic Analysis statunitense. 3 Infatti, la struttura produttiva dei due paesi non coincide, e in particolare le relazioni verticali tra i settori potrebbero essere diverse. 80 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

81 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO tutela del credito potrebbe essere considerato al più una piccola parte del settore business and consultancy services, l applicazione di un moltiplicatore pari a 1.76 porterebbe ad un peso complessivo del settore della tutela del credito pari a circa 512 milioni di euro nel 2013 e a 800 milioni nel IMPATTO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO. POSSIBILI CANALI DI TRASMISSIONE Numerosi settori dell economia italiana sono caratterizzati dalla presenza di crediti deteriorati. La presenza di crediti non recuperabili può avere importanti conseguenze sulla performance macroeconomica del paese, in termini di minori investimenti, minore crescita del PIL e incremento del tasso di disoccupazione. Le imprese operanti nel settore della tutela del credito consentono ai propri clienti di recuperare parte dei propri crediti inesigibili: esse contribuiscono, pertanto, a ridurre in modo non trascurabile la proporzione di crediti in sofferenza od incagliati nel sistema economico del paese e, pertanto, possono generare importanti effetti macroeconomici. La recente crisi economica e finanziaria ha accresciuti a dismisura l importanza dei crediti inesigibili in tutti i settori dell economia. Tuttavia, poiché l obiettivo del presente lavoro è discutere i principali canali di trasmissione attraverso i quali il settore della tutela del credito impatta sull economia reale, abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione sui due settori che costituiscono di fatto la quasi totalità dei clienti delle imprese UNIREC, vale a dire il settore bancario-finanziario da una parte, e il settore delle public utilities (acqua, energia, telecomunicazioni), dall altro. SISTEMA BANCARIO. Nel caso del settore bancario italiano, il fenomeno dei crediti deteriorati ha ormai assunto una proporzione non trascurabile. A fine 2013 le sole sofferenze del sistema bancario hanno raggiunto la cifra di circa 155 miliardi di euro, in crescita del 25% rispetto al 2012 (Rapporto UNIREC, 2014). Secondo il Global Financial Stability Report (FMI, 2015), nel 2014 le sofferenze lorde (cioè senza tener conto degli accantonamenti) hanno raggiunto i miliardi di euro (la zona euro nel suo complesso presenta sofferenze bancarie pari a 900 miliardi di euro). Non solo, l Asset Quality Review promossa dalla Banca Centrale Europea nello scorso anno ha evidenziato come una quota consistente delle banche italiane oggetto dell indagine presenta una percentuale di crediti deteriorati che oscilla tra il 10 ed il 25% dell esposizione totale. Numerosi osservatori Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

82 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO internazionali (il Fondo Monetario in primis) hanno osservato come dall inizio della crisi l area euro non abbia agito con la prontezza di Giappone e Stati Uniti nella gestione dei crediti deteriorati, preferendo un approccio attendista che si sta rivelando controproducente. Dal punto di vista teorico, la letteratura economica ha evidenziato come possano esistere diverse ragioni alla base del fatto che una quota elevata di crediti deteriorati o inesigibili (non-performing loans) tende ad impattare negativamente sulla crescita economica. In primo luogo, i non-performing loans riducono i profitti, per via dei maggiori accantonamenti necessari e perché per definizione generano meno reddito da interesse delle attività senza rischio insolvenza. La gestione di tali crediti prevede inoltre dei costi operativi (spese amministrative, costi legali) non trascurabili. Inoltre, secondo Diawan e Rodrick (1992) un forte incremento nei crediti in sofferenza di una banca possono accrescere l incertezza relativamente alla solvibilità della banca stessa. In assenza di adeguati accantonamenti, l accresciuta incertezza può determinare una maggior difficoltà di accesso al capitale. In presenza di un aumento sistemico dei crediti deteriorati, indotto dalla crisi economica più importante degli ultimi 80 anni, 4 l accresciuta incertezza sulla solvibilità del sistema bancario potrebbe determinare una crescita nei tassi di approvvigionamento del capitale e quindi, in ultima analisi, una crescita nei tassi praticati alla clientela ed una contrazione del credito. La contrazione del credito può determinare a sua volta una caduta negli investimenti fissi, una diminuzione della domanda aggregata e, quindi, in ultima analisi, una minor crescita economica. Alcuni autori hanno altresì sottolineato come la presenza di elevati non-performing loans contribuisca alla contrazione del credito bancario tramite i costi associati alla gestione del credito stesso e, soprattutto, al minor capitale bancario che risulta a causa degli accantonamenti resisi necessari dall aumento dei non-performing loans stessi. 5 In letteratura esistono anche alcuni studi che hanno cercato di quantificare l impatto dei non-performing loans su una serie di variabili macroeconomiche, come inflazione, disoccupazione, espansione del credito e crescita del PIL. Klein (2013) ha analizzato l impatto dei non-performing loans in un campione di sedici paesi dell Europa sud-orientale, centrale ed orientale nel periodo E inoltre probabile che la crescita dei non-performing loans sia stata, almeno in parte, non anticipata dal sistema bancario, rendendo probabilmente gli accantonamenti inadeguati, e quindi determinando un impatto significativo sull incertezza relativa alla solidità degli intermediari bancari maggiormente colpiti dal fenomeno dei non-performing loans 5 Inoltre, è stato osservato da taluni autori come la presenza di credit in sofferenza potrebbe attenuare gli incentivi delle imprese debitrici ad investire, in quanto una quota dei possibili profitti futuri dovrebbero essere condivisi con il sistema bancario. 82 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

83 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO In particolare, utilizzando una metodologia econometrica del tipo panel-var 6, Klein ha stimato l impatto della sofferenze del sistema bancario (definite come la percentuale di impaired loans ) sulla crescita del credito, sulla disoccupazione e sulla crescita del PIL. In particolare, l analisi contenuta in Klein (2013) suggerisce come uno shock positivo ai non-performing loans pari ad un incremento degli stessi di circa un punto percentuale, a parità di altre condizioni, sarebbe tipicamente associato, in un orizzonte temporale di tre anni, ad un calo cumulato di 1.7 punti percentuali nel rapporto credito-pil e ad un punto di decrescita del PIL, in questo caso in un orizzonte temporale di due anni. Utilizzando una metodologie simile, Nkusu (2011) ha stimato l impatto dei non-performing loans (misurato tramite il rapporto tra i prestiti scaduti (overdue loans) e presiti lordi) sul PIL di un campione di 26 economie avanzate osservate nel periodo In questo studio, un incremento nei non-performing loans nell ordine di 2.4 punti percentuali (corrispondente ad una deviazione standard del campione) sarebbe associato ad un declino del PIL di 0.6 punti percentuali nel primo anno per arrivare a 1.1 punti percentuali nel quarto anno. 7 Entrambi gli studi di fatto trovano che un deterioramento nei prestiti del sistema bancario, è statisticamente associato ad una caduta del PIL. Questo risultato potrebbe essere utilizzato al fine di provare a quantificare una parte dell effetto complessivo del settore tutela del credito sull economia del paese. Infatti, consentendo il recupero di un certo ammontare di crediti in sofferenza o incagliati, le imprese operanti nel settore tutela del credito rendono possibile un miglioramento nella qualità degli asset bancari, minori accantonamenti e quindi, per i motivi elencati sopra, un più alto livello di PIL (o una minor caduta, nel caso italiano di questi ultimi anni). Per provare a quantificare questo effetto, si potrebbe procedere nel modo seguente. Dati recenti di Banca d Italia 8 mostrano come i crediti deteriorati (dati dalla somma di incagli, sofferenze, crediti ristrutturati e crediti scaduti) ammontassero al 15.9% dei crediti verso la clientela a dicembre 2013, per un valore di circa miliardi di euro. Nello stesso anno, i crediti recuperati dalle imprese UNIREC sono stati pari a circa 4.4 miliardi di euro (Rapporto UNIREC 2014). Questo ci suggerisce che l intervento delle imprese UNIREC ha evitato che i crediti deteriorati salissero a miliardi, corrispondenti ad un rapporto tra crediti deteriorati e crediti verso la clientela del 16.1%. In 6 La metodologia dei VAR (Vector Auto Regression) è una tecnica econometrica comunemente utilizzata al fine di esplorare le interrelazioni dinamiche esistenti tra una serie di variabili macreconomiche. La stima di un sistema di equazioni tramite l approccio VAR consente in un secondo momento di studiare la relazione dinamica esistente tra queste variabili simulando l effetto nel tempo di uno shock ad una variabile (ad esempio, un incremento di un punto percentuale nel rapporto tra non-performing loans e impieghi) su altre variabili nel sistema (ad esempio il PIL). Occorre però precisare che, di per se, l analisi VAR non consente di interpretare le relazioni statistiche tra variabili in modo causale. 7 Entrambi gli studi trovano anche l esistenza di una relazione negativa fa variazioni del PIL e crescita dei crediti in sofferenza del sistema bancario. 8 Si veda Banca d Italia (2014), Rapporto sulla stabilità finanziaria. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

84 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO altri termini, l intervento delle imprese UNIREC avrebbe consentito una caduta nel rapporto tra crediti deteriorati e crediti verso la clientela di circa 0.2 punti percentuali. Ora, lo studio di Nkusu (2011), suggerisce che un aumento del rapporto tra prestiti scaduti e prestiti lordi del 2.4% sia statisticamente associato ad una caduta del PIL di 0.6 punti percentuali nel primo anno e di 1.1 punti percentuali nel quarto anno: assimilando il rapporto tra crediti deteriorati e crediti verso la clientela alla variabile utilizzata nello studio di Nkusu (2011), possiamo pensare che la caduta nel rapporto crediti deteriorati-crediti verso la clientela di 0.2 punti percentuali (uno shock pari a circa l 8% di quello ipotizzato nei calcoli di Nkusu (2011)), potrebbe essere associato ad una maggior crescita cumulata del PIL pari a poco meno di un decimo (0.09%) di punto percentuale nei quattro anni successivi, un impatto assolutamente non trascurabile (quantificabile in circa 1.4 miliardi di euro), soprattutto in quanto attribuibile al sistema bancario come unico canale di trasmissione del settore tutela del credito sull economia nel suo complesso. Seguendo la stessa procedura possiamo calcolare l impatto anche per l anno 2014, con l avvertenza che in questo caso non si hanno ancora a disposizione dati ufficiali ma solo stime sulla percentuale di crediti deteriorati sul totale dei presiti. Nel dettaglio, secondo le previsioni UNICREDIT, l ammontare di crediti deteriorati nel settore bancario a dicembre 2014 ammontava a circa 350 miliardi di euro, il 17.6% del totale dei prestiti verso la clientela (pari quest ultimi a circa 1984 miliardi di euro). Si tratta quindi di un incremento di non poco conto rispetto all anno Secondo i dati del V Rapporto UNIREC, nel 2014 le imprese facenti parti dell Unione hanno recuperato 5.7 miliardi di euro, impedendo quindi che la percentuale di crediti deteriorati sul totale fosse del 17.9% invece che del 17.6%. Questo miglioramento di 0.3 punti percentuali, secondo le stime di Nkusu (2011), permetteranno una maggior crescita del PIL nei prossimi quattro anni di punti di PIL, ossia 2 miliardi e 100 milioni di euro. E necessario tuttavia qualificare questi risultati. Innanzitutto, abbiamo attribuito il miglioramento di 4.4 miliardi (per l anno 2013) e 5.7 miliardi (per l anno 2014) nei crediti deteriorati all intervento del settore tutela del credito: in sua assenza, tuttavia, una parte di queste risorse sarebbero state recuperate dal sistema bancario, seppur a fronte di costi probabilmente maggiori. In secondo luogo, i valori contenuti nello studio di Nkusu (2011) sono una stima e, come tale, presenta un grado di incertezza non trascurabile, pari a quasi un punto di PIL in entrambe le direzioni: in altre parole, l effetto negativo sul PIL dopo 4 anni associato ad una crescita nei crediti scaduti dell ordine di 2.4 punti percentuali, pari a 1.1 punti percentuali, potrebbe in realtà essere compreso tra poco meno di zero punti percentuali e due punti percentuali. Naturalmente, anche le nostre stime 84 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

85 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO sono caratterizzate da questo margine di incertezza, alla quale si dovrebbe anche aggiungere la considerazione che stiamo usano i risultati associati ad un campione di paesi e non è detto che, nel caso italiano, la relazione statistica tra variazioni dei crediti deteriorati e PIL sia esattamente la stessa di quella trovata da Nkusu. Infine, occorre precisare come, sebbene la metodologia econometrica impiegata nel lavoro di Nkusu (2011) sia particolarmente adatta a rivelare le correlazioni dinamiche esistenti tra variabili macroeconomiche e sia comunemente utilizzata anche a scopo previsivo, l interpretazione dei risultati in termini di rapporti di causalità tra variabili sia un esercizio da condurre con estrema cautela. SETTORE DELLE PUBLIC UTILITIES. Un altro settore nel quale le imprese UNIREC e, in generale, le imprese attive nella tutela del credito, operano, è quello delle public utilities, in particolare telecomunicazioni, energia, acqua, etc. Il tema dei crediti inesigibili (e del relativo recupero) assume, soprattutto nelle fasi di recessione e di crescita del tasso di disoccupazione, un rilievo non trascurabile (DA COMPLETARE). Infatti, la presenza di una quota non trascurabile di crediti inesigibili potrebbe in linea di principio avere conseguenze sul costo del capitale delle public utilities. Infatti, uno dei capisaldi della moderna teoria della finanza è che, in presenza di mercati finanziari ragionevolmente efficienti, ciò che conta nella determinazione del costo del capitale di una impresa è unicamente il rischio idiosincratico, cioè non diversificabile. Ora, poiché l entità dei crediti inesigibili è chiaramente correlata all andamento del ciclo economico, sembra ragionevole assumere che la crescita di tali crediti inesigibili sia associata ad un rischio non facilmente diversificabile e, pertanto, ad una crescita del costo del capitale: maggior rischio non diversificabile renderebbe infatti il business intrinsecamente più rischioso, e le imprese potrebbero raccogliere capitale solamente a costi più elevati. A sua volta questo potrebbe determinare una riduzione negli investimenti, con ripercussioni di tipo sia microeconomico che macroeconomico. Da un lato, investimenti importanti in espansione delle reti potrebbero non realizzarsi; dall altro lato, una diminuzione degli investimenti potrebbe, tramite un classico effetto di tipo keynesiano, avere effetti a cascata, attraverso il calo nella domanda per le imprese che avrebbero dovuto realizzare tali investimenti. Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

86 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO Tuttavia, ci sembra opportuno distinguere tra settori regolati e non regolati. Nei secondi, a fronte di un incremento generalizzato nel fenomeno dei crediti inesigibili, le imprese potrebbero reagire incrementando i prezzi, accrescendo il fatturato e quindi, almeno parzialmente, ovviare tramite un maggior cash flow, all accresciuto costo del capitale. Ovviamente il costo sarebbe spostato sugli utenti solvibili che si troverebbero a pagare tariffe più elevate. 9 Invece, nel caso delle imprese operanti in settori regolati, con tariffe decise dall autorità di settore (in primis, settore idrico e la quota di business regolato dei distributori di gas ed elettricità), l impatto di una crescita nei crediti deteriorati molto probabilmente determinerebbe, via aumento del costo del capitale, minori investimenti, a meno di credibili promesse delle autorità di settore di consentire, negli anni successivi, un incremento dei prezzi finalizzato al recupero delle perdite legate ai crediti inesigibili. Il recente documento di consultazione dell Autorità per l energia elettrica, il gas e il sistema idrico, 10 nota a questo proposito come nel caso del mercato libero a pagare siano implicitamente i clienti tramite i maggiori prezzi, mentre nel caso del mercato regolato esistano delle componenti di costo legate alla morosità che si traducono in maggiori prezzi per l utente finale. Bibliografia Banca d Italia (2014), Rapporto sulla stabilità finanziaria, 1, Maggio International Monetary Fund (2015), Global Financial Stability Report. Klein N. (2013), Non-performing loans in CESEE: determinants and impact on macroeconomic performance, IMF Working Paper, 13, 72. Nkusu M. (2011), Non-performing loans and macrofinancial vulnerabilities in advanced economies. 9 Se alcune impese fossero relativamente più soggette di altre al fenomeno dei crediti deteriorati, potrebbero non incrementare i prezzi (o incrementarli solo in parte) per evitare di perdere clienti: in questo caso, sarebbero gli azionisti a sopportare le perdite a fronte di minori dividendi associato a minori investimenti. 10 Si veda Autorità per l energia elettrica, il gas e il sistema idrico, 477/2014/R/com. 86 Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio 2016

87 RACCOLTA STUDI UNIREC L IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE TUTELA DEL CREDITO Servizi a Tutela del Credito VI Rapporto Maggio

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