Servizio Idrico. In buone acque. Report 2009 sulla qualità dell acqua potabile

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1 Servizio Idrico In buone acque Report 2009 sulla qualità dell acqua potabile

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3 In buone acque Report 2009 sulla qualità dell acqua potabile

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5 Sommario Prefazione Lettera dell Amministratore Delegato Introduzione L acqua è chiara? Hera in 2 parole Obiettivi e struttura del report Gli attori locali del governo dell acqua Regolamentazione Pianificazione Gestione Controllo Il Servizio Idrico Integrato di Hera Il servizio acquedottistico di Hera Lo schema del servizio idrico integrato di Hera La captazione delle acque Il trattamento di potabilizzazione L acquedotto gestito da Hera nel territorio dell Emilia-Romagna La distribuzione delle acque potabili La centrale di Pontelagoscuro a Ferrara I controlli sull acqua potabile L attività di controllo di Hera L attività di controllo delle Aziende Usl La qualità dell acqua che forniamo L impegno di Hera oltre la qualità I programmi di miglioramento e ricerca Le azioni di sensibilizzazione sul territorio La qualità dell acqua sul web Gli aspetti sanitari collegati al consumo di acqua: intervista a Emilia Guberti Appendice: i parametri oggetto di rendicontazione in questo report Glossario

6 Prefazione È superfluo ricordare che l acqua è fonte di vita e, quindi, patrimonio dell umanità da proteggere e tutelare. La disponibilità di acqua potabile sicura ha certamente migliorato la qualità della nostra vita dal punto di vista igienico-sanitario anche se a livello mondiale c è ancora molto da fare viste le oltre 850 milioni di persone con insufficiente accesso alle risorse idriche e oltre 2,6 miliardi di persone con aspetti igienici non idonei. Tutto ciò comporta che ogni anno1,5 milioni di bambini muoiano per malattie idrodiffuse (OMS 2010). Anche per questo l ONU ha recentemente sancito (luglio 2010) che l accesso all acqua potabile pulita e di qualità è un diritto dell uomo indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita. Nel nostro paese, fortunatamente, abbiamo sufficiente disponibilità di acqua (92 mc/ abitante/anno di acqua erogata ISTAT 2009) seppure non omogeneamente ripartita sulla superficie nazionale. Comunque, l acqua potabile distribuita nel nostro paese è, generalmente, igienicamente sicura e di buona qualità. Tale quadro confortante deriva dall adeguamento ai requisiti di qualità previsti dalla norma nazionale (D.Lgs 31/2001) che recepisce la direttiva comunitaria 98/83/CE la quale prevede anche una serie di controlli costanti e molteplici svolti dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) tramite le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (Arpa) come controlli esterni, ma svolti anche dal Gestore del Servizio Idrico come controlli interni. Detti controlli vengono effettuati lungo tutta la filiera idrica: dalle sorgenti agli invasi, dagli impianti alla rete fino ai nostri contatori. Nonostante quanto detto l acqua di rubinetto non gode pienamente della fiducia degli italiani che preferiscono dissetarsi al supermercato, anche se tale diffidenza è in costante diminuzione mentre cresce la propensione della popolazione a bere acqua del rubinetto (46% - ANIMA 2010).

7 I sospetti e i dubbi della popolazione nei confronti dell acqua di rubinetto sono in gran parte dovuti alla scarsa diffusione delle corrette informazioni relative alle caratteristiche di qualità igieniche dell acqua stessa. Questa responsabilità sembrerebbe a carico delle Istituzioni pubbliche centrali e locali ma anche dei Gestori del Servizio Idrico che non promuovono sufficienti iniziative e notizie sulla qualità del prodotto fornito all utenza. D altra parte non si può sottacere la presenza costante nei media di una informazione scorretta dal punto di vista scientifico spesso priva dei pareri terzi di istituzioni pubbliche veramente competenti, indipendenti e deputate a trattare l argomento per compiti istituzionali. A oggi non sembra evidenziarsi una concorrenzialità tra i vari interessi legata a una libera scelta del consumatore derivante da informazioni corrette oltre che dal gradimento organolettico, ma da alcuni impropriamente impostata su una competizione igienico-salutistica a danno e/o vantaggio di questa o quella tipologia di acqua destinata al consumo umano. Questa situazione, che qualche dubbio suscita, non può che creare disorientamento e allarme spesso immotivato, generando quella diffidenza generalizzata nei confronti dell acqua di rubinetto che va sicuramente contrastata. Ben vengano, quindi, iniziative come questa del Report prevista dal Gruppo Hera che mediante informazioni semplici, comprensibili e veritiere è correttamente impegnata nella promozione del consumo sicuro dell acqua potabile prodotta e distribuita. Massimo Ottaviani Massimo Ottaviani è Direttore del Reparto Igiene delle Acque Interne, Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell Istituto Superiore di Sanità - Roma.

8 Lettera dell Amministratore Delegato L anno scorso abbiamo deciso di pubblicare per la prima volta un report dedicato alla qualità dell acqua distribuita da Hera. È stata un operazione che abbiamo voluto intraprendere perché crediamo che una informazione trasparente e corretta sia utile per creare conoscenza, consapevolezza e fiducia. Il nostro primo report è stato presentato in numerose occasioni pubbliche in ognuna delle quali abbiamo sempre sottolineato l importanza di fornire messaggi chiari ed esaurienti sulla qualità dell acqua che sgorga dal rubinetto delle nostre case. L accoglienza è stata molto positiva. Ne sono una prova le iniziative di promozione e sensibilizzazione che sono state effettuate nel 2009 e che sono ben descritte nell ultimo capitolo di questo report. Fin dalla sua nascita, Hera pubblica annualmente il Bilancio di Sostenibilità, utilizzandolo come strumento di gestione delle relazioni con gli stakeholder e come strumento di rendicontazione sugli impatti sociali e ambientali delle proprie attività.

9 L idea di approfondire con un report specifico la qualità dell acqua che forniamo è stata una naturale conseguenza del nostro approccio alla rendicontazione verso i nostri stakeholder. Il nostro obiettivo è di aumentare la consapevolezza di tutti i cittadini verso un comportamento di consumo più compatibile con l ambiente nonché più economico. Anche quest anno alcune parti del report sono state elaborate con il diretto coinvolgimento di chi ha ruoli di governo e di controllo del sistema idrico. A tal proposito rinnovo il sincero ringraziamento ai tecnici delle istituzioni che hanno collaborato con dati e contributi. Spero che la lettura di questo report faccia chiarezza su tutto il lavoro che giornalmente svolgiamo per produrre buona acqua da bere e, con questo auspicio, auguro a tutti buona lettura. Maurizio Chiarini Amministratore Delegato Hera S.p.A.

10 Introduzione L acqua è chiara? Per quanto piatto, semplice e familiare possa apparire l elemento fisico, assolutamente complesso e, talvolta, insidioso è l argomento acqua per le sue implicazioni politiche, sociali, economiche e ambientali. Privatizzazioni e siccità, tariffe e diritti umani, gestione pubblica e migrazioni planetarie, è facile perdersi. Ma non si tratta di un bicchiere d acqua bensì di una questione che interessa l uomo a livello globale e locale. Il rapporto Progress on sanitation and drinking-water update, pubblicato nel 2010 da OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e Unicef (United Nations Children s Fund) descrive uno scenario in cui l accesso alla risorsa idrica è in graduale miglioramento. Ad oggi, sottolinea il Rapporto, l 87% della popolazione mondiale ha accesso a fonti di acqua potabile sicure e oltre il 57% riceve tale acqua attraverso reti di distribuzione. Si tratta di un miglioramento che dagli anni 90 ha avvantaggiato oltre 1,8 miliardi di persone e che, al trend di progresso attuale, consentirebbe di raggiungere i Millennium Development Goals. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, sottoscritti da tutti i 191 stati membri dell ONU nel 2000, prevedono infatti di ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale di popolazione senza un accesso sostenibile a fonti d acqua potabile sicure e agli impianti igienici di base. Gli effettivi miglioramenti si sono, però, realizzati solamente nell est-asiatico, soprattutto Cina e India. Eppure, sono ancora oltre 850 milioni le persone che non hanno accesso a sistemi di distribuzione di acqua potabile sicuri di cui un terzo nell Africa sub-sahariana. Nonostante un incremento di oltre 11 punti percentuali rispetto al 1990, attualmente solo il 60 per cento della popolazione africana ha accesso a fonti sicure di approvvigionamento. Sebbene al di sopra degli Obiettivi del Millennio, si prevede che le persone che continueranno ad avere accesso esclusivamente a fonti con aspetti igienici non idonei nel 2015 saranno oltre 672 milioni, per la maggior parte localizzate ancora una volta in Africa. In termini di distribuzione della risorsa idrica si registra una forte disparità tra aree urbane e zone rurali. Degli 1,8 miliardi di beneficiari che hanno ottenuto accesso all acqua potabile tra il 1990 e il 2008, oltre il 59% vive in aree urbane. Non deve sorprendere, quindi, che mentre il 94% della popolazione urbana dei Paesi in Via di Sviluppo ha accesso a fonti sicure di approvvigionamento idrico, questa percentuale scenda a non più del 76% nel caso delle popolazioni rurali. A livello locale è proseguito con ancora più 8

11 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera interesse da parte dei media e dei cittadini il dibattito fra gestione pubblica e privata della risorsa. Più in particolare, si pongono sui due piatti della bilancia, da una parte, il diritto di accessibilità a un bene essenziale alla vita e, dall altro, l apertura a logiche di mercato per favorirne una gestione efficace ed efficiente. Nel 2009 l attenzione si è focalizzata sulla campagna di raccolta firme per il referendum contro il recente decreto Ronchi (e alcuni articoli di leggi e decreti precedenti) che, tra l altro, favorisce l ingresso dei privati nella gestione degli acquedotti e delle altre infrastrutture collegate alla distribuzione dell acqua. Nel 1994, con la Legge n. 36, è iniziato il percorso di riorganizzazione del sistema di gestione del servizio idrico nazionale, reso scarsamente efficiente dall estrema frammentazione degli operatori, oltre nel Per far fronte a questa situazione, la legge propone un processo di integrazione territoriale: gli enti locali responsabili della fornitura del servizio idrico, associati in Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), erano chiamati a scegliere il proprio gestore. Inoltre, la Legge n. 133/2008 (art. 23-bis comma 2, modificato dal successivo Decreto Ronchi) prevede che le modalità ordinarie di affidamento del Servizio idrico locale (in quanto Servizio pubblico a rilevanzaeconomica) siano: a) la procedura competitiva a evidenza pubblica; b) l affidamento diretto a società a partecipazione mista pubblica privata. 9

12 Introduzione L affidamento diretto a società mista richiede però la sussistenza di determinate condizioni: la selezione del socio privato deve avvenire mediante procedure competitive a evidenza pubblica, deve essere prevista l attribuzione a tale socio di specifici compiti operativo e deve essere riservata a quest ultimo una partecipazione non inferiore al 40%. Oggi, pertanto, nell ottica di assicurare la corretta ed efficace gestione della risorsa idrica, l ente pubblico ha la responsabilità di affidare il servizio idrico a chi fornisce garanzia di raggiungimento degli obiettivi di pubblico interesse, in particolare la tutela della risorsa dal punto di vista qualitativo e quantitativo e l accessibilità, secondo le modalità più adeguate ed efficienti. In Italia prevale attualmente la gestione pubblica, attraverso l affidamento a società interamente o a maggioranza pubblica, sulle quali le istituzioni esercitano un controllo diretto. Nei restanti casi, la gestione del servizio è affidata a privati o società miste, anche quotate in borsa, nelle quali i soci privati sono spesso individuati tramite una gara.quali le istituzioni esercitano un controllo diretto. Nei restanti casi, la gestione del servizio è affidata a privati o società miste, anche quotate in borsa, nelle quali i soci privati sono spesso individuati tramite una gara. 10

13 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Hera in 2 parole Hera è una delle principali società multiutility in Italia; opera in oltre 240 comuni delle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Pesaro-Urbino e in tre comuni della provincia di Firenze, per un bacino complessivo di oltre 3 milioni di cittadini. Hera fornisce servizi energetici (gas, energia elettrica e teleriscaldamento), idrici (acquedotto, fognatura e depurazione) e ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti). Nel 2009 Hera è stata la prima multiutility italiana nel settore Ambiente in termini di rifiuti raccolti e trattati (oltre 5 milioni di tonnellate trattate negli impianti del Gruppo), la seconda nel settore Idrico in termini di volumi erogati (257 milioni di metri cubi di acqua), il quarto operatore italiano del settore Gas in termini di gas venduto (2.803 milioni di metri cubi di gas) e l ottavo operatore italiano nel settore Energia Elettrica in termini di energia elettrica venduta (7.047 gigawattora). I numeri chiave di Hera (2009) Clienti gas Gas venduto milioni di m 3 Clienti acqua Acqua venduta 257 milioni di m 3 Clienti energia elettrica Energia elettrica venduta GWh Rifiuti trattati t Lavoratori a tempo indeterminato al 31/

14 Introduzione 12

15 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Obiettivi e struttura del report Hera, con questo report, si pone l obiettiivo di rendere accessibili a un ampio pubblico i dati relativi alle attività svolte e i risultati raggiunti dal Gruppo per garantire la qualità dell acqua potabile. Il documento approfondisce i seguenti temi: il sistema di governo delle acque per descrivere ruoli e responsabilità dei pianificatori, controllori e gestori (cap. Gli attori locali del governo dell acqua ); i processi di trattamento e distribuzione delle acque per far conoscere le tecniche adottate (cap. Il Servizio Idrico Integrato di Hera ) dedicando un approfondimento alla centrale di Pontelagoscuro a Ferrara per esplorare con maggior dettaglio le caratteristiche di un impianto strategico per il territorio 2 ; i dati dei monitoraggi effettuati da Hera e dagli organi di controllo per descrivere la qualità delle acque (cap. I controlli sull acqua potabile e La qualità dell acqua che forniamo ); le iniziative di Hera per illustrare l impegno dal punto di vista sia della ricerca sia di comunicazione e relazione con il territorio (cap. L impegno di Hera oltre la qualità ). L accessibilità di dati e informazioni talvolta complesse a un ampio pubblico è perseguita attraverso: l utilizzo di un linguaggio non tecnico supportato da un appendice I parametri oggetto di rendicontazione in questo report e da un glossario che mirano ad aumentare la comprensione di alcuni termini tecnici; la selezione di un set di indicatori in grado di descrivere la qualità delle acque evitando di far affogare il lettore in un mare di dati. Circa i contenuti del report si precisa che: la competenza di Hera in materia di distribuzione dell acqua termina al contatore (come previsto dall art. 5 del D.Lgs. n. 31/2001); pertanto, i dati forniti non possono considerare eventuali modifiche ai parametri qualitativi che dovessero essere determinate dalle caratteristiche della rete interna all abitazione dei clienti; i dati riportati nel report descrivono la qualità dell acqua potabile rapportati ai limiti di legge e rilevati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2009 nell ambito del territorio dell Emilia Romagna 3 gestito da Hera attraverso le sette strutture operative territoriali; il capitolo Gli attori locali del governo dell acqua e il paragrafo L attività di controllo delle Aziende Usl sono stati redatti con il contributo del Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della Direzione Sanità e Politiche Sociali dell Assessorato Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna. 2 Ogni edizione di In buone acque prevede un approfondimento su uno dei principali impianti di potabilizzazione gestiti da Hera elencati nel capitolo Il servizio acquedottistico di Hera. 3 Oltre al territorio gestito in Emilia Romagna, Hera gestisce l acqua potabile in tre comuni della provincia di Firenze e in cinque comuni della provincia di Pesaro-Urbino. 13

16 Gli attori locali del governo dell acqua Le attuali politiche di tutela dei corpi idrici vedono il coinvolgimento di numerosi attori locali, protagonisti ciascuno di una fase del processo di governo dell acqua: regolamentazione, pianificazione, gestione e controllo. Regolamentazione La Regione Emilia-Romagna, attraverso la definizione di linee guida e di indirizzi strategici, esercita la funzione normativa di regolamentazione della risorsa idrica in accordo con gli enti locali: l Autorità di Bacino, le Province, i Comuni. Tale ruolo viene per lo più espletato dalla Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, attraverso l elaborazione del Piano di Tutela delle Acque, strumento di pianificazione nel quale vengono individuate le misure necessarie per la tutela della risorsa idrica, dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo, con l obiettivo di perseguire: il mantenimento o il riequilibrio del bilancio idrico tra disponibilità e prelievi, indispensabile per definire gli usi compatibili delle risorse idriche al fine della loro salvaguardia nel futuro; la stima delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici attraverso l intensificazione del monitoraggio e la conseguente definizione degli interventi per il conseguimento degli obiettivi di qualità. Alla Direzione Sanità e Politiche Sociali e in particolare al Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti spetta, a tutela della salute pubblica, il coordinamento delle attività delle Aziende Usl, che si concretizza principalmente nell emanazione di atti di indirizzo contenenti i criteri per la predisposizione dei piani di controllo delle acque destinate al consumo umano, a opera delle Aziende Usl, e nella verifica della corretta attuazione di detti piani. Pianificazione Accanto al Piano di Tutela delle Acque, viene elaborato il Piano d Ambito, strumento di regolamentazione redatto da ciascuna Autorità di Ambito, presenti in Emilia Romagna nel numero di 9. Nel territorio gestito da Hera sono presenti otto Autorità di Ambito: sei in regione Emilia Romagna a cui si aggiungono quelle di Pesaro-Urbino e Firenze. L Autorità di Ambito ha il compito di rappresentare la domanda collettiva del servizio e di regolare la produzione ed erogazione dello stesso all utenza. Attraverso il Piano d Ambito sono definiti: gli obiettivi di miglioramento del servizio idrico per il raggiungimento di standard di qualità con la definizione di livelli minimi del servizio e gli investimenti occorrenti al loro raggiungimento; 14

17 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera l ottimizzazione del sistema tariffario, con copertura dei costi e metodologie premianti l efficienza e la qualità del servizio; le politiche di gestione relative al risparmio, al riuso e alla destinazione di risorse più pregiate per gli usi potabili. Si fa presente che con la Legge n. 42/2010 è prevista la soppressione entro la fine del 2010 delle Autorità di Ambito Territoriale e la riattribuzione con legge da parte delle Regioni delle funzioni esercitate dalle Autorità. In Emilia Romagna tale riforma era stata in buona misura anticipata con la legge regionale n. 10/2008 che aveva definito il riassetto delle Agenzie territoriali ottimali deputate alla regolazione dei servizi idrico integrato e di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Il riassetto aveva riguardato sia le competenze istituzionali sia la forma organizzativa. Per quanto attiene alle competenze istituzionali, alcune di carattere generale erano state attribuite alla Regione Emilia Romagna, mentre le restanti erano invece state attribuite alle Province. Gestione I gestori sono le organizzazioni che materialmente forniscono il servizio ai cittadini, sulla base dell affidamento realizzato dalle Autorità di Ambito con il Piano d Ambito. Il servizio viene regolato grazie alle convenzioni di servizio, documenti contrattuali che indicano gli standard e le prestazioni da garantire, il costo del servizio e i relativi piani finanziari, le penali e le sanzioni in caso di mancata osservazione di quanto previsto. Pertanto, i gestori e l Autorità di Ambito collaborano sul territorio di competenza per delineare al meglio lo schema dei servizi, in un ottica di ottimizzazione del sistema. Generalmente, il gestore si occupa anche di varie attività amministrative quali: stipula, modifica e cessazione dei contratti di erogazione del servizio idrico integrato o di parti di esso, misurazione e registrazione dei prodotti erogati e delle prestazioni effettuate, fatturazione e riscossione delle tariffe. in gocce: a proposito della tariffa del servizio idrico Dal 2005 le tariffe relative al ciclo idrico sono determinate dalle Autorità di Ambito per tutte le sue componenti costituite dalla quota fissa, dalla quota variabile acqua e dalle quote per la fognatura e per la depurazione. Le tariffe applicate da Hera sono quindi quelle deliberate dalle Autorità di Ambito sulla base degli accordi sottoscritti. La legge Galli stabilisce che le tariffe del servizio idrico integrato debbano coprire interamente i costi di gestione del servizio e garantire una congrua remunerazione del capitale investito dal gestore per l espletamento del servizio. Nel territorio servito da Hera la situazione tariffaria è da questo punto di vista piuttosto variegata. Nel complesso, le tariffe del servizio idrico integrato pagate nel 2009 dai cittadini serviti da Hera coprono il 96,5% della somma dei costi sostenuti per la gestione del servizio e della corretta remunerazione del capitale investito. 15

18 Gli attori locali del governo dell acqua Controllo La funzione di monitoraggio ambientale e di controllo dell acqua viene esercitata, a livello locale, da una pluralità di soggetti, con specifiche competenze: le Aziende Usl, l Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente (Arpa), l Autorità Regionale per la Vigilanza dei Servizi Idrici e di Gestione dei Rifiuti Urbani e il gestore del Servizio Idrico Integrato. Le Aziende Usl, alle quali spetta la tutela della salute pubblica, esercitano il controllo ufficiale e la vigilanza sulle acque destinate al consumo umano per le quali i Sindaci possono emettere, in qualità di Autorità Sanitarie locali, eventuali ordinanze di non potabilità. I Dipartimenti di Sanità Pubblica sono le strutture delle Aziende Usl incaricate di verificare che l acqua mantenga le necessarie caratteristiche di potabilità. A tal fine controllano l acqua, sulla base di piani che tengono conto degli indirizzi regionali, individuando i punti rappresentativi della qualità degli impianti stessi. In tali punti i Dipartimenti di Sanità Pubblica prelevano l acqua che sarà poi analizzata dai laboratori dell Arpa. Effettuano inoltre ispezioni degli impianti degli acquedotti per conoscerne le condizioni strutturali e funzionali e individuare eventuali criticità. L Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente (Arpa) effettua il monitoraggio sulla risorsa idrica naturale presente sul territorio attraverso il rilevamento, la validazione e la trasmissione dei dati sullo stato di qualità delle acque al sistema informativo ambientale regionale e nazionale. L Arpa provvede alla stesura di report tematici finalizzati a costituire la base per eventuali politiche di risanamento della risorsa. Gestisce il monitoraggio della matrice acqua in relazione alle acque interne superficiali e sotterranee, alle acque di transizione e marino costiere, nonché il monitoraggio delle acque destinate alla potabilizzazione in collaborazione con le Aziende Usl. 16

19 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Inoltre fornisce il supporto tecnico per l analisi delle acque potabili distribuite alla popolazione. L Autorità Regionale per la Vigilanza dei Servizi Idrici e di Gestione dei Rifiuti Urbani svolge attività di valutazione sulla qualità dei servizi e tutela gli interessi dei consumatori, anche attraverso un Osservatorio per l informazione costante dei consumatori e degli utenti. Inoltre, l Autorità ha la responsabilità di individuare situazioni di criticità e irregolare funzionamento nei servizi ed esprimere pareri attinenti la qualità dei servizi e la tutela dei consumatori. In linea con gli incarichi affidatigli dall Autorità di Ambito, anche il gestore del Servizio Idrico Integrato effettua il controllo della qualità delle acque potabili secondo quanto previsto dalle normative vigenti: il D.Lgs. n. 31/2001 (si veda il cap. I controlli sull acqua potabile ) assegna al gestore l obbligo di garantire la potabilità dell acqua fino ai punti di consegna agli utenti (contatori). in gocce: la Carta del Servizio Nella gestione del Servizio Idrico Integrato la tutela della qualità è affidata alle Autorità di Ambito con criteri e parametri da diffondere ai cittadini attraverso uno specifico documento denominato Carta del Servizio. La Legge della Regione Emilia-Romagna n. 25/1999 affidava alle Agenzie di ATO la responsabilità di deliberare schemi di riferimento delle Carte del Servizio e al gestore di redigere le Carte stesse. A fine 2009 risultano approvate le Carte del Servizio Idrico Integrato per gli ATO di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Come previsto dalla Legge Regionale n. 10/2008, l Autorità Regionale per la Vigilanza dei Servizi Idrici e di Gestione dei Rifiuti Urbani ha predisposto una bozza di Carta dei Servizi unica per tutto il territorio regionale. Relativamente alla qualità dell acqua potabile, l attuale bozza della nuova Carta dei Servizi prevede, in continuità con la precedente, l obbligo per il gestore di fornire informazioni, con cadenza almeno semestrale, sui seguenti parametri: ph, durezza totale, residuo secco a 180 C, ammonio, nitrati, nitriti, cloruri e fluoruro. Tali dati sono disponibili, per singolo Comune e in confronto con i limiti fissati dalla normativa, sul sito internet del Gruppo dal mese di marzo

20 Il Servizio Idrico Integrato di Hera Con il termine di Servizio Idrico Integrato si intende la gestione unitaria dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Il concetto di servizio idrico attiene alla cultura in quanto riferito all attività dell uomo finalizzata a soddisfare i bisogni idrici nelle strutture sociali. Cosa diversa è il ciclo idrico, o ciclo idrologico, che invece attiene alla natura e descrive il trasferimento delle masse idriche (nelle diverse forme di aggregazione) fra atmosfera, suolo e sottosuolo. Il Gruppo Hera si occupa della gestione integrata del servizio idrico: dal prelievo alla potabilizzazione fino alla distribuzione agli utenti, dalla gestione dei sistemi fognari alla depurazione fino alla restituzione delle acque all ambiente. Il Gruppo Hera gestisce complessivamente il servizio idrico integrato in 226 comuni (di cui 56 attraveso la società Marche Multiservizi) con volumi di vendita di circa 257 milioni di metri cubi di acqua per usi civili e industriali. ll servizio acquedottistico di Hera La gestione dell insieme degli impianti di captazione, potabilizzazione e distribuzione dell acqua sino al cliente finale (punti 1, 2 e 3 della figura Lo schema del servizio idrico integrato di Hera ) costituisce il cosiddetto servizio acquedottistico. Nell ambito del servizio acquedottistico civile, cioè dedicato alle acque destinate al consumo umano, Hera ha gestito nel 2009, attraverso le sette strutture operative territoriali, 968 punti di captazione, 319 impianti di potabilizzazione (esclusi i punti di disinfezione integrativa in rete) e chilometri di rete di distribuzione. Il 51% della rete di distribuzione è in materiale plastico, il 24,7% in cementoamianto, il 16,7% in acciaio, il 5,8% in ghisa e la parte restante in altri materiali. Nel 2009 Hera ha gestito l acquedotto di 164 comuni dell Emilia Romagna, cui si aggiungono, per ragioni storiche di contiguità territoriale, tre comuni delle Marche e tre della Toscana. 18

21 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Lo schema del servizio idrico integrato di Hera 1 CAPTAZIONE / PRELIEVO Le acque potabili, quelle per uso irriguo e uso industriale, vengono prelevate dall ambiente con opere di captazione diverse a seconda del tipo di fonte (sorgente, pozzo, ecc). 2 POTABILIZZAZIONE L acqua raccolta viene sottoposta 6 RESTITUZIONE ALL AMBIENTE i requisiti di qualità stabiliti dalla legge, migliorandone le caratteristiche e organolettiche. sono restituite all ambiente. 5 DEPURAZIONE Gli impianti di depurazione migliorano le caratteristiche e biologici, garantendo che il loro scarico non alteri gli ecosistemi naturali. MONITORAGGIO E CONTROLLO Allo scopo di assicurare la qualità dell acqua erogata e di quella restituita all ambiente, tutte le fasi del ciclo sono sottoposte ad una estesa e complessa attività di controllo effettuata sia presso gli impianti, sia mediante analisi di laboratorio su campioni appositamente prelevati. 4 FOGNATURA e industriali vengono raccolte da un sistema di r i che le convoglia agli impianti di depurazione. 3 DISTRIBUZIONE L acqua viene distribuita attraverso un sistema di r di garantire le portate e le pressioni necessarie nelle diverse aree, nonché di preservare le caratteristiche qualitative dell acqua. 19

22 Il Servizio Idrico Integrato di Hera La captazione delle acque Nel 2009 Hera ha immesso nelle reti di distribuzione dell acquedotto civile circa 302,8 milioni di metri cubi di acqua, facendo registrare una diminuzione dello 0,5% rispetto al valore del 2008, a sua volta inferiore, a parità di perimetro, dell 1,5% rispetto all anno precedente. Il dato relativo al 2008 tiene infatti conto dell ingresso di cinque comuni dell area di Sassuolo (MO) all interno del perimetro gestito da Hera. Hera preleva l acqua da diverse fonti di approvvigionamento: acque superficiali (torrenti, fiumi e laghi), falde prevalentemente di pianura e sorgenti dislocate sul territorio collinare e montano. Nel 2009 i prelievi da falda sono stati pari a circa il 48% del totale, quelli da acque superficiali sono stati pari al 46% mentre il prelievo da sorgenti è stato di poco inferiore al 6%. Acqua immessa nell acquedotto civile per fonte di approvvigionamento (migliaia di metri cubi) Falda Acque superficiali Sorgenti Totale Dal primo gennaio 2009 in Romagna quasi tutta l acqua distribuita (il 96% nel 2009) è acquistata all ingrosso da Romagna Acque - Società delle Fonti che gestisce i principali impianti di produzione idrica nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Da questa data, infatti, è divenuto operativo il passaggio della gestione di 165 punti di captazione di acqua da Hera a Romagna Acque - Società delle Fonti (si tratta in particolare di 22 sorgenti, 15 impianti di derivazione da acque superficiali e 128 pozzi). Il mix di fonti utilizzato dipende dalle risorse idriche naturali e dagli impianti presenti nei singoli territori, nonché dalla disponibilità idrica nei diversi mesi dell anno. Le fonti superficiali sono maggiormente soggette a variazioni quantitative nel tempo a causa della diversa disponibilità idrica. Il quantitativo di acqua prelevata da fonti superficiali nel 2007, inferiore a quello riscontrato nei due anni seguenti, si spiega, infatti, con l emergenza idrica dovuta al clima siccitoso che ha imposto la riduzione in particolare dei quantitativi di acqua prelevata dall invaso di Ridracoli e il contestuale aumento dell acqua prelevata da falda. Al fine di ridurre i fenomeni di subsidenza legati al prelievo di acqua da falde profonde, nel corso del 2009, si è concluso il collegamento terminale dell adduttore Reno-Setta in gocce: un metro cubo di acqua Un metro cubo (mc oppure m 3 ) d acqua corrisponde a mille litri (L) d acqua che pesano una tonnellata (1.000 kg). Considerando che una vasca da bagno contiene tra i 100 e i 160 litri di acqua, un metro cubo di acqua corrisponde a 6-10 bagni nella vasca di casa. 20

23 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera alla centrale di potabilizzazione di Sasso Marconi (BO). L opera permette di alimentare la centrale acquedottistica Val di Setta sia con acque provenienti dal torrente Setta sia con acque provenienti dal fiume Reno. Tale opera consente di disporre di maggiori volumi di acque di origine superficiale riducendo il ricorso ad acque sotterranee delle falde bolognesi e contribuendo così alla riduzione della subsidenza. In relazione alle diverse fonti di approvvigionamento si evidenzia un incremento contenuto del prelievo da falda (+1,8% rispetto al 2008) e una diminuzione dell uso di acque superficiali (-3,2% rispetto al 2008). Acqua immessa in rete per fonte di approvvigionamento (2009) Bologna Ferrara Forlì- Imola- Modena Ravenna Rimini Totale Cesena Faenza 21

24 Il Servizio Idrico Integrato di Hera Il trattamento di potabilizzazione I trattamenti di potabilizzazione variano in relazione alla qualità dell acqua all origine e sono finalizzati a renderla conforme ai requisiti previsti per gli usi potabili migliorandone gli aspetti organolettici (colore, odore, sapore), chimico-fisici (ad esempio, ph, residuo secco a 180 C, durezza) e microbiologici (ad esempio, Escherichia coli). I principali trattamenti, illustrati in ordine di sequenza tra loro, sono: sedimentazione: è un processo fisico che consente di rimuovere le sostanze solide sedimentabili presenti nell acqua dalla quale si separano generalmente per gravità; chiariflocculazione: consiste nell addizione all acqua di alcuni composti chimici (es. sali d alluminio) che favoriscono l aggregazione di piccole particelle, non altrimenti sedimentabili, in aggregati più voluminosi, favorendone la rimozione nella fase di filtrazione; ossidazione: si effettua con idonei agenti chimici (es. biossido di cloro, permanganato di potassio, ozono) che interagiscono con i contaminanti disciolti (sostanze organiche e inorganiche), facilitandone la rimozione; filtrazione: serve a eliminare le particelle ancora presenti dopo i precedenti processi. La filtrazione su sabbia è un processo fisico che consente di separare dall acqua le particelle sfuggite dai comparti di sedimentazione e di chiariflocculazione; la filtrazione su carbone attivo rimuove microinquinanti prevalentemente organici; disinfezione: è lo stadio di trattamento finale che agisce sulla componente microbiologica residua e assicura l assenza di microrganismi patogeni; usualmente è effettuata con prodotti a base di cloro (ipoclorito di sodio, biossido di cloro) che consentono un residuo di disinfettante in tutta la rete di distribuzione. 22

25 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera in gocce: il cloro nell acqua potabile Nella filiera di trattamento la disinfezione è indispensabile per garantire al cliente finale un adeguata protezione igienico-sanitaria. Il dosaggio di disinfettanti a base di cloro, sia nell impianto di produzione sia lungo la rete di distribuzione, garantisce la rimozione all origine dei microrganismi potenzialmente patogeni e la persistenza necessaria a evitare il loro sviluppo durante la distribuzione. L introduzione della clorazione nei primi anni del secolo scorso, unitamente ai trattamenti di filtrazione, ha ridotto drasticamente a livello mondiale la diffusione di patologie connesse all acqua utilizzata per l alimentazione. Affinché l acqua perda l odore e il sapore derivanti dalla presenza di cloro, è sufficiente adottare piccoli accorgimenti domestici: lasciate l acqua in una brocca, magari riempiendola e rimettendola nel frigorifero di casa a fine pasto così che sia pronta al pasto successivo, consentirete al cloro di volatilizzarsi gradualmente. Oppure consumatela fredda, a bassa temperatura risulta più gradevole. Le acque di migliore qualità all origine, derivate da sorgenti e pozzi profondi, necessitano in genere di trattamenti semplici (tipicamente sedimentazione, filtrazione e disinfezione) in quanto beneficiano dei fenomeni naturali di auto-depurazione che avvengono durante la filtrazione dell acqua nel terreno e negli strati del sottosuolo. Le acque superficiali e alcune acque di falda, specie quelle di pianura, a causa delle loro caratteristiche e della loro vulnerabilità a inquinamenti accidentali, richiedono filiere di trattamento complesse comprendenti in genere molte delle fasi sopra descritte, se non tutte. In alcune acque di falda è necessario effettuare trattamenti per la rimozione di inquinanti di origine naturale, quali ammoniaca, ferro e manganese, e di origine antropica, i più comuni dei quali sono i nitrati e taluni composti organoalogenati. Nella mappa e nella tabella successiva sono riportati i principali impianti di potabilizzazione da cui si alimentano gli acquedotti civili gestiti da Hera, con una portata complessiva media di circa metri cubi di acqua al giorno, pari a circa l 87% dell acqua immessa in questi acquedotti. La mappa mostra anche le principali reti di distribuzione che si sviluppano nel territorio servito. Nel territorio delle SOT di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, 165 punti di captazione sui 367 complessivi sono gestiti da Romagna Acque - Società delle Fonti. 23

26 Pozzi Stellata SOT Modena 55 Impianti minori 225 Punti di captazione: 141 Sorgenti 3 Derivazioni da acque superficiali 81 Pozzi Pozzi Marzaglia Pozzi Formigine Pozzi Sassuolo Pozzi Cognento Pozzi San Vitale Pozzi Modena Sud Pozzi San Cesario Pozzi Tiro a Segno Pozzi Borgo Panigale Pozzi Fossolo Centrale Val di Setta Diga Suviana Pozzi Mirandola Centrale Castel S. Pietro SOT Bologna 58 Impianti minori 254 Punti di captazione: 193 Sorgenti L acquedotto gestito da Hera nel territorio dell Emilia Romagna Rete Principale Hera Rete Romagna Acque Impianti di potabilizzazione alimentati con acque di falda Impianti di potabilizzazione alimentati con acque di superficie 24 4 Derivazioni da acque superficiali 57 Pozzi *Tra parentesi il numero di impianti e punti di captazione gestiti da Hera

27 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera SOT Ferrara Centrale Pontelagoscuro 1 SOT Ravenna* Impianto minore 33 Punti di captazione: 0 Sorgenti 2 Derivazioni da acque superficiali 31 Pozzi 2 (0) Impianti minori 4 (0) Punti di captazione: 0 (0) Sorgenti 1 (0) Derivazione da acque superficiali 3 (0) Pozzi Mare Adriatico NIP Centrale Bubano SOT Forlì-Cesena* 54 (47) Pozzi Imola Impianti minori 181 Punti di captazione: (134) 133 (120) Pozzi Forlì 9 (1) 39 (13) Sorgenti Derivazioni da acque superficiali Pozzi Pozzi Cesena Pozzi Anello Nord Pozzi Raggera SOT Imola-Faenza 88 Impianti minori 254 Punti di captazione: 203 Sorgenti Centrale Campana Pozzi Polveriera 6 Derivazioni da acque superficiali 45 Pozzi Diga Conca SOT Rimini* Diga di Ridracoli 80 (52) Impianti minori 182 (68) Punti di captazione: 69 (60) Sorgenti 11 (5) Derivazioni da acque superficiali 102 (3) Pozzi 25

28 Il Servizio Idrico Integrato di Hera Principali impianti in cui si potabilizza l acqua distribuita da Hera (2009) NOME TIPO FONTE TRATTAMENTO 1 Centrale Val di Setta superficie (torrente Setta) B Pozzi Borgo Panigale falda A Pozzi Tiro a Segno falda C Pozzi San Vitale falda B Pozzi Fossolo falda C Pozzi Mirandola falda A Diga Suviana superficie (bacino di Suviana) B Bubano superifcie (bacini di Bubano) C Pozzi Imola falda A Centrale Castel San Pietro superficie (bacini di Bubano) C Diga Ridracoli 4 superficie (bacino di Ridracoli) B Pozzi Forlì 2 falda B Pozzi Cesena 2 falda A Centrale Pontelagoscuro superficie (fiume Po) C Pozzi Stellata falda C Pozzi Cognento falda A Pozzi Modena Sud falda A Pozzi Marzaglia falda A Pozzi San Cesario falda A Pozzi Tommaselli falda A Pozzi Santa Cecilia falda A NIP 2 superficie 3 C Centrale Campana 2 falda B Pozzi Polveriera 2 falda A Pozzi Anello Nord 2 falda A Pozzi Raggera 2 falda B Diga Conca 2 superficie (bacino del Conca) C 1 La tipologia di trattamento è riportata in tabella con i seguenti codici: A = trattamento fisico semplice e/o disinfezione B = trattamento fisico e chimico normale e disinfezione C = trattamento fisico e chimico spinto con affinazione e disinfezione 26

29 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera COMuNE PROV. PROD. MEDIA (m 3 /g) AB. MAX SERVITI Sasso Marconi BO Bologna BO Bologna BO Calderara di Reno BO Bologna BO San Lazzaro di Savena BO Castel di Casio BO Mordano BO Imola BO Castel San Pietro BO Santa Sofia FC Forlì FC Cesena FC Ferrara FE Bondeno FE Modena MO Modena MO Modena MO San Cesario sul Panaro MO Formigine MO Sassuolo MO Ravenna RA Rimini RN Rimini RN Rimini RN Rimini RN Misano Adriatico RN Impianti gestiti dal 1 gennaio 2009 da Romagna Acque - Società delle Fonti 3 Fiume Reno, fiume Lamone, fiume Po tramite Canale Emiliano Romagnolo 4 L impianto di potabilizzazione di Santa Sofia in cui si tratta l acqua dell invaso di Ridracoli è gestito da Romagna Acque - Società delle Fonti fin dalla sua realizzazione. 27

30 Il Servizio Idrico Integrato di Hera Acqua immessa in acquedotto civile per tipologia di trattamento (2009) Sola disinfezione Disinfezione e altri trattamenti Totale Territorio di SOT Bologna 25% 75% 100% Territorio di SOT Ferrara 0% 100% 100% Territorio di SOT Forlì-Cesena 22% 78% 100% Territorio di SOT Imola-Faenza 22% 78% 100% Territorio di SOT Modena 98% 2% 100% Territorio di SOT Ravenna 0% 100% 100% Territorio di SOT Rimini 67% 33% 100% Media ponderata 38% 62% 100% I processi di trattamento possono prevedere la semplice disinfezione oppure modalità più complesse a seconda della qualità dell acqua di approvvigionamento. In generale prevalgono trattamenti complessi: nei territori di Ravenna e Ferrara rappresentano il 100% in quanto si utilizzano acque derivate da corsi idrici a elevati impatti ambientali e vulnerabili a inquinamenti accidentali. Rimini e Modena invece hanno un approvvigionamento prevalente da acqua di falda con caratteristiche all origine tali da consentire la semplice disinfezione che risulta quindi la tipologia di trattamento prevalente. La distribuzione delle acque potabili L acqua potabilizzata viene immessa nella rete di distribuzione e, attraverso serbatoi di compenso e impianti di sollevamento, raggiunge i clienti finali scorrendo senza bisogno di energia supplementare fino ai rubinetti. Lungo le reti di distribuzione, che seguono in genere le direttrici stradali, sono presenti impianti cosiddetti in linea, destinati a garantire una regolazione delle pressioni di esercizio e/o una disinfezione di copertura. Da tali reti si diramano gli allacciamenti che le collegano con le reti interne dei clienti finali. L esistenza di serbatoi di compenso permette una costante erogazione del servizio, consentendo di rendere parzialmente indipendenti le quantità immesse in rete da quelle prelevate dall utenza e garantendo volumi di riserva per sopperire a eventuali fuori servizio impiantistici. La centrale di Pontelagoscuro a Ferrara L impianto di potabilizzazione di Pontelagoscuro, nel comune di Ferrara, tratta in prevalenza l acqua superficiale del fiume Po. Nell impianto è presente anche un campo pozzi per il prelievo di acqua nella golena del fiume Po. La realizzazione dell impianto, che risale al 1930, migliorò decisamente le condizioni di distribuzione dell acqua permettendo di 28

31 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera sostituire le fonti di approvvigionamento utilizzate in precedenza (un campo pozzi situato a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena) con acqua di maggiore qualità e disponibilità. Le tecniche utilizzate, infatti, permisero di costruire un impianto in grado di rendere potabile l acqua prelevata dal fiume Po. L impianto ha attualmente una potenzialità produttiva di litri al secondo e permette di rifornire un bacino di utenza di circa persone, pari al 60% dei residenti di tutta la provincia di Ferrara. Nel 2009 l impianto ha prodotto circa 27 milioni di metri cubi di acqua, proveniente per circa l 80% dal fiume Po e per la quota restante dai campi pozzi. Il processo di trattamento delle acque prelevate dal Po è schematizzato nella figura seguente. Lo schema impiantistico della centrale di Pontelagoscuro 1 L acqua prelevata dal fiume entra in tre bacini di lagunaggio all interno dei quali staziona per circa 3 giorni. In questo periodo di tempo l acqua decanta e le sostanze solide in essa presenti si depositano sul fondo delle vasche per effetto del loro peso. Avvengono inoltre reazioni biologiche naturali che depurano ulteriormente l acqua. 4 Segue quindi la fase di ozonizzazione finalizzata all ossidazione dell acqua per ridurre il carico di sostanze organiche. L ozono che viene utilizzato in questa fase permette di igienizzare l acqua, distruggere le molecole delle sostanze organiche in essa disciolte e arricchire l acqua di ossigeno. 8 acqua potabile 6 L acqua, ormai già potabile, viene accumulata in grandi vasche, prima di essere immessa nella rete di distribuzione. Le vasche di stoccaggio permettono di fronteggiare le esigenze dei cittadini, variabili nell arco della giornata. 3 L acqua viene quindi filtrata su uno strato di sabbia dello spessore di un metro che trattiene le particelle più piccole, non depositate nella fase precedente. 2 La successiva fase di chiariflocculazione è finalizzata all eliminazione delle sostanze colloidali ancora presenti mediante l utilizzo di reagenti che, agendo sulla struttura chimica e sulla carica elettrica delle particelle, ne favoriscono l aggregazione e la precipitazione. 5 La fase successiva consiste nella filtrazione su carboni attivi granulari. L acqua viene fatta passare dentro grandi filtri di acciaio inossidabile riempiti con granelli di carbone attivo. In questa fase le sostanze inquinanti microscopiche vengono trattenute all interno dei pori del carbone. 7 Prima dell ingresso dell acqua nella rete di distribuzione, avviene l ultimo trattamento che consiste nell aggiunta di biossido di cloro. La clorazione protegge l acqua da eventuali successive contaminazioni batteriche che si potrebbero verificare lungo la rete di distribuzione. 29

32 Il Servizio Idrico Integrato di Hera L intero processo di trattamento viene controllato con l utilizzo di strumenti di monitoraggio che trasmettono in tempo reale i dati delle analisi effettuate alla sala di controllo della centrale. Gli strumenti di misurazione, tarati e controllati periodicamente, prevedono limiti di attenzione e limiti di allarme e forniscono indicazioni agli operatori in sala di controllo. In caso di superamento di questi limiti, infatti, vengono attivate apposite procedure che permettono, modificando i sistemi di trattamento delle varie fasi del processo, di tenere sempre sotto controllo la qualità dell acqua in uscita dall impianto. Gli strumenti di monitoraggio sono presenti nelle principali fasi del trattamento: al prelevamento dell acqua dal fiume Po e dai pozzi golenali, nei bacini di lagunaggio, nelle fasi di chiariflocculazione e ozonizzazione e, infine, all uscita dell impianto, prima dell ingresso dell acqua nella rete di distribuzione. In particolare, al prelievo dell acqua dal fiume 30

33 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Po e dai pozzi, è presente un sofisticato strumento per la determinazione di composti organici volatili (benzene, toluene, tricloroetilene, tetracloroetilene, cloroformio). Si tratta di uno spettrometro di massa in continuo (tecnologia MIMS) che analizza l acqua automaticamente e permette di rilevare presenze anomale di composti organici volatili (che comunque verranno eliminati nelle successive fasi del processo di potabilizzazione). Negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi interventi per garantire la piena efficienza dell impianto. Tra questi rientrano, da una parte, il nuovo chiariflocculatore della potenzialità da 450 litri al secondo e, dall altra, la nuova stazione di disidratazione dei fanghi di potabilizzazione che ha permesso di ridurre i volumi di fanghi prodotti. Infine, la nuova opera di presa dal fiume Po, realizzata nel 2007, ha consentito di prelevare l acqua a quote più basse garantendo una maggiore sicurezza del prelievo. 31

34 Il Servizio Idrico Integrato di Hera in gocce: Hera nella gestione dell emergenza del fiume Po I possibili effetti dello sversamento del 23 febbraio 2010 di un rilevante quantitativo di gasolio, arrivato prima nel Lambro e quindi nel Po, hanno fatto scattare l allarme anche a Ferrara, dato che l acquedotto della città è alimentato con acque prelevate dal Po. I tecnici di Hera hanno costantemente monitorato la situazione in coordinamento con il tavolo tecnico istituito presso la Prefettura di Ferrara. Nei giorni dell emergenza sono stati prelevati ogni due ore campioni delle acque grezze e di quelle immesse in rete, un totale di oltre 100 campioni su cui sono state eseguite complessivamente circa determinazioni dei parametri utili a definire potabilità e qualità dell acqua: tutte le analisi hanno avuto esito negativo. I tecnici che hanno operato 24 ore su 24 nel laboratorio Hera di Sasso Marconi, un presidio ad altissimo livello di qualità, hanno consentito una gestione ottimale dell evento e hanno facilitato il compito di quanti, al tavolo della Prefettura, sono stati chiamati a dover prendere decisioni strategiche di notevole importanza con tempestività. La qualità del lavoro svolto da Hera è stata riconosciuta ufficialmente da tutte le Autorità interessate. Il progetto di monitoraggio biologico dell acqua in ingresso alla centrale di Pontelagoscuro Dal luglio 2010, nella centrale di Pontelagoscuro a Ferrara è attivo un innovativo sistema di controllo sulla qualità delle acque in ingresso nell impianto di potabilizzazione. Il sistema è previsto da un Protocollo di Intesa triennale firmato da Autorità di ATO 6 Ferrara, Hera, Arpa Emilia Romagna, IRSA-CNR per effettuare presso la centrale di Pontelagoscuro attività di analisi, ricerca e studi legati alla qualità delle acque e all ecosistema del fiume Po. Le linee di azione si possono riassumere in due importanti progetti, che pur comportando tempistiche e modalità operative distinte, sono strettamente interconnessi tra di loro: - la realizzazione di un sistema di preallarme biologico ad ampio spettro, che utilizza organismi viventi (molluschi e pesci) a cui associare sonde multiparametriche e campionatori semi-automatici delle acque, in grado di fornire una risposta rapida e affidabile per il monitoraggio in continuo delle acque da potabilizzare; - la ricerca di nuovi inquinanti organici e inorganici, genericamente denominati Contaminanti Emergenti, in particolare gli interferenti endocrini, al fine di avere informazioni sul loro effetto nel tempo sull ecosistema acquatico. Il primo progetto costituisce un innovativo sistema di controllo sulla qualità delle acque da potabilizzare. Un aspetto estremamente importante nelle attività di controllo della qualità delle acque è il rilevamento rapido della presenza di sostanze inquinanti e di tutte quelle 32

35 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera variazioni della qualità dell acqua che possono avere effetti indesiderati, costituendo quindi un rischio. A integrazione delle analisi chimiche già previste per il controllo delle acque destinate a uso idropotabile, la comunità scientifica internazionale concorda sulla necessità di individuare nuovi metodi per la valutazione degli effetti provocati su organismi test quali batteri, alghe, rotiferi, crostacei, molluschi e pesci, dalla presenza di sostanze chimiche pericolose, persistenti e/o bioaccumulabili. Generalmente le azioni di monitoraggio sono riferite a campioni prelevati con cadenza predefinita, mentre sarebbe importante poter condurre indagini su campioni prelevati simultaneamente al verificarsi delle condizioni di criticità. L inquinamento, infatti, sia di origine antropica sia naturale è, nella maggior parte dei casi, un fatto accidentale e quindi non prevedibile. Un sistema per il controllo delle variazioni in tempo reale è dato dal monitoraggio strumentale in continuo che però è generalmente limitato ai soli parametri chimico-fisici. Il recente sviluppo di sistemi per il monitoraggio biologico fornisce un prezioso strumento per la segnalazione in tempo reale delle situazioni di criticità. La caratteristica del monitoraggio biologico è quella di utilizzare organismi viventi come sensori in grado di segnalare in tempi molto rapidi (minuti) condizioni di sofferenza o danno per l organismo stesso. Condurre campionamenti a fronte di segnali di preallarme biologico, affiancati a prove ecotossicologiche con organismi test, consente di effettuare indagini analitiche mirate e più efficaci per individuare le cause che sono alla base delle situazioni di criticità. Il sistema adottato a Ferrara utilizza molluschi bivalvi appartenenti alla specie Anodonta sp, particolarmente presente nei corsi d acqua che sfociano in Adriatico. Il biosensore è composto essenzialmente di due parti: l alloggiamento per i bivalvi e l elettronica di bordo. Il funzionamento del biosensore è basato sulla registrazione dell apertura/ chiusura delle valve misurata attraverso due elettrodi posizionati sul supporto che sorregge il bivalve e sulla valva libera di muoversi. Quando il biosensore registra una situazione di preallarme, una sonda parametrica misura i principali parametri chimico-fisici e il sistema computerizzato acquisisce i dati, mette in relazione i diversi parametri, identifica l insorgenza di situazioni anomale e associa a ogni evento una serie di azioni tra cui anche l attivazione del campionatore semiautomatico in grado di prelevare fino a 24 campioni d acqua al giorno. 33

36 I controlli sull acqua potabile L attività di controllo di Hera Hera gestisce il sistema idrico garantendo ai propri clienti un acqua buona da bere, nel rispetto dei requisiti normativi, con una sorveglianza costante mediante controlli mirati su tutta la filiera di produzione dell acqua potabile che va dal prelievo alla distribuzione. L accertamento della qualità dell acqua prelevata e distribuita si snoda attraverso un attività di monitoraggio e controllo svolta secondo modalità definite a livello di Gruppo e applicate da ogni singola Struttura Operativa Territoriale. Più in particolare, annualmente viene stilato il Piano di Controllo Analitico del Servizio Idrico Integrato, articolato nei Piani di Controllo dei singoli territori. Tali documenti hanno l obiettivo di garantire la conformità legislativa e assicurare un elevato standard qualitativo del prodotto definendo: i punti di campionamento da sottoporre al controllo sulle filiere di trattamento e sulle reti distributive; i parametri analitici oggetto di monitoraggio; la frequenza di analisi; sulla base anche delle eventuali criticità evidenziate e documentate dalle serie storiche dei dati. I criteri di elaborazione del Piano prediligono l ottenimento di dati di qualità, in termini di significatività, anziché l esaustività delle rilevazioni. Infatti, pur prevedendo una base di controllo omogenea per tutto il territorio servito, il Piano è concepito ad hoc per rispondere a particolari esigenze impiantistiche o a specifiche necessità di monitoraggio emerse dall analisi delle serie storiche dei dati. Tali criteri sono conformi alle più recenti linee guida pubblicate in Italia secondo cui: ai fini della sorveglianza routinaria dei requisiti di qualità delle acque, un numero elevato di controlli mirato solo ad alcuni parametri ha talora molto più significato rispetto all esecuzione di pochi controlli volti al rilevamento di numerosi parametri, spesso non giustificati dalla storia della fonte di approvvigionamento; è preferibile privilegiare il controllo più frequente dei parametri più significativi, piuttosto che il controllo meno frequente di un maggior numero di parametri in tutti i punti di prelievo, basando quindi la programmazione su un attenta valutazione delle serie analitiche storiche. Il grado di sorveglianza sulle caratteristiche qualitative dell acqua non va peraltro valutato sulla base della semplice quantificazione del numero di determinazioni effettuate, quanto piuttosto attraverso un attenta e scrupolosa scelta dei parametri da monitorare, al fine di prevenire o ridurre al minimo il rischio di casi di non conformità. I principali criteri adottati per la redazione del Piano sono i seguenti: 34

37 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera il rispetto delle norme vigenti a livello locale, nazionale e comunitario; il concetto di acquedotto come impianto di produzione di acqua destinata al consumo umano, cioè come un sistema produttivo unitario da gestire e controllare con un approccio integrato; la piena consapevolezza del significato dei parametri analitici e della loro dinamica; la preferenza per parametri di carattere generale (es. conducibilità) in grado di segnalare variazioni anomale della qualità dell acqua che possono poi essere approfondite con ulteriori analisi; il grado di vulnerabilità delle fonti idriche utilizzate; i dati analitici storici per verificare i parametri critici e il livello di rischio; per ogni impianto, l individuazione di eventuali punti critici strutturali e gestionali (filiera di trattamento, stato di manutenzione, controlli in continuo tramite sistemi di monitoraggio installati nella rete, livello di automazione e telecontrollo); la conoscenza della rete distributiva nei termini di lunghezza e materiali a contatto con l acqua potabile, nonché di presenza di serbatoi di accumulo e utenze particolari; la conoscenza dei reagenti utilizzati nei processi di trattamento e in distribuzione. Il prelievo del campione da sottoporre ad analisi è una fase particolarmente delicata nell attività di controllo. Per quanto riguarda il prelievo di campioni destinati ad analisi microbiologiche, si adottano rigorose regole di asetticità. in gocce: la normativa sui controlli delle acque potabili I D.Lgs. n. 31/2001 e n. 27/2002, attuativi della direttiva 98/83/CE, rappresentano le norme di riferimento per il controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano. Essi prevedono che su tali acque vengano eseguiti due tipi di controllo analitico chimicofisico e microbiologico: controlli interni, di responsabilità del Gestore; controlli esterni, effettuati dalle Aziende Usl. La normativa elenca i parametri da monitorare e a ognuno di essi attribuisce un valore parametrico che costituisce un valore limite, superato il quale occorre provvedere con adeguati interventi. I parametri da monitorare e di cui si chiede il rispetto della conformità sono inseriti nell allegato 1 del D.Lgs. n. 31/2001. Per le parti A (parametri microbiologici) e B (parametri chimici) di tale allegato, in caso di non conformità al valore parametrico, viene proposto un percorso delineato dall Azienda Usl (art. 10 del D.Lgs. n. 31/2001 successivamente modificato dal D.Lgs. n. 27/2002), che prevede il ripristino immediato della qualità dell acqua da parte del Gestore. La parte C dello stesso allegato 1 riporta invece una serie di parametri definiti indicatori. Anche per tale gruppo di parametri sono definiti i valori di cui si richiede il rispetto, ma cambia tuttavia il percorso da intraprendere (art. 14 del D.Lgs. n. 31/2001 successivamente modificato dal D.Lgs. n. 27/2002). In questo caso il soggetto competente non è più l Azienda Usl, bensì l Autorità di Ambito che pianifica interventi volti al ripristino della qualità dell acqua, ma senza quel carattere di emergenza che è riservato ai parametri delle parti A e B. 35

38 I controlli sull acqua potabile L attività di analisi dei campioni è effettuata attraverso il Sistema Laboratori del Gruppo Hera costituito da tre laboratori principali, ubicati a Bologna, Forlì e Ravenna con diverse unità logistiche per i campionamenti, dislocate sul territorio, a stretto contatto con i diversi impianti. Le unità operative dei laboratori di Bologna, Ravenna e Forlì costituiscono un laboratorio multi sito accreditato SINAL (Sistema nazionale per accreditamento di laboratori) in conformità alla norma UNI EN ISO/IEC 17025:2005. Il Sistema di Gestione della Qualità del laboratorio multi sito è certificato in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2000. Inoltre il laboratorio di Bologna, dedicato alle analisi sulle acque potabili, sulle acque reflue e alle analisi microbiologiche è riconosciuto dal Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca come laboratorio di ricerca. Il Sistema Laboratori del Gruppo prevede uno specifico servizio di trasporto campioni, operativo 7 giorni su 7, dalle unità di campionamento dislocate sul territorio al laboratorio di Bologna. I mezzi adibiti al trasporto assicurano l assoluta adeguatezza della conservazione dei campioni prelevati (refrigerazione e registrazione delle temperature di trasporto) a dimostrazione del fatto che il livello e la qualità dei controlli non dipendono dal luogo fisico nel quale viene svolta l attività analitica se, come nel caso di Hera, vengono garantite corrette operazioni di campionamento e di trasporto dei campioni stessi. I risultati delle analisi sono resi disponibili ai gestori degli impianti di potabilizzazione nello stesso giorno di esecuzione del campionamento. Per le analisi microbiologiche la disponibilità dei risultati è garantita in ore. È inoltre disponibile strumentazione per analisi in tempo reale per numerosi parametri (anche solventi e idrocarburi) così come è previsto un servizio di gestione delle emergenze attraverso il quale i gestori degli impianti di potabilizzazione possono avvalersi di un supporto analitico. Attraverso il lavoro di oltre 80 tecnici specializzati, per 365 giorni all anno, i laboratori Hera assicurano al Gruppo gli strumenti per il monitoraggio ottimale del servizio idrico. Su un totale di analisi effettuate nel 2009 nei laboratori Hera, hanno riguardato le acque potabili. L attività di controllo delle Aziende Usl L attività di controllo e vigilanza delle acque destinate al consumo umano trova, a livello regionale, specifiche indicazioni nelle due circolari regionali n. 2/1999 e n. 9/2004 che dettano criteri per l organizzazione di piani di controllo effettuati dai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende Usl che forniscono anche indicazioni sulla corretta gestione delle difformità analitiche riscontrate nell acqua. La predisposizione del piano annuale dei controlli e l individuazione della mappa dei punti di prelievo tengono conto dell articolazione dell acquedotto e del suo grado di complessità per poter accertare il mantenimento costante dei requisiti di qualità dell acqua fino ai rubinetti. Nei punti rappresentativi dell acquedotto vengono effettuati quindi campionamenti di acqua, che viene poi analizzata da Arpa. L Azienda Usl, attraverso il controllo ufficiale, verifica anche l attività e la corretta gestione del servizio idrico. 36

39 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Vengono eseguite due tipologie di controllo: il controllo di routine, che come detta il D.Lgs. n. 31/2001 Mira a fornire ad intervalli regolari informazioni sulla qualità organolettica e microbiologica delle acque fornite per il consumo umano, nonché informazioni sull efficacia degli eventuali trattamenti dell acqua potabile (in particolare disinfezione), per accertare se le acque destinate al consumo umano rispondano o meno ai pertinenti valori di parametro fissati dal presente decreto. Rientrano in questo controllo parametri quali ad esempio il colore, il ferro, la torbidità, il disinfettante utilizzato e parametri microbiologici quali l Escherichia coli e i batteri coliformi; il controllo di verifica, che, come detta il decreto stesso, Mira a fornire le informazioni necessarie per accertare se tutti i valori di parametro contenuti nel decreto sono rispettati. Tutti i parametri fissati sono soggetti a controllo di verifica, a meno che l Azienda sanitaria locale competente al controllo non stabilisca che, per un periodo determinato, è improbabile che un parametro si ritrovi in un dato approvvigionamento d acqua in concentrazioni tali da far prevedere il rischio di un mancato rispetto del relativo valore di parametro. I parametri chimico-fisici e microbiologici da ricercare fissati dalla norma sono circa 50 e possono essere integrati dai Dipartimenti di Sanità Pubblica a seconda delle situazioni di rischio individuate o della tipologia delle fonti che approvvigionano l acquedotto. Per quanto riguarda la frequenza dei controlli agli impianti di distribuzione degli acquedotti è lo stesso decreto che individua un numero minimo che aumenta a seconda del volume di acqua distribuito ogni giorno; è prevista una frequenza maggiore per i controlli di routine. I controlli sono distribuiti uniformemente durante l anno. A titolo esemplificativo, per un acquedotto che eroga ogni giorno circa 37

40 I controlli sull acqua potabile metri cubi di acqua e che serve circa abitanti, la norma individua 4 controlli all anno di routine e 1 controllo all anno di verifica. L Azienda Usl può tuttavia prevedere maggiori frequenze di campionamento in relazione alla complessità dell acquedotto stesso e del suo grado di affidabilità. In caso di presenza nell acqua di sostanze che ne modificano la qualità o che la rendono non potabile, gli stessi Dipartimenti individuano i provvedimenti idonei alla tutela della salute pubblica e attuano politiche d informazione e raccomandazione ai consumatori in ordine ai comportamenti da adottarsi. Le proposte delle Aziende Usl vengono accolte dal Sindaco competente che in veste di Autorità sanitaria emette ordinanze specifiche con indicazioni ai cittadini sull utilizzo dell acqua. A seconda dell inconveniente che si verifica può essere sufficiente la bollitura dell acqua prima del consumo oppure se le Aziende Usl ritengono che il consumo di tale acqua possa essere nocivo alla salute viene ordinato il divieto al consumo. Quando si verifica una difformità nell acqua erogata vengono immediatamente avvisati i Gestori del Servizio Idrico che devono mettere in atto tutte le misure per ripristinarne la qualità. Talora si possono verificare anche inconvenienti che modificano la qualità organolettica dell acqua (sapore, odore, ecc.) per la presenza di parametri in eccesso, quale ad esempio il ferro che non è dannoso per la salute ma che rende l acqua sgradevole al consumo. Controlli effettuati dalle Aziende usl di Bologna, Imola, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Ravenna e Rimini negli impianti di distribuzione* - Anno 2009 Campioni effettuati Provincia di Bologna Provincia di Ferrara 565 Provincia di Forlì-Cesena 582 Provincia di Modena Provincia di Ravenna 523 Provincia di Rimini 959 Totale Fonte: Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna * Per campione s intende l acqua che viene prelevata dalle Aziende Usl nei punti di prelievo individuati dal Piano annuale di controllo, sulla quale vengono poi eseguite le analisi chimico-fisiche e/o microbiologiche dai laboratori di Arpa. Le determinazioni analitiche dei parametri chimico-fisici e microbiologici (circa 50) sono individuate dal D.Lgs. n. 31/2001. I dati riportati non tengono conto dei controlli eseguiti sulle fonti di approvvigionamento degli acquedotti e su altri impianti (trasporto, trattamento, potabilizzazione, sollevamento) ma sono riferite ai controlli effettuati negli impianti di distribuzione. Per impianto di distribuzione si intende l insieme delle opere di alimentazione della rete di distribuzione (serbatoio di testata e/o di accumulo, opere connesse) e il complesso delle tubazioni che adducono l acqua ai singoli punti di utilizzo. 38

41 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Oltre l attività di campionamento, le Aziende Usl svolgono l attività ispettiva che è finalizzata a mantenere aggiornato nel tempo il complesso di conoscenze sugli impianti di acquedotto e di distribuzione già in essere e ad acquisire informazioni sulle strutture di nuova costruzione od oggetto di ristrutturazione. Le ispezioni degli impianti, inoltre, sono utili per analizzare in modo approfondito le criticità identificate in fase di campionamento. La corretta valutazione del rischio connessa ad un dato analitico irregolare deve infatti comprendere l analisi delle condizioni strutturali o funzionali che hanno contribuito a determinarlo. Ispezioni effettuate dalle Aziende usl di Bologna, Imola, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Ravenna e Rimini su impianti di acquedotto e impianti di distribuzione*- Anno 2009 Ispezioni effettuate Provincia di Bologna Provincia di Ferrara 88 Provincia di Forlì-Cesena 275 Provincia di Modena 111 Provincia di Ravenna 134 Provincia di Rimini 88 Totale Fonte: Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna * Per impianto di acquedotto si intende l insieme delle opere di captazione, trattamento e trasporto fra loro fisicamente interconnesse ovvero in collegamento funzionale. Per impianto di distribuzione si intende l insieme delle opere di alimentazione della rete di distribuzione (serbatoio di testata e/o di accumulo, opere connesse) e il complesso delle tubazioni che adducono l acqua ai singoli punti di utilizzo. 39

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43 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera La qualità dell acqua che forniamo La qualità dell acqua di rete viene presentata attraverso una tabella che riporta i valori relativi ad alcuni parametri. Tali valori sono stati calcolati come medie pesate (sui volumi distribuiti) degli esiti delle analisi eseguite da Hera nel 2009 su campioni prelevati presso i punti di rete ritenuti idonei a fornire un quadro sintetico e affidabile della qualità dell acqua distribuita. Tali punti sono stati scelti in quanto rappresentativi, per dislocazione, alla luce delle interconnessioni di rete e del flusso dell acqua nelle condotte, delle caratteristiche dell acqua presente nell intero sistema di distribuzione. Relativamente ai parametri riportati nella tabella, Hera ha effettuato analisi nell anno 2009 nei punti di rete rappresentativi. Qualità dell acqua (2009): concentrazioni medie rilevate D.Lgs. n. 31/2001 e s.m.i. SOT Bologna SOT Ferrara SOT Forlì- Cesena SOT Imola- Faenza SOT Modena SOT Ravenna SOT Rimini Concentrazione ioni idrogeno (ph) 6,5-9,5 7,8 7,7 7,9 7,5 7,6 7,9 7,6 Durezza totale ( F) Residuo secco a 180 (mg/l) < Ammonio 2 (mg/l) 0,50 <0,02 <0,02 <0,02 0,02 <0,02 <0,10 <0,02 Clorito (µg/l) Cloruro (mg/l) Fluoruro (mg/l) 1,50 3 <0,10 0,10 0,10 0,11 <0,10 0,12 <0,10 Manganese (µg/l) <1 3 3 Nitrato (mg/l) Nitrito 2 (mg/l) 0,50 3 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,01 <0,02 Sodio (mg/l) Trialometani-Totale (µg/l) <2 5 4 < Per i parametri durezza totale e residuo secco a 180 il D.Lgs. n. 31/2001 prevede un valore consigliato. 2 I limiti di quantificazione e rilevabilità sono diversi tra le varie società territoriali dato che si sono utilizzati diversi laboratori, con metodi e strumenti con sensibilità diverse: tale situazione è in via di superamento grazie all accorpamento dei controlli presso un unico laboratorio. 3 Parametri riportati nelle parti A e B dell allegato 1 del D.Lgs. n. 31/2001. Gli altri sono riportati nella parte C dell allegato 1 e classificati dalla normativa parametri indicatori (si veda pag. 35). 41

44 La qualità dell acqua che forniamo I parametri considerati consentono di caratterizzare l acqua dell acquedotto dal punto di vista qualitativo ed eventualmente di confrontarne le principali caratteristiche con quelle delle acque minerali in commercio. I parametri sono stati scelti ponendo l attenzione anche su report tematici di carattere internazionale redatti e pubblicati da altre multiutility. I dati sono presentati in confronto con i valori definiti dalle norme di legge. Come è possibile constatare, tutti i valori sono ampiamente entro i limiti di legge e, volendo classificare l acqua dell acquedotto sulla base del modello adottato per le acque minerali, si può affermare che è di tipo oligominerale a basso tenore di sodio. I valori medi leggermente più elevati di cloruro, sodio e nitrato nell acqua dei territori modenesi e imolesi derivano dalla composizione salina dell acqua di falda. I valori più elevati per i cloriti nel ravennate sono dovuti essenzialmente all utilizzo di quantitativi maggiori di biossido di cloro nelle acque dell Acquedotto della Romagna (gestione Romagna Acque - Società delle Fonti) per necessità connesse al trattamento complesso delle acque dell invaso di Ridracoli e alla necessità di assicurare la disinfezione di copertura in reti adduttrici molto estese con tempi di permanenza in condotta molto lunghi. A livello locale vengono monitorati anche alcuni parametri storicamente considerati critici per le caratteristiche dell acqua all origine e/o per le modalità di trattamento. Qualità dell acqua: concentrazioni medie rilevate sui parametri critici a livello locale (2009) D.Lgs. 31/2001 Risultati analisi SOT Bologna Tetracloroetilene + Tricloroetilene (µg/l) 10 1 SOT Ferrara Antiparassitari-Totale (µg/l) 0,50 <0,10 SOT Forlì-Cesena Alluminio (µg/l) SOT Imola-Faenza Alluminio (µg/l) Ferro (µg/l) Tetracloroetilene + Tricloroetilene (µg/l) 10 <1 42

45 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Ad esempio, il controllo di tetracloroetilene +tricloroetilene (solventi organoalogenati) nelle aree di Bologna e di Imola deriva dalla loro presenza nelle acque di falda a causa di inquinamenti ambientali pregressi, in via di superamento, dovuti ad attività dell uomo (si tratta di composti che non sono naturalmente presenti in natura). Lo stesso vale per gli antiparassitari che si trovano nelle acque del fiume Po che alimenta la centrale di Pontelagoscuro a Ferrara. L alluminio e il ferro sono in alcuni casi controllati in quanto dei sali di questi metalli sono utilizzati come flocculanti nei processi di potabilizzazione. Gli esiti dei controlli effettuati da Hera indicano valori ampiamente contenuti entro i limiti di legge a conferma della validità dei processi di trattamento. Gli inquinanti ambientali di tipo organico, in particolare solventi alogenati e antiparassitari, sono trattati con un processo di filtrazione su carbone attivo che si dimostra particolarmente efficace per la loro rimozione. Il processo è stato implementato all interno di impianti di trattamento di Bologna, Ferrara, Imola e Ravenna. Nel grafico seguente viene confrontata la qualità dell acqua potabile distribuita da Hera con i limiti di legge. É stato calcolato il rapporto tra le concentrazioni di sei parametri (clorito, trialometani-totale, tetracloroetilene+tricloroetile ne, nitrato, nitrito, antiparassitari-totale) misurate da Hera presso i punti di rete rappresentativi dell intero sistema di distribuzione e le loro concentrazioni massime ammissibili nell acqua potabile. I parametri sono stati selezionati in quanto a più alto tasso di tossicità secondo le indicazioni dell Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS). Qualità dell acqua rispetto ai limiti di legge (2009): concentrazioni medie rilevate / concentrazioni massime ammissibili (valore ottimale < 100%) Limite di legge: 100% % % % % 11,4% 14,1% 15,7% 14,0% 14,5% 23,7% 15,6% % SOT Bologna SOT Ferrara SOT Forlì- Cesena SOT Imola- Faenza Nei diversi territori le concentrazioni medie dei parametri sono inferiori ai limiti di legge in una misura compresa tra il 76% SOT Modena SOT Ravenna SOT Rimini % e l 89%. Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini mostrano uno scostamento rispetto ai limiti di legge leggermente inferiore in confronto agli 43

46 La qualità dell acqua che forniamo altri territori esclusivamente per la presenza di sottoprodotti dei processi di disinfezione (clorito e trialometani), il cui impiego è tuttavia indispensabile per garantire la copertura igienico-sanitaria prevista per legge. In aggiunta ai risultati analitici rappresentati come concentrazioni medie rilevate, si riporta nel grafico seguente la percentuale di analisi effettuate da Hera nel 2009 con risultati conformi alla legge. Qualità dell acqua rispetto ai limiti di legge (2009): % di analisi conformi alla legge 98,1% 99,9% 100,0% 99,9% 99,9% 99,5% 99,0% 100,0% 99,3% 99,6% 100,0% 100,0% 100,0% 99,7% 80% 85% 90% 95% 100% Nota: il D.Lgs. n. 31/2001 classifica come parametri indicatori alluminio, ammonio, cloruro, ferro, manganese, sodio (si veda pag. 35). Relativamente ai parametri elencati nel grafico sopra riportato Hera nel 2009 ha effettuato analisi lungo la rete di distribuzione: complessivamente il 99,6% delle analisi è risultato conforme alla legge (D.Lgs. n. 31/2001). I casi di non conformità hanno riguardato principalmente alluminio, ferro, manganese, Escherichia coli e nitrato e in misura minore i parametri relativi ai sottoprodotti di disinfezione (in particolare trialometani). In tutti i casi di risultato non conforme alla legge Hera attua interventi tempestivi per il ripristino delle normali condizioni di erogazione consistenti nella regolazione dei sistemi di trattamento (con particolare riguardo alle stazioni di disinfezione), nei lavaggi di rete per la rimozione di sedimenti nelle condotte, fino alla sostituzione di tratti di condotte. Nei casi più critici Hera rende disponibile l acqua potabile per gli usi alimentari attraverso autobotti o attraverso la distribuzione di sacchetti preconfezionati, fino alla totale risoluzione 44

47 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera dell anomalia. Nel 2009 Hera ha inviato 24 comunicazioni ai Sindaci relative alle misure adottate per riportare i parametri ai limiti di legge nei casi in cui situazioni di non conformità di una certa rilevanza o di prolungata durata temporale abbiano comportato importanti interventi di ripristino della normalità. Nel corso dell anno non sono state concesse deroghe al rispetto dei limiti previsti dal D.Lgs. n. 31/2001 e risultano essere state emesse nove ordinanze di non potabilità da parte dei Sindaci che hanno coinvolto complessivamente circa cittadini (valore stimato sulla base degli abitanti residenti nelle relative aree) per periodi di tempo molto limitati (non superiori ai trenta giorni). Si riporta, a titolo di esempio, la modalità di gestione della non conformità riguardante un parametro indicatore rilevata nel comune di Castel San Pietro Terme (BO) nell ottobre del Il 16 ottobre l Azienda USL di Imola ha inviato a Hera una comunicazione di non conformità relativa a due campioni prelevati il 13 ottobre 2009 nel comune di Castel San Pietro Terme (BO). La non conformità riguardava la presenza di batteri coliformi a 37, un parametro previsto nell allegato 1 parte C del D.Lgs. n. 31/2001 per il quale la normativa prevede controlli e conformità rispetto a valori limite. Allo stesso tempo gli interventi volti al ripristino della qualità dell acqua non prevedono quel carattere di emergenza che è riservato ai parametri microbiologici e chimici (parte A e B dell allegato 1 del D.Lgs. n. 31/2001). La segnalazione di non conformità non ha comportato una ordinanza di non potabilità dell acqua da parte del Sindaco. Nello stesso giorno Hera ha effettuato il sopralluogo non riscontrando problemi strutturali. È bastato quindi alzare il dosaggio di biossido di cloro nell impianto di potabilizzazione Belfiore, che alimenta la rete idrica cittadina, e ad attivare le dosatrici di ipoclorito di emergenza del serbatoio Tanari e del serbatoio Querciole. Inoltre, è stato eseguito il lavaggio del tratto di rete interessata. Tali interventi hanno normalizzato la situazione, garantendo la conformità dell acqua prelevata nei punti di campionamento oggetto della segnalazione. Le analisi effettuate dal laboratorio di Hera il 20 ottobre 2009 hanno evidenziato l assenza di forme batteriche in entrambe i campioni analizzati. Il 23 ottobre Hera ha comunicato all Azienda USL e al Sindaco il rientro della situazione nella normalità. È inoltre importante sottolineare che tutte le fasi operative e amministrative di gestione delle non conformità vengono tracciate utilizzando un apposito software che genera le opportune registrazioni previste dal sistema di gestione qualità certificato ISO

48 La qualità dell acqua che forniamo in gocce: la gestione dei problemi di non potabilità dell acqua Nel 2009 è stata avviata una nuova modalità di registrazione e tracciatura delle fasi di gestione dei problemi di non potabilità dell acqua. Si tratta di una modalità di Gruppo grazie alla quale viene mantenuta una tracciatura delle non conformità evidenziate relative alla qualità dell acqua erogata e di tutte le azioni intraprese per rimuoverne le cause. Si tratta delle non conformità legate al superamento dei limiti di legge e individuate sia a seguito di analisi interne sia a seguito di segnalazione da parte degli Enti di controllo. A tale proposito è stato adottato a livello di Gruppo il Registro non conformità dati analitici di prodotto dove vengono inserite tutte le informazioni di dettaglio. Tali informazioni sono periodicamente elaborate al fine di evidenziare le criticità presenti sul territorio e di prevenirne eventuali altre anche grazie all adozione delle azioni correttive più efficaci in termini di trattamento e miglioramento delle caratteristiche qualitative dell acqua e provvedendo, al contempo, alle necessarie revisioni dei Piani di controllo analitici a garanzia del miglior livello di sorveglianza. Per quanto riguarda la numerosità dei controlli che Hera effettua negli impianti e nelle reti di distribuzione, è opportuno sottolineare che i controlli eseguiti sono connessi sia alla complessità acquedottistica sia al grado di vulnerabilità delle fonti (le acque superficiali sono solitamente più contaminate e più esposte a inquinamenti accidentali rispetto alle acque di falda e di sorgente). Nella tabella seguente è indicato il numero delle analisi relative ai parametri elencati nel grafico di pagina 44 effettuate da Hera nei diversi territori gestiti. Analisi per territorio (2009) Numero di analisi * Lunghezza della rete (km) SOT Bologna SOT Ferrara SOT Forlì-Cesena SOT Imola-Faenza SOT Modena SOT Ravenna SOT Rimini Totale * Riferito ai seguenti parametri: alluminio, ammonio, antiparassitari-totale, clorito, cloruro, Escherichia coli, ferro, fluoruro, manganese, nitrato, nitrito, sodio, tetracloroetilene + tricloroetilene, trialometani-totale. 46

49 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Il numero di analisi significativamente più elevato nel territorio di Rimini (in proporzione alla lunghezza della rete) è dovuto prevalentemente alla necessità di controllare con maggiore frequenza e diffusione territoriale la composizione delle acque potabili in relazione alle caratteristiche naturali delle acque sotterranee utilizzate, con particolare riguardo alle concentrazioni di ferro e manganese e alla composizione salina (cloruri, nitrati, nitriti, fluoruri), quest ultimo aspetto correlato all utilizzo di pozzi della fascia costiera che subiscono gli effetti negativi dell intrusione salina. 47

50 La qualità dell acqua che forniamo in gocce: i controlli di Hera sull amianto L uso di amianto, ampiamente diffuso in edilizia e in altri settori industriali fino alla fine degli anni 80, è stato definitivamente bandito nel È stato riconosciuto ufficialmente che l inalazione delle fibre di amianto provoca gravi malattie dell apparato respiratorio. La normativa vigente in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano non prevede limiti rispetto alla presenza di fibre di amianto: in particolare, il decreto ministeriale del 14 maggio 1996, allegato 3, cita un documento dell Organizzazione Mondiale della Sanità in cui si afferma che... Non esiste dunque alcuna prova seria che l ingestione di amianto sia pericolosa per la salute. La notevole preoccupazione suscitata dal tema ha comunque indotto Hera a svolgere verifiche costanti dello stato di conservazione delle condotte e ad applicare un piano di controllo dedicato alla ricerca delle fibre di amianto nell acqua. Dal 2003 Hera redige e applica annualmente il Piano di controllo Amianto nel quale sono riportati i dettagli dei punti di campionamento di rete più rappresentativi, le frequenze e i parametri analitici da sottoporre ad analisi. Il profilo comprende, oltre alla ricerca dell amianto con distinzione delle fibre di lunghezza inferiore e superiore a 10 micron (dieci millesimi di millimetro), parametri analitici che rilevano il grado di aggressività dell acqua (ph, alcalinità e durezza). Tale scelta è stata adottata dal momento che il possibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia delle tubazioni in cemento amianto dipende dalla sottrazione di ioni calcio e da un alta aggressività dell acqua. Nel 2009 sono state effettuate 815 determinazioni complessive su 95 campionamenti, volte a rilevare l eventuale rischio di cessione di fibre di amianto da parte delle reti in cemento amianto. Gli esiti dei controlli evidenziano l assenza di fibre in tutti i punti di campionamento, fatta eccezione per una minima presenza in un solo punto di campionamento di Rimini (1.168 fibre/litro), comunque ampiamente entro i valori limite indicati dall EPA (Ente Protezione Ambientale degli Stati Uniti) pari a fibre/litro. In tutti i casi l indice di aggressività è risultato superiore a 12, soglia al di al di sotto della quale un acqua è tendenzialmente aggressiva per le matrici cementizie. 48

51 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera L impegno di Hera oltre la qualità I programmi di miglioramento e ricerca Anche nel 2009 è proseguita l attività di Hera sul tema dei Contaminanti Emergenti. Si tratta di sostanze biologicamente attive di origine antropica quali farmaci, sostanze psicoattive associate alle tossicodipendenze, i relativi metaboliti, prodotti per la cura della persona: la presenza di queste sostanze nelle acque è una tra le più significative questioni ambientali. Per queste sostanze la vigente normativa sulle acque potabili (D.Lgs. n. 31/2001) non stabilisce limiti. Nel 2007 Hera ha avviato un progetto di ricerca finalizzato a: identificare i principali Contaminanti Emergenti nei sistemi idrici, con particolare riferimento alle acque naturali destinate alla potabilizzazione; mettere a punto metodiche analitiche per la loro determinazione quantitativa; effettuare indagini sulla presenza di tali sostanze nei sistemi idrici con particolare riferimento alle acque destinate alla potabilizzazione; valutare l efficacia di rimozione degli attuali sistemi di trattamento (potabilizzazione e depurazione). In particolare, nell ambito del gruppo di studio Interferenti endocrini ed acque destinate al consumo umano ( coordinato dall Istituto Superiore di Sanità, sono proseguite le attività di messa a punto di metodiche analitiche per la determinazione qualitativa e quantitativa di alcune di queste sostanze (Alchilfenoli, 17 alfa-etinilestradiolo, 17 beta-estradiolo, Estrone, Bisfenolo A). Ciò ha consentito ai nostri laboratori di validare le metodiche ottenendo l accreditamento dei parametri. Sono state inoltre messe a punto con il supporto dell Istituto Mario Negri di Milano le metodiche per la determinazione di PFOA (acido perfluoroottanoico) e PFOS (perfluorottano sulfonato). Su tali basi sono state effettuate alcune campagne di indagine su acque superficiali destinate al consumo umano, valutando la presenza di queste sostanze sia all ingresso sia all uscita dei principali impianti di potabilizzazione di Hera. I risultati hanno evidenziato la presenza di queste sostanze nelle acque naturali (ingresso impianti) in concentrazioni molto basse (sempre dell ordine dei nanogrammi per litro), mentre nelle acque potabilizzate (uscita impianti) le stesse risultano nella quasi totalità dei casi inferiori ai limiti di rilevabilità delle metodiche analitiche utilizzate. Si prevede di effettuare con regolarità i controlli sulla presenza di tali sostanze nelle acque e sull efficacia di rimozione delle stesse da parte degli impianti di potabilizzazione del Gruppo. In particolare, per quanto riguarda il Bisfenolo A, sono state recentemente effettuate alcune analisi presso gli impianti di Pontelagoscuro (FE), Val di Setta (BO) e NIP (RA). I risultati hanno evidenziato nelle acque superficiali destinate alla potabilizzazione concentrazioni da 1,89 a 49

52 L impegno di Hera oltre la qualità 5,08 nanogrammi per litro (un nanogrammo corrisponde a un miliardesimo di grammo). Nelle corrispondenti acque potabilizzate le concentrazioni sono risultate inferiori al limite di rilevabilità della metodica analitica utilizzata (<1,00 nanogrammi per litro). Secondo l Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (ESFA), questa sostanza può essere assunta da un adulto senza pericoli per la salute fino a 50 microgrammi per chilogrammi di peso corporeo al giorno; ciò significa che per una persona di 70 chilogrammi di peso corporeo, la dose massima giornaliera non pericolosa risulta di microgrammi. Anche nell ipotesi di bere 2 litri al giorno dell acqua non potabilizzata nella quale si è rilevata la maggior concentrazione (5 nanogrammi per litro), questa contribuirebbe alla dose massima consigliata solo per lo 0,0003%. Per quanto riguarda PFOA e PFOS, invece, le analisi effettuate nell aprile del 2009 all uscita dell impianto di Pontelagoscuro hanno rilevato 14,5 nanogrammi per litro di PFOA e 1,19 nanogrammi per litro di PFOS. Valori dello stesso ordine di grandezza (13,9 nanogrammi per litro per PFOA e 2,55 nanogrammi per litro per PFOS) sono stati di recente rilevati nelle acque del Po che alimentano l impianto di Pontelagoscuro. Anche se non esistono soglie minime di pericolosità per questi parametri, in Germania una commissione sanitaria ha definito delle griglie stabilendo che è rischioso bere per 10 anni acqua con 100 nanogrammi per litro di PFOA o per pochi giorni se la concentrazione è di nanogrammi per litro; i valori rilevati sono quindi inferiori dell 85% rispetto a questo limite. Sempre relativamente al PFOA, l Health Protection Agency (HPA) inglese indica in 10 microgrammi per litro la concentrazione massima accettabile raccomandata nelle acque potabili. Negli USA non ci sono limiti federali; lo stato del Minnesota ha posto un limite di 500 nanogrammi per litro per la presenza di uno stabilimento di produzione. Un altro tema di ricerca avviato, e che sarà approfondito nei prossimi anni, riguarda la possibilità di testare - e in prospettiva di impiegare - nuovi sistemi di disinfezione (ad es. UV di nuova generazione). Lo scopo è quello di ridurre le concentrazioni di sottoprodotti di disinfezione indesiderati garantendo comunque l efficacia dell azione disinfettante e la qualità microbiologica dell acqua distribuita. Inoltre, nel 2008 è stata avviata una collaborazione con il Centro Ferrara Ricerche e con l Istituto Mario Negri di Milano con l obiettivo di effettuare alcune indagini sui microinquinanti di origine farmaceutica nelle acque reflue. Anche in questo caso risulterà importante verificare sia la loro presenza nelle acque di scarico sia l efficacia di rimozione da parte degli impianti di depurazione. La finalità è quella di salvaguardare la qualità dei corsi d acqua che alimentano gli acquedotti. Con riferimento a un set di 24 molecole costituenti altrettanti principi attivi di farmaci di largo impiego, è stata effettuata una prima serie di valutazioni sull efficacia di rimozione di un impianto di depurazione tradizionale (biologico a fanghi attivi) e di un impianto pilota con tecnologia MBR (membrane bioreactor). I rendimenti di depurazione, espressi come percentuale di rimozione, risultano ovviamente variabili per le diverse sostanze indagate. L impianto tradizionale ha mostrato rendimenti 50

53 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera medi dell ordine del 60%, mentre il pilota MBR ha mostrato rendimenti del 75% circa. Nel corso del 2010 si intende valutare l efficacia di un affinamento con carbone attivo mediante prove su un filtro pilota che utilizza un GAC (carbone attivo granulare) già selezionato con prove di laboratorio. Anche in questi casi il supporto scientifico e analitico è fornito dall Istituto Mario Negri. Le azioni di sensibilizzazione sul territorio: dal progetto Hera 2 O al Manifesto dell Acqua del Sindaco Nel 2009 si è consolidato il progetto Hera 2 O, avviato nel 2008, che promuove l uso dell acqua di rete da parte dei lavoratori di Hera. Nelle 5 mense interne, in 27 sedi e in 7 sportelli clienti sono stati installati erogatori che non trattano l acqua di rete ma la forniscono refrigerata, liscia o gassata, senza alterarne le proprietà. Hera 2 O riduce la produzione e lo smaltimento delle bottiglie di plastica e le emissioni dei mezzi che trasportano le bottiglie di minerale: nel 2009 bevendo circa litri di acqua di rete grazie agli erogatori installati nelle mense e negli uffici, i lavoratori di Hera hanno evitato la produzione di bottigliette, con un risparmio energetico di circa 30 tonnellate equivalenti di petrolio, minori emissioni di CO 2 equivalente pari a 82 tonnellate e circa 200 cassonetti in meno di rifiuti da gestire. Hera 2 O ha l obiettivo di modificare abitudini e comportamenti individuali dei lavoratori e, più in generale, dei cittadini. In quest ottica anche nel 2009 il progetto Hera 2 O, insieme al report In buone acque, è stato presentato in importanti eventi quali le iniziative della Regione Emilia Romagna legate alla campagna Consumabile, la fiera Ecomondo a Rimini e il Festival di Rifiuti, Acqua ed Energia di Ravenna. In particolare, In buone acque è stato presentato a Bologna nell ambito di Pedalando per Kyoto (campagna Consumabile), alla Fiera di Ecomondo sotto forma di quiz svoltosi tra scuole medie superiori, a Ravenna nella conferenza di chiusura dedicata alla Green Economy. Tante altre le iniziative locali di carattere sportivo o culturale che hanno visto la presenza degli erogatori di acqua di rete, dal Campionato Nazionale UISP a Modena all iniziativa di spettacoli estivi bolognesi all Arena del Sole. Continua l opera di sensibilizzazione sulle buone pratiche di turismo sostenibile condotta in collaborazione con Legambiente 51

54 L impegno di Hera oltre la qualità Turismo. Più in particolare, a luglio 2009 Hera, Adriatica Acque e Legambiente Turismo hanno siglato un protocollo per l offerta degli erogatori di acqua i rete alle strutture ricettive aderenti all associazione, a particolari condizioni economiche e con l impegno a sviluppare iniziative di comunicazione congiunte a partire dall esperienza di Hera e di Adriatica Acque nel progetto Hera 2 O. Il Gruppo Hera ha inoltre aderito, in occasione della Giornata Mondiale dell acqua a marzo 2010, alla campagna Acqua di rubinetto? Sì grazie promossa da Legambiente e Federutility, la federazione delle aziende di servizi pubblici locali che operano nel settore idrico. La campagna, che durerà per tutto il 2010, ha l obiettivo di fornire informazioni pratiche ai cittadini sul risparmio idrico e sulla tutela dell acqua e di superare i luoghi comuni che mettono in dubbio la qualità e la sicurezza dell acqua del rubinetto. In occasione della Giornata Mondiale dell acqua anche nel territorio gestito da Hera (a Bologna, Lugo e Rimini), sono stati allestiti banchetti informativi in collaborazione con Legambiente. Ugualmente nel territorio di Forlì-Cesena e a Ferrara sono stati realizzati banchetti in particolare con materiale informativo sulla quantità di acqua consumata per produrre ciò che si mangia. Il Gruppo Hera è uno dei soggetti promotori del Manifesto dell Acqua del Sindaco, documento sottoscritto nel gennaio 2010 dai Sindaci dei comuni soci del territorio gestito da Hera e da altri Sindaci italiani. I sottoscrittori si impegnano a incentivare cittadini e uffici pubblici all utilizzo dell acqua di rete eliminando, dove possibile, l acqua in bottiglia dalle mense e dai distributori automatici. Nel territorio gestito da Hera, a oggi, sono 31 gli erogatori di acqua di rete del progetto Hera 2 O installati nelle sedi comunali (è attualmente in corso l installazione di 32 ulteriori erogatori). Il Comune di Ravenna e quello di Lugo, in applicazione del Manifesto, e in collaborazione con Hera e Romagna Acque - Società delle Fonti, hanno lanciato la campagna Peccato non berla! La buona acqua di casa tua. Per tale occasione è stato realizzato un opuscolo informativo che descrive il governo dell acqua a livello locale e che mira a sfatare i pregiudizi sulla sicurezza dell acqua del rubinetto. L opuscolo è stato distribuito a tutte le famiglie dei due comuni. Hera 2 O, il Manifesto dell Acqua del Sindaco e tutte le altre iniziative sopra citate hanno l obiettivo di contrastare un primato negativo italiano: il nostro Paese si trova infatti al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per il consumo di acqua in bottiglia con 194 litri procapite consumati nel 2008 (ricerca Beverfood ). Considerando gli 11 miliardi di litri di acqua minerale consumati in Italia si può stimare un consumo di 665 mila tonnellate di petrolio necessarie per produrre le 350 mila tonnellate di bottiglie di plastica e un emissione di gas serra complessiva di circa 910 mila tonnellate di CO 2 equivalente (fonte Un paese in bottiglia, Legambiente 2008). L utilizzo di acqua del rubinetto in sostituzione dell acqua minerale comporterebbe circa cassonetti di plastica in meno da smaltire o avviare a recupero. 52

55 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera 53

56 L impegno di Hera oltre la qualità in gocce: consumare l acqua del rubinetto genera vantaggi economici e ambientali! Nel 2009 è stato effettuato uno studio per la quantificazione dell impronta ecologica 4 dell acqua di rete con riferimento al sistema acquedottistico di Porretta Terme (Bo). L impronta ecologica è una metodologia in grado di misurare la dimensione del territorio necessario per produrre l energia e i materiali consumati, ad esempio, da un processo produttivo e per assorbirne tutti gli scarti prodotti. I risultati sono stati confrontati con gli stessi dati riguardanti sei marche di acque minerali. Lo studio è giunto alla conclusione che l acqua di rete analizzata ha un impronta ecologica inferiore di volte rispetto alle acque minerali (si è fatto riferimento a sei marche di acque minerali per le quali sono disponibili, in letteratura, dati riguardanti l impronta ecologica). L energia utilizzata per trasportare l acqua dalle fonti di prelievo alle case attraverso le condotte idriche e per trattarla è la componente prevalente negli impatti ambientali associati alle acque di rete. Per le acque minerali, invece, gli impatti maggiori derivano dall imballaggio. Acqua minerale (sei marche) Impronta ecologica di litri di acqua di rete e di sei acque minerali Impronta ecologica (m 2 ) Da 469 a 613 Impronta ecologica (%) 100% Superficie richiesta Da 1,2 a 1,5 campi da basket Acquedotto di Porretta Terme (BO) 2,1 0,3% Uno sgabuzzino Centrale di Val di Setta (BO) 1,2 0,2% Un piccolo sgabuzzino Impronta ecologica di litri di sei marche di acque minerali: da 469 a 613 m2, pari a circa 1,2-1,5 campi da basket Impronta ecologica di litri della Centrale Val di Setta (BO): 1,2 m 2, pari a un piccolo sgabuzzino Impronta ecologica di litri dell acquedotto di Porretta Terme (BO): 2,1 m 2, pari a uno sgabuzzino 4 Fabio Marchioni, La sostenibilità dell acqua ad uso alimentare: l impronta ecologica dell acqua di Porretta Terme, Tesi di laurea (anno accademico 2009/2010). 54

57 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera L impronta ecologica relativa alla produzione di un metro cubo di acqua di rete a Porretta Terme è pari a 2,1 metri quadrati di superficie ecologicamente produttiva mentre la produzione della stessa quantità di acque minerali presuppone una superficie di circa metri quadrati. L impronta ecologica dell acqua del rubinetto è quindi lo 0,3% di quella dell acqua minerale. Nel 2008 è stato effettuato uno studio con metodologia LCA 5 in cui sono state messe a confronto l acqua in bottiglia e l acqua di rete. Il Life Cycle Assessment (LCA, analisi del ciclo di vita) è una metodologia di analisi riconosciuta a livello internazionale che valuta l insieme di interazioni che un prodotto ha con l ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita. La metodologia LCA consente, tra i vari impatti ambientali di un prodotto, di calcolare anche le emissioni di CO 2 connesse al suo ciclo di vita. Lo studio ha evidenziato che i consumi elettrici necessari per produrre un litro di acqua di rete rappresentano il 3% di quelli relativi all acqua in bottiglia mentre per quanto riguarda le emissioni di CO 2 nell ambiente il rapporto è del 2%. Campagna pubblicitaria realizzata nel 2009 Se è stato utile ricorrere a uno studio per quantificare i vantaggi ambientali, è relativamente più semplice l analisi del vantaggio economico per il cittadino che utilizza l acqua del rubinetto. Considerando un consumo medio di litri all anno per una famiglia di tre persone e un prezzo di 25 centesimi per litro dell acqua minerale, la spesa per l acqua minerale è di circa 250 euro all anno. 5 Alessandro Nogarino, Analisi LCA dell acqua destinata al consumo umano per l individuazione del risparmio energetico: il progetto Hera 2 O di Hera S.p.A., Tesi di laurea (anno accademico ). 55

58 L impegno di Hera oltre la qualità La spesa per la stessa quantità di acqua proveniente dall acquedotto sarebbe invece di 1,50 euro all anno. L indicatore carocibo, elaborato dalla Facoltà di Agraria dell Università di Bologna, da Last Minute Market ed Econometrica, evidenzia che la spesa per l acqua minerale rappresenta il 10% della spesa totale per l alimentazione (4,3 euro alla settimana rispetto al totale di 45 euro). É opinione comune che la qualità dell acqua di rubinetto sia inferiore a quella dell acqua in bottiglia. A tale proposito si riporta il confronto tra l acqua Hera e le acque minerali. Per quasi tutti i parametri considerati i valori medi dell acqua Hera sono confrontabili con quelli delle acque minerali in commercio. L unica eccezione è rappresentata dal nitrato i cui valori medi riscontrati nell acqua distribuita da Hera sono comunque nettamente al di sotto dei limiti di legge e cioè tra il 12 e il 38% rispetto a tali limiti. Concentrazione ioni idrogeno (ph) Confronto tra l acqua Hera e le acque minerali* Acque minerali (min-max) SOT Bologna SOT Ferrara SOT Forlì- Cesena SOT Imola- Faenza SOT Modena SOT Ravenna SOT Rimini 5,8-8,1 7,8 7,7 7,9 7,5 7,6 7,9 7,6 Durezza totale ( F) Residuo secco a 180 C (mg/l) Sodio (mg/l) Fluoruro (mg/l) 0-0,56 <0,10 0,10 0,16 0,11 <0,10 0,12 0,10 Nitrato (mg/l) 0-7, Cloruro (mg/l) * Confronto effettuato con i dati relativi a 28 acque minerali naturali in commercio pubblicati dalla rivista Altroconsumo (n. 184 di luglio/agosto 2005). Per ph e cloruro sono stati utilizzati i dati indicati nelle etichette di nove acque minerali di larga commercializzazione. 56

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60 L impegno di Hera oltre la qualità La qualità dell acqua sul web Su alcune pagine dedicate del sito web del Gruppo, sono disponibili i dati relativi alla qualità dell acqua e ai sistemi di controllo. Più in dettaglio, sono presenti sezioni dedicate a: qualità e controllo in merito a tutte le fasi del Servizio Idrico Integrato, con un approfondimento sul tema dei controlli realizzati sulla qualità delle acque destinate alla produzione di acqua potabile; qualità dell acqua rispetto ai limiti di legge; confronto tra acqua distribuita da Hera e acque minerali naturali in commercio; dati medi semestrali per singolo comune relativi a: ammonio, cloruro, ph, durezza, fluoruro, nitrato, nitrito, residuo secco a 180, sodio. È inoltre presente una sezione dedicata al corretto uso quotidiano dell acqua di rete e alla promozione dei relativi comportamenti sostenibili. Questa sezione del sito, dal 2008, ospita anche il report In buone acque. 58

61 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Gli aspetti sanitari collegati al consumo di acqua: intervista a Emilia Guberti Per approfondire il rapporto tra consumo di acqua e aspetti sanitari abbiamo intervistato la dottoressa Emilia Guberti, Direttrice del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell Azienda USL di Bologna. Quale apporto può fornire l acqua all interno di una corretta alimentazione quotidiana? L acqua è essenziale per il mantenimento della vita. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento dei processi fisiologici e delle reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo. L acqua entra nella struttura di varie sostanze e agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti svolgendo un ruolo essenziale nella digestione, nell assorbimento, nel trasporto e nell utilizzo degli stessi nutrienti. L acqua è anche il mezzo attraverso il quale l organismo elimina le scorie metaboliche ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea. Inoltre, l acqua agisce come lubrificante e funge da ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, mantiene elastiche e compatte pelle e mucose e garantisce la giusta consistenza del contenuto intestinale. Quanta acqua è consigliato bere in un giorno? L acqua viene persa e consumata continuamente (attraverso urine, feci, sudore, respiro, ecc.) e quindi deve essere di continuo reintegrata dall esterno. Per stare bene è importante bere molto: 1,5-2 litri al giorno. Quando si parla di acqua del rubinetto, la preoccupazione principale dei cittadini riguarda il calcare e le sue conseguenze sulla salute. Bere acqua del rubinetto fa venire i calcoli? Quando i cittadini affrontano il tema dell acqua del rubinetto spesso pensano che si possa riprodurre a livello delle loro arterie quello che succede nelle condotte di casa o negli elettrodomestici. Questa è un immagine non corretta che però è fortemente radicata nell immaginario collettivo. Il calcare contenuto nell acqua è costituito prevalentemente di sali di calcio, ma non è vero che il calcio presente nell acqua favorisca la formazione dei calcoli renali. Bere in abbondanza è la misura più efficace per contrastare la formazione dei calcoli stessi. Per quanto concerne la durezza totale dell acqua (che indica il contenuto di sali di calcio e di magnesio disciolti nell acqua) i valori riscontrati nell acqua distribuita da Hera si collocano entro valori medio-alti, comunque compresi fra i 15 e i 50 gradi francesi raccomandati dalla normativa vigente. Questi valori di durezza non costituiscono un rischio per la salute, al contrario la più recente 59

62 L impegno di Hera oltre la qualità letteratura medico-scientifica attribuisce alle acque dure un effetto protettivo sull apparato cardiovascolare e le assolve dall accusa di contribuire alla calcolosi renale. L acqua costituisce una fonte utile di calcio, anche se non la principale, in quanto il calcio contenuto nell acqua è facilmente assorbito dall organismo e biodisponibile. Pertanto dovrebbero essere addolcite non le acque destinate all alimentazione ma solo quelle che affluiscono agli impianti e agli elettrodomestici che vengono danneggiati dalle incrostazioni. Le campagne pubblicitarie delle acque minerali puntano su alcuni messaggi chiave come ad esempio la bassissima presenza di sodio. Ma quanto incide il sodio contenuto nell acqua che beviamo sull assunzione complessiva giornaliera di sodio? L apporto di sodio derivante dall acqua è trascurabile e insieme a frutta, verdura, carne, pesce fa parte di quelle fonti naturali che come tali forniscono la quota utile di sodio (le fonti naturali forniscono complessivamente circa il 10% dell apporto totale di sodio). La quota maggiore di sodio della nostra dieta deriva invece dagli alimenti trasformati (circa il 55%, derivante da salumi, sott oli, sottaceti, piatti pronti, ma anche cereali per la colazione) e in quota minore dal sale aggiunto a tavola (il restante 35%). Se vogliamo controllare l uso di sodio dobbiamo quindi agire su fattori diversi rispetto all acqua. In sintesi, l acqua del rubinetto è sicura? Sì, in quanto tutti gli elementi conoscitivi attualmente disponibili evidenziano che le acque distribuite dall acquedotto di Hera per il consumo umano rientrano ampiamente entro i limiti microbiologici e chimico-fisici previsti dalle norme nazionali e internazionali attualmente vigenti a tutela della salute di cittadini di tutte le età. Molti Sindaci hanno lanciato il Manifesto dell acqua del Sindaco, una iniziativa per promuovere l utilizzo di acqua del rubinetto. Hera ha avviato la campagna Hera 2 O con le stesse finalità. Cos altro potrebbe essere fatto per far percepire di più la qualità dell acqua del rubinetto? Premesso che i cittadini devono essere messi nelle condizioni di scegliere liberamente cosa bere, resta fondamentale una informazione corretta e facilmente fruibile; questo per evitare, come a volte purtroppo succede, che le informazioni pubblicitarie diventino ingannevoli e quindi contribuiscano a produrre disinformazione. Un ultima domanda: lei beve acqua del rubinetto? Sì. 60

63 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera 61

64 Appendice: i parametri oggetto di rendicontazione in questo report Alluminio È uno dei metalli più ampiamente usati dall uomo e anche uno dei composti più diffusi nella crosta terrestre. (limite di legge per acque di rete 200 µg/l (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Ammonio È una sostanza che deriva principalmente dalle deiezioni umane o animali dove è contenuta assieme all urea risultante dal metabolismo delle proteine. La sua presenza nelle acque, specialmente in quelle sotterranee, è dovuta, in alcuni casi, a cause geologiche quali ad esempio la degradazione di materiale in via di fossilizzazione (resti di piante, giacimenti di torba, ecc.). Nelle acque può essere presente per un valore massimo di 0,50 mg/l. (limite di legge per acque di rete 0,50 mg/l (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Antiparassitari-Totale Gli antiparassitari sono prodotti chimici normalmente impiegati in agricoltura per controllare, respingere e uccidere organismi animali quali insetti e microbi. Il valore indica la somma dei singoli antiparassitari rilevati e quantificati in occasione delle analisi. (limite di legge per acque di rete 0,50 µg/l (parametro chimico), per acque minerali il parametro non deve risultare rilevabile con metodi che abbiano i limiti minimi di rendimento analitico citati dalla legge) Clorito I cloriti sono tipici sottoprodotti della disinfezione dovuti all uso di biossido di cloro come disinfettante. Non vi sono forti preoccupazioni rispetto agli effetti sulla salute di questi composti, tuttavia l OMS individua in 700 μg/l un valore guida provvisorio. Tale valore è stato recepito all interno della normativa italiana come valore massimo ammissibile. (limite di legge per acque di rete 700 µg/l (parametro chimico), per acque minerali il parametro non è previsto) Cloruro Gli ioni cloruro presenti in acqua possono essere di origine sia minerale sia organica. In quest ultimo caso aumenti anomali di concentrazione possono essere collegati a inquinamenti di natura organica. Concentrazioni eccessive di cloruro in un acqua, soprattutto se associate a valori di ph acido, accelerano la corrosione dei metalli nelle reti di acquedotto. (limite di legge per acque di rete 250 mg/l (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Concentrazione ioni idrogeno (ph) Indica il grado di acidità di un acqua. Valori troppo alti o troppo bassi, rispetto alla condizione di neutralità (ph=7), potrebbero avere un significato indiretto di pericolosità: acque troppo acide (ph<7), specie in presenza di anidride carbonica aggressiva, immesse in tubature metalliche possono risultare aggressive e solubilizzare componenti che influiscono negativamente sulla gradevolezza dell acqua (ferro, manganese, zinco) o comportano un vero e proprio rischio tossico (piombo, cadmio). (limite di legge per acque di rete con valore fra 6,5 e 9,5 (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Durezza La durezza indica la presenza di sali di calcio e magnesio disciolti nell acqua. Si misura in gradi francesi ( F) ognuno dei quali corrisponde a 10 mg/l di carbonato di calcio. Una possibile scala di classificazione della durezza considera le 62

65 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera acque leggere o dolci quelle con durezza inferiore a F, mediamente dure sino a F e dure oltre 35 F. Su indicazione medica, per coloro che già soffrono di problemi di calcoli, può essere consigliato l utilizzo di acque con particolari gradazioni di calcio. Normalmente, invece, il calcio presente nell acqua è importante per la salute al punto che la legge vieta, nel caso di installazione di un addolcitore domestico, di abbassare il valore della durezza sotto i 15 F. Al contrario, ben noti sono i danni causati da acque troppo dure a elettrodomestici e sanitari, al punto che molti detersivi contengono sostanze che combattono il calcare. (parametro indicatore di legge per acque di rete con valore consigliato fra 15 e 50 F, per acque minerali il parametro non è previsto) Escherichia coli È una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell intestino di animali a sangue caldo. La presenza di Escherichia coli nell acqua è indice del livello di contaminazione fecale. (limite di legge per acque di rete 0/100 ml (parametro microbiologico), per acque minerali il parametro deve risultare assente ) Ferro È un metallo ed è uno dei principali componenti della crosta terrestre. Può essere presente nell acqua potabile anche come risultato dell uso di flocculanti negli impianti di trattamento per la produzione di acqua potabile o della corrosione delle condotte in acciaio e ghisa durante la distribuzione dell acqua. Il ferro è considerato un elemento indesiderabile, in quanto già una concentrazione di circa 0,3 mg/l conferisce all acqua una colorazione giallina e un sapore sgradevole (metallico). (limite di legge per acque di rete 200 µg/l (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Fluoruro Esprime il contenuto di fluoro, elemento indispensabile soprattutto per denti e ossa, da assumere a piccole dosi. Un assunzione eccessiva potrebbe provocare effetti sull apparato scheletrico e sulla dentatura. (limite di legge per acque di rete 1,50 mg/l (parametro chimico), per acque minerali 5 mg/l e 1,5 mg/l per acque destinate all infanzia) Manganese Il manganese si ritrova naturalmente presente sia nelle acque superficiali sia nelle acque di falda. Se presente in quantità superiore ai limiti legislativamente previsti può produrre degli effetti indesiderabili sull acqua potabile. Il manganese, infatti, determina l alterazione delle caratteristiche organolettiche dell acqua quali: colore, sapore indesiderabile e torbidità. (limite di legge per acque di rete 50 µg/l (parametro indicatore), per acque minerali 500 µg/l) Nitrato e Nitrito I nitrati e i nitriti sono sostanze inquinanti. La presenza di nitriti e nitrati nell acqua potabile è solo in minima parte naturale: nella maggior parte dei casi dipende da attività umane quali allevamenti, fertilizzanti, rifiuti industriali, scarichi urbani e liquami. (nitrato: limite di legge per acque di rete 50 mg/l (parametro chimico), per acque minerali 45 mg/l e 10 mg/l per acque destinate all infanzia) (nitrito: limite di legge per acque di rete 0,50 mg/l (parametro chimico), per acque minerali 0,02 mg/l) Residuo secco a 180 Le acque potabili e quelle minerali possono contenere elevate, medie o basse quantità di sali, principalmente carbonati, bicarbonati, cloruri e solfati, combinati con sodio, potassio, calcio e magnesio. Il residuo secco, o fisso, indica la 63

66 Appendice quantità di sali disciolti presenti nelle acque dopo l evaporazione di un litro d acqua a 180 ; più è basso, minore è il contenuto di sali e viceversa. Fino a 50 mg/l si ha un acqua minimamente mineralizzata ossia povera di sali, indicata per favorire la diuresi e per calcoli renali; da 50 a 500 mg/l un acqua oligominerale o leggermente mineralizzata, adatta all uso quotidiano e con una buona azione diuretica; da 500 a mg/l un acqua mediamente mineralizzata, più adatta a chi pratica attività sportive; oltre i mg/l un acqua ricca di sali, adatta a scopo curativo e su consiglio medico. (parametro indicatore per acque di rete con valore massimo consigliato mg/l, per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Sodio Il sodio è abbondatissimo in natura e pertanto è presente, in misura maggiore o minore, in tutte le acque naturali, sotto forma di cloruro di sodio (il sale comune) e come bicarbonato di sodio. Per il suo contenuto in sodio, l acqua Hera è comparabile alle acque minerali in commercio. In riferimento al totale degli apporti dietetici, i valori di sodio contenuti nell acqua sono in genere irrilevanti: ad esempio bere un litro d acqua del rubinetto equivale a mangiare poco più di mezzo cracker. La gran parte del sodio ingerito (come cloruro di sodio) proviene dagli altri alimenti, mentre l acqua ha un ruolo trascurabile. (limite di legge per acque di rete 200 mg/l (parametro indicatore), per acque minerali il parametro è previsto ma senza limite) Tetracloroetilene + Tricloroetilene (Trielina) Si tratta di due composti chimici presenti nell acqua per la contaminazione del suolo e del sottosuolo causata da pratiche industriali non corrette, quali lo scarico in pozzi perdenti o fognature. (limite di legge per acque di rete 10 µg/l (parametro chimico), per acque minerali il parametro non deve risultare rilevabile con metodi che abbiano i limiti minimi di rendimento analitico citati dalla legge) Trialometani-Totale Rappresentano uno dei più noti sottoprodotti di disinfezione: la loro presenza nelle acque potabili è infatti connessa all utilizzo dell ipoclorito di sodio come disinfettante. Si formano infatti dalla reazione delle sostanze organiche naturali presenti nell acqua con l ipoclorito di sodio. (limite di legge per acque di rete 30 µg/l (parametro chimico), per acque minerali il parametro non deve risultare rilevabile con metodi che abbiano i limiti minimi di rendimento analitico citati dalla legge) 64

67 Report sulla qualità dell acqua del Gruppo Hera Glossario Acqua oligominerale Si definisce oligominerale l acqua con un valore di residuo secco a 180 C compreso fra 50 e 500 mg/l. L acqua oligominerale è adatta all uso quotidiano e possiede una buona azione diuretica. Ambito Territoriale Ottimale (ATO) L Ambito Territoriale Ottimale, in base alla Legge n. 36 del 1994, determina il livello territoriale di organizzazione del Servizio Idrico Integrato in vista del superamento della frammentazione delle gestioni e del conseguimento di adeguate dimensioni gestionali; la legge regionale delimita i suoi confini in base al bacino idrografico. Campionamento Nell analisi chimica viene detto campionamento l insieme di operazioni necessarie alla preparazione di un campione, ovvero la quantità di sostanza o la parte di un materiale che dovrà essere sottoposta ad analisi e che dovrà rappresentare significativamente l intera sostanza o materiale di appartenenza. Carta dei servizi La Carta dei servizi è un documento che ogni Ufficio della Pubblica Amministrazione e ogni gestore di servizio pubblico è tenuto a fornire ai propri utenti. In esso sono descritti finalità, modi, criteri e strutture attraverso cui il servizio viene attuato, diritti e doveri, modalità e tempi di partecipazione, procedure di controllo che l utente ha a sua disposizione. Le Carte dei servizi sono uno strumento di tutela dei cittadini in quanto dichiarano gli standard di qualità del servizio, cioè le caratteristiche delle principali prestazioni fornite dall Azienda e i tempi entro i quali devono essere eseguite. Concentrazioni Le concentrazioni delle sostanze disciolte in acqua sono normalmente espresse in milligrammi per litro (mg/l), che corrispondono a un millesimo di grammo in un litro d acqua, in microgrammi per litro (µg/l), che corrispondono a un milionesimo di grammo in un litro d acqua, oppure in nanogrammi per litro (ng/l) che corrispondono a un miliardesimo di grammo in un litro d acqua. Conducibilità elettrica dell acqua La conducibilità misura la quantità di sali disciolta in acqua. Più cariche sono presenti in acqua e più sali vi saranno disciolti. CO 2 equivalente Sono le emissioni di tutti i gas serra equiparate, negli effetti di riscaldamento della Terra, alla CO 2 secondo tabelle di conversione definite. L effetto del metano (CH 4 ) per il riscaldamento della Terra è equiparabile a 21 volte quello della CO 2 mentre quello del protossido di azoto (N 2 O) è equivalente a 310 volte quello della CO 2. Falda acquifera Si definisce falda acquifera un deposito d acqua che si raccoglie in strati porosi del sottosuolo, costituiti ad esempio da sabbie e ghiaie, e che viene alimentato dalle precipitazioni atmosferiche attraverso processi di infiltrazione. Le acque della falda acquifera mantengono in genere una temperatura costante, prossima alla temperatura media delle rocce che le ospitano. Le falde più profonde mantengono la propria posizione indisturbate, spesso anche per milioni di anni, mentre quelle più superficiali sono coinvolte nel ciclo idrologico, del quale costituiscono un importante componente. Golena Spazio compreso tra la riva di un fiume e il suo argine. Indice di aggressività delle acque L aggressività di un acqua definisce la propensione di questa ad attaccare e solubilizzare alcuni minerali contenuti in rocce, terreni o materiali edili. Le acque aggressive presentano in genere un basso contenuto salino, bassa alcalinità e un contenuto di anidride carbonica libera che viene chiamata aggressiva. L aggressività può favorire il deterioramento delle matrici cementizie 65

68 Glossario e danneggiare le condotte di fibrocemento con il conseguente rilascio di fibre di amianto in acqua. L aggressività dell acqua si può valutare attraverso il calcolo di un indice caratteristico (indice di aggressività) che mette in relazione il contenuto di calcio, il valore ph e l alcalinità totale dell acqua. L acqua risulta tendenzialmente tanto più aggressiva, quanto più basso è il valore dell indice di aggressività. Metabolita Si definisce metabolita ogni molecola che partecipa attivamente al metabolismo, cioè al complesso di reazioni chimiche e fisiche che avvengono in un organismo a cui sono legate variazioni della condizione energetica della materia. OMS L Organizzazione Mondiale della Sanità è l agenzia dell ONU specializzata in tema di salute, fondata il 7 aprile 1948 e con sede a Ginevra. L obiettivo dell OMS è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, intesa come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia o di infermità. Organoalogenati Sono sostanze organiche contenenti alogeni (fluoro, cloro, bromo, iodio e astato). Per quanto riguarda le acque potabili, gli organoalogenati di interesse sono alcuni solventi presenti nelle acque a causa di inquinamento ambientale (tricloroetilene, tetracloroetilene) e i cosiddetti trialometani che si formano come sottoprodotti nei processi di disinfezione con ipoclorito di sodio. Per il tetracloroetilene + tricloroetilene e per i trialometanitotale si veda l appendice. PET Il PET, polietilene tereftalato o polietilentereftalato, è un materiale plastico usato in svariati modi, leggero e infrangibile, impiegato soprattutto in imballaggi che dopo l uso possono essere riciclati senza problemi e poi riutilizzati. Il PET è prodotto al 100% dal petrolio o dal metano. Da circa 1,9 kg di petrolio si ottiene circa 1 kg di PET. Sostanza colloidale (colloide) Si definisce un colloide una sospensione di minuscole particelle di una sostanza, detta fase dispersa, in un altra, detta fase continua o mezzo disperdente. Sia la fase sospesa, o dispersa, sia il mezzo disperdente possono essere solidi, liquidi o gassosi. Subsidenza Si tratta di un fenomeno di progressivo abbassamento del suolo dovuto alla compattazione dei materiali. La subsidenza può essere sia di carattere naturale, nel caso di sedimenti molto porosi che tendono ad abbassarsi se hanno sopra un carico, sia di carattere artificiale (subsidenza indotta), ad esempio a seguito di estrazione di acqua, petrolio o gas dal terreno che lasci vuoti gli spazi intergranulari, provocando pertanto un assestamento del terreno. Trattamento chimico Si definisce trattamento chimico un processo che utilizza reagenti chimici con l obiettivo di modificare la struttura molecolare delle sostanze. Nel caso della potabilizzazione dell acqua un tipico esempio è quello che utilizza l ozono per ossidare - modificare le sostanze organiche nell acqua. Trattamento fisico Si definisce trattamento fisico un processo che utilizza le proprietà fisiche delle sostanze contenute nell acqua (la dimensione, il peso, la densità) per separarle da essa. UNI EN ISO/IEC 17025:2005 La norma specifica i requisiti generali per la competenza dei laboratori a effettuare prove e/o tarature, incluso il campionamento. Essa copre le prove e tarature eseguite utilizzando metodi normalizzati, metodi non-normalizzati e metodi sviluppati dai laboratori. UNI EN ISO 9001:2000 La norma ISO 9001 costituisce il riferimento, riconosciuto a livello mondiale, per la certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni. 66

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